elezioni amministrative 2016
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
elezioni amministrative 2016
ALTRA EUROPA CON TSIPRAS ROMA INCONTRA STEFANO FASSINA
Mentre i problemi di Roma si aggravano ogni giorno di più, vengono alla luce le conseguenze disastrose delle scelte degli ultimi decenni e la capitale rischia di affogare dentro la palude provocata da tagli, privatizzazioni, colate di cemento e corruzione, l’Altra Europa con Tsipras accetta la sfida e incontra Stefano Fassina, che la settimana scorsa da Ostia ha dato la sua disponibilità a candidarsi come sindaco.
“Le forze politiche – spiega Ferruccio Nobili, portavoce romano dell’Altra Europa con Tsipras – e i partiti sembrano impegnati esclusivamente a dividersi le spoglie della città, tra vecchie facce,che si ripresentano per continuare le vecchie fallimentari politiche, da una parte, e il Movimento 5 Stelle, dall’altra, che si illude di poter cambiare la città rinnovando le facce ma non le politiche. La fallimentare esperienza di Marino, conclusasi davanti a un notaio con un vero e proprio schiaffo a ogni regola democratica, è la dimostrazione della necessità per Roma di cambiare pagina. La capitale ha bisogno di una politica pubblica e partecipata che rilanci servizi sociali, la tutela dei più piccoli, degli anziani, delle periferie, ma anche di decoro, manutenzione delle strade, degli spazi pubblici, delle aree verdi, della sua cultura. Le privatizzazioni – continua Nobili – da una parte hanno fallito nei trasporti, nel sociale, nella pulizia della città, dall’altra hanno portato più corruzione, maggiori costi per collettività e cittadini, peggioramento dei servizi, più precarizzazione e sfruttamento dei lavoratori”.
Per questo l’altra Europa con Tsipras è pronta a confrontarsi sui contenuti maturati nel corso di anni di denunce e opposizione, durante il suo lavoro quotidiano e il contatto con i movimenti della città. Il coordinamento romano incontrerà giovedì 3 dicembre Stefano Fassina, per definire metodi e contenuti di un percorso comune, con la consapevolezza di poter contribuire in modo decisivo a rendere questa esperienza ciò che serve alla Capitale d’Italia.
da L'Altra Europa
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
da ciwati
Per me devono decidere i cittadini, sindaco, Olimpiadi e tutto il resto
Molti stanno discutendo a Roma della candidatura di Riccardo Magi, che sarebbe la candidatura di Civati, così si legge su alcuni quotidiani.
Vale la pena di spiegare che la candidatura di Riccardo Magi sarebbe la candidatura di Magi e che Civati non ha scelto proprio niente e nessuno: è vero che nei comitati e nei mondi vicini a Possibile si sta discutendo del suo nome ma nessuno ha stabilito nulla, come è stato subito chiarito più o meno da tutti. Sapete, peraltro, perché si parla di lui? Perché, proprio con Magi, Possibile a Roma ha promosso una campagna per la dignità dell’accoglienza (Accogliamoci) e condiviso posizioni locali e nazionali, apprezzandone l’attività e il coraggio delle prese di posizione (memorabile quella sul bilancio e le mancette). Non è un segreto e se ci pensate non è nemmeno così strano che si discuta del suo nome.
Da non romano, d’altra parte, posso solo augurarmi che il candidato sindaco sia scelto attraverso la partecipazione delle persone, che possano valutare le candidature e votare anche altre cosette che hanno qualche interesse: tipo le Olimpiadi, ovvero «se e come farle», a cominciare dalla questione non secondaria delle aree individuate, che contano più degli scontrini nella vicenda che ha portato alla defenestrazione del sindaco, diciamo così. Ci vuole discontinuità, nelle forme e nella sostanza, e un nuovo protagonismo delle persone, non delle sigle, che soprattutto a Roma lasciano il (brutto) tempo che trovano.
Qualche settimana fa, per le stesse ragioni, mi sono pubblicamente augurato che non venisse dispersa la parte buona del lavoro svolto da Marino e che l’ex-sindaco fosse coinvolto nella riflessione sul futuro. Come forse sapete, per me il principale errore di Marino è stato quello di non andare alle urne una volta scoperto che la sua maggioranza non era serena, per le vicende di Mafia capitale e non solo. Avesse troncato (absit) nettamente con quella stagione sarebbe stato meglio per tutti.
Di tutto questo mi piacerebbe conoscere l’opinione delle romane e dei romani di centrosinistra che in primavera non sceglieranno il partito della nazione e del notaio. Che secondo me saranno un botto ma devono essere coinvolti fin da ora. Con metodo democratico (così dice la Costituzione), non con il notabilato dei capibastone, come è accaduto nel recente passato.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Speriamo si mettano d'accordo e con metodo democratico.
Fassina è disponibile a candidarsi , ma se non è il nome che conta, ma la squadra e il programma, mi sembra non ci sia ancora sufficiente comprensione sul problema da affrontare
Mentre i problemi di Roma si aggravano ogni giorno di più, vengono alla luce le conseguenze disastrose delle scelte degli ultimi decenni e la capitale rischia di affogare dentro la palude provocata da tagli, privatizzazioni, colate di cemento e corruzione, l’Altra Europa con Tsipras accetta la sfida e incontra Stefano Fassina, che la settimana scorsa da Ostia ha dato la sua disponibilità a candidarsi come sindaco.
“Le forze politiche – spiega Ferruccio Nobili, portavoce romano dell’Altra Europa con Tsipras – e i partiti sembrano impegnati esclusivamente a dividersi le spoglie della città, tra vecchie facce,che si ripresentano per continuare le vecchie fallimentari politiche, da una parte, e il Movimento 5 Stelle, dall’altra, che si illude di poter cambiare la città rinnovando le facce ma non le politiche. La fallimentare esperienza di Marino, conclusasi davanti a un notaio con un vero e proprio schiaffo a ogni regola democratica, è la dimostrazione della necessità per Roma di cambiare pagina. La capitale ha bisogno di una politica pubblica e partecipata che rilanci servizi sociali, la tutela dei più piccoli, degli anziani, delle periferie, ma anche di decoro, manutenzione delle strade, degli spazi pubblici, delle aree verdi, della sua cultura. Le privatizzazioni – continua Nobili – da una parte hanno fallito nei trasporti, nel sociale, nella pulizia della città, dall’altra hanno portato più corruzione, maggiori costi per collettività e cittadini, peggioramento dei servizi, più precarizzazione e sfruttamento dei lavoratori”.
Per questo l’altra Europa con Tsipras è pronta a confrontarsi sui contenuti maturati nel corso di anni di denunce e opposizione, durante il suo lavoro quotidiano e il contatto con i movimenti della città. Il coordinamento romano incontrerà giovedì 3 dicembre Stefano Fassina, per definire metodi e contenuti di un percorso comune, con la consapevolezza di poter contribuire in modo decisivo a rendere questa esperienza ciò che serve alla Capitale d’Italia.
da L'Altra Europa
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
da ciwati
Per me devono decidere i cittadini, sindaco, Olimpiadi e tutto il resto
Molti stanno discutendo a Roma della candidatura di Riccardo Magi, che sarebbe la candidatura di Civati, così si legge su alcuni quotidiani.
Vale la pena di spiegare che la candidatura di Riccardo Magi sarebbe la candidatura di Magi e che Civati non ha scelto proprio niente e nessuno: è vero che nei comitati e nei mondi vicini a Possibile si sta discutendo del suo nome ma nessuno ha stabilito nulla, come è stato subito chiarito più o meno da tutti. Sapete, peraltro, perché si parla di lui? Perché, proprio con Magi, Possibile a Roma ha promosso una campagna per la dignità dell’accoglienza (Accogliamoci) e condiviso posizioni locali e nazionali, apprezzandone l’attività e il coraggio delle prese di posizione (memorabile quella sul bilancio e le mancette). Non è un segreto e se ci pensate non è nemmeno così strano che si discuta del suo nome.
Da non romano, d’altra parte, posso solo augurarmi che il candidato sindaco sia scelto attraverso la partecipazione delle persone, che possano valutare le candidature e votare anche altre cosette che hanno qualche interesse: tipo le Olimpiadi, ovvero «se e come farle», a cominciare dalla questione non secondaria delle aree individuate, che contano più degli scontrini nella vicenda che ha portato alla defenestrazione del sindaco, diciamo così. Ci vuole discontinuità, nelle forme e nella sostanza, e un nuovo protagonismo delle persone, non delle sigle, che soprattutto a Roma lasciano il (brutto) tempo che trovano.
Qualche settimana fa, per le stesse ragioni, mi sono pubblicamente augurato che non venisse dispersa la parte buona del lavoro svolto da Marino e che l’ex-sindaco fosse coinvolto nella riflessione sul futuro. Come forse sapete, per me il principale errore di Marino è stato quello di non andare alle urne una volta scoperto che la sua maggioranza non era serena, per le vicende di Mafia capitale e non solo. Avesse troncato (absit) nettamente con quella stagione sarebbe stato meglio per tutti.
Di tutto questo mi piacerebbe conoscere l’opinione delle romane e dei romani di centrosinistra che in primavera non sceglieranno il partito della nazione e del notaio. Che secondo me saranno un botto ma devono essere coinvolti fin da ora. Con metodo democratico (così dice la Costituzione), non con il notabilato dei capibastone, come è accaduto nel recente passato.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Speriamo si mettano d'accordo e con metodo democratico.
Fassina è disponibile a candidarsi , ma se non è il nome che conta, ma la squadra e il programma, mi sembra non ci sia ancora sufficiente comprensione sul problema da affrontare
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: elezioni amministrative 2016
Comunali Milano, vertice Renzi-Pisapia: nessun veto sui candidati. Il Pd: primarie aperte
Un'ora e mezza di faccia a faccia tra il sindaco e il premier sul nodo delle candidature. Nessuna dichiarazione all'uscita. Il Pd: "Scelta del candidato aperta e partecipata"
di ORIANA LISO
Un incontro a cinque, durato un'ora e mezza, nella sede del Pd di largo del Nazareno a Roma, con un esito che lascia aperte tutte le possibilità, vedi alla voce "Primarie vere, aperte, coinvolgenti e partecipate, che tengano conto della peculiarità e dell'autonomia di Milano e che portino all'individuazione della candidata o del candidato migliore per vincere le prossime elezioni comunali e proseguire nel buon governo della città, con innovazione e nuova progettualità": la nota porta la firma del Pd nazionale, alla fine dell'incontro, questa mattina, tra il segretario nazionale Matteo Renzi con il sindaco Giuliano Pisapia. Il primo accompagnato dai suoi vice Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, il sindaco dalla sua vice Francesca Balzani, la possibile candidata milanese della continuità, in opposizione al commissario Expo Giuseppe Sala.
Un momento di confronto che arriva dopo una settimana di voci e di tensioni, proprio perché il sindaco - che aveva più volte detto che non si sarebbe schierato per alcun candidato alle primarie - avrebbe invece deciso di scendere in campo attivamente. Ecco perché il viaggio a Roma con Francesca Balzani, ex europarlamentare Pd, dal 2013 assessore al Bilancio e da luglio anche vicesindaco.
Per il sindaco sarebbe la soluzione di continuità e quella che potrebbe tenere assieme la coalizione di centrosinistra. Lo ha detto anche ieri sera, durante la trasmissione DiMartedì: Credo che questa alleanza vada salvaguardata, con la capacità di coinvolgere anche altri". Una scelta, quella della vice Balzani, vista come contrapposta alla probabile, ma mai formalizzata, candidatura di Sala, che il sindaco considererebbe "troppo divisivo", anche se - sempre in tv - ha precisato: "Non ho mai detto che non andrebbe bene Sala, ma il percorso migliore è quello di lasciare la decisione ai cittadini del centrosinistra".
Comunali Milano, Pisapia da Renzi al Nazareno: "Incontro andato benissimo"
Primarie, dunque, che non erano più in dubbio, anche se resta l'incognita data. La nota del Pd prosegue: "Durante l'incontro è stato espresso l'apprezzamento per il lavoro dell'amministrazione e dell'esperienza milanese di questi anni, così come è stata ribadita l'importanza delle primarie". Nessuna dichiarazione ufficiale, per ora, dai diretti interessati, tranne il commento stringato di Pisapia all'uscita dal Nazareno ("l'incontro è andato benissimo").
Adesso
bisognerà capire come si tradurrà il confronto di oggi e se l'appoggio a Sala del Pd renziano verrà fatto pesare o meno. L'unica certezza è che il candidato in campo dall'estate non fa passi indietro. Assicura l'assessore Pierfrancesco Majorino: "Come annunciato, anche a prescindere da Roma: io ci sono e il 7 dicembre iniziamo a raccogliere le firme. Ora basta con i tatticismi esapserati, parliamo di Milano e del suo futuro, non di altro".
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Non mi sembra affatto semplice per un elettore di sinistra scegliere alle prossime amministrative.
Prendiamo il caso Milano, ammettiamo che si facciano le primarie del centrosinistra .
CHE FARE ?
L'amministrazione Pisapia sembra abbia funzionato, è ritenuta tra le migliori non solo d'Italia e d'Europa, ma addirittura del mondo, e Pisapia propone l'attuale vicesindaco Francesca Balzani mentre Renzi punterebbe su Sala.
Avrebbe senso non partecipate alle primarie ?
Un'ora e mezza di faccia a faccia tra il sindaco e il premier sul nodo delle candidature. Nessuna dichiarazione all'uscita. Il Pd: "Scelta del candidato aperta e partecipata"
di ORIANA LISO
Un incontro a cinque, durato un'ora e mezza, nella sede del Pd di largo del Nazareno a Roma, con un esito che lascia aperte tutte le possibilità, vedi alla voce "Primarie vere, aperte, coinvolgenti e partecipate, che tengano conto della peculiarità e dell'autonomia di Milano e che portino all'individuazione della candidata o del candidato migliore per vincere le prossime elezioni comunali e proseguire nel buon governo della città, con innovazione e nuova progettualità": la nota porta la firma del Pd nazionale, alla fine dell'incontro, questa mattina, tra il segretario nazionale Matteo Renzi con il sindaco Giuliano Pisapia. Il primo accompagnato dai suoi vice Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, il sindaco dalla sua vice Francesca Balzani, la possibile candidata milanese della continuità, in opposizione al commissario Expo Giuseppe Sala.
Un momento di confronto che arriva dopo una settimana di voci e di tensioni, proprio perché il sindaco - che aveva più volte detto che non si sarebbe schierato per alcun candidato alle primarie - avrebbe invece deciso di scendere in campo attivamente. Ecco perché il viaggio a Roma con Francesca Balzani, ex europarlamentare Pd, dal 2013 assessore al Bilancio e da luglio anche vicesindaco.
Per il sindaco sarebbe la soluzione di continuità e quella che potrebbe tenere assieme la coalizione di centrosinistra. Lo ha detto anche ieri sera, durante la trasmissione DiMartedì: Credo che questa alleanza vada salvaguardata, con la capacità di coinvolgere anche altri". Una scelta, quella della vice Balzani, vista come contrapposta alla probabile, ma mai formalizzata, candidatura di Sala, che il sindaco considererebbe "troppo divisivo", anche se - sempre in tv - ha precisato: "Non ho mai detto che non andrebbe bene Sala, ma il percorso migliore è quello di lasciare la decisione ai cittadini del centrosinistra".
Comunali Milano, Pisapia da Renzi al Nazareno: "Incontro andato benissimo"
Primarie, dunque, che non erano più in dubbio, anche se resta l'incognita data. La nota del Pd prosegue: "Durante l'incontro è stato espresso l'apprezzamento per il lavoro dell'amministrazione e dell'esperienza milanese di questi anni, così come è stata ribadita l'importanza delle primarie". Nessuna dichiarazione ufficiale, per ora, dai diretti interessati, tranne il commento stringato di Pisapia all'uscita dal Nazareno ("l'incontro è andato benissimo").
Adesso
bisognerà capire come si tradurrà il confronto di oggi e se l'appoggio a Sala del Pd renziano verrà fatto pesare o meno. L'unica certezza è che il candidato in campo dall'estate non fa passi indietro. Assicura l'assessore Pierfrancesco Majorino: "Come annunciato, anche a prescindere da Roma: io ci sono e il 7 dicembre iniziamo a raccogliere le firme. Ora basta con i tatticismi esapserati, parliamo di Milano e del suo futuro, non di altro".
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Non mi sembra affatto semplice per un elettore di sinistra scegliere alle prossime amministrative.
Prendiamo il caso Milano, ammettiamo che si facciano le primarie del centrosinistra .
CHE FARE ?
L'amministrazione Pisapia sembra abbia funzionato, è ritenuta tra le migliori non solo d'Italia e d'Europa, ma addirittura del mondo, e Pisapia propone l'attuale vicesindaco Francesca Balzani mentre Renzi punterebbe su Sala.
Avrebbe senso non partecipate alle primarie ?
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: elezioni amministrative 2016
Pur avendo qualche volta votato SEL, ora mi sembra che bisognera' passare oltre al nome di Fassina.iospero ha scritto:ALTRA EUROPA CON TSIPRAS ROMA INCONTRA STEFANO FASSINA
Mentre i problemi di Roma si aggravano ogni giorno di più, vengono alla luce le conseguenze disastrose delle scelte degli ultimi decenni e la capitale rischia di affogare dentro la palude provocata da tagli, privatizzazioni, colate di cemento e corruzione, l’Altra Europa con Tsipras accetta la sfida e incontra Stefano Fassina, che la settimana scorsa da Ostia ha dato la sua disponibilità a candidarsi come sindaco.
“Le forze politiche – spiega Ferruccio Nobili, portavoce romano dell’Altra Europa con Tsipras – e i partiti sembrano impegnati esclusivamente a dividersi le spoglie della città, tra vecchie facce,che si ripresentano per continuare le vecchie fallimentari politiche, da una parte, e il Movimento 5 Stelle, dall’altra, che si illude di poter cambiare la città rinnovando le facce ma non le politiche. La fallimentare esperienza di Marino, conclusasi davanti a un notaio con un vero e proprio schiaffo a ogni regola democratica, è la dimostrazione della necessità per Roma di cambiare pagina. La capitale ha bisogno di una politica pubblica e partecipata che rilanci servizi sociali, la tutela dei più piccoli, degli anziani, delle periferie, ma anche di decoro, manutenzione delle strade, degli spazi pubblici, delle aree verdi, della sua cultura. Le privatizzazioni – continua Nobili – da una parte hanno fallito nei trasporti, nel sociale, nella pulizia della città, dall’altra hanno portato più corruzione, maggiori costi per collettività e cittadini, peggioramento dei servizi, più precarizzazione e sfruttamento dei lavoratori”.
Per questo l’altra Europa con Tsipras è pronta a confrontarsi sui contenuti maturati nel corso di anni di denunce e opposizione, durante il suo lavoro quotidiano e il contatto con i movimenti della città. Il coordinamento romano incontrerà giovedì 3 dicembre Stefano Fassina, per definire metodi e contenuti di un percorso comune, con la consapevolezza di poter contribuire in modo decisivo a rendere questa esperienza ciò che serve alla Capitale d’Italia.
da L'Altra Europa
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
da ciwati
Per me devono decidere i cittadini, sindaco, Olimpiadi e tutto il resto
Molti stanno discutendo a Roma della candidatura di Riccardo Magi, che sarebbe la candidatura di Civati, così si legge su alcuni quotidiani.
Vale la pena di spiegare che la candidatura di Riccardo Magi sarebbe la candidatura di Magi e che Civati non ha scelto proprio niente e nessuno: è vero che nei comitati e nei mondi vicini a Possibile si sta discutendo del suo nome ma nessuno ha stabilito nulla, come è stato subito chiarito più o meno da tutti. Sapete, peraltro, perché si parla di lui? Perché, proprio con Magi, Possibile a Roma ha promosso una campagna per la dignità dell’accoglienza (Accogliamoci) e condiviso posizioni locali e nazionali, apprezzandone l’attività e il coraggio delle prese di posizione (memorabile quella sul bilancio e le mancette). Non è un segreto e se ci pensate non è nemmeno così strano che si discuta del suo nome.
Da non romano, d’altra parte, posso solo augurarmi che il candidato sindaco sia scelto attraverso la partecipazione delle persone, che possano valutare le candidature e votare anche altre cosette che hanno qualche interesse: tipo le Olimpiadi, ovvero «se e come farle», a cominciare dalla questione non secondaria delle aree individuate, che contano più degli scontrini nella vicenda che ha portato alla defenestrazione del sindaco, diciamo così. Ci vuole discontinuità, nelle forme e nella sostanza, e un nuovo protagonismo delle persone, non delle sigle, che soprattutto a Roma lasciano il (brutto) tempo che trovano.
Qualche settimana fa, per le stesse ragioni, mi sono pubblicamente augurato che non venisse dispersa la parte buona del lavoro svolto da Marino e che l’ex-sindaco fosse coinvolto nella riflessione sul futuro. Come forse sapete, per me il principale errore di Marino è stato quello di non andare alle urne una volta scoperto che la sua maggioranza non era serena, per le vicende di Mafia capitale e non solo. Avesse troncato (absit) nettamente con quella stagione sarebbe stato meglio per tutti.
Di tutto questo mi piacerebbe conoscere l’opinione delle romane e dei romani di centrosinistra che in primavera non sceglieranno il partito della nazione e del notaio. Che secondo me saranno un botto ma devono essere coinvolti fin da ora. Con metodo democratico (così dice la Costituzione), non con il notabilato dei capibastone, come è accaduto nel recente passato.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Speriamo si mettano d'accordo e con metodo democratico.
Fassina è disponibile a candidarsi , ma se non è il nome che conta, ma la squadra e il programma, mi sembra non ci sia ancora sufficiente comprensione sul problema da affrontare
Questa persona mi convince per il semplice fatto che, altre a non essermi trovato spesso in disaccordo su alcune sue dichiarazioni non mi garba il fatto che fino all'ultimo giorno ha tentato di rimanere all'interno del PD . Solo quando si e' trovato estromesso da qualsiasi discussione interna e carioca, quindi isolato, ha deciso di andarsene. Non gli rimaneva altro.
Ora me lo trovo candidato a sindaco di Roma .
Non c'e' più alcuna morale in questo mondo politico. E' mai possibile che non si possa smettere di fare il politico dalla poltrona e invece lo si possa fare senza alcuna carica dirigenziale e quindi come tutti noi?
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: elezioni amministrative 2016
Fassina potrebbe essere un buon candidato ?
Sarà anche una persona brava e competente , ma ciò che conta è la squadra e il suo programma che devono partire dal basso , dal confronto e dalle varie competenze .
Su Milano resta il dubbio , come si può non sostenere la Balzani , che dovrebbe essere la continuazione della linea Pisapia finora condivisa ?
Non partecipare alle primarie significa lasciare porte aperte a Sala e al centrodestra.
Sarà anche una persona brava e competente , ma ciò che conta è la squadra e il suo programma che devono partire dal basso , dal confronto e dalle varie competenze .
Su Milano resta il dubbio , come si può non sostenere la Balzani , che dovrebbe essere la continuazione della linea Pisapia finora condivisa ?
Non partecipare alle primarie significa lasciare porte aperte a Sala e al centrodestra.
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: elezioni amministrative 2016
L'appello dei tre sindaci: "Imparate dalla Francia, non lasciamo il campo a destra populista"
Su Repubblica una lettera con tre firme di peso: Marco Doria, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, i primi cittadini 'arancioni' eletti a Genova, Milano e Cagliari anche con il sostegno del Pd. Una richiesta di unità, per "continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro". Un messaggio a Matteo Renzi: "Rafforziamo le componenti di sinistra"
di MARCO DORIA, GIULIANO PISAPIA e MASSIMO ZEDDA
Caro direttore, le notizie che arrivano dalla Francia suonano come un ulteriore campanello d'allarme che deve farci riflettere e che impone, a chiunque possa, di fare qualcosa per impedire che la destra, il populismo e la paura vincano. Il nostro Paese - malgrado le tante difficoltà - sembrava stesse vivendo un accenno d'orgoglio e di ripresa. Ma già dopo gli attentati di Parigi, purtroppo, era diventato forte il rischio che si precipitasse nuovamente in una situazione di profonda preoccupazione, che nel futuro vede solo ombre. Oggi quell'apprensione si fa più forte.
Per questo noi, che governiamo le nostre città con un approccio ideale e non ideologico, pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell'unità aperta e larga del centrosinistra che, sola, può ridare fiducia alle cittadine e ai cittadini italiani. Per far questo è indispensabile ripartire dalle forze politiche che, insieme al civismo autentico, compongono, in gran parte d'Italia, il centrosinistra e che, con differenze ma unità di intenti, hanno saputo vincere e governare. Quelle forze sono principalmente il Partito Democratico, perno e componente maggioritaria, e Sel. Uno schema diverso rispetto a quello del governo nazionale, dove Sel è all'opposizione. Ma noi auspichiamo e lavoriamo affinché questa fase sia un momento transitorio. A partire dai Comuni.
L'obiettivo comune alle forze del centrosinistra non può che avere la prospettiva del superamento delle attuali divisioni e, per quanto più direttamente ci riguarda, il rafforzamento delle componenti della sinistra, sapendo e riuscendo a conquistare nuovi consensi. Abbiamo in mente il bene del Paese e il suo sviluppo nel solco dei valori della Costituzione, della democrazia, dell'europeismo, della solidarietà, dell'integrazione e dell'innovazione. Non pratichiamo, e non abbiamo mai praticato, lo sport del favorire la squadra avversaria. Non abbiamo condiviso alcune scelte del governo che, però, non vede al momento altre alternative per avere una maggioranza parlamentare necessaria per governare, che comprendere forze che nulla hanno a che vedere col centrosinistra.
Superare questa fase vuol dire diventare più forti. Non più divisi e dunque più deboli. Vuol dire lavorare, con la massima unità possibile, per un confronto costruttivo tra Pd, forze di sinistra interne ed esterne al Pd, quel civismo che ha fatto la differenza, e che però intendano assumersi la responsabilità di governare. Invece di relegarsi nel più facile ruolo dell'eterna opposizione.
Possiamo inoltre ricordare che in passato, anche nei lunghi anni dei governi di centrosinistra, in alcune Regioni, in numerose Province e in molti Comuni, sono state possibili alleanze diverse da quelle nazionali. Nessuno di noi intende cambiare casacca. Non siamo corsari che cambiano bandiera: ci riconosciamo nel centrosinistra e in questo campo di ideali e valori intendiamo restare e spendere la nostra passione politica.
La scelta del candidato sindaco del centrosinistra non può avvenire se non sulla base della valutazione del lavoro svolto, sia nei casi in cui si ricandidi il sindaco uscente sia nei casi in cui la scelta del candidato del centrosinistra sia affidata alle primarie. Solo così sarà possibile che le candidature dell'intero centrosinistra possano portare alla vittoria nei Comuni dove si voterà.
Il nostro è un appello all'unità e a continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro. Oggi con un'urgenza e un'importanza più evidente di ieri. Unito, il centrosinistra ha vinto e può vincere. Diviso può solo sperare nella divisione degli avversari.
* Gli autori sono sindaci di Genova, Milano e Cagliari
Su Repubblica una lettera con tre firme di peso: Marco Doria, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, i primi cittadini 'arancioni' eletti a Genova, Milano e Cagliari anche con il sostegno del Pd. Una richiesta di unità, per "continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro". Un messaggio a Matteo Renzi: "Rafforziamo le componenti di sinistra"
di MARCO DORIA, GIULIANO PISAPIA e MASSIMO ZEDDA
Caro direttore, le notizie che arrivano dalla Francia suonano come un ulteriore campanello d'allarme che deve farci riflettere e che impone, a chiunque possa, di fare qualcosa per impedire che la destra, il populismo e la paura vincano. Il nostro Paese - malgrado le tante difficoltà - sembrava stesse vivendo un accenno d'orgoglio e di ripresa. Ma già dopo gli attentati di Parigi, purtroppo, era diventato forte il rischio che si precipitasse nuovamente in una situazione di profonda preoccupazione, che nel futuro vede solo ombre. Oggi quell'apprensione si fa più forte.
Per questo noi, che governiamo le nostre città con un approccio ideale e non ideologico, pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell'unità aperta e larga del centrosinistra che, sola, può ridare fiducia alle cittadine e ai cittadini italiani. Per far questo è indispensabile ripartire dalle forze politiche che, insieme al civismo autentico, compongono, in gran parte d'Italia, il centrosinistra e che, con differenze ma unità di intenti, hanno saputo vincere e governare. Quelle forze sono principalmente il Partito Democratico, perno e componente maggioritaria, e Sel. Uno schema diverso rispetto a quello del governo nazionale, dove Sel è all'opposizione. Ma noi auspichiamo e lavoriamo affinché questa fase sia un momento transitorio. A partire dai Comuni.
L'obiettivo comune alle forze del centrosinistra non può che avere la prospettiva del superamento delle attuali divisioni e, per quanto più direttamente ci riguarda, il rafforzamento delle componenti della sinistra, sapendo e riuscendo a conquistare nuovi consensi. Abbiamo in mente il bene del Paese e il suo sviluppo nel solco dei valori della Costituzione, della democrazia, dell'europeismo, della solidarietà, dell'integrazione e dell'innovazione. Non pratichiamo, e non abbiamo mai praticato, lo sport del favorire la squadra avversaria. Non abbiamo condiviso alcune scelte del governo che, però, non vede al momento altre alternative per avere una maggioranza parlamentare necessaria per governare, che comprendere forze che nulla hanno a che vedere col centrosinistra.
Superare questa fase vuol dire diventare più forti. Non più divisi e dunque più deboli. Vuol dire lavorare, con la massima unità possibile, per un confronto costruttivo tra Pd, forze di sinistra interne ed esterne al Pd, quel civismo che ha fatto la differenza, e che però intendano assumersi la responsabilità di governare. Invece di relegarsi nel più facile ruolo dell'eterna opposizione.
Possiamo inoltre ricordare che in passato, anche nei lunghi anni dei governi di centrosinistra, in alcune Regioni, in numerose Province e in molti Comuni, sono state possibili alleanze diverse da quelle nazionali. Nessuno di noi intende cambiare casacca. Non siamo corsari che cambiano bandiera: ci riconosciamo nel centrosinistra e in questo campo di ideali e valori intendiamo restare e spendere la nostra passione politica.
La scelta del candidato sindaco del centrosinistra non può avvenire se non sulla base della valutazione del lavoro svolto, sia nei casi in cui si ricandidi il sindaco uscente sia nei casi in cui la scelta del candidato del centrosinistra sia affidata alle primarie. Solo così sarà possibile che le candidature dell'intero centrosinistra possano portare alla vittoria nei Comuni dove si voterà.
Il nostro è un appello all'unità e a continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro. Oggi con un'urgenza e un'importanza più evidente di ieri. Unito, il centrosinistra ha vinto e può vincere. Diviso può solo sperare nella divisione degli avversari.
* Gli autori sono sindaci di Genova, Milano e Cagliari
Ultima modifica di iospero il 10/12/2015, 19:31, modificato 1 volta in totale.
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: elezioni amministrative 2016
Vendola: "Unità centrosinistra? Allearsi col Pd di Renzi è eutanasia". Boldrini sposa appello dei sindaci
La presidente della Camera: "Solo uniti si ferma la destra populista". Ma il leader di Sel rompe gli indugi: "Renzi ha governato con un pezzo di centrodestra e attaccato diritti sociali". E chiama Pisapia a smettere il ruolo di arbitro: "Scenda in campo a Milano come Sel fece con lui"
ROMA - "Se non si sta insieme non si ferma l'avanzata della destra populista, che peraltro nella società alimenta la contrapposizione e la paura. Condizioni che fanno vivere tutti peggio". Lo afferma il presidente della Camera Laura Boldrini, in un colloquio con l'Ansa, spiegando di condividere l'appello dei tre sindaci (Giuliano Pisapia, Milano, Massimo Zedda, Cagliari, Marco Doria, Genova) sull'unità del centrosinistra per arginare, in vista delle amministrative in Italia, l'onda lunga del successo elettorale francese del Front National di Marine Le Pen. Appello a cui oggi si è unito anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, ma che, dopo un'iniziale freddezza di Sel, vede il suo leader Nichi Vendola rompere gli indugi e attaccare senza giri di parole il Pd di Matteo Renzi: "Allearsi con lui oggi sarebbe eutanasia". Renzi, da parte sua, aveva già indicato in Sel "quelli che rompono l'alleanza".
"Già a Milano - ricorda Boldrini - avevo lanciato questo tema, quando con Giuliano Pisapia abbiamo presentato i nostri libri insieme. Solo stando insieme noi riusciremo a correggere le politiche di austerità fino in fondo investendo sulla crescita. E solo insieme metteremo in atto quelle misure contro le disuguaglianze che oggi sono il grande male del nostro Paese. Insomma, solo stando insieme si cambia la società con una politica che non trascuri le fasce più vulnerabili e le includa maggiormente nel tessuto sociale".
Boldrini spiega di non poter entrare nel merito della questione: "Il mio ruolo non mi consente di entrare nel merito del dibattito interno ai partiti" ma ci tiene a ribadire che "bisogna lavorare per fare dei ponti per cercare dei punti in comune e non di divergenza. Oggi siamo tenuti tutti a farlo, visto anche il rischio che abbiamo davanti. Dobbiamo lavorare su più punti di convergenza e non sulle differenze. Questo, nel rispetto delle varie sensibilità ma, non bisogna perdere di vista il quadro generale e anche l'obiettivo".
La prima reazione dei chiamati in causa, dopo un condivisao apprezzamento dell'appello, è stata di scaricare sui suoi ormai poco naturali interlocutori il barile. Per il Pd, è Sel a lavorare contro l'unità sottraendosi in alcune città all'alleanza elettorale. Mentre dalle altre anime della sinistra, si rimprovera al governo dem di aver contribuito alla crescita della destra praticando una politica economica che di sinistra ha ben poco. E l'unità non si realizza in astratto, ma sui contenuti.
Dopo aver taciuto per un giorno, Nichi Vendola cala sul dibattito senza fare uso di metafore. "Unità del centrosinistra? Prima il centrosinistra c'era, oggi non c'è più. E' stato ucciso da Matteo Renzi, che ha governato con un pezzo di centrodestra, facendo dell'attacco ai diritti sociali il centro dell'azione del suo governo. Berlusconi ha riconosciuto che Renzi ha fatto quello che lui voleva fare. Tutto si può chiedere al centrosinistra, ma non l'eutanasia. Allearsi con il Pd oggi equivale all'eutanasia del centrosinistra" dichiara Vendola a margine della direzione nazionale di Sel a Roma. Chiamando poi in causa il ruolo di uno dei firmatari dell'appello. "Pisapia oggi è un attore importante anche e soprattutto a Milano. E se a Milano nelle primarie si configurasse una contesa tra il rappresentante di Renzi, vale a dire del partito della nazione, e un rappresentante che sia in qualche modo continuatore dei laboratori di Pisapia, allora la partita potrebbe farsi interessante. Se Pisapia non facesse l'arbitro, ma scendesse in campo così come noi abbiamo fatto con lui" ragiona Vendola a margine della direzione nazionale di Sel. "Attualmente - aggiunge - Sel sostiene un candidato all'interno delle primarie: vedremo quando i nodi del Pd si scioglieranno quali saranno i candidati reali e valuteremo".
Marina Sereni, vicepresidente della Camera, giudica "incomprensibile" il dibattito apertosi a sinistra del Pd. "A me - spiega Sereni - era sembrato evidente che quella lettera (dei sindaci, ndr) nascesse per favorire una riflessione" nelle forze politiche "da cui sono venute in queste settimane dichiarazioni che escludevano la possibilità di allearsi con il Pd alle prossime elezioni amministrative". "Se penso alle contraddizioni - osserva Sereni -, a cominciare dalle politiche necessarie per gestire il fenomeno dell'immigrazione, non capisco davvero come si possa rischiare di affidare il governo delle città alla destra di Salvini o al M5S in nome di una distanza ideologica da Renzi e dal Pd".
Ma è il presidente della Regione Toscana ed esponente della minoranza dem Enrico Rossi a rispondere implicitamente a Sereni: "L'unità della sinistra è fondamentale per riconquistare le autonomie locali e i comuni, ma deve essere fatta su programmi precisi. Su programmi forti e riformatori". Ovvero, alla ricerca dell'unità della sinistra invocata da Pisapia, Zedda e Doria, "devono seguire i fatti". Non solo "per riconquistare i comuni, ma anche in prospettiva" sottolinea Rossi, a margine di un un convegno all'Antitrust. Riferendosi alla eventualità che il Pd possa stringere alleanze locali anche con l'Ncd, Rossi ha sottolineato che "è vero che non è più il tempo in cui la dialettica nazionale si riproduce in quella locale. Ma questa realtà c'è, esiste e bisogna farci i conti. Naturalmente però senza allargarsi troppo, nè bisogna smarrire le distanze che ci sono tra destra e sinistra. E' bene che il confine ci sia e venga rispettato, il Pd deve dare questa idea".
C'è poi il segretario del Psi Riccardo Nencini, secondo il quale la lettera dei tre sindaci "è la presa d'atto della fine del bipolarismo e nasce dalla preoccupazione di non consegnare le loro città all'approssimazione. E' una proposta che va esaminata cominciando intanto da una considerazione sulle primarie". "In ogni città al voto, a partire da Milano, Roma e Napoli, si riuniscano tavoli del
centrosinistra per fissare regole comuni e soprattutto per definire un progetto di governo comunale condiviso da presentare presto ai cittadini - chiede Nencini -. Sinistra Italiana ritiri le candidature che ha già avanzato e si sieda a quel tavolo. Questa è la strada maestra".
La presidente della Camera: "Solo uniti si ferma la destra populista". Ma il leader di Sel rompe gli indugi: "Renzi ha governato con un pezzo di centrodestra e attaccato diritti sociali". E chiama Pisapia a smettere il ruolo di arbitro: "Scenda in campo a Milano come Sel fece con lui"
ROMA - "Se non si sta insieme non si ferma l'avanzata della destra populista, che peraltro nella società alimenta la contrapposizione e la paura. Condizioni che fanno vivere tutti peggio". Lo afferma il presidente della Camera Laura Boldrini, in un colloquio con l'Ansa, spiegando di condividere l'appello dei tre sindaci (Giuliano Pisapia, Milano, Massimo Zedda, Cagliari, Marco Doria, Genova) sull'unità del centrosinistra per arginare, in vista delle amministrative in Italia, l'onda lunga del successo elettorale francese del Front National di Marine Le Pen. Appello a cui oggi si è unito anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, ma che, dopo un'iniziale freddezza di Sel, vede il suo leader Nichi Vendola rompere gli indugi e attaccare senza giri di parole il Pd di Matteo Renzi: "Allearsi con lui oggi sarebbe eutanasia". Renzi, da parte sua, aveva già indicato in Sel "quelli che rompono l'alleanza".
"Già a Milano - ricorda Boldrini - avevo lanciato questo tema, quando con Giuliano Pisapia abbiamo presentato i nostri libri insieme. Solo stando insieme noi riusciremo a correggere le politiche di austerità fino in fondo investendo sulla crescita. E solo insieme metteremo in atto quelle misure contro le disuguaglianze che oggi sono il grande male del nostro Paese. Insomma, solo stando insieme si cambia la società con una politica che non trascuri le fasce più vulnerabili e le includa maggiormente nel tessuto sociale".
Boldrini spiega di non poter entrare nel merito della questione: "Il mio ruolo non mi consente di entrare nel merito del dibattito interno ai partiti" ma ci tiene a ribadire che "bisogna lavorare per fare dei ponti per cercare dei punti in comune e non di divergenza. Oggi siamo tenuti tutti a farlo, visto anche il rischio che abbiamo davanti. Dobbiamo lavorare su più punti di convergenza e non sulle differenze. Questo, nel rispetto delle varie sensibilità ma, non bisogna perdere di vista il quadro generale e anche l'obiettivo".
La prima reazione dei chiamati in causa, dopo un condivisao apprezzamento dell'appello, è stata di scaricare sui suoi ormai poco naturali interlocutori il barile. Per il Pd, è Sel a lavorare contro l'unità sottraendosi in alcune città all'alleanza elettorale. Mentre dalle altre anime della sinistra, si rimprovera al governo dem di aver contribuito alla crescita della destra praticando una politica economica che di sinistra ha ben poco. E l'unità non si realizza in astratto, ma sui contenuti.
Dopo aver taciuto per un giorno, Nichi Vendola cala sul dibattito senza fare uso di metafore. "Unità del centrosinistra? Prima il centrosinistra c'era, oggi non c'è più. E' stato ucciso da Matteo Renzi, che ha governato con un pezzo di centrodestra, facendo dell'attacco ai diritti sociali il centro dell'azione del suo governo. Berlusconi ha riconosciuto che Renzi ha fatto quello che lui voleva fare. Tutto si può chiedere al centrosinistra, ma non l'eutanasia. Allearsi con il Pd oggi equivale all'eutanasia del centrosinistra" dichiara Vendola a margine della direzione nazionale di Sel a Roma. Chiamando poi in causa il ruolo di uno dei firmatari dell'appello. "Pisapia oggi è un attore importante anche e soprattutto a Milano. E se a Milano nelle primarie si configurasse una contesa tra il rappresentante di Renzi, vale a dire del partito della nazione, e un rappresentante che sia in qualche modo continuatore dei laboratori di Pisapia, allora la partita potrebbe farsi interessante. Se Pisapia non facesse l'arbitro, ma scendesse in campo così come noi abbiamo fatto con lui" ragiona Vendola a margine della direzione nazionale di Sel. "Attualmente - aggiunge - Sel sostiene un candidato all'interno delle primarie: vedremo quando i nodi del Pd si scioglieranno quali saranno i candidati reali e valuteremo".
Marina Sereni, vicepresidente della Camera, giudica "incomprensibile" il dibattito apertosi a sinistra del Pd. "A me - spiega Sereni - era sembrato evidente che quella lettera (dei sindaci, ndr) nascesse per favorire una riflessione" nelle forze politiche "da cui sono venute in queste settimane dichiarazioni che escludevano la possibilità di allearsi con il Pd alle prossime elezioni amministrative". "Se penso alle contraddizioni - osserva Sereni -, a cominciare dalle politiche necessarie per gestire il fenomeno dell'immigrazione, non capisco davvero come si possa rischiare di affidare il governo delle città alla destra di Salvini o al M5S in nome di una distanza ideologica da Renzi e dal Pd".
Ma è il presidente della Regione Toscana ed esponente della minoranza dem Enrico Rossi a rispondere implicitamente a Sereni: "L'unità della sinistra è fondamentale per riconquistare le autonomie locali e i comuni, ma deve essere fatta su programmi precisi. Su programmi forti e riformatori". Ovvero, alla ricerca dell'unità della sinistra invocata da Pisapia, Zedda e Doria, "devono seguire i fatti". Non solo "per riconquistare i comuni, ma anche in prospettiva" sottolinea Rossi, a margine di un un convegno all'Antitrust. Riferendosi alla eventualità che il Pd possa stringere alleanze locali anche con l'Ncd, Rossi ha sottolineato che "è vero che non è più il tempo in cui la dialettica nazionale si riproduce in quella locale. Ma questa realtà c'è, esiste e bisogna farci i conti. Naturalmente però senza allargarsi troppo, nè bisogna smarrire le distanze che ci sono tra destra e sinistra. E' bene che il confine ci sia e venga rispettato, il Pd deve dare questa idea".
C'è poi il segretario del Psi Riccardo Nencini, secondo il quale la lettera dei tre sindaci "è la presa d'atto della fine del bipolarismo e nasce dalla preoccupazione di non consegnare le loro città all'approssimazione. E' una proposta che va esaminata cominciando intanto da una considerazione sulle primarie". "In ogni città al voto, a partire da Milano, Roma e Napoli, si riuniscano tavoli del
centrosinistra per fissare regole comuni e soprattutto per definire un progetto di governo comunale condiviso da presentare presto ai cittadini - chiede Nencini -. Sinistra Italiana ritiri le candidature che ha già avanzato e si sieda a quel tavolo. Questa è la strada maestra".
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: elezioni amministrative 2016
Mi sembra un tema IMPORTANTE per la SINISTRA.
Come si fa a conciliare una politica di centrosinistra , quella che vorrebbero i tre sindaci, con la politica neoliberista di questo governo che si allinea perfettamente con la politica neoliberista europea ?
Mi sembra una contraddizione ; sarebbe preferibile da parte dei tre sindaci proporre una lista civica di centrosinistra .
Ha perfettamente ragione Vendola quando afferma "di quale centrosinistra si parla ?" non esiste più .
e ha perfettamente ragione Civati
Civati: ''Stagione arancione finita con le larghe intese''
Sul sito di 'Possiblile' respingete al mittente l'appello dei sindaci definito ''versione anticipata ed esasperata'' del voto utile? ''Respingo al mittente ogni tentativo di confondere le cose, le idee e la alleanze. Tutto quello che segnalano i sindaci Pisapia, Doria e Zedda è da valutare con attenzione e rispetto, ma dimenticano che il centrosinistra è morto per scelte precise fatte dal Pd. Con le larghe intese, sin dal 2011, si è scelto completamente un altro schema e c'è anche chi ci ha rimesso le penne. Per essere credibile il voto al Pd richiederebbe una inversione politica non trasformistica e 'razionale' che non mi pare sia all'orizzonte''.
UNA PROPOSTA CORRETTA mi sembrerebbe quella che potrebbe fare la vicesindaco Balzani ( se è veramente di sinistra), presentarsi con una lista civica di sinistra e lasciare ai cittadini la facoltà di scegliere senza entrare nelle primarie del PD.
Come si fa a conciliare una politica di centrosinistra , quella che vorrebbero i tre sindaci, con la politica neoliberista di questo governo che si allinea perfettamente con la politica neoliberista europea ?
Mi sembra una contraddizione ; sarebbe preferibile da parte dei tre sindaci proporre una lista civica di centrosinistra .
Ha perfettamente ragione Vendola quando afferma "di quale centrosinistra si parla ?" non esiste più .
e ha perfettamente ragione Civati
Civati: ''Stagione arancione finita con le larghe intese''
Sul sito di 'Possiblile' respingete al mittente l'appello dei sindaci definito ''versione anticipata ed esasperata'' del voto utile? ''Respingo al mittente ogni tentativo di confondere le cose, le idee e la alleanze. Tutto quello che segnalano i sindaci Pisapia, Doria e Zedda è da valutare con attenzione e rispetto, ma dimenticano che il centrosinistra è morto per scelte precise fatte dal Pd. Con le larghe intese, sin dal 2011, si è scelto completamente un altro schema e c'è anche chi ci ha rimesso le penne. Per essere credibile il voto al Pd richiederebbe una inversione politica non trasformistica e 'razionale' che non mi pare sia all'orizzonte''.
UNA PROPOSTA CORRETTA mi sembrerebbe quella che potrebbe fare la vicesindaco Balzani ( se è veramente di sinistra), presentarsi con una lista civica di sinistra e lasciare ai cittadini la facoltà di scegliere senza entrare nelle primarie del PD.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: elezioni amministrative 2016
Stefano Fassina
“Sinistra divisa, ai gazebo noi non ci saremo”
“Ci sono realtà dove una collaborazione con il Pd è possibile, ma noi restiamo una forza politica autonoma”
“L’area che si rifà a Pisapia ha due candidature di qualità, ma in questo modo fanno un favore a Sala”
intervista di Annalisa Cuzzocrea
ROMA Per come la vede Stefano Fassina, a Milano, Bologna, Roma, Napoli è molto probabile che Sinistra italiana diserti le primarie e corra contro il Pd. «Non siamo la low cost del Partito democratico », dice il deputato. E sul ministro Boschi: «Il suo intervento è stato evasivo, per questo abbiamo votato la sfiducia».
A Milano Francesca Balzani ha ufficializzato la sua candidatura. Sinistra italiana ha deciso se appoggiarla?
«C’è una discussione in corso. Domani ( oggi, ndr) Sel farà un’assemblea per decidere».
Ma lei cosa ne pensa?
«Secondo me con due candidati del Pd oltre a Giuseppe Sala (la Balzani e Pierfrancesco Majorino) non ci sono le condizioni per partecipare alle primarie. L’area che si rifà all’esperienza di Pisapia si divide in due candidature di qualità, ma così facendo avvantaggia chi non rappresenta minimamente quel percorso».
E a Bologna?
«A Bologna c’è un ampio schieramento civico che sta discutendo il programma e presto definirà il candidato che correrà contro il sindaco pd Merola. Ma c’è una premessa da fare».
Quale?
«Il dato politico attuale è che il centrosinistra è finito a livello nazionale. Una rottura determinata dalle scelte del governo su lavoro, scuola, trivelle, riforme. Per questo nelle città non ci può più essere uno schema di gioco predefinito e ci sono valutazioni che risentono di un quadro di rottura ».
Ad esempio?
«La candidatura di Giorgio Airaudo a Torino, alternativo a Piero Fassino per come ha fatto il sindaco e il presidente Anci. La mia a Roma, per l’impraticabilità di una coalizione con quel Pd che prima ha rotto col centrosinistra in Campidoglio e poi ha chiuso dal notaio l’amministrazione Marino».
A Napoli sosterrete De Magistris?
«Sì, lì il Pd non è in grado di mettere in campo un progetto, come dimostra la candidatura di Antonio Bassolino. Saremo a fianco dell’attuale sindaco con una nostra proposta autonoma».
Vi dividerete ovunque? Nonostante questo possa portare alla vittoria della destra o dei 5 stelle?
«Ci sono realtà dove il quadro consente una collaborazione col Pd, penso a Cagliari o a Trieste. Ma la nostra è la posizione di una forza politica autonoma che non è la low cost del Partito democratico. Se il centrosinistra è finito, la responsabilità è di Renzi».
Che impressione le ha fatto votare la sfiducia a un ministro che fino a qualche mese fa era del suo stesso partito, insieme a M5S e Fratelli d’Italia?
«Non è stato piacevole. Dopo di che noi siamo all’opposizione del governo Renzi e la ministra Boschi nel suo intervento ha eluso questioni fondamentali. Il suo conflitto di interessi è oggettivo, ma ricordo che dovrebbe essere evitato anche quello potenziale. Di fronte a un intervento così evasivo non potevamo che votare la sfiducia».
“Sinistra divisa, ai gazebo noi non ci saremo”
“Ci sono realtà dove una collaborazione con il Pd è possibile, ma noi restiamo una forza politica autonoma”
“L’area che si rifà a Pisapia ha due candidature di qualità, ma in questo modo fanno un favore a Sala”
intervista di Annalisa Cuzzocrea
ROMA Per come la vede Stefano Fassina, a Milano, Bologna, Roma, Napoli è molto probabile che Sinistra italiana diserti le primarie e corra contro il Pd. «Non siamo la low cost del Partito democratico », dice il deputato. E sul ministro Boschi: «Il suo intervento è stato evasivo, per questo abbiamo votato la sfiducia».
A Milano Francesca Balzani ha ufficializzato la sua candidatura. Sinistra italiana ha deciso se appoggiarla?
«C’è una discussione in corso. Domani ( oggi, ndr) Sel farà un’assemblea per decidere».
Ma lei cosa ne pensa?
«Secondo me con due candidati del Pd oltre a Giuseppe Sala (la Balzani e Pierfrancesco Majorino) non ci sono le condizioni per partecipare alle primarie. L’area che si rifà all’esperienza di Pisapia si divide in due candidature di qualità, ma così facendo avvantaggia chi non rappresenta minimamente quel percorso».
E a Bologna?
«A Bologna c’è un ampio schieramento civico che sta discutendo il programma e presto definirà il candidato che correrà contro il sindaco pd Merola. Ma c’è una premessa da fare».
Quale?
«Il dato politico attuale è che il centrosinistra è finito a livello nazionale. Una rottura determinata dalle scelte del governo su lavoro, scuola, trivelle, riforme. Per questo nelle città non ci può più essere uno schema di gioco predefinito e ci sono valutazioni che risentono di un quadro di rottura ».
Ad esempio?
«La candidatura di Giorgio Airaudo a Torino, alternativo a Piero Fassino per come ha fatto il sindaco e il presidente Anci. La mia a Roma, per l’impraticabilità di una coalizione con quel Pd che prima ha rotto col centrosinistra in Campidoglio e poi ha chiuso dal notaio l’amministrazione Marino».
A Napoli sosterrete De Magistris?
«Sì, lì il Pd non è in grado di mettere in campo un progetto, come dimostra la candidatura di Antonio Bassolino. Saremo a fianco dell’attuale sindaco con una nostra proposta autonoma».
Vi dividerete ovunque? Nonostante questo possa portare alla vittoria della destra o dei 5 stelle?
«Ci sono realtà dove il quadro consente una collaborazione col Pd, penso a Cagliari o a Trieste. Ma la nostra è la posizione di una forza politica autonoma che non è la low cost del Partito democratico. Se il centrosinistra è finito, la responsabilità è di Renzi».
Che impressione le ha fatto votare la sfiducia a un ministro che fino a qualche mese fa era del suo stesso partito, insieme a M5S e Fratelli d’Italia?
«Non è stato piacevole. Dopo di che noi siamo all’opposizione del governo Renzi e la ministra Boschi nel suo intervento ha eluso questioni fondamentali. Il suo conflitto di interessi è oggettivo, ma ricordo che dovrebbe essere evitato anche quello potenziale. Di fronte a un intervento così evasivo non potevamo che votare la sfiducia».
-
- Messaggi: 822
- Iscritto il: 08/03/2012, 23:18
Re: elezioni amministrative 2016
questo intervento di revelli e condivisibile
io condivido il lavoro che i compagni a Bologna stanno facendo con coalizione civica io chiamò coalizione sociale.
su facebook ritengo importante il lavoro di Mauro Zani a Bologna.
non condivido la candidatura di Torino non parlò della persona compagno che viene dalla Fiat che a me piace.
il metodo utilizzato il fare politico mi sembra semplicistico e banale.
stesso discorso per Roma la candidatura fassina e sbagliata nel metodo.
non parlò di contenuti politici che condivido.
ma dopo la Grecia e la Spagna serve un altro mondo.
la candidatura di galloni e con quella di fassina una candidatura utile per un cambio di metodo.
milano infine la riunione del soviet supremo al castello sforzesco in corso da 72 giorni
con 1200 delegati , nonostante sia tutto segretato dai servizi segreti asiatici si registra la mozione del collettivo dei cuochi che annulla l elezione del sindaco a milano in quanto sostituito dal presidente dei soviet.
la mozione del collettivo dei medici chiede la regolare elezione del sindaco di milano
che sarà vigile urbano.
questo intervento di revelli dice cose interessanti
http://www.listatsipras.eu/blog/item/31 ... uente.html
io condivido il lavoro che i compagni a Bologna stanno facendo con coalizione civica io chiamò coalizione sociale.
su facebook ritengo importante il lavoro di Mauro Zani a Bologna.
non condivido la candidatura di Torino non parlò della persona compagno che viene dalla Fiat che a me piace.
il metodo utilizzato il fare politico mi sembra semplicistico e banale.
stesso discorso per Roma la candidatura fassina e sbagliata nel metodo.
non parlò di contenuti politici che condivido.
ma dopo la Grecia e la Spagna serve un altro mondo.
la candidatura di galloni e con quella di fassina una candidatura utile per un cambio di metodo.
milano infine la riunione del soviet supremo al castello sforzesco in corso da 72 giorni
con 1200 delegati , nonostante sia tutto segretato dai servizi segreti asiatici si registra la mozione del collettivo dei cuochi che annulla l elezione del sindaco a milano in quanto sostituito dal presidente dei soviet.
la mozione del collettivo dei medici chiede la regolare elezione del sindaco di milano
che sarà vigile urbano.
questo intervento di revelli dice cose interessanti
http://www.listatsipras.eu/blog/item/31 ... uente.html
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: elezioni amministrative 2016
Condivido l'intervento di Ravelli e altri e in tutte le sedi oggi sostengo che i vari comitati di " POSSIBILE" e di " L'Altra Europa con Tsipras" sparsi per l'Italia si uniscano e facciano opera di persuasione nei confronti degli altri facenti parte di partiti della sinistra.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Google [Bot], Semrush [Bot] e 0 ospiti