Come se ne viene fuori ?

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pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

Non so se sia piu di tanto attinente col titolo di questo 3D ma in questi giorni mi sto' domandando come ne posso venirne fuori da questa inquietante domanda che mi assilla in questi ultimi mesi.

Chi votero' alle prossime elezioni Regionali?

Dopo oltre 4 decenni per la prima volta mi sto ponendo questa domanda e non so darmi una risposta.

Non me la sono posta soltanto io questa domanda.

Proprio oggi incontrando un vecchio amico che si e' fatto imbrigliare dal PD e che ora copre una carica importante nel suo paese se l'e' posta pure lui e sta' trovando il modo di come dirlo ai suoi compagni che lo stimano molto.

Il suo suggerimento e' stato quello di non votare e sarebbe la prima volta nelle sua vita ma gli ho fatto notare che questo suo non voto equivarrebbe ad un assenso verso la linea renziana. Quindi, ho suggerito di rifletterci un po ma a qualcuno dovra' dare il voto.

SEL ora conta come il 2 a briscola.

5Stelle naviga a vista con le sue contraddizioni interne pero'....pero'....attualmente son quelli che , con tutti i suoi errori iniziali compreso lo streaming con Bersani, possono dare delle risposte.

Che mi suggerite????? :oops: :oops: :oops: :oops: :oops: VOGLIO VOTARE!!!

Flaviooooo, Zioneeee......Rommmmm..... 'mo che faccio :cry: :cry:


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Ero intenzionato a postare questo documento di Massimo Franco in altro 3D, ma avendo letto quanto scritto da pancho preferisco postalo qui.



Partiti fantasma, a pezzi, per una democrazia senza popolo
Scritto il 20/4/15 • LIBRE nella Categoria: idee


Non è esagerato parlare di partiti in pezzi: divisi e già scissi di fatto, sebbene formalmente si esiti ancora a lacerare l’involucro dell’unità.

Osservando quanto accade in vista delle elezioni regionali di fine maggio, lo spettacolo è quello di una scomposizione di forze politiche e alleanze: la conseguenza fisiologica di uno sgretolamento progressivo delle identità, dei blocchi sociali, delle nomenklature.

In pochi anni, non solo i «cartelli» elettorali sono invecchiati come se ne fossero passati dieci.

La dimensione locale della politica ha subito un’involuzione che la fa apparire quasi impazzita.

È il prodotto della subalternità del sistema dei partiti ad interessi che lo dominano e lo umiliano; e dell’impoverimento culturale di piccole tribù autoreferenziali che sommano i difetti del dilettantismo a quelli del professionismo del potere.

Le tante inchieste della magistratura che convergono sulle cosiddette classi dirigenti locali confermano questa deriva.

E fanno apparire molti Comuni e Regioni come epicentri di un’economia studiatamente inefficiente, funzionale al malaffare.

Lo iato tra livello nazionale e “periferia” non potrebbe essere più vistoso, dal Veneto alla Puglia.

Ma rischia di suggerire una contrapposizione tra due fenomeni in realtà speculari.

L’esplosione dei legami dentro e tra i partiti non è soltanto la certificazione del fallimento di un’idea di federalismo.

Riflette anche le scissioni sociali che sono avvenute in questi anni in un’Italia affacciata sul vuoto dell’azione politica.

Sono la versione minore e moltiplicata delle migrazioni parlamentari registrate in questi anni alle Camere: indizi di un malessere ormai cronico.

Le spaccature e le riaggregazioni locali nel centrodestra, nella Lega, perfino nel Pd, imitano alla perfezione i conflitti alla Camera e al Senato.

Replicano “cambi di casacca” che non sono solo frutti dell’opportunismo: rivelano un trasversalismo privo di nobiltà, e alimentato da identità debolissime e stralunate.

Il cemento è il micro-interesse, e tanti micro-narcisismi collettivi che rendono difficile qualunque aggregazione forte e duratura.

La domanda è se e chi riuscirà a ricompattare questo magma centrifugo.


In apparenza, il modello verticale di Matteo Renzi lo sta facendo.

Ma la distanza tra il premier o il capo della Lega, Matteo Salvini, o Beppe Grillo, i tre oggi in auge, e il caotico agitarsi di anonimi candidati regionali, non esalta solo la loro capacità di leadership.

Finisce anche per sottolineare i loro limiti: quasi l’impossibilità, oltre che l’incapacità, di trasformare dall’alto una realtà prosaicamente mediocre e fuori controllo.

La politica nazionale inspira a pieni polmoni i miasmi locali anche perché non appare in grado di trasmettere messaggi forti di rinnovamento come quelli che si sforza di offrire all’Europa.

Il risultato è che a vincere sembra sia la “periferia” non governata, immutabile e misteriosa nei suoi gangli più oscuri: quelli che solo la magistratura finora tende a portare alla luce, delegittimando partiti che arrivano sempre dopo; e che mostrano riflessi difensivi automatici, lasciando ai giudici una supplenza di fatto che assume contorni ambigui e mostra limiti oggettivi, seguendo logiche non politiche.

Sono fenomeni che corrodono quotidianamente la credibilità degli eletti, e si proiettano sulle scelte nazionali.

Vedremo come si evolverà la campagna elettorale. Ma il turbinìo di liste, unioni e rotture trasmette una pessima impressione.

Il crollo della partecipazione a livello locale che si è registrato negli ultimi anni non è un segno di modernità “all’americana”: anche per la rapidità con la quale sta avvenendo, suona come la risposta patologica ad una rappresentanza inadeguata e malata.

Se si dovesse confermare a maggio, significherebbe un rifiuto di metodi e di formazioni non disinvolti ma, appunto, ormai percepiti come “impazziti”.

Sarebbe una sconfitta che nessuna riforma elettorale, né la prevalenza di uno schieramento sull’altro, potrebbero attenuare o nascondere.

Il guaio maggiore, tuttavia, non sarebbe il fallimento di una politica locale che per paradosso oggi fornisce tanti governanti, premier compreso; né la scissione di alcuni partiti, ridotti a gusci di identità irriconoscibili.

Il rischio vero è quello della scissione tra l’elettorato e chi non è in grado di offrirgli una scelta degna di questo nome.

Sarebbe la premessa di una pericolosa democrazia con sempre meno popolo.

(Massimo Franco, “Piccole miserie locali”, dal “Corriere della Sera” del 15 aprile 2015).
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

La corruzione è il nuovo volto della mafia #StatoCorrotto
L'evento "Corruzione, il nuovo volto della mafia" con i pm Nino Di Matteo e Giuseppe Lombardo, Di Battista, Di Maio e altri portavoce M5S si è concluso. In settimana pubblicheremo il video dell'intervento integrale di Nino Di Matteo.
VIDEO: Il saluto di Luigi Di Maio a Di Matteo

"Sinistra e destra, così come durante Tangentopoli, continuano a lucrare sulla pelle degli italiani, spartendosi appalti pubblici insieme a esponenti della criminalità organizzata: Mafia Capitale, Expo, Mose, Tav Firenze.
Gli scandali quotidiani fanno emergere sempre di più un sistema collaudato di reciprocità tra politici e criminalità organizzata. Un'analisi accurata del disegno di legge Anticorruzione che approderà alla Camera e le rispettive proposte del M5S al centro del convegno "Corruzione, il nuovo volto della mafia", che i portavoce 5 Stelle svolgeranno oggi lunedì 20 aprile, a partire dalle ore 16:00, presso la nuova Aula dei Gruppi parlamentari (Camera dei Deputati), in via Campo Marzio 78, Roma. L'obiettivo di questo evento organizzato dal Movimento 5 Stelle, con alcuni dei massimi esperti in materia, è capire se le "armi legislative" che abbiamo per difenderci sono efficaci e dove è possibile migliorare, considerando la prossimità della discussione del disegno di legge Anticorruzione alla Camera dei Deputati.
All'evento hanno parte massimi esperti in materia, come i magistrati Antonino Di Matteo, Giuseppe Lombardo e il giornalista e scrittore Marco Lillo. Sono previsti gli interventi di Luigi Di Maio, vicepresidente Camera dei Deputati, Alessandro Di Battista, vice presidente commissione Affari Esteri, Vittorio Ferraresi, capogruppo M5S Commissione Giustizia, Luigi Gaetti e Giulia Sarti, della commissione Antimafia e Maria Edera Spadoni, commissione Affari Esteri." M5S Parlamento
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/ ... di-matteo/
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

RISPOSTE GRADUALI




Che mi suggerite????? VOGLIO VOTARE!!!
pancho


^^^^^^^

Votare a tutti costi appartiene alla cultura di una certa generazione. Ci è stato insegnato così e lo riteniamo un valore. Non votare ci sembra venire meno ad un principio fondamentale della democrazia. Ma la democrazia, ammesso che ci sia mai stata, adesso non c’è più.

Ma………………….

La vita bisogna percorrerla fino in fondo per capire.

Alle passate elezioni, in un gruppo di amici, in modo particolare della Biblioteca centrale che frequento 5 giorni su 7 di ogni settimana, io ero l’unico antirenziano.

La cosa più strana accaduta, riguarda un amico over ’80.

Comunista convinto, tutt’altro che ottuso e sempre disponibile al confronto aperto, ha votato Renzi. Gli sembrava un giovane che potesse fare qualcosa. E poi non votare Pd che conteneva una parte della sua cultura, della sua storia, gli sembrava una cosa abnorme.

In discussioni piuttosto accese negli anni precedenti, l’amico over ’80, era un fermo sostenitore dell’obbligo del voto.

Ma 4 giorni dopo il voto dello scorso maggio, non so per quale motivo, è diventato all’improvviso antirenziano, ma soprattutto è uscito con un’affermazione che sostiene ancora oggi con grande convinzione, tanto forte come quando sosteneva dell’obbligo al voto:

“IO NON VOTO PIU’”…”QUESTI PARTITI NON LI VOTO PIU’”.

E sempre per rimanere sugli incontri con vecchi amici, solo ieri alle 13,00, allo Spazio Arte, ho incontrato un vecchio amico compagno di scuola, sempre di matrice comunista, completamente schifato e totalmente disilluso da questi rappresentanti politici.

Ma in modo particolare, mi ha espresso la delusione del fratello, un over ’80, che ai tempi per sostenere la sua idea, si è fatto la galera perché ai tempi, nel primo dopo guerra succedeva anche questo.

“SE MI AVESSERO DETTO LA VERITA’, IO NON AVREI SPRECATO LA MIA VITA A FAVORE DELLA SINISTRA”.

Questa è una delle affermazioni più amare che un uomo può fare al termine della vita. La convinzione di avere sprecato il tuo tempo nella convinzione della fondatezza di un’idea politica.

Lo comprendo benissimo, perché sono mesi che vivo con profondo fastidio l’approssimarsi del 25 aprile, che quest’anno festeggia in pompa magna il settantesimo.

L’ipocrisia umana regna sovrana, e sovrasta tutto e tutti. Non c’è niente da festeggiare quando un’intera classe politica ha ridotto questo Paese in queste condizioni. Festeggiare il 25 aprile significa ammazzare per la seconda volta tutti coloro che hanno sacrificato il bene più alto che ogni uomo ha a disposizione, LA VITA.

Non è assolutamente accettabile che chi ha anteposto la propria vita affinché altri potessero disporre di una vita migliore, lo abbia fatto nella completa ignoranza di come poi le società crollano e si ritorna d’accapo.

Non è assolutamente accettabile morire a vent’anni, quando la vita si apre davanti a te, nei conflitti a fuoco contro le forze nazifasciste, oppure nelle camere di tortura, o finire impiccati per la gola con un gancio che usano i macellai per i quarti di manzo, lungo i viali alberati della Lomellina, perché deve essere di esempio a chi osa combattere il potere nazifascista.

Per arrivare poi a cosa???? A questo schifo di questi mesi, accettando passivamente che passi l’equivalente della legge Acerbo del ’23, che nelle elezioni del ’24 spianò la strada al fascismo????

Ma siamo diventati tutti matti????????
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Ciao pancho.Non sai per chi votare in questo momento.Io personalmente non ho dubbi.
Abbiamo la fortuna di avevere cittadini onesti prestati alla politica (non politicanti) mai nella storia Italiana è avvenuto questo.Se non prendiamo al balzo questa occasione siamo finiti.Bisogna farli entrare ovunque nei comuni regioni eccc....
per controllare quello che fanno.

Ciao
Paolo11
soloo42001
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Iscritto il: 09/01/2015, 10:40

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42001 »

camillobenso ha scritto:RISPOSTE GRADUALI




Che mi suggerite????? VOGLIO VOTARE!!!
pancho


^^^^^^^

Votare a tutti costi appartiene alla cultura di una certa generazione. Ci è stato insegnato così e lo riteniamo un valore. Non votare ci sembra venire meno ad un principio fondamentale della democrazia. Ma la democrazia, ammesso che ci sia mai stata, adesso non c’è più.

Ma………………….

La vita bisogna percorrerla fino in fondo per capire.

Alle passate elezioni, in un gruppo di amici, in modo particolare della Biblioteca centrale che frequento 5 giorni su 7 di ogni settimana, io ero l’unico antirenziano.

La cosa più strana accaduta, riguarda un amico over ’80.

Comunista convinto, tutt’altro che ottuso e sempre disponibile al confronto aperto, ha votato Renzi. Gli sembrava un giovane che potesse fare qualcosa. E poi non votare Pd che conteneva una parte della sua cultura, della sua storia, gli sembrava una cosa abnorme.

In discussioni piuttosto accese negli anni precedenti, l’amico over ’80, era un fermo sostenitore dell’obbligo del voto.

Ma 4 giorni dopo il voto dello scorso maggio, non so per quale motivo, è diventato all’improvviso antirenziano, ma soprattutto è uscito con un’affermazione che sostiene ancora oggi con grande convinzione, tanto forte come quando sosteneva dell’obbligo al voto:

“IO NON VOTO PIU’”…”QUESTI PARTITI NON LI VOTO PIU’”.

E sempre per rimanere sugli incontri con vecchi amici, solo ieri alle 13,00, allo Spazio Arte, ho incontrato un vecchio amico compagno di scuola, sempre di matrice comunista, completamente schifato e totalmente disilluso da questi rappresentanti politici.

Ma in modo particolare, mi ha espresso la delusione del fratello, un over ’80, che ai tempi per sostenere la sua idea, si è fatto la galera perché ai tempi, nel primo dopo guerra succedeva anche questo.

“SE MI AVESSERO DETTO LA VERITA’, IO NON AVREI SPRECATO LA MIA VITA A FAVORE DELLA SINISTRA”.

Questa è una delle affermazioni più amare che un uomo può fare al termine della vita. La convinzione di avere sprecato il tuo tempo nella convinzione della fondatezza di un’idea politica.

Lo comprendo benissimo, perché sono mesi che vivo con profondo fastidio l’approssimarsi del 25 aprile, che quest’anno festeggia in pompa magna il settantesimo.

L’ipocrisia umana regna sovrana, e sovrasta tutto e tutti. Non c’è niente da festeggiare quando un’intera classe politica ha ridotto questo Paese in queste condizioni. Festeggiare il 25 aprile significa ammazzare per la seconda volta tutti coloro che hanno sacrificato il bene più alto che ogni uomo ha a disposizione, LA VITA.

Non è assolutamente accettabile che chi ha anteposto la propria vita affinché altri potessero disporre di una vita migliore, lo abbia fatto nella completa ignoranza di come poi le società crollano e si ritorna d’accapo.

Non è assolutamente accettabile morire a vent’anni, quando la vita si apre davanti a te, nei conflitti a fuoco contro le forze nazifasciste, oppure nelle camere di tortura, o finire impiccati per la gola con un gancio che usano i macellai per i quarti di manzo, lungo i viali alberati della Lomellina, perché deve essere di esempio a chi osa combattere il potere nazifascista.

Per arrivare poi a cosa???? A questo schifo di questi mesi, accettando passivamente che passi l’equivalente della legge Acerbo del ’23, che nelle elezioni del ’24 spianò la strada al fascismo????

Ma siamo diventati tutti matti????????

Beh, zione.

Io ho 40 anni di meno dei tuoi amici di biblioteca.
Però fammi dire due cose.
1. chi ha dato la vita 70 anni fa l'ha fatto per una causa comunque buona e vincente
2. niente dura in eterno: le idee devono evolversi e insieme gli strumenti per proporle e affermarle

Questi tuoi amici, e tutti noi, siamo vittime non di un abbaglio storico, ma di una
evoluzione (involuzione) storica.

Il comunismo ha perso e il capitalismo ha vinto.

Loro hanno dedicato una vita a un'idea di solidarietà sociale che aveva nome "comunismo".
Ma il "comunismo" vero ha perso perchè alla prova ha fallito materialmente e antropologicamente.
Cioè non ha saputo evolversi e non ha resistito alla prova del tempo, della Storia.

Per farti un'idea leggiti il libro di Gorbacev: racconta dall'interno, con le memorie di un vero
comunista, come nasce l'unione sovietica... ma anche quando, come e perchè muore.

Questo "limite" del comunismo forse i tuoi amici avrebbero potuto vederlo già negli anni 50-60.
Ma non l'hanno visto, e ci siamo sciroppati il terrorismo, poi il liberismo, il berlusconismo, ed eccoci qua.

Quindi forse chi ha tradito i tuoi amici, e con loro chi ha dato la vita durante la Resistenza,
non sono i democristiani alla Renzi, che pure i tuoi amici hanno appoggiato come dicevi prima.
Ma sono loro stessi.

Il sistema e' crollato grazie al fatto che le masse, vicini, amici e parenti compresi, votano
costantemente per partito preso il candidato che meglio solletica la pancia.
O al limite stanno a casa.
Come se stessero a una partita di calico. Stessa folle faziosità, ma, soprattutto,
stessa percezione del valore di cosa è in gioco: la mera soddisfazione per una vittoria
effimera, o per la sconfitta dell'odiato avversario.

L'idea che invece è in gioco il futuro a 5-10 anni, che quando si vota è in corso un
processo di selezione democratica, questo mai: votare con la testa, mai.

Ieri il PCI (anche se il comunismo reale dava pessima prova di se).
Dopo D'Alema/Bertinotti e soci (nonostante la pessima prova politica avuta affossando Prodi).
Dopo la Lega, Grillo, poi Renzi.

Oppure dall'altro lato votavano DC.
Poi Berlusconi.
Poi adesso Renzi, Grillo o Salvini.

Ammettiamolo suvvia.
I nostri veci votano come banderuole al vento.
E i giovani non sono da meno.

Di conseguenza per decenni e decenni è andata avanti la classe politica
dei paraculi, altro che competizione e selezione democratica.
E dal paraculismo alla corruzione il passo è breve.

Alle utime elezioni, esempio di voto di pancia, l'errore che è stato fatto è che
anzichè stare a casa, o votare Grillo o Ingroia, i delusi dal PD dovevano
votare in massa SEL.
Oggi SEL avrebbe avuto qualche decina di deputati e senatori in più, gli equilibri
sarebbero stati decisamente diversi, e avremmo avuto maggioranza, governo
e riforme diversi.
Ma non è andata così.
Qualcuno ha teorizzato che SEL e PD erano la stessa cosa.
Altri che i sinistri erano fuori dalla storia.
Le masse se la sono bevuta, e questo è il risultato.

O alle primarie del PD, altro esempio di voto di pancia.
Bisognava rottamare i vecchi dirigenti, in modo indistinto
e sregolato, ao' so' tutti ugguali, con questi dirigenti non vinceremo mai!!!
Bene, allora giù tutti a votare Renzi, per punire la sinistra PD della ditta,
del resto lo dice pure Mentana!!!
Oppure stiamo tutti a casa che il PD fa schifo, e poco importa che i destri
intanto alle primarie ci vanno per appoggiare Renzi (qualcosa vorrà pur
dire no?), noi stiamo a casa lo stesso.
E adesso ci sorbiamo Renzi che intanto ha capito come solleticare
e utilizzare la destra per far fuori la sinistra dal centrosinistra.

Dirai tu, zione, che le masse non sono automaticamente dotate di cervello.
Che i "leader" avrebbero quell ruolo e funzione.
Vero.
Eppure se guardi come i nostri vicini sbandano paurosamente quando votano,
magari da Berlinguwe a Salvini, a me viene da domandarmi se una massa
talmente decerebrato possa essere in qualche modo gevernata.
O se invece il livello di consapevolezza sia talmente basso da rendere
impossibile qualunque tentativo.

Tornando alla possibilità di effettuare scelte sensate in autonomia.
L'idea che senza "contaminarsi" si possa comunque votare il "meno peggio",
utilizzando un criterio razionale per scegliere un'opzione non ottimale,
ma strumentale a favorire una possibiltà positiva per quanto remota,
o per impedirne una negativa per quanto probabile, non sfiora
neanche le menti della gente.
Neanche le menti della gente "politicamente attiva".

E allora non diciamo che i partigiani sono stati traditi da chissà chi o cosa.
Diciamo invece che è venuto a mancare quel minimo di senso comune
e razionalità che ha portato in montagna insieme a combattere i nazifascisti,
ex militari e fuggiaschi, monarchici e socialisti, cattolici e comunisti.

Venuta meno l'unità, tutto si è sciolto come neve al sole.
Alla fin fine quello che e' mancato è la fede.


soloo42001
erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Il comunismo ha perso e il capitalismo ha vinto.
Che il comunismo reale abbia perso (senza entrare nel merito di come e del perché) è un dato, credo, indubbio.

In quanto alla vittoria del capitalismo... ci andrei un po più cauto nell'affermarlo.


un saluto
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Diciamo che ha vinto il capitalismo delle multinazionali con l'apporto delle Banche
Ciao
Paolo11
soloo42001
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Iscritto il: 09/01/2015, 10:40

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42001 »

erding ha scritto:
Il comunismo ha perso e il capitalismo ha vinto.
Che il comunismo reale abbia perso (senza entrare nel merito di come e del perché) è un dato, credo, indubbio.

In quanto alla vittoria del capitalismo... ci andrei un po più cauto nell'affermarlo.


un saluto

Non volevo solleticare l'orgoglio di nessuno.
Dopotutto sono un "cattocomunista", così dicono di me.
Dunque sconfitto anch'io due volte.
Dal capitalismo e dal dio denaro.

Niente dura per sempre, dicevo.
Al momento tuttavia il capitalismo (conosciuto oggi come liberismo
in modo di non usare un termine che richiama antiche dispute)
non sembra avere rivali ideologici.

Mi preoccupa che quando cadrà, perchè cadrà, porterà rovina e miseria
di massa, lascerà macerie su scala globale peggio di una guerra mondiale.
E non è affatto detto che dalle macerie rinascerà come una fenice un'idea
di comunitarietà e solidarietà.


soloo42001
Ultima modifica di soloo42001 il 21/04/2015, 17:49, modificato 1 volta in totale.
soloo42001
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Iscritto il: 09/01/2015, 10:40

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42001 »

paolo11 ha scritto:Diciamo che ha vinto il capitalismo delle multinazionali con l'apporto delle Banche
Ciao
Paolo11

Hai dimenticato Bilderberg, i savi di Sion, le scie chimiche e il complotto demoplutogiudaico.

Stare coi piedi per terra mai, eh?
Capire che al vuoto politico di una comunità (che accumula debito e mancato sviluppo)
corrisponde inevitabilmente lo strapotere del più forte (che ti presta il debito e impone
il proprio modello di sviluppo) è troppo.

Meglio cercare un falso nemico cui sputare addosso la propria frustrazione.
Ma la radice del problema, trovarla e troncarla, con l'aiuto di altri se serve, questo mai.



soloo42001
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