SONDAGGI POLITICI
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Re: SONDAGGI POLITICI
Sorprende fino ad un certo punto che Mentana abbia evitato di fornire i sondaggi del lunedì, dopo il caso "Mafia capitale".
LA7 è a maggioranza renziana e la debacle del loro idolo deve essere tenuta nascosta.
Anche la direttora del Tg3 subisce le impostazioni della rete, ed evita di fornire il sondaggio del lunedì, un'appuntamento sistemico con Noto direttore di Ipr Marketing.
Gli italiani non devono sapere, altrimenti si avviliscono o i gufi gioiscono.
Da TERMOMETRO POLITICO, Sondaggi Politici.
Sondaggio Euromedia: Salvini l’avversario più pericoloso per Renzi
Il lungo post elezioni regionali si trascina ancora e i sondaggi successivi riguardano le considerazioni e le opinioni sul quadro politico dopo le regionali.
Euromedia ha così chiesto agli italiani quale è stato il significato principale delle elezioni regionali, l’elemento più degno di nota.
La maggioranza relativa, il 42,8% parla della crescita dell’astensione. Effettivamente solo poco più di un elettore su 2 ha votato, e probabilmente gli italiani ancora non si sono abituati a questo trend, che ci mette alla pari con le abitudini di molti Paesi nordeuropei o degli USA.
Gli altri si concentrano sugli esiti politici, il 32,2% vede come significativi, la vittoria della Lega e del M5S, anche se in realtà i grillini hanno perso voti ovunque, ma vi è la percezione che abbiano resistito perchè hanno fatto meglio che in altre elezioni amministrative degli ultimi 2 anni
Infine solo il 12,9%, meno delle attese, si concentra su Renzi, e pensa che sia stata la sconfitta o la frenata del PD il fatto più significativo. Conta anche il fatto che probabilmente molti elettori non la ritengono una sconfitta vera e propria.
Molto interessante è osservare queste risposte in base al partito di appartenenza, così vediamo che sono i piddini, seguiti dagli elettori di Fratelli d’Italia quelli che più pongono l’accento sull’astensionismo, mentre gli elettori di SEL, M5S, NCD-UDC e Lega Nord ritengono che il fatto più significativo sia stata la vittoria dei partiti anti-sistema.
A pensare maggiormente a una sconfitta di Renzi, pur in minoranza, sono gli elettori di Forza Italia e di destra, mentre solo il 6,4% dei democratici la considera l’esito principale(Asilo Mariuccia - ndt)
Sondaggio Euromedia: Salvini lo sfidante più pericoloso per Renzi
L’ultima domanda del sondaggio Euromedia riguarda quale potrebbe essere l’avversario più pericoloso per Renzi in un ballottaggio, come prevede del resto l’Italicum. Tra Salvini, Grillo, Berlusconi e Landini, è il leader leghista quello che appare essere più temuto. Lo pensa il 35,8% degli intervistati.
Al secondo posto Grillo con il 25,6%, seguito da Berlusconi con solo il 20,3%. Le briciole, l’1,9%, a Landini.
Sarà naturalmente da vedere se Salvini per esempio potrà aggregare tutti gli elettori di centrodestra, anche quelli meridionali, in una lista unica per adattarsi all’Italicum un domani, oppure accetterà un compromesso, appoggiando un moderato senza rivendicare Palazzo Chigi per la Lega Nord
LA7 è a maggioranza renziana e la debacle del loro idolo deve essere tenuta nascosta.
Anche la direttora del Tg3 subisce le impostazioni della rete, ed evita di fornire il sondaggio del lunedì, un'appuntamento sistemico con Noto direttore di Ipr Marketing.
Gli italiani non devono sapere, altrimenti si avviliscono o i gufi gioiscono.
Da TERMOMETRO POLITICO, Sondaggi Politici.
Sondaggio Euromedia: Salvini l’avversario più pericoloso per Renzi
Il lungo post elezioni regionali si trascina ancora e i sondaggi successivi riguardano le considerazioni e le opinioni sul quadro politico dopo le regionali.
Euromedia ha così chiesto agli italiani quale è stato il significato principale delle elezioni regionali, l’elemento più degno di nota.
La maggioranza relativa, il 42,8% parla della crescita dell’astensione. Effettivamente solo poco più di un elettore su 2 ha votato, e probabilmente gli italiani ancora non si sono abituati a questo trend, che ci mette alla pari con le abitudini di molti Paesi nordeuropei o degli USA.
Gli altri si concentrano sugli esiti politici, il 32,2% vede come significativi, la vittoria della Lega e del M5S, anche se in realtà i grillini hanno perso voti ovunque, ma vi è la percezione che abbiano resistito perchè hanno fatto meglio che in altre elezioni amministrative degli ultimi 2 anni
Infine solo il 12,9%, meno delle attese, si concentra su Renzi, e pensa che sia stata la sconfitta o la frenata del PD il fatto più significativo. Conta anche il fatto che probabilmente molti elettori non la ritengono una sconfitta vera e propria.
Molto interessante è osservare queste risposte in base al partito di appartenenza, così vediamo che sono i piddini, seguiti dagli elettori di Fratelli d’Italia quelli che più pongono l’accento sull’astensionismo, mentre gli elettori di SEL, M5S, NCD-UDC e Lega Nord ritengono che il fatto più significativo sia stata la vittoria dei partiti anti-sistema.
A pensare maggiormente a una sconfitta di Renzi, pur in minoranza, sono gli elettori di Forza Italia e di destra, mentre solo il 6,4% dei democratici la considera l’esito principale(Asilo Mariuccia - ndt)
Sondaggio Euromedia: Salvini lo sfidante più pericoloso per Renzi
L’ultima domanda del sondaggio Euromedia riguarda quale potrebbe essere l’avversario più pericoloso per Renzi in un ballottaggio, come prevede del resto l’Italicum. Tra Salvini, Grillo, Berlusconi e Landini, è il leader leghista quello che appare essere più temuto. Lo pensa il 35,8% degli intervistati.
Al secondo posto Grillo con il 25,6%, seguito da Berlusconi con solo il 20,3%. Le briciole, l’1,9%, a Landini.
Sarà naturalmente da vedere se Salvini per esempio potrà aggregare tutti gli elettori di centrodestra, anche quelli meridionali, in una lista unica per adattarsi all’Italicum un domani, oppure accetterà un compromesso, appoggiando un moderato senza rivendicare Palazzo Chigi per la Lega Nord
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Re: SONDAGGI POLITICI
Se si votasse oggi a Roma il PD perderebbe il campidoglio molto probabilmente a favore del M5S.
Stamattina ho sentito ad Agorà per qualche minuto la Camusso su Landini e devo dire che non ha torto: Landini deve decidere su quale staffa stare: sindacato o politica.
Era patetico un sindaco Piddino che diceva che loro sono la sinistra e che non ci sia bisogno di un altro partito a sinistra.
Vi rendete conto che se si continua così alle prossime elezioni voterà si e no il 50% perché chi non si riconosce nella "sinistrosità" del PD e chi non digerisce la leadership grillina non voterà.
Avremo l'Italia governata da una minoranza risibile sottomessa ai voleri delle lobbies e nessuno che difenderà le classi più deboli.
Anche la "cosa" di Landini si sta involvendo in chiacchiere e distinguo come sempre, purtroppo al giorno d'oggi le idee da sole non camminano e attraggono più: la gente vuole il "capo" che arringhi le folle mediatiche.
Inizio a essere sfiduciato.
Stamattina ho sentito ad Agorà per qualche minuto la Camusso su Landini e devo dire che non ha torto: Landini deve decidere su quale staffa stare: sindacato o politica.
Era patetico un sindaco Piddino che diceva che loro sono la sinistra e che non ci sia bisogno di un altro partito a sinistra.
Vi rendete conto che se si continua così alle prossime elezioni voterà si e no il 50% perché chi non si riconosce nella "sinistrosità" del PD e chi non digerisce la leadership grillina non voterà.
Avremo l'Italia governata da una minoranza risibile sottomessa ai voleri delle lobbies e nessuno che difenderà le classi più deboli.
Anche la "cosa" di Landini si sta involvendo in chiacchiere e distinguo come sempre, purtroppo al giorno d'oggi le idee da sole non camminano e attraggono più: la gente vuole il "capo" che arringhi le folle mediatiche.
Inizio a essere sfiduciato.
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Re: SONDAGGI POLITICI
Il Pd scende al 32%, Grillo vola al 26% Numeri
Atlante Politico Sondaggi: Forza Italia pareggia con Lega 14%
La fiducia in Renzi mai così bassa, Salvini si avvicina Tabelle
di ILVO DIAMANTI, ROBERTO BIORCIO e FABIO BORDIGNON
Tonfo del Pd, ora è al 32% fiducia in Renzi mai così giù: Grillo rimonta e vola al 26%
La Rilevazione Demos fotografa l'esaurirsi della spinta che un anno fa portò i dem al 41%. Forza Italia resiste e pareggia con la Lega al 14%
di ILVO DIAMANTI, ROBERTO BIORCIO e FABIO BORDIGNO
DAL SONDAGGIO condotto nei giorni scorsi da Demos per l'Atlante Politico emerge un Paese deluso. Inseguito dai fantasmi del passato. Assediato "dal mondo". Matteo Renzi e il suo governo non riescono più a rassicurarlo. E il suo partito, il PD, per questo, arretra vistosamente. Rispetto alle Europee di un anno fa. Ma anche rispetto agli ultimi mesi.
LE TABELLE
Le stime elettorali lo mostrano in modo esplicito. Il Pd (o il PdR di Renzi, il discorso non cambia), scende al 32%. Quasi 9 punti in meno rispetto alle Europee del maggio 2014. Ma 4 punti in meno anche rispetto al sondaggio dello scorso marzo. Si tratta del dato più basso da un anno a questa parte. Mentre il M5s tocca il livello più alto: il 26%. D'altronde, alle recenti elezioni regionali, dove non aveva mai brillato, ha conseguito un risultato considerevole. Così, Pd e M5s oggi appaiono più vicini. Gli altri seguono molto distanziati. In primo luogo, la Lega di Salvini e Forza Italia, entrambi intorno al 14%. FI, dopo mesi di declino, mostra capacità di "resistenza", se non di rilancio.
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Re: SONDAGGI POLITICI
Ballottaggi, “con l’Italicum il Pd vince di poco su M5s. Ma perde col centrodestra”
Il Corriere della Sera traccia i possibili scenari se oggi si andasse al voto con la nuova legge elettorale. Tra dem e il Movimento di Grillo scarto solo del 2,4%. E se Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia si unissero batterebbero il partito di Renzi 53,5 a 46,5%
di F. Q. | 21 giugno 2015
Se gli italiani andassero oggi alle urne col nuovo Italicum, il Pd prevarrebbe sul Movimento 5 Stelle. Ma di misura: 51,2% contro il 48,8%. E il centrodestra? Potrebbe vincere al ballottaggio coi dem soltanto se Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia si riunissero in un’unica lista. Il sondaggista Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera tratteggia gli esiti di eventuali elezioni politiche alla luce delle intenzioni di voto di oggi (qui gli ultimi sondaggi). Tutto calcolato in base alla nuova legge elettorale, sistema proporzionale a doppio turno con correzione maggioritaria che disciplina l’elezione di una sola Camera. Tradotto in numeri, l’Italicum assegna 340 seggi su 630 come premio di maggioranza alla lista che conquista il 40% dei consensi al primo turno. Se nessuno arriva a questo risultato, si procede al ballottaggio, al quale partecipano le due liste più votate. E chi vince ottiene il premio di maggioranza. Ecco le ipotesi di ballottaggio:
Pd e Movimento 5 Stelle – Se dem e grillini si sfidassero al secondo turno, l’esito sarebbe a favore del partito di Renzi. Ma di poco. E allo stato attuale sarebbe uno scarto del 2,4% a fare portare a casa il premio di maggioranza. Diversamente dai tempi del patto del Nazareno, al ballottaggio il centrodestra non sceglierebbe il Pd: il 55% dei leghisti voterebbe Grillo, solo l’8% i dem e il 37% si asterrebbe. Per quanto riguarda Forza Italia, il 60% degli elettori diserterebbe le urne, il 25% voterebbe M5s e il resto (15%) per il Pd. Diviso quasi a metà anche l’elettorato di sinistra (50% di voti al Pd e 45% per il M5S). Lo scarto così ridotto tra le due formazioni politiche è dovuto sia al calo dei consensi per il Pd sia all’ascesa del Movimento 5 Stelle, risalito nelle intenzioni di voto dopo le inchieste giudiziarie degli ultimi mesi, da Ischia a Mafia Capitale.
Pd e centrodestra - Se i partiti del centrodestra si riunissero in un’unica lista, batterebbero il Pd 53,5 a 46,5%, grazie al voto “molto coeso” tra elettori di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Tuttavia, “i sostenitori di Area popolare – scrive Pagnoncelli – voterebbero più per il Pd (60%) che per il centrodestra unito (35%). Anche in questo caso la maggioranza dei grillini (55%) si asterrebbe mentre gli altri privilegerebbero sia pure di poco il Pd (25%) sul centrodestra (20%)”.
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E così il M5S resterebbe fuori dalla partita, tutto dipende da cosa è in grado di cogliere il nuovo partito-movimento sempre in fieri della sinistra-centro che vede in Civati " E' POSSIBILE" , L'Altra Europa con Tsipras e La coalizione sociale tre attori che dovranno concordare una strategia per recuperare quel 20%-30% di elettori che non sono più andati a votare.
Il Corriere della Sera traccia i possibili scenari se oggi si andasse al voto con la nuova legge elettorale. Tra dem e il Movimento di Grillo scarto solo del 2,4%. E se Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia si unissero batterebbero il partito di Renzi 53,5 a 46,5%
di F. Q. | 21 giugno 2015
Se gli italiani andassero oggi alle urne col nuovo Italicum, il Pd prevarrebbe sul Movimento 5 Stelle. Ma di misura: 51,2% contro il 48,8%. E il centrodestra? Potrebbe vincere al ballottaggio coi dem soltanto se Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia si riunissero in un’unica lista. Il sondaggista Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera tratteggia gli esiti di eventuali elezioni politiche alla luce delle intenzioni di voto di oggi (qui gli ultimi sondaggi). Tutto calcolato in base alla nuova legge elettorale, sistema proporzionale a doppio turno con correzione maggioritaria che disciplina l’elezione di una sola Camera. Tradotto in numeri, l’Italicum assegna 340 seggi su 630 come premio di maggioranza alla lista che conquista il 40% dei consensi al primo turno. Se nessuno arriva a questo risultato, si procede al ballottaggio, al quale partecipano le due liste più votate. E chi vince ottiene il premio di maggioranza. Ecco le ipotesi di ballottaggio:
Pd e Movimento 5 Stelle – Se dem e grillini si sfidassero al secondo turno, l’esito sarebbe a favore del partito di Renzi. Ma di poco. E allo stato attuale sarebbe uno scarto del 2,4% a fare portare a casa il premio di maggioranza. Diversamente dai tempi del patto del Nazareno, al ballottaggio il centrodestra non sceglierebbe il Pd: il 55% dei leghisti voterebbe Grillo, solo l’8% i dem e il 37% si asterrebbe. Per quanto riguarda Forza Italia, il 60% degli elettori diserterebbe le urne, il 25% voterebbe M5s e il resto (15%) per il Pd. Diviso quasi a metà anche l’elettorato di sinistra (50% di voti al Pd e 45% per il M5S). Lo scarto così ridotto tra le due formazioni politiche è dovuto sia al calo dei consensi per il Pd sia all’ascesa del Movimento 5 Stelle, risalito nelle intenzioni di voto dopo le inchieste giudiziarie degli ultimi mesi, da Ischia a Mafia Capitale.
Pd e centrodestra - Se i partiti del centrodestra si riunissero in un’unica lista, batterebbero il Pd 53,5 a 46,5%, grazie al voto “molto coeso” tra elettori di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Tuttavia, “i sostenitori di Area popolare – scrive Pagnoncelli – voterebbero più per il Pd (60%) che per il centrodestra unito (35%). Anche in questo caso la maggioranza dei grillini (55%) si asterrebbe mentre gli altri privilegerebbero sia pure di poco il Pd (25%) sul centrodestra (20%)”.
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E così il M5S resterebbe fuori dalla partita, tutto dipende da cosa è in grado di cogliere il nuovo partito-movimento sempre in fieri della sinistra-centro che vede in Civati " E' POSSIBILE" , L'Altra Europa con Tsipras e La coalizione sociale tre attori che dovranno concordare una strategia per recuperare quel 20%-30% di elettori che non sono più andati a votare.
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Re: SONDAGGI POLITICI
Sondaggi politici: “Salvini ha la stessa percentuale di fiducia di Renzi: il 36%”
L'analisi di Nando Pagnoncelli mette in luce che il consenso nei confronti del premier è drasticamente calato dal momento del suo insediamento. Il più apprezzato è Mattarella, a seguire Grasso. Beppe Grillo è fermo al 30%
di F. Q. | 29 giugno 2015
Renzi scende, Salvini sale. E Mattarella è irraggiungibile. Non è l’esito delle ultime elezioni regionali, ma il grado di fiducia degli italiani. I dati sono raccolti da Nando Pagnoncelli e pubblicati sul Corriere della Sera. La fiducia degli italiani sul leader della Lega fa registrare gli stessi consensi di Renzi, il 36%, mentre la personalità del mondo politico nella quale gli italiani hanno più fiducia è il Capo dello Stato. A credere nel presidente della Repubblica sono infatti i due terzi degli italiani. Percentuale questa, leggermente minore a quella dei consensi che il capo dello Stato registrava nel momento del suo insediamento (71 per cento).
Subito dopo Mattarella, in quanto a fiducia ispirata, si piazza Pietro Grasso con il 40% dei consensi nei suoi confronti. Anche per il presidente del Senato c’è stato un calo rispetto al momento dell’insediamento, ma è comunque in crescita se messo a confronto con il dato di inizio anno. La presidente della Camera Laura Boldrini invece, registra una fiducia del 33%. Qui il calo rispetto al suo insediamento è notevole. In quel periodo la percentuale era del 57%. Un calo vertiginoso si è registrato nei confronti di Matteo Renzi. Quando si è insediato aveva la fiducia del 61% degli italiani, adesso è fermo al 36%. Ed è la stessa percentuale di Matteo Salvini, la cui crescita rispetto all’inizio dell’anno è però poco rilevante. A seguire ci sono Beppe Grillo, con una valutazione del 30%, più 7 da inizio anno, e Giorgia Meloni, con il 29%. Sui leader politici
I numeri di Pagnoncelli sembrano rispecchiare, più o meno, quelli di un rilevamento fatto da Demos il 20 giugno. Alla domanda “che voto darebbe su una scala da 1 a 10 ai seguenti leader?”, gli intervistati che hanno dato un voto uguale o superiore alla sufficienza al segretario Pd sono stati il 41%. Il 37% ha dato un voto maggiore o uguale a 6 al segretario della Lega , il 31% a Beppe Grillo, il 30% a Giorgia Meloni, il 28% a Maurizio Landini e il 27% a Berlusconi.
di F. Q. | 29 giugno 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... 6/1825068/
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Se andiamo avanti di questo passo anche il mago Otelma puo essere in grado da fare previsioni a breve termine.
Con questi politici e questa pseudo sinistra che vuol stare in mezzo al guado in continuazione aspettando chissà chi e che continua a fare i propri conti economici, tutto può accadere ma poi non si dia la colpa ai vari Salvini o Grillo.
Per rimanere continuamente in standby tanto vale la pena di appoggiare uno dei due e poi valuteremo. Che altro possiamo fare?
Provocazione la mia? Non tanto.
un salutone
L'analisi di Nando Pagnoncelli mette in luce che il consenso nei confronti del premier è drasticamente calato dal momento del suo insediamento. Il più apprezzato è Mattarella, a seguire Grasso. Beppe Grillo è fermo al 30%
di F. Q. | 29 giugno 2015
Renzi scende, Salvini sale. E Mattarella è irraggiungibile. Non è l’esito delle ultime elezioni regionali, ma il grado di fiducia degli italiani. I dati sono raccolti da Nando Pagnoncelli e pubblicati sul Corriere della Sera. La fiducia degli italiani sul leader della Lega fa registrare gli stessi consensi di Renzi, il 36%, mentre la personalità del mondo politico nella quale gli italiani hanno più fiducia è il Capo dello Stato. A credere nel presidente della Repubblica sono infatti i due terzi degli italiani. Percentuale questa, leggermente minore a quella dei consensi che il capo dello Stato registrava nel momento del suo insediamento (71 per cento).
Subito dopo Mattarella, in quanto a fiducia ispirata, si piazza Pietro Grasso con il 40% dei consensi nei suoi confronti. Anche per il presidente del Senato c’è stato un calo rispetto al momento dell’insediamento, ma è comunque in crescita se messo a confronto con il dato di inizio anno. La presidente della Camera Laura Boldrini invece, registra una fiducia del 33%. Qui il calo rispetto al suo insediamento è notevole. In quel periodo la percentuale era del 57%. Un calo vertiginoso si è registrato nei confronti di Matteo Renzi. Quando si è insediato aveva la fiducia del 61% degli italiani, adesso è fermo al 36%. Ed è la stessa percentuale di Matteo Salvini, la cui crescita rispetto all’inizio dell’anno è però poco rilevante. A seguire ci sono Beppe Grillo, con una valutazione del 30%, più 7 da inizio anno, e Giorgia Meloni, con il 29%. Sui leader politici
I numeri di Pagnoncelli sembrano rispecchiare, più o meno, quelli di un rilevamento fatto da Demos il 20 giugno. Alla domanda “che voto darebbe su una scala da 1 a 10 ai seguenti leader?”, gli intervistati che hanno dato un voto uguale o superiore alla sufficienza al segretario Pd sono stati il 41%. Il 37% ha dato un voto maggiore o uguale a 6 al segretario della Lega , il 31% a Beppe Grillo, il 30% a Giorgia Meloni, il 28% a Maurizio Landini e il 27% a Berlusconi.
di F. Q. | 29 giugno 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... 6/1825068/
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Se andiamo avanti di questo passo anche il mago Otelma puo essere in grado da fare previsioni a breve termine.
Con questi politici e questa pseudo sinistra che vuol stare in mezzo al guado in continuazione aspettando chissà chi e che continua a fare i propri conti economici, tutto può accadere ma poi non si dia la colpa ai vari Salvini o Grillo.
Per rimanere continuamente in standby tanto vale la pena di appoggiare uno dei due e poi valuteremo. Che altro possiamo fare?
Provocazione la mia? Non tanto.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: SONDAGGI POLITICI
Sondaggi: la crisi greca fa salire M5S e Lega
Matteo Salvini
Se si votasse oggi per le Politiche, il Partito Democratico di Renzi sarebbe, con il 31%, primo partito nel Paese. Ma si riduce significativamente il vantaggio sul Movimento 5 Stelle, che si posiziona al 26%: è la fotografia del consenso che emerge dall’indagine dall’Istituto Demopolis, condotta per il settimanale l’Espresso dopo il referendum in Grecia.
La Lega, ormai terzo partito, otterrebbe il 16,2%, oltre 4 punti in più di Forza Italia posizionata al 12%. Più staccate le altre forze politiche: Sel al 4,6, Fratelli d’Italia al 4%, Ncd-Udc al 3,7%. Sotto il 2% le altre liste.
“Il trend del Barometro Politico Demopolis – afferma il direttore dell’Istituto Pietro Vento – fornisce il quadro dell’evoluzione del consenso ai primi due partiti, entrambi attestati intorno al 25,5% alle Politiche del 2013.
Il PD, con Renzi, raggiunge il 30% nel febbraio 2014 e sfiora il 41% alle Europee. Per attestarsi oggi al 31%, appena 5 punti sopra un Movimento 5 Stelle in netta ripresa, che torna oggi con il 26% sui valori percentuali di due anni addietro”.
I dati Demopolis confermano anche il mutamento degli equilibri in seno all’area di Centro Destra: gli ultimi mesi hanno visto una progressiva riduzione del peso elettorale del partito di Berlusconi, passato dal 23% del febbraio 2014 al 12% odierno. Inversamente proporzionale appare invece la crescita della Lega di Salvini: dal 3,8% di 16 mesi fa al 13% di dicembre, sino al 16,2% di oggi.
“È un contesto elettorale in costante evoluzione: il dato più rilevante degli ultimi mesi – sostiene Pietro Vento – è rappresentato dalla crescita dell’area dell’astensione, ormai oltre qualunque quota fisiologica del passato".
Nota informativa
L’indagine è stata condotta per il settimanale l'Espresso il 6 ed il 7 luglio 2015 dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento del Barometro Politico demopolis a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone; supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Approfondimenti e metodologia su: http://www.demopolis.it
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
Matteo Salvini
Se si votasse oggi per le Politiche, il Partito Democratico di Renzi sarebbe, con il 31%, primo partito nel Paese. Ma si riduce significativamente il vantaggio sul Movimento 5 Stelle, che si posiziona al 26%: è la fotografia del consenso che emerge dall’indagine dall’Istituto Demopolis, condotta per il settimanale l’Espresso dopo il referendum in Grecia.
La Lega, ormai terzo partito, otterrebbe il 16,2%, oltre 4 punti in più di Forza Italia posizionata al 12%. Più staccate le altre forze politiche: Sel al 4,6, Fratelli d’Italia al 4%, Ncd-Udc al 3,7%. Sotto il 2% le altre liste.
“Il trend del Barometro Politico Demopolis – afferma il direttore dell’Istituto Pietro Vento – fornisce il quadro dell’evoluzione del consenso ai primi due partiti, entrambi attestati intorno al 25,5% alle Politiche del 2013.
Il PD, con Renzi, raggiunge il 30% nel febbraio 2014 e sfiora il 41% alle Europee. Per attestarsi oggi al 31%, appena 5 punti sopra un Movimento 5 Stelle in netta ripresa, che torna oggi con il 26% sui valori percentuali di due anni addietro”.
I dati Demopolis confermano anche il mutamento degli equilibri in seno all’area di Centro Destra: gli ultimi mesi hanno visto una progressiva riduzione del peso elettorale del partito di Berlusconi, passato dal 23% del febbraio 2014 al 12% odierno. Inversamente proporzionale appare invece la crescita della Lega di Salvini: dal 3,8% di 16 mesi fa al 13% di dicembre, sino al 16,2% di oggi.
“È un contesto elettorale in costante evoluzione: il dato più rilevante degli ultimi mesi – sostiene Pietro Vento – è rappresentato dalla crescita dell’area dell’astensione, ormai oltre qualunque quota fisiologica del passato".
Nota informativa
L’indagine è stata condotta per il settimanale l'Espresso il 6 ed il 7 luglio 2015 dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento del Barometro Politico demopolis a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone; supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Approfondimenti e metodologia su: http://www.demopolis.it
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
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Re: SONDAGGI POLITICI
Sondaggi politici, Pd perde 3 punti percentuali in un mese. Cresce il M5S
Secondo la rilevazione dell'Istituto Piepoli per l'agenzia Ansa il Partito democratico è in calo dell'1 per cento rispetto alla settimana precedente. Una discesa ormai costante da alcune settimane. Opposta la tendenza del Movimento 5 Stelle che però è ancora 8 punti dietro i dem
di F. Q. | 14 luglio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... s/1874222/
Secondo la rilevazione dell'Istituto Piepoli per l'agenzia Ansa il Partito democratico è in calo dell'1 per cento rispetto alla settimana precedente. Una discesa ormai costante da alcune settimane. Opposta la tendenza del Movimento 5 Stelle che però è ancora 8 punti dietro i dem
di F. Q. | 14 luglio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... s/1874222/
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Re: SONDAGGI POLITICI
Albert Einstein: “ I mezzi di comunicazione di massa – la stampa, la radio- (a quel tempo non esisteva la TV) hanno portato all'asservimento di corpi ed anime ad un'autorità strategica mondiale. E in ciò sta la principale fonte di pericolo per l'umanità. le moderne democrazie, che mascherano regimi tirannici, utilizzano i mezzi di comunicazione come strumenti di disinformazione e di stravolgimento delle coscienze degli uomini per alimentare la paura di massa in funzione delle guerre preventive”
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: SONDAGGI POLITICI
Titoli del Tg7 ore 20,00:
Sondaggi del lunedì.
Ancora giù il Pd
Forbice con i 5S = 6,5 %
Sondaggi del lunedì.
Ancora giù il Pd
Forbice con i 5S = 6,5 %
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Re: SONDAGGI POLITICI
Pd 31,9 % - 1,9 %
Renzi è calato nella fiducia personale al 28 % - 1 %
Si capisce perché La Qualunque è tornato alla prima versione.
Forza supercazzole.
Ha promesso la rivoluzione della riduzione delle tazze.
Renzi è calato nella fiducia personale al 28 % - 1 %
Si capisce perché La Qualunque è tornato alla prima versione.
Forza supercazzole.
Ha promesso la rivoluzione della riduzione delle tazze.
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