il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
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il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
L'intransigenza della Germania deve fare i conti con la Grecia.Speriamo che questa serva da apripista per altre nazioni specialmente per la nostra.Siamo stati schiavi della Germania da Monti in poi compreso Renzi.
Tutti personaggi eletti da Napolitano senza andare a consultare i cittadini.
Questa non è L'Europa che tutti si aspettavano gli stati uniti D'Europa.Invece è solamente una europa delle banche e dei burocrati.
Ciao
Paolo11
Tutti personaggi eletti da Napolitano senza andare a consultare i cittadini.
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Paolo11
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Re: il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
paolo11 ha scritto:L'intransigenza della Germania deve fare i conti con la Grecia.Speriamo che questa serva da apripista per altre nazioni specialmente per la nostra.Siamo stati schiavi della Germania da Monti in poi compreso Renzi.
Tutti personaggi eletti da Napolitano senza andare a consultare i cittadini.
Questa non è L'Europa che tutti si aspettavano gli stati uniti D'Europa.Invece è solamente una europa delle banche e dei burocrati.
Ciao
Paolo11
Giulio Andreotti: «Amo talmente la Germania che ne preferisco due»,
Aveva ragione 26 anni fa. Ed io torto.
Adesso comprendo cosa intendeva dire e rilancio. La Germania và divisa in 20 staterelli, perchè uniti ridiventano sempre gli stessi di sempre.
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Re: il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
L'anno scorso quando il libro è uscito in libreria lo avevo snobbato in quanto ritenuto la solita feltrinata.
Adesso mi incurioscise per i documenti che in premessa sosteneva di produrre.
Il comportamento della Germania nei confronti della Grecia negli ultimi 5 anni è da Quarto Reich.
Descrizione
Per oltre un secolo la Germania ha perseguito una volontà di egemonia nei confronti dell'Europa. Un progetto geopolitico che si è tradotto in due sanguinose guerre mondiali. Quando il problema tedesco sembrava definitivamente superato dalla storia, anche grazie alla costruzione unitaria europea, ecco che riappare all'orizzonte. Quella egemonia che la Germania non è riuscita a conquistare con le armi sembra essere stata "pacificamente" conseguita con l'arma economica. L'era della moneta unica europea, infatti, è diventata l'epoca della grande egemonia tedesca, in cui Berlino prospera e gli altri popoli europei soffrono una recessione senza precedenti. È stato il "Washington Post", in un commento del settembre scorso di Anne Applebaum, intitolato "Angela Merkel, the empress of Europe", a coniare l'espressione "quarto Reich". Definizione da brivido, probabilmente esagerata ma che potrebbe riassumere i sentimenti di molti cittadini europei di fronte a una crisi di questa portata.
Vittorio Feltri spiega come è nato il "Quarto Reich" di Angela Merkel
Da anni non è raro imbattersi in manifesti e prime pagine di giornali che raffiguravano Angela Merkel in divisa nazista, con la svastica al braccio e i baffetti di Adolf Hitler. Quell’immagine è apparsa nelle piazze greche, cipriote, spagnole e anche italiane. Una larga parte delle popolazioni degli stati cosiddetti periferici è convinta che la Germania democratica persegua lo stesso disegno egemonico sull’Europa della Germania nazista e che la Merkel sia riuscita laddove Hitler ha fallito. Il dominio sul continente non è stato ottenuto con i panzer ma attraverso l’Euro, in una maniera meno violenta ma perfino più opprimente. In Francia Marine Le Pen, che appartiene a una cultura profondamente di destra, parlando della sua battaglia contro la germanizzazione dell’Europa non ha esitato a fare riferimento alla Resistenza francese contro l’invasione nazista durante la Seconda guerra mondiale. Parole d’ordine simili vengono utilizzate da forze di estrema sinistra come Syriza in Grecia. E critiche dello stesso tenore non sono mancate in ambienti europeisti: El Pais, il principale quotidiano spagnolo progressista, in un editoriale (poi ritrattato) ha accusato la Merkel di essere «come Hitler, che ha dichiarato guerra al resto del continente, stavolta per garantire alla Germania il suo spazio economico vitale». Per il settimanale britannico laburista New Statesman Angela Merkel è la più grande minaccia all’ordine globale, più del dittatore nordcoreano Kim Jong-un e dell’iraniano Ahmadinejad: «Merkel è il leader tedesco più pericoloso dopo Hitler».
Se si guarda a questo contesto il titolo forte dell’ultimo libro di Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano, Il Quarto Reich. Come la Germania ha sottomesso l’Europa (Mondadori, pp. 111, euro 17) raffigura un sentimento diffuso e un’analisi abbastanza condivisa, ovvero che la Germania si sia avvantaggiata della crisi a discapito degli altri partner europei. I deboli governi italiani hanno subìto le rigide regole europee senza neppure riuscire a rispettarle, la spesa pubblica non è stata toccata, niente privatizzazioni e liberalizzazioni, pareggio di bilancio rinviato di anno in anno al 2017. Ma usciti di scena Zapatero, Berlusconi e Sarkozy, la leadership della Merkel appare incontrastata, senza che ci sia nessuno in grado di resistere all’egemonia tedesca, di strappare condizioni più favorevoli. C’è solo Mario Draghi, al vertice della Bce, imbrigliato dalla tattica «poliziotto buono - poliziotto cattivo» dei tedeschi, con la Merkel che si dice disponibile ad aiutare i Paesi in difficoltà e il capo della BuBa Jens Weidmann e i giudici costituzionali tedeschi nella parte dei custodi dei soldi e della sovranità nazionale dei tedeschi.
«Nessun politico tedesco vuole imporre una guida tedesca» ha cercato di rassicurare gli europei il presidente tedesco Joachim Gauck. Ma l’antico dilemma posto da Thomas Mann, se cioè il futuro ci avrebbe consegnato «un’Europa germanica o una Germania europea», sembra propendere secondo gli autori nel primo senso. Feltri e Sangiuliano spiegano come sono cambiati i rapporti di forza in Europa negli anni della moneta unica, come la Germania ha accresciuto la sua potenza politico-economica e ripercorrono le radici storiche e culturali della pulsione egemonica tedesca. Nelle pagine del libro non c’è acrimonia nei confronti della Germania e non si usano argomenti populisti e ideologicamente anti-tedeschi. Anzi, al fondo c’è anche ammirazione verso una classe politica e un popolo in grado di far uscire il proprio Paese da guerre perse, riunificazioni e crisi economiche sempre più forte di prima: «Siamo al guinzaglio della Merkel - scrivono - la quale evidentemente fa gli interessi della Germania, non i nostri, e quindi proseguiamo nel nostro rapido, inarrestabile declino. Siamo noi che non siamo capaci di darci una Merkel italiana. Forse dobbiamo accettare l’idea che di fronte al Quarto Reich, pur criticandolo, c’è solo da restare ammirati». Un atto d’accusa contro l’egemonia tedesca, ma anche contro l’incapacità della classe dirigente italiana di fare gli interessi del proprio Paese.
di Luciano Capone
Adesso mi incurioscise per i documenti che in premessa sosteneva di produrre.
Il comportamento della Germania nei confronti della Grecia negli ultimi 5 anni è da Quarto Reich.
Descrizione
Per oltre un secolo la Germania ha perseguito una volontà di egemonia nei confronti dell'Europa. Un progetto geopolitico che si è tradotto in due sanguinose guerre mondiali. Quando il problema tedesco sembrava definitivamente superato dalla storia, anche grazie alla costruzione unitaria europea, ecco che riappare all'orizzonte. Quella egemonia che la Germania non è riuscita a conquistare con le armi sembra essere stata "pacificamente" conseguita con l'arma economica. L'era della moneta unica europea, infatti, è diventata l'epoca della grande egemonia tedesca, in cui Berlino prospera e gli altri popoli europei soffrono una recessione senza precedenti. È stato il "Washington Post", in un commento del settembre scorso di Anne Applebaum, intitolato "Angela Merkel, the empress of Europe", a coniare l'espressione "quarto Reich". Definizione da brivido, probabilmente esagerata ma che potrebbe riassumere i sentimenti di molti cittadini europei di fronte a una crisi di questa portata.
Vittorio Feltri spiega come è nato il "Quarto Reich" di Angela Merkel
Da anni non è raro imbattersi in manifesti e prime pagine di giornali che raffiguravano Angela Merkel in divisa nazista, con la svastica al braccio e i baffetti di Adolf Hitler. Quell’immagine è apparsa nelle piazze greche, cipriote, spagnole e anche italiane. Una larga parte delle popolazioni degli stati cosiddetti periferici è convinta che la Germania democratica persegua lo stesso disegno egemonico sull’Europa della Germania nazista e che la Merkel sia riuscita laddove Hitler ha fallito. Il dominio sul continente non è stato ottenuto con i panzer ma attraverso l’Euro, in una maniera meno violenta ma perfino più opprimente. In Francia Marine Le Pen, che appartiene a una cultura profondamente di destra, parlando della sua battaglia contro la germanizzazione dell’Europa non ha esitato a fare riferimento alla Resistenza francese contro l’invasione nazista durante la Seconda guerra mondiale. Parole d’ordine simili vengono utilizzate da forze di estrema sinistra come Syriza in Grecia. E critiche dello stesso tenore non sono mancate in ambienti europeisti: El Pais, il principale quotidiano spagnolo progressista, in un editoriale (poi ritrattato) ha accusato la Merkel di essere «come Hitler, che ha dichiarato guerra al resto del continente, stavolta per garantire alla Germania il suo spazio economico vitale». Per il settimanale britannico laburista New Statesman Angela Merkel è la più grande minaccia all’ordine globale, più del dittatore nordcoreano Kim Jong-un e dell’iraniano Ahmadinejad: «Merkel è il leader tedesco più pericoloso dopo Hitler».
Se si guarda a questo contesto il titolo forte dell’ultimo libro di Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano, Il Quarto Reich. Come la Germania ha sottomesso l’Europa (Mondadori, pp. 111, euro 17) raffigura un sentimento diffuso e un’analisi abbastanza condivisa, ovvero che la Germania si sia avvantaggiata della crisi a discapito degli altri partner europei. I deboli governi italiani hanno subìto le rigide regole europee senza neppure riuscire a rispettarle, la spesa pubblica non è stata toccata, niente privatizzazioni e liberalizzazioni, pareggio di bilancio rinviato di anno in anno al 2017. Ma usciti di scena Zapatero, Berlusconi e Sarkozy, la leadership della Merkel appare incontrastata, senza che ci sia nessuno in grado di resistere all’egemonia tedesca, di strappare condizioni più favorevoli. C’è solo Mario Draghi, al vertice della Bce, imbrigliato dalla tattica «poliziotto buono - poliziotto cattivo» dei tedeschi, con la Merkel che si dice disponibile ad aiutare i Paesi in difficoltà e il capo della BuBa Jens Weidmann e i giudici costituzionali tedeschi nella parte dei custodi dei soldi e della sovranità nazionale dei tedeschi.
«Nessun politico tedesco vuole imporre una guida tedesca» ha cercato di rassicurare gli europei il presidente tedesco Joachim Gauck. Ma l’antico dilemma posto da Thomas Mann, se cioè il futuro ci avrebbe consegnato «un’Europa germanica o una Germania europea», sembra propendere secondo gli autori nel primo senso. Feltri e Sangiuliano spiegano come sono cambiati i rapporti di forza in Europa negli anni della moneta unica, come la Germania ha accresciuto la sua potenza politico-economica e ripercorrono le radici storiche e culturali della pulsione egemonica tedesca. Nelle pagine del libro non c’è acrimonia nei confronti della Germania e non si usano argomenti populisti e ideologicamente anti-tedeschi. Anzi, al fondo c’è anche ammirazione verso una classe politica e un popolo in grado di far uscire il proprio Paese da guerre perse, riunificazioni e crisi economiche sempre più forte di prima: «Siamo al guinzaglio della Merkel - scrivono - la quale evidentemente fa gli interessi della Germania, non i nostri, e quindi proseguiamo nel nostro rapido, inarrestabile declino. Siamo noi che non siamo capaci di darci una Merkel italiana. Forse dobbiamo accettare l’idea che di fronte al Quarto Reich, pur criticandolo, c’è solo da restare ammirati». Un atto d’accusa contro l’egemonia tedesca, ma anche contro l’incapacità della classe dirigente italiana di fare gli interessi del proprio Paese.
di Luciano Capone
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Re: il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
L'aggiustamento dal traduttore è solo a metà perchè mi è venuto sonno.
Questo é un articolo del Guardian che riguarda l'intervista a Varoufakis.
Comunque contiene la parte centrale del problema evidenziato in rosso.
I tedeschi non vogliono pagare i debiti della Grecia ma no sanno che si tratta di salvataggio delle banche tedesche.
La Germania non risparmierà i dolori alla Grecia - ha un interesse a distruggerci.
La ristrutturazione del debito è sempre stato il nostro obiettivo nei negoziati - ma per alcuni leader dell'eurozona Grexit è l'obiettivo
'Wolfgang Schäuble [ministro delle finanze tedesco] è convinto che, allo stato attuale, ha bisogno di un uscita della Grecia per pulire l'aria.
Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze greco
Venerdì 10 luglio 2015 19.25 BST
Ultima modifica Sabato 11 Luglio 2015 20.40 BST
Commenti 3.588
Il dramma finanziario della Grecia ha dominato i titoli dei giornali per cinque anni per un motivo: l'ostinato rifiuto dei nostri creditori di offrire sollievo debito fondamentale.
Perché, contro il buon senso, contro il verdetto del FMI e contro le pratiche quotidiane dei banchieri di fronte debitori stressati, fanno resististenza ad una ristrutturazione del debito? La risposta non può essere trovata in economia perché risiede in profondità nella politica labirintica in Europa.
Nel 2010, lo Stato greco è diventato insolvente. Due opzioni coerenti con costante adesione alla zona euro si sono presentati: quella reale, che ogni banchiere decente consiglia – la ristrutturazione del debito e riformare l'economia; e l'opzione letale - estendere nuovi prestiti a un'entità in bancarotta fingendo che resti solvibile.
Crisi del debito greco: i ministri delle finanze della zona euro non riescono a raggiungere un accordo - come è successo
I ministri delle Finanze riprenderanno i colloqui di Domenica mattina dopo non essere riusciti a raggiungere un accordo questa sera su richiesta della Grecia per un terzo piano di salvataggio
Per saperne di più
Europa ufficiale ha scelto la seconda opzione, attuando il salvataggio delle banche francesi e tedesche esposte al debito pubblico greco sopra la vitalità socio-economica della Grecia.
Una ristrutturazione del debito avrebbe comportato perdite per i banchieri nelle loro partecipazioni.
Un debito greco pesante per evitare di confessare ai parlamenti che i contribuenti avrebbero dovuto pagare di nuovo per le banche per mezzo di nuovi prestiti insostenibili, i funzionari dell'UE hanno presentato l'insolvenza dello stato greco come un problema di illiquidità, e giustificato come il "salvataggio" come un caso di "solidarietà" con i greci.
Per inquadrare il trasferimento cinico delle perdite private irreparabili sulle spalle dei contribuenti, come un esercizio di "amore duro", anello di austerità, è stato imposto alla Grecia, il cui reddito nazionale, a sua volta - da cui i nuovi e vecchi debiti dovevano essere rimborsati - diminuita da più di un quarto. Ci vuole l'esperienza matematica di una smart di otto anni per sapere che questo processo non ha potuto finire bene.
Una volta che l'operazione di sordida era complets, l'Europa aveva acquisito automaticamente un altro motivo per rifiutare di discutere la ristrutturazione del debito: sarebbe ora colpirà le tasche dei cittadini europei! E così dosi crescenti di austerità sono state somministrate mentre il debito è cresciuto più grande, costringendo i creditori di estendere più prestiti in cambio di ancora più austerità.
Pubblicità
Il nostro governo è stato eletto su un mandato per porre fine a questo ciclo di destino; per chiedere la ristrutturazione del debito e la fine all'austerità paralizzante. I negoziati hanno raggiunto il loro impasse molto pubblicizzato per un semplice motivo: i nostri creditori continuano a escludere qualsiasi ristrutturazione del debito tangibile pur insistendo che il nostro debito impagabile essere ripagato "parametrico" da parte del più debole dei Greci, i loro figli ei loro nipoti.
Nella mia prima settimana come ministro delle finanze sono stato visitato da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo (i ministri delle finanze della zona euro), che ha messo una scelta netta per me: accettare "logica" del piano di salvataggio e rilasciare eventuali richieste di ristrutturazione del debito o il vostro prestito accordo "Crash" - il contraccolpo non detto è che le banche della Grecia sarebbero state sbarrate.
Cinque mesi di trattative ne seguì in condizioni di asfissia monetaria e di una pista di banca indotta sorvegliata e gestita dalla Banca centrale europea. La scritta era sul muro: a meno che non capitolato, presto saremmo di fronte a controlli sui capitali, bancomat quasi-funzionamento, un giorno festivo prolungata e, in ultima analisi, Grexit.
La minaccia di Grexit ha avuto una breve montagne russe di una storia. Nel 2010 ha messo il timore di Dio nel cuore e nella mente finanzieri 'come le loro banche erano piene di debito greco. Anche nel 2012, quando il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha deciso che i costi di Grexit erano un "investimento" utile come un modo per disciplinare France et al, la prospettiva ha continuato a spaventare di botte di quasi tutti gli altri.
Sostenitori Syriza di fronte al parlamento greco
'Per il momento Syriza ha vinto il potere lo scorso gennaio, la maggioranza in sede di Eurogruppo aveva adottato Grexit sia come risultato preferito o arma di scelta contro il nostro governo'.
Con il tempo Syriza ha vinto il potere lo scorso gennaio, e quasi a confermare la nostra affermazione che i "salvataggi" non avevano nulla a che fare con il salvataggio Grecia (e tutto ciò che a che fare con principio della separazione nord Europa), a larga maggioranza in seno all'Eurogruppo - sotto la tutela di Schäuble - aveva adottato Grexit sia come risultato preferito o arma di scelta contro il nostro governo.
Greci, a ragione, tremare al pensiero di amputazione dall'unione monetaria. Uscita da una moneta comune è niente come recidere un piolo, come ha fatto la Gran Bretagna nel 1992, quando Norman Lamont notoriamente ha cantato sotto la doccia la sterlina mattina uscire dal meccanismo di cambio europeo (ERM). Ahimè, la Grecia non ha una moneta il cui piolo con l'euro può essere tagliato. Ha l'euro - una valuta estera completamente gestito da un creditore ostile alla ristrutturazione del debito insostenibile della nostra nazione.
Per uscire, dovremmo creare una nuova moneta da zero. Nell'Iraq occupato, l'introduzione della nuova carta moneta ha impiegato quasi un anno, a 20 o giù di lì Boeing 747, la mobilitazione della potenza delle forze armate Usa, tre aziende di stampa e centinaia di camion. In assenza di tale sostegno, Grexit sarebbe l'equivalente di annunciare una grande svalutazione superiore a 18 mesi di anticipo: una ricetta per liquidare tutto il capitale greca magazzino e trasferirla all'estero con ogni mezzo disponibile.
Con Grexit rafforzare la corsa agli sportelli Bce-indotta, i nostri tentativi di mettere la ristrutturazione del debito di nuovo sul tavolo dei negoziati è caduto nel vuoto. Di volta in volta ci hanno detto che si trattava di una questione di un futuro non specificato che avrebbe seguito il "programma completamento" - un Comma 22 stupenda dal momento che il "programma" non avrebbero mai potuto avere successo senza una ristrutturazione del debito.
Questo fine settimana porta il culmine dei colloqui come Euclide Tsakalotos, il mio successore, si sforza, ancora una volta, di mettere il cavallo davanti al carro - per convincere un Eurogruppo ostile che la ristrutturazione del debito è un prerequisito di successo per riformare la Grecia, non un premio ex-post per questo. Perché è così difficile da ottenere attraverso? Vedo tre ragioni.
L'Europa non sapeva come rispondere alla crisi finanziaria. Dovrebbe prepararsi per espulsione (Grexit) o una federazione?
Uno è che l'inerzia istituzionale è difficile da battere. Un secondo, che il debito insostenibile dà creditori immenso potere sui debitori - e il potere, come sappiamo, corrompe anche la più bella. Ma è il terzo che mi sembra più pertinente e, anzi, più interessante.
L'euro è un ibrido di un regime di tassi di cambio fissi, come l'ERM 1980, o lo standard di 1930 d'oro, e di una moneta di stato. Il primo si basa sulla paura dell'espulsione di tenere insieme, mentre il denaro statale comporta meccanismi di eccedenze di riciclaggio tra gli Stati membri (per esempio, un bilancio federale, legami comuni). La zona euro cade fra questi sgabelli - è più che un regime di tassi di cambio e meno di uno stato.
E qui sta il problema. Dopo la crisi del 2008/9, l'Europa non sapeva come rispondere. Dovrebbe preparare il terreno per almeno uno di espulsione (cioè, Grexit) rafforzare la disciplina? O passare a una federazione? Finora non ha fatto nessuno dei due, la sua angoscia esistenziale per sempre in aumento. Schäuble è convinto che allo stato attuale, ha bisogno di un Grexit di pulire l'aria, in un modo o nell'altro. Improvvisamente, un permanente insostenibile debito pubblico greco, senza la quale il rischio di Grexit sarebbe svanito, ha acquisito un nuovo utilità per Schauble.
Cosa voglio dire con questo? Sulla base di mesi di negoziati, la mia convinzione è che il ministro delle finanze tedesco vuole Grecia per essere spinto fuori dalla moneta unica per mettere il timore di Dio in francese e farli accettare il suo modello di una zona euro disciplina.
Questo é un articolo del Guardian che riguarda l'intervista a Varoufakis.
Comunque contiene la parte centrale del problema evidenziato in rosso.
I tedeschi non vogliono pagare i debiti della Grecia ma no sanno che si tratta di salvataggio delle banche tedesche.
La Germania non risparmierà i dolori alla Grecia - ha un interesse a distruggerci.
La ristrutturazione del debito è sempre stato il nostro obiettivo nei negoziati - ma per alcuni leader dell'eurozona Grexit è l'obiettivo
'Wolfgang Schäuble [ministro delle finanze tedesco] è convinto che, allo stato attuale, ha bisogno di un uscita della Grecia per pulire l'aria.
Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze greco
Venerdì 10 luglio 2015 19.25 BST
Ultima modifica Sabato 11 Luglio 2015 20.40 BST
Commenti 3.588
Il dramma finanziario della Grecia ha dominato i titoli dei giornali per cinque anni per un motivo: l'ostinato rifiuto dei nostri creditori di offrire sollievo debito fondamentale.
Perché, contro il buon senso, contro il verdetto del FMI e contro le pratiche quotidiane dei banchieri di fronte debitori stressati, fanno resististenza ad una ristrutturazione del debito? La risposta non può essere trovata in economia perché risiede in profondità nella politica labirintica in Europa.
Nel 2010, lo Stato greco è diventato insolvente. Due opzioni coerenti con costante adesione alla zona euro si sono presentati: quella reale, che ogni banchiere decente consiglia – la ristrutturazione del debito e riformare l'economia; e l'opzione letale - estendere nuovi prestiti a un'entità in bancarotta fingendo che resti solvibile.
Crisi del debito greco: i ministri delle finanze della zona euro non riescono a raggiungere un accordo - come è successo
I ministri delle Finanze riprenderanno i colloqui di Domenica mattina dopo non essere riusciti a raggiungere un accordo questa sera su richiesta della Grecia per un terzo piano di salvataggio
Per saperne di più
Europa ufficiale ha scelto la seconda opzione, attuando il salvataggio delle banche francesi e tedesche esposte al debito pubblico greco sopra la vitalità socio-economica della Grecia.
Una ristrutturazione del debito avrebbe comportato perdite per i banchieri nelle loro partecipazioni.
Un debito greco pesante per evitare di confessare ai parlamenti che i contribuenti avrebbero dovuto pagare di nuovo per le banche per mezzo di nuovi prestiti insostenibili, i funzionari dell'UE hanno presentato l'insolvenza dello stato greco come un problema di illiquidità, e giustificato come il "salvataggio" come un caso di "solidarietà" con i greci.
Per inquadrare il trasferimento cinico delle perdite private irreparabili sulle spalle dei contribuenti, come un esercizio di "amore duro", anello di austerità, è stato imposto alla Grecia, il cui reddito nazionale, a sua volta - da cui i nuovi e vecchi debiti dovevano essere rimborsati - diminuita da più di un quarto. Ci vuole l'esperienza matematica di una smart di otto anni per sapere che questo processo non ha potuto finire bene.
Una volta che l'operazione di sordida era complets, l'Europa aveva acquisito automaticamente un altro motivo per rifiutare di discutere la ristrutturazione del debito: sarebbe ora colpirà le tasche dei cittadini europei! E così dosi crescenti di austerità sono state somministrate mentre il debito è cresciuto più grande, costringendo i creditori di estendere più prestiti in cambio di ancora più austerità.
Pubblicità
Il nostro governo è stato eletto su un mandato per porre fine a questo ciclo di destino; per chiedere la ristrutturazione del debito e la fine all'austerità paralizzante. I negoziati hanno raggiunto il loro impasse molto pubblicizzato per un semplice motivo: i nostri creditori continuano a escludere qualsiasi ristrutturazione del debito tangibile pur insistendo che il nostro debito impagabile essere ripagato "parametrico" da parte del più debole dei Greci, i loro figli ei loro nipoti.
Nella mia prima settimana come ministro delle finanze sono stato visitato da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo (i ministri delle finanze della zona euro), che ha messo una scelta netta per me: accettare "logica" del piano di salvataggio e rilasciare eventuali richieste di ristrutturazione del debito o il vostro prestito accordo "Crash" - il contraccolpo non detto è che le banche della Grecia sarebbero state sbarrate.
Cinque mesi di trattative ne seguì in condizioni di asfissia monetaria e di una pista di banca indotta sorvegliata e gestita dalla Banca centrale europea. La scritta era sul muro: a meno che non capitolato, presto saremmo di fronte a controlli sui capitali, bancomat quasi-funzionamento, un giorno festivo prolungata e, in ultima analisi, Grexit.
La minaccia di Grexit ha avuto una breve montagne russe di una storia. Nel 2010 ha messo il timore di Dio nel cuore e nella mente finanzieri 'come le loro banche erano piene di debito greco. Anche nel 2012, quando il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha deciso che i costi di Grexit erano un "investimento" utile come un modo per disciplinare France et al, la prospettiva ha continuato a spaventare di botte di quasi tutti gli altri.
Sostenitori Syriza di fronte al parlamento greco
'Per il momento Syriza ha vinto il potere lo scorso gennaio, la maggioranza in sede di Eurogruppo aveva adottato Grexit sia come risultato preferito o arma di scelta contro il nostro governo'.
Con il tempo Syriza ha vinto il potere lo scorso gennaio, e quasi a confermare la nostra affermazione che i "salvataggi" non avevano nulla a che fare con il salvataggio Grecia (e tutto ciò che a che fare con principio della separazione nord Europa), a larga maggioranza in seno all'Eurogruppo - sotto la tutela di Schäuble - aveva adottato Grexit sia come risultato preferito o arma di scelta contro il nostro governo.
Greci, a ragione, tremare al pensiero di amputazione dall'unione monetaria. Uscita da una moneta comune è niente come recidere un piolo, come ha fatto la Gran Bretagna nel 1992, quando Norman Lamont notoriamente ha cantato sotto la doccia la sterlina mattina uscire dal meccanismo di cambio europeo (ERM). Ahimè, la Grecia non ha una moneta il cui piolo con l'euro può essere tagliato. Ha l'euro - una valuta estera completamente gestito da un creditore ostile alla ristrutturazione del debito insostenibile della nostra nazione.
Per uscire, dovremmo creare una nuova moneta da zero. Nell'Iraq occupato, l'introduzione della nuova carta moneta ha impiegato quasi un anno, a 20 o giù di lì Boeing 747, la mobilitazione della potenza delle forze armate Usa, tre aziende di stampa e centinaia di camion. In assenza di tale sostegno, Grexit sarebbe l'equivalente di annunciare una grande svalutazione superiore a 18 mesi di anticipo: una ricetta per liquidare tutto il capitale greca magazzino e trasferirla all'estero con ogni mezzo disponibile.
Con Grexit rafforzare la corsa agli sportelli Bce-indotta, i nostri tentativi di mettere la ristrutturazione del debito di nuovo sul tavolo dei negoziati è caduto nel vuoto. Di volta in volta ci hanno detto che si trattava di una questione di un futuro non specificato che avrebbe seguito il "programma completamento" - un Comma 22 stupenda dal momento che il "programma" non avrebbero mai potuto avere successo senza una ristrutturazione del debito.
Questo fine settimana porta il culmine dei colloqui come Euclide Tsakalotos, il mio successore, si sforza, ancora una volta, di mettere il cavallo davanti al carro - per convincere un Eurogruppo ostile che la ristrutturazione del debito è un prerequisito di successo per riformare la Grecia, non un premio ex-post per questo. Perché è così difficile da ottenere attraverso? Vedo tre ragioni.
L'Europa non sapeva come rispondere alla crisi finanziaria. Dovrebbe prepararsi per espulsione (Grexit) o una federazione?
Uno è che l'inerzia istituzionale è difficile da battere. Un secondo, che il debito insostenibile dà creditori immenso potere sui debitori - e il potere, come sappiamo, corrompe anche la più bella. Ma è il terzo che mi sembra più pertinente e, anzi, più interessante.
L'euro è un ibrido di un regime di tassi di cambio fissi, come l'ERM 1980, o lo standard di 1930 d'oro, e di una moneta di stato. Il primo si basa sulla paura dell'espulsione di tenere insieme, mentre il denaro statale comporta meccanismi di eccedenze di riciclaggio tra gli Stati membri (per esempio, un bilancio federale, legami comuni). La zona euro cade fra questi sgabelli - è più che un regime di tassi di cambio e meno di uno stato.
E qui sta il problema. Dopo la crisi del 2008/9, l'Europa non sapeva come rispondere. Dovrebbe preparare il terreno per almeno uno di espulsione (cioè, Grexit) rafforzare la disciplina? O passare a una federazione? Finora non ha fatto nessuno dei due, la sua angoscia esistenziale per sempre in aumento. Schäuble è convinto che allo stato attuale, ha bisogno di un Grexit di pulire l'aria, in un modo o nell'altro. Improvvisamente, un permanente insostenibile debito pubblico greco, senza la quale il rischio di Grexit sarebbe svanito, ha acquisito un nuovo utilità per Schauble.
Cosa voglio dire con questo? Sulla base di mesi di negoziati, la mia convinzione è che il ministro delle finanze tedesco vuole Grecia per essere spinto fuori dalla moneta unica per mettere il timore di Dio in francese e farli accettare il suo modello di una zona euro disciplina.
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Re: il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
QUARTO REICH
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Merkel alla ragazzina palestinese: «Non possiamo fare arrivare tutti». E lei scoppia a piangere
Durante un incontro con un gruppo di alunni e alunne di una scuola a Rostock - Agr - Corriere TV
http://video.corriere.it/merkel-ragazzi ... a7d75a97f7
Martedì, durante un incontro di Angela Merkel con un gruppo di alunni e alunne di una scuola a Rostock, prende la parola una ragazzina palestinese scappata con la famiglia quattro anni fa dal Libano, e che da allora vive nella città tedesca. La giovane Reem racconta alla Cancelliera di avere paura, perché teme di essere rimandata nel suo Paese dâ??origine, dice di voler restare in Germania. «Non so come sarà il mio futuro, perché non so se potrò restare. Anchâ??io ho dei progetti, vorrei studiare», dice la ragazza - in un tedesco perfetto. Ã? una sensazione un poâ?? fastidiosa vedere come gli altri possono vivere la loro vita e io no». Merkel, tuttavia, le spiega i motivi per cui probabilmente non potrà restare: «Lo capisco, sei estremamente simpatica, ma nei campi profughi palestinesi in Libano ci sono migliaia e migliaia di persone e non siamo in grado di far venire tutti». La giovane, a questo punto, scoppia a piangere. E la telecamera la inquadra. Merkel, visibilmente confusa e sopraffatta dalla situazione, si avvicina a lei, cerca di confortarla. Il filmato, pubblicato sul portale del governo tedesco, ha iniziato a circolare parecchio su Internet, scatenando un vivace dibattito sulla politica di immigrazione della Germania. «Tutta la crudeltà della politica sui rifugiati in una clip», il commento di un giornalista. «Merkel ha reagito correttamente, perché è rimasta obiettiva e realista», scrive un altro utente.
Delicatessen, del comandante in capo.
Dal Mondo
Merkel alla ragazzina palestinese: «Non possiamo fare arrivare tutti». E lei scoppia a piangere
Durante un incontro con un gruppo di alunni e alunne di una scuola a Rostock - Agr - Corriere TV
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Martedì, durante un incontro di Angela Merkel con un gruppo di alunni e alunne di una scuola a Rostock, prende la parola una ragazzina palestinese scappata con la famiglia quattro anni fa dal Libano, e che da allora vive nella città tedesca. La giovane Reem racconta alla Cancelliera di avere paura, perché teme di essere rimandata nel suo Paese dâ??origine, dice di voler restare in Germania. «Non so come sarà il mio futuro, perché non so se potrò restare. Anchâ??io ho dei progetti, vorrei studiare», dice la ragazza - in un tedesco perfetto. Ã? una sensazione un poâ?? fastidiosa vedere come gli altri possono vivere la loro vita e io no». Merkel, tuttavia, le spiega i motivi per cui probabilmente non potrà restare: «Lo capisco, sei estremamente simpatica, ma nei campi profughi palestinesi in Libano ci sono migliaia e migliaia di persone e non siamo in grado di far venire tutti». La giovane, a questo punto, scoppia a piangere. E la telecamera la inquadra. Merkel, visibilmente confusa e sopraffatta dalla situazione, si avvicina a lei, cerca di confortarla. Il filmato, pubblicato sul portale del governo tedesco, ha iniziato a circolare parecchio su Internet, scatenando un vivace dibattito sulla politica di immigrazione della Germania. «Tutta la crudeltà della politica sui rifugiati in una clip», il commento di un giornalista. «Merkel ha reagito correttamente, perché è rimasta obiettiva e realista», scrive un altro utente.
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Re: il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
Se quanto passato nei tg italiani, è avvenuto negli altri Paesi dell'Europa, Germania compresa, lo sputtanamento della cancelliera Merkel nei confronti della bambina palestineste é di grandi dimensioni.
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Re: il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
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reddoctor1 • un'ora fa
Il vero volto della cancelliera con i baffetti si e' visto oggi,quando ha intimato ad una bambina palestinese di ritornare nella sua terra,in germania non c'e' posto.Settant'anni fa i tedeschi risolvevano il problema delle persone provenienti da quelle parti con mezzi piu' sbrigatevi:si ritenga fortunata.I greci sono avvisati.
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reddoctor1 • un'ora fa
Il vero volto della cancelliera con i baffetti si e' visto oggi,quando ha intimato ad una bambina palestinese di ritornare nella sua terra,in germania non c'e' posto.Settant'anni fa i tedeschi risolvevano il problema delle persone provenienti da quelle parti con mezzi piu' sbrigatevi:si ritenga fortunata.I greci sono avvisati.
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Re: il 4 reicho ora deve trattare con la Grecia.
Noi invece facciamo il contrario.Trattiamo gli Italiani in malo modo 4 milioni di poveri.Uno si è suicidato perchè aveva lo sfratto di una casa popolare.In compenso avete visto a Treviso Reti nuove materassi nuovi per gli immigrati.
Caro Renzi ti sei dato la zappa sui piedi.Argomento immigrazione sarà la tomba del PD
Ciao
Paolo11
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