La Terza Guerra Mondiale

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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La vox populi a caldo



niccolo' moscardi • un'ora fa

solidarietà alle vittime e alle loro famiglie

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aleste85 • 4 ore fa

di fronte all'odio ed alla cieca violenza la democrazia è impotente, non ha gli strumenti per rispondere

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macduff • 4 ore fa

I tagli all'intelligence francese purtroppo...ma ora è veramente ora che qualcuno capisca con chi si ha a che fare. L'Europa non sarà più la stessa.
Ho seguito tutta la diretta con dolore e sgomento come tutti. Non so e non voglio dire più niente...

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zar9 • 4 ore fa

Orrore.
Grandissimo orrore.
Tutta la mia solidarietà al popolo parigino.

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asmodeus • 4 ore fa

Era ovvio che continuando ad entrare a gamba tesa in medioriente ed in nordafrica per servire lo zio Sam, prima o poi il guaio veniva fuori. E mi sa che purtroppo è solo l'inizio.
Gheddafi, Saddam, Assad e altri che tenevano sotto controllo la situazione, non andavano bene. Ci si è voluti ingozzare e ci è rimasto il boccone in gola.
Da domani anche il nostro quotidiano sarà diverso, purtroppo.

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Claudio S. • 5 ore fa

Penso ai valori della pace e della fratellanza e non mi sono mai sembrati così importanti e così fragili.

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Rorschach • 5 ore fa

Maledetti islamisti, bisogna mantenere il sangue freddo e abbattere questi vermi uno ad uno finché non ne rimane nessuno.

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aleste85 • 6 ore fa

Alcune civiltà e o religioni non prevedono il rispetto della democrazia e dei suoi valori. È tutto qui. Quando noi europei ce lo metteremo in testa sarà forse troppo tardi

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Norrin aleste85 • 4 ore fa

la stessa visione dei vari bush, blair, obama, ecc, la civilta' si misura nel saper rispettare le altre culture e religioni..
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Un'altra persona sta scrivendo...
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aleste85 Norrin • 4 ore fa

nessun rispetto per nessuna religione. servono solo a riempire menti vuote di sciocchezze e fanatismo
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asmodeus aleste85 • 4 ore fa

Infatti finchè la democrazia ce la tenevamo ben stretta, abbiamo vissuto abbastanza bene, è stato quando qualcuno ha deciso che ne avevamo talmente tanta da esportarla tutta agli altri che son cominciati i guai.
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Sand asmodeus • 3 ore fa

"Esportare la democrazia" suona meglio di "depredarli delle risorse"
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18Marcello • 6 ore fa

Speriamo che questa volta c'è la raccontino giusta....

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PaolettoV • 6 ore fa

Massima solidarietà e vicinanza ai nostri cugini transalpini, così duramente colpiti dalla
viltà di mani assassine che agiscono nell'ombra. Purtroppo l'emergenza non pare ancora
superata e tutti dovremo essere vigili per evitare altri possibili episodi di barbarie.

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Riccardo89 • 6 ore fa

Vigliacchi criminali

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redmachine • 6 ore fa

Che fare? Chiediamo a George W. a Sarkozy e a Tony Blair, il mito di Renzi...

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KiKe redmachine • 6 ore fa

Renzi mi fa ribrezzo, ma tirarlo per la giacchetta in questo contesto è veramente meschino.
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redmachine KiKe • 6 ore fa

Potevi avere ragione, ma il genio: PARIGI, RENZI: "L'EUROPA COLPITA AL CUORE REAGIRÀ ALLA BARBARIE"
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KiKe redmachine • 5 ore fa

Ha detto la solita, banale, frasetta di circostanza che si dice in questi frangenti. Quindi?
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PaolettoV • 6 ore fa

Vigliacchi e criminali, fuori da ogni contesto di civiltà.

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Bancor PaolettoV • 6 ore fa

Non vigliacchi, ma esaltati; ed è peggio.
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18Marcello • 6 ore fa

Estrema condoglianza per le numerose vittime.

Ci dobbiamo interrogare onestamente del perché di questi attacchi terroristici. Darci risposte obbiettive e non isteriche e ideologiche sarà indispensabile perché questo non si risolve solo con l'intelligence o con risposte militari.

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redmachine 18Marcello • 6 ore fa

Con l'ognuno a casa sua?
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18Marcello redmachine • 6 ore fa

No smettendo di voler comandare in casa d'altri e sostituendo a una politica aggressiva quella di rispetto reciproco.

PS. Visto che l'attacco è rivendicato dall'isola si informi chi gli ha dato i soldi, chi ha addestrato i suoi uomini e chi gli vende le armi. Se non è un ceco capirà cosa sta succedendo.

Tanto per darle un aiuto
https://m.youtube.com/watch?v=...
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Beppe A. • 7 ore fa

questa è tosta... la notte sarà lunga

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talia • 7 ore fa

Povera gente ,Certo che anche noi siamo molto esposti ,anche a causa di tutta l'immigrazione clandestina ,non c'è certo da stare tranquilli!

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18Marcello talia • 6 ore fa

Il problema non è l'immigrazione clandestina ma la politica dei paesi occidentali nei confronti dei paesi africani.
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Alieno Giallorosso • 7 ore fa

Davvero pessima l'l'idea del pontefice di organizzare un Giubileo straordinario . Roma è un obiettivo troppo esposto e critico. Speriamo bene.

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alberto1 Alieno Giallorosso • 5 ore fa

con Alfano non abbiamo nulla da temere
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Ivo Serenthà • 7 ore fa

Oltre la commozione verso le vittime,di nuovo in Francia,toccherà riflettere per moltissimo tempo sugli interventi in Iraq,Afghanistan e Libia,creare il caos in quei paesi tenuti a bada da dei dittatori o dai talebani,purtroppo le ripercussioni terroristiche continueranno,e non ci sarà nessun intelligence a dare sicurezze assolute.

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camillobenso
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Attentati Parigi, ecco le Home Page dai siti dei principali giornali di tutto il mondo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... o/2217877/
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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VISTO DA IFQ



Attentati Parigi, durante la giornata c’erano già stati due allarmi bomba



http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... o/2216947/
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Attentati Parigi, l’anno orribile della Francia: dalla strage di Charlie Hebdo alla sparatoria del Bataclan


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... n/2218189/
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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L'analisi di Leonardo Coen

Parigi sotto attacco, salto di qualità dei terroristi con un messaggio di morte: in Occidente nessuno è più al sicuro
Parigi sotto attacco, salto di qualità dei terroristi con un messaggio di morte: in Occidente nessuno è più al sicuro



Mondo

La serie di attentati che hanno sconvolto Parigi dimostra che la mattanza di Charlie Hebdo era solo un episodio. Lo scopo dei jihadisti, oltre alla rappresaglia per gli attacchi in Siria, è dimostrare la loro superiorità militare e spingere l'Occidente a scelte illiberali
14 novembre 2015
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Più informazioni su: Analisi, Charlie Hebdo, Francia, Francois Hollande, Parigi, Terrorismo, Terroristi
La Jihad attacca di nuovo Parigi e detta così è detto poco. Dopo lo stupore e degli attentati perpetrati lo scorso gennaio – l’assalto a Charlie Hebdo, la strage all’Yper kosher – c’era stata la grande mobilitazione popolare contro il fanatismo e i fattori di radicalizzazione islamica. Siamo tutti Charlie, è stata allora la parola d’ordine. Gridata da quaranta capi di Stato, da milioni e milioni di persone. Una mobilitazione popolare vasta e rassicurante. Poi, col passare delle settimane, i sentimenti di indignazione e di impotenza si erano lentamente dissolti, lo Stato aveva varato un imponente struttura di sicurezza e prevenzione, e la grande paura pareva ormai un ricordo, sia pure penoso per il prezzo pagato, le vittime uccise in nome di un’intransigenza religiosa.

Invece, è stata solo una tregua. La Francia ha mandato i suoi Mirage a bombardare l’Isis. Si è esposta al rischio della vendetta jihadista. Che è arrivata puntuale. Salvo un dettaglio. Fondamentale, anzi fondamentalistico. Ossia con una dispiego di forze inaudito. La capitale francese è stata aggredita nel suo cuore, in modo mai visto in passato e altrove: decine di morti, un bilancio spaventoso. Di colpo, la Francia, e l’Europa scoprono la propria debolezza. Denunciano la propria ignoranza. Assistono ad una escalation imprevedibile. Impensabile. Preceduta dall’attentato all’aereo russo esploso sopra il Sinai.

L’Isis contro il mondo. Soprattutto, contro la Francia. Dove, peraltro, sta per nascere un partito islamico, moderato. Non tollerabile, questa intrusione politica in un territorio che sinora si è dimostrato fertile per il reclutamento e la militanza terroristica. Non da chi pretende di essere l’unica voce della rabbia dell’Islam. delle periferie. Delle generazioni di giovani che sono andati a rinforzare i battaglioni dei combattenti stranieri.

A Parigi stanotte si è assistito ad una prova di forza, spietata, ben articolata. Azioni da commandos nel cuore della capitale francese: obiettivi “facili”, inermi. Tecnica paramilitare. Sparano nel mucchio. Lasciano dietro una scia di sangue e di orrore. Urlano Allah è grande, perché chi sopravviva lo racconti, e diffonda terrore al terrore.

Un ristorante del X arrondissement, sventagliate di kalashnikov al Bataclan che si trova nell’XI arrondissement, sparatorie ed esplosioni allo Stade de France dove François Hollande assisteva all’amichevole tra la Francia e la Germania. Massacrare la gente e spaventare il presidente. Colpire orizzontale e colpire verticale. Messaggio: nessuno è più al sicuro. Siamo nell’ombra, sempre pronti a colpire. Per ogni nostro combattente caduto siamo pronti a mandarne altri dieci.

Gli obiettivi dimostrano che il salto di qualità della guerra che c’è tra Occidente e radicalismo islamico è un dato di fatto. Dobbiamo rassegnarci: siamo in stato di guerra, una nuova guerra che si combatte in Francia, che domani si combatterà in altri Paesi d’Europa. I flussi colossali ed incontrollabili dei migranti hanno messo in crisi il Vecchio Continente, dirottato parte delle sue capacità di prevenzione e sicurezza.
Gli apparati antiterrorismo, i servizi e l’Europol da mesi hanno alzato i loro livelli d’allarme. Ma ancora una volta si sono dimostrati inefficaci. Il problema è che le azioni di venerdì sera sono ben altra cosa della strage a Charlie Hebdo. Il settimanale satirico era un obiettivo annunciato. Gli attentati di ieri hanno avuto una sola logica, quella di seminare morte e suscitare la reazione della gente. Provocare una crisi politica, obbligare l’Eliseo a scelte illiberali. Alzare muro contro muro.
L’insolenza dell’attacco allo stadio è un segnale per irridere alla superiorità tecnologica e allo strapotere dell’Occidente. E’ facile immaginare come sarà Parigi da stamani, al suo risveglio, attonita, stupefatta, incazzata. Occhio per occhio e dente per dente, chiederanno i demagoghi e le destre.
Pane per l’Isis, che vuole proprio questo. La proditorietà della lunga notte di venerdì 13 novembre, in termini di prestigio, per il califfato e i suoi seguaci è inestimabile.
14 novembre 2015
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... o/2218225/
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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La guerra è arrivata in Europa

Era pronosticato. Ora si vede che significa. La vita politica europea sarà sconvolta. Il fanatismo: una facciata che non spiega la sua 'intelligence'. [Giulietto Chiesa]


da:

http://megachip.globalist.it/
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Re: La Terza Guerra Mondiale

Messaggio da camillobenso »

Il grande fratello è avaro di notizie biografiche di Pino Cabras. Wikipedia tace.

Il fatto che dal novembre 2008, diriga il sito http://www.megachip.info. e che su questo sito partecipi anche Giulietto Chiesa, fa comprendere la sua collocazione politica.



Pino Cabras

Laureato in Scienze politiche, Pino Cabras lavora in una finanziaria d’investimento, per la quale ha curato diversi programmi negli Stati Uniti e in Asia. Ha pubblicato Balducci e Berlinguer, il principio della speranza (La Zisa, 1995), e Strategie per una guerra mondiale (Aisara, 2008). Da novembre 2008, dirige il sito http://www.megachip.info.


Il punto di vista di Pino Cabras

^^^^^^

Strage a Parigi, operazione militare truccata da jihadismo


Scritto il 14/11/15 • LIBRE nella Categoria: segnalazioni


Orrendo massacro, lucida follia: ma non è follia.

E’ un’operazione militare quella che ha sconvolto Parigi la sera del 13 novembre 2015, facendo 158(128 ultimo dato ufficiale TG7 ore 13,48) morti, colpiti per strada da esplosioni “kamikaze” o freddati a colpi d’arma da fuoco al Bataclan, locale gremito per un concerto.

La strage, avverte Pino Cabras, non è solo un evento terroristico spettacolare: «È anche un evento militare di notevole entità nel cuore di una grande metropoli europea».

Nel mirino di nuovo la Francia, dopo l’eccidio della redazione di “Charlie Hebdo”. Violenza opaca: sulle indagini relative alla mattanza del giornale satirico, il governo Hollande ha apposto il segreto di Stato dopo che gli inquirenti avevano scoperto che la pista delle armi lambiva i servizi segreti francesi, con una triangolazione che tocca la Slovacchia e il Belgio passando per il quartier generale dell’intelligence di Parigi.

«Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo», annota Cabras su “Megachip”. «Non c’è da stupirsi che essa abbia un peso militare sempre maggiore, essendo una legione di avventurieri istruiti con tecniche sofisticate».


Una “legione” di miliziani armata segretamente dall’Occidente e «schierata su molteplici linee del fuoco geopolitiche, pronta a prestare i suoi servizi per demolire interi Stati, e allo stesso tempo ricca di coperture e sovvenzioni statali, persino degli Stati che ne subiscono le interferenze nella loro sicurezza nazionale».

E’ un fatto: sono ormai migliaia i combattenti jihadisti europei arruolati nelle guerre di oggi.

«Si è creato un tipo di soldato che in Libia, in Siria e altrove non si vuole far rispondere alle convenzioni di Ginevra, per poter fare il massimo danno con il minimo di responsabilità».

Ai governanti, scrive Cabras, ci sarebbe da dire: per i vostri sogni neocoloniali dalla tasca avete tirato fuori uno scorpione, non un gattino.


Dopo la strage di Charlie Hebdo, fu facile fare una profezia fredda e precisa: «Lo scorpione pungerà ancora in Europa. I governanti europei, fra i più ricattabili e ricattati in ogni campo, subiranno pressioni enormi contro gli interessi dei propri paesi.


È l’Impero del Caos che bussa, non l’Islam».



Il Caos, continua Cabras, ha lambito il presidente François Hollande, preso di peso mentre assisteva alla partita di calcio Francia-Germania, al momento in cui fuori dallo stadio si udivano esplosioni.

«Il messaggio, data la circostanza, non certo casuale (proprio quella partita…), lo ha sentito sicuramente anche la Germania.

E i lanciatori del messaggio non sono certo da cercare fra i soldati-terroristi, che sono meri esecutori.

Gli autori si trovano fra i soggetti che vogliono che l’Europa non si sottragga alla grande guerra che si sta preparando.



Sono pezzi di classi dirigenti occidentali, turche, petro-monarchiche. Gli sponsor dell’Isis e del Caos».





Lo spiegava già a fine 2014 il profetico libro “Massoni”, di Gioele Magaldi, svelando le trame occulte di alcune delle 36 superlogge segrete del potere mondiale, tra cui la “Hathor Pentalpha”, fondata dai Bush, di cui – secondo l’autore – fanno parte personaggi decisivi come Tony Blair e il leader turco Erdogan, appena rieletto dopo una vigilia elettorale scadita da spaventosi attentati come quello di Parigi.




Definita “loggia del sangue e della vendetta”, creata nel 1980 quando a George Bush fu preferito Reagan, secondo Magaldi la “Hathor Pentalpha” – il cui nome è sinistramente consonante con Isis (Hathor è l’altro nome di Iside) sarebbe stata nella “cabina di regia” dell’11 Settembre e oggi sarebbe al corrente di parecchi retroscena del Medio Oriente, a cominciare proprio dalla comparsa dei “tagliagole” in Siria e in Iraq, macabro esito della “fabbrica di terroristi” armati sottobanco dal Pentagono, in collaborazione con Francia e Gran Bretagna e Turchia, nonché Arabia Sudita e altri paesi del Golfo
.




Non può non colpire la sincronicità della nuova, mostruosa strage di Parigi rispetto all’impegno dell’unica potenza finora schierata sul campo in modo trasparente – la Russia di Putin – per cercare di mettere fine alla sanguinosa strategia della tensione che sta devastando il teatro mediorientale.


Altro motivo di preoccupazione, per i “burattinai del terrore”, le crescenti esitazioni della Germania, schierata coi russi nel sostegno al regime di Assad (il male minore) e sempre più contraria all’aggressione occidentale verso lo spazio russo, organizzata utilizzando l’espediente del golpe in Ucraina.


«Il governo di Angela Merkel – scrive Pino Cabras – sta sempre più prendendo atto dell’efficacia dei bombardamenti russi in Siria, delle divisioni in seno alle classi dirigenti statunitensi e dei rapidi cambiamenti negli equilibri strategici internazionali».



Berlino, aggiunge Cabras su “Megaxchip”, sta dunque cercando di ritirarsi da una battaglia tutto sommato persa, e di giocare un nuovo ruolo pacificatore in Siria.




«Il ministro degli esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, punta da settimane a organizzare un incontro del tipo 5+1 (il formato diplomatico che a Vienna ha spinto verso gli accordi per l’Iran) in modo da risolvere il buco nero terroristico che ha investito la Siria».


Dentro quello stadio, accanto a Hollande, c’era proprio Steinmeier.



«E fuori dallo stadio, sui selciati parigini, decine di innocenti ammazzati, lo stato d’emergenza, la solita strategia della tensione. Dentro e fuori dalla fortezza europea, le braci di una guerra che possono incendiarla. Dove sarà la prossima strage?».


Un ottimo argomento, conclude Cabras, per l’imminente G-20 di Antalya.

Sede del summit, la Turchia di “Hathor” Erdogan: un paese Nato che, fino all’intervento russo, ha sostenuto con armi, mezzi e logistica i tagliagole anti-Assad, l’esercito dello “scorpione” che ora ha di nuovo colpito Parigi.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Hathor Pentalpha e Isis, il romanzo criminale che ci attende

Scritto il 02/1/15 • LIBRE nella Categoria: Recensioni




Globalizzazione violenta, a mano armata.

Un progetto criminale, deviato, spietato.

Coltivato e attuato da criminali.

Attorno a loro, una corte di politici, capi di Stato, economisti, giornalisti.

Tutti a ripetere la canzoncina bugiarda del neoliberismo: lo Stato non conta più, è roba vecchia, a regolare il mondo basta e avanza il “libero mercato”.




Peccato che il paradiso golpista dell’élite non possa prescindere dallo Stato, l’ingombrante monopolista della moneta e delle tasse.

Lo Stato va quindi conquistato, occupato militarmente per via elettorale.




Deve capitolare, rinnegare la sua funzione storica, servire le multinazionali e non più i cittadini, che devono semplicemente ridiventare sudditi, pagare sempre più tasse, veder sparire i diritti conquistati in due secoli, elemosinare un lavoro precario e sottopagato.








Le menti del commissariamento mondiale sono state chiamate oligarchia, impero, tecnocrati, destra economica, finanza, banche, neo-capitalismo.


Gioele Magaldi chiama costoro con un altro nome: “Massoni”, come il titolo del suo libro esplosivo.


E mette sul piatto 650 pagine di rivelazioni, che stanno scalando le classifiche editoriali nell’assordante silenzio dei media mainstream.



Si tratta di massoni speciali, potentissimi, interconnessi fra loro nel super-network segreto delle Ur-Lodges.




Uomini del massimo potere, abituati da sempre a influire nelle grandi decisioni geopolitiche, condizionando istituzioni che – in Occidente, a partire dagli Usa – vengono considerate esse stesse una sorta di emanazione massonica: senza il secolare impegno laico della “libera muratoria” europea nella lotta contro l’oscurantismo vaticano e l’assolutismo monarchico, non avremmo avuto gli Stati moderni, la scienza moderna, la cultura moderna.



Erano massoni i maggiori scienziati – da Newton a Einstein – così come i maggiori letterati e musicisti.


Massoni anche i padri fondatori degli Stati Uniti. Massone l’americano Roosevelt, spettacolare campione della spesa pubblica vocata allo sviluppo della piena occupazione, secondo il credo del più grande economista del ‘900, il massone inglese John Maynard Keynes, su cui si basa tutta la sinistra europea marxista e post-marxista che ha messo in piedi il grandioso sistema di protezione sociale del welfare, fondato sulla sovranità democratica e monetaria per mitigare gli appetiti antisociali del “libero mercato”.




La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, promossa dalla “libera muratrice” Eleanor Roosevelt alle Nazioni Unite, l’assemblea planetaria eretta sulle rovine della Seconda Guerra Mondiale, prefigura un’umanità redenta, liberata, globalizzata nei diritti e nelle aspirazioni al futuro.





Esattamente il contrario dell’attuale globalizzazione neo-schiavistica, aristocratica, mercantilista, neo-feudale.

Un disegno cinico e reazionario, oggi chiamato semplicemente “crisi”, sviluppato negli anni ‘70 dai ristrettissimi circoli elitari internazionali preoccupati dall’avanzata del loro grande nemico: la democrazia.






Da qui il famigerato memorandum di Lewis Powell per stroncare la sinistra in tutto l’Occidente e il manifesto “La crisi della democrazia” promosso dalla Commissione Trilaterale sempre con lo stesso obiettivo: collocare i propri uomini (Thatcher, Reagan, Kohl, Mitterrand) alla guida dei paesi-chiave, per occupare lo Stato e traviarlo, in modo che non servisse più l’interesse pubblico, ma obbedisse ai diktat delle grandi lobby, l’industria delle armi, le grandi multinazionali invadenti e totalitarie.









Una storia già raccontata?

Sì, anche, da diversi analisti “eretici”.

Ma mai, finora, dallo sconcertante punto di osservazione del massone Magaldi, che fornisce dettagli inediti e spiegazioni spiazzanti, partendo da una rivelazione capitale: tutti gli uomini del massimo potere, nel ‘900, sono sempre stati accomunati dall’iniziazione esoterica.






Questo fa di loro gli esponenti privilegiati di un circuito cosmopolita autoreferenziale e invisibile, protetto, ma al tempo stesso profondamente dialettico, non sempre concorde.



Anzi, proprio alla guerra sotterranea che ha dilaniato il “terzo livello” del super-potere è dedicata la straordinaria contro-lettura di Magaldi: che nel golpe in Cile, ad esempio, non vede solo il noto complotto delle multinazionali americane per colpire il governo socialista, pericolosamente amico dei lavoratori e dei loro salari, ma anche – e soprattutto, in questo caso – il ruolo decisivo del massone Kissinger nel colpo di Stato promosso dalla Cia contro il massone Allende, come monito all’intera America Latina, da ridurre a periferia coloniale, e anche alla stessa Europa, dove le stesse “menti raffinatissime” hanno organizzato il “golpe dei colonnelli” in Grecia e i tre tentativi di colpo di Stato in Italia, affidati a Borghese e Sogno ma supervisionati da Licio Gelli, emissario della potentissima superloggia “Three Eyes”, quella di Kissinger.




Sul fronte opposto, si è mossa nell’ombra la “fratellanza bianca” delle superlogge progressiste, per tentare di rintuzzare i colpi dei “grembiulini” oligarchici.


Come in un romanzo di Dan Brown, in un film di Harry Potter?


Non a caso, sostiene Magaldi: proprio nel cinema e nella letteratura, negli ultimi anni, si è concentrata l’azione delle Ur-Lodges democratiche, in attesa di una grande riscossa – pace contro guerra, diritti contro privilegi – di cui lo stesso libro del “gran maestro” del Grande Oriente Democratico, affiliato alla superloggia progressista “Thomas Paine”, è parte integrante.


Per credere a Magaldi, all’inizio della lettura, occorre accettare di indossare i suoi occhiali.


Poi, però, già dopo poche pagine, diventa impossibile togliergli: quelli che aggiunge, infatti, sono preziosi tasselli che spiegano ancor meglio i passaggi-chiave della storia del “secolo breve”, senza mai discostarsi dalla verità accertata, dalla storiografia corrente.


Solo (si fa per dire) Magaldi aggiunge nomi e cognomi.


Completa la storia che già conosciamo integrandola con indizi inequivocabili, che illuminano retroscena finora rimasti in ombra.




I riflessi della “grande guerra” che Magaldi racconta li stiamo pagando oggi: la crescita delle masse in Occidente è finita, e il mondo è sull’orlo della Terza Guerra Mondiale.




Tutto è cominciato alla fine degli anni ‘60, prima con la morte di Giovanni XXIII e John Fitzgerald Kennedy, poi con il doppio omicidio di Bob Kennedy e Martin Luther King, che le Ur-Lodges progressiste volevano entrambi alla Casa Bianca.








Nessuno si stupisca, dice Magaldi, se da allora la sinistra è stata sconfitta in modo sistematico: hanno vinto “loro”, i padreterni neo-feudali che volevano confiscare i diritti democratici e le garanzie del lavoro, retrocedendo i cittadini occidentali al rango di sudditi impauriti dal futuro e assediati dal bisogno.








Sempre “loro”, gli egemoni, si sarebbero persino abbandonati a un clamoroso regolamento di conti: il clan che voleva George Bush alla Casa Bianca avrebbe fatto sparare a Reagan, e i sostenitori occulti di Reagan, per rappresaglia, di lì a poco avrebbero promosso l’attentato simmetrico a Wojtyla, eletto Papa anche col sostegno occulto degli amici di Bush.





Poi, su tutto, è calato l’ambiguo sudario della pax massonica, suggellato nello storico patto “United Freemasons for Globalization”, sottoscritto nel 1981 non solo dalle superlogge occidentali di destra e di sinistra, ma anche dai “confratelli” sovietici alla vigilia della Perestrojka di Gorbaciov e dagli stessi cinesi, in vista delle grandiose riforme del “fratello” Deng Xiaoping.



Peccato che però qualcuno abbia “esagerato”, riconosce il super-massone oligarchico che si firma “Frater Kronos”, nella sconcertante appendice del libro di Magaldi, in cui quattro pesi massimi delle Ur-Lodges si confrontano sulla trattazione, dopo aver aiutato il massone italiano a mettere in piazza tanti segreti di famiglia.



“Frater Kronos”, su cui si lesinano le informazioni personali per mascherarne l’identità, dimostra l’autorevolezza del grande vecchio del potere occidentale. «No, non sono il fratello Kissinger», scherza, quasi a suggerire che potrebbe trattarsi di un pari grado, del calibro di Zbigniew Brzezinski.



Anche “Frater Kronos” – chiunque egli sia in realtà – conferma l’allarme: qualcosa è andato storto, qualcuno è andato oltre il perimetro concordato.


Un nome su tutti: quello del “fratello” George Bush senior, che sarebbe “impazzito di rabbia” dopo la bruciante sconfitta inflittagli dai sostenitori di Reagan.



Da allora, ancor prima di diventare a sua volta presidente, Bush avrebbe dato vita a una superloggia definita inquietante, pericolosa e sanguinaria, denominata “Athor Pentalpha”, che avrebbe reclutato il gotha neocon del Pnac, il piano per il Nuovo Secolo Americano, da Cheney a Rumsfeld, nonché fondamentali alleati europei, da Blair a Sarkozy. Missione del clan: destabilizzare il pianeta, anche col terrorismo, a partire dall’11 Settembre.





Per questa missione, si legge nel libro di Magaldi, è stato riciclato il “fratello” Osama Bin Laden, arruolato dallo stesso Brzezinski ai tempi dell’invasione sovietica in Afghanistan. Risultato, dopo l’attentato alle Torri: una serie di guerre, in sequenza, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria, anche dietro lo schermo della “primavera araba”.



Il nuovo bersaglio è la Russia di Putin? C’è una precisa geopolitica del caos: e i golpisti occidentali puntano sempre sulla loro creatura più grottesca, il fondamentalismo islamico.


Ci stanno lavorando dal lontano 2009, quando i militari americani del centro iracheno di detenzione di Camp Bucca si videro recapitare l’ordine di rilascio dell’allora oscuro Abu Bakr Al-Baghdadi, l’attuale “califfo” dell’Isis.


Regista dell’operazione? Sempre loro: la famiglia Bush. Per la precisione il fratello di George Walker, Jeb Bush, che vorrebbe fare di Al-Baghdadi il nuovo Bin Laden, da spendere per le presidenziali 2016.


Dietrologia? Anche qui, “Massoni” fornisce chiavi inedite, partendo dall’attitudine esoterica degli iniziati: Isis non è solo il nome dell’orda terroristica messa in piedi da segmenti della Cia, è anche quello della divinità egizia Iside, vedova di Osiride, carissima ai massoni che si definiscono anche “figli della vedova”.


In alcuni testi antichi, Isis è chiamata anche con un altro nome, Athor.


Proprio come la superloggia di Bush e Blair. Il Medio Oriente sta bruciando, è tornato lo spettacolo dell’orrore dei tagliatori di teste. “Frater Kronos” è preoccupato, il 2015 comincia male.


Sicuri che non sia il caso di indossarli ancora, gli occhiali di Gioele Magaldi?
(Il libro: Gioele Magaldi, “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, 656 pagine, 19 euro).
camillobenso
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Re: La Terza Guerra Mondiale

Messaggio da camillobenso »

VISTO DA IFQ




Parigi sotto attacco, 128 morti. “Atto di guerra”
Isis: “E’ solo la prima goccia”. Assad vs Francia


Attentati in contemporanea (leggi). Ci sono 99 feriti gravi. Isis rivendica. Hollande: “Saremo spietati”
Caccia ai terroristi in fuga (ora per ora). Presidente siriano: “Politiche francesi sbagliate” (leggi) – TV


“E’ stato un atto di guerra dell’Isis. Siamo stati aggrediti, ora saremo spietati su tutti i fronti”. Francois Hollande non ha dubbi nel definire quanto accaduto nella notte e nell’annunciare la reazione. Intanto la capitale francese si risveglia deserta e blindata. Chiusi tutti i luoghi pubblici, a partire da scuole e supermercati (cronaca ora per ora). Ieri sera Parigi è stata sconvolta da sei sparatorie e tre esplosioni. Stadio, ristoranti, e la music-hall Bataclan, diventata il simbolo di questo attentato. Almeno sette i luoghi coinvolti, quasi in contemporanea: colpiti i simboli delle libertà e della cultura occidentali (leggi)


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Maucat
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Re: La Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Maucat »

camillobenso ha scritto:Hathor Pentalpha e Isis, il romanzo criminale che ci attende

Scritto il 02/1/15 • LIBRE nella Categoria: Recensioni




Globalizzazione violenta, a mano armata.

Un progetto criminale, deviato, spietato.

Coltivato e attuato da criminali.

Attorno a loro, una corte di politici, capi di Stato, economisti, giornalisti.

Tutti a ripetere la canzoncina bugiarda del neoliberismo: lo Stato non conta più, è roba vecchia, a regolare il mondo basta e avanza il “libero mercato”.




Peccato che il paradiso golpista dell’élite non possa prescindere dallo Stato, l’ingombrante monopolista della moneta e delle tasse.

Lo Stato va quindi conquistato, occupato militarmente per via elettorale.




Deve capitolare, rinnegare la sua funzione storica, servire le multinazionali e non più i cittadini, che devono semplicemente ridiventare sudditi, pagare sempre più tasse, veder sparire i diritti conquistati in due secoli, elemosinare un lavoro precario e sottopagato.








Le menti del commissariamento mondiale sono state chiamate oligarchia, impero, tecnocrati, destra economica, finanza, banche, neo-capitalismo.


Gioele Magaldi chiama costoro con un altro nome: “Massoni”, come il titolo del suo libro esplosivo.


E mette sul piatto 650 pagine di rivelazioni, che stanno scalando le classifiche editoriali nell’assordante silenzio dei media mainstream.



Si tratta di massoni speciali, potentissimi, interconnessi fra loro nel super-network segreto delle Ur-Lodges.




Uomini del massimo potere, abituati da sempre a influire nelle grandi decisioni geopolitiche, condizionando istituzioni che – in Occidente, a partire dagli Usa – vengono considerate esse stesse una sorta di emanazione massonica: senza il secolare impegno laico della “libera muratoria” europea nella lotta contro l’oscurantismo vaticano e l’assolutismo monarchico, non avremmo avuto gli Stati moderni, la scienza moderna, la cultura moderna.



Erano massoni i maggiori scienziati – da Newton a Einstein – così come i maggiori letterati e musicisti.


Massoni anche i padri fondatori degli Stati Uniti. Massone l’americano Roosevelt, spettacolare campione della spesa pubblica vocata allo sviluppo della piena occupazione, secondo il credo del più grande economista del ‘900, il massone inglese John Maynard Keynes, su cui si basa tutta la sinistra europea marxista e post-marxista che ha messo in piedi il grandioso sistema di protezione sociale del welfare, fondato sulla sovranità democratica e monetaria per mitigare gli appetiti antisociali del “libero mercato”.




La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, promossa dalla “libera muratrice” Eleanor Roosevelt alle Nazioni Unite, l’assemblea planetaria eretta sulle rovine della Seconda Guerra Mondiale, prefigura un’umanità redenta, liberata, globalizzata nei diritti e nelle aspirazioni al futuro.





Esattamente il contrario dell’attuale globalizzazione neo-schiavistica, aristocratica, mercantilista, neo-feudale.

Un disegno cinico e reazionario, oggi chiamato semplicemente “crisi”, sviluppato negli anni ‘70 dai ristrettissimi circoli elitari internazionali preoccupati dall’avanzata del loro grande nemico: la democrazia.






Da qui il famigerato memorandum di Lewis Powell per stroncare la sinistra in tutto l’Occidente e il manifesto “La crisi della democrazia” promosso dalla Commissione Trilaterale sempre con lo stesso obiettivo: collocare i propri uomini (Thatcher, Reagan, Kohl, Mitterrand) alla guida dei paesi-chiave, per occupare lo Stato e traviarlo, in modo che non servisse più l’interesse pubblico, ma obbedisse ai diktat delle grandi lobby, l’industria delle armi, le grandi multinazionali invadenti e totalitarie.









Una storia già raccontata?

Sì, anche, da diversi analisti “eretici”.

Ma mai, finora, dallo sconcertante punto di osservazione del massone Magaldi, che fornisce dettagli inediti e spiegazioni spiazzanti, partendo da una rivelazione capitale: tutti gli uomini del massimo potere, nel ‘900, sono sempre stati accomunati dall’iniziazione esoterica.






Questo fa di loro gli esponenti privilegiati di un circuito cosmopolita autoreferenziale e invisibile, protetto, ma al tempo stesso profondamente dialettico, non sempre concorde.



Anzi, proprio alla guerra sotterranea che ha dilaniato il “terzo livello” del super-potere è dedicata la straordinaria contro-lettura di Magaldi: che nel golpe in Cile, ad esempio, non vede solo il noto complotto delle multinazionali americane per colpire il governo socialista, pericolosamente amico dei lavoratori e dei loro salari, ma anche – e soprattutto, in questo caso – il ruolo decisivo del massone Kissinger nel colpo di Stato promosso dalla Cia contro il massone Allende, come monito all’intera America Latina, da ridurre a periferia coloniale, e anche alla stessa Europa, dove le stesse “menti raffinatissime” hanno organizzato il “golpe dei colonnelli” in Grecia e i tre tentativi di colpo di Stato in Italia, affidati a Borghese e Sogno ma supervisionati da Licio Gelli, emissario della potentissima superloggia “Three Eyes”, quella di Kissinger.




Sul fronte opposto, si è mossa nell’ombra la “fratellanza bianca” delle superlogge progressiste, per tentare di rintuzzare i colpi dei “grembiulini” oligarchici.


Come in un romanzo di Dan Brown, in un film di Harry Potter?


Non a caso, sostiene Magaldi: proprio nel cinema e nella letteratura, negli ultimi anni, si è concentrata l’azione delle Ur-Lodges democratiche, in attesa di una grande riscossa – pace contro guerra, diritti contro privilegi – di cui lo stesso libro del “gran maestro” del Grande Oriente Democratico, affiliato alla superloggia progressista “Thomas Paine”, è parte integrante.


Per credere a Magaldi, all’inizio della lettura, occorre accettare di indossare i suoi occhiali.


Poi, però, già dopo poche pagine, diventa impossibile togliergli: quelli che aggiunge, infatti, sono preziosi tasselli che spiegano ancor meglio i passaggi-chiave della storia del “secolo breve”, senza mai discostarsi dalla verità accertata, dalla storiografia corrente.


Solo (si fa per dire) Magaldi aggiunge nomi e cognomi.


Completa la storia che già conosciamo integrandola con indizi inequivocabili, che illuminano retroscena finora rimasti in ombra.




I riflessi della “grande guerra” che Magaldi racconta li stiamo pagando oggi: la crescita delle masse in Occidente è finita, e il mondo è sull’orlo della Terza Guerra Mondiale.




Tutto è cominciato alla fine degli anni ‘60, prima con la morte di Giovanni XXIII e John Fitzgerald Kennedy, poi con il doppio omicidio di Bob Kennedy e Martin Luther King, che le Ur-Lodges progressiste volevano entrambi alla Casa Bianca.








Nessuno si stupisca, dice Magaldi, se da allora la sinistra è stata sconfitta in modo sistematico: hanno vinto “loro”, i padreterni neo-feudali che volevano confiscare i diritti democratici e le garanzie del lavoro, retrocedendo i cittadini occidentali al rango di sudditi impauriti dal futuro e assediati dal bisogno.








Sempre “loro”, gli egemoni, si sarebbero persino abbandonati a un clamoroso regolamento di conti: il clan che voleva George Bush alla Casa Bianca avrebbe fatto sparare a Reagan, e i sostenitori occulti di Reagan, per rappresaglia, di lì a poco avrebbero promosso l’attentato simmetrico a Wojtyla, eletto Papa anche col sostegno occulto degli amici di Bush.





Poi, su tutto, è calato l’ambiguo sudario della pax massonica, suggellato nello storico patto “United Freemasons for Globalization”, sottoscritto nel 1981 non solo dalle superlogge occidentali di destra e di sinistra, ma anche dai “confratelli” sovietici alla vigilia della Perestrojka di Gorbaciov e dagli stessi cinesi, in vista delle grandiose riforme del “fratello” Deng Xiaoping.



Peccato che però qualcuno abbia “esagerato”, riconosce il super-massone oligarchico che si firma “Frater Kronos”, nella sconcertante appendice del libro di Magaldi, in cui quattro pesi massimi delle Ur-Lodges si confrontano sulla trattazione, dopo aver aiutato il massone italiano a mettere in piazza tanti segreti di famiglia.



“Frater Kronos”, su cui si lesinano le informazioni personali per mascherarne l’identità, dimostra l’autorevolezza del grande vecchio del potere occidentale. «No, non sono il fratello Kissinger», scherza, quasi a suggerire che potrebbe trattarsi di un pari grado, del calibro di Zbigniew Brzezinski.



Anche “Frater Kronos” – chiunque egli sia in realtà – conferma l’allarme: qualcosa è andato storto, qualcuno è andato oltre il perimetro concordato.


Un nome su tutti: quello del “fratello” George Bush senior, che sarebbe “impazzito di rabbia” dopo la bruciante sconfitta inflittagli dai sostenitori di Reagan.



Da allora, ancor prima di diventare a sua volta presidente, Bush avrebbe dato vita a una superloggia definita inquietante, pericolosa e sanguinaria, denominata “Athor Pentalpha”, che avrebbe reclutato il gotha neocon del Pnac, il piano per il Nuovo Secolo Americano, da Cheney a Rumsfeld, nonché fondamentali alleati europei, da Blair a Sarkozy. Missione del clan: destabilizzare il pianeta, anche col terrorismo, a partire dall’11 Settembre.





Per questa missione, si legge nel libro di Magaldi, è stato riciclato il “fratello” Osama Bin Laden, arruolato dallo stesso Brzezinski ai tempi dell’invasione sovietica in Afghanistan. Risultato, dopo l’attentato alle Torri: una serie di guerre, in sequenza, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria, anche dietro lo schermo della “primavera araba”.



Il nuovo bersaglio è la Russia di Putin? C’è una precisa geopolitica del caos: e i golpisti occidentali puntano sempre sulla loro creatura più grottesca, il fondamentalismo islamico.


Ci stanno lavorando dal lontano 2009, quando i militari americani del centro iracheno di detenzione di Camp Bucca si videro recapitare l’ordine di rilascio dell’allora oscuro Abu Bakr Al-Baghdadi, l’attuale “califfo” dell’Isis.


Regista dell’operazione? Sempre loro: la famiglia Bush. Per la precisione il fratello di George Walker, Jeb Bush, che vorrebbe fare di Al-Baghdadi il nuovo Bin Laden, da spendere per le presidenziali 2016.


Dietrologia? Anche qui, “Massoni” fornisce chiavi inedite, partendo dall’attitudine esoterica degli iniziati: Isis non è solo il nome dell’orda terroristica messa in piedi da segmenti della Cia, è anche quello della divinità egizia Iside, vedova di Osiride, carissima ai massoni che si definiscono anche “figli della vedova”.


In alcuni testi antichi, Isis è chiamata anche con un altro nome, Athor.


Proprio come la superloggia di Bush e Blair. Il Medio Oriente sta bruciando, è tornato lo spettacolo dell’orrore dei tagliatori di teste. “Frater Kronos” è preoccupato, il 2015 comincia male.


Sicuri che non sia il caso di indossarli ancora, gli occhiali di Gioele Magaldi?
(Il libro: Gioele Magaldi, “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, 656 pagine, 19 euro).
Purtroppo molto forse troppo vicino alla verità... 8-)

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