quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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flaviomob
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da flaviomob »

Il reddito pro capite si abbassa dove c'è meno lavoro, dove una famiglia può campare con un solo stipendio, si abbassano i redditi ma anche il costo della vita è molto inferiore. Il problema è invece nella disomogeneità dei servizi: finché è un'autostrada (che peraltro ho fatto l'anno scorso e che ha anche molti tratti egregiamente tenuti, almeno d'estate) il disagio è limitato, ma quando sono gli ospedali a funzionare male le cose si fanno drammatiche, per non parlare dei territori controllati dalle cosche.

A proposito di Calabria: sono rimasto molto colpito da un campeggio nel nord, in provincia di Cosenza, versante tirrenico: non solo facevano la raccolta differenziata dei rifiuti, era pure "a domicilio", venivano fuori dalla tua piazzola quotidianamente a ritirarla!
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

I GIORNI DEI MORTI VIVENTI

A chi la poltrona???......A noi!!!




Qui lo voto e qui lo nego Da Bersani a Fassina il fuoco e poi l’estintore
(Giampiero Calapà).

10/03/2015 di triskel182

OPPOSITORI SI NASCE.

ITALICUM, RIFORME COSTITUZIONALI E JOBS ACT: SONO LE ULTIME TAPPE DEL DISSENSO A PAROLE CHE FINISCE AL MOMENTO DEL VOTO IN AULA.

Non è facile dire di “no” a Matteo Renzi, o meglio, c’è chi lo fa a parole, ma poi nella sostanza pigia il tasto giusto e vota tutto quello che il premier desidera. D’altra parte intenzioni di voto smentite al momento decisivo non sono una novità arrivata con il renzismo. Prima di tutto: la lealtà verso la ditta Partiamo dall’acerrimo nemico interno Pier Luigi Bersani: “L’Italicum va cambiato. Produce una Camera di nominati. Non sta in piedi. Il combinato disposto tra norme costituzionali e legge elettorale rompe l’equilibrio democratico. Se è deciso che la riforma della Costituzione non si può modificare, io non accetterò mai di votare questa legge elettorale senza modifiche. Ormai credo si sia vista la mia estrema lealtà verso la ‘ditta’, ma i partiti sono uno strumento. Prima viene l’equilibrio democratico. Questo combinato disposto non lo voterò mai”. E una riflessione sul jobs act: “Penso sia fuori dall’ordinamento costituzionale”.



Parole pronunciate sull’Avvenire il 26 febbraio. Ma l’unica cosa che resta, per ora, è la fedeltà alla ditta appunto, perché i suoi voti su riforme costituzionali, Italicum e jobs act, nei vari passaggi parlamentari, fin qui non sono mai mancati. Che Bersani sia capace di ingoiare rospi ormai è cosa nota; nell’agosto del 2011, governo Berlusconi in carica, replicò così, in commissione alla Camera, alla lettera-diktat della Bce: “Non si parli di cose che non esistono in nessun posto al mondo. Il pareggio di bilancio in Costituzione? Noi non è che intendiamo nei secoli castrarci di ogni possibile politica economica”. La castrazione è avvenuta, con tanto di voto di Bersani, nell’aprile 2012, governo Monti. Minoranze che si dimenano e minacciano ma alla fine eseguono gli ordini La minoranza del Partito democratico in epoca renziana si dimena molto, minaccia anche, come dimostra spesso Gianni Cuperlo: “Se noi licenziamo l’Italicum così com’è uscito dalla Camera, io credo che ci siano margini di rischio di costituzionalità di quella legge”. Era il luglio 2014. E pochi giorni fa ha addirittura scritto al premier una lettera: “Sul jobs act il governo ha ignorato esattamente suggerimenti e linee votati dalla direzione del Pd e poi dalle commissioni parlamentari. Sulla riforma costituzionale non avete tenuto conto neppure di un voto che avrebbe permesso, al Senato, di correggere quelle storture e incoerenze che rischiano, nei fatti, di rendere farraginosa la riforma”. Però, fino a qui, anche Cuperlo ha votato tutto. Le barricate cedevoli del prode “Fassina chi?” Poi c’è “Fassina chi?”, l’ex sottosegretario Stefano Fassina, l’unico a dire il vero che abbia alzato la voce contro Renzi in pubblico (assemblea nazionale del Pd a dicembre: “È inaccettabile la delegittimazione di chi ha posizioni diverse dalle tue, se vuoi il voto dillo”), però è anche lui molto disciplinato nei momenti che contano. A novembre avvertiva: “L’Italicum non va”. A febbraio, dopo l’elezione del capo dello Stato, i toni si sono ammorbiditi: “Visto che il Pd, unito, ha ottenuto un risultato di grande valore con l’elezione di Mattarella, approfittiamo della rottura del patto del Nazareno per migliorare le riforme, a cominciare dall’Italicum”. Ma Renzi non cambia niente, cosa farà Fassina? Annuncia sorprese, vedremo se ci saranno. A proposito di Mattarella, la corsa al Colle ha mostrato al fermezza degli alleati di governo di Ncd. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha cambiato posizione in pochissime ore: “Mattarella è una persona degnissima. Ma voteremo scheda bianca anche alla quarta votazione, non partecipando a una scelta maturata esclusivamente dentro il Pd”. Era giovedì 29 gennaio, poche ore deputati e senatori di Ncd hanno scritto compatti sulla scheda: “Mattarella”. Dalla minoranza Pd, passando per Ncd, arriviamo ai dissidenti di Forza Italia e alle loro battaglie campali, sostenute come se niente fosse, facendo finta di dimenticare il passato. Nel novembre 2014 la rivista Formiche scrive: “Le argomentazioni degli studiosi in trincea contro l’architettura monetaria europea trovano accoglienza nel ragionamento di Raffaele Fitto. Il quale ritiene che il terreno propizio all’iniziativa di Forza Italia è ‘lavorare con tutte le energie nelle istituzioni’ per mettere in discussione il Fiscal compact dal punto di vista politico e giuridico”. Dal terribile Fiscal compact alle guerre di Libia Già, per Fitto il Fiscal compact, misure europee in termini di bilancio, è uno degli argomenti preferiti di critica al governo e all’austerità euro-tedesca; già nel maggio 2014 Fitto dichiarava: “Bisognerà intervenire con fermezza per modificare l’impostazione del Fiscal compact e chiedere con forza una proroga nell’attuazione del programma di rientro finanziario che, così concepito, metterebbe in ginocchio il nostro Paese senza offrire alcuna prospettiva di crescita”. Era un’afosa giornata del luglio 2012, la Camera doveva votare proprio sul Fiscal compact, Silvio Berlusconi era assente, 48 deputati dell’allora Pdl si astennero o votarono addirittura contro. Fitto c’era e votò a favore. Poi c’è la guerra di Libia, nel 2015 l’ultracattolico Beppe Fioroni, per fare un esempio, è sicuro: “Per spegnere un incendio bisogna usare le sostanze giuste, sbagliare sostanza rischia di far divampare l’incendio a dismisura”. Insomma, oggi niente armi, nel 2011 votò a favore dell’intervento anti Gheddafi. Cambiare idea è lecito e, in questo caso, assolutamente doveroso.

Da Il Fatto Quotidiano del 10/03/2015.
cielo 70
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da cielo 70 »

Il problema non è solo l'A3 che non si riesce a finire. Bastavano anche 2 corsie se si degnavano di modernizzare in quei posti le linee ferroviarie che sono tenute come 100 anni fa.
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

C' è già chi dice che dopo la sentenza assolutoria di Berlusconi il patto del nazareno è ancora in auge,
per cui c'è da aspettarsi un altro dietrofront di FI sulle riforme ?
iafran
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iafran »

iospero ha scritto:C' è già chi dice che dopo la sentenza assolutoria di Berlusconi il patto del nazareno è ancora in auge,
Forse non è mai stato messo in discussione.
Anzi avrà sviluppi e successi inimmaginabili ...
L'ex sindaco di Bari, quello dello striscione "Caro Silvio, bentornato a Bari" affisso il 13 aprile 2013 sulla balconata del Palazzo di Città e candidato PD (dirompente?) alla guida della sua Regione come "sindaco di Puglia", non ha perso l'occasione per farsi notare (soprattutto dall'interessato).
Stavolta, dopo l'assoluzione dell'ex cavaliere nel processo Ruby se ne è uscito con un giudizio quasi da avvocato difensore.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/03/ ... ni/348056/

“Dopo la decisione della Cassazione, la procura milanese, in maniera istituzionale, dovrebbe prendere atto della sconfitta e scusarsi, tra virgolette, con Berlusconi, perché un pm non è obbligato a rinviare a giudizio una persona. Se lo fa, deve avere un apparato probatorio certo al 100% … Vorrei fare le mie congratulazioni a Berlusconi, … Quello che è successo è una cosa grave. Un uomo politico che viene coinvolto in una indagine di quelle proporzioni e ha subito un danno notevolissimo d’immagine da un processo avrà certamente qualcosa da dire adesso”.

Per Emiliano politico le prove non saranno mai abbastanza per giudicare l'ex cavaliere per quello che ha pensato, fatto e strafatto ... anche per mettere il bavaglio alla Magistratura.

Prove, prove, prove ... accertate ma opinabili fino al nono grado di giudizio! (3x3)
cardif
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da cardif »

Iafran cita Emiliano che dice: " un pm non è obbligato a rinviare a giudizio una persona. Se lo fa, deve avere un apparato probatorio certo al 100%"
Mi pare una sciocchezza. Sono necessari ma sufficienti indizi di colpevolezza per rinviare a giudizio.
Se ci fosse bisogno di un 100% di prove a carico sarebbero pochi i rinviati a giudizio e tutti condannati quelli rinviati. Ma così non è.

Anche se la vicenda per la quale è stato assolto il buon padre di famiglia (che tanto le ama da farsene tre) non ha niente di importante sul piano politico.
E' ben altro quello che per il quale dovrebbe essere condannato, sempre sul piano politico e su quello dell'immoralità della quale ha fatto ampia propaganda..

E comunque resta evasore fiscale e truffatore dell'erario, sul piano giudiziario.

cardif
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

La dichiarazione dell'ex magistrato sindaco Emiliano mi sorprende .
Il Berlusca sarà stato anche assolto, ma resta comunque in piedi tutto l'impianto dell'accusa
(la telefonata da Parigi per far prelevare Ruby, il fatto dei pagamenti continui a tutte le ragazze, la nipote di Mubarak, ecc. ecc..) e il resto del mondo ci ride dietro.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

LA SINISTRA CIMITERIALE
I giorni dei morti viventi




Una ventina di giorni fa, un iscritto di Rifondazione, mi ha messo al corrente del fatto che da quando si è costituita, ha subito ben 27 scissioni. Non male per uno studio approfondito del virus che ha colpito la sinistra. Ma sarebbe un errore mastodontico affermare che sia solo un vizio classico della sinistra. Nel pieno della sua resurrezione il capo dei “Felpetta nera”, espelle Tosi della Liga veneta associata alla Lega Nord.

In casa del Caimano tira una grande aria di frazionamenti. A casa Casa leggio, espulsioni e diserzioni sono temporaneamente sospese.

Nell’articolo:
Sinistrati
Minoranza Pd, gente senza dignità
Obbedite sempre e comunque al capo di turno


Maurizio Viroli afferma:

Persone senza dignità, senza intelligenza politica, senza senso di responsabilità repubblicana: questa è la minoranza del Pd (della maggioranza non merita neppure discorrere)

^

Massimo Cacciari, su i leader socialisti, ex comunisti, della seconda Repubblica, traccia questo profilo:

D’Alema non le è mai piaciuto.

Mai. È sicuramente intelligente e preparato, ma tradito dall’arroganza, per questo fa errori clamorosi.

“D’Alema intelligente” è oramai un assioma. Ma quando l’ha dimostrato?

Quando parla, quando fa un’analisi politica. Lo dimostra perché è un uomo che ha letto due libri, è un uomo colto.

Va bene, ma nei fatti?

Politicamente è travolto dalla presunzione: lui, solo lui, ma allo stesso tempo è anche un uomo di partito, non è Renzi, non è un demagogo. Poi, quando si tratta del suo destino, dove ‘io posso prevalere’, ‘ io posso vincere su di te’, va nel pallone.


Bersani sulla scia di D’Alema…
Un tipino molto modesto, perbene, molto consapevole dei propri limiti. È incredibile come hanno generato Renzi, questi sbarramenti, queste primarie, lo hanno legittimato convinti che avrebbero vinto. Perché loro hanno la struttura, l’apparato, loro… Ma sono loro ad aver sbaraccato ogni forma di partito e si sono affidati a questa farsa di primarie.

Si aspettava il risultato di Bersani nel 2013?
No, mi aspettavo che sarebbe stata dura, ma non una catastrofe simile.

Di Cuperlo e Civati
Per alcuni Renzi è espressione dei poteri forti, per altri no.
Appunto, lo vede? Ed è la domanda decisiva per capire quanto è solida la sua tenuta. Anche i suoi oppositori non lo capiscono, a partire da Cuperlo e Civati con i quali spesso mi confronto. Non inquadrano il personaggio, ed è la loro debolezza.

Ha parlato molto di D’Alema, mai di Veltroni.
Uno debole caratterialmente, è l’opposto di Renzi. Come idee politiche è forse la personalità che sento più vicina a me.

^

Sulla debolezza di Bersani, se ne è occupato anche Crozza:
http://www.la7.it/dimartedi/video/la-co ... 015-149439
cardif
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da cardif »

Certo che anche Cacciari non scherza in quanto a presunzione, a 'capisco tutto io'.
E come s'incavola, ultimamente, perché non viene preso per oro colato quello che dice!

Comunque spesso dice cose che condivido. Spesso, non sempre

cardif
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

il Fatto 11.3.15
Sinistrati
Minoranza Pd, gente senza dignità
Obbedite sempre e comunque al capo di turno

di Maurizio Viroli

Persone senza dignità, senza intelligenza politica, senza senso di responsabilità repubblicana: questa è la minoranza del Pd (della maggioranza non merita neppure discorrere).

Senza dignità perché dignità impone coerenza fra pensiero e azione, e dunque se avete dichiarato, come avete dichiarato, (vero Bersani?) che la riforma renziana della Costituzione, accompagnata dalla nuova legge elettorale rompe l’equilibrio democratico e poi votate l’una e l’altra siete persone indegne.

Non sono affatto sorpreso del loro comportamento. Bersani e gli altri vengono dal Pci, che tutto era fuorché una scuola di schiene dritte (nobili eccezioni a parte).

Li hanno abituati ad obbedire al segretario perché il segretario è il segretario. Sono ancora così.


Non avrei mai immaginato di dover giungere ad una conclusione siffatta, ma devo riconoscere che se in Italia avessero vinto i comunisti avremmo avuto un regime autoritario per la semplice ragione che i “bersani” sono servi della peggior specie, quelli che obbediscono al capo di turno perché è il capo.



Senza intelligenza politica: perché non capiscono che oggi già non contano nulla e domani, a riforma approvata, conteranno ancora meno.



Renzi non riconoscerà loro alcunché. Vuole servi docili, non servi che si permettono qualche mugugno .



Si sente onnipotente perché sa che vincerebbe le elezioni e dunque ritiene che gli sia dovuta obbedienza assoluta.



Diventato padrone delle liste elettorali, li butterà fuori e nessuno dirà una parola in loro difesa perché non lo meritano. A onor del vero un riconoscimento lo meritano.



I Bersani, i D’Alema, i Veltroni, i Fassino e i loro corrispettivi locali una grande opera politica l’hanno realizzata, quella di distruggere la tradizione del socialismo in Italia.



Non c’era riuscito il fascismo, non c’era riuscita la Cia, non c’era riuscita la Dc, ce l’hanno fatta loro con le loro fredde intelligenze, capaci di minuziosi calcoli senza mai l’ombra di un principio, di un’idea nobile, di una visione politica.

Congratulazioni vivissime.




Senza responsabilità repubblicana: capisco che il concetto di responsabilità repubblicana risulti ostico per chi è passato dalle Frattocchie ai talk show.

Ma provo a spiegarlo.

Responsabilità repubblicana vuol dire che voi avete soltanto un dovere, quello di servire la nazione, cioè la forma repubblicana descritta dalla Costituzione.

Ogni altra considerazione è del tutto irrilevante.

Se dunque con il vostro voto devastate, per vostra stessa ammissione, la forma repubblicana, venite meno al vostro primo dovere.

Le vostre parole sulla lealtà di partito, o addirittura alla “ditta” fanno soltanto pena e ribrezzo.
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