Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

iospero ha scritto:Faccio parte di quelli che hanno vissuto in prima linea la II guerra mondiale sul fronte istriano per cui per momento non vedo la possibilità di chiamarla guerra, non c'è confronto.
Chi sarebbe il nemico ? forse l'IS ?

L' islam è ancora nel medioevo, di proprio ha solo Allah, da quando "tutto c'è nel Corano" sono rimasti
fuori dal mondo, fuori dalla scienza, fuori dalle tecnologia. Oggi coi petroldollari sono capaci solo di comperare dal resto del mondo, quindi non dovremmo neanche bombardarli , ma solo isolarli, chiudere tutti canali di qls comunicazione mentre invece si continua a fornire loro un po' di tutto.
Per me oggi l'IS è soprattutto un elemento di distrazione di massa per cui dovremmo concentrarci sulla ricostruzione di una sinistra italiana, europea, mondiale.[/color]

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Iospero
La guerra non la si deve più intendere come un tempo. Questi focolai e in giro per il mondo e' un altro tipo di guerra ma hanno gli stessi effetti di un tempo. Anzi direi che in certo qual modo oltre a tenere la tensione sempre accesa ora hanno il potere di far cadere i governi o di mettere in crisi qualsiasi sistema fosse esso anche democratico.

E questo purtroppo lo possono fare in quattro e quattr'otto ed e' più disastroso di prima poiche se un tempo c'era la rinascita dopo un conflitto ora non esiste più nemmeno questa e se il potere te lo permette, potrai avviarlo dopo decenni. Sempre se loro signori te lo permettono.

Ora la situazione economica/finanziaria parla globalmente e non per singolo stato. Oggi la Grecia, domani il portogallo e la spagna e poi chissa a chi tocchera', Dipendera da come girano i grandi capitali e a chi dovra questa volta toccare.

Gli ultimi fatti di queste primavere arabe dimostrano proprio che prima accendono i fuochi e poi decidono come sfruttarli alla faccia di chi spera sempre ed in ogni modo.

Purtroppo e' cosi. Ci spostano come nel gioco a scacchi. Basta dare scacco matto e noi....siamo le pedine per raggiungere il "re".

Purtroppo questa pseudo sinistra e' ancora ferma sul personalismo, sul nome da dare al nuovo soggetto e mai si rende disponibile a trovare assieme una soluzione unitaria. Han paura di perdere la poltrona e nel frattempo il mondo va a rotoli.

Possibile, non possibile, prc, sinistra italiana e quant'altri a me fanno ridere ma nello stesso tempo incazzare sempre di più .

Se sono questi a cui affidare il ns. futuro, e' meglio che se ne stiano da parte e chiudano definitivamente il loro percorso politico. Sicuramente cose migliori verranno dai movimenti di protesta o da quant'altro possa nascere da queste ceneri.

Costoro sono senza idee e qualora ne avanzassero non sarebbero altro che le stesse di prima.

E' "merce" finita e strafinita.

In certi momenti sentendo alcuni di SEL mi vien da ridere come spesso mi succede per Possibile, PRC e sinistra Italiana ew chi piu' ne ha più ne metta :mrgreen: .

Che possono proporre costoro di diverso da quello che avevano proposto prima?

E se avessero cose nuove perché non le han proposte in questi ultimi tempi, che altro non sarebbero state che le ns. richieste per ben troppo tempo disattese.

No... siamo nella cacca più puzzolente che mai e purtroppo non riesco a vedere oltre il mio dito

Anche questa pseudo sinistra non nasce dal popolo e non e' nemmeno fra il popolo.


Ripetita no iuvant ma stufant e sed continuata secant
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un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
cielo 70
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da cielo 70 »

In Sel non sempre propongono le idee di una volta, che poi molte volte sono ancora attuali. Alcuni, per innovare, hanno perso il lume della ragione. Su Facebook in uno scritto si propone di introdurre la poligamia-poliandria.
cielo 70
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da cielo 70 »

iospero ha scritto:Faccio parte di quelli che hanno vissuto in prima linea la II guerra mondiale sul fronte istriano per cui per momento non vedo la possibilità di chiamarla guerra, non c'è confronto.
Chi sarebbe il nemico ? forse l'IS ?

L' islam è ancora nel medioevo, di proprio ha solo Allah, da quando "tutto c'è nel Corano" sono rimasti
fuori dal mondo, fuori dalla scienza, fuori dalle tecnologia. Oggi coi petroldollari sono capaci solo di comperare dal resto del mondo, quindi non dovremmo neanche bombardarli , ma solo isolarli, chiudere tutti canali di qls comunicazione mentre invece si continua a fornire loro un po' di tutto.
Per me oggi l'IS è soprattutto un elemento di distrazione di massa per cui dovremmo concentrarci sulla ricostruzione di una sinistra italiana, europea, mondiale.

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Verissimo.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

cielo 70 ha scritto:
iospero ha scritto:Faccio parte di quelli che hanno vissuto in prima linea la II guerra mondiale sul fronte istriano per cui per momento non vedo la possibilità di chiamarla guerra, non c'è confronto.
Chi sarebbe il nemico ? forse l'IS ?

L' islam è ancora nel medioevo, di proprio ha solo Allah, da quando "tutto c'è nel Corano" sono rimasti
fuori dal mondo, fuori dalla scienza, fuori dalle tecnologia. Oggi coi petroldollari sono capaci solo di comperare dal resto del mondo, quindi non dovremmo neanche bombardarli , ma solo isolarli, chiudere tutti canali di qls comunicazione mentre invece si continua a fornire loro un po' di tutto.
Per me oggi l'IS è soprattutto un elemento di distrazione di massa per cui dovremmo concentrarci sulla ricostruzione di una sinistra italiana, europea, mondiale.

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Verissimo.




dovremmo concentrarci sulla ricostruzione di una sinistra italiana, europea,............




In questa Europa??????????????????????????????????????


di Monica Frassoni
Co-Presidente del Partito Verde Europeo
Zonaeuro
Il silenzio dell'Europa su Erdogan: contro l'Isis va bene anche un governo autoritario

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... n/2261242/
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

pancho
La guerra non la si deve più intendere come un tempo.
La guerra è guerra, il terrorismo è un'altra cosa. Non confondiamo queste due situazioni ben diverse, da un lato si tratta di milioni di morti, di stati completamente distrutti, oggi in una guerra mondiale dovremmo contare miliardi di morti e mezzo mondo distrutto.
Quindi oggi nessuno vuole fare una guerra , ma purtroppo ci si avvale del terrorismo per dominare parte del mondo e fare i propri interessi economici operando con una miopia piuttosto da dilettanti senza rendersi conto che il nostro pianeta ha bisogno di altre cure più urgenti.

Anche questa pseudo sinistra non nasce dal popolo e non e' nemmeno fra il popolo.
Non riesco a comprendere questa affermazione.
Il prossimo gennaio tutti gli attuali rappresentanti dei vari movimenti di sinistra dovrebbero riunirsi per concordare un azzeramento degli attuali dirigenti e permettere a tutti i cittadini desiderosi di partecipare
al nuovo soggetto politico .

Il Soggetto politico che vogliamo sarà:
DEMOCRATICO, sia nel suo funzionamento interno (una testa un voto regola guida, strumenti e momenti di partecipazione diretta e online, pratiche di co-decisione tra rappresentanti istituzionali e cittadini, costruzione dal basso del programma politico) sia perché deve essere il punto di riferimento e di azione di tutte/i i democratici italiani
DI TUTTE E TUTTI, perché deve essere il luogo in cui tutte/i coloro che si contrappongono alle politiche neoliberiste, alla distruzione dell’ambiente e dei beni comuni, alla svalutazione del lavoro, alla crescente xenofobia, alle guerre, all’attacco alla democrazia possono ritrovarsi e organizzarsi in un corpo collettivo capace di superare antiche divisioni nell’apertura e nel coinvolgimento delle straordinarie risorse fuori dal circuito tradizionale della politica.
ALTERNATIVO e AUTONOMO rispetto alle culture politiche prevalenti d’impronta neoliberista che ci condannano al declino sociale e culturale, di cui oggi il PD tende ad assumere il ruolo di principale propulsore e diffusore.
INNOVATIVO sia nelle forme sia per la rottura con il quadro politico precedente, così come sta avvenendo in molti paesi europei. Differente dal sistema politico corrotto e subalterno di cui siamo avversari.
EUROPEO in quanto parte di una sinistra europea dichiaratamente antiliberista, che, con crescente forza e nuove forme, sta lottando per cambiare un quadro europeo insostenibile.


Certamente se non ci faremo conoscere e non ci saranno rappresentanti all'altezza della situazione sarà dura, ma restare fermi è ancora peggio
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

La guerra è guerra, il terrorismo è un'altra cosa. Non confondiamo queste due situazioni ben diverse, da un lato si tratta di milioni di morti, di stati completamente distrutti, oggi in una guerra mondiale dovremmo contare miliardi di morti e mezzo mondo distrutto.
iospero



"La guerra non scoppia mai in modo del tutto improvviso, la sua propagazione non è l'opera di un istante.“

Carl von Clausewitz (Burg bei Magdeburg, 1º giugno 1780 – Breslavia, 16 novembre 1831)


Una valutazione ancora valida ai giorni nostri al 100%

Proviamo ad analizzare quanto riporta “Il Grande Fratello”


DIZIONARIO DI ITALIANO DALLA A ALLA Z


guerra
[guèr-ra]
s.f.


1 Conflitto armato fra Stati o popoli per motivi politici, ideologici o economici, combattuto sul territorio di uno o più contendenti con armi di varia natura: g. chimica, batteriologica, nucleare, atomica; g. terrestre, aerea, marina, sottomarina; prigioniero, invalido di g.
|| Guerra civile, intestina, combattuta da fazioni opposte di cittadini all'interno del territorio nazionale
|| Guerra coloniale, per la conquista delle colonie, o in area coloniale
|| Guerra convenzionale, combattuta con armi tradizionali
|| Guerra di indipendenza, contro un'occupazione straniera
|| Guerra lampo, offensiva che prevede il massimo dispiegamento di forze da parte di uno dei contendenti, per un attacco rapidissimo e definitivo
|| Guerra di logoramento, che mira all'esaurimento della resistenza nemica
|| Guerra mondiale, che coinvolge in un unico conflitto Stati o popoli di tutti i continenti
|| Guerra partigiana, fra un esercito regolare e formazioni partigiane
|| Guerra di posizione, di trincea, in cui le truppe dei paesi contendenti combattono da una serie di postazioni fortificate
|| Guerra santa con motivazioni religiose
|| Guerra stellare, nella fantascienza, conflitto tra pianeti o galassie; conflitto ipotetico da combattersi nello spazio cosmico fra Stati della Terra
|| Guerra di successione, per la successione al trono lasciato vacante dalla morte di un sovrano
|| Guerra totale, condotta facendo ricorso a tutte le armi possibili e senza alcun riguardo per i civili
|| Arte della guerra, insieme delle discipline militari
|| Canto di guerra, che celebra la guerra e i combattenti, di solito cantato dai soldati stessi
|| Caso di guerra, l'occasione che la scatena
|| Criminale di guerra, militare responsabile di crudeltà in tempo di guerra, spec. a danno delle popolazioni civili
|| Dichiarare guerra, darne avviso ufficiale al nemico
|| Entrare in guerra, intraprenderla
|| Essere sul piede di guerra, esservi pronti
|| Fare guerra, fare la guerra, guerreggiare
|| Grido di guerra, che incita al combattimento
|| Legge di guerra, legge marziale
|| Partito della guerra, che sostiene la guerra o l'entrata in guerra
|| Tribunale di guerra, che giudica i reati militari commessi in tempo di guerra
|| Uomo di guerra, soldato
|| Zona, teatro di guerra, territorio in cui la guerra viene combattuta
|| fig. Dissotterrare l'ascia di guerra, essere pronti a cominciare una guerra; estens. essere pronti al contrasto, alla disputa

2 estens. Conflitto combattuto non con le armi ma con mezzi politici e di propaganda
|| Guerra doganale, che mira a danneggiare uno Stato sul piano economico aumentando le tariffe doganali sulle importazioni
|| Guerra economica, insieme dei mezzi usati per danneggiare l'economia di uno Stato nemico in modo da impedirgli di continuare la guerra; estens. complesso delle misure dirette contro qualsiasi attività economica che possa favorire lo sforzo bellico nemico
|| Guerra fredda, situazione di tensione fra due Stati che prevede l'uso di tutti i mezzi di pressione ad eccezione del ricorso all'esercito organizzato; in part., lo stato di viva tensione fra USA e URSS, più o meno manifesta e drammatica nel secondo dopoguerra
|| Guerra psicologica, dei nervi, condotta attraverso la diffusione di informazioni atte a minare la resistenza morale dell'esercito avversario e delle popolazioni civili
|| Guerra tra poveri, ostilità fra categorie appartenenti ai ceti sociali più bassi o comunque meno privilegiati, generalm. provocata o pilotata in modo da distogliere l'attenzione dai veri responsabili della situazione di conflitto
|| Guerra dei prezzi, concorrenza commerciale

3 fig. Ostilità, lite: g. fra parenti, fra coinquilini; essere, mettersi in g. con qualcuno; fare la g. a qualcuno
|| fig. Guerra a colpi di spillo, fatta di dispetti e punzecchiature

4 fig. Serie di interventi volti a eliminare un fenomeno negativo, spec. sul piano sociale: g. alla droga, alla criminalità organizzata

5 fig., poet. Situazione difficile, angosciosa, di conflitto interiore: pace non trovo e non ho da far g. (Petrarca)
Copyright © Hoepli 2011



Nel dizionario Hoepli manca la definizione di “guerra asimmetrica”.

Per questa definizione ci affidiamo a Wikipedia:

Guerra asimmetrica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La guerra asimmetrica originariamente era un'espressione riferita alla guerra tra due o più soggetti (di diritto internazionale pubblico) o gruppi le cui rispettive forze militari differivano in modo significativo. I cultori di scienze militari contemporanei hanno tuttavia la tendenza ad ampliare tale definizione, fino a ricomprendervi l'asimmetria di strategia o tattica; oggi la guerra asimmetrica può indicare un conflitto in cui le risorse dei belligeranti sono diverse nell'essenza e nel combattimento, interagiscono e tentano di sfruttare le debolezze caratteristiche del rispettivo avversario. Tali lotte spesso implicano strategie e tattiche di guerra non convenzionale, in cui i combattenti "più deboli" cercano di usare una strategia in grado di compensare le proprie carenze quantitative e qualitative.[1]
Nella mitologia, ricordiamo il caso di Davide che sconfisse Golia non affrontandolo sul suo stesso piano, ma usando una modalità inattesa dal nemico. In età molto più recente si può trovare una pura forma di guerra asimmetrica nella Seconda guerra del Golfo dove i miliziani usavano ragazzi, donne o se stessi come attentatori suicidi, indossando cinture "kamikaze" e lanciandosi contro gli Humvee e gli Abrams americani in contesti urbani; Invece sulle strade venivano posizionati IED per distruggere i veicoli alla testa dei convogli.



CONTINUA
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

iospero ha scritto:pancho
La guerra non la si deve più intendere come un tempo.
La guerra è guerra, il terrorismo è un'altra cosa. Non confondiamo queste due situazioni ben diverse, da un lato si tratta di milioni di morti, di stati completamente distrutti, oggi in una guerra mondiale dovremmo contare miliardi di morti e mezzo mondo distrutto.
Quindi oggi nessuno vuole fare una guerra , ma purtroppo ci si avvale del terrorismo per dominare parte del mondo e fare i propri interessi economici operando con una miopia piuttosto da dilettanti senza rendersi conto che il nostro pianeta ha bisogno di altre cure più urgenti.

Anche questa pseudo sinistra non nasce dal popolo e non e' nemmeno fra il popolo.
Non riesco a comprendere questa affermazione.
Il prossimo gennaio tutti gli attuali rappresentanti dei vari movimenti di sinistra dovrebbero riunirsi per concordare un azzeramento degli attuali dirigenti e permettere a tutti i cittadini desiderosi di partecipare
al nuovo soggetto politico .

Il Soggetto politico che vogliamo sarà:
DEMOCRATICO, sia nel suo funzionamento interno (una testa un voto regola guida, strumenti e momenti di partecipazione diretta e online, pratiche di co-decisione tra rappresentanti istituzionali e cittadini, costruzione dal basso del programma politico) sia perché deve essere il punto di riferimento e di azione di tutte/i i democratici italiani
DI TUTTE E TUTTI, perché deve essere il luogo in cui tutte/i coloro che si contrappongono alle politiche neoliberiste, alla distruzione dell’ambiente e dei beni comuni, alla svalutazione del lavoro, alla crescente xenofobia, alle guerre, all’attacco alla democrazia possono ritrovarsi e organizzarsi in un corpo collettivo capace di superare antiche divisioni nell’apertura e nel coinvolgimento delle straordinarie risorse fuori dal circuito tradizionale della politica.
ALTERNATIVO e AUTONOMO rispetto alle culture politiche prevalenti d’impronta neoliberista che ci condannano al declino sociale e culturale, di cui oggi il PD tende ad assumere il ruolo di principale propulsore e diffusore.
INNOVATIVO sia nelle forme sia per la rottura con il quadro politico precedente, così come sta avvenendo in molti paesi europei. Differente dal sistema politico corrotto e subalterno di cui siamo avversari.
EUROPEO in quanto parte di una sinistra europea dichiaratamente antiliberista, che, con crescente forza e nuove forme, sta lottando per cambiare un quadro europeo insostenibile.


Certamente se non ci faremo conoscere e non ci saranno rappresentanti all'altezza della situazione sarà dura, ma restare fermi è ancora peggio
Alla mia eta',anmche se non mi considero un matusa, non posso che essere sospettoso un po su tutto non per un mio vanto da controcorrente ma perché ne ho viste di tutti i colori.
La tua speranza e' lodevole e non voglio per niente scalfiggerla in nessun modo. Ma soprattutto non voglio che siano le mie opinioni a farlo. Cmq, Chapeau!

Detto questo l'unica cosa che puo farmi rimangiare queste mie conclusioni un po frettolose date dalla disillusione politica attuale, le posso verificare nel prossimo venturo qualora andasse in porto quanto da te auspicato.

Staremo a vedere a poi ne riparleremo.

Valuteremo quanti saranno coloro che si son rigenerati per consolidare la loro poltrona e quanti saranno coloro che si son messi in prepensionamento assicurando cmq il loro contributo a questo nuovo soggetto politico senza prendere alcunche'.

Ci sentiremo Iospero e spero vivamente che tuabbia ragione poiche sarebbe l'ultima canche e questa volta sara' veramente l'untima.

un salutone
Ultima modifica di pancho il 29/11/2015, 11:50, modificato 1 volta in totale.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

CONTINUA

La guerra è guerra, il terrorismo è un'altra cosa. Non confondiamo queste due situazioni ben diverse
Iospero


Questa è una guerra, per il momento, tipicamente asimmetrica.

In Siria e in Iraq stanno operando da anni formazioni terroristiche di vario tipo derivate dal disciolto regime Iracheno. Formazioni che nel tempo hanno cambiato spesso nome ma che con l’avvento dell’attuale capo, Abu Bakr al-Baghdadi, autonominatosi Califfo dello Stato Islamico nel giugno del 2014.

Ovviamente lo Stato Islamico non verrà riconosciuto, come non è ma stato riconosciuto lo Stato Palestinese.

Un riconoscimento informale lo stanno fornendo i 22 stati che formano la coalizione che vogliono sopprimerlo.

Che in Europa usi il terrorismo è un fatto evidente, perché malgrado l’Isis si supporta con la vendita di petrolio di contrabbando non è in grado di schierare un esercito tradizionale.

Ma anche se ne disponesse ci troveremmo sempre di fronte ad una guerra asimmetrica. Uno contro ventidue.

Non è neppure una guerra di religione perché l’uso dell’Islam è solo strumentale. Per combattere e morire bisogna fornire delle motivazioni.

E i dirigenti furbastri dell’Isis usano impropriamente il fanatismo religioso.

In Europa e non solo, siamo di fronte ad un esercito che ritiene un merito farsi saltare per Allah, contro un esercito che non intende affatto morire.

D’altra parte la guerra terrorista gioca a loro favore perché per sconfiggerla necessita un‘impegno notevole e straordinario.

Il senso patriottico presente nella Prima Guerra Mondiale non esisteva già più nella seconda.

Figuriamoci oggi in questa fase politica.

I giovani dovrebbero andare a morire per Brunetta, Berlusconi, Salvini, Renzi, Grillo, la Santanché, la Biancofiore, totò Riina, totò Cuffaro, Razzi, De Gregorio, Buzzi, Carminati, Alfano, Orfini, Verdini, Licio Gelli, Giovanardi??????????????????????????????????
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

Pd, militanza in fuga: chiude un terzo dei circoli, allarme regioni rosse

In due anni si passerà da 6.454 sezioni a 4.500. E in Emilia in 24 mesi gli iscritti calano del 40%. Guerini: “Stiamo solo razionalizzando”
di TOMMASO CIRIACO

Pd, militanza in fuga: chiude un terzo dei circoli, allarme regioni rosse ROMA.

Calano gli iscritti, si riducono i circoli: ecco come si prosciuga la militanza nel Pd. Quella tradizionale, almeno. Si svuotano storiche sezioni in Toscana.

Chiudono i battenti sedi "rosse" dell'Emilia Romagna.

E nel 2015 i tesserati resteranno sotto la soglia dell'anno precedente.

Semi della disaffezione, certo, ma c'è dell'altro, visto che in alcuni casi è stata la segreteria a tagliare i circoli per razionalizzare i costi e mettere ordine dopo gli scandali.

È il Pd che cambia pelle, insommma. Smarrita la presa sul territorio, si punta tutto su una struttura light. Anche a prezzo di impoverire il "vivaio" dem, anche a costo di guardare alla società civile per colmare il buco in occasione delle amministrative.

L'allarme, registrato con discrezione al Nazareno, è scattato di recente in Emilia. In quella regione le sedi del Pd si sono ridotte di alcune decine, passando da oltre 700 a poco più di 640. Va così in tutta l'Italia centrosettentrionale.

L'ultimo censimento della segreteria, a dire il vero, fotografa ancora la cifra d'inizio anno: 6.454 circoli.

Con la drastica riduzione in corso, però - e a causa di un piano di accorpamento varato dal partito - il quartier generale ha già previsto un calo delle sezioni del 30%, scendendo a quota 4.500 entro il 2016.

Ai tempi di Bersani, ricorda Davide Zoggia, erano quasi 7.000.

Ci sono circoli che si estinguono senza fare rumore. E sezioni che si svuotano, fin quasi a spegnersi. Alcuni casi sono clamorosi.

Il "Pisanova Berlinguer" è la sezione più grande di Pisa. O meglio, lo era: secondo i dati analizzati pochi giorni fa nel corso dell'ultima riunione regionale si è passati dai 350 iscritti del 2014 ai 30 del 2015.

Per non parlare della Sicilia. La segreteria di Enna è stata commissariata di recente, dopo lustri di dominio incontrastato di Vladimiro Crisafulli.

E a Messina il commissario Ernesto Carbone ha deciso di chiudere 57 circoli su 61.

Il motivo?
Molti risultavano inattivi, se non addirittura fantasma. A Roma, epicentro del caos dem, Matteo Orfini ha usato l'accetta.
Dopo lo scandalo di Mafia capitale, ha chiuso 35 dei 110 circoli presenti. I 75 restanti li ha poi accorpati, di fatto riducendoli a 15.

Di fronte all'oggettivo ridimensionamento del partito tradizionale, la segreteria corre ai ripari.

E rilancia: "Non si tratta di disaffezione - assicura Lorenzo Guerini, il vice di Matteo Renzi al partito - siamo noi che stiamo razionalizzando il quadro. Non è solo questione di costi, anzi. Se c'è un circolo con tre iscritti, magari lo facciamo fondere con quello del paese vicino.
A me interessa che quei tre militanti possano partecipare, riunirsi e discutere di politica".

Certo, solo pochi anni fa il Pd ragionava di altre dimensioni. "Siamo sempre stati sopra il mezzo milione - ricorda Nico Stumpo - Ai tempi del congresso 2012, poi, avevamo 6.800 circoli e 800 mila iscritti".

Numeri lontani da quelli di oggi. L'anno scorso le tessere registrate sono state 366 mila.

E quest'anno? "Più o meno come il 2014, prevede il vicesegretario fra i trecento e i trecentocinquantamila iscritti". La politica intanto cambia.

E pure le forme di finanziamento, visto che intanto è arrivato il due per mille a sostituire i rimborsi elettorali.

Con cinquecentomila contribuenti, il Pd ha di che consolarsi. Un'enormità, se paragonata al resto dei partiti. Un segnale di vitalità, rilevano dal Nazareno.

Resta la cruda contabilità dell'oggi. E alcuni dettagli emblematici.

In Emilia Romagna l'emorragia di iscritti non si arresta: erano 69 mila nel 2013, 57 mila nel 2014 (-18%) e sono poco più di 40 mila a pochissime settimane dalla chiusura del tesseramento 2015 (-30%).

E come non notare il calo di tessere del 15% secco registrato a Siena per l'anno in corso?

Difficilmente la due giorni targata Pd (il 5-6 dicembre) servirà a invertire la tendenza. Renzi, comunque, rilancia con forza l'iniziativa: "Scenderemo in piazza con la manifestazione "Italia, coraggio!". Non ci faremo rinchiudere dalla paura. Tutti fuori, con mille banchetti

nelle piazze di tutta Italia per ascoltare i cittadini e mostrare i tanti risultati dell'azione di governo". Poi sarà il momento della Leopolda, dall'11 al 13 dicembre.

Con un titolo preso in prestito da un testo di Antoine de Saint-Exupery, "Terra degli Uomini".

http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... 128324053/
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

SMS per iospero


Premessa doverosa.

Questo forum si caratterizza per affrontare tutti i problemi del comune viaggio della vita a 360 gradi. Senza preclusioni di sorta.

La formula che ci siamo dati, quella di non avere limitazioni di sorta da parte di moderatori, SEMBRA FUNZIONARE.
Questo perché avviene nel rispetto personale sia delle idee e di chi le propone. Diversamente da quanto accaduto nei forum precedenti.

Ma lo scopo di un forum aperto di sinistra è proprio quello di confrontare le opinioni.

Ergo, niente polemiche personali o di idee ma solo confronto approfondito delle idee.

Venendo a bomba:

Da queste parti, quando si affrontano seriamente i vari problemi nazionali ed internazionali si arriva alla conclusione che tutto si è così complicato ed incancrenito per non averli affrontati a tempo debito, che oggi
non sono più risolvibili. O almeno, moltissimi, non in maniera ordinaria come si intende nelle democrazie.

E da noi la democrazia è morta.

Come faceva osservare (finalmente) anche uno specialista del settore, ieri mattina ad Omnibus, la democrazia non può essere limitata a credere che basti andare a votare nei giorni comandati per scegliere i capi, perché un sistema possa essere definito “democratico”.

La democrazia è un sistema più complesso ed esteso all’interno di una società.

Di fronte a:

dovremmo concentrarci sulla ricostruzione di una sinistra italiana, europea, mondiale.

Cosa risponde la nuova ricostruenda sinistra al tema sollevato a Report dalla Gabanelli?????????

Il tema era ben presente nella società italiana e riguardava l’esercizio della democrazia. Milena Gabanelli lo ha solo portato in superficie in una società cloroformizzata e allo sbando.





Report del 29/11/2015 – La giusta causa – la puntata


30/11/2015 di triskel182



Come mai giudici diversi decidono in modo manifestamente diverso su casi simili?
Come mai le sentenze arrivano dopo anni?
Mancanza di personale, leggi fatte male, mancanza di risorse, si dice.
Ma allora, come si organizzano gli uffici e il lavoro nelle procure?
Come si decidono le carriere dei magistrati?
Come vengono selezionati i dirigenti in questi uffici?
“Se le leggi potessero parlare per prima cosa si lamenterebbero dei giuristi”.
Dei giuristi se ne era occupata una passata inchiesta di Report (le leggi fatte col buco): ora tocca ai magistrati.
Un’inchiesta sulle corti supreme, la Cassazione e la Corte Costituzionale, le cui sentenze impattano sulle nostre vite, usando la metafora della bilancia, cercando di unificare l’applicazione delle leggi affinché i giudici non si sbizzarriscano nelle scelte.

Ma se ad una sentenza si arriva dopo 11 anni, qualcosa non va nella magistratura
Lo stesso vale se, per la nomina di un procuratore capo, si muovono giochi poco puliti di raccomandazioni come successo a Napoli.
Infine i giudici della Consulta, i più pagati al mondo.
I garanti della Costituzione le cui ultime decisioni hanno fatto molto discutere, creando qualche difficoltà ai nostri conti.
La giusta causa di Claudia Di Pasquale (qui il pdf con la trascrizione del servizio)
Iniziamo dai licenziamenti per giusta causa: vediamo alcuni casi.
17 maggio 2001: la dottoressa Spinu partecipa ai Fatti nostri mentre era in malattia.
Le sue coliche non le consentivano di lavorare ma di cantare sì.
La casa di cura non sapeva della trasmissione e la licenzia: lei però fa appello e vince in Cassazione, prendendosi anche i contributi arretrati.
La Cassazione sentenzia che uno può anche fare attività hobbistica in malattia.
Altra trasmissione “Paese che vai”: il conduttore aveva proposto l’assunzione della moglie nel programma, cosa vietata dal codice etico.
Il giudice fa reintegrare il giornalista perché moglie e marito non sono parenti ma coniugi.
Il comportamento rimane in palese contrasto, ma il modulo era fallace …
Sempre in Rai, il caso del giornalista Testi che guadagna 19mila euro ma non fa nulla, pur avendo incarichi dirigenziali. Incarichi contestati dal giornalista, che ha fatto causa all’azienda.
La Cassazione gli ha riconosciuto 170mila euro, per questa inattività.
Ma poi si scopre che lavora la domenica, per poche ore, accumulando tanti mancati riposi.
Salvatore, ex addetto in una pescheria in un supermercato: viene licenziato perché in malattia fu sorpreso a lavorare in una pescheria in nero.
Si è difeso dicendo che stava facendo apprendimento, stava studiando.
I giudici hanno ritenuto scorretto il comportamento, ma la Cassazione ha ribaltato il verdetto dopo 11 anni, col rimborso di 10 anni di stipendi arretrati e contributi.
Roberto ha avuto una storia simile con un finale opposto: sorpreso a lavorare per altri, in malattia, fu licenziato. In primo grado e in appello gli viene data ragione, ma alla fine la Cassazione conferma il licenziamento. Per slealtà.
In Liguria 5 dipendenti vengono sorpresi a rubare: la Cassazione li fa reintegrare, per il valore tenue della merce rubata.
Lucio viene licenziato per un furto di dischetti, in Fincantieri. Nel suo caso la Cassazione ha confermato il licenziamento.
Merendine si e dischetti no?
Oggi non c’è la certezza del diritto: cambia a seconda del magistrato. Come mai?
Il primo pres. Della Corte di Cassazione Santacroce spiega che è fisiologico, una sezione può non conoscere le scelte di un’altra.
La lunghezza dei processi è imputata alla carenza degli organici.
Col jobs act il governo ha tagliato la testa al toro, togliendo l’articolo 18.
Niente reintegro, solo indennizzo.
Il senatore Ichino ha citato proprio il caso del pescivendolo, per giustificare la riforma del lavoro: ma all’addetto alla pescheria non si imputa la nuova norma, perché è stato assunto prima del jobs act.
La normativa vale solo per i nuovi assunti, dunque rimane una divisione di trattamento dei lavoratori: colpa del governo che ha legiferato con la delega del Parlamento.
I giudici hanno una responsabilità?
Santacroce invita a porre la domanda alla sezione lavoro, quello che ha deciso per il giornalista rai e per la pescheria, e che ha risposto a Report dicendo che parlano solo le sentenze.
Come funziona nel pubblico?
Savona 2013: alcuni dipendenti dell’ospedale vengono condannati a 4 anni, per una storia di mazzette. Oggi i dipendenti lavorano, il giudice del lavoro li ha riammessi al lavoro.
Veniano: Samanta viene fermata dai vigili, era senza assicurazione. Uno dei vigili fa delle avances, per chiudere un occhio.
Samanta denuncia i vigili, che vengono licenziati: uno dei due fa ricorso e lavora ancora come vigile.
Nel trevigiano: l’ex dirigente della scuola aveva sottratto 197mila euro, il giudice lo fa reintegrare per un vizio di forma.
Nel paese ci si chiede perché?
L’onorevole Rubinato aveva chiesto, tramite un emendamento, di unificare la ppaa al privato: per i nuovi dipendenti pubblici vale il jobs act o no?
Ichino dice si, la collega Gnecchi in commissione lavoro dice di no.
Forse perché è una legge scritta male, che non chiarisce cosa sia giusta causa?
Nemmeno il ministro Madia riesce a chiarire i dubbi della giornalista.
Milena Gabanelli
Il ministro Madia ha detto più volte che le nuove norme sui licenziamenti non valgono
per i dipendenti pubblici; quindi la legge discrimina fra pubblico e privato, ma anche
fra privato e privato, perché, come abbiamo sentito, per chi è stato assunto prima del
7 marzo valgono le vecchie, per i nuovi non c’è tanto da interpretare. Comunque
nessuna legge ha risolto il problema dei tempi biblici, nemmeno quando le cause
arrivano davanti alla Corte Suprema.
Perché i giudici, prima di decidere, non consultano le sentenze dellaCassazione, che dovrebbe garantire l’uniformità delle decisioni?
Il problema viene imputato alla mole dei ricorsi: in totale pendono 137026 ricorsi, non esistono tanti ricorsi in altri paesi europei.
In Germania siamo a 7mila casi.
In Italia si arriva in Cassazione sempre, non è mai l’eccezione: ogni consigliere partecipa a 4 sedute al mese, le sezioni tengono udienza 1 o due volte al mese.
Il tempo lo occupano a leggersi le carte.
Nel civile si aspettano così anche 5 anni per una sentenza.
Nel penale si aspetta un anno: per ogni ricorso dichiarato inammissibile si dovrebbe pagare una penale di 1000 euro, ma nessuno paga.
Conviene impugnare e nessuno paga nel caso si debba pagare le penali che sono il 61% dei casi.
In Cassazione rispondono che non sanno nemmeno calcolare il totale delle sanzioni non pagate: contenti loro.
Chi nomina i membri della Cassazione? Il CSM, presieduto dal presidente della Repubblica che pra dovrà decidere i capi di diverse procure in Italia.
Come vengono nominati i capi delle procure?
La storia di Falcone (e Borsellino) forse non la conoscono in tanti: un “giuda” (parole di Borsellino) fece fuori Falcone a capo dell’Ufficio istruzione che fu dato a Meli perché più anziano.
Oggi la storia sembra ripetersi: Di Matteo è stato bocciato per la procura nazionale antimafia dal CSM, nonostante i suoi successi, in 18 anni.
Quelli nominati che cosa avevano di più? Dopo solo sette mesi i membri del CSM non si ricordano.
Di Matteo lo vuole morto Riina, non fa parte di una corrente, ha istruito il processo stato mafia.
La correntocrazia sta uccidendo la magistratura – racconta Bruno Tinti: recentemente Area, Unicost e MI si sono divise le procure di Appello di Napoli, Milano, roma e Caltanissetta.
Per un accordo tra correnti Napoli è rimasta scoperta per un anno.
Balduzzi, membro laico del CSM, nemmeno sa cosa ha fatto il procuratore generale Alfonso per meritare il posto a Milano.
Francesco Greco è uno dei giudici bocciati, in questo giro di nomine: la carriera si fa perché ti occupi di altre cose, non per i processi – dice Greco.
Non si viene scelti perché si è bravi, ammette il giudice del processo Parmalat: conta di più l’appartenenza.
Anche Davigo è stato bocciato alla corte d’appello a Torino: sul perché, il vice presidente del CSM Legnini non sapeva rispondere alle domande di Di Pasquale.
Ma è tutto ampiamente motivato.
Ma nelle carte di parla genericamente delle doti dei singoli. Nessuna valutazione nel merito, attendibile. Solo una storia di baratti. Voto di scambio, così diceAniello Nappi.
Tra i magistrati eletti nelle correnti, Forteleoni e Pontecorvo, sponsorizzati via sms dal sottosegretario Ferri, ex capo di MI.
E i membri laici del CSM? Sono quasi tutti ex politici, come Balduzzi, Leone, Casellati. O come Legnini, che era un sottosegretario prima della nomina al CSM.
Sono lì per controllare i magistrati?
Milena Gabanelli
A vedere i fascicoli degli aspiranti dirigenti degli uffici giudiziari, sono tutti straordinari.
Ma non potrebbe essere diversamente, perché quale sostituto farà presente che il suo
capo è carente quando è quello che poi gli deve firmare la relazione? Il quale capo dirà
che ha un sostituto che sa lavorare male, che è come dire, come accusare se stesso di
non essere capace di organizzare l’ufficio. Per cui sono sempre tutti fantastici.
Chi deve scegliere, allora, come sceglie? Presumibilmente quello che si è dato da fare
per la mia corrente, che può anche andar bene, purché sia bravo. Però non siamo in
grado di valutarlo. Noi che ne sappiamo se quello che è stato mandato a Milano o a
Palermo è il migliore, il peggiore o il mediocre. Però alla domanda “perché Tizio al
posto di Caio” la risposta è: “non ricordo”. Allora, noi invece ricordiamo benissimo
perché ne paghiamo le conseguenze, del fatto che sono troppi gli uffici giudiziari
organizzati male. Non è che è dovuto anche al fatto che è stato scelto il capo
sbagliato? Intanto gli esclusi fanno ricorso e i tar sono pieni.
Come quello per Lo Voi a Palermo.
Come Passandante a Venezia: aveva vinto il ricorso al Consiglio di Stato. Ma la collega con meno titoli rimane al suo posto.
Vincenzo Russo invia una lattina di olio al giudice del Consiglio di Stato che doveva decidere sul suo ricordo.
De Donno, Gasparri, Annibali al CSM era la catena con cui Mancuso voleva assicurarsi la nomina per Napoli. È stato solo ammonito dal CSM.
Solo il 7% degli esposti ai magistrati non vengono archiviati: quando i magistrati sbagliano, cosa succede?
Di Pasquale ha parlato del caso della centrale di Tirreno Power di Savona: nelle intercettazioni si parla del procuratore Granero, contro cui si voleva arrivare ad una sanzione disciplinare presso il CSM, con un esposto. Per bloccare l’inchiesta.
Il sottosegretario De Vincenti non ha risposto alla giornalista.
Centrale Enel di Porto Tolle: la procura di Rovigo ha fatto tre processi contro l’Enel, per i danni ambientali. Ma il pm Fasolato è finita sotto processo dal CSM.
Per aver scritto al ministero dell’ambiente per un chiarimento: tutto era partito dall’interessamento di Violante e di Alfano.
Legnini scrisse una lettera aperta al corriere in cui chiedeva ai magistrati di valutare il peso delle loro scelte sull’economia, dopo il caso Ilva.
Il modello del giudice sta cambiando: oggi il giudice ha bisogno di una formazione continua, una cultura dell’organizzazione.
Oggi il ministero della giustizia sta lavorando alla riforma del CSM, con ex membri del CSM stesso. Tra questi Mirabelli, Ciani e Zagrebelsky. E anche Virga, il magistrato indagato a Palermo per induzione indebita.
Qui il link per rivedere il servizio sulla Corte costituzionale.
Da unoenessuno.blogspot.it
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