G R E C I A

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flaviomob
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Re: G R E C I A

Messaggio da flaviomob »

E' proprio questo il punto: il Corriere riporta notizie relative al precedente governo, come quella che si può ancora andare in pensione a 55 anni in Grecia ed altre balle simili, già smentite da Tsipras ai media internazionali. Per questo il Corriere è da ritenersi un fogliaccio reazionario che va bene solo per incartare il pesce.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
flaviomob
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Re: G R E C I A

Messaggio da flaviomob »

Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

flaviomob ha scritto:E' proprio questo il punto: il Corriere riporta notizie relative al precedente governo, come quella che si può ancora andare in pensione a 55 anni in Grecia ed altre balle simili, già smentite da Tsipras ai media internazionali. Per questo il Corriere è da ritenersi un fogliaccio reazionario che va bene solo per incartare il pesce.
Ti do' ragione . Questo lo dicevamo qualche decennio fa e non capisco cosa possa essere cambiato da allora. Deve rispondere a portare utili al suo editore. E chi sono i suoi editori? https://it.wikipedia.org/wiki/RCS_MediaGroup

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

CI SIAMO??????


ATENE, CODE AGLI SPORTELLI
Grecia, fuga dalle banche Foto
Ritirati due miliardi in 2 giorni

E Juncker non esclude un “Grexit”: «Non capisco Tsipras» Le foto
Varoufakis: «Vicini all’incidente»IMMAGINI Ministro sconsolato
Tsipras: «Vogliamo restituire la sovranità al nostro Paese»

http://www.corriere.it/economia/15_giug ... e795.shtml
cielo 70
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Re: G R E C I A

Messaggio da cielo 70 »

Tsipras, se non l'ha fatto, deve presentare un programma dove fa pagare i potentati che hanno beneficiato per anni della politiche sbagliate dei governi di sinistra e destra, e hanno buttato o fatto mancare i soldi allo stato. Se gioca solo sulla difensiva fa il gioco degli usurai europei.
pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

Grecia, Merkel: decisione oggi? C'è tempo. Juncker a Tsipras: non ci siamo ancora

«Nei giorni scorsi sono stati fatti progressi - ha detto Juncker - ma non ci siamo ancora. Non so se ci sarà l'accordo». Con queste parole il presidente Jean Claude Juncker ha accolto il premier Alexis Tsipras, dandogli alcune pacche sulla spalla.

Se l'intesa e la decisione su Atene non arrivano oggi «ci sono ancora molti giorni di tempo in questa settimana per arrivare a una decisione», ha comunque rassicurato Angela Merkel, parlando a Magdeburgo, e ribadendo che una decisione oggi sarà possibile sulla base di un accordo con le tre istituzioni.

«È tempo per una soluzione sostanziale e praticabile che permetta ai greci di tornare alla crescita nell'Eurozona, con giustizia sociale e coesione», ha detto Tsipras. Mentre Juncker ha spiegato: «Abbiamo fatto progressi negli ultimi due giorni, ma non ci siamo ancora. Non so se oggi avremo un accordo.

Ormai in gioco non c'è più solo il futuro della Grecia, ma il concetto stesso di Europa. Quello che andrà in scena oggi non sarà un negoziato sui numeri: le posizioni ormai sono vicine, con le nuove proposte Grecia e creditori distano solo uno 0,5% del pil ellenico.

Stamani la Bce ha deciso di aumentare la liquidità massima potenziale (Ela) che tiene in vita le banche elleniche provate dall'emorragia di capitali in corso. È quanto scrive la Bloomberg confermando le attese della vigilia senza specificare l'ammontare dell'incremento.

Lo scontro all'Eurosummit sarà tutto politico: un governo di estrema sinistra, l'unico di Eurolandia e il primo in Europa Occidentale dal dopoguerra, che si ribella alle politiche di austerità decise da istituzioni a guida democristiana. Il governo Syriza non può permettersi di tradire le promesse elettorali e gli altri governi non possono permettersi di darla vinta a dei neogovernanti della sinistra radicale che contestano le regole applicate finora, e pretendono un taglio del debito.

Sono diversi i timori dei governi in carica nei confronti di ogni concessione a Syriza. Primo: un'apertura potrebbe spianare la strada a movimenti come Podemos in Spagna, M5S in Italia, Sinn Fein in Irlanda, Le Pen in Francia, e dare linfa a tutta la galassia euroscettica europea. Secondo: gli altri Paesi sotto programma o appena usciti, come Cipro, Portogallo, Irlanda, Spagna, potrebbero chiedere un alleggerimento delle condizioni a loro imposte in cambio degli aiuti.

Ma, d'altra parte, anche mantenere una posizione rigida che potrebbe spingere la Grecia fuori dall'euro avrebbe delle ripercussioni politiche, perché pure un'Europa incapace di tendere la mano ad Atene darebbe argomenti agli euroscettici, soprattutto in un momento in cui è sotto accusa proprio perché incapace di mostrare solidarietà con la questione immigrazione.

Il confronto non sarà facile, e comunque vada l'Eurozona non sarà più la stessa: se cederà a Syriza, sancirà la fine dei salvataggi in cambio di dure condizioni, e se non mollerà, cambierà per sempre forma con la prima uscita di un Paese dai 19 della moneta unica.

Intanto la Grecia ha presentato un nuovo piano che Tsipras ha illustrato per telefono a Merkel, Hollande e Juncker. In base alle nuove proposte, Atene sarebbe pronta ad adottare misure fiscali permanenti pari al 2% del pil mentre i creditori chiederebbero misure per il 2,5%. Lo 0,5% mancante verrebbe coperto da altri «provvedimenti amministrativi». Accetterebbero poi di abolire le pensioni anticipate dal 2016, e aumenterebbero il contributo di solidarietà richiesto a contribuenti e società. Ma tutto in cambio di una ristrutturazione del debito. Su questo punto, i creditori sono disposti ad offrire quello che già proposero Samaras a novembre 2012: un taglio degli interessi sui prestiti bilaterali, un'estensione delle scadenze dei prestiti Efsf di 15 anni e il pagamento di interessi differito di 10 anni. Ma solo se Atene approverà tutte le misure richieste.

Prima dell'Eurosummit Tsipras incontrerà il presidente Draghi, Juncker, Lagarde, Dijsselbloem e Tusk. Un fitto scambio di telefonate tra i vertici dell'Eurozona e Fmi ha preparato le posizioni per l'Eurosummit, che sarà preceduto da un Eurogruppo, anticipato di tre ore per dare più tempo alle trattative. Secondo il premier Matteo Renzi «ci sono tutte le condizioni per l'accordo con la Grecia, non bisogna perdere questa finestra di opportunità». Il premier ha poi rassicurato ancora una volta sul rischio contagio che per l'Italia non esiste.

http://economia.ilmessaggero.it/economi ... 4343.shtml
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Qui, lo scontro e' tutto politico anche se ce la mettono tutta per farlo passare solo come un'insolvenza verso i partners europei.

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

SPEZZEREMO LE RENI ALLA GRECIA-1
Benito Mussolini, 18 novembre 1940.



Non ce la fatta il duze a mantener fede alla sua promessa, e 75 anni dopo ci riprovano i gloriosi camerati tedeschi.


Il parere di Roberto Marchesi, Politologo, studioso di macroeconomia, di stanza a Dallas, Texas.

ZONAEURO
Grecia: se l’Europa dell’euro è questa, meglio uscire il più in fretta possibile
di Roberto Marchesi | 21 giugno 2015


A questo punto non si vede cosa possano fare Tsipras e gli altri del governo di Atene: le richieste che la Troika e gli altri creditori hanno messo sul tavolo, guidati dai soliti falchi eurocrati pro austerity, mirano a stringere ancor di più il cappio al collo dei poveri greci, e non lasciano quindi altra scelta che quella di uscire il più fretta possibile da una trappola che si è rivelata infernale.

Ma uscire non è consentito (teoricamente) per chi ci è entrato, davvero una bella trappola!
Nessuno minaccia di fare la guerra alla Grecia se non pagherà i suoi debiti alle scadenze pattuite, la Grecia però, se non troveranno un accordo per la ristrutturazione del debito in pochissimi giorni, entrerà in un cataclisma economico-finanziario di grande portata e gravità.

Infatti già ora in Grecia c’è la corsa a prosciugare i conti bancari per recuperare tutto ciò che è possibile e la Banca Centrale Europea è già dovuta intervenire a fornire un po’ di liquidità, ma certamente non basterà se si arriverà alla rottura.

Il vero problema però è che, a questo punto, uscire dall’euro è persino, per i greci, più conveniente che restare.

Benché, come ho già detto sopra, uscire dall’euro sarebbe un passaggio dolorosissimo per i greci, con tutto ciò che ne conseguirà nell’immediato, tuttavia nel medio lungo periodo la prospettiva migliore è senza dubbio questa.

Non sono l’unico a pensarla così, ovviamente, anzi, molti economisti di gran fama (come Krugmanm, per esempio), pur senza esprimersi esplicitamente a favore della Grecia, esprimono opinioni che non lasciano dubbi sul loro orientamento.

Che cosa ci guadagnerebbe la Grecia a cedere alle condizioni capestro della Troika e dei creditori?

Solo, un po’ di respiro sul piano finanziario, e solo per qualche mese, forse un anno, e poi tutto sarebbe daccapo e con una situazione persino peggiore di quella attuale perché:
1) senza una robusta ristrutturazione del debito la Grecia non può uscire da una crisi tremenda che è già diventata un rapido vortice depressivo;

2) la fiducia che i greci hanno riposto nel nuovo governo si squaglierà più rapidamente della neve al sole, quindi verrebbe a mancare anche quella speranza e coesione necessaria a sostenere i sacrifici (impossibili) che i creditori chiedono;

3) l’appartenenza all’euro priverebbe ancora la Grecia della possibilità di agire secondo le proprie scelte e interessi economici (non quelli di Germania & C.) per far ripartire la propria economia e trarre almeno profitto dalla gravissima situazione depressiva in cui si trova.

Tra l’altro, entrando più a fondo nelle previsioni pro-cicliche del bilancio greco (è lo stesso Krugman a fare i calcoli) nel grafico del budget primario (escludendo cioè la spesa degli interessi sul debito) appare persino l’incredibile figura della Grecia in testa alla classifica europea dei migliori (in questa classifica l’Italia è seconda, seguita da Portogallo e Germania).

Questo significa che non è assolutamente vero che i greci non vogliono fare sacrifici, i sacrifici li hanno fatti e hanno prodotto buoni risultati anche, solo che in una situazione depressa come quella che gli sciagurati ‘statisti’ europei hanno creato, è impossibile uscire da una crisa grave per chi si è trovato sul groppone un debito pesantissimo lasciato in eredità da chi ha governato in precedenza.

Una feroce critica sulla presunta incapacità dei greci di fare vita ‘morigerata’ viene proprio da un economista italiano: Francesco Giavazzi, che sul Financial Times sostiene apertamente che in cinque anni di crisi i greci non hanno imparato ancora niente.

Meglio andare avanti senza di loro!

A rispondergli è Karl Whelan su Bull market che sfodera tutta una serie di tabelle e grafici a dimostrare che il popolo greco ha già sopportato una pesantissima serie di sacrifici, e se non sono bastati non è colpa loro.

Giavazzi tuttavia, nello stesso articolo sul Times, dice anche una cosa molto giusta: “(…) l’euro però non puo essere il sostituto di una indispensabile integrazione politica.

Senza tale integrazione l’euro non può sopravvivere.

Oggi la Grecia si trova proprio in mezzo a questo ingranaggio che non funziona”.

Non basta però guardare solo da una parte.

Nella situazione venutasi a creare oggi un problema gigantesco ce l’hanno anche i creditori, che non sono però già più gli stessi che hanno originato quel debito insopportabile della Grecia.

Oggi, grazie alla facilità con cui i soldi girano e cambiano colore, quel debito originario ha già cambiato mano, forse anche più volte.

Ricorda un po’ (ma con significative differenze) quello che è già successo nella prima decade del millennio con i titoli dei subprime mortgages.

Chi ha emesso quei titoli non ha aspettato che arrivassero a scadenza per riscuoterli ma li ha trasformati in titoli di risparmio rifilati a ignari investitori che poi hanno perso soldi, mentre i truffatori guadagnavano miliardi.

Anche in questo caso, i prestiti concessi originariamente ai greci dalle banche sono già stati sostituiti in gran parte da altri prestiti concessi dalla ‘Troika’ (Fmi, Ce, Bce) e purtroppo saranno i creditori di oggi a restare col ‘cerino acceso’ in mano se la Grecia andrà in default, non quelli che hanno originato il credito (e nemmeno quelli che hanno sottoscritto il debito).

Che fare? Personalmente sono convinto che entro lunedì troveranno un accordo per mantenere la Grecia nell’euro e nell’Europa, ma (a meno che venganno accolte tutte le richieste dei greci) alle condizioni attuali la convenienza dei greci è decisamente quella di uscire di corsa dall’euro, senza tentennamenti!
Dallas, Texas

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1798437/
camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

SPEZZEREMO LE RENI ALLA GRECIA-2


Grecia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


La Grecia moderna affonda le sue radici nell'orizzonte storico-culturale della Grecia antica, considerata la culla della civiltà occidentale. È infatti la patria della democrazia[5], della filosofia[6], dei Giochi olimpici, della letteratura occidentale e dellastoriografia, nonché di importanti principi matematici e geometrici, del teatro e della medicina occidentali.
La Grecia è un Paese sviluppato, al venticinquesimo posto nella scala mondiale per indice di sviluppo umano e con un reddito pro capite di 24.260 $. È uno dei 51 Stati che nel 1945 hanno dato vita all'ONU, è entrata nell'UE nel 1981 (allora CEE), ha adottato l'Euro con gli altri Paesi nel 2002, è membro della NATO dal 1952,[7] dell'OCSE dal 1961, è membro fondatore dell'Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero e un membro dell'Agenzia Spaziale Europea[8]. Ha inoltre ospitato ad Atene i Giochi della I Olimpiade nel 1896 ed i Giochi della XXVIII Olimpiade nel 2004.
La capitale della Grecia è Atene. La seconda città più importante del Paese è Salonicco, spesso chiamata Συμπρωτεύουσα(Symprōteuousa cioè "co-capitale") in greco.[9] Altri maggiori centri urbani sono Patrasso e Candia.

Regime dei colonnelli, democrazia parlamentare[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1965 vi fu un periodo di instabilità politica a seguito della destituzione del governo centrista di Georgios Papandreou da parte del reCostantino II, che condusse al colpo di Stato del 21 aprile 1967 e alla Dittatura dei colonnelli, appoggiata dal governo americano. La politica economica dissennata della giunta[58] e la rivolta degli studenti dell'Università Politecnica di Atene nel novembre 1973 provocarono un altro colpo di Stato militare che portò al potere il generale di brigata Dimitrios Ioannides.[59] Nel 1974, il tentativo della nuova giunta di impadronirsi di Cipro fomentando un colpo di Stato contro l'arcivescovo Makarios III[60] e la susseguente invasione turca[60] provocarono la sua caduta e il ristabilimento della democrazia.[61]
Il primo premier fu Konstantinos Karamanlis, rientrato da Parigi dove viveva in esilio volontario dal 1963.[62] Le prime elezioni pluraliste dal 1964 si tennero nell'anniversario della rivolta studentesca del Politecnico di Atene, e l'11 giugno 1975 fu promulgata una Costituzionerepubblicana a seguito di un referendum che scelse di non ripristinare la monarchia. Nel frattempo, Andreas Papandreou fondò il Partito Socialista Panellenico o PASOK, in risposta alla creazione, da parte di Konstantinos Karamanlis, del partito di centro-destra Nuova Democrazia o ND. Questi due partiti in contrapposizione domineranno la scena politica per gli anni seguenti. Il 14 agosto 1974, le forze militari greche si ritirarono dalla struttura di comando della NATO in protesta per la noncuranza dei vertici dell'organizzazione nei confronti dell'occupazione turca di Cipro Nord.[63]
Nel 1980 la Grecia rientrò nella struttura di comando della NATO.[64] Negli ultimi due decenni le relazioni con la vicina Turchia sono migliorate sostanzialmente, ad esempio nell'estate 1999 un forte terremoto colpì entrambi i paesi ed essi si offrirono vicendevolmente aiuto[65] e la Grecia tolse il veto contrario alla richiesta di accesso all'Unione Europea da parte della Turchia.
La Grecia è diventata il decimo membro dell'Unione europea nel 1º gennaio 1981. Gli ultimi decenni del XX secolo hanno presentato una crescita economica elevata, un notevole sviluppo delle infrastrutture e degli investimenti, sia europei che greci, entrate cospicue dalle industrie della marina mercantile (la più grande del mondo[66]) e dal turismo. Oggi la Grecia è uno Stato che gode di un livello di benessere elevato, testimoniato dai valori dall'Indice di sviluppo umano e dal PIL pro-capite. Il Paese ha adottato l'Euro nel 2001 con gli altri Paesi europei e ha organizzato con successo i Giochi Olimpici del 2004 ad Atene.
All'inizio degli anni '10 del secolo XXI la Grecia si trova ad affrontare la durissima crisi del debito sovrano: a partire dal 2009 un calo di fiducia degli investitori e una serie di downgrading da parte delle maggiori agenzie di rating hanno fatto salire vertiginosamente gli interessi sul debito pubblico, mentre i tagli operati dai governi hanno di fatto contratto la domanda interna. A maggio 2012 la disoccupazione si attesta intorno al 20%.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La crescita del PIL greco dal 2001 al 2011 (linea azzurra) confrontato con quello della Zona euro (linea blu).

Una panoramica del porto commerciale di Salonicco. La marina mercantile greca è fra le prime del mondo per tonnellaggio e rappresenta il 4,5% del PIL del Paese.

Il turismo rappresenta il 15% del PIL greco. Nell'immagine: la cittadina diNafplion nel Peloponneso.
Dopo la seconda guerra mondiale, si ebbe in Grecia un decollo economico, spesso definito "miracolo economico greco": la crescita del PIL fra il 1950 e il 1973 si attestava infatti ad un valore medio del 7%, valore che, negli stessi anni, era superato solo dal Giappone. Da allora la Grecia ha introdotto numerose riforme del bilancio dello Stato, grazie anche ai finanziamenti da parte dell'Unione europeadall'anno della sua entrata, avvenuta nel 1981. Nel 2001 la Grecia entra a far parte dell'Euro, adottandolo ufficialmente nel gennaio 2002insieme agli altri Stati dell'Unione. La crescita annuale del PIL della nazione ha superato notevolmente il corrispettivo valore della maggior parte dei Paesi dell'UE nel periodo dal 1996 al 2006.[86] Oggi è l'industria dei servizi a rappresentare il settore più vitale dell'economia greca, seguito dall'industria e dall'agricoltura.[87] In particolare, il settore del turismo rappresenta un'altra importante entrata, rappresentando il 15% circa del PIL annuale,[87] e impiegando, direttamente e indirettamente, il 16,5% della forza lavoro. Considerevole è l'industria della marina mercantile, che tradizionalmente legata a nomi quali Onassis, Niarchos e Latsis, rappresenta il 4,5% del PIL ed ha, secondo l'ufficio statistiche del Dipartimento dei Trasporti americano, la flotta più grande del mondo per tonnellaggio,[88] nonostante sia diminuita rispetto agli anni settanta. I maggiori porti del Paese sono quelli del Pireo di Atene e quello di Salonicco nel nord del Paese.
La Grecia è uno degli investitori principali della regione Balcanica, con 2 miliardi di euro di investimenti solo in Serbia,[89] la National Bank of Greece ha inoltre acquistato, nel 2006, il 46% della Finansbank turca, e il 99,44% della Vojvođanska Bank serba. Importanti sono gli investimenti di Piraeus Bank, Eurobank e della società di telefonia mobile Cosmote in altri Paesi della regione come la Bulgaria e laRomania. Il settore manifatturiero rappresenta il 13% del PIL, con l'industria alimentare che ne rappresenta la fetta più grande. Da notare il settore delle alte tecnologie e delle telecomunicazioni, che è in continua crescita. Altri prodotti sono i materiali per l'edilizia, il settore tessile, i macchinari e gli apparecchi elettrici. Al 10% del PIL, l'edilizia e la costruzione di infrastrutture è un altro importante pilastro dell'economia, testimoniato dai notevoli progressi in tale campo e dal boom delle Olimpiadi del 2004. L'agricoltura, al 7% del PIL, è l'ultimo settore di quelli degni di nota, e provvede all'esportazione di frutta, vino e olio d'oliva, di cui il Paese è uno dei maggiori produttori mondiali. La forza lavoro totale è di 4,9 milioni, ed è la seconda più attiva in ambito OCSE dopo la Corea del Sud.[90] Gli immigrati sono circa un quinto della forza lavoro totale e sono principalmente impiegati nell'agricoltura e nell'edilizia.
Notevole è anche l'estrazione di carbone sotto forma di lignite, pari ad una produzione di più di 62 milioni di tonnellate nel 2007, che porta la Grecia ad essere il 16º produttore di carbone nel Mondo.[91]
Il PIL pro capite annuo greco è il 42° più alto del mondo ed è pari a 24.260$ secondo il Fondo Monetario Internazionale, paragonabile a quello di altri Stati europei come l'Italia, la Spagna e la Francia. La Grecia è diciottesima nel mondo come indice di sviluppo umano.[92]


Crisi economica[modifica | modifica wikitesto]

A cavallo tra il 2008 e il 2009 l'effetto della crisi globale si ripercuote fortemente sull'economia greca, palesandone una fragilità dovuta alla mala gestione delle finanze pubbliche soprattutto in termini di stipendi statali e pensioni[93], corruzione ed evasione fiscale.[94] Per la prima volta dal 1993 l'economia greca registra un caso di recessione;[95] le stime sul deficit 2009 attribuiscono alla Grecia un rate del 12,5% sulPIL,[96] mentre sul finire sempre del 2009 la disoccupazione è al 9,6%[97] e il debito pubblico al 113,4% ma con una stima 2010 del 120,8%, che porterebbe la nazione ellenica a primeggiare in Europa in quanto a debito pubblico, superando l'Italia.[98] Alla pari con altre nazioni europee che affrontano la crisi, in base ad uno studio della Euler Hermes la Grecia prevede per il 2010 un incremento dei fallimenti delle aziende del 15%.[99] Lo stesso primo ministro George Papandreou a fine2009 dichiara il rischio di bancarotta,[100] e per evitare ciò il governo è costretto a varare, all'inizio del marzo 2010, una serie di misure volte a sanare i conti pubblici, quali il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici e una riforma del sistema pensionistico, per un totale di 4,8 miliardi di euro.[101] Nonostante ciò il governo riesce ad attrarre, nell'ottobre 2010, investimenti da parte di Cina e Qatar per diversi miliardi di dollari,[102][103] e pianifica investimenti nel settore dell'energia verde,[104] per un totale di 45 miliardi di euro.[105] La situazione non sembra migliorare nel 2011, in quanto l'agenzia di rating Moody's taglia ulteriormente il rating della Grecia portandolo alla valutazione Caa1, cosa che costringe il governo ad effettuare nuovi tagli per 6,5 miliardi di euro e nuove privatizzazioni al fine di ottenere nuovi prestiti da parte dell'Unione europea e del Fondo Monetario Internazionale.[106] Dopo oltre 5 anni di recessione, nel 3º trimestre del 2014 l'economia greca torna a crescere dello 0,7% sul Pil.[107][108


Dati amministrativi
Nome completo Repubblica Ellenica
Nome ufficiale Ελληνική Δημοκρατία (Ellīniki Dīmokratia)
Lingue ufficiali
greco

Capitale
Atene (664.046 ab. / 2011)
Politica
Forma di governo
Repubblica parlamentare

Presidente
Prokopis Pavlopoulos

Primo ministro
Alexis Tsipras

Indipendenza 1º gennaio 1822
dall'Impero Ottomano

Ingresso nell'ONU
25 ottobre 1945 1

Ingresso nell'UE
1º gennaio 1981

Superficie
Totale
131.940 km² (94º)

% delle acque 0,86 %
Popolazione
Totale
11.295.002 ab. (2010) (74º)

Densità
84 ab./km²

Tasso di crescita 0,06% (2012)[1]

Geografia
Continente
Europa

Confini Albania, Repubblica di Macedonia, Bulgaria,Turchia

Fuso orario
UTC+2
UTC+3 in ora legale

Economia
Valuta
Euro

PIL (nominale)
249 199[2] milioni di $ (2012) (43º)

PIL pro capite(nominale) 22 072 $ (2012) (37º)

PIL (PPA)
273 897 milioni di $ (2012) (46º)

PIL pro capite(PPA)
24 260 $ (2012) (42º)

ISU (2011)
0,861 (molto alto) (29º)

Fecondità
1,4 (2010)[3]
camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

# Nome
(Nascita–Morte) Foto Elezione Mandato Partito
(Coalizione) Governo Note

172 Konstantinos Karamanlis
Κωνσταντίνος Καραμανλής
(1907–1998)

(1907–1998) Karamanlis-konstantinos2.jpg — 24 luglio 1974 21 novembre 1974 Nuova Democrazia Unità Nazionale Tre mandati consecutivi. La monarchia viene abolita e viene stabilita una repubblica parlamentare da un referendum il 13 dicembre 1974. È adottata una nuova costituzione.

1974 21 novembre 1974 28 novembre 1977 K.G. Karamanlis VI

1977 28 novembre 1977 10 maggio 1980 K.G. Karamanlis VII



173 Georgios Rallis
Γεώργιος Ράλλης

(1918–2006) Noimage.png — 10 maggio 1980 21 ottobre 1981 Nuova Democrazia Rallis Succede a Karamanlis, che si è dimesso per diventare Presidente.


174 Andreas Papandreou
Ανδρέας Παπανδρέου

(1919–1996) Andreas Papandreou.jpg 1981 21 ottobre 1981 5 giugno 1985 PASOK A.Papandreou I Due mandati consecutivi. La revisione costituzionale del 1986 riduce i poteri della Presidenza.
1985 5 giugno 1985 2 luglio 1989 A. Papandreou II


175 Tzannis Tzannetakis
Τζαννής Τζαννετάκης

(1927–2010) Noimage.png Giugno
1989 2 luglio 1989 12 ottobre 1989 Nuova Democrazia
(ND–Syn) Coalizione Tzannetakis Capo della coalizione di governo con Synaspismós.


176 Ioannis Grivas
Ιωάννης Γρίβας

(1923– ) Noimage.png — 12 ottobre 1989 23 novembre 1989 Nessuno. — Presidente della Corte Suprema. Capo del governo di transizione.



177 Xenophon Zolotas
Ξενοφών Ζολώτας

(1904–2004) Noimage.png Nov.
1989 23 novembre 1989 11 aprile 1990 Nessuno.
(ND–PASOK–Syn) Ecumenico Zolotas Ex governatore della Banca di Grecia. Capo del governo di unità nazionale.



178 Costantino Mitsotakis
Κωνσταντίνος Μητσοτάκης

(1918– ) Constantine Mitsotakis.jpg 1990 11 aprile 1990 13 ottobre 1993 Nuova Democrazia Mitsotakis Inizio della disputa sul nome della Macedonia. Si dimette dopo aver perso la maggioranza parlamentare.



179 Andreas Papandreou
Ανδρέας Παπανδρέου

(1919–1996) Andreas Papandreou.jpg 1993 13 ottobre 1993 22 gennaio 1996 PASOK A. Papandreou III Dimesso per ragioni di salute, muore poco dopo.



180 Kostas Simitis
Κώστας Σημίτης

(1936– ) Konstantinos Simitis.jpg — 22 gennaio 1996 25 settembre 1996 PASOK Simitis I Eletto dal partito per sostituire Papandreou ammalato. Crisi di Imia. Vince le elezioni del 1996, è in carica per due mandati consecutivi. Revisione costituzionale del 2001.
1996 25 settembre 1996 13 aprile 2000 Simitis II
2000 13 aprile 2000 10 marzo 2004 Simitis III



181 Kostas Karamanlis
Κώστας Καραμανλής

(1956– ) Kostas Karamanlis.jpg 2004 10 marzo 2004 17 settembre 2007 Nuova Democrazia K.A. Karamanlis I Due mandati consecutivi. Revisione costituzionale del 2008. Olimpiadi di Atene 2004.
2007 17 settembre 2007 6 ottobre 2009 K.A. Karamanlis II


182 George A. Papandreou
Γεώργιος Α. Παπανδρέου

(1952– ) Papandreou handover cropped.jpg 2009 6 ottobre 2009 11 novembre 2011 PASOK G. Papandreou Crisi del debito 2010-2012. Dimesso.


183 Lucas Papademos
Λουκάς Παπαδήμος

(1947– ) Παπαδήμος.jpg — 11 novembre 2011 16 maggio 2012 Nessuno
(PASOK–ND–LAOS) Coalizione Papademos Governo di unità nazionale in risposta alla crisi del debito.


184 Panagiotis Pikrammenos
Παναγιώτης Πικραμμένος

(1945– ) PanagiotisPikrammenos.png Maggio
2012 16 maggio 2012 20 giugno 2012 Nessuno.
Governo di transizione. Presidente del Consiglio di Stato; transizione dopo la formazione senza successo del governo.



185 Antonis Samaras
Αντώνης Σαμαράς

(1951– ) Flickr - europeanpeoplesparty - EPP Congress Bonn (669)(cropped).jpg Giugno
2012 20 giugno 2012 26 gennaio 2015 Nuova Democrazia - PASOK Samaras



186 Alexīs Tsipras
Αλέξης Τσίπρας

(1974– ) Alexis Tsipras die 16 Ianuarii 2012.jpg 2015 26 gennaio 2015 In carica SYRIZA - ANEL Tsipras
camillobenso
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Re: G R E C I A

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# Nome
(Nascita–Morte) Foto Elezione Mandato Partito
(Coalizione) Governo Note

172 Konstantinos Karamanlis
Κωνσταντίνος Καραμανλής
(1907–1998)

(1907–1998) Karamanlis-konstantinos2.jpg — 24 luglio 1974 21 novembre 1974 Nuova Democrazia Unità Nazionale Tre mandati consecutivi. La monarchia viene abolita e viene stabilita una repubblica parlamentare da un referendum il 13 dicembre 1974. È adottata una nuova costituzione.

1974 21 novembre 1974 28 novembre 1977 K.G. Karamanlis VI

1977 28 novembre 1977 10 maggio 1980 K.G. Karamanlis VII



173 Georgios Rallis
Γεώργιος Ράλλης

(1918–2006) Noimage.png — 10 maggio 1980 21 ottobre 1981 Nuova Democrazia Rallis Succede a Karamanlis, che si è dimesso per diventare Presidente.


174 Andreas Papandreou
Ανδρέας Παπανδρέου

(1919–1996) Andreas Papandreou.jpg 1981 21 ottobre 1981 5 giugno 1985 PASOK A.Papandreou I Due mandati consecutivi. La revisione costituzionale del 1986 riduce i poteri della Presidenza.
1985 5 giugno 1985 2 luglio 1989 A. Papandreou II


175 Tzannis Tzannetakis
Τζαννής Τζαννετάκης

(1927–2010) Noimage.png Giugno
1989 2 luglio 1989 12 ottobre 1989 Nuova Democrazia
(ND–Syn) Coalizione Tzannetakis Capo della coalizione di governo con Synaspismós.


176 Ioannis Grivas
Ιωάννης Γρίβας

(1923– ) Noimage.png — 12 ottobre 1989 23 novembre 1989 Nessuno. — Presidente della Corte Suprema. Capo del governo di transizione.



177 Xenophon Zolotas
Ξενοφών Ζολώτας

(1904–2004) Noimage.png Nov.
1989 23 novembre 1989 11 aprile 1990 Nessuno.
(ND–PASOK–Syn) Ecumenico Zolotas Ex governatore della Banca di Grecia. Capo del governo di unità nazionale.



178 Costantino Mitsotakis
Κωνσταντίνος Μητσοτάκης

(1918– ) Constantine Mitsotakis.jpg 1990 11 aprile 1990 13 ottobre 1993 Nuova Democrazia Mitsotakis Inizio della disputa sul nome della Macedonia. Si dimette dopo aver perso la maggioranza parlamentare.



179 Andreas Papandreou
Ανδρέας Παπανδρέου

(1919–1996) Andreas Papandreou.jpg 1993 13 ottobre 1993 22 gennaio 1996 PASOK A. Papandreou III Dimesso per ragioni di salute, muore poco dopo.



180 Kostas Simitis
Κώστας Σημίτης

(1936– ) Konstantinos Simitis.jpg — 22 gennaio 1996 25 settembre 1996 PASOK Simitis I Eletto dal partito per sostituire Papandreou ammalato. Crisi di Imia. Vince le elezioni del 1996, è in carica per due mandati consecutivi. Revisione costituzionale del 2001.
1996 25 settembre 1996 13 aprile 2000 Simitis II
2000 13 aprile 2000 10 marzo 2004 Simitis III



181 Kostas Karamanlis
Κώστας Καραμανλής

(1956– ) Kostas Karamanlis.jpg 2004 10 marzo 2004 17 settembre 2007 Nuova Democrazia K.A. Karamanlis I Due mandati consecutivi. Revisione costituzionale del 2008. Olimpiadi di Atene 2004.
2007 17 settembre 2007 6 ottobre 2009 K.A. Karamanlis II


182 George A. Papandreou
Γεώργιος Α. Παπανδρέου

(1952– ) Papandreou handover cropped.jpg 2009 6 ottobre 2009 11 novembre 2011 PASOK G. Papandreou Crisi del debito 2010-2012. Dimesso.


183 Lucas Papademos
Λουκάς Παπαδήμος

(1947– ) Παπαδήμος.jpg — 11 novembre 2011 16 maggio 2012 Nessuno
(PASOK–ND–LAOS) Coalizione Papademos Governo di unità nazionale in risposta alla crisi del debito.


184 Panagiotis Pikrammenos
Παναγιώτης Πικραμμένος

(1945– ) PanagiotisPikrammenos.png Maggio
2012 16 maggio 2012 20 giugno 2012 Nessuno.
Governo di transizione. Presidente del Consiglio di Stato; transizione dopo la formazione senza successo del governo.



185 Antonis Samaras
Αντώνης Σαμαράς

(1951– ) Flickr - europeanpeoplesparty - EPP Congress Bonn (669)(cropped).jpg Giugno
2012 20 giugno 2012 26 gennaio 2015 Nuova Democrazia - PASOK Samaras



186 Alexīs Tsipras
Αλέξης Τσίπρας

(1974– ) Alexis Tsipras die 16 Ianuarii 2012.jpg 2015 26 gennaio 2015 In carica SYRIZA - ANEL Tsipras
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