Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il punto
Osservando le notizie che passano in rete oggi, 13 gennaio 2016, e nei Tg, direi di iniziare da questa:
Lega Nord, sequestro beni a ex tesoriere Belsito: ‘Sottratti al fisco 7,5 milioni’
Il provvedimento è stato disposto dalla procura di Genova, dove è a processo per presunta truffa aggravata da 40 milioni ai danni dello Stato in relazione rimborsi elettorali del Carroccio. Secondo la denuncia dell’Agenzia delle Entrate ha evaso 2,45 milioni di tasse che avrebbe dovuto pagare sui soldi presi dalle casse del partito
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... i/2370310/
Il Matteo felpato che faceva il palo nella Banda dell’Ortica, (https://www.youtube.com/watch?v=eMBBS1UU-wg)
Cantato:
No, no, quest chì è pròpi un lavorà de stupid,
io sono un palo, non un bamba, non ci sto più;
io vengo via da questa banda di sbarbati,
mi metto in proprio, così non ci penso più
(Testo completo http://wikitesti.com/faceva_il_palo/)
Ed è così che il Salvini ha pensato bene di fare il capo della Lega.
Se lo sa lui mi fa il pelotto (la pelle), ordina a 4 mastini della Val Brembana, mi fà prelevare, e mi asfalta come si fa con l’autostrada del Sole.
Dopo aver ufficialmente ieri, con un linguaggio oramai mutuato dal Bar dell’Ortica e per niente istituzionale, sostenendo che :
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/01/ ... ti/463498/
12 gennaio 2016 | di Gisella Ruccia
Salvini: “Renzi è uno stronzo. Colonia? Immigrati vanno bastonati e poi castrati”
dovendo commentare cosa accade in casa Lega, quando facilmente commenta Quarto dei 5 stelle e i rovesci piduini, sosterrà che ormai Belsito è il vecchio.
Ma non la penseranno così i leghisti, dove si va ad aprire una ferita vecchia.
La settimana scorsa Il Fatto Quotidiano ha portato alla luce che Maroni aveva messo in salvo 20 milioni del tesoro del Senatur. Soldi che molto probabilmente sono serviti per la ripartenza del partito del Leghistan.
Oltre alla guerra esterna che si sta avvicinando a grandi passi, noi registriamo una guerra di potere interna del tutti contro tutti.
Il nazionalismo e l’interesse per gli amministrati è completamente morto. Pensano solo ai loro interessi personali di sopravvivenza, esattamente come i gerarchi della Repubblica di Salò, che sentivano che la fine si stava avvicinando rapidamente e che bisognava salvarsi e progettare il futuro personale nel classico: SI SALVI CHI PUO’.
CONTINUA
Osservando le notizie che passano in rete oggi, 13 gennaio 2016, e nei Tg, direi di iniziare da questa:
Lega Nord, sequestro beni a ex tesoriere Belsito: ‘Sottratti al fisco 7,5 milioni’
Il provvedimento è stato disposto dalla procura di Genova, dove è a processo per presunta truffa aggravata da 40 milioni ai danni dello Stato in relazione rimborsi elettorali del Carroccio. Secondo la denuncia dell’Agenzia delle Entrate ha evaso 2,45 milioni di tasse che avrebbe dovuto pagare sui soldi presi dalle casse del partito
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... i/2370310/
Il Matteo felpato che faceva il palo nella Banda dell’Ortica, (https://www.youtube.com/watch?v=eMBBS1UU-wg)
Cantato:
No, no, quest chì è pròpi un lavorà de stupid,
io sono un palo, non un bamba, non ci sto più;
io vengo via da questa banda di sbarbati,
mi metto in proprio, così non ci penso più
(Testo completo http://wikitesti.com/faceva_il_palo/)
Ed è così che il Salvini ha pensato bene di fare il capo della Lega.
Se lo sa lui mi fa il pelotto (la pelle), ordina a 4 mastini della Val Brembana, mi fà prelevare, e mi asfalta come si fa con l’autostrada del Sole.
Dopo aver ufficialmente ieri, con un linguaggio oramai mutuato dal Bar dell’Ortica e per niente istituzionale, sostenendo che :
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/01/ ... ti/463498/
12 gennaio 2016 | di Gisella Ruccia
Salvini: “Renzi è uno stronzo. Colonia? Immigrati vanno bastonati e poi castrati”
dovendo commentare cosa accade in casa Lega, quando facilmente commenta Quarto dei 5 stelle e i rovesci piduini, sosterrà che ormai Belsito è il vecchio.
Ma non la penseranno così i leghisti, dove si va ad aprire una ferita vecchia.
La settimana scorsa Il Fatto Quotidiano ha portato alla luce che Maroni aveva messo in salvo 20 milioni del tesoro del Senatur. Soldi che molto probabilmente sono serviti per la ripartenza del partito del Leghistan.
Oltre alla guerra esterna che si sta avvicinando a grandi passi, noi registriamo una guerra di potere interna del tutti contro tutti.
Il nazionalismo e l’interesse per gli amministrati è completamente morto. Pensano solo ai loro interessi personali di sopravvivenza, esattamente come i gerarchi della Repubblica di Salò, che sentivano che la fine si stava avvicinando rapidamente e che bisognava salvarsi e progettare il futuro personale nel classico: SI SALVI CHI PUO’.
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Re: Come se ne viene fuori ?
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Il punto
A rigor di logica avrei dovuto continuare con l’analisi di quanto sta accadendo nel Cd, iniziato nel post precedente, ma quanto accaduto ieri e riportato oggi sui quotidiani dell’opposizione e dalla sola La Repubblica per la maggioranza, non può essere assolutamente trascurato.
Flavio Carboni, il noto faccendiere con le radici che affondano nella Prima Repubblica, coinvolto nella morte del banchiere Calvi ed implicato nella P2 e nella P3, (https://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Carboni), ha rilasciato ieri intervista a LiberoQuotidiano ed a Il Fatto Quotidiano, informazioni poi riprese da altri quotidiani.
La domanda che occorre porsi è: “PERCHE’ CARBONI HA DECISO DI FARE QUESTE AFFERMAZIONI IN QUESTO MOMENTO?
Non sono affermazioni da poco, per lo più fatte quando la guerra del tutti contro tutti all’interno del terreno di gioco del Bel Paese, ha subito un’impennata non indifferente dopo i casi della Banca Etruria e Quarto connetion.
A Libero Carboni afferma :
L'intevista a Flavio Carboni
"Se esce la verità su Boschi
salta tutto il governo"
Mentre Il Giornale precisa:
"Questa cosa qui è una bomba atomica se esplode è un casino e nientepopodimeno cadono tutti e due (Renzi e la Boschi ndr) e appresso a loro il governo..."
Bersaglio Mobile, condotto da Mentana, ieri sera ha approfondito la guerra in corso tra il Pd e i 5S.
Tra le altre cose è emerso chiaramente che grazie ai media devoti al regime, come La Qualunque abbia creato l’ennesima mossa per distorcere l’attenzione dell’opinione pubblica, dal caso della Banca Etruria, facendo concentrare l’attenzione sul “Caso Quarto” decisamente sovradimensionato per quanto successo nella piccola cittadina flegrea.
Consapevoli poi tutti i presenti, politici e giornalisti, che questo caso non finisce qui.
Infatti, la guerra continua.
La Qualunque oggi, o meglio, già da ieri si è sentito in dovere di prendere immediatamente posizione contro le rampogne provenienti da Bruxelles nella persona di Juncker.
Ma come abbiamo imparato a conoscere, il presidente del Coniglio, SCAPPA sistematicamente, dalle situazioni imbarazzanti che lo riguardano. Tace lui su quanto ha dichiarato Carbone e tacciono i renzichenecchi d’assalto che difendono La Qualunque, in quanto difendono la loro SACRA poltrona.
Anche il Centrodestra è in guerra con il Pd, in quanto ambisce a sostituirlo nella guida del Paese. In pratica, rivuole immergersi e nuotare nel sottobosco del potere marcio per arricchirsi, come nel ventennio precedente.
In questa guerra si può pensare che quanto dichiarato da Carboni non avrà una sensibile incidenza nei prossimi giorni????
Possiamo pensare che questa ipotetica bomba atomica paventata da Flavio Carboni, venga rinchiusa nello stanzino delle scope e non venga usata dai 5S per rifarsi del servizietto messo in atto da La Qualunque nel “Caso Quarto”.
Non dimentichiamo che in questi giorni è prevista una mozione di sfiducia alla Camera nei confronti della Boschi, promossa a suo tempo dal Cd che si differenziava da quella del M5S presentata il 18 dicembre scorso.
E il Cd sarà così ingenuo e così pollastro da non usare la bomba atomica per scalzare la coppia toscana del giglio tragico????
Brunettolo non mi sembra che sia diventato un ospite fisso di “Villa Arzilla”. La sua guerra personale con La Qualunque è un fatto noto.
QUESTA SETTIMANA MI SONO SENTITO DIRE DA EX COMUNISTI IMPEGNATI ATTIVAMENTE AI TEMPI DEL PCI, E CHE RIMPIANGONO L'ANCIEN REGIME SOVIETICO, MA CHE OGGI SONO DIVENTATI ADORATORI DI LA QUALUNQUE, CHE VOTERANNO SI AL REFERENDUM DI OTTOBRE.
MENTRE ALTRI EX COMUNISTI DELL'EPOCA, CHE VOTERANNO SI, PERCHE' SE CADE RENZI COSA SUCCEDE?????
CHI METTIAMO????
COME SE FOSSERO GLI ELETTORI A DECIDERE CHI CI DEVE GOVERNARE, E NON I POTERI FORTI INTERNAZIONALI, MASSONERIA, FINANZA, MAFIA.
Se il caso Carboni non dovesse finire nel dimenticatoio, la bomba atomica dovrebbe esplodere. E con quali conseguenze????????
Non penso che ci siano soltanto gli ex comunisti indigeni a pensarla in quel modo.
Ma che il fenomeno sia esteso su tutto lo Stivalone.
E quindi cosa succederà se mandano a casa La Qualunque e Immacolata Maria Etruria Boschi????
COME NE VENIAMO FUORI DA QUESTO PASTICCIO ANNUNCIATO??????????????
CONTINUA
Il punto
A rigor di logica avrei dovuto continuare con l’analisi di quanto sta accadendo nel Cd, iniziato nel post precedente, ma quanto accaduto ieri e riportato oggi sui quotidiani dell’opposizione e dalla sola La Repubblica per la maggioranza, non può essere assolutamente trascurato.
Flavio Carboni, il noto faccendiere con le radici che affondano nella Prima Repubblica, coinvolto nella morte del banchiere Calvi ed implicato nella P2 e nella P3, (https://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Carboni), ha rilasciato ieri intervista a LiberoQuotidiano ed a Il Fatto Quotidiano, informazioni poi riprese da altri quotidiani.
La domanda che occorre porsi è: “PERCHE’ CARBONI HA DECISO DI FARE QUESTE AFFERMAZIONI IN QUESTO MOMENTO?
Non sono affermazioni da poco, per lo più fatte quando la guerra del tutti contro tutti all’interno del terreno di gioco del Bel Paese, ha subito un’impennata non indifferente dopo i casi della Banca Etruria e Quarto connetion.
A Libero Carboni afferma :
L'intevista a Flavio Carboni
"Se esce la verità su Boschi
salta tutto il governo"
Mentre Il Giornale precisa:
"Questa cosa qui è una bomba atomica se esplode è un casino e nientepopodimeno cadono tutti e due (Renzi e la Boschi ndr) e appresso a loro il governo..."
Bersaglio Mobile, condotto da Mentana, ieri sera ha approfondito la guerra in corso tra il Pd e i 5S.
Tra le altre cose è emerso chiaramente che grazie ai media devoti al regime, come La Qualunque abbia creato l’ennesima mossa per distorcere l’attenzione dell’opinione pubblica, dal caso della Banca Etruria, facendo concentrare l’attenzione sul “Caso Quarto” decisamente sovradimensionato per quanto successo nella piccola cittadina flegrea.
Consapevoli poi tutti i presenti, politici e giornalisti, che questo caso non finisce qui.
Infatti, la guerra continua.
La Qualunque oggi, o meglio, già da ieri si è sentito in dovere di prendere immediatamente posizione contro le rampogne provenienti da Bruxelles nella persona di Juncker.
Ma come abbiamo imparato a conoscere, il presidente del Coniglio, SCAPPA sistematicamente, dalle situazioni imbarazzanti che lo riguardano. Tace lui su quanto ha dichiarato Carbone e tacciono i renzichenecchi d’assalto che difendono La Qualunque, in quanto difendono la loro SACRA poltrona.
Anche il Centrodestra è in guerra con il Pd, in quanto ambisce a sostituirlo nella guida del Paese. In pratica, rivuole immergersi e nuotare nel sottobosco del potere marcio per arricchirsi, come nel ventennio precedente.
In questa guerra si può pensare che quanto dichiarato da Carboni non avrà una sensibile incidenza nei prossimi giorni????
Possiamo pensare che questa ipotetica bomba atomica paventata da Flavio Carboni, venga rinchiusa nello stanzino delle scope e non venga usata dai 5S per rifarsi del servizietto messo in atto da La Qualunque nel “Caso Quarto”.
Non dimentichiamo che in questi giorni è prevista una mozione di sfiducia alla Camera nei confronti della Boschi, promossa a suo tempo dal Cd che si differenziava da quella del M5S presentata il 18 dicembre scorso.
E il Cd sarà così ingenuo e così pollastro da non usare la bomba atomica per scalzare la coppia toscana del giglio tragico????
Brunettolo non mi sembra che sia diventato un ospite fisso di “Villa Arzilla”. La sua guerra personale con La Qualunque è un fatto noto.
QUESTA SETTIMANA MI SONO SENTITO DIRE DA EX COMUNISTI IMPEGNATI ATTIVAMENTE AI TEMPI DEL PCI, E CHE RIMPIANGONO L'ANCIEN REGIME SOVIETICO, MA CHE OGGI SONO DIVENTATI ADORATORI DI LA QUALUNQUE, CHE VOTERANNO SI AL REFERENDUM DI OTTOBRE.
MENTRE ALTRI EX COMUNISTI DELL'EPOCA, CHE VOTERANNO SI, PERCHE' SE CADE RENZI COSA SUCCEDE?????
CHI METTIAMO????
COME SE FOSSERO GLI ELETTORI A DECIDERE CHI CI DEVE GOVERNARE, E NON I POTERI FORTI INTERNAZIONALI, MASSONERIA, FINANZA, MAFIA.
Se il caso Carboni non dovesse finire nel dimenticatoio, la bomba atomica dovrebbe esplodere. E con quali conseguenze????????
Non penso che ci siano soltanto gli ex comunisti indigeni a pensarla in quel modo.
Ma che il fenomeno sia esteso su tutto lo Stivalone.
E quindi cosa succederà se mandano a casa La Qualunque e Immacolata Maria Etruria Boschi????
COME NE VENIAMO FUORI DA QUESTO PASTICCIO ANNUNCIATO??????????????
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Da Libero
L'intevista a Flavio Carboni
"Se esce la verità su Boschi
salta tutto il governo"
Articolo + video
http://tv.liberoquotidiano.it/video/lib ... chi--.html
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Flavio Carboni "Se esce la verità su Boschi salta tutto il governo
https://www.youtube.com/watch?v=biZX0MVGjsI
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Da Il Giornale
Flavio Carboni mette nei guai la Boschi e Renzi: "Se parlo cade il governo"
Il noto faccendiere sardo, già coinvolto nella morte del banchiere Calvi e nella P3, parla dei suoi rapporti con i padri della Boschi e di Renzi e fa rivelazioni scottanti su Banca Etruria
Francesco Curridori - Sab, 16/01/2016 - 11:06
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"Questa cosa qui è una bomba atomica se esplode è un casino e nientepopodimeno cadono tutti e due (Renzi e la Boschi ndr) e appresso a loro il governo...".
Parola del faccendiere Flavio Carboni che, in un'intervista a Libero racconta i suoi rapporti con Pier Luigi Boschi, Tiziano Renzi e l'amico Valeriano Mureddu, imprenditore di origini sarde, cresciuto a pochi passi da casa Renzi a Rignano sull’Arno e poi stabilitosi ad Arezzo.
Nell'estate del 2014, infatti, si sarebbe tenuto a Roma un summit tra Mureddu e il padre della Boschi a cui avrebbe partecipato anche Lorenzo Rosi, ex presidente di Banca Etruria, con lo scopo di trovare un nuovo direttore generale e nuovi patner esteri per ripianare il buco della banca. "Ma non ho partecipato a quelle riunioni, non avrei portato nessun contributo e allora ho lasciato che parlassero loro. Io gli ho messo a disposizione l'ufficio... La mia era veramente solo ospitalità", precisa Carboni, già coinvolto nell'inchiesta sulla morte di Guido Calvi e nel processo sulla P3.
Carboni conferma anche al Fatto Quotidiano di aver incontrato per bene tre volte il papà della Boschi e di avergli fatto il nome di Fabio Arpe, fratello di Matteo Arpe, come direttore generale per la sua banca. Il nome di Fabio Arpe viene fatto a Carboni da un altro massone, l'ex leghista Gianmario Ferramonti. Pier Luigi Boschi, poi, sarebbe intervenuto attivamente cercando di inserire sull'assetto bancario cercando di inserire l'amico comune Mureddu che diventa di fatto l'intermediario di tutta l'operazione, come racconta lui stesso con una telefonata al Fatto. “Non c’è nulla di male a rivolgersi alle persone che si ritengono intelligenti e affidabili”, premette Mureddu. “Quando Boschi, parlando a tavola del più e del meno, mi ha chiesto se per caso conoscessi qualcuno da inserire in banca, ho pensato di rivolgermi a chi sapevo avere una rete affidabile di persone”. Quindi contatta Carboni, “che stimo profondamente”, spiega. Mureddu, poi, conferma di conoscere benissimo Matteo Renzi e suo padre Tiziano ma precisa di non averli più sentiti da quando lui è diventato premier "per non dare adito a strani pensieri", mentre con Pier Luigi Boschi divenne amico quando andò ad Arezzo per occuparsi di agricoltura. Ma Boschi padre "non mi ha dato alcun incarico, chiariamo”, chiarisce Mureddu. “Semplicemente mi ha chiesto un consiglio come si fa tra persone che si stimano”.
Dalle pagine di Repubblica traspare, invece, la posizione del padre della Boschi che ha rilasciato a Bankitalia la sua versione dei fatti in una memoria difensiva in cui spiega di aver sempre agito in accordo con la Vigilanza e che la mancata verbalizzazione di certi incontri della Commissione "è pienamente giustificata dal carattere informale, e comunque solo consultivo e di raccordo della stessa, nonché dal fatto che è stata solo in rarissime circostanze convocata collegialmente. Avevamo l’obbligo, puntualmente adempiuto, di riferire al cda. Non si comprende dunque il cenno degli ispettori alla mancanza di trasparenza". Ora Le dichiarazioni di Carboni e Mureddu sembrano smentire questa versione.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 14035.html
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Da Libero
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Flavio Carboni "Se esce la verità su Boschi salta tutto il governo
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Flavio Carboni mette nei guai la Boschi e Renzi: "Se parlo cade il governo"
Il noto faccendiere sardo, già coinvolto nella morte del banchiere Calvi e nella P3, parla dei suoi rapporti con i padri della Boschi e di Renzi e fa rivelazioni scottanti su Banca Etruria
Francesco Curridori - Sab, 16/01/2016 - 11:06
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"Questa cosa qui è una bomba atomica se esplode è un casino e nientepopodimeno cadono tutti e due (Renzi e la Boschi ndr) e appresso a loro il governo...".
Parola del faccendiere Flavio Carboni che, in un'intervista a Libero racconta i suoi rapporti con Pier Luigi Boschi, Tiziano Renzi e l'amico Valeriano Mureddu, imprenditore di origini sarde, cresciuto a pochi passi da casa Renzi a Rignano sull’Arno e poi stabilitosi ad Arezzo.
Nell'estate del 2014, infatti, si sarebbe tenuto a Roma un summit tra Mureddu e il padre della Boschi a cui avrebbe partecipato anche Lorenzo Rosi, ex presidente di Banca Etruria, con lo scopo di trovare un nuovo direttore generale e nuovi patner esteri per ripianare il buco della banca. "Ma non ho partecipato a quelle riunioni, non avrei portato nessun contributo e allora ho lasciato che parlassero loro. Io gli ho messo a disposizione l'ufficio... La mia era veramente solo ospitalità", precisa Carboni, già coinvolto nell'inchiesta sulla morte di Guido Calvi e nel processo sulla P3.
Carboni conferma anche al Fatto Quotidiano di aver incontrato per bene tre volte il papà della Boschi e di avergli fatto il nome di Fabio Arpe, fratello di Matteo Arpe, come direttore generale per la sua banca. Il nome di Fabio Arpe viene fatto a Carboni da un altro massone, l'ex leghista Gianmario Ferramonti. Pier Luigi Boschi, poi, sarebbe intervenuto attivamente cercando di inserire sull'assetto bancario cercando di inserire l'amico comune Mureddu che diventa di fatto l'intermediario di tutta l'operazione, come racconta lui stesso con una telefonata al Fatto. “Non c’è nulla di male a rivolgersi alle persone che si ritengono intelligenti e affidabili”, premette Mureddu. “Quando Boschi, parlando a tavola del più e del meno, mi ha chiesto se per caso conoscessi qualcuno da inserire in banca, ho pensato di rivolgermi a chi sapevo avere una rete affidabile di persone”. Quindi contatta Carboni, “che stimo profondamente”, spiega. Mureddu, poi, conferma di conoscere benissimo Matteo Renzi e suo padre Tiziano ma precisa di non averli più sentiti da quando lui è diventato premier "per non dare adito a strani pensieri", mentre con Pier Luigi Boschi divenne amico quando andò ad Arezzo per occuparsi di agricoltura. Ma Boschi padre "non mi ha dato alcun incarico, chiariamo”, chiarisce Mureddu. “Semplicemente mi ha chiesto un consiglio come si fa tra persone che si stimano”.
Dalle pagine di Repubblica traspare, invece, la posizione del padre della Boschi che ha rilasciato a Bankitalia la sua versione dei fatti in una memoria difensiva in cui spiega di aver sempre agito in accordo con la Vigilanza e che la mancata verbalizzazione di certi incontri della Commissione "è pienamente giustificata dal carattere informale, e comunque solo consultivo e di raccordo della stessa, nonché dal fatto che è stata solo in rarissime circostanze convocata collegialmente. Avevamo l’obbligo, puntualmente adempiuto, di riferire al cda. Non si comprende dunque il cenno degli ispettori alla mancanza di trasparenza". Ora Le dichiarazioni di Carboni e Mureddu sembrano smentire questa versione.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 14035.html
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Re: Come se ne viene fuori ?
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Da Ilfattoquotidiano.it
Banca Etruria, il faccendiere Carboni: “Ho incontrato tre volte Pier Luigi Boschi, mi ha chiesto consigli sulle nomine”
Flavio Carboni, a processo per la cosiddetta loggia P3, sostiene che a presentargli l'allora vicepresidente dell'istituto è stato l'imprenditore sardo Valeriano Mureddu. Quando si sono visti gli ha segnalato Fabio Arpe, fratello del banchiere Matteo, come direttore generale. A indicarglielo era stato l’ex esponente della Lega Gianmario Ferramonti. "Massoneria? Siamo solo amici”
di Davide Vecchi | 16 gennaio 2016
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“Ho conosciuto Pier Luigi Boschi a Roma nella primavera del 2014, ci siamo incontrati tre volte sempre informalmente”. Flavio Carboni, l’uomo che ha attraversato i fascicoli giudiziari dell’intera storia della Repubblica, conferma al Fatto di aver conosciuto il padre del ministro Maria Elena Boschi, fresco di nomina a vicepresidente dell’istituto di credito. Della banca, dice Carboni, “non abbiamo mai parlato direttamente tra di noi”. Ma fu lui a individuare, su richiesta di Boschi, la persona “ritenuta adeguata per il ruolo di direttore generale dell’istituto”. Afferma: “Io segnalai Fabio Arpe (finanziere e fratello del più noto Matteo, ndr), nome che poi fu riportato a Boschi ed è stato proposto in consiglio di amministrazione”. Boschi dunque interviene attivamente sull’assetto bancario tentando di inserire persone suggerite da una sua rete di amicizie. In particolare di una: Valeriano Mureddu, imprenditore 46enne di origini sarde, cresciuto a pochi passi da casa Renzi a Rignano sull’Arno e poi stabilitosi ad Arezzo.
Mureddu è l’uomo chiave dell’intera vicenda in parte anticipata ieri da Libero. Lui è amico sia di Carboni sia di Boschi ed è lui che organizza gli incontri tra i due, è lui che raccoglie la richiesta di Boschi per individuare un nome e la porta a Carboni, ed è sempre lui che riceve il nome di Arpe da Carboni e lo comunica a Boschi. Lo conferma lui stesso, contattato telefonicamente dal Fatto. “Non c’è nulla di male a rivolgersi alle persone che si ritengono intelligenti e affidabili”, premette Mureddu. “Quando Boschi, parlando a tavola del più e del meno, mi ha chiesto se per caso conoscessi qualcuno da inserire in banca, ho pensato di rivolgermi a chi sapevo avere una rete affidabile di persone”. Quindi contatta Carboni, “che stimo profondamente”, spiega. “Gli presentai Boschi e poi gli chiesi se conosceva qualcuno, nulla di straordinario”.
Certo è che Mureddu ha ottimi rapporti con l’universo renziano. Conosce benissimo il premier e suo padre Tiziano ma, dice, “non li ho più sentiti da quando lui è diventato presidente del Consiglio, per non dar adito a strani pensieri”. E sui rapporti con Boschi, invece, sostiene di essere in amicizia. “Mi occupavo di agricoltura ad Arezzo e per questo lo conobbi, gli chiesi consiglio per delle vigne”. E poi lui ha chiesto consiglio per la banca? “Non mi ha dato alcun incarico, chiariamo”, si schermisce Mureddu. “Semplicemente mi ha chiesto un consiglio come si fa tra persone che si stimano”.
Il vicino di Tiziano: “Amici, non massoni” - A fare ombra sull’intera vicenda è la massoneria che da sempre aleggia attorno all’universo renziano, ma di cui ancora non è mai stata individuata traccia. Sia la Procura di Arezzo sia quella di Perugia smentiscono l’esistenza di un fascicolo aperto su una loggia segreta, come riportato ieri da Libero. Ma fonti giudiziarie del capoluogo umbro sono impegnate da tempo in un’operazione di monitoraggio della realtà massonica da sempre molto attiva nel triangolo tra Firenze, Perugia e Arezzo. Mureddu, indicato da Libero di ieri come massone, smentisce e anzi ne ride: “Siamo al solito ridicolo grottesco correre contro i fantasmi, siamo amici, non massoni”. Certo è che Carboni è a processo per la cosiddetta loggia P3, dopo essere stato in rapporti con Licio Gelli. Inoltre, nell’intera vicenda, c’è un altro personaggio vicino all’ex Venerabile, l’unico a essersi presentato ai suoi funerali ad Arezzo: è Gianmario Ferramonti. È a lui, infatti, che Carboni si rivolge dopo aver ricevuto la richiesta di individuare un direttore generale per Banca Etruria. “Flavio mi chiamò per chiedermi se conoscevo qualcuno di valido”, conferma al Fatto Ferramonti. “Io gli dissi che lo conoscevo sì, uno veramente bravo e capace, una persona seria e preparata e gli feci il nome di Fabio Arpe”. Ferramonti organizza anche l’incontro a Roma tra i due. “Gliel’ho presentato, si sono parlati e poi non so come sia andata: ma dovremo smetterla di buttarla in complotti e massoneria, sono solo rapporti neanche tra amici ma tra persone che si stimano”.
Il vicepresidente e l’uomo dei misteri - Ma perché Boschi nella primavera 2014, quindi appena nominato vicepresidente della banca e due mesi dopo l’ingresso della figlia Maria Elena nel governo, incontra Flavio Carboni? Che per quanto sia stimato dai suoi amici e conoscenti è un personaggio pubblico finito in numerose e gravi vicende giudiziarie? E perché si incontrano altre due volte e chiede a Mureddu, la persona che li ha fatti conoscere, di individuare l’uomo da inserire come direttore generale, sapendo che Mureddu sarebbe andato proprio da Carboni? A queste domande Pier Luigi Boschi ieri non ha voluto rispondere. Carboni garantisce che con il padre del ministro “non si è creata alcuna consuetudine, seppure mi sia apparsa una brava persona”; mentre Mureddu sostiene che non ci sia stata alcuna richiesta diretta di rivolgersi a Carboni: “La scelta è stata esclusivamente mia perché, lo ribadisco, di Flavio ho un’ottima considerazione e fiducia, quindi mi sono rivolto a lui”. Insomma: è tutta una catena di persone legate da semplici rapporti di amicizia e stima. Certo è che questa catena ha comunque raggiunto l’obiettivo voluto: individuare un nome, quello di Fabio Arpe. E questo nome è stato poi portato in consiglio di amministrazione di Banca Etruria come possibile direttore generale nella seduta del 23 luglio 2014 e proposto direttamente dall’allora presidente dell’istituto di credito, Lorenzo Rosi. Alla riunione successiva, il 13 agosto 2014, la sua candidatura cade e gli viene preferito Daniele Cabiati, ex Banca Popolare di Milano.
La banca era già da tempo sotto osservazione della vigilanza di Banca d’Italia, il cda era già stato multato per oltre 2 milioni di euro e numerose contestazioni. Pure Boschi aveva ricevuto una sanzione da 144 mila euro da Palazzo Koch, seppure poi, nonostante questo, sia stato nominato da consigliere di amministrazione a vicepresidente. L’Etruria già navigava verso il disastro finanziario. E il padre del neoministro pensa di risollevarla nominando direttore generale un uomo indicato da Carboni.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... e/2380942/
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La guerra sul sito dei 5 stelle info
sabato 16 gennaio 2016
VIDEO BOMBA: " SE ESCE LA VERITÀ SU #BOSCHI SALTA TUTTO IL GOVERNO RENZI "
http://info5stelle.blogspot.it/2016/01/ ... oschi.html
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Banca Etruria, il faccendiere Carboni: “Ho incontrato tre volte Pier Luigi Boschi, mi ha chiesto consigli sulle nomine”
Flavio Carboni, a processo per la cosiddetta loggia P3, sostiene che a presentargli l'allora vicepresidente dell'istituto è stato l'imprenditore sardo Valeriano Mureddu. Quando si sono visti gli ha segnalato Fabio Arpe, fratello del banchiere Matteo, come direttore generale. A indicarglielo era stato l’ex esponente della Lega Gianmario Ferramonti. "Massoneria? Siamo solo amici”
di Davide Vecchi | 16 gennaio 2016
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“Ho conosciuto Pier Luigi Boschi a Roma nella primavera del 2014, ci siamo incontrati tre volte sempre informalmente”. Flavio Carboni, l’uomo che ha attraversato i fascicoli giudiziari dell’intera storia della Repubblica, conferma al Fatto di aver conosciuto il padre del ministro Maria Elena Boschi, fresco di nomina a vicepresidente dell’istituto di credito. Della banca, dice Carboni, “non abbiamo mai parlato direttamente tra di noi”. Ma fu lui a individuare, su richiesta di Boschi, la persona “ritenuta adeguata per il ruolo di direttore generale dell’istituto”. Afferma: “Io segnalai Fabio Arpe (finanziere e fratello del più noto Matteo, ndr), nome che poi fu riportato a Boschi ed è stato proposto in consiglio di amministrazione”. Boschi dunque interviene attivamente sull’assetto bancario tentando di inserire persone suggerite da una sua rete di amicizie. In particolare di una: Valeriano Mureddu, imprenditore 46enne di origini sarde, cresciuto a pochi passi da casa Renzi a Rignano sull’Arno e poi stabilitosi ad Arezzo.
Mureddu è l’uomo chiave dell’intera vicenda in parte anticipata ieri da Libero. Lui è amico sia di Carboni sia di Boschi ed è lui che organizza gli incontri tra i due, è lui che raccoglie la richiesta di Boschi per individuare un nome e la porta a Carboni, ed è sempre lui che riceve il nome di Arpe da Carboni e lo comunica a Boschi. Lo conferma lui stesso, contattato telefonicamente dal Fatto. “Non c’è nulla di male a rivolgersi alle persone che si ritengono intelligenti e affidabili”, premette Mureddu. “Quando Boschi, parlando a tavola del più e del meno, mi ha chiesto se per caso conoscessi qualcuno da inserire in banca, ho pensato di rivolgermi a chi sapevo avere una rete affidabile di persone”. Quindi contatta Carboni, “che stimo profondamente”, spiega. “Gli presentai Boschi e poi gli chiesi se conosceva qualcuno, nulla di straordinario”.
Certo è che Mureddu ha ottimi rapporti con l’universo renziano. Conosce benissimo il premier e suo padre Tiziano ma, dice, “non li ho più sentiti da quando lui è diventato presidente del Consiglio, per non dar adito a strani pensieri”. E sui rapporti con Boschi, invece, sostiene di essere in amicizia. “Mi occupavo di agricoltura ad Arezzo e per questo lo conobbi, gli chiesi consiglio per delle vigne”. E poi lui ha chiesto consiglio per la banca? “Non mi ha dato alcun incarico, chiariamo”, si schermisce Mureddu. “Semplicemente mi ha chiesto un consiglio come si fa tra persone che si stimano”.
Il vicino di Tiziano: “Amici, non massoni” - A fare ombra sull’intera vicenda è la massoneria che da sempre aleggia attorno all’universo renziano, ma di cui ancora non è mai stata individuata traccia. Sia la Procura di Arezzo sia quella di Perugia smentiscono l’esistenza di un fascicolo aperto su una loggia segreta, come riportato ieri da Libero. Ma fonti giudiziarie del capoluogo umbro sono impegnate da tempo in un’operazione di monitoraggio della realtà massonica da sempre molto attiva nel triangolo tra Firenze, Perugia e Arezzo. Mureddu, indicato da Libero di ieri come massone, smentisce e anzi ne ride: “Siamo al solito ridicolo grottesco correre contro i fantasmi, siamo amici, non massoni”. Certo è che Carboni è a processo per la cosiddetta loggia P3, dopo essere stato in rapporti con Licio Gelli. Inoltre, nell’intera vicenda, c’è un altro personaggio vicino all’ex Venerabile, l’unico a essersi presentato ai suoi funerali ad Arezzo: è Gianmario Ferramonti. È a lui, infatti, che Carboni si rivolge dopo aver ricevuto la richiesta di individuare un direttore generale per Banca Etruria. “Flavio mi chiamò per chiedermi se conoscevo qualcuno di valido”, conferma al Fatto Ferramonti. “Io gli dissi che lo conoscevo sì, uno veramente bravo e capace, una persona seria e preparata e gli feci il nome di Fabio Arpe”. Ferramonti organizza anche l’incontro a Roma tra i due. “Gliel’ho presentato, si sono parlati e poi non so come sia andata: ma dovremo smetterla di buttarla in complotti e massoneria, sono solo rapporti neanche tra amici ma tra persone che si stimano”.
Il vicepresidente e l’uomo dei misteri - Ma perché Boschi nella primavera 2014, quindi appena nominato vicepresidente della banca e due mesi dopo l’ingresso della figlia Maria Elena nel governo, incontra Flavio Carboni? Che per quanto sia stimato dai suoi amici e conoscenti è un personaggio pubblico finito in numerose e gravi vicende giudiziarie? E perché si incontrano altre due volte e chiede a Mureddu, la persona che li ha fatti conoscere, di individuare l’uomo da inserire come direttore generale, sapendo che Mureddu sarebbe andato proprio da Carboni? A queste domande Pier Luigi Boschi ieri non ha voluto rispondere. Carboni garantisce che con il padre del ministro “non si è creata alcuna consuetudine, seppure mi sia apparsa una brava persona”; mentre Mureddu sostiene che non ci sia stata alcuna richiesta diretta di rivolgersi a Carboni: “La scelta è stata esclusivamente mia perché, lo ribadisco, di Flavio ho un’ottima considerazione e fiducia, quindi mi sono rivolto a lui”. Insomma: è tutta una catena di persone legate da semplici rapporti di amicizia e stima. Certo è che questa catena ha comunque raggiunto l’obiettivo voluto: individuare un nome, quello di Fabio Arpe. E questo nome è stato poi portato in consiglio di amministrazione di Banca Etruria come possibile direttore generale nella seduta del 23 luglio 2014 e proposto direttamente dall’allora presidente dell’istituto di credito, Lorenzo Rosi. Alla riunione successiva, il 13 agosto 2014, la sua candidatura cade e gli viene preferito Daniele Cabiati, ex Banca Popolare di Milano.
La banca era già da tempo sotto osservazione della vigilanza di Banca d’Italia, il cda era già stato multato per oltre 2 milioni di euro e numerose contestazioni. Pure Boschi aveva ricevuto una sanzione da 144 mila euro da Palazzo Koch, seppure poi, nonostante questo, sia stato nominato da consigliere di amministrazione a vicepresidente. L’Etruria già navigava verso il disastro finanziario. E il padre del neoministro pensa di risollevarla nominando direttore generale un uomo indicato da Carboni.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... e/2380942/
^^^^^^
La guerra sul sito dei 5 stelle info
sabato 16 gennaio 2016
VIDEO BOMBA: " SE ESCE LA VERITÀ SU #BOSCHI SALTA TUTTO IL GOVERNO RENZI "
http://info5stelle.blogspot.it/2016/01/ ... oschi.html
Ultima modifica di camillobenso il 16/01/2016, 23:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Letto oggi su facebook:
il faccendiere Carboni: " ... ho visto due volte il padre della Boschi ... "
come dire che le volontà della P2 poi P3 hanno l'esecutore testamentario nel governo di questa nazione ...
il faccendiere Carboni: " ... ho visto due volte il padre della Boschi ... "
come dire che le volontà della P2 poi P3 hanno l'esecutore testamentario nel governo di questa nazione ...
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Re: Come se ne viene fuori ?
Nel correggere che la sfiducia alla Camera non era nei confronti della Boschi ma di Renzi,
Lega e FI presentano mozione sfiducia a Renzi
I senatori di Forza Italia e della Lega Nord presentano la mozione di sfiducia contro il governo
Mario Valenza - Ven, 18/12/2015 - 14:18
commenta
I senatori di Forza Italia e della Lega Nord presentano la mozione di sfiducia contro il governo.
"Sanzioni ai russi? Cretineria"
Lo rende noto l’ufficio stampa della Lega Nord. Silvio Berlusconi qualche giono fa infatti aveva annunciato il voto di sfiducia per Renzi e il suo governo annunciando che Forza Italia non avrebbe però votato la mozione dei 5 Stelle contro il ministro delle Riforme.
È il premier a finire nel mirino del leader azzurro, non solo perchè "questo governo è illegittimo, non è stato votato dagli italiani", ma soprattutto perchè Renzi "vuole essere il solo dominus, vuole tutto, pone suoi uomini ovunque ed è molto, molto grave che nella Consulta non ci sia nemmeno un giudice di centrodestra". Da qui, i "tanti motivi" che hanno indotto il suo partito, assieme a Lega e Fratelli d’Italia, a presentare la mozione di sfiducia contro l’intero esecutivo. I senatori di Forza Italia e della Lega Nord presentano la mozione di sfiducia contro il governo e chiederanno alla prima capigruppo utile la calendarizzazione urgente del documento.
devo aver sbagliato la seleziome modifca/citazione, oscurando il post di erding.
Me ne scuso.
Lega e FI presentano mozione sfiducia a Renzi
I senatori di Forza Italia e della Lega Nord presentano la mozione di sfiducia contro il governo
Mario Valenza - Ven, 18/12/2015 - 14:18
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I senatori di Forza Italia e della Lega Nord presentano la mozione di sfiducia contro il governo.
"Sanzioni ai russi? Cretineria"
Lo rende noto l’ufficio stampa della Lega Nord. Silvio Berlusconi qualche giono fa infatti aveva annunciato il voto di sfiducia per Renzi e il suo governo annunciando che Forza Italia non avrebbe però votato la mozione dei 5 Stelle contro il ministro delle Riforme.
È il premier a finire nel mirino del leader azzurro, non solo perchè "questo governo è illegittimo, non è stato votato dagli italiani", ma soprattutto perchè Renzi "vuole essere il solo dominus, vuole tutto, pone suoi uomini ovunque ed è molto, molto grave che nella Consulta non ci sia nemmeno un giudice di centrodestra". Da qui, i "tanti motivi" che hanno indotto il suo partito, assieme a Lega e Fratelli d’Italia, a presentare la mozione di sfiducia contro l’intero esecutivo. I senatori di Forza Italia e della Lega Nord presentano la mozione di sfiducia contro il governo e chiederanno alla prima capigruppo utile la calendarizzazione urgente del documento.
devo aver sbagliato la seleziome modifca/citazione, oscurando il post di erding.
Me ne scuso.
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Re: Come se ne viene fuori ?
erding ha scritto:Letto oggi su facebook:
il faccendiere Carboni: " ... ho visto due volte il padre della Boschi ... "
come dire che le volontà della P2 poi P3 hanno l'esecutore testamentario nel governo di questa nazione ...
Essendo diventato maligno come il vecchio Giulio non posso dire che:
A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA SPESSOSI AZZECCA
non posso che confermare.
D'altra parte Carpeoro sostiene che la disputa con la Merkel-Ue sia motivata dal fatto che "La Qualunque" é un bussante (alla Massoneria), ma che non si fidano per come ha fatto fuori gli avversari.
Al vecchio Bomba il successo è sempre piaciuto, già dai tempi del liceo, che ha agito sempre come una droga. Non può farne a meno.
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Re: Come se ne viene fuori ?
camillobenso ha scritto:erding ha scritto:Letto oggi su facebook:
il faccendiere Carboni: " ... ho visto due volte il padre della Boschi ... "
come dire che le volontà della P2 poi P3 hanno l'esecutore testamentario nel governo di questa nazione ...
Essendo diventato maligno come il vecchio Giulio non posso dire che:
A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA SPESSO SI AZZECCA
non posso che confermare.
D'altra parte Carpeoro sostiene che la disputa con la Merkel-Ue sia motivata dal fatto che "La Qualunque" é un bussante (alla Massoneria), ma che non si fidano per come ha fatto fuori gli avversari.
Al vecchio Bomba il successo è sempre piaciuto, già dai tempi del liceo, che ha agito sempre come una droga. Non può farne a meno.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Benvenuti all’inferno
Provate ad osservare come si muovono, come agiscono, come si esprimono i bimbetti da zero a quattro anni.
Si può intravvedere la gioia di vivere.
Sono felici per il sol fatto di essere mondo.
Poi quando gli adulti ci mettono lo zampino con la scusa di educarli, piano piano gli tolgono la gioia di vivere, rendendoli come loro che hanno subito lo stesso processo in precedenza, invitandoli a vivere all’inferno.
Un inferno di vario tipo dove si registra anche questo:
La gente non vuol capire (ma più che Vespa, poté Travaglio)
Scritto il 17/1/16 • nella Categoria: idee
La gente non vuole capire. Anche quando porti delle prove documentali precise, anche quando inviti a leggere libri scritti da autori accreditati, la gente non ne vuole sapere lo stesso. Quando ad un certo punto il sistema mi è stato chiaro, ogni tanto mi sono imbattuto, nelle mie ricerche, in alcune verità contrarie a quelle ufficiali. Per almeno tre volte mi è capitato di vedere che delitti palesi e di gente famosa, fatti passare per incidenti e suicidi, non erano tali. La prima cosa che fareste voi quale sarebbe? Io ho chiamato i diretti interessati, i familiari delle vittime. La reazione di rifiuto di costoro, che pure, a loro dire, cercano la verità, mi ha fatto capire che il problema non è solo culturale e processuale. E’ psicologico e sociologico. Perché accettare la realtà è duro e, anche se uno si lamenta delle ingiustizie subite dallo Stato, degli inquinamenti delle indagini, dei depistaggi, è molto più facile accettare la realtà ufficiale e sperare che un giorno tutto torni alla normalità.
In questo senso è un esempio mio padre. Pur avendo vissuto accanto a me determinati avvenimenti, pur avendo ricevuto minacce di vario tipo che gli hanno fatto perdere il sonno e la tranquillità per sempre, non accetta l’idea della Rosa Rossa. I miei incidenti sono casuali, nessuno ha mai tentato i uccidermi, quella notte del 2 gennaio in un albergo di Modena, e mi sono semplicemente suggestionato. E così può continuare a votare quelle stesse persone che sono i mandanti delle minacce da lui subite. E se un giorno mi uccideranno, a parte il comprensibile sollievo per la fine di un incubo che incombe nella loro vita, il mio sarà stato senz’altro un incidente. E continuerà a votare le stesse persone. In tal modo sarà ristabilito lo status quo. E finalmente la sua mente troverà pace. Con la mia famiglia non ho più molti rapporti. In particolare con mio padre non ci parliamo più perché ritiene che io sia il problema. Non il sistema io cui viviamo, e la necessità di non voltarsi dall’altra parte. Io.
Come meravigliarsi allora se qualcuno legge i miei articoli e poi passa agli insulti, alle derisioni? Invece di porsi il problema e studiare e approfondire, meglio pensare che il problema sia io. E’ più comodo. Si perde meno tempo e non si deve ribaltare convinzioni che oramai sono acquisite da anni. E quando qualche magistrato coraggioso fa un’inchiesta coraggiosa… meglio mandare via lui, piuttosto che parlare dei problemi da questo sollevati. Il problema è chi indaga, mica l’indagato. Il meccanismo è lo stesso in tutti i campi. In conclusione, l’anticomplottista è quella persona intelligente e razionale che ritiene che non siano mai stati individuati i responsabili delle stragi perché i mandanti sono davvero bravi ad occultarsi e a non farsi scoprire (e i nostri poliziotti e magistrati sono dei deficienti). Ritiene che la mafia non può essere sconfitta perché i meridionali sono omertosi. E poi la mafia ha ancora un forte consenso sociale nelle campagne e nei paesi.
Ritiene che la politica demenziale della sinistra di questi ultimi decenni è dovuta a scarsa coesione interna, dissidi, ecc. Ritiene che i giornali siano assolutamente uniformati quanto a qualità e quantità di notizie, e quanto alla ripetitività di esse, perché succedono sempre le stesse cose. Ritiene che la Chiesa non prenda posizione contro la guerra, non condanni i guerrafondai, nello Ior nasconda i soldi della mafia mondiale, perché il messaggio di Cristo impone di amare prima di tutto il delinquente e la prostituta; la parabola del figliuol prodigo non dice forse che per il figlio perduto si allestisce il banchetto col vitello grasso? E lei infatti la parabola l’ha presa alla lettera. Ecco perché ad esempio Paolo VI diede delle importanti cariche vaticane a Gelli e Ortolani, gli ideatori della P2. Erano le pecorelle smarrite. Erano i figli perduti e poi ritrovati e quindi gli ha allestito un bel banchetto con le casse dello Ior.
Ritiene sia un caso se molti membri che erano nella lista della P2 ora ricoprono cariche importanti, da Berlusconi a Maurizio Costanzo. Ritiene che l’11 Settembre è stato organizzato da uno che vive in una caverna; poi gli aerei hanno centrato il bersaglio, e per puro caso le torri sono venute giù interamente. Dopodichè Bush, avendo a cuore la sua gente, ha deciso di attaccare l’Iraq perché era uno Stato-canaglia, sperando in tal modo di risolvere il problema terroristico, non avvedendosi della leggerissima contraddizione tra il voler combattere il terrorismo (cioè un fenomeno interno) con lo scatenare una guerra (cioè un fenomeno esterno); si sa che le guerre in genere aumentano gli odi e i dissidi, ma si vede che i suoi analisti non arrivano a un simile livello di profondità.
Ritiene che la Banca d’Italia è privatizzata e la Bce è fuori dal controllo dei governi perché si sa, il privato è più efficiente del pubblico. Stesso discorso vale per la privatizzazione dell’acqua, del servizio delle esattorie degli enti locali… Meglio darli ai privati. Siamo in un’epoca liberale, che diamine, e basta con questo centralismo statale di tipo comunista! Ritiene che non si facciano leggi serie di riforma dei codici perché i parlamentari non hanno tempo. Sono troppo impegnati a combattere la mafia, il terrorismo, la situazione economica attuale… hanno altre priorità, loro. Le riforme possono aspettare. In realtà l’anticomplottista è due tipi. C’è l’ignorante che non ha mai letto un atto giudiziario, che non ha mai approfondito la cultura massonica, e quindi segue le vicende politiche solo sui giornali ritenendo magari che leggere due o tre quotidiani sia sufficiente per essere informato veramente. E quindi il suo anticomplottismo è sintomo unicamente di chiusura mentale e ignoranza ma non di malafede.
E poi c’è l’anticomplottista colto, il giornalista che scrive libri e ci informa su tutte le vicende della vita italiana, lo scrittore. Questo anticomplottista in genere non è deficiente. E’ intelligente, spesso anche tanto, ma è solo in malafede e fa parte del sistema. E il sistema presuppone che chi ne fa parte debba negare i fenomeni che abbiamo elencato. Il complottista invece è quella persona che vede una regia unica dietro tutti questi fatti, una precisa volontà di non perseguire i reati dei colletti bianchi, ma di vessare la povera gente, gli extracomunitari, la gente che non ce la fa ad arrivare a fine mese. Il complottista arriva addirittura – orrore orrore – a ipotizzare un accordo tra Chiesa Cattolica e poteri massonici…. Davvero una cosa inconcepibile, eretica. Il complottista è quello che crede alle scie chimiche, alla massoneria rosacrociana come regia unica delle mafie e delle varie criminalità mondiali, all’esistenza di un’organizzazione chiamata Rosa Rossa dietro a molti dei delitti che la stampa ci propina come delitti comuni. Talvolta, si sa, alcuni complottisti sfociano nel paranoico, credono agli Ufo, e pure ai rettiliani di Icke.
Ma se la scelta è questa… allora preferisco essere paranoico. Meglio paranoico che deficiente. E sono orgoglioso di essere un complottista. Il giorno che andrò in giro a dire le stesse cose che dice Icke non mi preoccuperò più di tanto. Al massimo mi curo con qualche pastiglia di Serenase (un antidelirante). Mi preoccuperei invece se cominciassi a dire le cose che dicono Vespa, Gawronski, Facci, Giordano, Ferrara, ecc. Perchè per questi casi non c’è cura: Sono troppo gravi, e alcuni di loro, forse, sono pure in buona fede. Ma se comincerò a parlare come Travaglio o Santoro, per cortesia uccidetemi. Perché vorrà dire che mi hanno comprato, o mi hanno fatto il lavaggio del cervello col programma Mk-Ultra (che ovviamente a quel punto dirò di non conoscere).
Termino il post con una frase tratta da un blog che lessi tempo fa. Il blog è “Tra cielo e terra” di Santaruina. Quello che ho scoperto in questi anni è che il “complottismo” per come lo si intende generalmente, è fenomeno alquanto raro. Vi sono invece numerose persone che ad un certo momento della loro vita scoprono, qual novità, che i governi mentono, scoprono che la storia che si insegna a scuola omette alcuni particolari alquanto importanti, che gli eventi spesso si svolgono in modi molto più complessi di come potrebbe apparire ad uno sguardo superficiale. E’ una questione di ricerca, perché, per quanto possa sembrare strano, documenti e fonti autorevoli che svelano la faccia occulta della storia esistono, sono a disposizione. Basta cercarli.
(Paolo Franceschetti, estratto da “Complottismo e anticomplottismo. Icke contro Fede. Con Travaglio in mezzo”, dal blog di Franceschetti del 9 gennaio 2009).
Provate ad osservare come si muovono, come agiscono, come si esprimono i bimbetti da zero a quattro anni.
Si può intravvedere la gioia di vivere.
Sono felici per il sol fatto di essere mondo.
Poi quando gli adulti ci mettono lo zampino con la scusa di educarli, piano piano gli tolgono la gioia di vivere, rendendoli come loro che hanno subito lo stesso processo in precedenza, invitandoli a vivere all’inferno.
Un inferno di vario tipo dove si registra anche questo:
La gente non vuol capire (ma più che Vespa, poté Travaglio)
Scritto il 17/1/16 • nella Categoria: idee
La gente non vuole capire. Anche quando porti delle prove documentali precise, anche quando inviti a leggere libri scritti da autori accreditati, la gente non ne vuole sapere lo stesso. Quando ad un certo punto il sistema mi è stato chiaro, ogni tanto mi sono imbattuto, nelle mie ricerche, in alcune verità contrarie a quelle ufficiali. Per almeno tre volte mi è capitato di vedere che delitti palesi e di gente famosa, fatti passare per incidenti e suicidi, non erano tali. La prima cosa che fareste voi quale sarebbe? Io ho chiamato i diretti interessati, i familiari delle vittime. La reazione di rifiuto di costoro, che pure, a loro dire, cercano la verità, mi ha fatto capire che il problema non è solo culturale e processuale. E’ psicologico e sociologico. Perché accettare la realtà è duro e, anche se uno si lamenta delle ingiustizie subite dallo Stato, degli inquinamenti delle indagini, dei depistaggi, è molto più facile accettare la realtà ufficiale e sperare che un giorno tutto torni alla normalità.
In questo senso è un esempio mio padre. Pur avendo vissuto accanto a me determinati avvenimenti, pur avendo ricevuto minacce di vario tipo che gli hanno fatto perdere il sonno e la tranquillità per sempre, non accetta l’idea della Rosa Rossa. I miei incidenti sono casuali, nessuno ha mai tentato i uccidermi, quella notte del 2 gennaio in un albergo di Modena, e mi sono semplicemente suggestionato. E così può continuare a votare quelle stesse persone che sono i mandanti delle minacce da lui subite. E se un giorno mi uccideranno, a parte il comprensibile sollievo per la fine di un incubo che incombe nella loro vita, il mio sarà stato senz’altro un incidente. E continuerà a votare le stesse persone. In tal modo sarà ristabilito lo status quo. E finalmente la sua mente troverà pace. Con la mia famiglia non ho più molti rapporti. In particolare con mio padre non ci parliamo più perché ritiene che io sia il problema. Non il sistema io cui viviamo, e la necessità di non voltarsi dall’altra parte. Io.
Come meravigliarsi allora se qualcuno legge i miei articoli e poi passa agli insulti, alle derisioni? Invece di porsi il problema e studiare e approfondire, meglio pensare che il problema sia io. E’ più comodo. Si perde meno tempo e non si deve ribaltare convinzioni che oramai sono acquisite da anni. E quando qualche magistrato coraggioso fa un’inchiesta coraggiosa… meglio mandare via lui, piuttosto che parlare dei problemi da questo sollevati. Il problema è chi indaga, mica l’indagato. Il meccanismo è lo stesso in tutti i campi. In conclusione, l’anticomplottista è quella persona intelligente e razionale che ritiene che non siano mai stati individuati i responsabili delle stragi perché i mandanti sono davvero bravi ad occultarsi e a non farsi scoprire (e i nostri poliziotti e magistrati sono dei deficienti). Ritiene che la mafia non può essere sconfitta perché i meridionali sono omertosi. E poi la mafia ha ancora un forte consenso sociale nelle campagne e nei paesi.
Ritiene che la politica demenziale della sinistra di questi ultimi decenni è dovuta a scarsa coesione interna, dissidi, ecc. Ritiene che i giornali siano assolutamente uniformati quanto a qualità e quantità di notizie, e quanto alla ripetitività di esse, perché succedono sempre le stesse cose. Ritiene che la Chiesa non prenda posizione contro la guerra, non condanni i guerrafondai, nello Ior nasconda i soldi della mafia mondiale, perché il messaggio di Cristo impone di amare prima di tutto il delinquente e la prostituta; la parabola del figliuol prodigo non dice forse che per il figlio perduto si allestisce il banchetto col vitello grasso? E lei infatti la parabola l’ha presa alla lettera. Ecco perché ad esempio Paolo VI diede delle importanti cariche vaticane a Gelli e Ortolani, gli ideatori della P2. Erano le pecorelle smarrite. Erano i figli perduti e poi ritrovati e quindi gli ha allestito un bel banchetto con le casse dello Ior.
Ritiene sia un caso se molti membri che erano nella lista della P2 ora ricoprono cariche importanti, da Berlusconi a Maurizio Costanzo. Ritiene che l’11 Settembre è stato organizzato da uno che vive in una caverna; poi gli aerei hanno centrato il bersaglio, e per puro caso le torri sono venute giù interamente. Dopodichè Bush, avendo a cuore la sua gente, ha deciso di attaccare l’Iraq perché era uno Stato-canaglia, sperando in tal modo di risolvere il problema terroristico, non avvedendosi della leggerissima contraddizione tra il voler combattere il terrorismo (cioè un fenomeno interno) con lo scatenare una guerra (cioè un fenomeno esterno); si sa che le guerre in genere aumentano gli odi e i dissidi, ma si vede che i suoi analisti non arrivano a un simile livello di profondità.
Ritiene che la Banca d’Italia è privatizzata e la Bce è fuori dal controllo dei governi perché si sa, il privato è più efficiente del pubblico. Stesso discorso vale per la privatizzazione dell’acqua, del servizio delle esattorie degli enti locali… Meglio darli ai privati. Siamo in un’epoca liberale, che diamine, e basta con questo centralismo statale di tipo comunista! Ritiene che non si facciano leggi serie di riforma dei codici perché i parlamentari non hanno tempo. Sono troppo impegnati a combattere la mafia, il terrorismo, la situazione economica attuale… hanno altre priorità, loro. Le riforme possono aspettare. In realtà l’anticomplottista è due tipi. C’è l’ignorante che non ha mai letto un atto giudiziario, che non ha mai approfondito la cultura massonica, e quindi segue le vicende politiche solo sui giornali ritenendo magari che leggere due o tre quotidiani sia sufficiente per essere informato veramente. E quindi il suo anticomplottismo è sintomo unicamente di chiusura mentale e ignoranza ma non di malafede.
E poi c’è l’anticomplottista colto, il giornalista che scrive libri e ci informa su tutte le vicende della vita italiana, lo scrittore. Questo anticomplottista in genere non è deficiente. E’ intelligente, spesso anche tanto, ma è solo in malafede e fa parte del sistema. E il sistema presuppone che chi ne fa parte debba negare i fenomeni che abbiamo elencato. Il complottista invece è quella persona che vede una regia unica dietro tutti questi fatti, una precisa volontà di non perseguire i reati dei colletti bianchi, ma di vessare la povera gente, gli extracomunitari, la gente che non ce la fa ad arrivare a fine mese. Il complottista arriva addirittura – orrore orrore – a ipotizzare un accordo tra Chiesa Cattolica e poteri massonici…. Davvero una cosa inconcepibile, eretica. Il complottista è quello che crede alle scie chimiche, alla massoneria rosacrociana come regia unica delle mafie e delle varie criminalità mondiali, all’esistenza di un’organizzazione chiamata Rosa Rossa dietro a molti dei delitti che la stampa ci propina come delitti comuni. Talvolta, si sa, alcuni complottisti sfociano nel paranoico, credono agli Ufo, e pure ai rettiliani di Icke.
Ma se la scelta è questa… allora preferisco essere paranoico. Meglio paranoico che deficiente. E sono orgoglioso di essere un complottista. Il giorno che andrò in giro a dire le stesse cose che dice Icke non mi preoccuperò più di tanto. Al massimo mi curo con qualche pastiglia di Serenase (un antidelirante). Mi preoccuperei invece se cominciassi a dire le cose che dicono Vespa, Gawronski, Facci, Giordano, Ferrara, ecc. Perchè per questi casi non c’è cura: Sono troppo gravi, e alcuni di loro, forse, sono pure in buona fede. Ma se comincerò a parlare come Travaglio o Santoro, per cortesia uccidetemi. Perché vorrà dire che mi hanno comprato, o mi hanno fatto il lavaggio del cervello col programma Mk-Ultra (che ovviamente a quel punto dirò di non conoscere).
Termino il post con una frase tratta da un blog che lessi tempo fa. Il blog è “Tra cielo e terra” di Santaruina. Quello che ho scoperto in questi anni è che il “complottismo” per come lo si intende generalmente, è fenomeno alquanto raro. Vi sono invece numerose persone che ad un certo momento della loro vita scoprono, qual novità, che i governi mentono, scoprono che la storia che si insegna a scuola omette alcuni particolari alquanto importanti, che gli eventi spesso si svolgono in modi molto più complessi di come potrebbe apparire ad uno sguardo superficiale. E’ una questione di ricerca, perché, per quanto possa sembrare strano, documenti e fonti autorevoli che svelano la faccia occulta della storia esistono, sono a disposizione. Basta cercarli.
(Paolo Franceschetti, estratto da “Complottismo e anticomplottismo. Icke contro Fede. Con Travaglio in mezzo”, dal blog di Franceschetti del 9 gennaio 2009).
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Re: Come se ne viene fuori ?
Questo utente de ilfattoquotidiano.it, cita nei commenti all’articolo
Italia-Ue, il Ppe: “Renzi mette a rischio la credibilità dell’Europa a vantaggio del populismo”
Re Artù • 28 minuti fa
Prossimo governo-premier?
(a) Governo Tecnico.
(b) La Troika.
(c) La (ex)Troika
(d) Monti 2.
(e) La Cancelliera.
#Stiamosereni
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Quando si affronta questo tema con la presenza dei renzichenecchi, questi mettono subito le mani avanti sostenendo:
“Ma se mandiamo a casa Renzi, chi ci mettiamo????”
Su questo si fanno scudo per prolungare la presenza di La Qualunque. Un autentico disastro.
Certo, diventa difficoltoso pensare a chi deve andare al posto di La Qualunque, se si guarda al Movimento 5S oppure alla Lega.
I 5S possono diventare, numericamente, prossimamente il partito di maggioranza relativa. Ma non hanno gli uomini, né la struttura, né la cultura per assumere la guida del Bel Paese in una crisi, non solo economica di queste dimensioni.
Soprattutto poi con una guerra alle porte, con quello che succede in Libia.
Il ritorno del centrodestra a guida Salvini sarebbe una autentica iattura.
Classe dirigente all’altezza della situazione è evidente che non esiste.
COME SE NE VIENE FUORI???????????
Dobbiamo spingerci verso la soluzione greca del periodo 21 aprile 1967 e il 24 luglio 1974, come si sente sempre più di frequente in via privata tra i tricolori???????
Italia-Ue, il Ppe: “Renzi mette a rischio la credibilità dell’Europa a vantaggio del populismo”
Re Artù • 28 minuti fa
Prossimo governo-premier?
(a) Governo Tecnico.
(b) La Troika.
(c) La (ex)Troika
(d) Monti 2.
(e) La Cancelliera.
#Stiamosereni
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Quando si affronta questo tema con la presenza dei renzichenecchi, questi mettono subito le mani avanti sostenendo:
“Ma se mandiamo a casa Renzi, chi ci mettiamo????”
Su questo si fanno scudo per prolungare la presenza di La Qualunque. Un autentico disastro.
Certo, diventa difficoltoso pensare a chi deve andare al posto di La Qualunque, se si guarda al Movimento 5S oppure alla Lega.
I 5S possono diventare, numericamente, prossimamente il partito di maggioranza relativa. Ma non hanno gli uomini, né la struttura, né la cultura per assumere la guida del Bel Paese in una crisi, non solo economica di queste dimensioni.
Soprattutto poi con una guerra alle porte, con quello che succede in Libia.
Il ritorno del centrodestra a guida Salvini sarebbe una autentica iattura.
Classe dirigente all’altezza della situazione è evidente che non esiste.
COME SE NE VIENE FUORI???????????
Dobbiamo spingerci verso la soluzione greca del periodo 21 aprile 1967 e il 24 luglio 1974, come si sente sempre più di frequente in via privata tra i tricolori???????
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