La Terza Guerra Mondiale
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
Mi capita spesso di recente di pubblicare articoli di LIBRE che fanno riferimento a LIBRE in generale, e ultimamente a Gioele Magaldi con riferimento al suo libro “Massoni”.
Prego pertanto i lettori del forum di non interpretare questo come l’intenzione di interpretare questo come l’osservanza di una specie di Bibbia.
Un forum serve a questo, soprattutto se di sinistra in cui si presuppone una maggiore apertura mentale, a discutere tutte le idee dello scibile umano.
Sarebbe pertanto opportuno che venissero evidenziate tutte le dissonanze riscontrate nei vari articoli.
Io per primo non metto la mano sul fuoco, perché in precedenza ho già avuto modo di bruciarmela come Muzio Scevola.
Da questo grande pasticcio e grandissimo Kaos della Terza Guerra Mondiale si può tentare, ripeto, può tentare di uscirne confrontando le idee e non rimanendo nel proprio guscio.
Ad esempio, ieri, non ricordo più chi e dove lo ha scritto, unico in tutto il panorama dei media, ha evidenziato un particolare sfuggito a tutti.
La settimana scorsa la qualunque si è recato per sostenere gli affari tricolori, in Arabia Saudita.
Da una parte si fanno grandi enunciati per il marketing personale, ma poi la realpolitik, ci costringe a trattare con i maggiori sostenitori dell’Isis.
^^^^^
Il massacro di Parigi e le rivelazioni-choc di Gioele Magaldi
Scritto il 16/11/15 • nella Categoria: segnalazioni
Poi non dite che non vi avevano avvisato.
Anche la nuova strage di Parigi era annunciata, e non solo dai proclami bellicosi dell’Isis.
Da almeno un anno, nelle librerie italiane (non sui giornali che avrebbero dovuto recensirlo) fa bella mostra di sé lo sconvolgente libro “Massoni”, di Gioele Magaldi, edito da Chiarelettere.
Un saggio deliberamente ignorato dal mainstream, che presenta contenuti scomodi e addirittura devastanti, al punto da costringere a rileggere la storia del ‘900.
Alla storiografia ufficiale – l’intreccio di dinamiche socio-economiche di massa – il libro aggiunge l’influenza di una regia occulta.
E’ il “convitato di pietra”, il vertice massonico mondiale, spesso evocato ma mai prima “presentato”, con nomi e cognomi.
Una struttura di potere marcatamente progressista fino ai primi decenni del dopoguerra, e poi – col doppio omicidio di Bob Kennedy e Martin Luther King – rovinosamente degenerata in una parabola reazionaria, neo-feudale, neo-aristocratica.
Dallo storico patto “United Freemasons for Globalization”, la nuova élite ha avuto mano libera fino al Pnac, il piano dei neo-con per il “nuovo secolo americano” su cui costruire il “nuovo ordine mondiale”, quindi l’11 Settembre e la “guerra infinita” (Iraq, Afghanistan, Libia, Siria) che è sotto i nostri occhi, compreso l’ultimo spaventoso massacro di Parigi.
E resta sempre nell’ombra uno dei soggetti-chiave degli ultimi sanguinosi sviluppi: si chiama “Hathor Pentalpha” ed è una delle 36 superlogge internazionali dell’oligarchia mondiale.
“Hathor” è l’altro nome della dea egizia Iside, e non è un caso – per Magaldi – che si chiami proprio Isis l’armata di tagliagole del “califfo” Al-Baghdadi, terroristi e miliziani sostenuti da Turchia e Arabia Saudita, appoggiati da settori dell’intelligence Usa e impiegati in diversi teatri, sempre con la medesima missione: destabilizzare gli assetti statali, generare terrore e caos, ingaggiare l’Occidente in una sorta di Terza Guerra Mondiale che ha come obiettivo strategico il depotenziamento della Cina, vero competitor mondiale dell’egemonia del dollaro, e il suo alleato più potente, l’indocile Russia di Putin.
Analisi sviluppate in questi anni da decine di osservatori internazionali, ma solo da Magaldi integrate anche con le lenti dell’élite massonica planetaria.
Già “gran maestro” della loggia Monte Sion aderente al Grande Oriente d’Italia, Magaldi rivendica orgogliosamente la sua appartenza libero-muratoria e, nel libro, insiste sulla paternità massonica della modernità: «Lo Stato laico, la democrazia e il suffragio universale non li ha portati la cicogna».
Rivoluzione Francese, Rivoluzione Americana.
Persino la Rivoluzione d’Ottobre: «Prima di far nascere l’Urss, Lenin fondò a Ginevra la superloggia Joseph De Maistre».
Inutile stupirsi più di tanto: «E’ comprensibile che il soggetto storico che ha introdotto la modernità poi cerchi anche di pilotarla a suo piacimento».
Nei libri di storia, però, di massoneria si accenna, al massimo, tra le pagine dedicate al Risorgimento italiano – essendo massoni Mazzini, Garibaldi e Cavour, anch’essi appartenenti a una corrente impegnata in una lotta secolare contro l’assolutismo monarchico e l’oscurantismo vaticano.
Fuoriuscito dal Grande Oriente d’Italia per fondare una sua associazione, il Grande Oriente Democratico, Magaldi è stato affiliato anche a una storica Ur-Lodge progressista anglosassone, la “Thomas Paine”.
E ora ha fondato un organismo politico-culturale, il Movimento Roosevelt, che si richiama al lascito dei Roosevelt, entrambi massoni progressisti: il presidente Franklin Delano, fautore del New Deal, e sua moglie Eleanor, promotrice all’Onu della Dichirazione universale dei diritti dell’uomo. Un orizzonte liberal-socialista, nutrito di idee keynesiane, quelle che ispirarono lo storico piano elaborato da George Marshall per far risorgere l’Europa dalle macerie del dopoguerra.
Tradotto oggi: fine dell’austerity disposta dall’Ue ed estensione della spesa pubblica espansiva, verso la piena occupazione.
Anche qui: si parla spessissimo di Keynes e del Piano Marshall, evitando però di ricordare che l’insigne economista inglese e il famoso generale erano entrambi massoni progressisti.
Magaldi rivela che il loro ultimo “discendente”, il celebre sociologo Arthur Schlesinger Jr., elemento di punta della super-massoneria progressista anglosassone, è l’uomo a cui l’Italia deve il fallimento dei tentativi di colpi di Stato rapidamente succedutisi, promossi da elementi della super-massoneria reazionaria.
«L’Italia è sempre stato un paese-laboratorio, un campo di battaglia decisivo dove attuare esperimenti democratici oppure autoritari», spiega Magaldi: «Non a caso, in Portogallo la Rivoluzione dei Garofani del 1974 venne fatta scoccare il 25 aprile, anniversario della Liberazione italiana, per rispondere al golpe dei colonnelli in Grecia».
Come sempre, anche oggi l’Italia è nel mirino: nel 2011 è stata investita in pieno dalla potenza di fuoco dell’élite tecnocratica europea, dopo la lettera della Bce con cui la Troika disarcionò Berlusconi, firmata da Jean-Claude Trichet e dal “fratello” Mario Draghi, cui rispose il “fratello” Napolitano insediando a Palazzo Chigi il “fratello” Mario Monti.
Le informazioni contenute nel suo libro, assicura Magaldi, sono tutte documentate in 5.000 pagine di archivio, che l’autore si è sempre dichiarato pronto a esibire in caso di contestazioni.
Ma non ce n’è stato bisogno: “Massoni, la scoperta delle Ur-Lodges” è stato accolto nel modo più comodo, cioè con la congiura del silenzio da parte di tutti, nel mainstream politico-editoriale.
Troppe rivelazioni scomode, per troppi personaggi ancora al potere, da Draghi in giù.
Silenzio anche dagli storici, presi in contropiede dalla sconcertante rilettura magaldiana del ‘900: il massone Pinochet contro il massone Allende in Cile, il sostegno della massoneria progressista a John Kennedy, lo “scudo massonico” organizzato per tentare di proteggere Bob Kennedy e Martin Luther King, dalle cui uccisioni scaturì una drammatica rottura.
Dagli anni ‘70 si affermò l’ala destra, incarnata da leader come Kissinger e Brzezinski, destinati a mettere all’angolo i leader della corrente progressista. Segreti, misteri e contorsioni anche inattese: l’attentato a Reagan promosso dai sostenitori occulti di Bush e l’attentato (speculare e simmetrico) a Papa Wojtyla, orchestrato dall’élite massonica che aveva sostenuto Reagan.
La stessa oligarchia del regime di Bruxelles è interamente massonica, sostiene Magaldi, e appartiene alla corrente neo-conservatrice.
Per questo oggi siamo arrivati alla recessione strutturale, alla disoccupazione-record, alla depressione storica di un paese come l’Italia. Loro, i neo-aristocratici, hanno colonizzato il pianeta (e l’Europa) col pensiero unico neoliberista: lo Stato deve capitolare, rinnegare la sua funzione storica, servire le multinazionali e non più i cittadini, rassegati a ridiventare sudditi.
Per Magaldi non è solo un attentato alla democrazia, è anche il tradimento della più autentica vocazione massonica.
Nel suo saggio, Magaldi rilegge gli eventi epocali che hanno determinato la situazione di oggi, a partire da libri-evento come “La crisi della democrazia” promosso dalla Commissione Trilaterale sempre con lo stesso obiettivo: collocare i propri uomini (Thatcher, Reagan, Kohl, Mitterrand) alla guida dei paesi-chiave, per occupare lo Stato e asservirlo ai diktat delle grandi lobby multinazionali.
Nulla di tutto ciò è avvenuto per caso, avverte Magaldi, che nell’esplosiva appendice del suo lavoro editoriale fa dire al massone oligarchico “Frater Kronos” che qualcosa è andato storto, qualcuno è andato oltre il perimetro concordato.
Un nome su tutti: quello del “fratello” George Bush senior, che sarebbe “impazzito di rabbia” dopo la bruciante sconfitta inflittagli nel 1980 dai sostenitori di Reagan.
Da allora, ancor prima di diventare a sua volta presidente, Bush avrebbe dato vita alla «inquietante, pericolosa e sanguinaria» superloggia denominata “Hathor Pentalpha”, che avrebbe reclutato il gotha neocon del Pnac, il piano per il Nuovo Secolo Americano, da Cheney a Rumsfeld, nonché fondamentali alleati europei, da Blair a Sarkozy, incluso il turco Erdogan.
Missione del clan: destabilizzare il pianeta, anche col terrorismo, a partire dall’11 Settembre.
Per questa missione, si legge sempre nel libro di Magaldi, è stato riciclato il “fratello” Osama Bin Laden, arruolato dallo stesso Brzezinski ai tempi dell’invasione sovietica in Afghanistan.
Risultato, dopo l’attentato alle Torri: una serie di guerre, in sequenza, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria, anche dietro il paravento della “primavera araba”.
Ultimo bersaglio, la Russia di Putin. Ma la “geopolitica del caos” si avvale sempre di più della più grottesca creatura dell’intelligence, il fondamentalismo islamico: nel lontano 2009, i militari americani del centro iracheno di detenzione di Camp Bucca si videro recapitare l’ordine di rilascio dell’allora oscuro Abu Bakr Al-Baghdadi, l’attuale “califfo” dell’Isis.
Oggi, Al-Baghdadi è l’uomo che minaccia l’Europa e fa strage di innocenti a Parigi, e c’è chi se ne stupisce: politici e giornalisti esibiscono sconcerto e raccapriccio, come se brancolassero nel buio.
Eppure, tra le pagine di “Massoni”, era tutto in qualche modo già scritto.
Ma non c’è pericolo che le analisi di Magaldi emergano al punto da affacciarsi in prima serata sul mainstrem televisivo, e neppure sulle pagine sempre reticenti della grande stampa.
(Il libro: Gioele Magaldi, “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, 656 pagine, 19 euro).
Mi capita spesso di recente di pubblicare articoli di LIBRE che fanno riferimento a LIBRE in generale, e ultimamente a Gioele Magaldi con riferimento al suo libro “Massoni”.
Prego pertanto i lettori del forum di non interpretare questo come l’intenzione di interpretare questo come l’osservanza di una specie di Bibbia.
Un forum serve a questo, soprattutto se di sinistra in cui si presuppone una maggiore apertura mentale, a discutere tutte le idee dello scibile umano.
Sarebbe pertanto opportuno che venissero evidenziate tutte le dissonanze riscontrate nei vari articoli.
Io per primo non metto la mano sul fuoco, perché in precedenza ho già avuto modo di bruciarmela come Muzio Scevola.
Da questo grande pasticcio e grandissimo Kaos della Terza Guerra Mondiale si può tentare, ripeto, può tentare di uscirne confrontando le idee e non rimanendo nel proprio guscio.
Ad esempio, ieri, non ricordo più chi e dove lo ha scritto, unico in tutto il panorama dei media, ha evidenziato un particolare sfuggito a tutti.
La settimana scorsa la qualunque si è recato per sostenere gli affari tricolori, in Arabia Saudita.
Da una parte si fanno grandi enunciati per il marketing personale, ma poi la realpolitik, ci costringe a trattare con i maggiori sostenitori dell’Isis.
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Il massacro di Parigi e le rivelazioni-choc di Gioele Magaldi
Scritto il 16/11/15 • nella Categoria: segnalazioni
Poi non dite che non vi avevano avvisato.
Anche la nuova strage di Parigi era annunciata, e non solo dai proclami bellicosi dell’Isis.
Da almeno un anno, nelle librerie italiane (non sui giornali che avrebbero dovuto recensirlo) fa bella mostra di sé lo sconvolgente libro “Massoni”, di Gioele Magaldi, edito da Chiarelettere.
Un saggio deliberamente ignorato dal mainstream, che presenta contenuti scomodi e addirittura devastanti, al punto da costringere a rileggere la storia del ‘900.
Alla storiografia ufficiale – l’intreccio di dinamiche socio-economiche di massa – il libro aggiunge l’influenza di una regia occulta.
E’ il “convitato di pietra”, il vertice massonico mondiale, spesso evocato ma mai prima “presentato”, con nomi e cognomi.
Una struttura di potere marcatamente progressista fino ai primi decenni del dopoguerra, e poi – col doppio omicidio di Bob Kennedy e Martin Luther King – rovinosamente degenerata in una parabola reazionaria, neo-feudale, neo-aristocratica.
Dallo storico patto “United Freemasons for Globalization”, la nuova élite ha avuto mano libera fino al Pnac, il piano dei neo-con per il “nuovo secolo americano” su cui costruire il “nuovo ordine mondiale”, quindi l’11 Settembre e la “guerra infinita” (Iraq, Afghanistan, Libia, Siria) che è sotto i nostri occhi, compreso l’ultimo spaventoso massacro di Parigi.
E resta sempre nell’ombra uno dei soggetti-chiave degli ultimi sanguinosi sviluppi: si chiama “Hathor Pentalpha” ed è una delle 36 superlogge internazionali dell’oligarchia mondiale.
“Hathor” è l’altro nome della dea egizia Iside, e non è un caso – per Magaldi – che si chiami proprio Isis l’armata di tagliagole del “califfo” Al-Baghdadi, terroristi e miliziani sostenuti da Turchia e Arabia Saudita, appoggiati da settori dell’intelligence Usa e impiegati in diversi teatri, sempre con la medesima missione: destabilizzare gli assetti statali, generare terrore e caos, ingaggiare l’Occidente in una sorta di Terza Guerra Mondiale che ha come obiettivo strategico il depotenziamento della Cina, vero competitor mondiale dell’egemonia del dollaro, e il suo alleato più potente, l’indocile Russia di Putin.
Analisi sviluppate in questi anni da decine di osservatori internazionali, ma solo da Magaldi integrate anche con le lenti dell’élite massonica planetaria.
Già “gran maestro” della loggia Monte Sion aderente al Grande Oriente d’Italia, Magaldi rivendica orgogliosamente la sua appartenza libero-muratoria e, nel libro, insiste sulla paternità massonica della modernità: «Lo Stato laico, la democrazia e il suffragio universale non li ha portati la cicogna».
Rivoluzione Francese, Rivoluzione Americana.
Persino la Rivoluzione d’Ottobre: «Prima di far nascere l’Urss, Lenin fondò a Ginevra la superloggia Joseph De Maistre».
Inutile stupirsi più di tanto: «E’ comprensibile che il soggetto storico che ha introdotto la modernità poi cerchi anche di pilotarla a suo piacimento».
Nei libri di storia, però, di massoneria si accenna, al massimo, tra le pagine dedicate al Risorgimento italiano – essendo massoni Mazzini, Garibaldi e Cavour, anch’essi appartenenti a una corrente impegnata in una lotta secolare contro l’assolutismo monarchico e l’oscurantismo vaticano.
Fuoriuscito dal Grande Oriente d’Italia per fondare una sua associazione, il Grande Oriente Democratico, Magaldi è stato affiliato anche a una storica Ur-Lodge progressista anglosassone, la “Thomas Paine”.
E ora ha fondato un organismo politico-culturale, il Movimento Roosevelt, che si richiama al lascito dei Roosevelt, entrambi massoni progressisti: il presidente Franklin Delano, fautore del New Deal, e sua moglie Eleanor, promotrice all’Onu della Dichirazione universale dei diritti dell’uomo. Un orizzonte liberal-socialista, nutrito di idee keynesiane, quelle che ispirarono lo storico piano elaborato da George Marshall per far risorgere l’Europa dalle macerie del dopoguerra.
Tradotto oggi: fine dell’austerity disposta dall’Ue ed estensione della spesa pubblica espansiva, verso la piena occupazione.
Anche qui: si parla spessissimo di Keynes e del Piano Marshall, evitando però di ricordare che l’insigne economista inglese e il famoso generale erano entrambi massoni progressisti.
Magaldi rivela che il loro ultimo “discendente”, il celebre sociologo Arthur Schlesinger Jr., elemento di punta della super-massoneria progressista anglosassone, è l’uomo a cui l’Italia deve il fallimento dei tentativi di colpi di Stato rapidamente succedutisi, promossi da elementi della super-massoneria reazionaria.
«L’Italia è sempre stato un paese-laboratorio, un campo di battaglia decisivo dove attuare esperimenti democratici oppure autoritari», spiega Magaldi: «Non a caso, in Portogallo la Rivoluzione dei Garofani del 1974 venne fatta scoccare il 25 aprile, anniversario della Liberazione italiana, per rispondere al golpe dei colonnelli in Grecia».
Come sempre, anche oggi l’Italia è nel mirino: nel 2011 è stata investita in pieno dalla potenza di fuoco dell’élite tecnocratica europea, dopo la lettera della Bce con cui la Troika disarcionò Berlusconi, firmata da Jean-Claude Trichet e dal “fratello” Mario Draghi, cui rispose il “fratello” Napolitano insediando a Palazzo Chigi il “fratello” Mario Monti.
Le informazioni contenute nel suo libro, assicura Magaldi, sono tutte documentate in 5.000 pagine di archivio, che l’autore si è sempre dichiarato pronto a esibire in caso di contestazioni.
Ma non ce n’è stato bisogno: “Massoni, la scoperta delle Ur-Lodges” è stato accolto nel modo più comodo, cioè con la congiura del silenzio da parte di tutti, nel mainstream politico-editoriale.
Troppe rivelazioni scomode, per troppi personaggi ancora al potere, da Draghi in giù.
Silenzio anche dagli storici, presi in contropiede dalla sconcertante rilettura magaldiana del ‘900: il massone Pinochet contro il massone Allende in Cile, il sostegno della massoneria progressista a John Kennedy, lo “scudo massonico” organizzato per tentare di proteggere Bob Kennedy e Martin Luther King, dalle cui uccisioni scaturì una drammatica rottura.
Dagli anni ‘70 si affermò l’ala destra, incarnata da leader come Kissinger e Brzezinski, destinati a mettere all’angolo i leader della corrente progressista. Segreti, misteri e contorsioni anche inattese: l’attentato a Reagan promosso dai sostenitori occulti di Bush e l’attentato (speculare e simmetrico) a Papa Wojtyla, orchestrato dall’élite massonica che aveva sostenuto Reagan.
La stessa oligarchia del regime di Bruxelles è interamente massonica, sostiene Magaldi, e appartiene alla corrente neo-conservatrice.
Per questo oggi siamo arrivati alla recessione strutturale, alla disoccupazione-record, alla depressione storica di un paese come l’Italia. Loro, i neo-aristocratici, hanno colonizzato il pianeta (e l’Europa) col pensiero unico neoliberista: lo Stato deve capitolare, rinnegare la sua funzione storica, servire le multinazionali e non più i cittadini, rassegati a ridiventare sudditi.
Per Magaldi non è solo un attentato alla democrazia, è anche il tradimento della più autentica vocazione massonica.
Nel suo saggio, Magaldi rilegge gli eventi epocali che hanno determinato la situazione di oggi, a partire da libri-evento come “La crisi della democrazia” promosso dalla Commissione Trilaterale sempre con lo stesso obiettivo: collocare i propri uomini (Thatcher, Reagan, Kohl, Mitterrand) alla guida dei paesi-chiave, per occupare lo Stato e asservirlo ai diktat delle grandi lobby multinazionali.
Nulla di tutto ciò è avvenuto per caso, avverte Magaldi, che nell’esplosiva appendice del suo lavoro editoriale fa dire al massone oligarchico “Frater Kronos” che qualcosa è andato storto, qualcuno è andato oltre il perimetro concordato.
Un nome su tutti: quello del “fratello” George Bush senior, che sarebbe “impazzito di rabbia” dopo la bruciante sconfitta inflittagli nel 1980 dai sostenitori di Reagan.
Da allora, ancor prima di diventare a sua volta presidente, Bush avrebbe dato vita alla «inquietante, pericolosa e sanguinaria» superloggia denominata “Hathor Pentalpha”, che avrebbe reclutato il gotha neocon del Pnac, il piano per il Nuovo Secolo Americano, da Cheney a Rumsfeld, nonché fondamentali alleati europei, da Blair a Sarkozy, incluso il turco Erdogan.
Missione del clan: destabilizzare il pianeta, anche col terrorismo, a partire dall’11 Settembre.
Per questa missione, si legge sempre nel libro di Magaldi, è stato riciclato il “fratello” Osama Bin Laden, arruolato dallo stesso Brzezinski ai tempi dell’invasione sovietica in Afghanistan.
Risultato, dopo l’attentato alle Torri: una serie di guerre, in sequenza, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria, anche dietro il paravento della “primavera araba”.
Ultimo bersaglio, la Russia di Putin. Ma la “geopolitica del caos” si avvale sempre di più della più grottesca creatura dell’intelligence, il fondamentalismo islamico: nel lontano 2009, i militari americani del centro iracheno di detenzione di Camp Bucca si videro recapitare l’ordine di rilascio dell’allora oscuro Abu Bakr Al-Baghdadi, l’attuale “califfo” dell’Isis.
Oggi, Al-Baghdadi è l’uomo che minaccia l’Europa e fa strage di innocenti a Parigi, e c’è chi se ne stupisce: politici e giornalisti esibiscono sconcerto e raccapriccio, come se brancolassero nel buio.
Eppure, tra le pagine di “Massoni”, era tutto in qualche modo già scritto.
Ma non c’è pericolo che le analisi di Magaldi emergano al punto da affacciarsi in prima serata sul mainstrem televisivo, e neppure sulle pagine sempre reticenti della grande stampa.
(Il libro: Gioele Magaldi, “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, 656 pagine, 19 euro).
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
Notizia flash da TAGADA':
La CIA averte circa la possibilità di nuovi attentati.
Notizia flash da TAGADA':
La CIA averte circa la possibilità di nuovi attentati.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Chi meglio del "mandante" può saperlo....
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
In un modo o nell'altro dovremo cercare di venirne fuori. Ma evitiamo di ascoltare
i politici, soprattutto se nostrani. SONO UN DISASTRO.
Ma neppure i giornalisti mo sembrano meglio.
COME NE VENIAMO FUORI????????????????????????????
Il parere di Fabio Marcelli.
Mondo
Isis: sei condizioni per battere il terrorismo
di Fabio Marcelli | 15 novembre 2015
Commenti (284)
L’Isis è in guerra con il resto del mondo.
Questa organizzazione, frutto dell’incontro tra residuati del regime saddamista e fondamentalisti islamici di matrice sunnita, nata con il beneplacito della Cia, ha scatenato a Parigi un attacco impressionante per ferocia, determinazione e organizzazione dimostrate.
E’ possibile che ce ne siano altri. In difficoltà dopo l’intervento russo, l’Isis sta attivando la sua rete internazionale di migliaia di volontari provenienti da Europa e resto del mondo per colpire a fondo ovunque, seminando il terrore in modo indiscriminato.
Questa battaglia può essere vinta restaurando le necessarie condizioni di tranquillità e sicurezza, ma alle seguenti indispensabili condizioni.
1. L’Occidente compia un’autocritica profonda e sincera per i disastri procurati nella zona, dall’Iraq alla Libia al Mali alla Siria. Non bastano le ipocrite e tardive scuse di Tony Blair. I responsabili delle guerre di aggressione che hanno formato la base per la nascita dell’Isis e di altre organizzazioni terroristiche vanno processati e condannati per crimini di guerra e contro l’umanità.
2. Siano emarginati e messi al bando dalla comunità internazionale gli Stati, dall’Arabia Saudita al Qatar alla Turchia, che appoggiano sottobanco i terroristi. Invece si continuano a giustificare i massacri e la repressione di Erdogan ai danni dei kurdi, come pure a inviare ingenti quantitativi di armi a tali Stati, le quali finiscono in parte nelle mani dei terroristi. Per non parlare delle pericolose e fallimentari ambiguità della politica statunitense ammesse anche da Hillary Clinton. Su tutte queste complicità va costituita una Commissione internazionale d’inchiesta.
3. Si dia vita a uno sforzo concertato, in sede di Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per un’azione determinata volta a smantellare le basi militari dei terroristi, dovunque esse si trovino, salvaguardando per quanto possibile le popolazioni civili che sono le prime vittime. Si intensifichi allo stesso modo la cooperazione fra organismi di intelligence per pervenire a un controllo preventivo efficace dei terroristi. I capi delle organizzazioni terroristiche attive nella zona, da Isis ad Al Qaeda ad Al Nusra siano portati di fronte alla Corte penale internazionale.
4. Si vada verso una soluzione politica della questione siriana senza porre inutili pregiudiziali, relative ad esempio alla permanenza di Assad. Il popolo siriano deve poter scegliere pacificamente il proprio futuro. A tale fine deve essere posto termine alla guerra civile e convocate elezioni sotto controllo internazionale. Soluzioni politiche vanno trovate anche per Libia, Iraq e Yemen. In tale ultimo Paese deve cessare l’intervento saudita.
5. Si appoggino le esperienze di lotta democratica contro il terrorismo, prima fra tutte quella dei Kurdi dell’YPG e dell’YPJ, che si stanno estendendo anche ad altre comunità ed etnie della zona. Invece Kobane continua a soffrire oggi per il blocco imposto dalla Turchia, che impedisce l’arrivo anche solo di mezzi umanitari. Anche nei nostri Paesi, possibile bersaglio di prossime azioni terroristiche, si dia vita a forme democratiche e diffuse di controllo del territorio in cooperazione con le forze dell’ordine.
6. Si evitino e condannano le disgustose strumentalizzazioni alla Salvini, che vuole approfittare biecamente dello sdegno per i massacri di Parigi per riproporre le sue dottrine razziste contro l’arrivo di migranti e richiedenti asilo, le prime vittime della situazione che si è determinata. La testata “Libero” va condannata per istigazione all’odio etnico e religioso. A nessuna condizione l’Isis e organizzazioni analoghe possono essere considerate espressione dell’Islam. Salvini & C. perseguono lo stesso obiettivo dei terroristi, una guerra di civiltà dalla quale entrambi si ripropongono di trarre risultati in termini di consenso anche elettorale.
Condizioni apparentemente semplici, ma in realtà difficili da ottenere, per le contraddizioni e le debolezze delle politiche occidentali, in particolare europee, che hanno prodotto questo mostruoso risultato. Solo superando tali contraddizioni e rinnovando tali politiche all’insegna di pace, democrazia e diritti umani, la malapianta del terrorismo sarà finalmente sradicata, insieme a tutti coloro che ne hanno favorito la nascita e la crescita, inclusi molti governanti occidentali
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... o/2221399/
In un modo o nell'altro dovremo cercare di venirne fuori. Ma evitiamo di ascoltare
i politici, soprattutto se nostrani. SONO UN DISASTRO.
Ma neppure i giornalisti mo sembrano meglio.
COME NE VENIAMO FUORI????????????????????????????
Il parere di Fabio Marcelli.
Mondo
Isis: sei condizioni per battere il terrorismo
di Fabio Marcelli | 15 novembre 2015
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L’Isis è in guerra con il resto del mondo.
Questa organizzazione, frutto dell’incontro tra residuati del regime saddamista e fondamentalisti islamici di matrice sunnita, nata con il beneplacito della Cia, ha scatenato a Parigi un attacco impressionante per ferocia, determinazione e organizzazione dimostrate.
E’ possibile che ce ne siano altri. In difficoltà dopo l’intervento russo, l’Isis sta attivando la sua rete internazionale di migliaia di volontari provenienti da Europa e resto del mondo per colpire a fondo ovunque, seminando il terrore in modo indiscriminato.
Questa battaglia può essere vinta restaurando le necessarie condizioni di tranquillità e sicurezza, ma alle seguenti indispensabili condizioni.
1. L’Occidente compia un’autocritica profonda e sincera per i disastri procurati nella zona, dall’Iraq alla Libia al Mali alla Siria. Non bastano le ipocrite e tardive scuse di Tony Blair. I responsabili delle guerre di aggressione che hanno formato la base per la nascita dell’Isis e di altre organizzazioni terroristiche vanno processati e condannati per crimini di guerra e contro l’umanità.
2. Siano emarginati e messi al bando dalla comunità internazionale gli Stati, dall’Arabia Saudita al Qatar alla Turchia, che appoggiano sottobanco i terroristi. Invece si continuano a giustificare i massacri e la repressione di Erdogan ai danni dei kurdi, come pure a inviare ingenti quantitativi di armi a tali Stati, le quali finiscono in parte nelle mani dei terroristi. Per non parlare delle pericolose e fallimentari ambiguità della politica statunitense ammesse anche da Hillary Clinton. Su tutte queste complicità va costituita una Commissione internazionale d’inchiesta.
3. Si dia vita a uno sforzo concertato, in sede di Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per un’azione determinata volta a smantellare le basi militari dei terroristi, dovunque esse si trovino, salvaguardando per quanto possibile le popolazioni civili che sono le prime vittime. Si intensifichi allo stesso modo la cooperazione fra organismi di intelligence per pervenire a un controllo preventivo efficace dei terroristi. I capi delle organizzazioni terroristiche attive nella zona, da Isis ad Al Qaeda ad Al Nusra siano portati di fronte alla Corte penale internazionale.
4. Si vada verso una soluzione politica della questione siriana senza porre inutili pregiudiziali, relative ad esempio alla permanenza di Assad. Il popolo siriano deve poter scegliere pacificamente il proprio futuro. A tale fine deve essere posto termine alla guerra civile e convocate elezioni sotto controllo internazionale. Soluzioni politiche vanno trovate anche per Libia, Iraq e Yemen. In tale ultimo Paese deve cessare l’intervento saudita.
5. Si appoggino le esperienze di lotta democratica contro il terrorismo, prima fra tutte quella dei Kurdi dell’YPG e dell’YPJ, che si stanno estendendo anche ad altre comunità ed etnie della zona. Invece Kobane continua a soffrire oggi per il blocco imposto dalla Turchia, che impedisce l’arrivo anche solo di mezzi umanitari. Anche nei nostri Paesi, possibile bersaglio di prossime azioni terroristiche, si dia vita a forme democratiche e diffuse di controllo del territorio in cooperazione con le forze dell’ordine.
6. Si evitino e condannano le disgustose strumentalizzazioni alla Salvini, che vuole approfittare biecamente dello sdegno per i massacri di Parigi per riproporre le sue dottrine razziste contro l’arrivo di migranti e richiedenti asilo, le prime vittime della situazione che si è determinata. La testata “Libero” va condannata per istigazione all’odio etnico e religioso. A nessuna condizione l’Isis e organizzazioni analoghe possono essere considerate espressione dell’Islam. Salvini & C. perseguono lo stesso obiettivo dei terroristi, una guerra di civiltà dalla quale entrambi si ripropongono di trarre risultati in termini di consenso anche elettorale.
Condizioni apparentemente semplici, ma in realtà difficili da ottenere, per le contraddizioni e le debolezze delle politiche occidentali, in particolare europee, che hanno prodotto questo mostruoso risultato. Solo superando tali contraddizioni e rinnovando tali politiche all’insegna di pace, democrazia e diritti umani, la malapianta del terrorismo sarà finalmente sradicata, insieme a tutti coloro che ne hanno favorito la nascita e la crescita, inclusi molti governanti occidentali
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... o/2221399/
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Maucat ha scritto:Chi meglio del "mandante" può saperlo....
Se sa qualcosa di preciso, avrebbe il dovere di comunicarlo ufficialmente all'opinione pubblica.
In questo modo, precisando il luogo, toglierebbe l'effetto sorpresa vanificando nei fatti i tentativi di nuove stragi.
Viceversa, una comunicazione generica serve solo ad aumentare la tensione già alta.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
Nei momenti tragici spesso si verificano al loro interno tragicommedie, come è successo con la riesumata coppia Stan Lorel & Oliver Hardy.
LO SCONTRO POLITICO
Attentati a Parigi, Alfano attacca Salvini: «Sembra dispiaciuto che non sia accaduto in Italia»
Nuovo battibecco a distanza tra il ministro dell’Interno e il leader della Lega che lancia una campagna sui social con l’hastag #Alfanodimettiti
di Redazione Online
È di nuovo scontro, l’ennesimo, tra Alfani e Salvini. A poco più di 48 ore dagli attentati che hanno colpito Parigi, continuano i battibecchi piccati tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il leader della Lega Matteo Salvini. Stavolta è il responsabile del Viminale ad attaccare. Intervenendo a «Unomattina», Alfano va giù duro: «Ascoltando Salvini - dice - sembra di percepire il suo dispiacere perché gli attentati di Parigi non siano avvenuti in Italia, così da consentirgli di fare caciara e guadagnare voti. Le polemiche in Italia - prosegue il ministro - sono deludenti. C’è un mome cui i leader politici devono dimostrare la loro statura morale, in questo caso dimostrano il loro nanismo morale». La risposta: #Alfanodimettiti La risposta del leader della Lega non tarda ad arrivare, e dà vita a un tam tam mediatico trainato dall’hashtag #Alfanodimettiti, ben presto trend topic su Twitter. Salvini riporta puntualmente le parole del ministro: «Lo ha incredibilmente detto a Raiuno l’incapace Alfano.
Vergogna - commenta - E questo dovrebbe difendere gli italiani? Prima lo denuncio e poi...». Segue l’appello ai suoi follower. «Incapace Alfano, vergogna! riempiamo Twitter, facciamo sentire la nostra voce».
Matteo Salvini
✔
@matteosalvinimi
#alfanodimettiti è PRIMO nei TT!
Non una questione personale, ma buon senso, legittima difesa, voglia di vivere in un Paese sicuro! #Salvini
12:16 PM - 16 Nov 2015
64 64 Retweets
130
Quando l’hashtag da lui coniato svetta tra quelli più usati in Italia, Salvini esulta: «Gli italiani gridano in coro: Alfanodimettiti, incapace! Alfanodimettiti è primo nei trending topic! Non una questione personale, ma buon senso, legittima difesa, voglia di vivere in un paese sicuro!». E #IoStoconAlfano Il Nuovo centrodestra tenta di arginare l’onda che monta su Twitter lanciando l’hashtag #iostoconAlfano. «Salvini dimostra natura estremista. Esprimere opinione non è reato, è un diritto e chi lo nega è contro la democrazia. iostoconAlfano», cinguetta la portavoce di Ncd, Valentina Castaldini. Ma anche dalle file di Forza Italia c’è chi prende le difese del leader del Carroccio, muovendo critiche al responsabile del Viminale. «Nei momenti drammatici occorre mantenere testa fredda e nervi saldi, specie se si hanno responsabilità di governo - osserva il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta - La coesione nazionale, che è un valore, non può diventare il pretesto per svuotare la dialettica tra maggioranza e opposizione, fino a demonizzare chi esercita il diritto di critica». «Il ministro Angelino Alfano - secondo Brunetta - ha detto parole gravi, né responsabili né democratiche, quando ha attribuito al segretario della Lega, Matteo Salvini, di desiderare attentati terroristici in Italia per poter attaccare il governo. E’ un’illazione inaccettabile, basata sul rancore personale, sintomo di perdita di lucidità, tanto più grave provenendo da un ministro alla guida del settore più delicato, che è quello della sicurezza. Per questo diamo tutta la solidarietà al nostro amico e alleato Matteo Salvini, colpito nei suoi sentimenti più profondi. Auspichiamo da tutti il massimo senso di responsabilità, soprattutto da parte degli uomini di governo». 16 novembre 2015 (modifica il 16 novembre 2015 | 15:58) © RIPRODUZIONE RISERVATA]
http://www.corriere.it/politica/15_nove ... 6274.shtml
Nei momenti tragici spesso si verificano al loro interno tragicommedie, come è successo con la riesumata coppia Stan Lorel & Oliver Hardy.
LO SCONTRO POLITICO
Attentati a Parigi, Alfano attacca Salvini: «Sembra dispiaciuto che non sia accaduto in Italia»
Nuovo battibecco a distanza tra il ministro dell’Interno e il leader della Lega che lancia una campagna sui social con l’hastag #Alfanodimettiti
di Redazione Online
È di nuovo scontro, l’ennesimo, tra Alfani e Salvini. A poco più di 48 ore dagli attentati che hanno colpito Parigi, continuano i battibecchi piccati tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il leader della Lega Matteo Salvini. Stavolta è il responsabile del Viminale ad attaccare. Intervenendo a «Unomattina», Alfano va giù duro: «Ascoltando Salvini - dice - sembra di percepire il suo dispiacere perché gli attentati di Parigi non siano avvenuti in Italia, così da consentirgli di fare caciara e guadagnare voti. Le polemiche in Italia - prosegue il ministro - sono deludenti. C’è un mome cui i leader politici devono dimostrare la loro statura morale, in questo caso dimostrano il loro nanismo morale». La risposta: #Alfanodimettiti La risposta del leader della Lega non tarda ad arrivare, e dà vita a un tam tam mediatico trainato dall’hashtag #Alfanodimettiti, ben presto trend topic su Twitter. Salvini riporta puntualmente le parole del ministro: «Lo ha incredibilmente detto a Raiuno l’incapace Alfano.
Vergogna - commenta - E questo dovrebbe difendere gli italiani? Prima lo denuncio e poi...». Segue l’appello ai suoi follower. «Incapace Alfano, vergogna! riempiamo Twitter, facciamo sentire la nostra voce».
Matteo Salvini
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#alfanodimettiti è PRIMO nei TT!
Non una questione personale, ma buon senso, legittima difesa, voglia di vivere in un Paese sicuro! #Salvini
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Quando l’hashtag da lui coniato svetta tra quelli più usati in Italia, Salvini esulta: «Gli italiani gridano in coro: Alfanodimettiti, incapace! Alfanodimettiti è primo nei trending topic! Non una questione personale, ma buon senso, legittima difesa, voglia di vivere in un paese sicuro!». E #IoStoconAlfano Il Nuovo centrodestra tenta di arginare l’onda che monta su Twitter lanciando l’hashtag #iostoconAlfano. «Salvini dimostra natura estremista. Esprimere opinione non è reato, è un diritto e chi lo nega è contro la democrazia. iostoconAlfano», cinguetta la portavoce di Ncd, Valentina Castaldini. Ma anche dalle file di Forza Italia c’è chi prende le difese del leader del Carroccio, muovendo critiche al responsabile del Viminale. «Nei momenti drammatici occorre mantenere testa fredda e nervi saldi, specie se si hanno responsabilità di governo - osserva il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta - La coesione nazionale, che è un valore, non può diventare il pretesto per svuotare la dialettica tra maggioranza e opposizione, fino a demonizzare chi esercita il diritto di critica». «Il ministro Angelino Alfano - secondo Brunetta - ha detto parole gravi, né responsabili né democratiche, quando ha attribuito al segretario della Lega, Matteo Salvini, di desiderare attentati terroristici in Italia per poter attaccare il governo. E’ un’illazione inaccettabile, basata sul rancore personale, sintomo di perdita di lucidità, tanto più grave provenendo da un ministro alla guida del settore più delicato, che è quello della sicurezza. Per questo diamo tutta la solidarietà al nostro amico e alleato Matteo Salvini, colpito nei suoi sentimenti più profondi. Auspichiamo da tutti il massimo senso di responsabilità, soprattutto da parte degli uomini di governo». 16 novembre 2015 (modifica il 16 novembre 2015 | 15:58) © RIPRODUZIONE RISERVATA]
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
I segni che lasciano il segno
Per ricordarci come è nata la guerra in Europa.
ANALISI
Allarmi inascoltati e complici
Ciò che (ancora) non sappiamo
Le indagini sugli assalti di Parigi e le questioni aperte: perché i kamikaze hanno fallito l’azione allo stadio? E perché l’ottavo uomo è sopravvissuto? Una rete d’appoggio ha protetto gli assalitori? di Guido Olimpio
http://www.corriere.it/esteri/cards/att ... pale.shtml
^^^^^
LE FIRME DEL CORRIERE
editoriale
L’attentato a Parigi:
questa guerra nelle nostre vite
Proteggeremo molto meglio i cittadini europei se l’indispensabile innalzamento del livello di sicurezza sarà attuato tenendo saldi i nostri principi e i nostri valori di libertà.
di Luciano Fontana
http://www.corriere.it/editoriali/15_no ... 051e.shtml
^^^^^^^^
[ L’EDITORIALE
Attentati a Parigi, la battaglia culturale che dobbiamo lanciare
(senza le solite ipocrisie)
Se i moderati hanno le mani legate, bisogna stanare gli autoinganni e le falsità storiche che nutrono l’estremismo radicale
di Ernesto Galli della Loggia
I segni che lasciano il segno
Per ricordarci come è nata la guerra in Europa.
ANALISI
Allarmi inascoltati e complici
Ciò che (ancora) non sappiamo
Le indagini sugli assalti di Parigi e le questioni aperte: perché i kamikaze hanno fallito l’azione allo stadio? E perché l’ottavo uomo è sopravvissuto? Una rete d’appoggio ha protetto gli assalitori? di Guido Olimpio
http://www.corriere.it/esteri/cards/att ... pale.shtml
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LE FIRME DEL CORRIERE
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L’attentato a Parigi:
questa guerra nelle nostre vite
Proteggeremo molto meglio i cittadini europei se l’indispensabile innalzamento del livello di sicurezza sarà attuato tenendo saldi i nostri principi e i nostri valori di libertà.
di Luciano Fontana
http://www.corriere.it/editoriali/15_no ... 051e.shtml
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Attentati a Parigi, la battaglia culturale che dobbiamo lanciare
(senza le solite ipocrisie)
Se i moderati hanno le mani legate, bisogna stanare gli autoinganni e le falsità storiche che nutrono l’estremismo radicale
di Ernesto Galli della Loggia
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
I segni che lasciano il segno
Per ricordarci come è nata la guerra in Europa.
Con un genio come questo non ci resta che fuggire al Polo Nord.
Amici esquimesi offriteci un igloo ben riscaldato. Arriviamo in massa.
14 novembre 2015
Gli attacchi di Parigi, Salvini: "Bisogna eliminare il terrorismo islamico. Chiudiamo le frontiere"
"Non dobbiamo avere paura né cambiare il nostro mondo di vivere, serve l'orgoglio, queste persone non meritano nulla". A poche ore dagli attacchi di Parigi che sono costati la vita a decine di persone, il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, risponde così a margine del convegno sulla sovranità e sui confini: "Non restiamo con le mani in mano, preveniamo e difendiamo il nostro Paese per quanto possa essere possibile - ha concluso il segretario della lega - lo dico agli italiani, perché al governo non hanno idea di cosa stia succedendo nel mondo"
Video di Edoardo Bianchi
http://video.espresso.repubblica.it/tut ... ef=vd-auto
I segni che lasciano il segno
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Con un genio come questo non ci resta che fuggire al Polo Nord.
Amici esquimesi offriteci un igloo ben riscaldato. Arriviamo in massa.
14 novembre 2015
Gli attacchi di Parigi, Salvini: "Bisogna eliminare il terrorismo islamico. Chiudiamo le frontiere"
"Non dobbiamo avere paura né cambiare il nostro mondo di vivere, serve l'orgoglio, queste persone non meritano nulla". A poche ore dagli attacchi di Parigi che sono costati la vita a decine di persone, il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, risponde così a margine del convegno sulla sovranità e sui confini: "Non restiamo con le mani in mano, preveniamo e difendiamo il nostro Paese per quanto possa essere possibile - ha concluso il segretario della lega - lo dico agli italiani, perché al governo non hanno idea di cosa stia succedendo nel mondo"
Video di Edoardo Bianchi
http://video.espresso.repubblica.it/tut ... ef=vd-auto
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
I segni che lasciano il segno
Per ricordarci come è nata la guerra in Europa.
dopo parigi
I musulmani delle nostre città ora ci dicano con chi stanno
Quello che è successo nella capitale francese è guerra, una nuova guerra. E il primo modo per rispondere è: dare un nome ai veri responsabili
di Bernard-Henri Lévy
http://www.corriere.it/esteri/15_novemb ... 6274.shtml
^^^^^
16 nov 2015 17:38
LA PSICOGUERRA DELL’ISIS
- GLI UOMINI DEL CALIFFO SPAVENTANO L’OCCIDENTE CON UN NUOVO VIDEO: “TUTTI GLI STATI CHE PRENDERANNO PARTE ALLA CROCIATA CONTRO DI NOI, SUBIRANNO LA STESSA SORTE DELLA FRANCIA. STIAMO ARRIVANDO IN
EUROPA CON LE CINTURE ESPLOSIVE” (VIDEO)
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 113008.htm
I segni che lasciano il segno
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Quello che è successo nella capitale francese è guerra, una nuova guerra. E il primo modo per rispondere è: dare un nome ai veri responsabili
di Bernard-Henri Lévy
http://www.corriere.it/esteri/15_novemb ... 6274.shtml
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16 nov 2015 17:38
LA PSICOGUERRA DELL’ISIS
- GLI UOMINI DEL CALIFFO SPAVENTANO L’OCCIDENTE CON UN NUOVO VIDEO: “TUTTI GLI STATI CHE PRENDERANNO PARTE ALLA CROCIATA CONTRO DI NOI, SUBIRANNO LA STESSA SORTE DELLA FRANCIA. STIAMO ARRIVANDO IN
EUROPA CON LE CINTURE ESPLOSIVE” (VIDEO)
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 113008.htm
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
I segni che lasciano il segno
Per ricordarci come è nata la guerra in Europa.
“Francia in guerra, grande coalizione anti-Isis
E contro terrorismo cambiamo la Costituzione”
Discorso del presidente francese davanti alle Camere riunite a Versailles: "Chi è contro di noi perde sempre". E annuncia misure straordinarie per combattere l'Isis sul territorio francese
di F. Q. | 16 novembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... a/2224486/
I segni che lasciano il segno
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“Francia in guerra, grande coalizione anti-Isis
E contro terrorismo cambiamo la Costituzione”
Discorso del presidente francese davanti alle Camere riunite a Versailles: "Chi è contro di noi perde sempre". E annuncia misure straordinarie per combattere l'Isis sul territorio francese
di F. Q. | 16 novembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... a/2224486/
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