Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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SMS per iospero

Incrociando le informazioni su internet negli ultimi 15 anni, e con la letteratura disponibile in libreria, alla fine esce sempre questa conclusione:

Un apparato di super-ricchi e potenti ha imposto il proprio dominio su finanza, società e media

(Dall'articolo precedente di Luciano Gallino)

Come pensi si possa affrontare questa realtà rianimando quel che resta della sinistra?????
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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NELLA BOTTEGA DEL MAGO OTELMA


IL PUNTO


E adesso che succede?????


Domani a Bologna si presentano Salvini e Berlusconi.

Un articolo de Il Giornale.it titola così:

Salvini è pronto per Bologna:
"Sfratto per Renzi e Alfano"



Un’amico leghista questa settimana mi ha chiesto se credo che domani La Qualunque verrà mandato a casa.

Mi piacerebbe tanto, ma non lo credo.

^^^^


La nascita della nuova formazione di sinistra, costringe comunque quei sinistri annacquati che votano La Qualunque a ripensarci e a riflettere che Verdini è un destro della P2.

Anche se in settimana chi si spacciava per un militante del vecchio Pci, non gli fa ne caldo e ne freddo la presenza di Verdini. Io sono per la sinistra, quella di un tempo, che guardava alla Russia.

Dovessi campare ancora mill’anni non riuscirei mai a capire come funzionano certi cervelli. Anche se mi aiutasse l’antropologa Amalia Signorelli.

Ovviamente La Qualunque non mette mai la faccia a fatti negativi.

Manda sempre avanti gli schiavetti. A Milano oggi si sono pronunciati gli schiavetti del MIN CUL POP, Guerini e Serracchiani, che manco a dirlo hanno minimizzato.

Prossimamente La Qualunque dovrà annunciare il ponte sul Colosseo se vuole contenere l’emorragia di voti a sinistra.

Naturalmente per non cadere avrà sempre più bisogno degli appoggi della destra.

Hai visto mai che qualcuno si svegli dall’incantesimo che il PD spurghi non sia un partito di centrosinistra???

I provvedimenti contenuti nella legge di stabilità convincono solo i renziani.

Avrà pertanto i numeri per farla approvare, visto che poi non convince molti delle istituzioni?????

La Qualunque ha accusato il colpo di Mineo dopo quello del Marziano. Con Mineo non ribatte.

La buona sola, rimane tale. Anzi:

Corte Conti: scuola digitale? Non c’è
Computer in 7% aule. Tablet inesistenti



di Marina Boscaino
Insegnante
Scuola
Sciopero della scuola, non tutto è perduto



L’ISTAT ha comunicato:
Casa, tre milioni di famiglie
in difficoltà con mutui e bollette

Secondo l’Istat nel 2014 è risultato in arretrato con il pagamento delle spese e delle utenze domestiche circa il 12% del totale dei nuclei familiari italiani. I problemi maggiori per chi abita in affitto di Michelangelo Borrillo

Cosa annuncerà La Qualunque? Il Ponte su Santa Maria Novella?

^^^^^^


In tutto sto casino rimane un mistero l’intervento di Bersani di oggi che ha stimatizzato che uscire dal PD spurghi oggi vuol dire favorire la destra.

Ma gli accordi del Nazareno dell’inizio dell’anno sotto la regia di Verdini con la casacca berlusconiana Noooooooooooooooo!

Di cose al fuoco ce sono tante? Le prossime settimane saranno complicate.

Come finirà?????

Come se ne viene fuori???????
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Articolo citato nel prossimo post (Articolo di Marc Lazar - Repubblica 7.11.15)

LA sottile analisi politica delle contraddizioni e delle difficoltà della democrazia italiana che Ilvo Diamanti ci ha offerto nel suo articolo “La controdemocrazia” pubblicato su La Repubblica del 3 novembre





Mappe. La controdemocrazia
di ILVO DIAMANTI
03 novembre 2015



Non è facile governare, in Italia. A nessun livello.

Al di là dei limiti della classe politica, l'azione dei gruppi dirigenti è frenata da molti vincoli. Istituzionali e legislativi.

Volti a impedire lo sconfinamento dei poteri politici in ambito economico, sociale.

E nella sfera dei diritti dei cittadini.

La tiranno-fobia, alimentata dall'esperienza del fascismo, ha contribuito, in fase costituente, a rafforzare i poteri di controllo.

Perché "ogni buona costituzione è un atto di sfiducia nei confronti del potere", osservava Benjamin Constant nel 1829.

Così, le istituzioni di garanzia, per prima la magistratura, hanno assunto grande autorità.

Anche se i poteri " politici" hanno cercato, spesso, di neutralizzarla.

Fino a quando, nei primi anni Novanta, Tangentopoli ha travolto la classe politica della cosiddetta Prima Repubblica.

Indebolita dagli scandali per corruzione.

Da allora, magistrati, giudici, avvocati, insomma, le diverse istituzioni e figure del sistema giudiziario, hanno assunto un ruolo prioritario.

Più che " garanti della giustizia": " giustizieri".

Nel senso che i cittadini hanno affidato loro il compito di " giustiziare" la classe politica, inefficace e - appunto - corrotta.

" Garanti della pubblica virtù", li definì Alessandro Pizzorno.

In grado di delegittimare un leader, un partito, un'amministrazione.

Tanto più al tempo della " democrazia del pubblico", dove i media e, soprattutto, la televisione hanno costituito il principale spazio della politica. Il centro dell'opinione pubblica.

Da allora, cioè, negli ultimi vent'anni, i " professionisti della giustizia", oltre che garanti, sono divenuti attori politici di primo piano.

Magistrati e avvocati sono, infatti, numerosi: alla Camera e in Senato.

Ma anche fra i sindaci e i governatori.

Oppure, fra i " custodi" della legalità, in occasione di manifestazioni dove l'interesse pubblico si associa a grandi interessi economici e commerciali.

Come l'Expo e le celebrazioni - imminenti - per il Giubileo.

Allora la figura del magistrato, ma anche del prefetto, insomma: del " garante del bene pubblico", è divenuta una soluzione, quasi, obbligata.

Per ragioni di " sfiducia" nei confronti del potere politico.

Per citare un altro filosofo francese, in questo caso contemporaneo, Pierre Rosanvallon, l'Italia è un caso esemplare di " contro-democrazia".

Che non significa anti-democrazia, ma " democrazia della sorveglianza".

Dove la sfiducia si traduce in controllo democratico.

Esercitata dai magistrati, ma anche da movimenti, comitati e dagli stessi cittadini.

Soprattutto dopo l'avvento di Internet, che è divenuto un canale di controllo e denuncia largamente accessibile e frequentato.

Per questo, il nostro Paese dovrebbe essere considerato una " vera" democrazia. Benjamin Constant ne sarebbe ammirato.

Perché, se la sfiducia è una " virtù democratica", l'Italia dovrebbe essere una democrazia particolarmente virtuosa.

Visto che le istituzioni rappresentative sono sempre più " sfiduciate" dai cittadini. Parlamento, Regioni, Comuni. Perfino la fiducia verso lo Stato oggi non supera il 15% (Sondaggi Demos).

Cioè: la metà rispetto al 2010.

Mentre la fiducia nei partiti - lo abbiamo ripetuto spesso - è ormai scesa al 3%.

D'altronde, oggi, oltre vent'anni dopo Tangentopoli, secondo il 47% degli italiani, la corruzione politica sarebbe più diffusa di allora.

Secondo il 42%: allo stesso modo. Meno del 10% pensa, al contrario, che sia diminuita.

Insomma, partiti e politici: tutti corrotti, proprio come allora.

Anche per questo, da molti anni, per ricoprire cariche e ruoli di amministrazione e di governo, si cercano figure " non politiche".

Come confermano le recenti vicende romane.

Dove al posto del sindaco Ignazio Marino, chirurgo trapiantista, sfiduciato dai consiglieri comunali, è stato nominato commissario Francesco Paolo Tronca, prefetto di Milano. Alla guida dell'Expo.

A Roma era già stato chiamato Franco Gabrielli. Anch'egli prefetto.

In precedenza direttore del Sisde.

Fra i possibili candidati sindaci, si parla di Giovanni Malagò, Alfio Marchini.

Non per caso: " non politici". D'altronde, a Napoli governa De Magistris, in Puglia: Emiliano (già sindaco di Bari). Entrambi magistrati.

A Venezia è divenuto sindaco Luigi Brugnaro, imprenditore. Sfidato da Felice Casson, a lungo magistrato della città.

Il problema, semmai, in Italia, è che la contro-democrazia è " una" faccia della democrazia.

Che è anche " governo".

Ma in Italia l'azione di governo risulta più faticosa del contro-governo.

Non per caso, il Movimento 5 Stelle, percepito dagli elettori come uno strumento di " sorveglianza democratica", secondo i sondaggi, oggi avrebbe superato il 27%.

E si starebbe avvicinando al PdR.

Mentre si assiste al declino dei canali della rappresentanza e della partecipazione.

I corpi intermedi e i partiti: tradizionali canali di formazione della classe politica. E di promozione dei valori e delle domande sociali.

Il trionfo della contro-democrazia, però, sta logorando i suoi stessi protagonisti.

La fiducia nei magistrati, infatti, fra i cittadini, dal 47%, nel 2003, è scesa al 35% nel giugno 2015.

Tuttavia, anche se non è popolare (e neppure populista) affermarlo, io ritengo che una democrazia (rappresentativa) senza partiti non esista.

Non sia " democratica". La politica, i politici: non possono essere rimpiazzati da magistrati, prefetti, imprenditori, giudici, avvocati, chirurghi.

Scelti on demand perché " impolitici".

Senza generare un senso di " vuoto".

D'altronde, 7 persone su 10, in un sondaggio (Demos) di alcuni mesi fa, sostenevano che, in questo clima di confusione, " ci vorrebbe un uomo forte a guidare il Paese".

Matteo Renzi interpreta questi tempi inquieti.

Li traduce " a modo suo".

Per quanto " politico di professione" che rivendica il primato della politica, Renzi: decide (o dice di farlo) " da solo".

È il premier di un governo " personale", il segretario di un partito che non c'è (più).

Alla guida di un Paese dove non ci si fida di nessuno.

Emblema di un presidenzialismo preterintenzionale, che sfida attori e vincoli della contro-democrazia. Specchio di una democrazia liquida. Fin troppo.


© Riproduzione riservata
03 novembre 2015

http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... refresh_ce
Ultima modifica di camillobenso il 08/11/2015, 2:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Repubblica 7.11.15
Il virus dell’antipolitica e il rischio autoritario
di Marc Lazar


LA sottile analisi politica delle contraddizioni e delle difficoltà della democrazia italiana che Ilvo Diamanti ci ha offerto nel suo articolo “La controdemocrazia” pubblicato su La Repubblica del 3 novembre potrebbe servire per numerosi altri paesi europei, a cominciare dalla Francia, spesso presentata come un modello politico al quale l’Italia potrebbe ispirarsi.

Ma a che cosa assistiamo oggi sull’altro versante delle Alpi? La disaffezione nei confronti delle istituzioni, dei partiti politici e della classe politica non è mai stata così elevata. Un sondaggio condotto nell’aprile scorso ha messo in luce che soltanto il 9 per cento dei francesi ha fiducia nei partiti, il 26 per cento nei deputati, il 30 per cento nel Senato e il 31 nell’Assemblée Nationale. Per di più, il forte astensionismo e i voti per il Front National dimostrano in maniera eclatante, di votazione in votazione, il baratro che si va scavando tra ciò che in passato si chiamava il “paese reale” e il “paese legale”. Per le presidenziali che si svolgeranno nel 2017, la stragrande maggioranza dei francesi dichiara di non volere come presidente nessuno dei tre potenziali candidati più in vista, François Hollande, Nicolas Sarkozy e Marine Le Pen. I primi due perché ne hanno già fatto un’esperienza deludente e amara, e la dirigente del Front National perché ai loro occhi continua a mancare di credibilità per poter ricoprire la carica più alta. Tutto ciò equivale a dire che se si andasse alle urne oggi e se fossero loro tre i candidati, gli elettori farebbero una scelta di default. Si tratta di una situazione del tutto nuova nella storia delle elezioni per la presidenza con suffragio universale, la prima delle quali si svolse esattamente cinquant’anni fa. E si tratta di una situazione di rottura rispetto all’idea di fondo che ne ebbe il fondatore della Quinta repubblica, il generale de Gaulle nel 1958.
Il rifiuto nei confronti della classe politica — come, del resto, dell’insieme delle élite, siano esse economiche, sociali, culturali o mediatiche — ha effetti deleteri sul concetto stesso di democrazia. Di conseguenza, in un sondaggio condotto di recente, è stata rivolta agli intervistati una lunga domanda che vale la pena riportare nella sua interezza: “Alcuni pensano che la Francia debba riformarsi in profondità, ma che nessun uomo politico eletto col suffragio universale avrà mai il coraggio di varare tali riforme e che, in tale contesto, sarebbe dunque necessario affidare la direzione del Paese a esperti non eletti che portino a compimento riforme indispensabili per quanto impopolari». Il 67 per cento degli intervistati ha risposto in modo favorevole, più gli intervistati che votano a destra (l’80 per cento dei simpatizzanti dei “repubblicani”, il partito di Sarkozy, e il 76 per cento di chi si sente vicino a Marine Le Pen) che quanti votano a sinistra (anche se il 54 per cento dei simpatizzanti dei socialisti condivide pur sempre questa opinione).
Quando poi chi ha condotto il sondaggio al posto degli esperti ha evocato la possibilità di ricorrere a un «potere politico autoritario, pronto a sbarazzarsi dei meccanismi di controllo democratico esercitato sul governo», il 40 per cento dei francesi si è detto d’accordo, molto più gli intervistati di estrema destra che gli intervistati di destra e di sinistra. In entrambi i casi, ad accettare di buon grado queste soluzioni sono stati i francesi appartenenti a ceti popolari e con un basso livello di istruzione.
Ecco chiaramente, dunque, che al di là delle molteplici differenze che esistono tra Francia e Italia, i due Paesi sono alle prese con sfide democratiche identiche.
Questo punto di vista sulla Francia ha un merito ulteriore per l’Italia, quello di illustrare almeno due dati di fatto molto utili. Disporre di solide istituzioni che permettono al presidente Hollande di governare malgrado la sua impopolarità record e di un sistema elettorale maggioritario su due turni temibilmente efficace per le elezioni presidenziali e le politiche, non mette al riparo dalla crisi della rappresentanza politica. Questi due strumenti non sono equiparabili a vaccini per il virus dell’antipolitica, né costituiscono di per sé validi medicamenti. È dunque indispensabile — ecco la seconda lezione — ricostruire un rapporto di fiducia tra responsabili politici e popolazione. Tale rapporto presuppone partiti completamente rifondati, ripensati, rinnovati, come dice Ilvo Diamanti nel suo articolo, ma anche altri elementi, per esempio una classe politica competente e onesta. Oppure, ancora, leader capaci di indicare un destino, di proporre una visione, di rispondere alle esigenze contraddittorie che si vanno presentando in Francia, in Italia e ovunque in Europa, di una maggiore partecipazione politica, di trasparenza e di autorevolezza. In mancanza di tutto ciò, i cittadini richiederanno senza mezzi termini l’autoritarismo. Già adesso l’85 per cento dei francesi dice di “avvertire il bisogno di un capo che sappia mettere un po’ d’ordine”…
Traduzione di Anna Bissanti
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Giancarlo Valori, the new head of the P2, received in grand style in Livorno

Original: Senza Soste (Livorno, Italy)
Date: June 1, 2009
Translated and intro by: Joel van der Reijden (ISGP)
Translation and intro date: August 2, 2015

Content


Intro: the P2, Cheque to Cheque, and Russian snuff scandals
Senza Soste article about Valori and the Why Not inquiry

http://www.isgp.nl/z-2009-06-01-giancar ... -Gelli-CIA

^^^^^

Tradotto con traduttore
Chiedo scusa ma a quest'ora non me la sento di fare le debite correzioni.



Giancarlo Valori, il nuovo capo della P2, ha ricevuto in grande stile a Livorno

Originale: Senza Soste (Livorno, Italia)
Data: 1 giugno 2009
Tradotto e introduzione da: Joel van der Reijden (ISGP)
Traduzione e introduzione Data: 2 agosto, 2015

Contenuto

Intro: la P2, Assegno di assegno, e gli scandali del tabacco da fiuto russi
Senza Soste articolo su Valori e l'inchiesta Why Not

Intro

Il seguente articolo Senza Soste è stato tradotto da Italiano perché fornisce un bel profilo elaborato su Giancarlo Elia Valori, una persona che non ha ancora una pagina di Wikipedia in lingua inglese (settimana prossima probabilmente lo farà). Come bonus, i nomi dei soci italiani di Valori sono dotati di biografie e di una traduzione supplementare di un raro articolo olandese-belga sul P7 Lodge e il suo collegamento con la P2 in Italia è stato anche inserito qui in colonna di destra.

foto
Valori-popeCercle visitatore e Umberto Ortolani protetto Giancarlo Elia Valori con Papa Paolo IV.

Queste traduzioni sono parte del lavoro occasionale di ISGP su Le Cercle. Valori è ormai noto di aver visitato il Cercle intorno allo stesso tempo che il Banco Ambrosiano, Loggia P2, e la strategia di scandali scoppiati tensione nei primi anni 1980. [1] Come già previsto ISGP, più legami con questi scandali sarebbero prima o poi essere trovato tra le fila di Le Cercle - e qui abbiamo un altro esempio. Membri chiave precedenza Cercle Gulio [2] Andreotti e Carlo Pesenti II [3] potrebbe già essere collegati a questi scandali. Lo stesso vale per alcuni dei membri Cercle da Belgio [4], in cui è stato attivo [5] e scandali simili sono emersi la strettamente correlata P7 dal 1970 in ritardo: dell'Eurosistema Hospitalier, Pinon, l'Ufficio Nazionale per le droghe, i BOMBARDAMENTI CCC , il Mirano, la Banda dei Nijvel, il Haemers Gang, Maud Sarr, il ATLAS dossier, il Dutroux X-Dossier e tutti i tipi di piccoli e grandi scandali legati alla loro.

La P2 e P7 (e riportati P1 e P3 logge in Francia (o a livello europeo) e Madrid), sono stati elementi chiave della strategia della CIA di tensione. Ciò ha comportato l'uso di milizie private fasciste compiere atti terroristici essere incolpato sui comunisti. Inoltre, è importante rendersi conto che la P2 non era davvero un lodge in senso tradizionale. I membri non hanno rispettato e in gran parte non erano a conoscenza della reciproca appartenenza. Membri fondamentalmente offerte informazioni e servizi per Gelli ei suoi sostenitori - e in cambio loro carriera sarebbero fiorire. O quelle erano le voci che sono state galleggianti intorno al tempo tra l'elite italiana. [6

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Lo scopo della P2 era semplicemente quello di sposo un criminale, elite di destra che ricorrere a propaganda, il terrorismo, e colpi di stato per mantenere il comunista estremamente potente e elementi socialisti in Italia fuori dal potere. La CIA, i democratici italiani cristiani, le grandi banche e multinazionali, il Vaticano, l'Opus Dei in Europa e Cavalieri di Malta dell'aristocrazia che ruota attorno Otto von Habsburg - nessuno era in attesa di questi comunisti e socialisti a venire al potere, in modo che il P2 era il loro rispondere, con gli americani in ultima analisi, in carica. Il Cercle era uno dei luoghi chiave in cui tutti questi elementi si sono riuniti. Abbiamo anche Ted Shackley, della CIA numero uno esperto di armi, droga, colpi di stato e omicidi (tra cui JFK), correndo Le Cercle in larga misura. Non sorprende, Shackley era in contatto diretto con Licio Gelli, insieme a Alexander Haig e regolare visitatore Cercle Henry Kissinger. Gelli è stato anche permesso di sedere in prima fila all'inaugurazione del presidente Ronald Reagan. [7]

In caso di Valori, ha finito per come giovane recluta di Cavaliere di Malta Umberto Ortolani in Vaticano, e in poco tempo divenne segretario generale dell'Istituto italiano di nuova costituzione di Foreign Relations (CFR italiano), è cresciuto vicino ai dittatori argentini , ed è diventato un destro di testa P2 Licio Gelli. [8] testa Banco Ambrosiano Roberto Calvi considerato Ortolani, che poi riemerse nel voci circa l'assassinio su Olof [9] Palme, più elevato in grado di Gelli [10], che potrebbe spiegare perché Valori in gran parte a gestione indipendente di Gelli e ha continuato i suoi legami con altri membri P2, i servizi di sicurezza italiani e dei membri della superclasse americani anche dopo Gelli lo espulsero dalla P2. [11]
Una nuova era di neoconservatorismo: testa ADL Abraham Foxman con Valori.

A questo giorno Valori, che ha trasformato al sionismo radicale, è l'incontro con persone come Henry Kissinger, Condoleezza Rice, Colin Powell, George Shultz, Abraham Foxman, Elie Wiesel, Edward Luttwak, Carlo de Benedetti, e gli altri membri della superclasse, persone all'interno assoluta di operazioni segrete in tutto il mondo. [12]

C'è una cosa come una nuova P2? E 'difficile da dire. Mentre la minaccia di paesi dell'Europa occidentale schierarsi con la Russia in gran parte svanito, almeno fino a quando le risorse naturali sono disponibili, c'è sempre la possibilità che i paesi in mano "eccessivamente" socialista o comunista e devono essere corretti. Più importante, forse, queste reti sono sempre stati penale ed è più che probabile che queste associazioni sono rimaste. E la CIA avrebbe molto probabilmente continuerà l'associazione per eseguire tutti i tipi di operazioni attraverso.

In caso di Italia, ancora nel 1996 il nome di Licio Gelli si avvicinò in un nuovo scandalo descritto come "Death, droga e diamanti storia di cospirazione globale." I fatti che venivano scoperti suonava un po 'come una continuazione della P2 e della rete P7 e forse ancora di più del strettamente legato rete "nebuleuse", che è stato descritto in dettaglio da ISGP. L'inchiesta ha portato anche al misterioso suicidio di un colonnello del Sismi:

"Nel luglio scorso un colonnello in servizio di intelligence militare d'Italia, Mario Ferraro, è stato trovato impiccato da un binario vasca dal suo cordone vestaglia ... Ferraro, si scopre, stava lavorando a svelare un traffico globale di massa di armi, droga, materiali radioattivi e gemme. ... Tra personalità internazionali ricercato per essere interrogato [è] Licio Gelli, il Gran Maestro della loggia massonica illegale italiano, P2. ... Questo gruppo eterogeneo è chiamato in connessione con il traffico di tutto, dai kalashnikov a plutonio, e riciclando il profitti attraverso alcuni canali sorprendenti, tra cui la Banca Vaticana .... ... Il colonnello Ferraro quasi certamente morto perché sapeva troppo. Il magistrato responsabile del team di inchiesta, Alfredo Ormanni, ritenga di aver raggiunto una fase cruciale per scoprire il cuore il meccanismo alla base del funzionamento, nome in codice "Assegno per verificare" dalla polizia italiana. " [13]

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C0NTINUA


Sembra una pallina di proporzioni epiche, ma non un sacco di importanti informazioni aggiuntive potrebbe essere trovato sulla vicenda. Si ricorda di uno scandalo nel 2000, in cui è stato riferito che un giro di pedofili russo centrato esportava i video snuff più orrendi a facoltosi clienti italiani. Come ci si poteva aspettare, i politici e uomini d'affari leader subito coperto lo scandalo sparando giornalisti disposti a mettere in evidenza gli elementi di prova prima. [14] Le informazioni scomparso dalla notizia in questi giorni. I media russi, infatti, mai nemmeno preso la briga di parlarne.

Stranamente, questi scandali apparentemente separati sono stati entrambi portati al mondo da Torre Annunziata procuratore Alfredo Ormanni [15], che certamente sul caso 2000 si lamentava di un coperchio. Il fatto è, Torre Annunziata è una piccola città con 45.000 abitanti ai piedi del Vesuvio. In sostanza si tratta di un sobborgo di Napoli. Quali sono le probabilità che un procuratore da questa piccola città sta alla base di queste due enormi perdite? Non si può fare a meno di chiedersi fino a che punto questi scandali sono collegati. E guardando gli articoli di ISGP come Beyond the Dutroux Affair e soprattutto La nebuleuse, c'è una buona possibilità che questi scandali potrebbero benissimo essere legati insieme in qualche modo. Poi di nuovo, a partire dal 2002 Ormanni è finito in guai legali se stesso più di pratiche di indagine sarebbero discutibili, quindi chissà, forse era davvero corrotto o un pazzo. Ma che dire di quei film snuff apparentemente molto reali? Estratti sono state trasmesse in televisione.

Questo in realtà mi ricorda qualcos'altro. C'è una possibilità che Licio Gelli è stata coinvolta a un livello elevato nella massoneria di rito di Memphis Misraim estremamente sconosciuto e molto esoterica, insieme con la Casa molto discutibile di Savoia. Questo è anche discusso in ISGP di Al di là del Dutroux Affair, che risale al 2007.

Per lo meno possiamo dire che ci sono forti indicazioni che un sacco che succede dietro le quinte in Italia, che non sappiamo nulla. E se Licio Gelli continua ad essere coinvolto in questo tipo di attività criminali dietro le quinte, allora cosa ha a che dire dei vecchi compagni come Andreotti o Valori? Come il seguente articolo chiarisce, nel 2009 fu la volta di Valori a riemergere in una nuova inchiesta penale. Purtroppo, molte meno informazioni trapelate fuori rispetto al 1996 e nel 2000.

Senza Soste articolo

Oggi un breve articolo apparso nelle notizie, a pagina 15 del Tirreno. Niente appariscente. Il titolo è "Un libro di Valori spiega la Shoah e la sua negazione." Il titolo del libro è "L'antisemitismo, la negazione dell'Olocausto. La grande sfida del mondo ebraico nel XXI secolo", edito da Mondadori. L'autore [Giancarlo Valori] dice: "Ero un bambino quando mia madre ha salvato più di 120 ebrei nascondendoli nei magazzini di tabacco che abbiamo avuto in provincia di Venezia, molto vicino alle posizioni del SS." L'iniziativa, organizzata dal ebraica B'nai B'rith di Livorno, hanno partecipato, tra gli altri, [2004-2014] sindaco [Alessandro] Cosimi; l'ex sindaco e candidato Gianfranco Lamberti; e il presidente della Provincia Kutufa e Partito Democratico senatore Marco Filippi. Sono stati anche inviato un messaggio video dal presidente israeliano Shimon Peres.

Fin qui niente di insolito, se non che Giancarlo Elia Valori è stato etichettato dal giudice [Luigi] De Magistris come "il capo della nuova P2". Lui è una persona sconosciuta al grande pubblico (prima ho guardato nella storia argentina degli anni 1970 non sapevo nemmeno chi fosse), ma qualcuno lo considera addirittura "l'uomo più potente d'Italia." Ha un passato incredibile, e soprattutto, un presente inquietante.

Diciamo la storia. Poi facciamo alcune considerazioni conclusive.

Giancarlo Elia Valori è nato nel 1940 nei pressi di San Donà di Piave (VE) da genitori di origine toscana. Il padre era stato un compagno di scuola di [Mussolini fascista e, dopo la seconda guerra mondiale, il primo ministro cinque volte] Amintore Fanfani [16] e questo lo ha aiutato una volta si è laureato in Economia e Commercio e si trasferisce a Roma, dove entrò circoli vaticani [sotto presunto leader P2 e Cavaliere di Malta Umberto Ortolani] ed è stato nominato un "Cavaliere della Capo e spada". Nel 1965 entra a far parte [monopolistica] Rai, presieduto da [amico intimo di Fanfani] Ettore Bernabei [17] e iscritto alla massoneria, anche se formalmente la fede cattolica e l'appartenenza alla massoneria è incompatibile. A causa di questo egli viene espulso dal Romagnosi Lodge. La sua passione è relazioni internazionali [e sarà segretario generale dell'Istituto Affari Internazionali, Roma / Istituto Affari Internazionale (IAI) dalla metà degli anni 1960 ad almeno 1980]. Sarà presentato a Kim Il Sung [della Corea del Nord], Nicolae Ceausescu e Juan Domingo Peron, poi in esilio a Madrid.

Suo fratello Leo, che ha lavorato per l'Eni in Argentina, presenta gli ex ex presidente Arturo Frondizi, un massone. Si riunisce Peron e Frondizi e matura le condizioni per il rimpatrio di [Juan] Peron. Nel novembre 1972 Peron tornato in Argentina su un aereo noleggiato dalla Valori.


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Valori iscrive alla P2 (nome della scheda 283) e con Licio Gelli [18] è uno degli ispiratori della destra reazionaria nel periodo del nuovo presidente argentino Peron, in cui si creano le condizioni per la dittatura militare del 1976- 1983 [di Videla e l'ammiraglio Emilio Eduardo Massera della P2]. Ma Gelli, con il pretesto delle sue frequenti visite del Vaticano, espelle Valori dalla P2, per diventare con successo il principale punto di riferimento per i politici a Buenos Aires.

Valori non importa che tanto e continua le sue frequenti visite alla comunità di intelligence e il ventre della politica. Egli sa [Sismi testa] Generale Santovito [19], anche un membro P2; [Membro P2] Mino Pecorelli [20], [il Banco Ambrosiano e Bologno bombardamenti linked] Francesco Pazienza [21] e altri protagonisti delle cospirazioni di quegli anni.

Perché questi legami non sono certamente comuni tra manager e imprenditori italiani, Valori viene ripetutamente chiamato per testimoniare in indagini chiave dei primi anni '80, quelli della procura di Roma in P2, del giudice Carlo Palermo sul traffico di armi, della relazione di Rosario Priore sulla sua i rapporti con i paesi arabi, nel quadro delle indagini sulla strage di Ustica [22].

Grazie alla sua esperienza, diventa presidente di Italstrade, parte della IRI [Istituto per la Riconstruzione Industriale], nel 1976.

Nel 1981, quando si scoprono le liste P2, Giancarlo Elia Valori è l'unico che è stato "espulso", così l'indagine lo tocca solo marginalmente. Si dice che Tina Anselmi, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta [nella Loggia P2], assolutamente non vuole parlare di lui: "Non ho nulla da dire su quel signore."

Diventa presidente della PMI [Societa Meridionale di Elettricita] (anche parte del IRI) e quando nel 1984 [Romano] Prodi, presidente della IRI [dal 1982], non lo ri-nominare sul suo coinvolgimento P2 passato, Valori è nominato presidente della società telefonica SIRTI, parte della società STET [anche parte della IRI], presieduto da un altro membro P2, Michele Principe.

Secondo varie indiscrezioni avrebbe preso vendetta contro Prodi, portando fuori lo scandalo Nomisma.

I n 1987 Valori diventato presidente del supermercato GS (Gruppo PMI), poi, nel 1990, presidente della PMI. Nel 1995, come presidente di Italstrade, che dovrà poi lasciare per raggiunti limiti di età.

Attività in corso di Valori

Attualmente è presidente della Unione degli Industriali [Unione degli Industriali] a Roma.
Egli è anche presidente di di T-Systems Italia, "la filiale di Deutsche Telekom Group focalizzata su clientela business." È stato presidente di Blu, il consorzio di operatori telefonici; ed è presidente onorario della filiale italiana del gigante delle telecomunicazioni cinese, Huawei Technologies.

Cosa c'è di più, ricopre anche la presidenza di Sviluppo Lazio, la società di tutte le imprese partecipanti della regione, cresciuto durante il periodo di Francesco Storace di impiegare 4.300 persone in possesso.

Ed egli è vice presidente di IGI (Istituto Grandi Infrastrutture), in cui veste è agitando una spada per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.

L'assemblea degli azionisti di Italintesa SpA gli ha conferito la presidenza onoraria della società. Tra gli azionisti sono lo scienziato americano Edward Luttwak politico [23], un ex consulente di Italintesa e editorialista sui giornali del Gruppo Monti e siciliano Gazzetta del Sud. Come Valori, Luttwak ha un passato contigua che coinvolge i poteri atlantiche che è più o meno nascosti. [Luttwak] è stato uno dei fondatori e responsabili di CSIS - Centro di studi strategici e internazionali di Washington, legato alla CIA e del Pentagono [e] noto per lo sviluppo di strategie di intervento a fianco le forze armate Usa e regimi fascisti in America Latina e in Europa.

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Valori presiede anche una "Fondazione per le Bioscienze", che nel 2004 ha stabilito un patto di cooperazione scientifica di tre, con l'Università Campus Bio-Medico dell'Opus Dei e il Weizmann Institute israelo-francese delle scienze francese-Europe. Un patto è stato redatto alla presenza di Francesco Cossiga [24], presso la sede di Capitalia.

Durante la sua carriera come un top manager in grandi aziende con una quota di maggioranza pubblica, Valori si è distinto nella politica di privatizzazione e cessione di società controllate. Come presidente delle PMI, ad esempio, ha venduto i suoi prestigiosi marchi alimentari Cirio-Bertolli-De Rica a una società nelle mani di un finanziere sconosciuta, Saverio Lamiranda, che ben presto rivendette con i profitti senza preavviso presso presidente della Lazio Sergio Cragnotti e la multinazionale Unilever . ...

Valori [anche] trova il tempo di sbarazzarsi della famosa catena di distribuzione alimentare e della ristorazione autostradale Autogrill - trasferiti alla famiglia Benetton - [e presto] l'ex manager delle PMI si ritrova nei consigli di amministrazione di Autostrade SpA e il consorzio di telefono Blu. A capo della concessionaria auto, Valori convince il governo a ridurre la sua presenza e di cedere una parte delle azioni della società ad un consorzio di imprenditori guidata da Benetton e [il miliardario] Franco Caltagirone, editore de Il Messaggero e capo della impresa di costruzioni Vianini, partner di IGI [dove Valori è vice presidente]. Anche Caltagirone, come Benetton, sarà poi entrare nel consorzio Blu, guidato da Valori.

Valori nelle indagini Why Not

Il magistrato Luigi De Magistris, un ex procuratore di Catanzaro [e poi sindaco di Napoli], [a partire dal 2007] ha condotto l'inchiesta Why Not, a cominciare da una agenzia di lavoro interinale [chiamata Why Not] e, infine, coinvolge un consulente del primo ministro , il senatore Giancarlo Pittelli di [Berlusconi] Forza Italia; Antonio Saladino, ex presidente della Società delle opere della Calabria; e anche l'allora presidente della Commissione europea Romano Prodi, insieme con - come ricorderete - di [ex ministro di Prodi di giustizia] Clemente Mastella.

Presidente Giorgio Napolitano [25] interviene personalmente per schiacciare il magistrato intraprendente, e l'indagine viene annullata.

Quando a sua volta interrogato da altri magistrati, Luigi De Magistris ha affermato che nell'inchiesta Why Not ci sarebbe:


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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Quando a sua volta interrogato da altri magistrati, Luigi De Magistris ha affermato che nell'inchiesta Why Not ci sarebbe:

"... I biglietti da visita della nuova P2. ... L'inchiesta Why Not ha comportato la ricostruzione della influenza di poteri occulti [...] in meccanismi vitali delle istituzioni della Repubblica. In particolare mi ha ricostruendo i contatti mantenuti da Giancarlo Elia Valori, Luigi Bisignani [26], Franco Bonferroni [27] e gli altri, e la loro influenza sul mondo bancario e finanziario. "


Non solo "fa Giancarlo Elia Valori,", dice De Magistris, "sembrano essere in cima alla odierna 'Massoneria contemporanea', ma Valori spesso occupato di lavori pubblici [posizioni]."

Valori e politica

Non si deve pensare che Valori ha legami con un solo partito politico. I suoi rapporti sono bipartisan, e, nonostante il suo disprezzo per Prodi si è in buoni rapporti con molti esponents del centro-sinistra, in particolare con il dalemiani (soprattutto Minniti) e Rutelli (anche vicino a Caltagirone), che, al momento della sua nomina a presidente dell'Unione Industriali di Roma a lui dedicato parole di grande apprezzamento.


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