Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

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camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Ciao pancho
Prendiamo la situazione di ROMA, che faresti ?

Al ballottaggio con il M5s al 32,4% andrebbe oggi, in ogni caso, il Pd, che però parte dal 22,2 per cento. Le altre forze politiche sono tutte sotto la doppia cifra: Forza Italia al 9,4, Fratelli d’Italia all’8,1, la lista Marchini al 7, Sel al 6,7, Noi con Salvini al 5,2, la lista Marino al 4,5. Ovviamente, anche se non è un meccanismo scientifico, la legge elettorale dei Comuni spinge i partiti a coalizzarsi. Il centrodestra unito, dunque, raccoglierebbe il 22,7. Il centrosinistra (se il Pd si alleasse di nuovo con Sel e la lista Marino) si attesterebbe al 33,4. Alfio Marchini, dunque, potrebbe diventare sempre di più corteggiato.

Escluderei che SEL e lista Marino vadano con il PD, non sarebbe utile un programma di sinistra con una buona squadra e un personaggio capace, esperto e credibile ?
Sarebbe una bella sfida sul programma con il M5S ? magari due personaggi poco noti ,ma due valide squadre a confronti.



1) Il M5S con le prossime elezioni di Roma si gioca inevitabilmente tutta la sua esistenza.

Se fallisce a Roma ha chiuso per sempre anche a livello nazionale perché dimostrerebbe, in pratica, dopo 6 anni di chiacchiere di non saper governare.

Ma governare Roma con questo stato dell’arte è semplicemente da folli.

E’ da suicidi andare a governare Roma con un governo centrale come questo targato La Qualunque.

Questo premier ostacolerrebbe in tutti modi un governo della capitale con le insegne di colui che, ad oggi rappresenta il suo più pericoloso nemico.

Non esiterebbe in ogni istante di fare pressioni sul ministro dell’Interno Angelino Alfano per sabotare un governo romano a 5S.

E la situazione all’interno dell’NCD è tutt’altro che facile visto che una decina di parlamentari è intenzionata a lasciare il partito per collocarsi in aree che offrono sicurezza di essere rieletti alle prossime elezioni nazionali.

2) Alfano pur di rimanere al governo sarebbe disposto a tutto. Anche perché la fuoriuscita dal governo corrisponderebbe alla sua fine politica.


CONTINUA
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

3) Si può tentare di governare Roma solo con un governo centrale che ti possa aiutare. Vedi la caduta di Marino, con un governo dello stesso segno ma avverso al sindaco.

4) Un governo amico ti può tenere sotto controllo le Mafie SpA, e la criminalità organizzata. Senza questo appoggio centrale affondi. Perché questo tipo di controllo non può essere esercitato dal sindaco ma dall’autorità centrale.

Inoltre un governo amico ti deve sostenere anche economicamente.

Cosa non praticabile con un governo avversario che ha tutto l’interesse a farti affondare.


CONTINUA
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

iospero ha scritto:Ciao pancho
Prendiamo la situazione di ROMA, che faresti ?

Al ballottaggio con il M5s al 32,4% andrebbe oggi, in ogni caso, il Pd, che però parte dal 22,2 per cento. Le altre forze politiche sono tutte sotto la doppia cifra: Forza Italia al 9,4, Fratelli d’Italia all’8,1, la lista Marchini al 7, Sel al 6,7, Noi con Salvini al 5,2, la lista Marino al 4,5. Ovviamente, anche se non è un meccanismo scientifico, la legge elettorale dei Comuni spinge i partiti a coalizzarsi. Il centrodestra unito, dunque, raccoglierebbe il 22,7. Il centrosinistra (se il Pd si alleasse di nuovo con Sel e la lista Marino) si attesterebbe al 33,4. Alfio Marchini, dunque, potrebbe diventare sempre di più corteggiato.

Escluderei che SEL e lista Marino vadano con il PD, non sarebbe utile un programma di sinistra con una buona squadra e un personaggio capace, esperto e credibile ?
Sarebbe una bella sfida sul programma con il M5S ? magari due personaggi poco noti ,ma due valide squadre a confronti.
Partiamo per primo col sindaco Marino.
-Questa situazione a Roma si e' creata soprattutto da quando il PD e' andato in collisione col suo sindaco poiche questi fin dall'inizio aveva dichiarato che non avrebbe preso ordini dal suo partito.
-Se non hai un partito che collabora con te non c'e' niente da fare. Prima o poi sei costretto a soccombere anche per poco. Non occorre fare errori grossi. Basta che i media li facciano diventare grossi e poi, quando sei caduto, vengono smentiti.
- La situazione riguardante Marino e non solo riguarda un po tutta la politica di questi ultimi decenni.

La ricerca spasmodica di uno specchietto per le allodole per vincere soltanto porta a queste situazioni. Puoi vincere ma se non ha una maturazione politica e non hai alcuna esperienza di gestione della cosa pubblica e poi ci aggiungi la non collaborazione, hai fatto bingo con la mala politica.

Non basta essere uomini onesti per governare una citta grande come Roma che potrebbe essere paragonata ad un piccolo staterello anche europeo.

In questo modo non puoi mai venirne fuori. Anzi peggiori la situazione.

Ora ti rispondo per quanto riguarda le prossime elezioni a Roma.

Se il movimento 5 stelle dovesse andare al ballottaggio, io non esiterei a votarlo se fossi un cittadino romano. Mettiamoli alla prova anche se su parecchi punti non mi trovo d'accordo.

Non dobbiamo avere la stessa paura che i cittadini un tempo avevano per il PCI. Non dobbiamo ripetere la storia.

Questo indipendentemente su quello che potrebbe decidere SEL che in questi ultimi anni ho votato. Ora anche questo partitino mi sta' rompendo le palle con la sua solita incertezza e mancanza di analisi che possano andar al di fuori del suo piccolo orticello.

Mi sembra che ora stiano valutando qualcosa per non morire o per salvarsi pure loro la sedia. Se dovessero appoggiare ora il PD allora sarebbe stata cosa migliore averlo fatto gia' a suo tempo, come auspicavo pure io, e i rapporti di forza sicuramente sarebbero stati deversi all'interno del PD stesso.

E' una situizione politica che non mi piace per niente e quindi, ripeto ancora una volta, mettiamoli alla prova questi grillini!

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
aaaa42
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da aaaa42 »

elogio del dubbio

credo che marino sia una persona onestà al di la delle carte di credito
io credo che marino sia un grande esemplare di società civile
il proble!ma marino e la cultura politica e un liberal americano lontano dalla cultura socialista.
si e visto nella gestione delle società municipalizzate un vero disastro.

politica dei partiti o politica della società civile ?

il sistema proporzionale e più adatto al sistema dei partiti ilsistema società civile e più adatto al maggioritario ?

il partito collettivo o il partito lobby ?
non dimentichiamo il centralismo democratico.
la forma partito va innovata ma non va cancellata ?
la rete uccide le gerarchie ma uccide anche la forma partito ?
o uccide il partito centralista ?
tra partito e burocrazia vi e una relazione ? se si quale ?
la rete avvicina la politica ma aumenta astensionismo ?
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

aaaa42 ha scritto:elogio del dubbio

credo che marino sia una persona onestà al di la delle carte di credito
io credo che marino sia un grande esemplare di società civile
il proble!ma marino e la cultura politica e un liberal americano lontano dalla cultura socialista.
si e visto nella gestione delle società municipalizzate un vero disastro.

politica dei partiti o politica della società civile ?

il sistema proporzionale e più adatto al sistema dei partiti ilsistema società civile e più adatto al maggioritario ?

il partito collettivo o il partito lobby ?
non dimentichiamo il centralismo democratico.
la forma partito va innovata ma non va cancellata ?
la rete uccide le gerarchie ma uccide anche la forma partito ?
o uccide il partito centralista ?
tra partito e burocrazia vi e una relazione ? se si quale ?
la rete avvicina la politica ma aumenta astensionismo ?
Antonio son domande che anche qui spesso noi ci siamo chiesto.
Certamente Marino e' una persona onesta ma purtroppo non basta questo per poter governare una citta come Roma soprattutto quando non hai piu' l'appoggio del tuo partito. Questo l'avevo gia detto sopra e lo ripeto pure ora.

I dubbi che sopra elenchi giustamente purtroppo sono anche i miei.

La rete e' sicuramente una bella cosa ma non puo sostituirsi alle assemblee di sezione o ai circoli. Anche se questi negli ultimi anni sono andati ad esaurimento.

Puo' aiutare certamente e di questo ne sono cosciente ma non sostituirsi.

Non puo essere questa una giustificazione alla non partecipazione alla gestione della cosa pubblica. Se questa e' venuta a mancare bisogna che vengano analizzate le cause. E la rete non puo considerarsi una buona partecipazione.

Noi abbiamo bisogno di far partecipare un popolo da tempo lasciato allo sbando.

Dobbiamo ricominciare a far funzionare i quartieri magari dando loro una maggiore responsabilità istituzionale.

Far funzionare i circoli/sezioni in modo tale da renderli cosa importante e decisionale ove i cittadini possano sentirsi partecipi alle gestione di qualsiasi decisione politica.

Rivedere il funzionamento dei consigli comunali e regionale.

Insomma, un po rivedere tutto partendo dalla partecipazione del popolo.

Arrivare a questo vuol dire fare una rivoluzione politica senza scordarci che su questa linea anche il sindacato dovra rinnovarsi se non vuol morire e quindi darla vinta alla controparte.

Tutto qui


un salutone
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camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

INTERMEZZO TEDESCO




Lafontaine: Italia, basta subire. Serve una sinistra No-Euro


Scritto il 21/10/15 •LIBRE nella Categoria: idee


La sconfitta del governo greco guidato da Syriza davanti all’Eurogruppo ha portato la sinistra europea a domandarsi quali possibilità abbia un governo guidato da un partito di sinistra, o un governo in cui un partito di sinistra sia coinvolto come partner di minoranza, di portare avanti una politica di miglioramento della condizione sociale di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, e delle piccole e medie imprese, nel quadro dell’Unione europea e dei trattati europei. La risposta è chiara e brutale: non esistono possibilità per una politica tesa al miglioramento della condizione sociale della popolazione, fintanto che la Bce, al di fuori di ogni controllo democratico, è in grado di paralizzare il sistema bancario di un paese soggetto ai trattati europei. Non esistono possibilità di mettere in atto politiche di sinistra se un governo cui la sinistra partecipi non dispone degli strumenti tradizionali di controllo macroeconomico, come la politica dei tassi di interesse, la politica dei cambi e una politica di bilancio indipendenti.
Per migliorare la competitività relativa del proprio paese sotto l’ombrello dell’euro, restano al singolo paese sottoposto alle condizioni dei trattati europei solo la politica salariale, la politica sociale e le politiche del mercato del lavoro. Se l’economia più forte, quella tedesca, pratica il dumping salariale dentro un’unione monetaria, gli altri paesi membri non hanno altra scelta che applicare tagli salariali, tagli sociali e smantellare i diritti dei lavoratori, così come vuole l’ideologia neoliberista. Se poi l’economia dominante gode di tassi di interesse reali più bassi e dei vantaggi di una moneta sottovalutata, i suoi vicini europei non hanno praticamente alcuna possibilità. L’industria degli altri paesi perderà sempre più quote sul mercato europeo e non europeo. Mentre l’industria tedesca produce oggi tanto quanto produceva prima della crisi finanziaria, secondo i dati Eurostat, la Francia ha perso circa il 15% della sua produzione industriale, l’Italia il 30%, la Spagna il 35% e la Grecia il 40%.
La destra europea si è rafforzata anche perché mette in discussione l’euro e i trattati europei, e perché nei paesi membri cresce la consapevolezza che i trattati europei e il sistema monetario europeo soffrano di alcuni difetti costitutivi. Come dimostra l’esempio tedesco, la destra europea non si preoccupa della compressione dei salari, dello smantellamento dei diritti dei lavoratori e delle politiche di austerità più severe. La destra vuole tornare allo Stato nazionale, offrendo però soluzioni economiche che rappresentano una variante nazionalistica delle politiche neoliberiste e che porterebbero agli stessi risultati: aumento della disoccupazione, aumento del lavoro precario e declino della classe media. La sinistra europea non ha trovato alcuna risposta a questa sfida, come dimostra soprattutto l’esempio greco. Attendere la formazione di una maggioranza di sinistra in tutti i 19 Stati membri è un po’ come aspettare Godot, un autoinganno politico, soprattutto perché i partiti socialdemocratici e socialisti d’Europa hanno preso a modello la politica neoliberista.
Un partito di sinistra deve porre come condizione alla sua partecipazione al governo la fine delle politiche di austerità. Tuttavia ciò è possibile solo se in Europa prende forma una costituzione monetaria che conservi la coesione europea, ma che riapra ai singoli paesi la possibilità di un ritorno a un sistema monetario europeo (Sme) migliorato, che consenta nuovamente di ricorrere alla rivalutazione e alla svalutazione. Tale sistema restituirebbe ai singoli paesi un ampio controllo sulle rispettive banche centrali e offrirebbe loro i margini di manovra necessari per conseguire una crescita costante e l’aumento dell’occupazione attraverso maggiori investimenti pubblici e a politiche capaci di aumentare la crescita e i posti di lavoro, così come per contrastare, tramite la svalutazione, l’ingiusto dumping salariale operato dalla Germania o da un altro Stato membro.
Questo sistema ha funzionato per molti anni e ha impedito l’emergere di gravi squilibri economici, come ne esistono attualmente nell’Unione europea. Rivolgendomi ai sindacati italiani, tengo a sottolineare che lo Sme non è mai stato perfetto, dominato com’era dalla Bundesbank. Ma nel sistema euro la perdita del potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso salari più bassi (svalutazione interna) è maggiore. A me, osservatore tedesco, risulta molto difficile capire perché l’Italia ufficiale assista più o meno passivamente alla perdita del 30% delle quote di mercato delle sue industrie. Silvio Berlusconi e Beppe Grillo hanno messo sì in discussione il sistema euro, ma ciò non ha impedito all’Eurogruppo di imporre il modello delle politiche neoliberiste alla politica italiana. Oggi la sinistra italiana è necessaria come non mai.
La perdita di quote di mercato, l’aumento della disoccupazione e del lavoro precario, con la conseguente compressione dei salari, possono rientrare nei miopi interessi delle imprese italiane, ma la sinistra italiana non può più stare a guardare questo processo di de-industrializzazione. Lo sviluppo in Grecia e in Spagna, in Germania e in Francia, dimostra come la frammentazione della sinistra possa essere superata non solo con un processo di unificazione tra i partiti di sinistra esistenti ma soprattutto con l’incontro di tante energie innovative fuori dal circuito politico tradizionale. Solo una sinistra sufficientemente forte nei rispettivi Stati nazionali potrà cambiare la politica europea. La sinistra europea ha bisogno ora di una sinistra forte in Italia.
(Oskar Lafontaine, “Lettera alla sinistra italiana”, ripresa da “Contropiano” il 14 ottobre 2015. Già ministro delle finanze della Germania, Lafontaine è stato presidente dell’Spd, il partito socialdemocratico tedesco, e poi fondatore della Linke, il partito della sinistra).
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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Lafontaine: Italia, basta subire. Serve una sinistra No-Euro

Scritto il 21/10/15 •LIBRE nella Categoria: idee

Possibile che su questo tema (euro si euro no) la sinistra(italiana) non sia in grado di avere le idee chiare e continui a presentarsi in modo sparpagliato e contradditorio fra di loro?

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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Repubblica 23.10.15
Nasce la Cosa Rossa e guarda a Prodi. A Bologna primo test
Le mosse dei fuoriusciti Pd alle amministrative. Vendola attacca Renzi: ha ucciso il centrosinistra
Si punta a recuperare Civati, possibile candidato sindaco al Comune di Milano
Nichi Vendola è stato presidente della Regione Puglia per due mandati
È presidente di Sinistra Ecologia Libertà dal 24 ottobre 2010

di Tommaso Ciriaco e Goffredo De Marchis



ROMA. Il punto di riferimento è l’Ulivo, perciò la nuova Cosa non dev’essere troppo “rossa”. Il testimonial sognato è Romano Prodi ed è per questo che i fuoriusciti del Pd, insieme con Nichi Vendola, stanno puntando soprattutto sulle comunali di Bologna dove si vota la prossima primavera. Potrebbe essere candidata, in alternativa all’uomo del Pd Virginio Merola, Amelia Frascaroli, vicina all’ex governatore della Puglia ma ancora più vicina al Professore. Amica personale della moglie Flavia, allieva politica di Romano che per lei nutre una stima profonda, cattolica di sinistra, dossettiana. Una figura ideale per simboleggiare il corso della scissione democratica, con buone chance di dare fastidio al sindaco uscente e rappresentare un’opzione diversa dal Pd ma non legata all’ala radicale.
Di questo discutono i parlamentari dem o ex come Carlo Galli, Monica Gregori, Alfredo D’Attorre, Stefano Fassina, Corradino Mineo nelle riunioni che preparano il grande passo: usare le prossime amministrative per costruire un progetto antirenziano in salsa socialdemocratica. O meglio, ulivista, il centrosinistra delle origini, in opposizione al presunto Partito della Nazione che starebbe maturando nel laboratorio di Largo del Nazareno.
Vendola per il momento non si sbilancia, ma lascia capire che ci sarà una rottura nel voto delle città. «Il terreno programmatico è decisivo. Voglio capire che idea di comune hai. Detto questo, Renzi ha ucciso il centrosinistra», spiega nel videoforum di Repubblica.it. A Bologna, a Roma (con Sel però spaccata in due nella Capitale), a Torino e probabilmente a Milano si consumerà lo strappo. Se non ci saranno le primarie, in una città in cui l’uscente Giuliano Pisapia viene dal partito di Vendola, la sinistra cercherà un nome da contrapporre al possibile candidato Giuseppe Sala. Per recuperare Pippo Civati che procede da solo con il suo movimento Possibile, potrebbe essere proprio il deputato monzese il candidato unico della formazione ulivista. Roma rappresenta un’altra prova di tenuta del progetto. Un pezzo di Sinistra e libertà chiede di continuare l’alleanza col Pd. Il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio invita i compagni a cercare un’intesa «città per città, in controtendenza rispetto alle dinamiche nazionale». Cioè, un’intesa con il Pd. E due senatori, in questa fase di caos, sono dati in uscita da Sel proprio per la linea oltranzista di Vendola. Sono Dario Stefàno e Luciano Uras. Ma Fassina, come Nicola Fratoianni, spingono le candidature indipendenti, autonome, in funzione anti- Renzi e anti-dem. Questa spaccatura pone però un problema grande come Cagliari alla Cosa rossa. Se il Pd è indigeribile e invotabile, come faranno a chiedere il sostegno per confermare Massimo Zedda a sindaco?
Il documento redatto dal professor Carlo Galli, che è stato distribuito tra i dissidenti del Pd ed è arrivato anche a Gianni Cuperlo e Pier Luigi Bersani, prefigura la scissione ma non scioglie tutti i dubbi. È un testo molto critico con il renzismo, «con il governo del primo ministro nel quale il Parlamento è ridotto all’obbedienza». La produzione di documenti non si ferma qui. Vendola annuncia per sabato la presentazione della «Carta dei Valori», manifesto del nuovo soggetto politico. Soggetto che sarà anticipato già a novembreda gruppi parlamentari che si chiameranno “Sinistra”, a cui lavora Arturo Scotto. Dentro confluiranno quelli di Sinistra e libertà, gli scissionisti del Pd, Claudio Fava, il prodiano Franco Monaco. E al Senato verranno accolti gli ex grillini Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino.
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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camillobenso ha scritto:Repubblica 23.10.15
Nasce la Cosa Rossa e guarda a Prodi. A Bologna primo test
Le mosse dei fuoriusciti Pd alle amministrative. Vendola attacca Renzi: ha ucciso il centrosinistra
Si punta a recuperare Civati, possibile candidato sindaco al Comune di Milano
Nichi Vendola è stato presidente della Regione Puglia per due mandati
È presidente di Sinistra Ecologia Libertà dal 24 ottobre 2010

di Tommaso Ciriaco e Goffredo De Marchis

ROMA. Il punto di riferimento è l’Ulivo, perciò la nuova Cosa non dev’essere troppo “rossa”. Il testimonial sognato è Romano Prodi ed è per questo che i fuoriusciti del Pd, insieme con Nichi Vendola, stanno puntando soprattutto sulle comunali di Bologna dove si vota la prossima primavera. Potrebbe essere candidata, in alternativa all’uomo del Pd Virginio Merola, Amelia Frascaroli, vicina all’ex governatore della Puglia ma ancora più vicina al Professore. Amica personale della moglie Flavia, allieva politica di Romano che per lei nutre una stima profonda, cattolica di sinistra, dossettiana. Una figura ideale per simboleggiare il corso della scissione democratica, con buone chance di dare fastidio al sindaco uscente e rappresentare un’opzione diversa dal Pd ma non legata all’ala radicale.
Di questo discutono i parlamentari dem o ex come Carlo Galli, Monica Gregori, Alfredo D’Attorre, Stefano Fassina, Corradino Mineo nelle riunioni che preparano il grande passo: usare le prossime amministrative per costruire un progetto antirenziano in salsa socialdemocratica. O meglio, ulivista, il centrosinistra delle origini, in opposizione al presunto Partito della Nazione che starebbe maturando nel laboratorio di Largo del Nazareno.
Vendola per il momento non si sbilancia, ma lascia capire che ci sarà una rottura nel voto delle città. «Il terreno programmatico è decisivo. Voglio capire che idea di comune hai. Detto questo, Renzi ha ucciso il centrosinistra», spiega nel videoforum di Repubblica.it. A Bologna, a Roma (con Sel però spaccata in due nella Capitale), a Torino e probabilmente a Milano si consumerà lo strappo. Se non ci saranno le primarie, in una città in cui l’uscente Giuliano Pisapia viene dal partito di Vendola, la sinistra cercherà un nome da contrapporre al possibile candidato Giuseppe Sala. Per recuperare Pippo Civati che procede da solo con il suo movimento Possibile, potrebbe essere proprio il deputato monzese il candidato unico della formazione ulivista. Roma rappresenta un’altra prova di tenuta del progetto. Un pezzo di Sinistra e libertà chiede di continuare l’alleanza col Pd. Il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio invita i compagni a cercare un’intesa «città per città, in controtendenza rispetto alle dinamiche nazionale». Cioè, un’intesa con il Pd. E due senatori, in questa fase di caos, sono dati in uscita da Sel proprio per la linea oltranzista di Vendola. Sono Dario Stefàno e Luciano Uras. Ma Fassina, come Nicola Fratoianni, spingono le candidature indipendenti, autonome, in funzione anti- Renzi e anti-dem. Questa spaccatura pone però un problema grande come Cagliari alla Cosa rossa. Se il Pd è indigeribile e invotabile, come faranno a chiedere il sostegno per confermare Massimo Zedda a sindaco?
Il documento redatto dal professor Carlo Galli, che è stato distribuito tra i dissidenti del Pd ed è arrivato anche a Gianni Cuperlo e Pier Luigi Bersani, prefigura la scissione ma non scioglie tutti i dubbi. È un testo molto critico con il renzismo, «con il governo del primo ministro nel quale il Parlamento è ridotto all’obbedienza». La produzione di documenti non si ferma qui. Vendola annuncia per sabato la presentazione della «Carta dei Valori», manifesto del nuovo soggetto politico. Soggetto che sarà anticipato già a novembreda gruppi parlamentari che si chiameranno “Sinistra”, a cui lavora Arturo Scotto. Dentro confluiranno quelli di Sinistra e libertà, gli scissionisti del Pd, Claudio Fava, il prodiano Franco Monaco. E al Senato verranno accolti gli ex grillini Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino.
In questi momenti di eccessiva confusione politica in cui mi è difficile distinguere chi di questi può rappresentarmi, indipendentemente dal mio pensiero politico, dovrò capire bene il loro programma politico sia riguardo il LAVORO, la SICUREZZA, e quant'altro rientri nei miei principi politici.

Non voterò MAI PIÙ nessuno che non rispecchi questi miei principi e non me la sentirò più di votare il meno peggio.

Ben vengano questi nuovi progetti politici che non riesco ancora ad inquadrarli politicamente per il semplice fatto che, come ho detto sempre, non basta essere persone oneste, in politica bisogna avere obiettivi e questi esporli all'elettorato.

Io posso ritenere Prodi una delle poche personalità politiche oneste però politicamente non mi rappresenta e per questo posso già ritenere che questi nuovi progetti politici non rispecchiano altro che i precedenti e come vedo, portano in se gli stessi elementi che sono stati causa del fallimento politico di questi ultimi anni.

Non accetto più questi minestroni che hanno il solo scopo, prima di battere Berlusconi e ora di battere Renzi.

Qui dentro ci sta un po' di tutto e di più.

Sono stati proprio questi la vera causa dell'antipolitica che ora stiamo vivendo.

Io, non ci sto più su questo modo di intendere la politica. Ha fallito e ha creato molti danni difficili ora da riparare.

Voglio e lavoro per una cosa diversa, rivoluzionaria che tenga presente non il proprio campicello e che non sia solo una toppa ad un sistema che solo in questo momento potrebbe cadere.

Basterebbe solo una piccola spinterella ma purtroppo mi accorgo che quelli che ora la potrebbero darla han sì tirato il sasso ma subito han ritirato indietro il braccio per non farsi scoprire da altri (del sistema).

Stanno solo mettendo delle toppe che si dimostrano ancora peggio del buco. Vogliano mantenere il sistema attuale e quindi, io con costoro NON HO PIU' NIENTE DA SPARTIRE.

L'ULIVO?
Oramai mi sta stretto anche questo. Ha fallito!!!

Olio e acqua non si mescolano.
Non puo' avvenire alcun legame tra le molecole delle due sostanze!


Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Gli eterni nipotini del general Cadorna a Caporetto


Noi siamo sempre quelli delle avventure. In Russia abbiamo mandato divisioni prelevate dal Nord Africa con la divisa estiva, a combattere contro il generale inverno.

Settantatre anni dopo i generali della sinistra vogliono di nuovo fare la guerra senza sapere come farla.


Anche sul Manifesto di oggi Daniela Preziosi titola: Nuova sinistra, «ora si parte».....................


Si parte per dove??????????????????????????????''

A pagina 16 del cartaceo de Il Fatto Quotidiano, è presente un articolo dal titolo: "L'Italia ha l'élite più criminale dell'Occidente"

Dal Corriere:


Industria 4.0: viaggio nelle fabbriche del futuro
L’anticipazione dell’inchiesta di Report in onda stasera, alle 21.45 su Rai3 - di Michele

Fabbriche che fanno dialogare macchinari, uomini e prodotti fra loro. Sistemi di fabbriche collegate in rete, che sfruttano il cloud e l’intelligenza artificiale per creare un unico processo produttivo. Razionalizzando la produzione, aumentando la personalizzazione, eliminando gli sprechi. Non è un sogno: l’industria 4.0 è già realtà.

Video
http://video.corriere.it/industria-40-v ... 80d07bb3bf


Sciopa, (muori nel dialetto milanese) se uno di questi capini,capetti, caponi della sinistra sappia mai affrontare i problemi reali che la società italiana sta affrontando o che dovrà affrontare.

Il Pci di un tempo prendeva voti non tanto perché fosse comunista, ma perché si occupava dei problemi della società italiana. Soprattutto del mondo del lavoro.

Poi s'è perso tutto, e ancora oggi si parla del nulla.
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