quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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Rom
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Rom »

soloo42001 ha scritto: Fortemente deluso da come proprio dai veci, e non da Renzi, vengano i peggiori attacchi ideologici al poco di buono che si è costruito nel dopoguerra.
Infatti, una volta che certe ideologie (dal razzismo leghista, al liberismo, al capitalismo straccione all'italiana, al mignottismo berlusconiano, ...) hanno fatto breccia proprio nel cuore del corpo elettorale ex DC, ex PCI, a quel punto
è impossibile ogni reazione o ricostruzione.
...Riguardo il "frazionismo", inutile girarci intorno.
Abbiamo a che fare con un fenomeno che nasce dalla disperazione profonda di chi sa di non poter vincere in nessun caso.
Non posso vincere, non vincerò mai, perchè tanto sarò sempre minoritario...
Forse un'analisi più oggettiva dei rapporti di forza in essere dovrebbe invece portare a definire una strategia più realistica.
1. intanto elaborare un programma plausibile
2. prendere i consensi maggiori possibili (non necessariamente vincere)
3. USARE quei consensi per portare a casa QUI E OGGI IL POSSIBILE, aprendosi ad accordi POLITICI nel rispetto dei consensi ricevuti e del programma
Attacchi ideologici.
C'è di più e di diverso.
Gli attacchi sono un fenomeno contingente, ossia fanno parte del gioco politico - e tra l'altro non mi sembra che provengano dai "veci" in modo particolare.
Il leaderismo, che ha contrassegnato questi vent'anni, ha fatto perdere di vista uno dei punti chiave dell'analisi storico-politica, soprattutto di sinistra: i comportamenti sono la conseguenza dei fenomeni, o ne sono il sintomo, prima e più che esserne la causa.
La fenomenologia di questi anni era scritta nell'evoluzione del capitalismo e della democrazia post-industriale, ampiamente analizzata e descritta in tempi "non sospetti".
Il problema dei "valori" sta tutto dentro questa fenomenologia e dentro questa evoluzione.

Ma un passo indietro è necessario.
Non è vero che nel dopoguerra si è costruto "poco" di buono: questa idea è una banalità ed è sbagliata, e per certi aspetti rappresenta il cuore che anima gli attacchi ideologici.
Al di là della disputa sul fatto che che la società e la politica realizzate nel dopoguerra siano state liberali o socialdemocratiche, liberalsocialiste o liberaldemocratiche, quella che si è affermata è una società inclusiva, con fondamentali aspetti solidaristici, laica e fondata sui diritti civili dei cittadini: se ne è affermato soprattutto il principio, ossia se ne è realizzata una coscienza prevalente che ha assunto un ruolo politico forte e un ruolo culturale diffuso.
In massima (e determinante) parte, tutto ciò è avvenuto ad opera e per la presenza della sinistra: progressista, socialista, comunista, radicale, riformista, massimalista, cattolica, estrema o moderata che fosse, nel corso della prima metà del '900, fortemente accelerata dagli eventi della guerra, delle sue devastazioni e della ricostruzione che è seguita.
Questo, tutto questo, costituisce la vera, grande, incancellabile "vittoria" politica e culturale della sinistra, che non è nemmeno lontanamente misurabile con la partecipazione o meno al governo, o con le vicende dei partiti.

In più occasioni, per altro, mi è capitato di scrivere su un periodo cruciale di questa storia, che serve a uscire dai "voli d'uccello" dei luoghi comuni e a mettere invece la testa dentro la concretezza degli eventi.
Ci sono due o tre "generazioni" - quelle che hanno aperto gli occhi alla vita dalla fine degli anni '40 fino alla metà dei '60, o poco oltre - hanno "visto", in senso letterale, due mondi, come chi sta sul crinale di una catena montuosa che si affaccia su opposte sponde.
Anche fisicamente, le città, i paesi, le campagne, le persone, le case, l'immaginario e il linguaggio, i paesaggi, le abitudini, che costituivano le nostre famiglie, il nostro mondo, avevano in sé aspetti, valori e significati che appartenevano a due epoche diverse: il nostro mondo era in realtà l'intreccio di due mondi molto differenti, che però avevano tra loro un rapporto di forte continuità.
Il "fascismo" non era solo un concetto o una parola, ma era fatto di muri e di strade, che appena qualche anno prima erano state percorse da gente, la stessa che adesso aveva due rughe in più intorno agli occhi e ci sedeva accanto nel pranzo di Natale.
Continuità e diversità erano le due anime di quel mondo, e noi le "vedevamo", le vivevamo, ricavadone il senso profondo che il passato, il presente e il futuro trovano una spontanea rappresentazione dentro di noi e non sono categorie in cerca di definizione.
Questo rendeva non solo percepibile, ma quasi "materiale" il senso della storia: e non si trattava di un senso riservato a chi faceva filosofia esistenziale, ma di un valore culturale diffuso, anzi tanto più apprezzabile nei comportamenti e nei rapporti quotidiani, in una forma nuova anche là dove investiva situazioni tradizionalmente consolidate.
Per esempio, il rapporto con i "vecchi" di casa: conflittuale, come di tradizione ancestrale, ma fondato su una comunanza di valori, che venivano riscritti, di fatto, insieme. La storia non ammette cesure, ma solo evoluzione, e quando l'evoluzione sei tu non puoi fare a meno di avere il senso della continuità.
C'era insomma una percezione e una coscienza del nuovo e del diverso, che non passava attraverso il giudizio razionale, ma attraverso l'eloquente realismo della vita vissuta: la "libertà" non era un'astrazione istituzionale, ma si poteva leggere nelle persone dei vecchi, e in quelle mani deformate dal lavoro bestiale, e in quelle donne di quarant'anni sfatte dalla fatica, e in quei muratori che stavano costruendo le moderne periferie, in canottiera, magri, seduti a mezzogiorno a mangiare enormi pagnotte piene di pasta e fagioli e che potevano scioperare per smettere quella condizione di cani col guinzaglio al collo.
Era come assistere in diretta a un miracolo e a una nascita.
La forza della sinistra, in Italia e nel mondo occidentale, è sta quella di simboleggiare racchiudere in sé tutto il senso di questo miracolo.

I programmi - la vittoria.
La vittoria, oggi come allora, non sta nel governare, ma sta in qualcosa di più: nel simboleggiare e racchiudere un senso, che diventa coscienza.
I programmi sono come le parole: possono essere poche o tante, gridate o mormorate, ma contano e persuadono solo se c'è la fiducia in chi le pronuncia. La fiducia dipende da ciò che tu sei: anche le azioni sono giudicate in base a ciò che sei.
Ciò che sei non si costruisce a tavolino, o da un notaio, e tanto meno da un "documento", fondativo o programmatico che sia, ma dipende da una storia ed è fatto di un cumulo di fattori, molti dei quali razionali, altri frutto di suggestioni e di virtuose illusioni.
Una grande corrente di pensiero, un partito forte appartiene alla categoria del "mito": la politica è una mitologia con i piedi in terra e mani nel fango, che col fango sanno costruire sentimenti. I sentimenti sono idee che vivono e hanno paura della morte.
La forza di un partito esiste se riesce ad essere credibile quando riprende l'aforisma di GB Shaw: "Tu vedi le cose come sono e ti chiedi 'perché?', io immagino cose che ancora non sono e mi chiedo 'perché no?' ": se a dirlo è uno qualunque, gli fanno le pernacchie, un partito forte riesce a dirlo ed ad essere ascoltato con rispetto, meglio ancora con fiducia.
Dopo di che - ma solo dopo - forse, può pensare ai programmi: due o tre punti fermi, il resto puntini di sospensione.
Eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati. Eravamo bandiere rosse. E avevamo ragione.
Rom
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Rom »

flaviomob ha scritto:Solo, la solidarietà era vera e tangibile tra la fine della guerra e gli anni Settanta. E generava dignità. Tanto da produrre un profondo mutamento politico che ha portato fino allo Statuto dei lavoratori, fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975 (prima, una donna poteva essere obbligata dal marito a non uscire di casa senza il suo permesso, aveva meno diritti come genitore sui figli, infatti si parlava di "patria" potestà al maschile, da "pater", etc.).
Dagli anni Ottanta in poi la società ha iniziato a sbiadire e si è messo al centro l'individuo...
Per l'ennesima volta, su temi come questi, non si può fare a meno di citare quella che è stata anche una tua "scoperta" di qualche anno fa: Pasolini e i suoi Scritti corsari, tra i quali spicca l'articolo "delle lucciole", che fece grande scandalo perchè sembrava rivalutare (agli occhi della politica militante) perfino il fascismo. Era invece una riflessione sul mutare dei tempi e sulla trasformazione epocale di un mondo, e delle anime che vivono dentro quel mondo.
Il mondo era quello occidentale, che negli anni '70 non mostrava ancora in modo esplicito i segni macroscopici della mutazione, che riusciva ad essere percepita soltanto dai "visionari" che facevano letteratura, poesia, cinema e, per questo, andavano al di là, o meglio andavano "dentro" le idee, anche queste visionarie, che già venti o trent'anni prima erano state esposte dalla sociologia politic - quella che nel '68 e dintorni aveva avuto le sue punte emergenti con Fromm e Marcuse, di gran moda e subito dimenticati, o buttati nella pentola della banalizzazione.
Quello che è successo, nella politica e nell'informazione, nella cultura diffusa, da quegli anni fino ai giorni attuali è stata una grande cesura: gli anni '80 e '90 sono stati un grande vuoto, nel quale si è dimenticato tutto.
Nel momento in cui tutto è disponibile, grazie anche al web, si scopre che non è disponibile l'unica cosa che conta: il momento in cui nasce il pensiero, il suo legame col tempo e la necessità.
Questa grande cesura ci restituisce una società - una società delle idee, dico - che è una società di idee riciclate, di generali che elaborano strategie per vincere la guerra precedente e sembrano ignorare che "quella" guerra è stata già persa, e loro ci sono dentro ed è per questo che si possono consentire di giocare a fare i generali che studiano strategie, o i giornalisti che "denunciano" e gli analisti che "analizzano".

La società della solidarietà e dei buoni sentimenti ha smesso di esistere trent'anni fa, insieme con tutto il mondo fisico che la sosteneva e l'accompagnava. Ha smesso di esistere in occidente, ma non solo: appartiene già al passato una poesia di Evtusenko, in cui ricorda il tempo delle lunghe e appassionate discussioni di politica con i compagni, con "le sigarette spente nel piatto", intorno al tavolo della cucina.
Inutile, anzi assurdo, parlare di questo con rimpianto, se noi stessi abbiamo smesso di fumare perché "fa male", non mangiamo più in cucina, non invitiamo più gli amici e, se li invitiamo, non si mangia salame tagliato col coltello, ma si mangiano fette già tagliate, in busta, e non facciamo più appassionate discussioni - non più appassionate e non più discussioni, perché è politicamente corretto "lasciare da parte le polemiche".
Eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati. Eravamo bandiere rosse. E avevamo ragione.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

La Ditta del Pd
 si rottama da sola
Ischia, Roma, le cooperative. Nuovi scandali che coinvolgono soprattutto uomini ex Pci. Ma con un partito così Renzi non può rinnovare il Paese
La Ditta del Pd
 si rottama da sola
C'è dell'umorismo involontario nel titolo dell’ultimo libro di Massimo D’Alema, “Non solo euro”, cinquecento copie del quale sono state acquistate dalla cooperativa rossa Cpl Concordia, quella che trafficava con il sindaco d’Ischia. E già, non solo euro. Ma anche vino. Duemila bottiglie di rosso. Dalemiano, rigorosamente. Acquistate sempre dalla stessa coop. Saperi & sapori: la via rivoluzionaria per la conservazione del potere.


Nulla di illegale, è stato ripetuto. Ed è bene ribadirlo. Come nel caso del Rolex regalato al figlio dell’ex ministro Maurizio Lupi. Così si usa a Roma e dintorni. D’altra parte è tutto ancora da verificare il fondamento dell’inchiesta condotta da un pm napoletano famoso non certo per i risultati processuali.

Intanto però le carte giudiziarie, prima di un reato, ci parlano di una diffusa spregiudicatezza nei comportamenti. Non è roba da codice penale, ma da codici di stile. Ecco dunque sempre dalla Cpl Concordia un versamento di 60mila euro alla fondazione che fa capo a D’Alema, Italianieuropei. Con tre distinti bonifici negli anni. Dunque verosimilmente fatturati. Ma rimasti finora riservati. Difficile credere a una donazione disinteressata.

L’associazione dalemiana, interpellata da “l’Espresso” tre mesi fa in occasione di una preveggente copertina, “Le casseforti dei politici”, disse di preferire la segretezza dei conti alla trasparenza sui nomi dei donatori. Perché quel tipo di finanziamento non ha regole. Ognuno fa come gli pare. Leader nazionali e capetti di periferia si sono intestati la loro fondazione. Di destra come di sinistra. Promuovono convegni, riviste e vino quando serve. Senza vergogna.

Una onorevole tradizione politica, tramandata dal Pci di Berlinguer, si spappola definitivamente in affarucci di bottega o in tangenti d’oro. Con le cooperative rosse sempre più spesso al centro di inconfessabili patti scellerati. Peggio del peggior capitalismo. Corruttori delle regole di mercato in nome di una solidarietà sociale perduta e umiliata.

Appare dunque come una beffa della storia l’accusa rivolta a Matteo Renzi dalle agitate minoranze interne del Pd: non sei di sinistra. Riducendo l’essere di sinistra a un’etichetta, a una rendita di posizione, senza valori e contenuti. La “ditta” di bersaniana memoria si è disintegrata per colpa dei suoi troppi difetti, prima ancora che per la rottamazione renziana. Da Ischia a Venezia, lungo tutto lo stivale, è un festival di pasticci. Tale da mettere a rischio la stessa sopravvivenza del Partito democratico, con tutta l’arroganza della “vecchia guardia”. È il tema della nostra inchiesta di copertina di questa settimana.

Al premier-segretario questo partito sta stretto più di quanto dica Massimo D’Alema che ancora pochi giorni fa evocava manovre di scissione. Fuori da Palazzo Chigi e dalla stanze del Nazareno è evidente l’assenza di controllo. Il rinnovamento non si intravede oltre il perimetro degli studi tv. Non è necessario spingersi nel profondo Sud, basta restare a Roma. Il rapporto stilato da Fabrizio Barca, dirigente rigoroso, studioso di valore, racconta di un’organizzazione inquinata, dannosa (vedi “l’Espresso” n. 13): un iscritto su cinque è fasullo; la compromissione con i clan di Mafia Capitale inquietante. Il contenitore è corrotto. C’è ancora del contenuto da salvare? Con buona pace di quegli onesti e generosi militanti resistenti a ogni choc.

Per lo stesso Matteo Renzi è difficile liberarsi di notabili e capifazione quando questi controllano ingenti pacchetti di voti. Giosi Ferrandino, il sindaco di Ischia arrestato, alle europee del maggio scorso ha rastrellato in tutto il Sud oltre 80mila preferenze. Sì, quelle stesse preferenze che, secondo convenienza, vengono sbandierate come strumento di democrazia e partecipazione per la selezione dei gruppi dirigenti. E i risultati si vedono. Negativi. La narrazione renziana è lontana dalla realtà. Non basta rottamare. Quel che resta del Pd va rifondato. È in gioco la stessa credibilità del segretario e del suo progetto politico. Se non rinnova in casa, come può rinnovare l’Italia?

Twitter @VicinanzaL
03 aprile 2015


http://espresso.repubblica.it/opinioni/ ... a-1.206737
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Piovono Rane
di Alessandro Gilioli
08 apr


Una caricatura cheap

Ho letto l'intervista a Pietro Bussolati sull'Hp e mi sono convinto che nel pacchetto in offerta a 25 euro "tessera Pd più biglietto Expo" in effetti non c'è nessuna cattiva intenzione.

E lui è in perfetta buona fede.

Pensa veramente, onestamente, limpidamente che la tessera di partito sia un prodotto da piazzare, con coupon, regalini e promozioni. Come quella dell'Esselunga.

Mi dispiace per lui, alla fine: per il sistema cognitivo che ha in testa. Mi dispiace, umanamente, per chi ragiona così. Probabilmente oggi è pure contento della risonanza avuta dalla sua iniziativa. Che tristezza.

E non è con felicità né con polemica che oggi devo citare lo scrittore Aldo Nove, che ha commentato il tutto in poche, semplici e definitive parole: «Il renzismo è una caricatura cheap del berlusconismo».


http://gilioli.blogautore.espresso.repu ... ura-cheap/
flaviomob
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da flaviomob »

Io non credo che tutta la società basata sulla solidarietà sia sparita trent'anni fa... qualcosa, qualcuno è sopravvissuto, ma è vero che il senso di solitudine morde le carni e rimane sempre in agguato...

La stessa solitudine che si percepisce quando si tenta di dialogare e in risposta si ricevono tanti articoli (quattro?), nevvero... ;)
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
soloo42001
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da soloo42001 »

flaviomob ha scritto:Io non credo che tutta la società basata sulla solidarietà sia sparita trent'anni fa... qualcosa, qualcuno è sopravvissuto, ma è vero che il senso di solitudine morde le carni e rimane sempre in agguato...

La stessa solitudine che si percepisce quando si tenta di dialogare e in risposta si ricevono tanti articoli (quattro?), nevvero... ;)

Non saprei.

In altri forum si "dialoga allegramente" a suon di insulti e dileggi, per poi convergere
(i sopravvissuti almeno) su posizioni liberiste aliene ad ogni concetto di quella "solidarietà sociale",
di quel comunitarismo (non comunismo) che vorremmo fosse nel DNA del centrosinistra.

Vedevo ieri che su "altri forum di sinistra-ulivo-pd" la materia di discussione è diventata
se e come "giustificare da sinsitra" la privatizzazione della scuola pubblica, l'obbligo
dell'assicurazione sanitaria per tutti, gli attacchi della teoria gender all'innocenza dei nostri
bimbi nelle scuole pubbliche.
Tanto per capire non il livello, ma il COLORE della discussione che si definisce "di sinistra del fare".


Qui su questo forum l'andazzo è senz'altro diverso.
Più rispettoso dei forumisti.
Molto meno ipocrita rispetto ai veri "valori di centrosinistra".
Ma anche più realistico.

Flavio, se tutti concordiamo che senza "senso solidarietà" non può esistere
alcun centrosinistra tradizionale, tanto che va in crisi persino il pensiero
cristiano sociale alla base del solidarismo sociale, di cosa dobbiamo parlare?
Forse è per questo che c'è chi a volte si limita a postare articoli.

Il dubbio che attanaglia molti (direi tutti qui) è che ci sia ben poco da
portare a casa qui e oggi in questo contesto storico, in cui siamo in un
mercato globalizzato, in cui la politica è preda del pensiero liberista,
la popolazione preda dell'individualismo, e la sola idea di solidarietà
è bandita e dileggiata come futile utopia da "ipocrite anime belle che non
fanno i conti col mercato".

In un mondo in cui anche le forze politiche "cattocomuniste" soccombono
al pensiero liberista-individualista, tenendo anche conto che i cittadini
ti devono votare nel pieno di un bombardamento mediatico pluri-decennale
a senso unico dove "è tutta colpa dei sindacati e della sinistra", il dubbio è
che il massimo che si può portare a casa è una versione migliorata del M5S.

Ma se è così allora non è più possibile farsi scrupoli rispetto a modi, toni
e argomenti politici da usare pubblicamente.
Se siano populisti, demagogici o meno.
A bandito, bandito e mezzo.
Grillo l'ha capito... poi però non usa il consenso che ottiene.

Questo fatto non tutti possono accettarlo.
Fare politica in quel modo non è nelle corde di tutti.
E allora si chiudono alla discussione.


La mia sopra, naturalmente, è un'ipotesi, la mia chiave di lettura del clima.
Ciao.


soloo42001
flaviomob
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da flaviomob »

Solo, la tua è un'ottima chiave di lettura e la apprezzo proprio perché è tua. Ogni intervento su questo forum è qualcosa di "nostro", che ci appartiene e ci permette di fare analisi originali. Quello che accade in altri siti con tendenze neoliberiste tutto sommato ha poco a che fare con noi: in fondo si può essere seguaci ordoliberisti e postare continuamente articoli di noisefromamerika oppure esprimere le proprie analisi ed opinioni, esattamente come succede qui. Forse chi continua a postare solo articoli di giornale non ha più nulla di proprio da dire?

ciao
F
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
flaviomob
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Iscritto il: 08/01/2015, 0:53

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da flaviomob »

PS Vi sono ottimi motivi, guardando la realtà, di DI-SPERAZIONE.

Tuttavia a chi fa gioco, la nostra demotivazione e la rinuncia, se non a chi esalta la visione di DESTRA dove il pesce grosso mangia quello piccolo? Sappiamo che in natura non esiste che la competizione selvaggia: per cambiare questo stato di cose RASSEGNARSI è deleterio, bisogna mantenere un occhio alla realtà ma coltivare anche il DESIDERIO di cambiamento, l'OTTIMISMO della volontà. E la partecipazione diretta, anche con i nostri interventi personali.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
flaviomob
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da flaviomob »

Scrivere fa bene alla salute

Secondo uno studio del 2005 scrivere qualche riga ogni tanto su un foglio aiuta a migliorare l'umore, riduce lo stress e i sintomi depressivi. Uno studio neozelandese del 2013 rivelava che scrivere aiuta addirittura a cicatrizzare più velocemente le ferite fisiche.
Spiega James W. Pennebaker, dell'Università del Texas a Austin: "La scrittura espressiva permette alle persone di fare un passo indietro e valutare la loro vita. Invece di essere morbosamente ossessionati dell'evento, possono concentrarsi per superarlo. In questo modo, i livelli di stress si abbassano e la salute corrispondentemente migliora."
Non importa la qualità con cui scrivete, è l'atto stesso che funziona. A noi, ad esempio, è passato il raffreddore.

(Fonte: Huffingtonpost.it)

da Cacao news http://www.alcatraz.it

PS Forse anche scrivere su un forum, invece di fare copia incolla, aiuta ;)
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da paolo11 »

http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/ ... ia5stelle/
“Ciao a tutti, sono Fabio Fucci, sindaco M5S di Pomezia.
A Pomezia dopo quasi due anni di amministrazione a 5 stelle stiamo raggiungendo traguardi importanti. Per comprendere meglio il “miracolo” che abbiamo compiuto è necessario capire che situazione abbiamo trovato nel 2013.

2013: Pomezia fallita
Abbiamo trovato una città praticamente fallita, ad un passo dal dissesto finanziario, con 200 MILIONI di euro di debiti. Debiti lasciati dai precedenti governi dei distruttori del PD, di Forza Italia e dei partitini di destra e sinistra che nonostante la spesa nemmeno sono stati in grado di realizzare opere importanti per la collettività.

2014: Pomezia rinasce con il M5S e va in attivo
In giunta abbiamo approvato da poco il rendiconto di gestione 2014. Cosa è il rendiconto di gestione? E’ la certificazione del lavoro svolto da un’amministrazione locale in un anno. In pratica come sono stati effettivamente spesi i soldi in ragione delle entrate certificate.
Il bilancio è positivo e ci ha consentito di chiudere il 2014 con un attivo di più di 4 MILIONI di euro.
Pensate che nel 2012, quando governava il PD, l’anno si chiuse con una perdita di oltre 7 MILIONI di euro. Già nel 2013, con soli sei mesi della nostra amministrazione, siamo riusciti a contenere le perdite a 4 MILIONI di euro. Il 2014 è stato un anno a totale gestione M5S, ed i risultati hanno gratificato il grande lavoro che abbiamo svolto: +4 MILIONI di euro di avanzo di amministrazione.
Come ci siamo riusciti? In linea di principio è bastato portare COMPETENZA ed ONESTA’ alla guida della città. Oggi a Pomezia governano persone dedite al bene comune che lavorano per la città e, soprattutto, senza RUBARE i soldi dei cittadini.

Stop alle spese inutili e razionalizzazione
Abbiamo subito arginato le uscite folli che zavorravano la città di Pomezia:
- chiudendo un ente inutile che ci costava 4 milioni di euro l’anno per fare NIENTE.
- ristrutturando la società partecipata del comune
- mandando a gara pubblica i servizi che viaggiavano in proroga (una proroga salata) da anni
- tenendo alla larga quella corruzione che fa salire i prezzi e diminuisce i servizi
- smettendo di spendere soldi dei cittadini senza copertura finanziaria, evitando così di creare debiti fuori bilancio

Ora per la collettività i soldi ci sono
Nonostante questo grande lavoro di razionalizzazione:
- abbiamo erogato oltre 5 MILIONI di servizi per il sociale aiutando chi vive in condizioni di disagio economico (tramite contributi per pagare l’affitto, contributi per chi ha perso il posto di lavoro e per le ragazze madri)
- abbiamo esteso la raccolta differenziata porta a porta a tutta la città ad un prezzo più basso del precedente appalto
- abbiamo finanziato la redazione di un piano urbano del traffico per migliorare la viabilità in città, anche incentivando la mobilità elettrica con contributi ed infrastrutture
- abbiamo avviato decine di cantieri in città per realizzare strade, scuole, piste ciclabili, marciapiedi, isole ecologiche
- abbiamo portato acqua potabile nelle periferie della città. I cittadini l’aspettavano da 20 anni!
- abbiamo avviato il piano del decoro per Pomezia che migliora la cura del verde dei giardini e dell’arredo urbano
- abbiamo iniziato il lavoro di tutela di un territorio massacrato dalla speculazione edilizia tramite gli indirizzi che faranno nascere il nuovo Piano Urbanistico della città di Pomezia

Servizi 5 Stelle
A cosa servirà questo avanzo di amministrazione? Purtroppo in parte a coprire il debito lasciato dalle precedenti amministrazioni, in parte ad accantonare somme per coprire le eventuali mancate entrate che derivano dall’evasione tributaria o di altra natura. Prudenza e buon senso che in ogni caso ci permettono di investire i soldi dei cittadini per realizzare servizi ed opere pubbliche. Questo è quello che fa il Movimento 5 Stelle a Pomezia!” Fabio Fucci, Sindaco della Città di Pomezia (RM) – M5S
........................
Ciao
Paolo11
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