"giorni impazziti"

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camillobenso
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Re: "giorni impazziti"

Messaggio da camillobenso »

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gennaro • un'ora fa

Ci propinano magie e ci frgano la materia: il denaro. Amen.

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QUESTA NON L'AVEVO MAI SENTITA


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pantera gennaro • 39 minuti fa

" Quando i missionari cristiani giunsero, gli africani avevano la terra e i missionari la bibbia . Essi ci dissero di pregare a occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la bibbia "

( Jomo Kenyatta ,,, primo presidente del Kenya libero )
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Paola Foraboschi • un'ora fa

e pare sia pure vicina all'Opus dei, bella roba..


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chiarly • un'ora fa

Non vedo a che titolo arrestino una cittadina italiana solo perchè svela le porcherie che fanno in vaticano coi soldi

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Giulia chiarly • 34 minuti fa

La Stampa dice che L'Ansa scrive che papa Francesco è stato informato di questi provvedimenti della giustizia vaticana e ha dato la sua approvazione… e te pareva …

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Matteo Certa • un'ora fa

Per i cattolici.
Da ricordare:Hanno usato l'utero in affitto
la Madonna l'eterologa e se leggete bene la BIbbia
ne troverete a quintali di depravati che di Dio se ne sono Sbattuti altamente.
E questi in Vaticano sono i risultati di letture nefaste !


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giacomojoyce • un'ora fa

Per un attimo cambiamo bersaglio?


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chiarly giacomojoyce • un'ora fa

sicuramente i credenti si meritano una classe ecclesistica migliore...............

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camillobenso
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Re: "giorni impazziti"

Messaggio da camillobenso »

Cristo si fermato ad Empoli




“I soldi della carità spesi dai monsignori e quelli dei bambini per l’attico di Bertone”
(EMILIANO FITTIPALDI)

03/11/2015 di triskel182
avarizia
L’anticipazione.
Nel libro del giornalista de L’Espresso Emiliano Fittipaldi, i documenti che raccontano gli ultimi scandali finanziari vaticani.

RICCHEZZE
sterminate, proprietà immobiliari per quattro miliardi di euro, offerte per la beneficenza che non vengono spese per i più poveri ma ammucchiate in conti e investimenti, o per esigenze dei monsignori di curia.
E ancora: fondazioni vaticane dedicate ai bambini malati che investono centinaia di migliaia di euro per ristrutturare la casa di cardinali importanti, imprenditori indagati in Italia che — nonostante l’annunciata pulizia della banca vaticana — ancora nascondono i loro soldi allo Ior, investimenti milionari (da parte del Bambin Gesù, ospedale finanziato dallo Stato italiano e che ha in cassaforte un fondo segreto da 427 milioni di euro) su aziende petrolifere e chimiche Usa come la Exxon e la Dow Chemical.
Nel libro “Avarizia” del giornalista de “L’Espresso” Emiliano Fittipaldi, in uscita per Feltrinelli giovedì 5 novembre, si raccontano decine di scandali finanziari vaticani, grazie allo studio di una documentazione riservatissima e a un lungo lavoro di inchiesta giornalistica. Ecco alcuni stralci.

LAVORI NEL MEGA ATTICO
Partiamo dal Bambin Gesù. O meglio da una fondazione controllata, nata nel 2008 per raccogliere denaro per i piccoli pazienti. Gli investigatori della società di revisione PricewaterhouseCoopers (PwC) nella bozza del rapporto consegnata al Vaticano il 21 marzo 2014 dedicano alla onlus italiana con sede in Vaticano alcuni passaggi della loro due diligence. Nel focus si evidenzia l’affitto di un elicottero, nel febbraio 2012, per la bellezza di 23 mila e 800 euro. Pagati sull’unghia dalla fondazione Bambin Gesù «a una società di charter per trasportare monsignor Bertone dal Vaticano alla Basilicata per alcune attività di marketing svolte per conto dell’ospedale». Ma c’è un’altra spesa della fondazione non pubblicata sul rapporto PwC che rischia di imbarazzare il Papa e il Vaticano.
Quella che riguarda il pagamento dei lavori della nuova casa di Bertone a palazzo San Carlo. La fondazione, definita da PwC come «un veicolo per la raccolta di fondi volti a sostenere l’assistenza, la ricerca e le attività umanitarie del Bambin Gesù» ha saldato le fatture dei lavori per un totale di circa 200mila euro, pagati all’azienda Castelli Real Estate dell’imprenditore Gianantonio Bandera. «Gentile dottor Fittipaldi, alle sue domande» precisa Bertone, «rispondo che il sottoscritto ha versato al medesimo governatorato la somma richiesta come mio contributo ai lavori di ristrutturazione. Non ho nulla a che vedere con altre vicende ». Profiti, fino al 2015 presidente sia del Bambin Gesù che del consiglio direttivo dell’omonima fondazione conferma invece la spesa autorizzata a favore dell’appartamento di Bertone, già finito nella bufera per la sua ampia metratura. La parcella, spiega Profiti, sarebbe stata giustificata dal fatto che la casa del cardinale sarebbe stata poi messa a disposizione della fondazione stessa per finalità “istituzionali”: «È vero: con i soldi stanziati da noi è stata ristrutturata una parte della casa di Bertone. Cercando di ottenere in cambio la disponibilità di potere mettere a disposizione l’appartamento ».

BENEFICENZA ZERO
Se analisi della Ernst e Young evidenziano che vendendo benzina, sigarette e vestiti a costi ribassati rispetto all’Italia il Vaticano guadagna ogni anno 60 milioni (i clienti dei negozi dovrebbero essere circa 5mila, ossia residenti e dipendenti della Santa Sede, ma a Roma sono state distribuite ben 41mila tessere a vip, raccomandati e amici degli amici), leggendo le carte è evidente che i denari in Vaticano si trovano dappertutto. E, quando ce ne sono tanti, è facile che non manchino nemmeno gli sprechi. Un cruccio, per Francesco, che vorrebbe limitarli il più possibile, bloccando rigagnoli infruttuosi per deviarli su attività evangeliche. Una delle voci più interessanti analizzate dai revisori di Kpmg è quella relativa all’Obolo di San Pietro. Il Vaticano lo definisce, letteralmente, un «aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi». La carità dei fedeli (esiste anche un conto Iban dedicato) è andata a gonfiare un fondo che non compare nel bilancio della Santa Sede, e che nel 2013 ha toccato i 378 milioni di euro. «Tutte le entità menzionate nella Pastor Bonus sono incluse nel perimetro di consolidamento», riassumono i commissari della dissolta commissione pontificia commentando le analisi di Kpmg, «ma non tutti i fondi esistenti in queste entità, prevalentemente denaro liquido e titoli, sono riportati nel bilancio di esercizio. Tra gli attivi non consolidati i fondi esclusi dal bilan- cio consolidato ammontano a nonmeno di 471 milioni di euro; di questi, 378 corrispondono all’Obolo di San Pietro. Questi fondi sono depositati su conti bancari presso lo Ior, l’Apsa e altre banche». Un paragrafo del rapporto Moneyval fa luce anche sulla reale destinazione finale dei denari raccolti: «Nel 2010 gli esborsi erano costituiti principalmente da spese ordinarie e straordinarie dei dicasteri e delle istituzioni della curia romana» e non in opere di carità. Stesse evidenze nella gestione dell’8 per 1000.

CASE E AFFARI
Un documento della Commissione referente, scritto in inglese e in italiano e destinato a George Pell, capo della nuova segreteria per l’Economia voluta da Francesco, sintetizza per la prima volta il valore reale di tutti i beni immobiliari di proprietà di istituzioni vaticane. Leggiamolo: «Sulla base delle informazioni messe a disposizione di Cosea, ci sono 26 istituzioni relazionate alla Santa Sede che possiedono beni immobiliari per un valore contabile totale di un miliardo di euro al 31.12.2012. Una valutazione di mercato indicativa dimostra una stima del valore totale dei beni di quattro volte più grande rispetto al valore contabile, o quattro miliardi di euro». Già: quattro miliardi tondi tondi. Nel report sono indicate anche le istituzioni papali «con le proprietà più importanti a valore di mercato». Cioè l’Apsa (con un patrimonio da 2,7 miliardi), la congregazione Propaganda Fide (450 milioni di euro, in passato libri e giornali hanno sempre dato stime ancora più alte), la Casa sollievo della sofferenza (grazie alle donazioni l’ospedale di Padre Pio ha un portafoglio di 37 palazzi valutato 190 milioni) e il Fondo pensioni dei dipendenti, che possiede immobili per 160 milioni di euro. Non è tutto. In un altro report confidenziale della Cosea datato 7 gennaio 2014 si specifica che quasi sempre «gli immobili sono registrati o al costo di acquisizione o al costo di donazione, e molti edifici istituzionali sono valutati a 1 euro. Dunque c’è da aspettarsi che il valore di mercato del real estate vaticano sia molto più grande».

I DEPOSITI DI NOMI ECCELLENTI
Mentre “Avarizia” va in stampa allo Ior galleggiano poco più di cento conti sospetti, tra cui una decina intestati a nomi eccellenti che potrebbero creare più di un disagio a Santa Romana Chiesa. In qualche caso si tratta di eredità di clienti laici ancora da liquidare (a bilancio la somma è messa a 17 milioni), ma altri depositi appartengono a professionisti e imprenditori.
Articolo intero su la repubblica del 03/11/2015.
Ultima modifica di camillobenso il 03/11/2015, 14:13, modificato 1 volta in totale.
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Cristo si fermato ad Empoli





Don Mazzi: “In Vaticano c'è il diavolo. Dice di accogliere ...
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Francesco e "lo sterco del diavolo" - Famiglia Cristiana
http://www.famigliacristiana.it/.../coo ... terco.aspx
02 mar 2015 - Il denaro serve, ma bisogna stare attenti «perché è lo sterco del diavolo». Papa Francesco incontra 7.000 cooperatori di Confcooperative, per i ...
camillobenso
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Re: "giorni impazziti"

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Cristo si fermato ad Empoli






"L'attico di Bertone ristrutturato con i soldi destinati ai bambini"

Emiliano Fittipaldi, autore di "Avarizia", pubblica su Repubblica un'anticipazione del suo libro

Andrea Riva - Mar, 03/11/2015 - 10:54


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 90271.html
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Re: "giorni impazziti"

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Vaticano, intervista a Gianluigi Nuzzi: “Racconto le ruberie sulle elemosine dei nemici del Papa”
L'autore di Via Crucis ricostruisce la situazione ereditata da Papa Francesco e accusa la Santa Sede: gli arresti di Vallejo Balda e Francesca Chaouqui fanno parte del tentativo della Chiesa di ostacolare la pubblicazione del libro
di Carlo Tecce | 3 novembre 2015


Non è la prima volta che un libro di Gianluigi Nuzzi, giornalista e scrittore, fa infuriare il Vaticano, ma stavolta l’uscita di Via Crucis (Chiarelettere) è addirittura preceduta dagli arresti.

Perché il Vaticano teme così tanto il libro?

Racconto per la prima volta la “Via Crucis” di Francesco iniziata appena divenuto Papa per portare avanti le riforme, cambiare la Curia, allontanare i mercanti dal tempio. Il libro svela la situazione drammatica che Jorge Mario Bergoglio eredita da Joseph Ratzinger, fatta di affari opachi, privilegi, angherie. Si temono i libri che raccontano i fatti ricostruendoli con documenti incontrovertibili, che vogliono far conoscere quelle realtà che nulla hanno a che vedere con il vangelo, che testimoniano i continui ostacoli che frappongono questo pontefice dal raggiungere gli obiettivi che annuncia. Bergoglio non fa marketing, è se stesso, ma si confronta con una Curia dove il cambiamento nei dicasteri, nei posti di comando avviene lentamente per non creare fratture.


Queste relazioni segrete sui bilanci e sulla finanza vaticana cosa dimostrano?

Che i cardinali hanno lasciato le berline in garage, ma continuano a vivere in appartamenti di 500 metri quadrati mentre l’unico che vuole cambiare davvero, Bergoglio appunto, vive in soli 50 metri quadrati. È un esempio banale che spiega bene le contraddizioni ancora fortissime del Vaticano.

Il libro contiene anche registrazioni del Papa, cosa dice?
Sono riunioni alle quali partecipano cardinali e monsignori. Il Papa è stato appena eletto, ma già mostra di conoscere bene le drammatiche criticità della curia. Dice che la spesa, i conti sono fuori controllo e fa una disamina impietosa della situazione, di chi se ne approfitta e di chi agisce da incompetente. Il solo fatto che un pontefice debba occuparsi – e controllare, come ho scoperto – persino i lavori edili e gli acquisti indica quale sia la reale situazione d’Oltretevere.

Cosa pensa degli arresti di Vallejo Balda e Francesca Chaouqui, accusati di aver trafugato documenti riservati?
Cosa si può pensare di chi risponde a un libro con le manette? Poi certo, sfogliando il libro – capitolo per capitolo – trovo tante risposte a questi arresti, a chi ha paura che gli scandali emergano, che si sappia quanti soldi dati per la beneficenza vengano invece sottratti alle opere di bene previste dall’Obolo di San Pietro o la storia dei 400 conti correnti bloccati nottetempo allo Ior per tutte le pratiche che riguardavano le santificazioni e le beatificazioni.

Crede che il Vaticano possa in qualche modo ostacolare la pubblicazione del suo libro?
Lo sta già facendo, cercando di trascinare noi giornalisti nella telenovela di corvi, cornacchie, fagiani, gossip e chissà cos’altro, tentando di distrarre dal contenuto di un libro che si basa sui fatti, gli unici che importano a me che faccio il cronista.

Da il Fatto Quotidiano di martedì 3 novembre 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... a/2184040/
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