Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
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Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Scantonate”
Pubblicato il 4 giugno 2015 08:23 | Ultimo aggiornamento: 4 giugno 2015 08:24
di Redazione Blitz
ROMA – “Scantonate” è il titolo dell’articolo a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di giovedì 4 giugno 2015.
Se le cose dette da Raffaele Cantone a Conchita Sannino di Repubblica le avesse dette qualcun altro, sarebbe automatico interpretarle come un assist piuttosto imbarazzante a Renzi & De Luca, che si dibattono come mosche impazzite nella bottiglia di un’empasse giuridica e istituzionale da essi stessi creata e voluta.
Siccome però Cantone è un magistrato valoroso e una persona perbene, abbiamo il dovere di valutare le sue parole senza sospetti di secondi fini, tipo la riconoscenza al capo del governo che l’ha nominato presidente dell’Anticorruzione.
1. Cantone sostiene che la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi ha commesso “un grave passo falso”e “un errore istituzionale” divulgando il famoso elenco dei 16 candidati impresentabili alle regionali.
E qui, prendendosela con la Bindi come persona, incappa nella prima cantonata:l’elenco degli impresentabili non è un’iniziativa personale o estemporanea della Bindi, ma un atto ufficiale della commissione parlamentare nel suo complesso, che con voto unanime di tutti i commissari ha stilato il Codice etico delle candidature per tutte le elezioni (nazionali, europee, regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali) e conferito alla presidente l’incarico di assumere informazioni sui curricula giudiziari dei candidati e di comunicarli prima del voto (dopo sarebbe stato ridicolo, anche se qualcuno l’avrebbe preferito).
2. L’errore della Bindi, dice Cantone, dipende dal fatto che molti impresentabili sfuggono al Codice etico (limitato rinviati a giudizio per gravi reati, di membri di giunte comunali sciolte per mafia e di persone sottoposte a misure di prevenzione): ci sono soggetti “candidabili, eleggibili, non indagati eppure non idonei a entrare nella PA, ad esempio per spregiudicato trasformismo; oppure perché è più grave che un politico si accompagni costantemente a persone dell’area grigia o a pregiudicati, rispetto al fatto di essere rinviato a giudizio per un abuso qualunque”.
A parte il finale, che è gravemente inesatto – il Codice Antimafia non comprende i rinviati a giudizio per abuso d’ufficio, ma per mafia, terrorismo, reati contro la PA, traffico di droga e di rifiuti (infatti De Luca vi è incappato non per la condanna per abuso, ma per un altro processo per concussione e truffa) – il discorso è condivisibilissimo.
Il Fatto ha elencato 50 impresentabili compresi quelli del secondo tipo indicati da Cantone, senza processi pendenti.
Ma che c’entrano la Bindi e l’Antimafia con costoro? Spettava ai partiti non candidarli, e il fatto che tutti i (tranne M5S, la sinistra “radicale”e la Lega) li abbiano messi in lista è uno scandalo che si aggiunge alle candidature dei 16 imputati e/o condannati (…)
http://www.blitzquotidiano.it/rassegna- ... e-2201773/
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Scantonate”
Pubblicato il 4 giugno 2015 08:23 | Ultimo aggiornamento: 4 giugno 2015 08:24
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ROMA – “Scantonate” è il titolo dell’articolo a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di giovedì 4 giugno 2015.
Se le cose dette da Raffaele Cantone a Conchita Sannino di Repubblica le avesse dette qualcun altro, sarebbe automatico interpretarle come un assist piuttosto imbarazzante a Renzi & De Luca, che si dibattono come mosche impazzite nella bottiglia di un’empasse giuridica e istituzionale da essi stessi creata e voluta.
Siccome però Cantone è un magistrato valoroso e una persona perbene, abbiamo il dovere di valutare le sue parole senza sospetti di secondi fini, tipo la riconoscenza al capo del governo che l’ha nominato presidente dell’Anticorruzione.
1. Cantone sostiene che la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi ha commesso “un grave passo falso”e “un errore istituzionale” divulgando il famoso elenco dei 16 candidati impresentabili alle regionali.
E qui, prendendosela con la Bindi come persona, incappa nella prima cantonata:l’elenco degli impresentabili non è un’iniziativa personale o estemporanea della Bindi, ma un atto ufficiale della commissione parlamentare nel suo complesso, che con voto unanime di tutti i commissari ha stilato il Codice etico delle candidature per tutte le elezioni (nazionali, europee, regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali) e conferito alla presidente l’incarico di assumere informazioni sui curricula giudiziari dei candidati e di comunicarli prima del voto (dopo sarebbe stato ridicolo, anche se qualcuno l’avrebbe preferito).
2. L’errore della Bindi, dice Cantone, dipende dal fatto che molti impresentabili sfuggono al Codice etico (limitato rinviati a giudizio per gravi reati, di membri di giunte comunali sciolte per mafia e di persone sottoposte a misure di prevenzione): ci sono soggetti “candidabili, eleggibili, non indagati eppure non idonei a entrare nella PA, ad esempio per spregiudicato trasformismo; oppure perché è più grave che un politico si accompagni costantemente a persone dell’area grigia o a pregiudicati, rispetto al fatto di essere rinviato a giudizio per un abuso qualunque”.
A parte il finale, che è gravemente inesatto – il Codice Antimafia non comprende i rinviati a giudizio per abuso d’ufficio, ma per mafia, terrorismo, reati contro la PA, traffico di droga e di rifiuti (infatti De Luca vi è incappato non per la condanna per abuso, ma per un altro processo per concussione e truffa) – il discorso è condivisibilissimo.
Il Fatto ha elencato 50 impresentabili compresi quelli del secondo tipo indicati da Cantone, senza processi pendenti.
Ma che c’entrano la Bindi e l’Antimafia con costoro? Spettava ai partiti non candidarli, e il fatto che tutti i (tranne M5S, la sinistra “radicale”e la Lega) li abbiano messi in lista è uno scandalo che si aggiunge alle candidature dei 16 imputati e/o condannati (…)
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Siccome però Cantone è un magistrato valoroso e una persona perbene, abbiamo il dovere di valutare le sue parole senza sospetti di secondi fini, tipo la riconoscenza al capo del governo che l’ha nominato presidente dell’Anticorruzione.
1. Cantone sostiene che la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi ha commesso “un grave passo falso”e “un errore istituzionale” divulgando il famoso elenco dei 16 candidati impresentabili alle regionali.
E qui, prendendosela con la Bindi come persona, incappa nella prima cantonata:l’elenco degli impresentabili non è un’iniziativa personale o estemporanea della Bindi, ma un atto ufficiale della commissione parlamentare nel suo complesso, che con voto unanime di tutti i commissari ha stilato il Codice etico delle candidature per tutte le elezioni (nazionali, europee, regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali) e conferito alla presidente l’incarico di assumere informazioni sui curricula giudiziari dei candidati e di comunicarli prima del voto (dopo sarebbe stato ridicolo, anche se qualcuno l’avrebbe preferito).
2. L’errore della Bindi, dice Cantone, dipende dal fatto che molti impresentabili sfuggono al Codice etico (limitato rinviati a giudizio per gravi reati, di membri di giunte comunali sciolte per mafia e di persone sottoposte a misure di prevenzione): ci sono soggetti “candidabili, eleggibili, non indagati eppure non idonei a entrare nella PA, ad esempio per spregiudicato trasformismo; oppure perché è più grave che un politico si accompagni costantemente a persone dell’area grigia o a pregiudicati, rispetto al fatto di essere rinviato a giudizio per un abuso qualunque”.
A parte il finale, che è gravemente inesatto – il Codice Antimafia non comprende i rinviati a giudizio per abuso d’ufficio, ma per mafia, terrorismo, reati contro la PA, traffico di droga e di rifiuti (infatti De Luca vi è incappato non per la condanna per abuso, ma per un altro processo per concussione e truffa) – il discorso è condivisibilissimo.
Il Fatto ha elencato 50 impresentabili compresi quelli del secondo tipo indicati da Cantone, senza processi pendenti.
Ma che c’entrano la Bindi e l’Antimafia con costoro? Spettava ai partiti non candidarli, e il fatto che tutti i (tranne M5S, la sinistra “radicale”e la Lega) li abbiano messi in lista è uno scandalo che si aggiunge alle candidature dei 16 imputati e/o condannati (…)
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ROMA – “Scantonate” è il titolo dell’articolo a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di giovedì 4 giugno 2015.
Se le cose dette da Raffaele Cantone a Conchita Sannino di Repubblica le avesse dette qualcun altro, sarebbe automatico interpretarle come un assist piuttosto imbarazzante a Renzi & De Luca, che si dibattono come mosche impazzite nella bottiglia di un’empasse giuridica e istituzionale da essi stessi creata e voluta.
Siccome però Cantone è un magistrato valoroso e una persona perbene, abbiamo il dovere di valutare le sue parole senza sospetti di secondi fini, tipo la riconoscenza al capo del governo che l’ha nominato presidente dell’Anticorruzione.
1. Cantone sostiene che la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi ha commesso “un grave passo falso”e “un errore istituzionale” divulgando il famoso elenco dei 16 candidati impresentabili alle regionali.
E qui, prendendosela con la Bindi come persona, incappa nella prima cantonata:l’elenco degli impresentabili non è un’iniziativa personale o estemporanea della Bindi, ma un atto ufficiale della commissione parlamentare nel suo complesso, che con voto unanime di tutti i commissari ha stilato il Codice etico delle candidature per tutte le elezioni (nazionali, europee, regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali) e conferito alla presidente l’incarico di assumere informazioni sui curricula giudiziari dei candidati e di comunicarli prima del voto (dopo sarebbe stato ridicolo, anche se qualcuno l’avrebbe preferito).
2. L’errore della Bindi, dice Cantone, dipende dal fatto che molti impresentabili sfuggono al Codice etico (limitato rinviati a giudizio per gravi reati, di membri di giunte comunali sciolte per mafia e di persone sottoposte a misure di prevenzione): ci sono soggetti “candidabili, eleggibili, non indagati eppure non idonei a entrare nella PA, ad esempio per spregiudicato trasformismo; oppure perché è più grave che un politico si accompagni costantemente a persone dell’area grigia o a pregiudicati, rispetto al fatto di essere rinviato a giudizio per un abuso qualunque”.
A parte il finale, che è gravemente inesatto – il Codice Antimafia non comprende i rinviati a giudizio per abuso d’ufficio, ma per mafia, terrorismo, reati contro la PA, traffico di droga e di rifiuti (infatti De Luca vi è incappato non per la condanna per abuso, ma per un altro processo per concussione e truffa) – il discorso è condivisibilissimo.
Il Fatto ha elencato 50 impresentabili compresi quelli del secondo tipo indicati da Cantone, senza processi pendenti.
Ma che c’entrano la Bindi e l’Antimafia con costoro? Spettava ai partiti non candidarli, e il fatto che tutti i (tranne M5S, la sinistra “radicale”e la Lega) li abbiano messi in lista è uno scandalo che si aggiunge alle candidature dei 16 imputati e/o condannati (…)
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Re: Diario della caduta di un regime.
Dopo aver letto le Scantonate e sentito le dichiarazioni sia della Bindi che quelle di Marco Damilano mi vien voglia di dire che anche questo Magistrato non sarebbe proprio adatto al posto che copre.
Con queste affermazioni si e' gia dequalificato.
Gli stessi PDiini appena gan visto comparire i primi nomi erano entusiasti e non persero tempo a far sapere sia a manca che a sinistra la loro soddisfazione.
Pero' appena qualche ora dopo, dopo aver letto che in questa lista appariva anche De Luca, si son affrettati a dire che le conclusioni fatte da alcuni di loro erano puramente personali.
Sicuramente si mettera' in moto qualcosa che possa eliminare alcuni reati. E magari retroattivi.
"Amigos, contrordine!!! Il cavaliere aveva ragione allora
un salutone
Con queste affermazioni si e' gia dequalificato.
Gli stessi PDiini appena gan visto comparire i primi nomi erano entusiasti e non persero tempo a far sapere sia a manca che a sinistra la loro soddisfazione.
Pero' appena qualche ora dopo, dopo aver letto che in questa lista appariva anche De Luca, si son affrettati a dire che le conclusioni fatte da alcuni di loro erano puramente personali.
Sicuramente si mettera' in moto qualcosa che possa eliminare alcuni reati. E magari retroattivi.
"Amigos, contrordine!!! Il cavaliere aveva ragione allora
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Diario della caduta di un regime.
https://www.youtube.com/watch?v=ol_87c5 ... ploademail
Accordo Italia-Usa sullo scambio automatico di informazioni fiscali, Bottici (M5S)
Ciao
Paolo11
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Paolo11
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Re: Diario della caduta di un regime.
CRIMINI E QUOTE
I migranti, paradosso italiano
di ALDO CAZZULLO
Immaginate di essere Cameron, il premier britannico, che ha il referendum sull’Europa a breve. O Rajoy, il suo collega spagnolo, che ha le elezioni a novembre. Oppure Hollande, bocciato nei sondaggi da 8 francesi su 10; o il suo primo ministro Valls, che ogni volta non sa se ritroverà la poltrona. O sua maestà Merkel, che tra tante debolezze rischia il delirio di onnipotenza. Vi è appena arrivata dall’Italia l’ennesima richiesta di aiuto sull’immigrazione: navi da impiegare nel Mediterraneo, quote di africani e siriani da accogliere, denari da spendere. E nello stesso momento vi è arrivata la rassegna stampa con le notizie dalla capitale italiana sulla banda bipartisan — destra e sinistra in società — che dall’immigrazione trae la sua ricchezza.
Esplora il significato del termine: Le intercettazioni tradotte dal romanesco perdono un po’ di virulenza linguistica, ma il quadro è chiaro: la politica dell’accoglienza in Italia è in mano (anche) ad avanzi di galera, che si fanno pagare due euro al giorno preferibilmente in nero per ogni migrante, che possono scendere a un euro se i migranti sono almeno cento; tanto le cifre variano a piacimento, perché di nessuno viene registrata l’identità; non sono persone, sono numeri su cui speculare. Che figura ci facciamo? Quale Paese è un Paese che finisce sui giornali del mondo con notizie così? Con quale credibilità possiamo chiedere soccorso all’Europa? Come non capire che in questo modo forniamo un alibi perfetto agli egoismi delle altre nazioni?Le intercettazioni tradotte dal romanesco perdono un po’ di virulenza linguistica, ma il quadro è chiaro: la politica dell’accoglienza in Italia è in mano (anche) ad avanzi di galera, che si fanno pagare due euro al giorno preferibilmente in nero per ogni migrante, che possono scendere a un euro se i migranti sono almeno cento; tanto le cifre variano a piacimento, perché di nessuno viene registrata l’identità; non sono persone, sono numeri su cui speculare. Che figura ci facciamo? Quale Paese è un Paese che finisce sui giornali del mondo con notizie così? Con quale credibilità possiamo chiedere soccorso all’Europa? Come non capire che in questo modo forniamo un alibi perfetto agli egoismi delle altre nazioni?
Intendiamoci: l’Europa non ha la coscienza pulita. Di fatto i Paesi confinanti con l’Italia hanno sospeso gli accordi di Schengen, e gli stranieri sbarcati a Lampedusa e in Puglia vengono bloccati a Ventimiglia e al Brennero; per tacere della nuova emergenza, i profughi in arrivo sulla frontiera orientale. Di fronte a un evento destinato a segnare la nostra epoca, la risposta europea è fiacca e meschina.
Cameron offre navi per salvare i naufraghi — che vanno salvati sempre, s’intende — purché finiscano tutti in Italia. Hollande e Valls ricordano il vecchio Arafat, che all’estero parlava di pace in inglese e a casa rinfocolava le folle in arabo: quando vengono in Italia si profondono in assicurazioni e promesse, subito dimenticate al rientro in patria. Il governo fa bene a protestare e a insistere: sull’immigrazione si gioca popolarità e credibilità. Ma vicende come quelle di «Mafia Capitale» indeboliscono l’intero Paese. Nessuno scandalo potrà far dimenticare l’umanità degli abitanti di Lampedusa, il gran lavoro dei marinai e degli altri uomini in divisa, la generosità dei volontari, la mobilitazione del mondo cattolico. Ma non basta limitarsi a dire che chi ha sbagliato deve finire in galera. È un sistema politico che dev’essere rifondato, all’insegna della legalità e dell’efficienza.
Fino a quando l’Italia sarà la terra della corruzione e dell’impunità del male, sarà sempre l’anello debole dell’Europa. Per contare qualcosa nella comunità internazionale non bastano la fantasia, l’estro, la bellezza, il genio; occorre anche un po’ di onestà. Gli altri europei non sono meno corrotti di noi per natura (come dimostra la penosa vicenda Fifa); sono soltanto più rigorosi con la corruzione. E non mancheranno di rinfacciarcelo.
6 giugno 2015 | 08:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/15_gi ... a029.shtml
I migranti, paradosso italiano
di ALDO CAZZULLO
Immaginate di essere Cameron, il premier britannico, che ha il referendum sull’Europa a breve. O Rajoy, il suo collega spagnolo, che ha le elezioni a novembre. Oppure Hollande, bocciato nei sondaggi da 8 francesi su 10; o il suo primo ministro Valls, che ogni volta non sa se ritroverà la poltrona. O sua maestà Merkel, che tra tante debolezze rischia il delirio di onnipotenza. Vi è appena arrivata dall’Italia l’ennesima richiesta di aiuto sull’immigrazione: navi da impiegare nel Mediterraneo, quote di africani e siriani da accogliere, denari da spendere. E nello stesso momento vi è arrivata la rassegna stampa con le notizie dalla capitale italiana sulla banda bipartisan — destra e sinistra in società — che dall’immigrazione trae la sua ricchezza.
Esplora il significato del termine: Le intercettazioni tradotte dal romanesco perdono un po’ di virulenza linguistica, ma il quadro è chiaro: la politica dell’accoglienza in Italia è in mano (anche) ad avanzi di galera, che si fanno pagare due euro al giorno preferibilmente in nero per ogni migrante, che possono scendere a un euro se i migranti sono almeno cento; tanto le cifre variano a piacimento, perché di nessuno viene registrata l’identità; non sono persone, sono numeri su cui speculare. Che figura ci facciamo? Quale Paese è un Paese che finisce sui giornali del mondo con notizie così? Con quale credibilità possiamo chiedere soccorso all’Europa? Come non capire che in questo modo forniamo un alibi perfetto agli egoismi delle altre nazioni?Le intercettazioni tradotte dal romanesco perdono un po’ di virulenza linguistica, ma il quadro è chiaro: la politica dell’accoglienza in Italia è in mano (anche) ad avanzi di galera, che si fanno pagare due euro al giorno preferibilmente in nero per ogni migrante, che possono scendere a un euro se i migranti sono almeno cento; tanto le cifre variano a piacimento, perché di nessuno viene registrata l’identità; non sono persone, sono numeri su cui speculare. Che figura ci facciamo? Quale Paese è un Paese che finisce sui giornali del mondo con notizie così? Con quale credibilità possiamo chiedere soccorso all’Europa? Come non capire che in questo modo forniamo un alibi perfetto agli egoismi delle altre nazioni?
Intendiamoci: l’Europa non ha la coscienza pulita. Di fatto i Paesi confinanti con l’Italia hanno sospeso gli accordi di Schengen, e gli stranieri sbarcati a Lampedusa e in Puglia vengono bloccati a Ventimiglia e al Brennero; per tacere della nuova emergenza, i profughi in arrivo sulla frontiera orientale. Di fronte a un evento destinato a segnare la nostra epoca, la risposta europea è fiacca e meschina.
Cameron offre navi per salvare i naufraghi — che vanno salvati sempre, s’intende — purché finiscano tutti in Italia. Hollande e Valls ricordano il vecchio Arafat, che all’estero parlava di pace in inglese e a casa rinfocolava le folle in arabo: quando vengono in Italia si profondono in assicurazioni e promesse, subito dimenticate al rientro in patria. Il governo fa bene a protestare e a insistere: sull’immigrazione si gioca popolarità e credibilità. Ma vicende come quelle di «Mafia Capitale» indeboliscono l’intero Paese. Nessuno scandalo potrà far dimenticare l’umanità degli abitanti di Lampedusa, il gran lavoro dei marinai e degli altri uomini in divisa, la generosità dei volontari, la mobilitazione del mondo cattolico. Ma non basta limitarsi a dire che chi ha sbagliato deve finire in galera. È un sistema politico che dev’essere rifondato, all’insegna della legalità e dell’efficienza.
Fino a quando l’Italia sarà la terra della corruzione e dell’impunità del male, sarà sempre l’anello debole dell’Europa. Per contare qualcosa nella comunità internazionale non bastano la fantasia, l’estro, la bellezza, il genio; occorre anche un po’ di onestà. Gli altri europei non sono meno corrotti di noi per natura (come dimostra la penosa vicenda Fifa); sono soltanto più rigorosi con la corruzione. E non mancheranno di rinfacciarcelo.
6 giugno 2015 | 08:33
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Re: Diario della caduta di un regime.
Italicum, Sartori: “E’ uno schifo, legge fatta da gente che non sa nulla dell’argomento”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/05/ ... =obnetwork
“L’Italicum è uno schifo, è costruito da persone che non sanno nulla di leggi elettorali. Queste persone fanno solo il conticino per assicurarsi che abbiano il proprio posto“. Sono le parole del politologo Giovanni Sartori, intervenuto a Un Giorno da Pecora, su Radio Due. Alla domanda dei conduttori Lauro e Sabelli Fioretti, che gli chiedono se con questa legge potrebbe vincere sempre il Pd, Sartori risponde ironicamente: “A forza di aggiustarmi i numeri vinco anche io al Lotto. Con questa legge elettorale hanno stabilito delle soglie di maggioranza calcolate sulle prospettive di voto che avranno quelli del Pd”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/05/ ... =obnetwork
“L’Italicum è uno schifo, è costruito da persone che non sanno nulla di leggi elettorali. Queste persone fanno solo il conticino per assicurarsi che abbiano il proprio posto“. Sono le parole del politologo Giovanni Sartori, intervenuto a Un Giorno da Pecora, su Radio Due. Alla domanda dei conduttori Lauro e Sabelli Fioretti, che gli chiedono se con questa legge potrebbe vincere sempre il Pd, Sartori risponde ironicamente: “A forza di aggiustarmi i numeri vinco anche io al Lotto. Con questa legge elettorale hanno stabilito delle soglie di maggioranza calcolate sulle prospettive di voto che avranno quelli del Pd”
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Re: Diario della caduta di un regime.
LA RIVOLTA DEI GUFI
Il governo non può prendere posizione perché altrimenti salta. E Matteo La Qualunque non se la sente proprio di essere rispedito a casa.
Per quale motivo non prende posizione contro il peggior ministro dell'Interno della storia repubblicana a costo di affondare il suo governo ed anche il Paese???
Indagati di governo, Rodotà attacca Renzi
“Garantismo peloso da Prima Repubblica”
Dal palco di Coalizione sociale, il giurista contro il premier che ha difeso Castiglione, coinvolto in Mafia capitale, e agli altri 4 sottosegretari inquisiti. “Per funzioni pubbliche Carta impone disciplina e onore”[/color][/b]
Politica
“C’è un garantismo peloso e ipocrita che è nato nella deprecata Prima Repubblica, e cioè non si interviene prima che ci sia una sentenza passata in giudicato il che ha voluto dire, negli anni, mai. Renzi ha assunto lo stesso modello”. La stoccata al presidente del consiglio arriva da Stefano Rodotà, intervenuto all’assemblea di Coesione sociale, l’iniziativa politica lanciata da Maurizio Landini, all’indomani degli arresti di Mafia capitale due, che vede indagato il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione. Il giurista riapre con toni durissimi l’eterno dibattito italiano sul “garantismo” rispetto ai politici nei guai con la giustizia
http://www.ilfattoquotidiano.it/
Il governo non può prendere posizione perché altrimenti salta. E Matteo La Qualunque non se la sente proprio di essere rispedito a casa.
Per quale motivo non prende posizione contro il peggior ministro dell'Interno della storia repubblicana a costo di affondare il suo governo ed anche il Paese???
Indagati di governo, Rodotà attacca Renzi
“Garantismo peloso da Prima Repubblica”
Dal palco di Coalizione sociale, il giurista contro il premier che ha difeso Castiglione, coinvolto in Mafia capitale, e agli altri 4 sottosegretari inquisiti. “Per funzioni pubbliche Carta impone disciplina e onore”[/color][/b]
Politica
“C’è un garantismo peloso e ipocrita che è nato nella deprecata Prima Repubblica, e cioè non si interviene prima che ci sia una sentenza passata in giudicato il che ha voluto dire, negli anni, mai. Renzi ha assunto lo stesso modello”. La stoccata al presidente del consiglio arriva da Stefano Rodotà, intervenuto all’assemblea di Coesione sociale, l’iniziativa politica lanciata da Maurizio Landini, all’indomani degli arresti di Mafia capitale due, che vede indagato il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione. Il giurista riapre con toni durissimi l’eterno dibattito italiano sul “garantismo” rispetto ai politici nei guai con la giustizia
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Re: Diario della caduta di un regime.
LA BOMBA STA PER ESPLODERE
Le cronache di queste ore ci fanno sapere di migliaia di salvataggi di migranti nel Canale di Sicilia.
Il ministro dell’interno Algerino Alfano, tace. Il suo capo pure.
L’invasione massiccia è cominciata.
Dai TG7 apprendiamo che “THE GUARDIAN” stima in 500.000 i migranti stipati sulle coste libiche.
Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a salpare dalla Libia
Rai News - 10 ore fa
... alla prudenza sui numeri. Altri 1000-1500 migranti sarebbero in difficoltà al largo della Libia.
"Dalla Libia arriveranno 500mila profughi"
Today - 10 ore fa
Tra Palermo e Trapani sbarcati oltre 1400 migranti. In salvo 3500 profughi: ma un migliaio aspetta di essere soccorso
La Repubblica - 7 ore fa
Immigrati, Guardian: 500mila in Libia - Rai News
http://www.rainews.it/.../ContentItem-3 ... b098c36490...
16 ore fa - 07 giugno 2015 4.45 In Libia ci sono "tra 450-500mila migranti" che ... Lo rivela il britannico Guardian citando il comandante della Hms Bulwark ...
Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a ...
247.libero.it/.../immigrazione-per-il-guardian-500mila-persone-pronte-a-...
13 ore fa - In Libia ci sono tra 450.000 e 500.000 migranti che attendono il momento di prendere il ... partecipato navi italiane e straniere, altri interventi sono in corso anche oggi. ... Dalla Libia un esodo biblico: "500mila pronti a salpare" ...
Immigrati, Guardian: 500mila in Libia - Rainews - Libero 24x7
247.libero.it/focus/32683515/0/immigrati-guardian-500mila-in-libia/
15 ore fa - 4.45 In Libia ci sono tra 450-500mila migranti che attendono il momento ... Lo rivela il britannico Guardian citando il comandante della Hms ... ... partecipato navi italiane e straniere, altri interventi sono in corso anche oggi.
Tra Palermo e Trapani sbarcati oltre 1400 migranti. In salvo ...
palermo.repubblica.it/cronaca/2015/06/07/.../immigrazione_-116287209...
7 ore fa - Ieri raggiunte 15 imbarcazioni dai mezzi della guardia costiera. E secondo il Guardian 500mila persone sono pronte a salpare dalla Libia.
"Dalla Libia arriveranno 500mila profughi" - Today
www.today.it/cronaca/migranti-sbarchi-libia.html
10 ore fa - Gli sbarchi non si fermano: secondo il Guardian, mezzo milione di persone ... "Dalla Libia arriveranno 500mila profughi" ... Alla fine se ne sono salvati di più: circa 3480 migranti si trovavano a bordo .... oggi pomeriggio, 12:49.
Immigrati, allarme del 'Guardian': in Libia 500.000 migranti ...
http://www.horsemoonpost.com/.../immigr ... n-libia-50...
5 ore fa - Una 'non-notizia': i servizi italiani da almeno un anno e mezzo hanno avvertito. ... La notizia di 500mila migranti in Libia pronti a venire in Europa è una non-notizia: i .... Torna #DomenicaalMuseo: oggi musei gratis per tutti.
Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a ...
http://www.le-ultime-notizie.eu/...il-g ... ia/1018679
... alla volta dell'Europa. Oggi 650 migranti in arrivo a Palermo. ... Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a salpare dalla Libia. Home · Rai News
Dal punto di vista militare (Isis) questa è un’occasione d’oro per mettere in ginocchio i crociati.
Salvati 3480 migranti,.....ieri.
Oggi 1400 migranti sbarcati tra Palermo a Trapani.
Salvati 3480 migranti, tutti in Italia. Maroni: ‘Taglio trasferimenti a chi li accoglie’
Video + Articolo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1754853/
Le cronache di queste ore ci fanno sapere di migliaia di salvataggi di migranti nel Canale di Sicilia.
Il ministro dell’interno Algerino Alfano, tace. Il suo capo pure.
L’invasione massiccia è cominciata.
Dai TG7 apprendiamo che “THE GUARDIAN” stima in 500.000 i migranti stipati sulle coste libiche.
Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a salpare dalla Libia
Rai News - 10 ore fa
... alla prudenza sui numeri. Altri 1000-1500 migranti sarebbero in difficoltà al largo della Libia.
"Dalla Libia arriveranno 500mila profughi"
Today - 10 ore fa
Tra Palermo e Trapani sbarcati oltre 1400 migranti. In salvo 3500 profughi: ma un migliaio aspetta di essere soccorso
La Repubblica - 7 ore fa
Immigrati, Guardian: 500mila in Libia - Rai News
http://www.rainews.it/.../ContentItem-3 ... b098c36490...
16 ore fa - 07 giugno 2015 4.45 In Libia ci sono "tra 450-500mila migranti" che ... Lo rivela il britannico Guardian citando il comandante della Hms Bulwark ...
Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a ...
247.libero.it/.../immigrazione-per-il-guardian-500mila-persone-pronte-a-...
13 ore fa - In Libia ci sono tra 450.000 e 500.000 migranti che attendono il momento di prendere il ... partecipato navi italiane e straniere, altri interventi sono in corso anche oggi. ... Dalla Libia un esodo biblico: "500mila pronti a salpare" ...
Immigrati, Guardian: 500mila in Libia - Rainews - Libero 24x7
247.libero.it/focus/32683515/0/immigrati-guardian-500mila-in-libia/
15 ore fa - 4.45 In Libia ci sono tra 450-500mila migranti che attendono il momento ... Lo rivela il britannico Guardian citando il comandante della Hms ... ... partecipato navi italiane e straniere, altri interventi sono in corso anche oggi.
Tra Palermo e Trapani sbarcati oltre 1400 migranti. In salvo ...
palermo.repubblica.it/cronaca/2015/06/07/.../immigrazione_-116287209...
7 ore fa - Ieri raggiunte 15 imbarcazioni dai mezzi della guardia costiera. E secondo il Guardian 500mila persone sono pronte a salpare dalla Libia.
"Dalla Libia arriveranno 500mila profughi" - Today
www.today.it/cronaca/migranti-sbarchi-libia.html
10 ore fa - Gli sbarchi non si fermano: secondo il Guardian, mezzo milione di persone ... "Dalla Libia arriveranno 500mila profughi" ... Alla fine se ne sono salvati di più: circa 3480 migranti si trovavano a bordo .... oggi pomeriggio, 12:49.
Immigrati, allarme del 'Guardian': in Libia 500.000 migranti ...
http://www.horsemoonpost.com/.../immigr ... n-libia-50...
5 ore fa - Una 'non-notizia': i servizi italiani da almeno un anno e mezzo hanno avvertito. ... La notizia di 500mila migranti in Libia pronti a venire in Europa è una non-notizia: i .... Torna #DomenicaalMuseo: oggi musei gratis per tutti.
Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a ...
http://www.le-ultime-notizie.eu/...il-g ... ia/1018679
... alla volta dell'Europa. Oggi 650 migranti in arrivo a Palermo. ... Immigrazione: per il Guardian 500mila persone pronte a salpare dalla Libia. Home · Rai News
Dal punto di vista militare (Isis) questa è un’occasione d’oro per mettere in ginocchio i crociati.
Salvati 3480 migranti,.....ieri.
Oggi 1400 migranti sbarcati tra Palermo a Trapani.
Salvati 3480 migranti, tutti in Italia. Maroni: ‘Taglio trasferimenti a chi li accoglie’
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1754853/
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Re: Diario della caduta di un regime.
7 GIU 2015 15:38
LA MALEDIZIONE DI SILVIO
- FELTRI: “ALFANO SULL’ORLO DEL BARATRO, COME TUTTI QUELLI CHE HANNO TRADITO IL CAVALIERE, DA CASINI A FINI. E PURE A RENZI, DALLA FINE DEL PATTO DEL NAZARENO, CAPITANO SOLO SCIAGURE”
- DE GIROLAMO MOLLA NCD, VERSO SALVINI? - - -
“Il signore del Viminale oggi nuota in acque torbide. Il suo braccio destro Castiglione, è immischiato nell'ultimo scandalo. Ma non è una questione morale, è sfiga: Casini e Fini sono finiti a fare i bambinai. Sciagurati Schifani, Formigoni Sacconi. Chi scarica Silvio, viene colpito dalla maledizione. Fitto avvisato”…
1. NUNZIA DE GIROLAMO, ULTIMATUM A NCD: "FUORI DAL GOVERNO O ESCO IO DAL PARTITO"
Da http://www.liberoquotidiano.it
Con tutta probabilità, il giorno è arrivato: Nunzia De Girolamo, ora, è davvero a un passo dall'addio al suo partito, Ncd.
La deputata ha infatti lanciato (anzi, ribadito) il suo personalissimo ultimatum ad Angelino Alfano: o Ncd esce del governo, "o esco io".
Questo, in buona sostanza, il succo delle dichiarazioni di Nunzia, da tempo in rotta con la sua formazione politica e, probabilmente, vicina al passaggio nell'orbita salviniana (come volto del leghismo al Sud, dove Matteo Salvini è in cerca di consensi per imporsi a livello nazionale).
"Visto l'esito del voto alle regionali - ha attaccato De Girolamo - chiedo le dimissioni del coordinatore regionale Gioacchino Alfano ed il commissariamento del partito a Benevento". A Nunzia ha replicato proprio Gioacchino Alfano: "Se è alla ricerca di pretesti, allora li cerchi altrove e non in Campania dove il risultato migliore parla per sé".
2. ALFANO È SULL'ORLO DEL BARATRO
Vittorio Feltri per “il Giornale”
Quello che mi accingo a scrivere non è un articolo di politica in senso stretto e neppure largo: trattasi semplicemente di un resoconto inquietante di quanto è accaduto e continua ad accadere nel Palazzo, dal quale si evince - con rispetto parlando - che la sfiga di certi uomini pesa maggiormente delle loro capacità.
Prendiamo Angelino Alfano, già delfino di Silvio Berlusconi e ora demiurgo (esagero) dell'Ncd, che non è la marca di un elettrodomestico, bensì un partito piccolo e deficiente, tant'è che Matteo Renzi, nato grande e avviato a diventare nano, lo considera più o meno come il Cavaliere giudica Dudù, un animale politico domestico.
Angelino non è una cattiva persona: abbaia molto, però non morde, al massimo ringhia quando qualcuno minaccia di sottrargli la pappa.
A un certo punto della carriera, rapida e invisibile come un sommergibile, Angelino viene nominato caporale, pardon, capo di Forza Italia.
Era un momento particolare: Silvio cominciava a non poterne più di ricevere ad Arcore e a Palazzo Grazioli file e file di questuanti in cerca di poltrone, raccomandazioni, soldi, patacche, incarichi eccetera.
Cosicché decise di promuovere a segretario, suo personale e del partito (per finta), l'avvocato Angelino e gli scaricò addosso tutte le scocciature che lo ammorbavano, rendendolo nervoso.
Una scelta di cui Berlusconi si pentì quasi subito. Lo confessò egli stesso lasciandosi sfuggire una frase significativa: ad Alfano manca il quid.
In realtà, oltre al quid, gli mancava qualcosa d'altro: ad esempio, la gratitudine ossia il sentimento tipico della vigilia.
Prova ne è che l'attuale ministro dell'Interno, allorché il suo benefattore si trovò in difficoltà, abbandonò la casa del «padre» e, con un nutrito gruppo di fedifraghi, infilò la testa in una greppia più allettante, fondando un nuovo movimento, Ncd, del quale si collocò al vertice.
Perché? Elementare. Per non rinunciare agli scranni governativi, ricchi di benefit. Angelino e la sua orchestrina stonata sono ancora lì nelle stanze del potere. Un potere più virtuale che sostanziale, ma potere.
La mossa di Alfano non è stata elegante. Non solo. È stata anche causa di sputtanamento e guai.
Il signore del Viminale oggi nuota in acque torbide.
Il suo braccio destro, Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura, è immischiato nell'ultimo scandalo stagionale, quello di Mafia capitale, di cui il Giornale ha ampiamente riferito.
Speculare sugli immigrati è pratica disgustosa, d'accordo. Ma non metterei la questione sul piano morale. Mi accontento di segnalare che chiunque abbia voltato le spalle in modo volgare a Berlusconi è stato colpito da una sorta di maledizione.
Nessuno si è sottratto alla sfiga che si è attirato andandosene per conto proprio. Non è superstizione la mia, ma cronaca.
Il primo a staccarsi dal carro di Forza Italia fu Pier Ferdinando Casini, adesso impegnato nel ruolo di bambinaio in servizio permanente effettivo presso la famiglia Caltagirone.
Per carità, un posto fisso, ma inferiore a quello di presidente della Camera che gli garantì il Cavaliere.
Il secondo fu Gianfranco Fini, ex divo della politica, sparito dalla circolazione dal dì che, illudendosi di soffiare la cadrega a Silvio, abortì un partitino dal nome che nemmeno rammento.
Dicono che pure il vecchio leader di An si dedichi nella presente congiuntura alla cura e alla sorveglianza della prole.
Non è un brutto mestiere, ripeto, ma poca roba per uno che ricoprì la terza carica dello Stato.
Di Alfano abbiamo detto, è sull'orlo del burrone.
Aggiungiamo che alle urne ha ottenuto consensi di dimensione numeriche condominiali.
Si prepari al trasloco che, per stress, è inferiore soltanto al divorzio e al funerale.
Altri nomi di desaparecidos? Schifani, ex presidente del Senato.
Sacconi, ex ministro.
Formigoni ex governatore della Lombardia.
Raffaele Fitto, immagino stia facendo gli scongiuri: comunque, uomo avvisato, mezzo salvato.
Un avviso anche al navigante Verdini: occhio ad allontanarsi dalla nave scuola, visti i precedenti.
L'unica che l'ha fatta franca è l'ottima Giorgia Meloni, ma l'eccezione non è la regola funesta che abbiamo descritto con oggettività, cioè sulla base dei fatti, anzi dei fattacci.
Per concludere questa carrellata di sciagure, ricordo il patto del Nazareno.
Da quando è stato archiviato, sono iniziate le disgrazie di Matteo Renzi, la cui popolarità cala vertiginosamente.
Non sarà che il premier fiorentino è stato sfiorato dalla stessa sfiga che ha fatto tante vittime tra chi ha infilato il coltello tra le scapole di Berlusconi?
Vada a farsi benedire.
LA MALEDIZIONE DI SILVIO
- FELTRI: “ALFANO SULL’ORLO DEL BARATRO, COME TUTTI QUELLI CHE HANNO TRADITO IL CAVALIERE, DA CASINI A FINI. E PURE A RENZI, DALLA FINE DEL PATTO DEL NAZARENO, CAPITANO SOLO SCIAGURE”
- DE GIROLAMO MOLLA NCD, VERSO SALVINI? - - -
“Il signore del Viminale oggi nuota in acque torbide. Il suo braccio destro Castiglione, è immischiato nell'ultimo scandalo. Ma non è una questione morale, è sfiga: Casini e Fini sono finiti a fare i bambinai. Sciagurati Schifani, Formigoni Sacconi. Chi scarica Silvio, viene colpito dalla maledizione. Fitto avvisato”…
1. NUNZIA DE GIROLAMO, ULTIMATUM A NCD: "FUORI DAL GOVERNO O ESCO IO DAL PARTITO"
Da http://www.liberoquotidiano.it
Con tutta probabilità, il giorno è arrivato: Nunzia De Girolamo, ora, è davvero a un passo dall'addio al suo partito, Ncd.
La deputata ha infatti lanciato (anzi, ribadito) il suo personalissimo ultimatum ad Angelino Alfano: o Ncd esce del governo, "o esco io".
Questo, in buona sostanza, il succo delle dichiarazioni di Nunzia, da tempo in rotta con la sua formazione politica e, probabilmente, vicina al passaggio nell'orbita salviniana (come volto del leghismo al Sud, dove Matteo Salvini è in cerca di consensi per imporsi a livello nazionale).
"Visto l'esito del voto alle regionali - ha attaccato De Girolamo - chiedo le dimissioni del coordinatore regionale Gioacchino Alfano ed il commissariamento del partito a Benevento". A Nunzia ha replicato proprio Gioacchino Alfano: "Se è alla ricerca di pretesti, allora li cerchi altrove e non in Campania dove il risultato migliore parla per sé".
2. ALFANO È SULL'ORLO DEL BARATRO
Vittorio Feltri per “il Giornale”
Quello che mi accingo a scrivere non è un articolo di politica in senso stretto e neppure largo: trattasi semplicemente di un resoconto inquietante di quanto è accaduto e continua ad accadere nel Palazzo, dal quale si evince - con rispetto parlando - che la sfiga di certi uomini pesa maggiormente delle loro capacità.
Prendiamo Angelino Alfano, già delfino di Silvio Berlusconi e ora demiurgo (esagero) dell'Ncd, che non è la marca di un elettrodomestico, bensì un partito piccolo e deficiente, tant'è che Matteo Renzi, nato grande e avviato a diventare nano, lo considera più o meno come il Cavaliere giudica Dudù, un animale politico domestico.
Angelino non è una cattiva persona: abbaia molto, però non morde, al massimo ringhia quando qualcuno minaccia di sottrargli la pappa.
A un certo punto della carriera, rapida e invisibile come un sommergibile, Angelino viene nominato caporale, pardon, capo di Forza Italia.
Era un momento particolare: Silvio cominciava a non poterne più di ricevere ad Arcore e a Palazzo Grazioli file e file di questuanti in cerca di poltrone, raccomandazioni, soldi, patacche, incarichi eccetera.
Cosicché decise di promuovere a segretario, suo personale e del partito (per finta), l'avvocato Angelino e gli scaricò addosso tutte le scocciature che lo ammorbavano, rendendolo nervoso.
Una scelta di cui Berlusconi si pentì quasi subito. Lo confessò egli stesso lasciandosi sfuggire una frase significativa: ad Alfano manca il quid.
In realtà, oltre al quid, gli mancava qualcosa d'altro: ad esempio, la gratitudine ossia il sentimento tipico della vigilia.
Prova ne è che l'attuale ministro dell'Interno, allorché il suo benefattore si trovò in difficoltà, abbandonò la casa del «padre» e, con un nutrito gruppo di fedifraghi, infilò la testa in una greppia più allettante, fondando un nuovo movimento, Ncd, del quale si collocò al vertice.
Perché? Elementare. Per non rinunciare agli scranni governativi, ricchi di benefit. Angelino e la sua orchestrina stonata sono ancora lì nelle stanze del potere. Un potere più virtuale che sostanziale, ma potere.
La mossa di Alfano non è stata elegante. Non solo. È stata anche causa di sputtanamento e guai.
Il signore del Viminale oggi nuota in acque torbide.
Il suo braccio destro, Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura, è immischiato nell'ultimo scandalo stagionale, quello di Mafia capitale, di cui il Giornale ha ampiamente riferito.
Speculare sugli immigrati è pratica disgustosa, d'accordo. Ma non metterei la questione sul piano morale. Mi accontento di segnalare che chiunque abbia voltato le spalle in modo volgare a Berlusconi è stato colpito da una sorta di maledizione.
Nessuno si è sottratto alla sfiga che si è attirato andandosene per conto proprio. Non è superstizione la mia, ma cronaca.
Il primo a staccarsi dal carro di Forza Italia fu Pier Ferdinando Casini, adesso impegnato nel ruolo di bambinaio in servizio permanente effettivo presso la famiglia Caltagirone.
Per carità, un posto fisso, ma inferiore a quello di presidente della Camera che gli garantì il Cavaliere.
Il secondo fu Gianfranco Fini, ex divo della politica, sparito dalla circolazione dal dì che, illudendosi di soffiare la cadrega a Silvio, abortì un partitino dal nome che nemmeno rammento.
Dicono che pure il vecchio leader di An si dedichi nella presente congiuntura alla cura e alla sorveglianza della prole.
Non è un brutto mestiere, ripeto, ma poca roba per uno che ricoprì la terza carica dello Stato.
Di Alfano abbiamo detto, è sull'orlo del burrone.
Aggiungiamo che alle urne ha ottenuto consensi di dimensione numeriche condominiali.
Si prepari al trasloco che, per stress, è inferiore soltanto al divorzio e al funerale.
Altri nomi di desaparecidos? Schifani, ex presidente del Senato.
Sacconi, ex ministro.
Formigoni ex governatore della Lombardia.
Raffaele Fitto, immagino stia facendo gli scongiuri: comunque, uomo avvisato, mezzo salvato.
Un avviso anche al navigante Verdini: occhio ad allontanarsi dalla nave scuola, visti i precedenti.
L'unica che l'ha fatta franca è l'ottima Giorgia Meloni, ma l'eccezione non è la regola funesta che abbiamo descritto con oggettività, cioè sulla base dei fatti, anzi dei fattacci.
Per concludere questa carrellata di sciagure, ricordo il patto del Nazareno.
Da quando è stato archiviato, sono iniziate le disgrazie di Matteo Renzi, la cui popolarità cala vertiginosamente.
Non sarà che il premier fiorentino è stato sfiorato dalla stessa sfiga che ha fatto tante vittime tra chi ha infilato il coltello tra le scapole di Berlusconi?
Vada a farsi benedire.
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Re: Diario della caduta di un regime.
LA BOMBA STA PER ESPLODERE -1
La dichiarazione di guerra lanciata ieri è stata raccolta:
Migranti, Lega: «Blocco prefetture»
Renzi: incentivi a chi accoglie
Il Viminale: 5 mila trasferiti al Nord
Maroni insiste: bloccare i fondi ai Comuni disposti a ricevere gli immigrati. E Salvini: «Il Nord non ospiterà i clandestini». Il premier invece promette sostegno a chi accoglie
di Redazione Milano online
Dopo la provocazione lanciata domenica dal governatore lombardo — duro l’affondo contro i Comuni che avessero accettato di accogliere i migranti, pena «il taglio dei fondi» — Maroni si scaglia nuovamente contro il problema delle quote da ripartire nelle diverse regioni italiane.
Chiarendo che la sua non era affatto una boutade: «Ci stiamo pensando e ho incaricato l’assessore all’economia Garavaglia, per capire in che modo tagliare i fondi», ha ribadito il presidente della Regione Lombardia.
Più che uno spauracchio, a quanto pare, una minaccia concreta.
«Stiamo facendo una serie di proposte, una cosa certa è che si può fare. Parlo dei fondi della Regione, decido io dove metterli. Se io dico che si può fare, lo faccio».
Maroni, poi, non ha risparmiato frecciate all’indirizzo del premier Matteo Renzi:
«Prima era sempre colpa di Berlusconi, ora di Maroni.
Il presidente del Consiglio deve risolvere i problemi e non dire è colpa tua è colpa mia: siamo alle comiche».
Maroni ha anche difeso il peso della «sua» Regione nel gestire gli imponenti flussi migratori: «La Lombardia è la terza in Italia per numero di immigrati accolti — ha sottolineato — .
Non accetto più che il governo decida scavalcandoci» .
E ancora: «Renzi invece di fare polemiche dia alla Lombardia i 160 milioni che vanta per le spese sanitarie per gli immigrati».
All’esecutivo, accusato di non saper gestire l’emergenza («Siamo alle comiche») Maroni ha chiesto «che si faccia battaglia in Europa.
Renzi picchi i pugni sul tavolo e prenda per il bavero i ministri dei vari Paesi».
http://video.corriere.it/immigrazione-r ... d6c96f23f8
Renzi: incentivi ai Comuni che danno una mano
«La situazione è difficile ma non apocalittica. Di fronte ai problemi non si urla, si affrontano.
Inviterei tutti, anche i governatori della regioni, a recuperare il buon senso e il principio della buona amministrazione», è stato il commento del premier Matteo Renzi, a margine del G7.
«È facile dire “occupiamo le prefetture” —prosegue Renzi —.
Ora serve risolvere il problema, non urlando più forte, ma risolvendo i guai combinati dagli stessi che oggi stanno urlano.
E in alcuni casi i nomi sono gli stessi.
Ci sono le firme sotto i documenti delle politiche sugli immigrati».
«Bisogna prendere atto che la situazione così com’è non va, ci siamo dati una tempistica da qui al Consiglio europeo e cercheremo di portare a casa dei risultati — ha detto ancora Renzi —.
Stiamo usando il metodo Maroni, dividendo in tutte le Regioni.
Il nuovo metodo è lavorare sulla cooperazione e coinvolgere l’Europa, che non è stato fatto in passato per scelta.
Dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei Comuni che ci danno una mano nel gestire l’accoglienza dei migranti».
http://video.corriere.it/minaccia-maron ... da5b996824
Viminale: 5 mila al Nord
Al Viminale intanto ci si muove su due fronti: il trasferimento dei profughi in quelle Regioni che non hanno raggiunto la massima capienza e - se dovessero mancare altri posti - la requisizione degli edifici pubblici, caserme comprese, dove ospitare gli stranieri.
Già martedì potrebbe cominciare il trasferimento in pullman delle persone appena arrivate e sistemate nei centri del Sud Italia: si tratta complessivamente di oltre 5 mila migranti salvati nelle ultime 48 ore.
Il ministro Angelino Alfano risponde chiaro all’attacco di Maroni: «Vorrei tranquillizzarlo, farò ciò che fece lui al mio posto e chiederò ai sindaci ciò che ha chiesto lui il 30 marzo del 2011 in piena emergenza immigrazione».
Salvini: «Blocchiamo le prefetture»
Sulla questione è intervenuto anche il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che ha annunciato: «Siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini».
Salvini ha poi ricordato: «Se Renzi e Alfano pensano di prendere il Nord come soggiorno per i clandestini hanno sbagliato tutto».
Incalzato sull’ipotesi che sia stato lui a suggerire a Maroni il blocco dei fondi ai comuni solidali, il numero uno del Carroccio ha però negato: «È tutta farina del suo sacco e di quello di Zaia. Se vengono criticati vuol dire che hanno ragione e che hanno centrato il problema».
Il prefetto di Milano: «Centri pieni, ma pronti a fare la nostra parte»
Tirato per la giacca sul tema dell’immigrazione, il prefetto di Milano ha risposto così all’attacco della Lega: «Milano attende le direttive e gli invii che il Governo effettuerà e risponderà secondo i criteri generali».
Quanto alla lettera di Maroni, che minacciava di diffidare i prefetti lombardi «dal portare nuovi clandestini», Tronca ha chiarito di non aver ricevuto «nessuna lettera o indicazione — .
Sono vicende di carattere politico che non spetta al prefetto valutare». «I centri di accoglienza sono abbastanza pieni — ha ammesso Tronca — , ma siamo sempre pronti a fare la nostra parte in termini di solidarietà».
http://video.corriere.it/immigrazione-p ... d6c96f23f8
Boldrini: «Paese sia coeso»
Al governatore lombardo ha risposto, a stretto giro, la presidente della Camera, Laura Boldrini: «Chi ha un ruolo istituzionale deve agire sempre con senso di responsabilità.
Quando ci sono momenti difficili tutto il Paese deve saper rispondere, in modo coeso».
«Nei momenti difficili — ha sottolineato la seconda carica dello Stato nel corso di un convegno alla «Sapienza» di Roma — tutto il Paese deve saper rispondere e questo significa fare sistema e dimostrare anche agli altri Paesi che l’Italia non si tira indietro di fronte alle sue responsabilità».
L’Italia, ha proseguito, «è un grande Paese che ha risposto in tante fasi storiche alle sue responsabilità e lo farà anche in questo caso. Dobbiamo dare l’esempio e dimostrare che siamo un Paese coeso».
Pisapia: «Maroni si legga il Vangelo»
Nella polemica a distanza, sempre più accesa, si è inserito anche il sindaco di Milano:«Chi divide e fa demagogia non solo non aiuta ma dovrebbe forse vergognarsi», è stato il duro attacco di Giuliano Pisapia.
Che, sull’immigrazione, ha aggiunto: «È certamente un problema delicato e complesso che bisogna superare senza demagogia e populismo, ma cercando di unire le forze per dare una risposta all’emergenza».
Il primo cittadino ha anche minimizzato il diktat di Maroni sul taglio dei fondi: «Il presidente lombardo sa benissimo che non rientra nei suoi poteri quello che ha minacciato di fare».
Non solo. «Visto che è credente», Pisapia ha invitato l’ex ministro dell’Interno a «leggersi il Vangelo».
L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ricorda però che nella città di Milano non ci sono più posti disponibili per i profughi: «Abbiamo ottocento letti strapieni.
Anche perché, mentre dal Viminale se ne fregano e ignorano lo sforzo della nostra città, da noi arrivano ogni giorno centinaia di persone spontaneamente. È impossibile quindi che il Prefetto ci chieda di accoglierne altre. Ci sono decine di città lombarde a cui si può bussare», dice Majorino.
8 giugno 2015 | 11:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 23f8.shtml
La dichiarazione di guerra lanciata ieri è stata raccolta:
Migranti, Lega: «Blocco prefetture»
Renzi: incentivi a chi accoglie
Il Viminale: 5 mila trasferiti al Nord
Maroni insiste: bloccare i fondi ai Comuni disposti a ricevere gli immigrati. E Salvini: «Il Nord non ospiterà i clandestini». Il premier invece promette sostegno a chi accoglie
di Redazione Milano online
Dopo la provocazione lanciata domenica dal governatore lombardo — duro l’affondo contro i Comuni che avessero accettato di accogliere i migranti, pena «il taglio dei fondi» — Maroni si scaglia nuovamente contro il problema delle quote da ripartire nelle diverse regioni italiane.
Chiarendo che la sua non era affatto una boutade: «Ci stiamo pensando e ho incaricato l’assessore all’economia Garavaglia, per capire in che modo tagliare i fondi», ha ribadito il presidente della Regione Lombardia.
Più che uno spauracchio, a quanto pare, una minaccia concreta.
«Stiamo facendo una serie di proposte, una cosa certa è che si può fare. Parlo dei fondi della Regione, decido io dove metterli. Se io dico che si può fare, lo faccio».
Maroni, poi, non ha risparmiato frecciate all’indirizzo del premier Matteo Renzi:
«Prima era sempre colpa di Berlusconi, ora di Maroni.
Il presidente del Consiglio deve risolvere i problemi e non dire è colpa tua è colpa mia: siamo alle comiche».
Maroni ha anche difeso il peso della «sua» Regione nel gestire gli imponenti flussi migratori: «La Lombardia è la terza in Italia per numero di immigrati accolti — ha sottolineato — .
Non accetto più che il governo decida scavalcandoci» .
E ancora: «Renzi invece di fare polemiche dia alla Lombardia i 160 milioni che vanta per le spese sanitarie per gli immigrati».
All’esecutivo, accusato di non saper gestire l’emergenza («Siamo alle comiche») Maroni ha chiesto «che si faccia battaglia in Europa.
Renzi picchi i pugni sul tavolo e prenda per il bavero i ministri dei vari Paesi».
http://video.corriere.it/immigrazione-r ... d6c96f23f8
Renzi: incentivi ai Comuni che danno una mano
«La situazione è difficile ma non apocalittica. Di fronte ai problemi non si urla, si affrontano.
Inviterei tutti, anche i governatori della regioni, a recuperare il buon senso e il principio della buona amministrazione», è stato il commento del premier Matteo Renzi, a margine del G7.
«È facile dire “occupiamo le prefetture” —prosegue Renzi —.
Ora serve risolvere il problema, non urlando più forte, ma risolvendo i guai combinati dagli stessi che oggi stanno urlano.
E in alcuni casi i nomi sono gli stessi.
Ci sono le firme sotto i documenti delle politiche sugli immigrati».
«Bisogna prendere atto che la situazione così com’è non va, ci siamo dati una tempistica da qui al Consiglio europeo e cercheremo di portare a casa dei risultati — ha detto ancora Renzi —.
Stiamo usando il metodo Maroni, dividendo in tutte le Regioni.
Il nuovo metodo è lavorare sulla cooperazione e coinvolgere l’Europa, che non è stato fatto in passato per scelta.
Dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei Comuni che ci danno una mano nel gestire l’accoglienza dei migranti».
http://video.corriere.it/minaccia-maron ... da5b996824
Viminale: 5 mila al Nord
Al Viminale intanto ci si muove su due fronti: il trasferimento dei profughi in quelle Regioni che non hanno raggiunto la massima capienza e - se dovessero mancare altri posti - la requisizione degli edifici pubblici, caserme comprese, dove ospitare gli stranieri.
Già martedì potrebbe cominciare il trasferimento in pullman delle persone appena arrivate e sistemate nei centri del Sud Italia: si tratta complessivamente di oltre 5 mila migranti salvati nelle ultime 48 ore.
Il ministro Angelino Alfano risponde chiaro all’attacco di Maroni: «Vorrei tranquillizzarlo, farò ciò che fece lui al mio posto e chiederò ai sindaci ciò che ha chiesto lui il 30 marzo del 2011 in piena emergenza immigrazione».
Salvini: «Blocchiamo le prefetture»
Sulla questione è intervenuto anche il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che ha annunciato: «Siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini».
Salvini ha poi ricordato: «Se Renzi e Alfano pensano di prendere il Nord come soggiorno per i clandestini hanno sbagliato tutto».
Incalzato sull’ipotesi che sia stato lui a suggerire a Maroni il blocco dei fondi ai comuni solidali, il numero uno del Carroccio ha però negato: «È tutta farina del suo sacco e di quello di Zaia. Se vengono criticati vuol dire che hanno ragione e che hanno centrato il problema».
Il prefetto di Milano: «Centri pieni, ma pronti a fare la nostra parte»
Tirato per la giacca sul tema dell’immigrazione, il prefetto di Milano ha risposto così all’attacco della Lega: «Milano attende le direttive e gli invii che il Governo effettuerà e risponderà secondo i criteri generali».
Quanto alla lettera di Maroni, che minacciava di diffidare i prefetti lombardi «dal portare nuovi clandestini», Tronca ha chiarito di non aver ricevuto «nessuna lettera o indicazione — .
Sono vicende di carattere politico che non spetta al prefetto valutare». «I centri di accoglienza sono abbastanza pieni — ha ammesso Tronca — , ma siamo sempre pronti a fare la nostra parte in termini di solidarietà».
http://video.corriere.it/immigrazione-p ... d6c96f23f8
Boldrini: «Paese sia coeso»
Al governatore lombardo ha risposto, a stretto giro, la presidente della Camera, Laura Boldrini: «Chi ha un ruolo istituzionale deve agire sempre con senso di responsabilità.
Quando ci sono momenti difficili tutto il Paese deve saper rispondere, in modo coeso».
«Nei momenti difficili — ha sottolineato la seconda carica dello Stato nel corso di un convegno alla «Sapienza» di Roma — tutto il Paese deve saper rispondere e questo significa fare sistema e dimostrare anche agli altri Paesi che l’Italia non si tira indietro di fronte alle sue responsabilità».
L’Italia, ha proseguito, «è un grande Paese che ha risposto in tante fasi storiche alle sue responsabilità e lo farà anche in questo caso. Dobbiamo dare l’esempio e dimostrare che siamo un Paese coeso».
Pisapia: «Maroni si legga il Vangelo»
Nella polemica a distanza, sempre più accesa, si è inserito anche il sindaco di Milano:«Chi divide e fa demagogia non solo non aiuta ma dovrebbe forse vergognarsi», è stato il duro attacco di Giuliano Pisapia.
Che, sull’immigrazione, ha aggiunto: «È certamente un problema delicato e complesso che bisogna superare senza demagogia e populismo, ma cercando di unire le forze per dare una risposta all’emergenza».
Il primo cittadino ha anche minimizzato il diktat di Maroni sul taglio dei fondi: «Il presidente lombardo sa benissimo che non rientra nei suoi poteri quello che ha minacciato di fare».
Non solo. «Visto che è credente», Pisapia ha invitato l’ex ministro dell’Interno a «leggersi il Vangelo».
L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ricorda però che nella città di Milano non ci sono più posti disponibili per i profughi: «Abbiamo ottocento letti strapieni.
Anche perché, mentre dal Viminale se ne fregano e ignorano lo sforzo della nostra città, da noi arrivano ogni giorno centinaia di persone spontaneamente. È impossibile quindi che il Prefetto ci chieda di accoglierne altre. Ci sono decine di città lombarde a cui si può bussare», dice Majorino.
8 giugno 2015 | 11:39
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