Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

erding ha scritto:Ho letto con interesse il libro di Gerardo Colombo “Lettera a un figlio su mani pulite” è, per sommi capi, la storia di “mani pulite” e le riflessioni personali dell'autore, non prive di amarezze, ma che comunque giunge a fondate convinzioni. Il libro si conclude con un esplicito capitolo: “Mani pulite non ha cambiato l'Italia...” penso sia utile riflettere su quest'ultimo breve capitolo:

“Mani pulite non ha cambiato l'Italia, basta guardarsi attorno per capirlo. Il livello di trasgressività di questo Paese è rimasto quello di prima. Dal punto di vista strettamente giudiziario, è stata la prova provata che in una situazione del genere l'amministrazione della giustizia non raggiunge i suoi scopi. E che, funzionando malissimo, può anche creare ingiustizie. A me, però, Mani pulite è servita molto. (…) Mi ha fatto vedere che la cultura viene prima delle regole, e che se non cambia la cultura, le regole che non le sono coerenti non vengono rispettate. (…) Se vuoi essere arbitro del tuo futuro, è necessario riflettere su questo scarto, e acquisire la consapevolezza del vero senso della libertà che comprende la responsabilità e l'impegno. Anche questa parola, infatti, come tutte le grandi parole, può essere ambigua. Così come è ambigua la parola giustizia, che nel corso dei secoli ha indicato la tutela e la salvaguardia delle peggiori disparità (la schiavitù era legale, così come la discriminazione di genere, quella etnica, religiosa e politica) mentre ora significa riconoscimento delle pari dignità, quindi uguaglianza di fronte alla legge, cioè esattamente l'opposto. Allo stesso modo, anche la libertà è una parola che viene usata attribuendole i più vari significati. Se vogliamo davvero vivere in un Paese esente dalla corruzione, dalla mafia e dalle discriminazioni, è necessario che a questa parola attribuiamo un solo significato: capacità di determinarsi nel rispetto degli altri, tenendo conto che la libertà richiede un percorso. Se è vero che nasciamo liberi quando nasciamo senza padrone, allo stesso modo possiamo constatare che un neonato, pur senza padrone, non può scegliere nulla, perché dipende completamente dagli altri. Per poter essere autonomo e cioè libero nel senso pieno della parola, deve cercare di acquisire tutte le conoscenze che gli consentono di non essere dipendente. (…) Una società basata sull'effettivo riconoscimento reciproco ha bisogno, per compiersi, di un altro strumento che non può essere quello dell'esclusione, ma quello dell'inclusione attraverso il recupero e la riconciliazione. Una società, per crescere, ha bisogno che i suoi cittadini si mettano in gioco e imparino a scegliere, scommettano sull'eguaglianza, non accettino scorciatoie, ma si impegnino a percorrere la strada, a tratti faticosa ma piena di promesse, della libertà, l'unica che può portare a una reale, autentica democrazia.”



Un forum come il nostro non può non approfondire il capitolo riportato da erding riferito al pensiero di Gherardo Colombo.

Faccio debitamente notare che l’impegno civile dell’ex magistrato di Mani Pulite è notevole e và nella direzione giusta.

Colombo si prodiga quotidianamente nelle scuole ed in mezzo ai giovani per divulgare i principi base della democrazia.

Per esperienza personale, ritengo questa la via migliore per instillare la democrazia in un Paese latino lontano dalla cultura democratica e perennemente incline all’uomo solo al comando.


Però devo fare una premessa. Essendo nato sotto il Regno d’Italia, ed avendo percorso tutto il periodo repubblicano, sono fortemente scettico sul fatto che questo stramaledetto Paese possa cambiare.

Io, come tanti altri, abbiamo creduto, a torto, che la sparizione della Democrazia Cristiana e dei partiti satellite e l’avvento della sinistra al governo potesse mutare la vita sociale italiana.

Non è stato così e ci ritroviamo in una fase storico-politica che ci ricorda tanto quanto accadeva quasi 100 anni fa.

In questo mi rifaccio a Primo Levi quando affermò:

“CHI DIMENTICA LA STORIA E’ COSTRETTO A RIVIVERLA”


Ma anche a Gramsci quando affermava:

“LA STORIA E’ MAESTRA MA NON HA ALLIEVI”


Sfido chiunque a dimostrare il contrario.

Poi, settimana dopo settimana constato, da anni, che l’affermazione di Levi è più che veritiera.

Quest’area è stata da sempre, anche sotto il fascismo, un’area antifascista. Città medaglia d’oro della Resistenza. Ma negli ultimi tempi, quando si analizzano uno per uno tutti i settori della vita sociale italiana, si arriva immancabilmente alla conclusione che non c’è più nulla da fare.

Cioè pervade la consapevolezza che per via ordinaria non si possono più ripristinare tutte quelle regole di convivenza, che nel bene e nel male, a volte più male che bene, avevano caratterizzato i primi cinquant’anni di vita repubblicana a guida democristiana.

La convinzione che solo un uomo duro alla Mussolini potrebbe ripristinare certi valori, si sta diffondendo a macchia d’olio.

Dimenticando che tra il ’19 ed il ’22 del secolo scorso, nel disagio generale dell’epoca prendevano piede le teorie di Benito e delle sue bande che imperversavano da queste parti.

Questo non se lo ricorda più nessuno e la storia purtroppo si ripete.

CONTINUA-1
erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Dal libro di Colombo si legge anche:

“Perché ha vinto la cultura della corruzione rispetto alla cultura della Costituzione?
Perché hanno vinto le regole secondo le quali la funzione pubblica viene esercitata
per ottenere privilegi per se e per coloro che fanno parte del sistema anziché nell'interesse di tutta la comunità?
Io credo che le regole di Tangentopoli abbiano prevalso perché non è che attraverso un processo penale
che si può risolvere un problema endemico come la corruzione in Italia. (…) a mio parere il campo nel quale
intervenire è quello dell'educazione più che giudiziario. Le indagini di Mani pulite hanno infatti contribuito a svelare
un sistema sommerso ma incredibilmente diffuso, rispetto al quale il processo penale può solo dare risposte
specifiche su quel che già è successo. Altri avrebbero dovuto assumersi la responsabilità di prevenirlo.”
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

CONTINUA-1

Spesso mi sento dire : “Ma tu sei pessimista”

Negli ultimi 18 mesi questa etichetta mi è stata appiccicata volentieri dalla Brigata renziana.

Erano tutti entusiasti e attratti dall’uomo, o meglio dal Superman fiorentino con la bacchetta magica che avrebbe risolto tutti i problemi che i suoi predecessori “incapaci” non erano riusciti a risolvere, tanto che rifiutavano a priori ogni visione non allineata con la magnificenza proposta da Matteo La Qualunque.

E fin qui ci sta, perché è più facile discutere, con un credente in Allah ed il suo profeta Maometto che con un renziano jihadista nostrano.

Un vecchio compagno di corso di oltre mezzo secolo fa, che pende da quella parte, più di una volta mi ha promesso di portarmi un grappa miracolosa che fa passare il “pessimismo”.

Quello che più mi stupisce è che anche l’ultimo stalinista d’Italia, un over ’80, ritiene anch’esso che io sia ”pessimista”.

Sollecitato al perché di questa visone, mi ha risposto: “Perché alla fine gli uomini trovano sempre la soluzione per venirne fuori”.

Ovviamente non ho potuto controbattere, perché al nostro tavolo è impossibile formulare un pensiero compiuto, perché si sono diplomati tutti all’Istituto Santanché.

Sono abilissimi nel non lasciarti parlare.


Ma mi sarebbe piaciuto tanto chiedergli come intende risolvere il problema delle mafie.


Leggendo Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo, non mi sento di certo pessimista ma realista.



CONTINUA-2
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

LA RIVOLTA

Anche di domenica........


Profughi, Acerra in rivolta:
residenti cacciano immigrati

Claudio Cartaldo

Nella notte gli abitanti sono scesi in strada per contestare l'arrivo dei profughi che avrebbero dovuto alloggiare nel quartiere. Dopo momenti di tensione gli immigrati sono stati trasferiti



http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 53372.html
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Eugenio Dollmann, ex colonnello delle SS ha scritto:

La calda estate del 1943.


@fmbattaglia
“Resti sempre in Italia, il paese che trova sempre una via d’uscita da qualunque situazione e perfino dalle alleanze”. La frase, rivolta a un giovane Eugenio Dollmann, sarebbe stata pronunciata da Bernhard von Bülow , un tedesco che conosceva bene il nostro Paese. Riferita dal giornalista Giovanni Ansaldo , spiega in breve molto del carattere e delle inclinazioni di Dollmann stesso nella sua esperienza da colonnello SS e uomo di fiducia di Himmler in Italia.
Da sempre, almeno per il lettore nostrano, Dolmann è in effetti una delle figure più complesse e per questo affascinanti del nazismo. Dopo una giovinezza trascorsa in un ambiente pregno di un profondo ossequio alle grandi monarchie, un Eugenio poco più che ventenne si trasferisce in Italia dove in poco tempo tempo conosce la crema della società romana.
Di lì a breve, dopo essere stato interprete di un colloquio tra il capo della polizia fascista Bocchini e il suo omologo tedesco Himmler, arriva l’arruolamento nelle SS, che lo stesso Dolmann spiegherà anni dopo in questo modo: “Credo, in realtà, che si trattasse di un cosiddetto ‘motivo misto’… un motivo umano, psicologico, un misto di leggerezza, incoscienza, di ignoranza e, alla base di tutto, il vero leitmotiv, il motivo dominante: la volontà assoluta di non vedere interrotto il mio soggiorno romano e italiano dal soffocante abbraccio dei grandi del terzo Reich”.
Sarà. Di sicuro - come ricorda lo storico Francesco Perfetti nella dettagliata prefazione a La calda estate del 1943 , una raccolta di articoli del colonnello da poco pubblicata da Le Lettere – in tutta la sua permanenza italiana l’ex bebè cresciuto col mito degli Asburgo darà sempre modo di leggere in filigrana delle sue azioni un che di irregolare e molto borderline.
“Alla fin fine – scrive Perfetti – era davvero una personalità amletica e piena di sfaccettature, se non proprio ambigua, narcisistica e vogliosa di protagonismo”, personalità che emerge del resto così da gran parte delle testimonianze e della memorialistica.
La calda estate del 1943 - che raccoglie una decina di articoli pubblicati nel dopoguerra su alcune riviste italiane – dà conto anche di ciò. E per questo si può senz’altro accodare ai tre libri di memorie di Dolmann: Roma nazista, L’eroe della paura e Un libero schiavo.
• ©RIPRODUZIONE RISERVATA

^^^^^^^

Anche questa calda estate del 2015 non è da meno.

Proviamo a guardare cosa bolle in pentola:

1) Oggi 20 luglio 2015 hanno rapito in Libia 4 lavoratori italiani.

2) Quindici giorni fa è esplosa un'autobomba in prossimità del consolato italiano in Egitto.

3) Il problema dei migranti entra in una fase cruciale. E' difficile pensare non sia stato costruito a tavolino.

4) L'Europa non c'è più.

5) La sinistra europea si è sciolta come neve al sole.

6) L'Isis sui teatri di guerra non sta certo dormendo.

7) La Grecia è diventata un grosso campo di concentramento germanico.

8) L'Ucraina è temporaneamente in sonno.

9) Il giallo di Crocetta (aggiunto- h. 19,05 - 20 luglio 2015)

Se ho dimenticato qualcosa, per favore aggiungetela voi.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Solo 15 giorni fa, era stato l'ex ministro della Difesa del governo Letta, Mario Mauro, a precisare in un'intervista al Fatto Quotidiano che Renzi s'interessa solo degli affari che garantiscono il suo potere personale.

Oggi è Della Valle che ripropone lo stesso tema.

Quando ci si confronta con un renziano, (ci si intende di più con un islamico dell'Isis che crede solo in Allah e in Maometto il suo profeta)prima o poi si arriva al classico, "E CHI CI METTIAMO D'ALTRO?"


Non hanno ancora capito che dal 2011, le nomine arrivano da Berlino, e noi non c'entriamo niente.


Dato che però il gioco non può andare avanti in eterno, altrimenti verrebbe scoperto, Berlino ha creduto che dopo l'esordio del 41,8 % di La Qualunque, con la sua lingua più allenata di quella di Berlusconi nel fottersi i merli boccaloni, per il 2018, tutto sarebbe stato un crescendo continuo.

A Berlino non avevano capito che il Bomba è solo un grande Bluff.

Infatti i consensi stanno andando indietro come i gamberi, tanto che il colpo di mano della nuova legge elettorare costruita su misura per La Qualunque, potrebbe ritorcersi contro, perchè sempre più merli tricolori, come successo nel ventennio berlusconiano, si accorgono che siamo davanti ad un autentico Bluff.

La situazione diventa sempre più grave di giorno in giorno.

Per rimediare alla perdita di consenso, La Qualunque ha pensato di tornare alla versione di un anno fa quando sparava supercazzole a ripetizione e i merli boccaloni abboccavano che era una meraviglia.

Ma alla supercazzola della diminuizione delle tazze per fermare l'emorragia dei consensi, proprio oggi il sondaggio di Ixé ci dice che il 61% degli italiani non ci crede. Ma siamo solo all'inizio della sparata.

D'accordo che fino a quando ci sono imbecilli c'é speranza, ma fino a quando non farà riforme di sostanza, le sue parole rimarranno solo supercazzole doc.

Se non fa la riforma sulla corruzione per far risparmiare 60mld/anno La Qualunque non ne verrà mai fuori.

Ma fare quella riforma vuol dire suicidarsi. E la Qualunque non la farà mai, perché come dice chi lo conosce bene come Diego Della Valle, il Matteo di Rignano è un bulimico del potere.


Silvietto è agonizzante ed è un capitolo chiuso.

Salvini è ridicolo. Lui ci tenta, ma è sempre rimasto quello dei tempi in cui faceva il palo nella banda dell'Ortica.

Pensare lui come premier c'è da suicidarsi.

I pentastellanti sono ancora lontanissimi dall'essere in grado di gestire una situazione come questa.

Non basta comportarsi onestamente.

Non bisogna dimenticare il vecchio detto di Pertini.

"A BANDITO, BANDITO E MEZZO".


Non ce li vedo di colpo, se dovessero vincere le elezioni, affrontare le mafie, tutti i sistemi corruttivi e corrotti del sistema, i poteri forti nostrani, quelli di Bruxelles-Berlino, ed anche quelli internazionali che influenzano in senso liberistico buona parte dei governi del pianeta.

In altre parole ci troviamo in una condizione da sbatter via senza via di scampo.




Della Valle: “Renzi bulimico di potere, Mattarella lo mandi a casa”



Politica

L'imprenditore marchigiano contro l'esecutivo. "Non è stato eletto e si sta prendendo tutto. Chi tace è complice". E sulle dimissioni del vice degli Esteri, Pistelli, per diventare vicepresidente dell'Eni dice: "Sono saltato sulla sedia"
di Silvia Truzzi | 24 luglio 2015



La prima cosa che Diego Della Valle dice è questa: “Da parte della maggioranza della classe dirigente c’è un silenzio preoccupante per la democrazia”. Lui lo rompe così: “Molte di queste persone sono costrette ad allinearsi al diktat del premier, ‘o con me o contro di me’. Tanti, immagino, faticano a esporsi. C’è una gran voglia, da parte di chi guida il Paese, di prendere in mano tutto il potere per governare come meglio gli pare. Chi tace di fronte a una situazione così grave diventa complice di questi sistemi”.

Vista a posteriori certamente sì. È stata utilizzata la buona fede dei cittadini che chiedevano un vero cambiamento, salvo poi fare il contrario di ciò che era stato promesso. Alla fine abbiamo visto un po’ di regolamenti di conti tra politici e il cambio di uomini che guidavano le aziende dello Stato con nuovi manager, amici del governo. Mi ha fatto saltare dalla sedia vedere come un vice ministro degli Esteri si sia dimesso per andare a fare il vice presidente dell’Eni, come se l’Eni appartenesse a Renzi. Nessuno ha spiegato perché e quale fosse il curriculum di questa persona. È solo un esempio, la lista sarebbe lunghissima.
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Cosa la preoccupa di più?

La qualità e l’esperienza di questo governo mediamente scarsa, ad eccezione di alcuni ministri e di qualche altro che avrebbe potuto, con più tempo, essere all’altezza. Mi preoccupa l’approssimazione con cui un presidente del Consiglio, che non ha l’esperienza necessaria, guida un Paese con problemi molto più grandi di lui. Non dimentichiamo cosa faceva fino a un anno fa. Senza nulla togliere al mestiere di chi amministra il territorio, tra decidere i sensi unici di una città e la politica economica di un Paese, ce ne passa. Dico tutto questo senza nulla di personale contro Renzi, che conosco bene e che con me ha sempre avuto un comportamento rispettoso. Avrebbe fatto meglio a seguire il mio consiglio: prendersi qualche anno e prepararsi al ruolo.

Nessun problema tra di voi, quindi?

Mi spiace dover dire queste cose, ma qui non contano i rapporti tra noi. Conta fare un punto vero su cosa questo governo sta facendo: i risultati purtroppo sono molto pochi, le promesse sono state troppe. Ci siamo trovati dentro una specie di Truman show, spettatori della vita, principalmente mediatica, di un premier che racconta che le cose vanno bene e andranno ancora meglio. La realtà è ben diversa, piena di problemi, spesso anche di sofferenze, soprattutto per le persone più semplici: nessuno se ne occupa. Per guidare il nostro Paese c’è bisogno di qualcuno che abbia esperienza, autorevolezza e soprattutto che sia sostenuto dai cittadini.

Loro obiettano che hanno avuto il 40 per cento dei voti alle Europee.

Il 40 per cento, considerando il tasso d’astensione, si ridimensiona enormemente. Ricordiamo invece che gli italiani sono stati richiamati alle urne circa un mese fa e hanno detto con chiarezza che questo governo gli piace molto poco. Non gli hanno creduto, nonostante ministri e premier abbiano riempito telegiornali e talk-show. Segnale che dovrebbe essere colto dal mondo della politica: dall’esecutivo e dal Pd per fare autocritica, dagli alleati di governo per capire che non c’è un condottiero imbattibile alla guida, ma qualcuno che ha bisogno dei loro voti altrimenti non può andare avanti. Si ricordino come venivano trattati prima delle ultime elezioni, quando Renzi pensava di avere un consenso forte…

Cosa significa?

Oggi con un loro segnale – votando secondo coscienza e non secondo direttive politiche – potrebbero mandare a casa il governo. Per questo, rispettosamente, mi rivolgo al presidente Mattarella invitandolo a formare un nuovo esecutivo composto da persone che sanno le cose – perché le hanno anche vissute – e che accompagnino il Paese alle elezioni del 2018.

Il Jobs Act l’hanno fatto.
C’è qualcosa di buono, ma il punto è che il Jobs Act serve più regolamentare il lavoro che a crearlo. Sul lavoro l’elenco delle cose che si potrebbero fare è lunghissimo. Per il resto – su sanità e sicurezza per esempio – basta entrare negli ospedali, basta girare per le periferie e nelle province per capire com’è a rischio la sicurezza, come sia gestito, senza strategia, il problema immigrazione.

Da imprenditore cosa pensa del piano tasse?
Nulla allo stato attuale, sono slogan da campagna elettorale. Quando presenterà un piano con proposte vere – con le relative coperture e la certezza di attuarle – allora le commenterò.

I giornali scrivono che lei sta per entrare in politica. È vero?

Un cittadino che si lamenta di ciò che secondo lui non va, deve per forza voler entrare in politica? Spesso questi argomenti vengono usati da alcuni politici furbetti per delegittimare chi non è d’accordo. Faccio l’imprenditore a tempo pieno e, considerando anche il mio ruolo pubblico, ritengo doveroso, quando ce n’è motivo, prendere posizione, anche se è scomodo perché ci si fanno molti nemici. Ritengo un dovere esporsi di fronte a questioni che mettono a repentaglio gli interessi della collettività. Bisogna chiarire che un governo non eletto dai cittadini sta tentando di prendere in mano il potere a tutti i livelli. Non possiamo permetterlo: metterebbe in discussione la qualità della nostra democrazia.

Il mantra è che non c’è alternativa.

In un sistema sano l’alternativa esiste sempre. Dobbiamo fare in modo che ci sia davvero, fermando chi abusa e incentivando tutte le persone che hanno voglia di occuparsi seriamente dell’Italia. Anche qui è determinante che il presidente della Repubblica – non me ne voglia se lo chiamo in causa – vigili con grande attenzione.

Così però sembra un’auto-candidatura.

Assolutamente no, ma non è nemmeno un modo per defilarmi: sono pronto a mettere a disposizione una parte del mio tempo, la conoscenza che ho di certe cose e, nei limiti delle regole, anche il supporto finanziario necessario per sostenere chiunque voglia occuparsi seriamente del futuro del Paese. Con l’idea di preparare una classe dirigente e politica che voglia veramente bene all’Italia. Sia a destra che a sinistra, nell’attuale scenario, ci sono molti esempi di persone che hanno queste caratteristiche. Ma che spesso sono tenute nell’ombra perché non appartengono a nessun giro o perché non accettano di baciare nessuna pantofola. Io non ho nulla da chiedere in cambio.

E “Noi italiani”?

Non c’entra nulla: “Noi italiani” è un contenitore legato al mondo della solidarietà. Un accentratore e un acceleratore di aiuti alle persone in difficoltà. Lavoriamo da due anni a questo progetto, lo presenteremo in autunno.

I cittadini contano sempre meno?

Lo dimostrano la riforma del Senato e l’Italicum, che ancora non ci farà scegliere buona parte dei nostri rappresentanti. E poi la Rai, la vera battaglia del premier: proverà a chiuderla in fretta. Il tentativo è quello di far passare la tv di Stato non più sotto il controllo del mondo politico allargato, ma sotto il suo controllo. Il governo Renzi è straordinariamente debole: non ha il consenso della gente, non può imporsi agli alleati perché ne ha bisogno. L’idea di prendere in mano definitivamente anche la Rai è fondamentale. Ma non basterà comunque. Renzi dovrebbe prendere atto che deve studiare seriamente per qualche anno, farsi una squadra all’altezza. Allora potrà presentarsi al giudizio del popolo. Se verrà votato da molti avrà anche la legittimità per governare.

Berlusconi adesso parla bene di lei.
Berlusconi e io ci siamo sempre detti le cose con chiarezza, spesso anche con forte determinazione. In questo caso mi ha fatto un complimento. Lo prendo come tale.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... a/1903319/
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

IL MISTERO (BUFFO) DELLA SINISTRA DEM DEL PD


Quando si tenta di capire il perché il gruppetto di quella ex sinistra comunista che un tempo sfidava tutti quanti esibendo il marchio di fabbrica, la bandiera rossa con la falce ed il martello, oggi se ne stia rintanata nel PD, non si va oltre a queste ipotesi:

1) Un buon stipendio fa comodo a tutti

2) Bersani & compagni, si illudono di tornare prossimamente a guidare il PD con una nuova ditta


Non hanno capito che sono dei comandanti senza esercito.

La Roma di Mafia Capitale si è sviluppata sotto il loro regno.

Come possono pensare di tornare in auge????






Pd,minoranza in armi contro Verdini filo-Renzi Bersani:spero di essere su “Scherzi a parte”
(TOMMASO CIRIACO)

25/07/2015 di triskel182



Riunione alla Camera di settanta della sinistra dem “Matteo ci vuole sostituire con i transfughi forzisti”.


ROMA . Ora la minoranza fa sul serio. Troppo fragoroso lo strappo di Denis Verdini, in marcia verso il renzismo, per non reagire.

«Spero che siamo su Scherzi a parte – scandisce Pierluigi Bersani, scegliendo con cura le parole – Lo spero per il Pd e per l’Italia». Battaglia parlamentare senza quartiere sulle riforme, allora.


Patto delle minoranze entro ottobre, con il varo dell’unica corrente d’opposizione. E struttura parallela sul territorio, inaugurata ieri con una mega riunione riservata a Montecitorio. L’obiettivo? Millimetro dopo millimetro, riprendersi il partito. E guerra sia.


Siccome è venerdì mattina, nessuno fa caso all’insolito flusso di dirigenti dem verso la sala Salvadori della Camera.


È lì che i bersaniani si ritrovano per pianificare la battaglia d’autunno.


Sono almeno una settantina.

Vogliono inchiodare Renzi all’abbraccio con i verdiniani.


Contendere il partito al segretario.

C’è Roberto Speranza.


Partecipa Vasco Errani.

Il regista, l’uomo dei numeri è come al solito Nico Stumpo.

Tanti deputati (Alfedo D’Attorre, Davide Zoggia, Andrea Giorgis) qualche senatore e decine di consiglieri regionali, segretari di federazioni, dirigenti scelti regione per regione, in vista della “fusione” con l’area di Gianni Cuperlo.


Avverrà ai primi di ottobre, con numeri importanti: un’ottantina di parlamentari in tutto.


Il summit si trasforma presto in un duro atto d’accusa collettivo al segretario.


Parlano soprattutto le sentinelle sul territorio, l’ossatura della nuova maxi corrente di opposizione interna.


«La gente va via, così il partito muore. I renziani non sanno neanche cosa sia un circolo del Pd».

L’idea, proprio per questo, è ripartire dalle sezioni.

Calamitare il consenso, conquistare uomini e scalare posizioni.


Al Centro-nord come al Sud, dove comandano governatori – Emiliano e De Luca che è impossibile considerare renziani ortodossi.

Nella riunione si passano in rassegna le truppe.

A livello locale gli organismi dirigenti sono stati eletti dagli iscritti, cosa diversa dal plebiscito delle primarie del dicembre 2013.

I segretari provinciali, per dire, sono una trentina.


Nessuno nasconde la prospettiva: costruire numericamente e politicamente l’alternativa al segretario.


La scissione di Verdini, insomma, piomba come un tornado sul Pd renziano.


«L’impressione – sibila Federico Fornaro, uno dei venticinque senatori dissidenti – è che Renzi voglia tirarla fino a settembre per sostituirci con i verdiniani.

In vista del partito della nazione? Tradirebbe il mandato del 2013».
Articolo intero su La repubblica del 25/07/2015.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Tratto dall’intervista di Roberto D’agostino, al Fatto Quotidiano del 26 luglio 2015



Renzi che potere gestisce?
Ha fatto il maramaldo da bar-sport tra le macerie: rottamare Bersani e D’Alema gli è costato fatica relativa. Erano già arrivati al Fernet. Il cazzone toscano si è illuso di essere in cima al potere ed è stato suonato come una zampogna. Ha mandato affanculo magistratura e quadri intermedi dello Stato. È stato un tragico errore perché adesso quelli si stanno liberando di lui. Purtroppo il potere in Italia non è quella cosa ipotizzata dal sedicente marchese del Grillo Renzi Matteo (Io so’ io e voi nun siete un caXXo). È concertazione, attovagliamento, condivisione. A Renzi l’ho anche detto.

Vi siete incontrati?
È successo molto tempo fa. Gli dava fastidio l’atteggiamento sarcastico del mio sito nei suoi confronti. “Non puoi pensare che il potere romano – gli spiegai – scompaia all’improvviso o si faccia da parte perché è arrivato da Firenze il figliol prodigio che si rifiuta di essere prodigo. Quelli ti fanno un culo così”. Mi ha detto che non gli importava. Che se avesse fallito avrebbe fatto un altro mestiere.

Era mosso da idealismo?
Da presunzione e inadeguatezza. Credo che adesso prevalgano improvvisazione e spaesamento. Basta notare come abbia occupato in maniera sfacciatissima tutti i posti del potere, dalla Cassa Depositi e Prestiti alla Rai, dall’Eni all’Enel. L’avesse fatto Berlusconi, sai i girotondi intorno a Palazzo Chigi? Ma si può governare un paese con due amichetti toscani del calibro della Boschi e di Lotti? Ora Pitti-bullo e i suoi hanno paura di Roma. Tremano all’idea di finire nei salotti de’ noantri, però poi imbarcano un Verdini per salvare il culo del governo in Senato. Forse è arrivato il momento di tornare a giocare a flipper nel bar di Rignano sull’Arno.

Farsi definitivamente da parte?
Non puoi scambiare la demagogia con la democrazia, altrimenti fai la fine della Grecia. In Italia, tra una inutile riforma del Senato e un regalo da 80 euro in modalità Achille Lauro, che direzione abbia preso davvero la rivoluzione renziana l’hanno capito tutti. Fuori dai confini poi, lasciamo perdere. La sua unica fortuna è di vivere in una situazione anche globalmente disastrata. Campa sulle disgrazie altrui, ma non potrà contare sulla Mummia Sicula Mattarella. Se Renzi cade, si va a votare. Napolitano lo impedì, mise al comando Monti e finalmente abbiamo anche capito perché. La Troika era alle porte di Roma.

Napolitano fece bene?
Certo, ma è stato pavido. Tra un discorso alla Nazione e un monito, un secondo per dirci che stiamo sul baratro con le pezze al culo Bellanapoli avrebbe dovuto trovarlo. Ormai è superfluo. L’Euro ci ha tolto non solo la lira e Bankitalia, ma anche la sovranità. Siamo sudditi, e giustamente. Non si può avere la moglie drogata e la siringa piena, una moneta forte e fare come caXXo ci pare. Mi sembra il finale più giusto, quello dello strapotere economico sulla politica, per un’età che ha visto la vera rivoluzione della seconda metà del 900 avverarsi grazie a due pillole. Altro che capitalismo e comunismo. Una semplice operazione di farmacia




La fa facile D’agostino:

“Renzi cade, si va a votare”.

E se si và a votare cosa si risolve????

La maggior parte degli italiani oggi come oggi non sa per chi votare, ed ha ragione.

I leghisti credono che Salvini sia in grado di risolvere i problemi dell’Italia, solo perché potrebbe spingere verso il loro problema principale, fare sparire gli immigrati.

Ma è un buco nell’acqua su tutti gli altri problemi.

Silvietto è sul viale del tramonto anche se continua inutilmente ad agitarsi.

I 5S hanno un requisito che altri non hanno, l’onestà. Ma non è affatto sufficiente in mezzo al mare di problemi che ci lascia in eredità Renzi se dovesse essere costretto ad abbandonare.

E’ come andare al mercato alla una del pomeriggio quando le bancarelle stanno per chiudere.

Se al primo banchetto trovate le pesche guaste che fate?

Passate al banchetto successivo. Ma anche al secondo, poi al terzo ed infine al quarto banchetto trovate pesche guaste che fate?

Le comprate ugualmente tanto per portare a casa la frutta?

E vostra moglie e i vostri figli non vi dicono niente a fronte di un sacchetto pieno di pesche guaste???

I renziani sostengono che tra quattro banditi scelgono il meno peggio. Cioè La Qualunque.

Vuol dire che loro si portano a casa comunque le pesche guaste.


Adesso, malgrado la propaganda di regime siamo messi peggio di quando è stato messo da parte Silvietto.

E nessuno ha il coraggio di dire la verità.

La Qualunque tira a campare facendo credere di avere la bacchetta magica ed essere in grado di risolvere tutti i problemi.

Ma la realtà è un'altra.

Continuare a raccontare bufale agli italiani si peggiora la situazione.

Senza poi tenere conto che il quadro internazionale va deteriorandosi rapidamente.

Dopo l’entrata in guerra della Turkia con l’Isis, oggi ritorna il problema israelo- palestinese.

In Ungheria dopo i muri di filo spinato sono tornati i treni blindati per i migranti.

Lo spostamento nazistoide dell’Ungheria è stato tranquillamente tollerato da mesi in tutta l’Ue.

Come ne veniamo fuori da questo immenso pasticcio?

Quelli dell’Isis sul nostro territorio aspettano l’ora X.

Con La Qualunque premier cazzaro, come lo chiama D’agostino, Alfano ministro dell’Interno, Gentilò ministro degli Esteri, la Pinotti ministro della Difesa, c’è poco da star tranquilli con quanto si sta apparecchiando.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

ON THE ROAD.


Stamani, 27 luglio 2015, (quattordici anni dopo “2001 Odissea nello spazio”, con Brunetta comandante di un’astronave con la missione di esplorare nuove galassie,….…quando noi registriamo tranquillamente la realtà di “2015 Odissea dello strazio”…..)


Ore 09,00, transitando in uno dei principali viali della città. Da un bar, escono due ragazzi, (per me lo sono ancora malgrado, siano sulla cinquantina). Lei è figlia un di vecchio amico, la conosco da quando era bambina. Sono sposati da mo’. Sono entrambi avvocati ed hanno uno studio in città.

Né approfitto perché oggi li ho alle spalle.

Mi giro di scatto e chiedo loro a freddo quello che chiedo sempre a voi :

“Ragazzi, com’è la situazione ?”

“Male!!- risponde lei. “Malissimo”-
aggiunge il marito.

“E come se ne viene fuori?”- domando subito di rincalzo.

“Non pensandoci” – rispondono all’unisono. “Pensare fa male e non si risolve niente, ….quindi meglio non pensare,…….almeno si sta meglio in salute”

E’ proprio così???? La giovane classe media italiana si è arresa irreparabilmente?????

“Pensare fa male e non si risolve niente, ….quindi meglio non pensare,…….almeno si sta meglio in salute”

E allora che ci stiamo a fare qui noi, alcuni da ben 13 anni, senza combinare niente?????

Da tempo la sensazione personale è quella del vitello in coda con gli altri vitelli che si avviano verso la sala macello senza avere la possibilità di girarsi e tornare indietro per via degli altri vitelli che ti schiaccerebbero seduta stante.

Non c’è neppure un varco nelle transenne per fuggire di lato.

L’ideale sarebbe fuggire sul nuovo pianeta gemello appena scoperto finché la cultura umana lo permetta. Ma 1400 anni luce lo rende praticamente impossibile.

Due ore più tardi, sempre “ON THE ROAD”, mi viene fatta questa precisazione che non possiamo non tenerne conto.

Facendo una rapida carrellata con il mio interlocutore su tutti i problemi che ci affliggono, emerge una verità inequivocabile:

“HANNO UCCISO LA SPERANZA”

Infatti, questo concetto della speranza che fa da combustibile in tutte le grandi avversità umane, sono almeno 2 anni che me lo sento ripetere per il caso italiano.

L’omicidio della speranza, Roberto D’agostino, ieri lo ha sintetizzato così:

Napolitano fece bene?
Certo, ma è stato pavido. Tra un discorso alla Nazione e un monito, un secondo per dirci che stiamo sul baratro con le pezze al culo Bellanapoli avrebbe dovuto trovarlo. Ormai è superfluo.


Cercando di capire cosa spinge i renziani a fare il tifo per un pallone gonfiato come La Qualunque, mi è sempre stato precisato: “Li muove la speranza che cambi l’Italia”

Manca però un pezzo fondamentale: IN MEGLIO O IN PEGGIO???????

Dopo 17 mesi dal fatidico: #Enricostaisereno” possiamo constatare che è decisamente in peggio,
oltre al fatto che stamani hanno precisato che per il momento non lo cambiano per non hanno nessuno con cui sostituirlo.

Di male in peggio.

SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

LA CALDA ESTATE DEL 2015.


Ma voi siete così tranquilli dopo la serie di notizie che si susseguono???

Il Tg3 apre con questa notizia riportata dal Fatto Quotidiano.



Fondo monetario: “Occupazione a livelli pre crisi? In Italia tra vent’anni”

Lavoro & Precari

L'istituzione di Washington nel rapporto periodico sull'economia dell'Eurozona mette nero su bianco che se la crescita resta così debole i tassi di disoccupazione sono destinati a non calare per un lungo periodo. Roma, poi, deve continuare a fare le riforme e in particolare aumentare l’efficienza del settore pubblico e migliorare quella della giustizia civile”
di F. Q. | 27 luglio 2015
Commenti (73)



O la crescita economica accelera di molto, o l’Italia ci metterà vent’anni a riportare il tasso di disoccupazione, salito oltre il 12% e stabilmente sopra il 41% per i giovani, ai livelli pre crisi. La previsione è firmata dal Fondo monetario internazionale, che nel rapporto periodico sull’Eurozona spiega che anche il Portogallo a questo ritmo dovrà attendere il 2035 per veder scendere i disoccupati al livello del 2007. Alla Spagna, invece, di anni ne basteranno dieci. In generale, la disoccupazione nell’area euro è “alta e “probabilmente lo resterà per del tempo”. Attualmente, la disoccupazione nell’area della moneta unica resta in media superiore all’11%, mentre “la quota di disoccupati a lungo termine continua ad aumentare”. Una situazione che, anche alla luce dell’alta disoccupazione giovanile, “potrebbe danneggiare il capitale umano potenziale, portando a una ‘generazione perduta'”.

Seguono raccomandazioni specifiche per Roma, che sta “riemergendo da tre anni di recessione” ma dovrebbe “aumentare l’efficienza del settore pubblico e migliorare quella della giustizia civile”, “migliorare la flessibilità del mercato del lavoro e aumentare la concorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi” nonché “adottare e attuare la prevista riforma della pubblica amministrazione, che dovrebbe includere riforme all’approvvigionamento dei servizi pubblici locali, delle gare pubbliche e della gestione delle risorse umane”.
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Sullo sfondo, resta indispensabile il supporto della Banca centrale europea con il suo programma di acquisto di titoli di Stato: “la cosa importante è che la Bce non sospenda gli acquisti fino a settembre 2016 perché pensiamo che siano necessari”. L’Fmi prevede una crescita del Pil potenziale nel medio periodo “intorno all’1%”, anche se per quest’anno e per il prossimo le previsioni parlano di un +1,5% e un +1,7% rispettivamente. Secondo il Fondo le prospettive di crescita a medio termine sono “ridotte” per “la cronica mancanza di domanda, i bilanci deteriorati di banche e imprese” e perché “la debole produttività continua a frenare occupazione e investimenti”. Serve dunque un’azione per ripulire i bilanci degli istituti di credito dell’eurozona e incoraggiarli a concedere prestiti e a spingere gli investimenti. Il rapporto esorta inoltre la zona euro a ulteriori riforme per migliorare i mercati del lavoro e dei servizi, mentre la produttività richiede sforzi maggiori.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... i/1911119/
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