Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
e
Ultima modifica di camillobenso il 03/11/2015, 6:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
camillobenso ha scritto:SMS per Paolino e Iospero
Il novantenne Alfredo Reichlin conosce molto bene la navigazione su questo pianeta.
Tanto è vero che nell’articolo precedente ha precisato:
E chi comanda?
Il mio slogan sull’oggi è: i mercati governano, i tecnici amministrano, i politici vanno in televisione ad assolvere la funzione della gestione mediata e del simbolico.
Forse esagero, ma le grandi decisioni non vengono più prese dalla politica, oramai messa in mora dall’economia.
E questa è la amara verità di come funziona il mondo negli ultimi vent’anni.
A Paolino dico:
Il pre requisito dell’onestà non basta per entrare nella foresta di lupi mannari.I lupi, da che mondo è mondo sbranano gli agnelli.
Voi vincerete le elezioni a Roma, ma poi verrete sbranati al punto da sparire a livello nazionale.
A Iospero dico:
Che non intendo affatto spegnere il suo sacro fuoco per il ritorno della sinistra.
Ma non si può attraversare la steppa russa per la terza volta, dopo Napoleone ed Hitler, vestiti con la divisa estiva e le scarpe leggere.
Quando si va in guerra bisogna essere attrezzati in maniera adeguata per farla.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
La sinistra non si riprenderà mai con questi personaggi.
dall’articolo di Monica Guerzoni sul Corsera di oggi:
I «dem» sono in rivolta.
Laura Cantini racconta che le donne del Pd «sono schifate dalle allusioni di Mineo, pizzini senza senso». Roberto Giachetti condanna «la volgarità e il delirio», che rendono necessaria «la Croce Rossa, più che la Cosa Rossa». Andrea Marcucci respinge le «bassezze» di Mineo. Il senatore ricorda che «il Pd è pieno di donne belle e decise» e invita a stendere un pietoso velo: «Spero che la Cosa Rossa abbia altri temi di confronto». E la senatrice Francesca Puglisi, su Twitter: «Per Mineo il termine donna deve suonare come una disgrazia».
Molto irritati anche i tre deputati fuoriusciti giusto ieri, Alfredo D’Attorre, Carlo Galli e Vincenzo Folino, ai quali Mineo ha rubato la scena. Irritati sia per il merito, sia perché l’insultante nota del senatore approda sulle agenzie poco dopo la fine della conferenza stampa di addio al Pd, alla quale lo stesso Mineo aveva assistito. E che era stata convocata per spiegare il documento «Ricostruire la sinistra» e annunciare i nuovi gruppi parlamentari con Sel, che avranno nel nome la parola sinistra. «Mineo ha sbagliato, si scusi» è la preghiera di Stefano Fassina, l’ex viceministro che sabato sarà sul palco del teatro Quirino per lanciare la nuova forza politica.
dall’articolo di Monica Guerzoni sul Corsera di oggi:
I «dem» sono in rivolta.
Laura Cantini racconta che le donne del Pd «sono schifate dalle allusioni di Mineo, pizzini senza senso». Roberto Giachetti condanna «la volgarità e il delirio», che rendono necessaria «la Croce Rossa, più che la Cosa Rossa». Andrea Marcucci respinge le «bassezze» di Mineo. Il senatore ricorda che «il Pd è pieno di donne belle e decise» e invita a stendere un pietoso velo: «Spero che la Cosa Rossa abbia altri temi di confronto». E la senatrice Francesca Puglisi, su Twitter: «Per Mineo il termine donna deve suonare come una disgrazia».
Molto irritati anche i tre deputati fuoriusciti giusto ieri, Alfredo D’Attorre, Carlo Galli e Vincenzo Folino, ai quali Mineo ha rubato la scena. Irritati sia per il merito, sia perché l’insultante nota del senatore approda sulle agenzie poco dopo la fine della conferenza stampa di addio al Pd, alla quale lo stesso Mineo aveva assistito. E che era stata convocata per spiegare il documento «Ricostruire la sinistra» e annunciare i nuovi gruppi parlamentari con Sel, che avranno nel nome la parola sinistra. «Mineo ha sbagliato, si scusi» è la preghiera di Stefano Fassina, l’ex viceministro che sabato sarà sul palco del teatro Quirino per lanciare la nuova forza politica.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Peggio di alcuni monsignori del Vaticano abili nel girare la frittata intendendo far capire che i due libri usciti ieri danneggiano Francesco.
I falsoni dei dem che hanno imbrogliato i boccaloni di sinistra, continuano nella recitazione della commedia che vede Verdini il regista, accussando gli ultimi polli che chi esce dal Pd fa il gioco della destra. Quando loro con La Qualunque hanno eliminato gli ultimi ex sinistri per andare con i destri.
Uno che fa un governo con Alfano non può che essere un destrissimo.
La Stampa 6.11.15
Guerini: “Chi esce dal Pd fa il gioco della destra. E l’Italicum non cambia”
Il vicesegretario stoppa il tormentone sul premio di coalizione Sull’ipotesi Marchini: non faremo ammucchiate contro Grillo
di Carlo Bertini
«L’Italicum garantisce rappresentanza e governabilità e una sua modifica non è all’ordine del giorno». Lorenzo Guerini fissa un paletto a terra per stoppare il tormentone e smorzare le aspettative di quelli che hanno letto nelle parole di Renzi sull’assenza di totem ideologici riguardo la legge elettorale una possibile apertura alle loro aspettative. Un alt anche a quella nuova formazione di sinistra che potrebbe avere interesse a veder rispuntare un premio di coalizione.
Tutti questi addii dal Pd non possono produrre un esodo di elettori anche alle comunali?
«A parte il rammarico per le scelte di alcuni colleghi che rispetto, ma non condivido, non credo che il giudizio degli elettori verso il Pd sia condizionato dalle uscite di singoli parlamentari, ma che maturi invece sulla base della capacità del partito di intestarsi fino in fondo la fase di cambiamento che stiamo attuando nel Paese».
Non temete gli effetti nefasti di avere nemici a sinistra?
«No, sono loro che devono temere il rischio di restare una presenza di pura testimonianza. Come ha già detto Renzi, stiamo realizzando l’intuizione originaria del Pd, una grande forza del centrosinistra riformista che sa assumersi fino in fondo la sfida del governo. Non vedo grandi spazi per ciò che nasce a sinistra fuori da questa prospettiva. E la domanda inevasa che dovrebbe esser loro rivolta è: come e con chi vorrebbero governare il Paese?».
Evidente che con voi non si potrebbero alleare, giusto?
«Mi pare che i primi indizi della nascita di questo nuovo soggetto siano caratterizzati da una forte polemica col Pd. Siamo noi il nemico individuato, più che la destra. E ciò mi pare indice di velleitarismo e della ripetizione di un vizio antico, di cui la sinistra italiana non si è liberata fino in fondo».
Anche alle comunali andranno da soli. Una scommessa su Roma e Milano la farebbe?
«Ricordo che alle europee si parlava del sorpasso dei 5Stelle sul Pd, poi abbiamo visto come è finita. Poi tanto per essere chiari anche sull’ipotesi Marchini, a Roma non faremo ammucchiate contro Grillo anche perché non abbiamo paura di nessuno. E in generale sono fiducioso dei risultati che otterremo, sapendo che i comuni sono molto diversi e che arriviamo con percorsi differenti nelle varie città».
Ci arriverete con le primarie?
«Le primarie sono uno strumento, si possono usare o no, laddove i candidati sono molto condivisi se ne può fare a meno. Dopodiché hanno una regola fondamentale: che tutti accettino il verdetto, insomma laddove le faremo chi perde poi sostiene chi vince».
Non rischierete comunque altri casi come quello di Genova? Sconfitte dovute alle divisioni?
«Le uscite a sinistra spesso hanno portato come risultato di favorire gli avversari e loro così stanno facendo il gioco della destra, ma penso che il Pd abbia la forza per non correre questo rischio. Da quando Renzi è segretario, mi pare che l’obiettivo fondamentale di conquistare nuovi elettori lo abbiamo centrato».
A proposito. Gli altri della sinistra, quelli che restano nel Pd, dicono che la manovra puzza di partito della nazione. Falso?
«Assolutamente sì. Altro che partito della nazione! La manovra supera la stagione di austerità, stimola la crescita, abbassa la pressione fiscale e affronta la lotta alla povertà. Una legge che ha connotati di sinistra».
Non alzare il contante a 3 mila euro, far pagare la Tasi a un terzo degli italiani. Accetterete qualcosa della contromanovra della minoranza Pd?
«La premessa è che vorrei che tutto il Pd approvi la svolta che contiene questa legge di stabilità. Il confronto potrebbe portare ad alcune modifiche, ovviamente senza stravolgerne l’impianto. Ma su certi punti non torniamo indietro».
I falsoni dei dem che hanno imbrogliato i boccaloni di sinistra, continuano nella recitazione della commedia che vede Verdini il regista, accussando gli ultimi polli che chi esce dal Pd fa il gioco della destra. Quando loro con La Qualunque hanno eliminato gli ultimi ex sinistri per andare con i destri.
Uno che fa un governo con Alfano non può che essere un destrissimo.
La Stampa 6.11.15
Guerini: “Chi esce dal Pd fa il gioco della destra. E l’Italicum non cambia”
Il vicesegretario stoppa il tormentone sul premio di coalizione Sull’ipotesi Marchini: non faremo ammucchiate contro Grillo
di Carlo Bertini
«L’Italicum garantisce rappresentanza e governabilità e una sua modifica non è all’ordine del giorno». Lorenzo Guerini fissa un paletto a terra per stoppare il tormentone e smorzare le aspettative di quelli che hanno letto nelle parole di Renzi sull’assenza di totem ideologici riguardo la legge elettorale una possibile apertura alle loro aspettative. Un alt anche a quella nuova formazione di sinistra che potrebbe avere interesse a veder rispuntare un premio di coalizione.
Tutti questi addii dal Pd non possono produrre un esodo di elettori anche alle comunali?
«A parte il rammarico per le scelte di alcuni colleghi che rispetto, ma non condivido, non credo che il giudizio degli elettori verso il Pd sia condizionato dalle uscite di singoli parlamentari, ma che maturi invece sulla base della capacità del partito di intestarsi fino in fondo la fase di cambiamento che stiamo attuando nel Paese».
Non temete gli effetti nefasti di avere nemici a sinistra?
«No, sono loro che devono temere il rischio di restare una presenza di pura testimonianza. Come ha già detto Renzi, stiamo realizzando l’intuizione originaria del Pd, una grande forza del centrosinistra riformista che sa assumersi fino in fondo la sfida del governo. Non vedo grandi spazi per ciò che nasce a sinistra fuori da questa prospettiva. E la domanda inevasa che dovrebbe esser loro rivolta è: come e con chi vorrebbero governare il Paese?».
Evidente che con voi non si potrebbero alleare, giusto?
«Mi pare che i primi indizi della nascita di questo nuovo soggetto siano caratterizzati da una forte polemica col Pd. Siamo noi il nemico individuato, più che la destra. E ciò mi pare indice di velleitarismo e della ripetizione di un vizio antico, di cui la sinistra italiana non si è liberata fino in fondo».
Anche alle comunali andranno da soli. Una scommessa su Roma e Milano la farebbe?
«Ricordo che alle europee si parlava del sorpasso dei 5Stelle sul Pd, poi abbiamo visto come è finita. Poi tanto per essere chiari anche sull’ipotesi Marchini, a Roma non faremo ammucchiate contro Grillo anche perché non abbiamo paura di nessuno. E in generale sono fiducioso dei risultati che otterremo, sapendo che i comuni sono molto diversi e che arriviamo con percorsi differenti nelle varie città».
Ci arriverete con le primarie?
«Le primarie sono uno strumento, si possono usare o no, laddove i candidati sono molto condivisi se ne può fare a meno. Dopodiché hanno una regola fondamentale: che tutti accettino il verdetto, insomma laddove le faremo chi perde poi sostiene chi vince».
Non rischierete comunque altri casi come quello di Genova? Sconfitte dovute alle divisioni?
«Le uscite a sinistra spesso hanno portato come risultato di favorire gli avversari e loro così stanno facendo il gioco della destra, ma penso che il Pd abbia la forza per non correre questo rischio. Da quando Renzi è segretario, mi pare che l’obiettivo fondamentale di conquistare nuovi elettori lo abbiamo centrato».
A proposito. Gli altri della sinistra, quelli che restano nel Pd, dicono che la manovra puzza di partito della nazione. Falso?
«Assolutamente sì. Altro che partito della nazione! La manovra supera la stagione di austerità, stimola la crescita, abbassa la pressione fiscale e affronta la lotta alla povertà. Una legge che ha connotati di sinistra».
Non alzare il contante a 3 mila euro, far pagare la Tasi a un terzo degli italiani. Accetterete qualcosa della contromanovra della minoranza Pd?
«La premessa è che vorrei che tutto il Pd approvi la svolta che contiene questa legge di stabilità. Il confronto potrebbe portare ad alcune modifiche, ovviamente senza stravolgerne l’impianto. Ma su certi punti non torniamo indietro».
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Repubblica 6.11.15
Alfano: quelli della sinistra dem io e Matteo non li facciamo parlare
ROMA «Alcune misure non ci convincono. E non ci convincono perché vediamo la traccia, il profumo del Partito della nazione». Roberto Speranza e gli altri esponenti della minoranza del Pd attaccano la legge di Stabilità e propongono dieci modifiche. «Abbiamo voluto fare la conferenza stampa qui al Nazareno - spiega l’ex capogruppo perché noi siamo il Pd, ci sentiamo parte del Pd». Una risposta polemica ai compagni di partito che hanno lasciato nei giorni scorsi. Ma su questo Speranza è polemico anche con Matteo Renzi: « Il bivio non può essere sempre: o l’applauso o esci dal Pd. Io voglio anche battermi per difendere le mie idee». Linea condivisa da Gianni Cuperlo, che scherzando dice «la minoranza ha sposato la linea dell’allegria del premier, abbiamo innovato e preparato anche noi delle slide, abbiamo imparato che schiacciando un pulsante il televisore si accende a distanza». Battute a parte, resta il giudizio negativo su una parte della manovra, associata all’odiato Partito della Nazione. Ed ecco dieci proposte, illustrate da Cecilia Guerra, che dovrebbero riportare più a sinistra la Stabilità preparata dal governo. La richiesta più forte riguarda Imu e Tasi. Alla minoranza dem non basta il “ravvedimento” di Renzi su ville e castelli. Propone di allargare la platea dei contribuenti alle case di valore e di recuperare così un miliardo e mezzo. Soldi che verrebbero dirottati verso la sanità, tra l’altro per fare accedere tutti ai farmaci innovativi contro epatite C e malattie rare. In questo dibattito si inserisce Angelino Alfano e non è certo di aiuto a Renzi; « Nel Consiglio mi fa parlare sempre, non come ai ministri della sinistra Pd che non li fa neanche parlare», rivela il leader del Ncd. Felice perché il «governo fa esattamente ciò che volevamo e dovevamo fare noi».
Alfano: quelli della sinistra dem io e Matteo non li facciamo parlare
ROMA «Alcune misure non ci convincono. E non ci convincono perché vediamo la traccia, il profumo del Partito della nazione». Roberto Speranza e gli altri esponenti della minoranza del Pd attaccano la legge di Stabilità e propongono dieci modifiche. «Abbiamo voluto fare la conferenza stampa qui al Nazareno - spiega l’ex capogruppo perché noi siamo il Pd, ci sentiamo parte del Pd». Una risposta polemica ai compagni di partito che hanno lasciato nei giorni scorsi. Ma su questo Speranza è polemico anche con Matteo Renzi: « Il bivio non può essere sempre: o l’applauso o esci dal Pd. Io voglio anche battermi per difendere le mie idee». Linea condivisa da Gianni Cuperlo, che scherzando dice «la minoranza ha sposato la linea dell’allegria del premier, abbiamo innovato e preparato anche noi delle slide, abbiamo imparato che schiacciando un pulsante il televisore si accende a distanza». Battute a parte, resta il giudizio negativo su una parte della manovra, associata all’odiato Partito della Nazione. Ed ecco dieci proposte, illustrate da Cecilia Guerra, che dovrebbero riportare più a sinistra la Stabilità preparata dal governo. La richiesta più forte riguarda Imu e Tasi. Alla minoranza dem non basta il “ravvedimento” di Renzi su ville e castelli. Propone di allargare la platea dei contribuenti alle case di valore e di recuperare così un miliardo e mezzo. Soldi che verrebbero dirottati verso la sanità, tra l’altro per fare accedere tutti ai farmaci innovativi contro epatite C e malattie rare. In questo dibattito si inserisce Angelino Alfano e non è certo di aiuto a Renzi; « Nel Consiglio mi fa parlare sempre, non come ai ministri della sinistra Pd che non li fa neanche parlare», rivela il leader del Ncd. Felice perché il «governo fa esattamente ciò che volevamo e dovevamo fare noi».
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
il manifesto 6.11.15
La piattaforma c’è. A gennaio la prima assemblea comune
Raggiunto accordo al tavolo della 'cosa rossa'
Domani Sel ed ex Pd presentano il nuovo gruppo a Montecitorio, si chiamerà Sinistra italiana
di Daniela Preziosi
Un po’ di suspence c’è stata fino all’ultimo, almeno per gli amanti del genere, ma alla fine tutto è filato liscio. Al documento intitolato «Noi ci siamo, lanciamo la sfida» (di cui il manifesto ha dato notizia il 4 novembre) ieri hanno detto sì tutte le ’anime’ della ’costituente di sinistra’ (la definizione ’cosa rossa’ ormai è respinta da tutti). Il testo annuncia «l’avvio di una fase costituente» del «nuovo soggetto politico di sinistra». L’ok arriva da sei sigle: Sel, Prc, Altra Europa con Tsipras, Possibile (quella di Pippo Civati), Futuro a Sinistra (l’associazione di Stefano Fassina), Act; ma alla discussione hanno partecipato in molti di più, fra personalità e associazioni, da Sergio Cofferati a Sinistra e Lavoro.
La corsa parte, dunque. Presto partirà anche la «Carovana dell’alternativa» per «innervare il processo nei territori, per portare in tutte le città i nostri contenuti, con una logica capillare», come spiega il professore Marco Revelli a nome dell’Altra Europa. Il primo passo è fatto. Anche se non tutte le tessere del mosaico sono già al loro posto. Su come si presenterà quest’area alle amministrative del 2016, per esempio, c’è ancora un pezzo di strada da fare. Secondo il testo approvato ci sarà una «valutazione in comune» e «ovunque» della «possibilità di individuare candidati, di costruire e di sostenere liste nuove e partecipate in grado di raccogliere le migliori esperienze civiche e dal basso e di rappresentare una forte proposta di governo locale in esplicita discontinuità con le politiche dell’attuale esecutivo». Non è detto però che in tutte le città questa valutazione comune porti a candidati unitari: ma ogni giorno ha la sua pena, si vedrà più avanti.
Ieri il tavolo ha anche deciso che la prima assemblea unitaria si svolgerà dal 15 al 17 gennaio. Sulle data si registra la perplessità del civatiano Gianni Principe: il periodo coincide con la campagna per le primarie del centrosinistra in alcune importanti città. Come Milano, sulla quale fin qui gli orientamenti di Sel non coincidono con quelli del Prc e di Civati. Scaramucce fra Possibile e Sel anche sul nuovo gruppo parlametare «Sinistra italiana», che domani sarà presentato al Teatro Quirino di Roma. Un’esperienza spiegata da alcuni come il braccio parlamentare del nuovo soggetto della sinistra; un’equivalenza invece «micidiale» per i civatiani, che non ci stanno. Nicola Fratoianni (Sel) li ha rassicurati: «I nuovi gruppi non si sostituiscono al processo politico né da loro nasce il nuovo soggetto. Proveranno ad essere piuttosto un ’terminale sociale’ (la definizione è di Stefano Rodotà, ndr) che si mette a disposizione della sinistra». Per Civati si tratta comunque di «un’operazione di palazzo». Anche se da Montecitorio filtra un’altra imminente «operazione», la nascita di un sottogruppo fra civatiani ed ex M5S, oggi nel misto.
La piattaforma c’è. A gennaio la prima assemblea comune
Raggiunto accordo al tavolo della 'cosa rossa'
Domani Sel ed ex Pd presentano il nuovo gruppo a Montecitorio, si chiamerà Sinistra italiana
di Daniela Preziosi
Un po’ di suspence c’è stata fino all’ultimo, almeno per gli amanti del genere, ma alla fine tutto è filato liscio. Al documento intitolato «Noi ci siamo, lanciamo la sfida» (di cui il manifesto ha dato notizia il 4 novembre) ieri hanno detto sì tutte le ’anime’ della ’costituente di sinistra’ (la definizione ’cosa rossa’ ormai è respinta da tutti). Il testo annuncia «l’avvio di una fase costituente» del «nuovo soggetto politico di sinistra». L’ok arriva da sei sigle: Sel, Prc, Altra Europa con Tsipras, Possibile (quella di Pippo Civati), Futuro a Sinistra (l’associazione di Stefano Fassina), Act; ma alla discussione hanno partecipato in molti di più, fra personalità e associazioni, da Sergio Cofferati a Sinistra e Lavoro.
La corsa parte, dunque. Presto partirà anche la «Carovana dell’alternativa» per «innervare il processo nei territori, per portare in tutte le città i nostri contenuti, con una logica capillare», come spiega il professore Marco Revelli a nome dell’Altra Europa. Il primo passo è fatto. Anche se non tutte le tessere del mosaico sono già al loro posto. Su come si presenterà quest’area alle amministrative del 2016, per esempio, c’è ancora un pezzo di strada da fare. Secondo il testo approvato ci sarà una «valutazione in comune» e «ovunque» della «possibilità di individuare candidati, di costruire e di sostenere liste nuove e partecipate in grado di raccogliere le migliori esperienze civiche e dal basso e di rappresentare una forte proposta di governo locale in esplicita discontinuità con le politiche dell’attuale esecutivo». Non è detto però che in tutte le città questa valutazione comune porti a candidati unitari: ma ogni giorno ha la sua pena, si vedrà più avanti.
Ieri il tavolo ha anche deciso che la prima assemblea unitaria si svolgerà dal 15 al 17 gennaio. Sulle data si registra la perplessità del civatiano Gianni Principe: il periodo coincide con la campagna per le primarie del centrosinistra in alcune importanti città. Come Milano, sulla quale fin qui gli orientamenti di Sel non coincidono con quelli del Prc e di Civati. Scaramucce fra Possibile e Sel anche sul nuovo gruppo parlametare «Sinistra italiana», che domani sarà presentato al Teatro Quirino di Roma. Un’esperienza spiegata da alcuni come il braccio parlamentare del nuovo soggetto della sinistra; un’equivalenza invece «micidiale» per i civatiani, che non ci stanno. Nicola Fratoianni (Sel) li ha rassicurati: «I nuovi gruppi non si sostituiscono al processo politico né da loro nasce il nuovo soggetto. Proveranno ad essere piuttosto un ’terminale sociale’ (la definizione è di Stefano Rodotà, ndr) che si mette a disposizione della sinistra». Per Civati si tratta comunque di «un’operazione di palazzo». Anche se da Montecitorio filtra un’altra imminente «operazione», la nascita di un sottogruppo fra civatiani ed ex M5S, oggi nel misto.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
FATTI........................NON PAROLE
E' questo che ci aspettiamo. Ma se vogliono andare a avanti devono venire a discuterne sul forum.
Pretenziosi. Sì certo. Perchè siamo più vecchi di Matusalemme, e alla religione della poltrona non ci crediamo.
Anche perché non abbiamo più l'età e non aspiriamo ad una poltronissima.
la nuova iniziativa
Nasce «Sinistra italiana». Code e cori con Bella Ciao. Fassina: «Noi alternativi all'Happy Days di Renzi»
La nuova iniziativa con i fuoriusciti del Pd e i vertici di Sel, il debutto al teatro Quirino di Roma
di Redazione Online
ARTICOLO + VIDEO
E' questo che ci aspettiamo. Ma se vogliono andare a avanti devono venire a discuterne sul forum.
Pretenziosi. Sì certo. Perchè siamo più vecchi di Matusalemme, e alla religione della poltrona non ci crediamo.
Anche perché non abbiamo più l'età e non aspiriamo ad una poltronissima.
la nuova iniziativa
Nasce «Sinistra italiana». Code e cori con Bella Ciao. Fassina: «Noi alternativi all'Happy Days di Renzi»
La nuova iniziativa con i fuoriusciti del Pd e i vertici di Sel, il debutto al teatro Quirino di Roma
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
La nascita di Sinistra Italiana, secondo IFQ.
Sinistra Italiana, teatro Quirino pieno: in 500 restano fuori. In Parlamento saranno 41. Stiglitz sarà consulente economico
Sinistra Italiana, teatro Quirino pieno: in 500 restano fuori. In Parlamento saranno 41. Stiglitz sarà consulente economico
Politica
di F. Q. | 7 novembre 2015
Commenti (0)
“Sold out” al teatro Quirino di Roma per la nascita di Sinistra italiana, il nuovo gruppo parlamentare della sinistra. Simbolo: logo in rosso su fondo giallo.
Platea e palchi sono stracolmi di militanti, ma in tanti sono rimasti fuori e non potranno entrare per motivi di sicurezza: circa 500 persone, secondo gli organizzatori.
Perciò Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre, Nicola Fratoianni e Arturo Scotto hanno deciso di uscire dal teatro, tra un intervento e l’altro, e “riprodurre” l’assemblea anche all’esterno, con un “bis” improvvisato in strada.
Qualche momento di tensione, tra i vigili del fuoco che, per motivi di sicurezza, impediscono di entrare nel teatro Quirino, gremito, e i militanti.
Un vigile del fuoco chiude la porta in faccia anche al deputato Alfredo D’Attorre, che cerca di rientrare dopo aver tenuto un intervento improvvisato per strada.
E nei momenti più concitati, qualche militante insinua, ironico: “Non ci fanno entrare perché sono renziani”.
Nasce anche in Parlamento Sinistra italiana: i deputati saranno 31.
Ne faranno parte i 25 di Sel e 6 ex Pd. Al Senato nascerà solo in un secondo momento la componente del gruppo Misto che avrà lo stesso nome e includerà i 7 di Sel, Mineo e due ex M5s.
Il gruppo della Camera, ha annunciato Monica Gregori, avrà come consulente economico l’economista statunitense premio Nobel Joseph Stiglitz.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... e/2197951/
Sinistra Italiana, teatro Quirino pieno: in 500 restano fuori. In Parlamento saranno 41. Stiglitz sarà consulente economico
Sinistra Italiana, teatro Quirino pieno: in 500 restano fuori. In Parlamento saranno 41. Stiglitz sarà consulente economico
Politica
di F. Q. | 7 novembre 2015
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“Sold out” al teatro Quirino di Roma per la nascita di Sinistra italiana, il nuovo gruppo parlamentare della sinistra. Simbolo: logo in rosso su fondo giallo.
Platea e palchi sono stracolmi di militanti, ma in tanti sono rimasti fuori e non potranno entrare per motivi di sicurezza: circa 500 persone, secondo gli organizzatori.
Perciò Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre, Nicola Fratoianni e Arturo Scotto hanno deciso di uscire dal teatro, tra un intervento e l’altro, e “riprodurre” l’assemblea anche all’esterno, con un “bis” improvvisato in strada.
Qualche momento di tensione, tra i vigili del fuoco che, per motivi di sicurezza, impediscono di entrare nel teatro Quirino, gremito, e i militanti.
Un vigile del fuoco chiude la porta in faccia anche al deputato Alfredo D’Attorre, che cerca di rientrare dopo aver tenuto un intervento improvvisato per strada.
E nei momenti più concitati, qualche militante insinua, ironico: “Non ci fanno entrare perché sono renziani”.
Nasce anche in Parlamento Sinistra italiana: i deputati saranno 31.
Ne faranno parte i 25 di Sel e 6 ex Pd. Al Senato nascerà solo in un secondo momento la componente del gruppo Misto che avrà lo stesso nome e includerà i 7 di Sel, Mineo e due ex M5s.
Il gruppo della Camera, ha annunciato Monica Gregori, avrà come consulente economico l’economista statunitense premio Nobel Joseph Stiglitz.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... e/2197951/
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Ieri sera ad "otto e mezzo" Massimo Cacciari ha definito questi tentativi una "inconsulta agitazione".camillobenso ha scritto:FATTI........................NON PAROLE
E' questo che ci aspettiamo. Ma se vogliono andare a avanti devono venire a discuterne sul forum.
Pretenziosi. Sì certo. Perchè siamo più vecchi di Matusalemme, e alla religione della poltrona non ci crediamo.
Anche perché non abbiamo più l'età e non aspiriamo ad una poltronissima.
la nuova iniziativa
Nasce «Sinistra italiana». Code e cori con Bella Ciao. Fassina: «Noi alternativi all'Happy Days di Renzi»
La nuova iniziativa con i fuoriusciti del Pd e i vertici di Sel, il debutto al teatro Quirino di Roma
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Spero proprio che Cacciari si sbagli!!! Però... finora si è menato il can per l'aia.
s
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
erding ha scritto:Ieri sera ad "otto e mezzo" Massimo Cacciari ha definito questi tentativi una "inconsulta agitazione".camillobenso ha scritto:FATTI........................NON PAROLE
E' questo che ci aspettiamo. Ma se vogliono andare a avanti devono venire a discuterne sul forum.
Pretenziosi. Sì certo. Perchè siamo più vecchi di Matusalemme, e alla religione della poltrona non ci crediamo.
Anche perché non abbiamo più l'età e non aspiriamo ad una poltronissima.
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