Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
Prima puntata di Tagadà.
Croppi: Per votare a Milano, Napoli e Roma, ci vuole un nuova legge elettorale.
Il premier venusiano, fà finta di niente per non pagare il dazio????????????????
Croppi: Per votare a Milano, Napoli e Roma, ci vuole un nuova legge elettorale.
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Re: Diario della caduta di un regime.
Notizia flash a Tagadà:
Anche Giovanardi lascia il Nuovo Centro Detenuti.
Non é una gran notizia, ma quando i topi fuggono vuol dire che la nave (si fa per dire, perchè l'NCD è solo una bagnarola) sta pe affondare.
Anche Giovanardi lascia il Nuovo Centro Detenuti.
Non é una gran notizia, ma quando i topi fuggono vuol dire che la nave (si fa per dire, perchè l'NCD è solo una bagnarola) sta pe affondare.
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Re: Diario della caduta di un regime.
IL RITORNO DEL MIN CUL POP
Il caso
Scuole a rischio: con l'otto per mille si premia il progetto bello, non quello urgente
I fondi sono pochi e così solo sei istituti riceveranno finanziamenti. Un terzo delle somme andranno a un comune vicino Bologna per una ristrutturazione che consentirà di realizzare un avveniristico programma. Ma i soldi non dovevano andare agli edifici più a rischio?
di Paolo Fantauzzi
27 ottobre 2015
http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
Il caso
Scuole a rischio: con l'otto per mille si premia il progetto bello, non quello urgente
I fondi sono pochi e così solo sei istituti riceveranno finanziamenti. Un terzo delle somme andranno a un comune vicino Bologna per una ristrutturazione che consentirà di realizzare un avveniristico programma. Ma i soldi non dovevano andare agli edifici più a rischio?
di Paolo Fantauzzi
27 ottobre 2015
http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
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Re: Diario della caduta di un regime.
27 ott 2015 11:13
ASSALTO ALL’ITALICUM
– UN AMPIO FRONTE DI COSTITUZIONALISTI, AVVOCATI E ASSOCIAZIONI TENTA LA STRADA GIUDIZIARIA PER STRAVOLGERE LA LEGGE ELETTORALE DI RENZI
– PRONTI I RICORSI ALLA CONSULTA E I QUESITI REFERENDARI PER LA CASSAZIONE
– I DUBBI DEL DUCETTO DI RIGNANO SULL’ACCETTAZIONE DI QUALCHE MODIFICA
A guidare il gruppo anti-Italicum c’è l’avvocato Felice Besostri, quello che ha già vinto la battaglia contro il Porcellum, e giuristi come Gustavo Zagrebelsky e Luigi Ferrajoli. Nel mirino ci sono il premio di maggioranza e i capilista bloccati. I partiti sono pronti ad appoggiare i referendum, da Forza Italia ai Cinque Stelle, passando per la minoranza dem di Speranza e Bersani…
1.BATTAGLIA SULL'ITALICUM PARTE LA VALANGA DI RICORSI "È INCOSTITUZIONALE"
L.Mi. per “la Repubblica”
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 111474.htm
ASSALTO ALL’ITALICUM
– UN AMPIO FRONTE DI COSTITUZIONALISTI, AVVOCATI E ASSOCIAZIONI TENTA LA STRADA GIUDIZIARIA PER STRAVOLGERE LA LEGGE ELETTORALE DI RENZI
– PRONTI I RICORSI ALLA CONSULTA E I QUESITI REFERENDARI PER LA CASSAZIONE
– I DUBBI DEL DUCETTO DI RIGNANO SULL’ACCETTAZIONE DI QUALCHE MODIFICA
A guidare il gruppo anti-Italicum c’è l’avvocato Felice Besostri, quello che ha già vinto la battaglia contro il Porcellum, e giuristi come Gustavo Zagrebelsky e Luigi Ferrajoli. Nel mirino ci sono il premio di maggioranza e i capilista bloccati. I partiti sono pronti ad appoggiare i referendum, da Forza Italia ai Cinque Stelle, passando per la minoranza dem di Speranza e Bersani…
1.BATTAGLIA SULL'ITALICUM PARTE LA VALANGA DI RICORSI "È INCOSTITUZIONALE"
L.Mi. per “la Repubblica”
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 111474.htm
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Re: Diario della caduta di un regime.
Marino è come il dieselgate per la Volkswagen.
CONTI IN PICCHIATA
Il dieselgate affonda Volkswagen: primo “rosso” da quindici anni
La casa automobilistica tedesca è andata in rosso nel terzo trimestre, con una perdita netta di 1,67 miliardi di euro, dovuta agli accantonamenti decisi dal gruppo in seguito allo scandalo dei motori diesel truccati
Sondaggi, il M5s sfonda quota 27. Al ballottaggio testa a testa con il Pd. Centrodestra unito supera i 5 Stelle
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2167107/
CONTI IN PICCHIATA
Il dieselgate affonda Volkswagen: primo “rosso” da quindici anni
La casa automobilistica tedesca è andata in rosso nel terzo trimestre, con una perdita netta di 1,67 miliardi di euro, dovuta agli accantonamenti decisi dal gruppo in seguito allo scandalo dei motori diesel truccati
Sondaggi, il M5s sfonda quota 27. Al ballottaggio testa a testa con il Pd. Centrodestra unito supera i 5 Stelle
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2167107/
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Re: Diario della caduta di un regime.
Anche qui, per quanto onesto ritenga Marino, mi chiedo ancora una volta come abbia potuto cadere nella trappola della politica essendo un personaggio quotato in ambito chirurgico mondiale.camillobenso ha scritto:Marino è come il dieselgate per la Volkswagen.
CONTI IN PICCHIATA
Il dieselgate affonda Volkswagen: primo “rosso” da quindici anni
La casa automobilistica tedesca è andata in rosso nel terzo trimestre, con una perdita netta di 1,67 miliardi di euro, dovuta agli accantonamenti decisi dal gruppo in seguito allo scandalo dei motori diesel truccati
Sondaggi, il M5s sfonda quota 27. Al ballottaggio testa a testa con il Pd. Centrodestra unito supera i 5 Stelle
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2167107/
Non aver capito che poteva essere usato e' stato un grosso errore come lo e' stato quando ha accettato la candidatura a sindaco dopo le primarie.
Sapeva che non avrebbe avuto l'appoggio del suo partito e quindi dopo averle vinte queste primaria sarebbe stata cosa molto giusta si fosse ritirato.
Certo, per un non politico sapere come sarebbero andate le cose non sarebbe stato facile. Perlomeno avrebbe dovuto chiedere l'appoggio del mago Otelma . Purtroppo non e' stato cosi e quindi ha pagato di grosso .
Chiedersi ora come andranno le cose e' come vincere al lotto.
Vedere tutta questa gente in piazza Campidoglio mi rattrista un po perché vuol dire che la politica e' a livelli bassi non per il fervore che ci mettono i suoi sostenitori ma perché non e' cosi che si deve far politica. La polis e' quasi un'arte suprema nella quale esiste si la passione ma ci vuole un' impegno quotidiano e non lasciar solo il tuo rappresentante.
Oramai e' diventato un male endemico dal quale non vedo vie di uscita se non un pericoloso populismo e qualunquismo i cui esiti non possiamo ancora definirli e di tutto questo, non possiamo semplicemente come al solito dare la colpa ai maitre a penser
E' una società costruita col niente e sul niente ritornera'.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Diario della caduta di un regime.
Roma, Marino sfida Renzi e ritira le dimissioni
Ieri sera il lungo faccia a faccia tra Matteo Orfini e il primo cittadino è finito con un nulla di fatto
Oggi il commissario del partito ha chiesto agli eletti in Campidoglio di lasciare se il sindaco non se ne va
Politica
Ignazio Marino resta. O almeno ci prova. Il primo cittadino ha infatti deciso di ritirare le sue dimissioni andando incontro alle conseguenze dentro al Pd che ha deciso di far dimettere subito dal loro incarico tutti i suoi consiglieri in Campidoglio. Questa almeno la linea decisa durante l’incontro tra il commissario del Pd a Roma Matteo Orfini e i consiglieri dem. Il commissario del Pd romano ha convocato tutti i componenti del partito in consiglio comunale per verificare la disponibilità a lasciare l’incarico davanti alla marcia indietro di Marino
http://www.ilfattoquotidiano.it/
^^^^^^^^^
Roma, Marino sfida Renzi e ritira le dimissioni. Mossa anti-sindaco del Pd, Orfini a consiglieri: “Rimettete mandato”
Tra il primo cittadino e il partito è scontro frontale. Ma molti assessori lasciano il mandato, compreso Sabella: "Torno a fare il magistrato". Sel: "Si stanno prendendo una responsabilità importante perché di fatto è una sfiducia che avviene ad opera di un intervento del governo e del premier"
di F. Q. | 29 ottobre 2015
Sul Campidoglio lo scontro diventa frontale. Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha infatti ritirato le dimissioni che aveva presentato il 12 ottobre al culmine della polemica su scontrini e rimborsi di pranzi e cene. Ma la questione ora è diventata tutta politica. La mossa di Marino, che era nell’aria ormai da giorni, è una sfida aperta al proprio partito che gli ha ritirato la fiducia ormai da diverse settimane e in particolare al segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi. La scadenza dei 20 giorni per ritirare le dimissioni sarebbe caduta al 2 novembre.
La decisione di Marino arriva quasi in contemporanea, infatti, con la richiesta del presidente del Pd e commissario cittadino del partito Matteo Orfini che – con piene deleghe di Renzi – ha chiesto ai consiglieri comunali di rimettere il mandato in modo da far decadere l’Assemblea capitolina e quindi il primo cittadino. Una mossa per “togliere ossigeno” all’ipotesi di ritiro delle dimissioni di Marino che però ora da ipotesi è diventata realtà. Tra i consiglieri presenti all’incontro con Orfini la presidente del consiglio comunale Valeria Baglio, Orlando Corsetti, Cecilia Fannunza, Michela Di Biase, Valentina Grippo, Giovanni Paris, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi e il consigliere di Centro Democratico Daniele Parrucci. Il vertice tra Orfini e consiglieri democratici arriva all’indomani dell’incontro, avvenuto a casa del vicesindaco uscente Marco Causi, tra il primo cittadino e lo stesso Orfini. Un faccia a faccia non risolutivo e in qualche tratto drammatico.
Laura Castelli @LaCastelliM5s
#Marino ha appena ritirato le dimissioni... Pagliaccio criminale.
16:40 - 29 Ott 2015
8 8 Retweet
4
Per far decadere il sindaco, tuttavia, non bastano i 19 consiglieri del Pd (che con l’esponente di Centro democratico diventano 20), ma bisogna arrivare a 25 quindi bisognerebbe che si aggiungessero anche rappresentanti di Sel e delle opposizioni, mentre è improbabile che questa scelta venga fatta dai 5 consiglieri eletti con la Lista Marino. Ma anche i vendoliani non sembrano convinti: “Marino ha il dovere di andare in Aula a fare le sue comunicazioni in base alla scelta che ha fatto – ha detto il segretario cittadino, l’ex parlamentare Paolo Cento – È un’idea di buonsenso e non comprendo perché il Pd non percorra una strada democratica di trasparenza per la città”. Anzi, secondo il capogruppo di Sel Gianluca Peciola, “il Pd e le altre forze politiche si stanno prendendo una responsabilità importante perché di fatto è una sfiducia che avviene ad opera di un intervento del governo e di Renzi per motivi che hanno a che fare con la gestione politica del Giubileo, perché Marino non è politicamente controllabile”.
E’ in programma, intorno all’ora di cena, una giunta convocata da Marino, dove chiarirà la propria posizione. Di sicuro, nel prosieguo del proprio mandato, non avrà al suo fianco l’assessore uscente alla Legalità Alfonso Sabella, peraltro favorito per il ruolo di commissario del Comune se Marino avesse confermato le dimissioni. “Torno a fare il magistrato”. Confermano le proprie dimissioni anche l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito e il vicesindaco Marco Causi. “Le mie dimissioni sono già partite e non credo che sarò il solo”, dice Esposito. Entrambi erano entrati nella giunta Marino con l’ultimo rimpasto, quello della “fase due” partita in estate. Lascia anche l’assessore all’Istruzione ed ex sottosegretario Marco Rossi Doria: “Torno al mio lavoro di maestro”.
L’opposizione, prevedibilmente, va all’attacco. “Ancora sceneggiate di fronte alla città in ginocchio? La capitale non è il giocattolo del Pd” commenta Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5s. “Renzi e Marino stanno giocando con Roma”. “Questi burattini – aggiunge – abbiano il coraggio di venire in Aula in Campidoglio e di votare la nostra mozione di sfiducia al sindaco di fronte a Roma”. Per Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra, “Marino non ha alcun senso delle istituzioni. Con il ritiro delle sue dimissioni compie un gesto irresponsabile. È impensabile bloccare Roma e spingere il consiglio comunale nell’ingovernabilità in un momento così delicato come questo alla vigilia di un appuntamento mondiale come il Giubileo”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... o/2170939/
Ieri sera il lungo faccia a faccia tra Matteo Orfini e il primo cittadino è finito con un nulla di fatto
Oggi il commissario del partito ha chiesto agli eletti in Campidoglio di lasciare se il sindaco non se ne va
Politica
Ignazio Marino resta. O almeno ci prova. Il primo cittadino ha infatti deciso di ritirare le sue dimissioni andando incontro alle conseguenze dentro al Pd che ha deciso di far dimettere subito dal loro incarico tutti i suoi consiglieri in Campidoglio. Questa almeno la linea decisa durante l’incontro tra il commissario del Pd a Roma Matteo Orfini e i consiglieri dem. Il commissario del Pd romano ha convocato tutti i componenti del partito in consiglio comunale per verificare la disponibilità a lasciare l’incarico davanti alla marcia indietro di Marino
http://www.ilfattoquotidiano.it/
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Roma, Marino sfida Renzi e ritira le dimissioni. Mossa anti-sindaco del Pd, Orfini a consiglieri: “Rimettete mandato”
Tra il primo cittadino e il partito è scontro frontale. Ma molti assessori lasciano il mandato, compreso Sabella: "Torno a fare il magistrato". Sel: "Si stanno prendendo una responsabilità importante perché di fatto è una sfiducia che avviene ad opera di un intervento del governo e del premier"
di F. Q. | 29 ottobre 2015
Sul Campidoglio lo scontro diventa frontale. Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha infatti ritirato le dimissioni che aveva presentato il 12 ottobre al culmine della polemica su scontrini e rimborsi di pranzi e cene. Ma la questione ora è diventata tutta politica. La mossa di Marino, che era nell’aria ormai da giorni, è una sfida aperta al proprio partito che gli ha ritirato la fiducia ormai da diverse settimane e in particolare al segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi. La scadenza dei 20 giorni per ritirare le dimissioni sarebbe caduta al 2 novembre.
La decisione di Marino arriva quasi in contemporanea, infatti, con la richiesta del presidente del Pd e commissario cittadino del partito Matteo Orfini che – con piene deleghe di Renzi – ha chiesto ai consiglieri comunali di rimettere il mandato in modo da far decadere l’Assemblea capitolina e quindi il primo cittadino. Una mossa per “togliere ossigeno” all’ipotesi di ritiro delle dimissioni di Marino che però ora da ipotesi è diventata realtà. Tra i consiglieri presenti all’incontro con Orfini la presidente del consiglio comunale Valeria Baglio, Orlando Corsetti, Cecilia Fannunza, Michela Di Biase, Valentina Grippo, Giovanni Paris, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi e il consigliere di Centro Democratico Daniele Parrucci. Il vertice tra Orfini e consiglieri democratici arriva all’indomani dell’incontro, avvenuto a casa del vicesindaco uscente Marco Causi, tra il primo cittadino e lo stesso Orfini. Un faccia a faccia non risolutivo e in qualche tratto drammatico.
Laura Castelli @LaCastelliM5s
#Marino ha appena ritirato le dimissioni... Pagliaccio criminale.
16:40 - 29 Ott 2015
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Per far decadere il sindaco, tuttavia, non bastano i 19 consiglieri del Pd (che con l’esponente di Centro democratico diventano 20), ma bisogna arrivare a 25 quindi bisognerebbe che si aggiungessero anche rappresentanti di Sel e delle opposizioni, mentre è improbabile che questa scelta venga fatta dai 5 consiglieri eletti con la Lista Marino. Ma anche i vendoliani non sembrano convinti: “Marino ha il dovere di andare in Aula a fare le sue comunicazioni in base alla scelta che ha fatto – ha detto il segretario cittadino, l’ex parlamentare Paolo Cento – È un’idea di buonsenso e non comprendo perché il Pd non percorra una strada democratica di trasparenza per la città”. Anzi, secondo il capogruppo di Sel Gianluca Peciola, “il Pd e le altre forze politiche si stanno prendendo una responsabilità importante perché di fatto è una sfiducia che avviene ad opera di un intervento del governo e di Renzi per motivi che hanno a che fare con la gestione politica del Giubileo, perché Marino non è politicamente controllabile”.
E’ in programma, intorno all’ora di cena, una giunta convocata da Marino, dove chiarirà la propria posizione. Di sicuro, nel prosieguo del proprio mandato, non avrà al suo fianco l’assessore uscente alla Legalità Alfonso Sabella, peraltro favorito per il ruolo di commissario del Comune se Marino avesse confermato le dimissioni. “Torno a fare il magistrato”. Confermano le proprie dimissioni anche l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito e il vicesindaco Marco Causi. “Le mie dimissioni sono già partite e non credo che sarò il solo”, dice Esposito. Entrambi erano entrati nella giunta Marino con l’ultimo rimpasto, quello della “fase due” partita in estate. Lascia anche l’assessore all’Istruzione ed ex sottosegretario Marco Rossi Doria: “Torno al mio lavoro di maestro”.
L’opposizione, prevedibilmente, va all’attacco. “Ancora sceneggiate di fronte alla città in ginocchio? La capitale non è il giocattolo del Pd” commenta Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5s. “Renzi e Marino stanno giocando con Roma”. “Questi burattini – aggiunge – abbiano il coraggio di venire in Aula in Campidoglio e di votare la nostra mozione di sfiducia al sindaco di fronte a Roma”. Per Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra, “Marino non ha alcun senso delle istituzioni. Con il ritiro delle sue dimissioni compie un gesto irresponsabile. È impensabile bloccare Roma e spingere il consiglio comunale nell’ingovernabilità in un momento così delicato come questo alla vigilia di un appuntamento mondiale come il Giubileo”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... o/2170939/
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Re: Diario della caduta di un regime.
30 ott 2015 16:37
LO PAGA RENZI IL CONTO DELLE QUATTRO BANCHE IN CRISI?
- QUATTRO ISTITUTI STANNO PER FALLIRE. NEL GIRO DI POCHI GIORNI SERVE L'AUTORIZZAZIONE DELL'UE E UN PIANO D'URGENZA PER EVITARE UNA CORSA AGLI SPORTELLI E UNA BOMBA DA 10 MILIARDI SUI CONTI PUBBLICI
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 111802.htm
LO PAGA RENZI IL CONTO DELLE QUATTRO BANCHE IN CRISI?
- QUATTRO ISTITUTI STANNO PER FALLIRE. NEL GIRO DI POCHI GIORNI SERVE L'AUTORIZZAZIONE DELL'UE E UN PIANO D'URGENZA PER EVITARE UNA CORSA AGLI SPORTELLI E UNA BOMBA DA 10 MILIARDI SUI CONTI PUBBLICI
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 111802.htm
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Re: Diario della caduta di un regime.
IL RITORNO DEL MIN CUL POP
Dettagli
31/10/2015 di triskel182
Il diavolo si nasconde nei dettagli: cala la disoccupazione, merito del jobs act è il consueto titolone.
Che bello, avete visto che questi diritti sul lavoro non servono a niente?
Poi il dettaglio: i dati dell’Istat dicono che “A settembre meno occupati e meno disoccupati: aumentano gli inattivi”.
Ovvero:
“il mese scorso l’Italia ha perso 36mila occupati (-0,2%) e 35mila disoccupati (-1,1%), mentre ha “guadagnato” 53mila inattivi (+0,4%) di età compresa tra i 15 e i 64 anni.
E così il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,5 per cento. Su base annua l’occupazione cresce dello 0,9% (+192mila persone occupate) e il tasso di 0,6 punti. Quanto alla disoccupazione, il tasso pari all’11,8%, cala di 0,1 punti percentuali e nei dodici mesi di 1 punto. Il tasso di inattività, infine, è pari al 35,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali.”
Non è cosa da poco, è un po’ come le vittorie alle elezioni regionali passate, vinte dal Pd ma con una vasta astensione.
Con la differenza che qui parliamo di posti di lavoro, dove un posto una persone, una famiglia.
Altro dettaglio: Rondolino e la sua battaglia al FQ.
Nessuna smentita da parte del Ministero al suo titolare, dice il giornalista.
Padoan ha dichiarato che “non esiste una correlazione tra limite all’utilizzo del contante ed estensione dell’economia sommersa”, ma sul sito del ministero c’è un rapporto del 2011 che consiglia, nella parte finale, di “accrescere l’uso della moneta elettronica”. Tutto qui? Dov’è il contrasto, lo scontro, la guerra fra Padoan e il suo ministero?
La smentita è nel grafico, che l’articolo del FQ ha riportato, che mette in relazione proprio contante ed evasione.
Infine, l’incredibile vicenda di Marino e della capitale.
Per sfiduciarlo, oggi il PD chiederà i voti all’opposizione, da Marchini a Davide Bordoni a Sveva Belviso, l’ex vicesindaco di Alemanno che Buzzi ha indicato come politico a libro paga.
Per dire, dove siamo arrivati ..
Da unoenessuno.blogspot.it
Dettagli
31/10/2015 di triskel182
Il diavolo si nasconde nei dettagli: cala la disoccupazione, merito del jobs act è il consueto titolone.
Che bello, avete visto che questi diritti sul lavoro non servono a niente?
Poi il dettaglio: i dati dell’Istat dicono che “A settembre meno occupati e meno disoccupati: aumentano gli inattivi”.
Ovvero:
“il mese scorso l’Italia ha perso 36mila occupati (-0,2%) e 35mila disoccupati (-1,1%), mentre ha “guadagnato” 53mila inattivi (+0,4%) di età compresa tra i 15 e i 64 anni.
E così il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,5 per cento. Su base annua l’occupazione cresce dello 0,9% (+192mila persone occupate) e il tasso di 0,6 punti. Quanto alla disoccupazione, il tasso pari all’11,8%, cala di 0,1 punti percentuali e nei dodici mesi di 1 punto. Il tasso di inattività, infine, è pari al 35,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali.”
Non è cosa da poco, è un po’ come le vittorie alle elezioni regionali passate, vinte dal Pd ma con una vasta astensione.
Con la differenza che qui parliamo di posti di lavoro, dove un posto una persone, una famiglia.
Altro dettaglio: Rondolino e la sua battaglia al FQ.
Nessuna smentita da parte del Ministero al suo titolare, dice il giornalista.
Padoan ha dichiarato che “non esiste una correlazione tra limite all’utilizzo del contante ed estensione dell’economia sommersa”, ma sul sito del ministero c’è un rapporto del 2011 che consiglia, nella parte finale, di “accrescere l’uso della moneta elettronica”. Tutto qui? Dov’è il contrasto, lo scontro, la guerra fra Padoan e il suo ministero?
La smentita è nel grafico, che l’articolo del FQ ha riportato, che mette in relazione proprio contante ed evasione.
Infine, l’incredibile vicenda di Marino e della capitale.
Per sfiduciarlo, oggi il PD chiederà i voti all’opposizione, da Marchini a Davide Bordoni a Sveva Belviso, l’ex vicesindaco di Alemanno che Buzzi ha indicato come politico a libro paga.
Per dire, dove siamo arrivati ..
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Re: Diario della caduta di un regime.
Un altro colpo alle istituzioni, per niente necessario in questo passaggio storico.
2 nov 2015 11:49
1. FERMI TUTTI! UNA DELLE IMMAGINI CHE CROCIFIGGE BOSSETTI È UN FILMINO TAROCCO!
2. QUEL FILMATO VISTO IN TUTTI PROGRAMMI, RIPRESO DALLE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA, IN CUI A DETTA DEGLI INQUIRENTI APPARIVA IL FURGONE DI MASSIMO BOSSETTI CHE GIRA INTORNO ALLA PALESTRA DI BREMBATE LA SERA IN CUI È SCOMPARSA YARA E’ UN FALSO!
3. GIAMPIETRO LAGO, IL COMANDANTE DEL RIS, IL NUMERO UNO DI TUTTE LE INDAGINI SCIENTIFICHE, AL PROCESSO CONFESSA CHE LE IMMAGINI SONO STATE STATA ASSEMBLATE DAI SUOI UFFICI NON PER DIMOSTRARE UNA TESI, O PER DOCUMENTARE UNA VERITÀ, MA PER CONDIZIONARE I MEDIA CON ELEMENTI DI CUI GIÀ SI CONOSCEVA LA NON AUTENTICITÀ (VIDEO)
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 111915.htm
2 nov 2015 11:49
1. FERMI TUTTI! UNA DELLE IMMAGINI CHE CROCIFIGGE BOSSETTI È UN FILMINO TAROCCO!
2. QUEL FILMATO VISTO IN TUTTI PROGRAMMI, RIPRESO DALLE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA, IN CUI A DETTA DEGLI INQUIRENTI APPARIVA IL FURGONE DI MASSIMO BOSSETTI CHE GIRA INTORNO ALLA PALESTRA DI BREMBATE LA SERA IN CUI È SCOMPARSA YARA E’ UN FALSO!
3. GIAMPIETRO LAGO, IL COMANDANTE DEL RIS, IL NUMERO UNO DI TUTTE LE INDAGINI SCIENTIFICHE, AL PROCESSO CONFESSA CHE LE IMMAGINI SONO STATE STATA ASSEMBLATE DAI SUOI UFFICI NON PER DIMOSTRARE UNA TESI, O PER DOCUMENTARE UNA VERITÀ, MA PER CONDIZIONARE I MEDIA CON ELEMENTI DI CUI GIÀ SI CONOSCEVA LA NON AUTENTICITÀ (VIDEO)
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