Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Il punto

LA CILIEGINA SULLA TORTA(andata a male)


Dopo una mattinata passata a sentire il cahier de doléance sugli avvenimenti della giornata passata, regolarmente letta su i maggiori quotidiani nazionali, degli amici della Biblioteca.

Dopo aver ascoltato che l’approccio alla vita è sempre lo stesso, come mi ha raccontato un amico cinquantenne, che mi è comparso per strada all’improvviso davanti, come un fantasma, in quanto lo credevo a Cuba felicemente sposato, dove si era recato solo cinque mesi fa, sfuggendo ad un’amara realtà tutta italiana, dove da 12 anni aveva perso il lavoro e non riusciva a trovarne un altro, lanciandosi in una nuova attività per sopravvivere, nel Paese di Fidel.

Dopo aver ascoltato le difficoltà burocratiche di un'amica a suon di carte bollate, di cui si sta rendendo conto di quanto sia sanguisuga lo Stato renziano che si permette di omaggiare i suoi elettori comprandoli.

Tornando a casa, un amico appassionato di cinema, mi ha sollecitato ad andare a vedere il film Il caso Spotlight, secondo lui il miglior film del genere dopo Watergate.

Sulla rete ho trovato solo questo:

Il caso spotlight: il film candidato all’Oscar sugli abusi dei preti pedofili

Un cast super (da Michael Keaton a Rachel McAdams) interpreta il team di giornalisti del Boston Globe, uno dei più autorevoli quotidiani americani, che scoprì gli abusi sui minori da parte di preti pedofili. Uno scandalo che travolse la Chiesa di Boston nel 2002
di Mattia Carzaniga

“Spotlight” è il titolo in pole position per vincere l’Oscar come miglior film nella notte del 28 febbraio. Prima di conoscere il verdetto dell’Academy, Il caso Spotlight arriva il 18 febbraio nelle sale italiane.
Diretto da Tom McCarthy, racconta l’indagine del team denominato Spotlight all’interno della redazione del Boston Globe, uno dei più autorevoli quotidiani americani. La squadra deve fare luce su un caso molto spinoso della cronaca degli ultimi anni: gli abusi sui minori da parte di sacerdoti della chiesa cittadina.
Il film narra il percorso che ha condotto i reporter a scoperchiare la verità e a vincere il premio Pulitzer nel 2003. Sulla vicenda è appena uscito anche il libro Tradimento (Piemme), che raccoglie i documenti e le inchieste dello staff del giornale.
Il cast è super: Mark Ruffalo veste i panni del più appassionato del gruppo, Rachel McAdams è l’unica donna del team, Michael Keaton è il caporedattore, Liev Schreiber il direttore e Stanley Tucci l’avvocato. «È un film su quanto i media possano essere utili alla giustizia e sui giornalisti animati da forti ideali» dice Ruffalo.


Il caso Spotlight e i preti pedofili: cosa sta facendo la Chiesa?
Nei cinema dal 18 febbraio "Il caso Spotlight": il film racconta l'inchiesta del Boston Globe che portò alla luce la rete che copriva e insabbiava i casi di abusi sessuali da parte dei preti cattolici. Ma a che punto è la Chiesa con l'opera di pulizia avviata da Papa Francesco?



Noi, vittime di preti pedofili

Papa Francesco condanna i colpevoli. Però c’è chi, nella Chiesa e nella società, nega l’esistenza di questi abusi. Così, per chi li ha subiti, diventa più difficile guarire le ferite del corpo e dell’anima. Lo raccontano un uomo e una donna che da bambini sono stati violati. E che hanno trovato il coraggio di uscire dal silenzio

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camillobenso
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Il punto del post precedente


Da queste parti, ex cittadella rossa, ex Stalingrado d’Italia, per via di essere stata per tutto il Novecento la cittadella delle fabbriche per eccellenza, confinante con Milano, registra tra i suoi cittadini un buon numero di ex comunisti.

Tanto che dopo la caduta di Bologna, credo che il record di città governata dalla sinistra dalla prima elezione comunale del dopo guerra, senza soluzione di continuità, spetti a noi.

Anche se, ho scoperto che l’attuale sindachessa con giunta al seguito, è passata da due anni in forza al renzismo, mi dicono.

Quindi, anche se eletta con il PD, ora non può certamente essere considerata una giunta di sinistra.

Il virus della confusione è arrivato puntualmente anche da queste parti.

Ad eccezione degli ex comunisti cattolici, che non erano pochi, gli ex comunisti non credenti erano degli autentici mangiapreti.

Ora in questa fase storica, si registra che gli ex ateoni mangiapreti, delusi dalla sinistra, sono i principali difensori di papa Francesco.

Il mondo và alla rovescia.

I leghisti, che si professano cattolici, considerano Francesco il Pastore della Chiesa Cattolica, ma non più di tanto. A loro Francesco Papa, non piace.

Sembra di capire che loro preferivano i Papi schierati decisamente a destra.

CONTINUA
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Il caso
Padre Lucio Boldrin: "Sull'Espresso un'inchiesta sconvolgente"
Nell'omelia domenicale, il parroco di Trinità di Villa Chigi ha affrontato il dossier sui pedofili alla stazione Termini. “Tutti dovrebbero leggere perché ci fa capire come gli ultimi ci siano vicini”
di Vincenzo Borgomeo
22 febbraio 2016



«Andate in edicola e comprate l'ultimo numero dell'Espresso». Padre Lucio Boldrin, parroco della chiesa Trinità di Villa Chigi, nel quartiere Africano di Roma, ha aperto così la sua ultima omelia domenicale.

«“Noi, i ragazzi dello zoo di Roma” è un’inchiesta sconvolgente – ha continuato – ed è una cosa che tutti dovrebbero leggere perché il reportage dalle viscere della Capitale ci fa capire come gli ultimi ci siano vicini. Perfino terribilmente vicini a quelli più fortunati, che vivono in superficie, e che vengono aiutati dalla Caritas tutti i giorni»
.


“L'indifferenza è l'ottavo vizio capitale” diceva Don Andrea Gallo e Padre Boldrin spinge forte su questo tasto, da sempre, lottando con tutte le forze per squarciare il velo dell’apatia che distrugge la nostra società.





Ma non è finita: il battagliero parroco continua a raccontare l’inchiesta dell’Espresso e si commuove quando racconta che «alla stazione Termini si aggirano pedofili a caccia di minorenni.


Piccoli immigrati senza famiglia, costretti a vivere nei cunicoli sottoterra e a prostituirsi per mangiare».


Poi un’ammissione che ti stringe il cuore. E che ti fa sentire la chiesa terribilmente vicina: «Lo dico qui davanti a tutti, davanti a queste ignominie io stesso ho difficoltà a perdonare».


Siamo ai “cazzotti” di Papa Francesco, a quella grinta e quell’umanità che avvicina i fedeli.


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http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Il caso
'Noi, ragazzi dello zoo di Roma': le reazioni della politica all'inchiesta dell'Espresso
La denuncia del nostro giornale sui minori che vivono accampati vicino a Termini, finiti anche preda dei pedofili, e le dichiarazioni del mondo politico. Da Sandra Zampa, Pd, vicepresidente della commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, secondo la quale "nessun paese civile può accettare cose simili" a Giuseppe Brescia (M5S) secondo il quale "si perde tempo prezioso"
di Luca Sappino
19 febbraio 2016



Cosa dice la politica dell' inchiesta di copertina dell’Espresso in edicola , che racconta la vita di decine di immigrati minorenni, bambini o poco più, che vivono accampati nelle aree attorno alla stazione Termini, la stazione principale di Roma, dedicata a Giovanni Paolo II, e che per sopravvivere finiscono nelle maglie della criminalità e della prostituzione? Sono ragazzi soli, minori arrivati in Italia non accompagnati e poi scomparsi, quelli di Termini, e sono un caso non raro in Italia.

E infatti, se il prefetto di Roma Franco Gabrielli promette «sorveglianza continua», «sono quasi seimila ad esser spariti nell’ultimo anno», conferma all’Espresso Sandra Zampa, vicepresidente della commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.

Zampa è indignata: «La documentata e drammatica denuncia delle condizioni di vita dei minori stranieri non accompagnati che oggi L'Espresso consegna alle istituzioni e all'opinione pubblica», dice la deputata Pd, «non può essere accolta dall'indifferenza e dal silenzio. Nessun paese civile, nessuno, mai, può accettare che sul proprio territorio accadano cose come quelle descritte nel servizio sulla stazione Termini».

Zampa conosce bene il tema che l’inchiesta restituisce in una storia scioccante. E' infatti autrice del disegno di legge che vorrebbe riorganizzare il sistema di accoglienza in Italia. E si dice ovviamente convinta che lo sblocco della sua legge, «che ha ottenuto sostegno di pressoché tutte le forze politiche del parlamento», «porrebbe certamente un argine al dramma di bambini e ragazzi che per lo stato di povertà e di abbandono in cui sono nati e cresciuti possono davvero essere annoverati tra gli ultimi».


Zampa si chiede però cosa si attende per «riprendere in mano il testo della legge che, già approvato dalle commissioni competenti, si era arenato alla commissione bilancio a causa della relazione tecnica del Mef». «Se non c'è un segnale chiaro», continua con l’Espresso, «non usciremo da quello che sembra proprio un gioco dell’oca: ogni volta risolviamo un problema, troviamo una copertura, esce sempre un’altra ragione per ricominciare da capo».

Ecco perché la deputata chiama in causa l’esecutivo: «Se non si vuole approvare quella legge», si chiede, «quale altra soluzione il governo sta cercando per questo drammatico problema che riguarda troppe giovani vite?».

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... o-1.251246
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Padroni stranieri per l’Italia, un paese creato per obbedire

Scritto il 02/3/16 • nella Categoria: idee


L’inefficienza e la corruzione del sistema-Italia derivano dalla collocazione subalterna e asservita dell’Italia nella gerarchia delle potenze, quindi non è possibile curarle dall’interno dell’Italia, con mezzi politici o giudiziari o di altro genere. Promesse di questo genere sono pertanto mendaci o sciocche. Il dibattito politico e culturale resta sterile e impotente proprio perché non tematizza questa condizione giuridica internazionale di sudditanza dell’Italia, compresi i trattati e i protocolli riservati che sanciscono questa sua condizione, nonché il rapporto tra tale sua condizione da un lato e la sua decadenza dall’altro. L’Italia, dall’alto medioevo in poi, non è mai stata indipendente (tolta Venezia e qualche altra città), ma è stata assoggettata a potenze e interessi esterni; questa sua posizione è stata consolidata dai secoli, è divenuta uno dei principi cardine del diritto internazionale; i suoi governanti sono sostanzialmente al servizio di questi interessi e potenze: ottengono e mantengono la poltrona in quanto obbediscono un padrone esterno, e in cambio possono fare i loro comodi all’interno a spese dei cittadini (del resto, lo Stato unitario italiano nasce per interesse e intervento di Londra e Parigi).
Ahi serva Italia! I rari tentativi di ribellione e di difesa di interessi nazionali sono stati repressi con ogni mezzo, compreso l’omicidio (vedi il caso di Enrico Mattei) e il downrating (vedi il caso Berlusconi). Questa condizione millenaria di asservimento allo straniero, in particolare il fatto che i governanti italiani rispondono a interessi stranieri piuttosto che a interessi nazionali (tolti quelli forti, cioè la Chiesa e le mafie), impedisce il nascere di una coscienza nazionale, di una visione politica di lungo termine e di una classe politica con adeguata competenza: avendo la funzione di trasferire risorse dagli italiani a potentati stranieri, la classe dirigente italiana necessariamente è composta di ladri professionali con mentalità di ladri e compari tra loro. Infatti è connotata, complessivamente, da incapacità, nepotismo, corruzione, abuso, servilismo. Il suo orizzonte operativo è di breve o brevissimo termine. Non si cura di programmare. Vive e ruba alla giornata. Ogni governo fantoccio è un governo di ladri.
La popolazione percepisce queste caratteristiche del potere, e si adegua, ricorrendo all’arrangiarsi, al clientelismo, all’evasione fiscale, etc. Da qui derivano il basso senso civico e la sfiducia verso le leggi e la loro abituale trasgressione, da parte delle istituzioni prima ancora che dei cittadini. Il pesce puzza dalla testa. La decadenza di un siffatto sistema-paese è geneticamente predeterminata. Gli esempi di scelte eseguite da governi e presidenti italiani su ordine straniero e contro gli interessi nazionali sono abbondanti e macroscopici. Ne citerò alcuni che mi paiono particolarmente significativi:
- L’adesione a tre successivi sistemi di blocco dei tassi di cambio, di cui l’ultimo si chiama “euro”, tutti molto dannosi per l’Italia e molto vantaggiosi per i paesi del Nord Europa; i primi due sono già saltati dopo aver cagionato disastri. Tutti ci hanno inflitto deindustrializzazione e indebitamento, apportando per contro sviluppo e attivo commerciale ai paesi forti. Tutti hanno aumentato il divario rispetto a questi paesi, sotto la promessa di ridurlo.
- L’accettazione di scelte europee in materie monetarie, bancarie e fiscali che consentono ai paesi forti di violare le regole a cui invece deve sottostare l’Italia – vedi il sistema bancario tedesco, cui è concesso di usare leve multiple di quelle italiane e di ricevere aiuti di Stato – congiuntamente al fatto che all’economia italiana viene negato l’uso di strumenti finanziari che invece sono disponibili ai paesi forti dell’Ue, i quali quindi possono fare shopping e concorrenza sleale nei confronti dell’Italia, lo si sente!
- La partecipazione alla guerra contro la Libia, imposta via Quirinale a Berlusconi poco dopo la conclusione di un trattato di pace vantaggioso per l’Italia, e voluta nell’interesse di Regno Unito e Francia, a danno dall’Italia, che, per effetto della guerra, ha perso quote di risorse petrolifere a favore di quei due paesi, e inoltre si ritrova l’Isis a soli 80 km e un flusso disastroso di migranti.
- L’imposizione, sempre via Quirinale, come premier di Monti, che ha irrimediabilmente spezzato le gambe all’economia nazionale soprattutto dove competitiva con quella tedesca, e ha trasferito decine di miliardi spremuti dagli italiani mediante tasse folli per assicurare a banchieri tedeschi e francesi i profitti delle loro speculazioni criminali in Spagna e Grecia.
- La demenziale adozione del principio di pareggio di bilancio in periodo di recessione, che automaticamente determina la rarefazione monetaria (perché per realizzare un avanzo primario il governo estrae dal paese più soldi di quanti ne reimmetta, svuotandolo di liquidità), quindi insolvenze, licenziamenti, morie aziendali e avvitamento recessivo.
- La irragionevole adozione del bail-in, cioè del principio che, se una banca va male (di solito perché i suoi gestori hanno mangiato), anziché farla salvare dalla banca centrale a costo zero e punire i colpevoli, le perdite si scaricheranno su azionisti, obbligazionisti e risparmiatori – principio che mina alla base la fiducia nelle banche stesse e le rende tutte più deboli, perché adesso chi vuole investire nel capitale azionario di una banca o nelle sue obbligazioni sa che rischia di più, e richiederà tassi più alti.
Queste cose non sono novità dell’Europa Unita, ma la prosecuzione del trattamento già riservato all’Italia a Versailles nel 1919. Alla conferenza di Versailles, che definiva i nuovi assetti alla fine della Prima Guerra Mondiale spartendo tra i vincitori territori e colonie dei vinti, il premier francese Georges Clemenceau, soffrendo di prostatite e vedendo il premier italiano, Vittorio Emanuele Orlando, piangere spesso e a dirotto, disse: «Ah, magari potessi urinare così copiosamente come Orlando piange!». Perché Orlando piangeva tanto? Perché il governo italiano, nel 1915, aveva deciso di partecipare alla guerra, che sarebbe costata un alto prezzo di morti, feriti e spese, allo scopo, sancito dal Trattato di Londra del medesimo anno, di far salire di grado l’Italia, di farla equiparare alle nazioni di prima classe; ma, al contrario, l’Italia fu trattata male da Usa, Gran Bretagna e Francia in termini di dazi per le sue esportazioni, e fu esclusa dalla spartizione delle colonie tedesche e dei territori tolti all’Impero Ottomano, cioè fu esclusa da importanti fonti di materie prime nonché sbocchi per la sua sovrappopolazione, e rimase una paese di seconda classe.
Anzi, divenne un paese di terza classe, perché gli Usa, usciti dalla Grande Guerra come grandi creditori dell’Europa, in quel dopoguerra assunsero l’egemonia mondiale, spingendo nella seconda classe le vecchie potenze europee, e in terza il Belapaese. La Seconda Guerra Mondiale, col successivo piano Marshall e con l’europeismo, ha radicalizzato questa scomoda posizione di sub-subalternità di questo paese, che deve piegarsi agli interessi di due livelli di paesi padroni, e restare militarmente occupato dagli Usa anche dopo la fine della minaccia “comunista”. All’interno dell’Italia, ancora più sottomessi e sfruttati sono Veneti e Lombardi, che devono cedere buona parte del loro reddito per sostenere il meridione e Roma. Emigrare è quindi la scelta razionale più adatta per chi può farlo.
Ps: l’Italia attuale non è una colonia: non ne ha le caratteristiche giuridiche e funzionali perché nessuna potenza straniera si assume la responsabilità di governarla direttamente né manda coloni. Essa è bensì oggetto di imperialismo, che impone governi fantocci e politiche di suo vantaggio, mantenendola inefficiente come sistema-paese. Per funzionare, un paese strutturalmente inefficiente come l’Italia (Meridione inguaribilmente arretrato, mentalità parassitaria, burocrazia e partitocrazia marce, livello scientifico e culturale basso, popolazione vecchia) avrebbe bisogno di quello che aveva prima dell’Euro e prima del 1981, ossia di molta liquidità e molti investimenti pubblici a basso costo: è come un motore vecchio che brucia molto olio: bisogna rabboccarlo continuamente, altrimenti grippa.
(Marco Della Luna, “Italia, subalternità e corruzione”, dal blog di Della Luna del 20 febbraio 2016).
erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Se è correttamente riportato ciò che scrive il Fatto Quotidiano, dire che è vergognoso è poco.
I parlamentari, alla buvette della camera, hanno già il privilegio di avere un prezzo politico ma non vogliono pagare neanche quello,
e non vogliono controlli. Vogliono poter rubare impuniti ed in santa pace!

Ora questo nostro paese, stando così le cose, come può pretendere di salvarsi?

Come giudicare un colui che vuole scalare la vetta dell'Everest quando dimostra, di non essere capace di camminare un'ora
su un sentiero a valle, senza avere conoscenza,preparazione, coscienza, volontà, adeguate ?

Penso non si potrebbe fare a meno di definirlo un pazzo presuntuoso.


Buvette della Camera, guerra allo scontrino obbligatorio.
Lupi si indigna: “Ma siete impazziti? Chiamo i questori”


La stretta sulle consumazioni al bar della Camera non piace ai parlamentari. Ma l'esercizio perde il 30% degli incassi
previsti anche perché i clienti non pagano


Da “lei non sa chi sono io” a “lei non sa se pago, io”. La rivoluzione della Buvette è iniziata, e i “portoghesi” del Parlamento
non gradiscono la novità. Come riportano stamattina Repubblica e Libero il nuovo corso del bar della Camera non ha riscosso
ampi consensi, anzi. Emblematico – al limite dell’epico – il caso fatto esplodere dall’ex ministro Maurizio Lupi che, ripreso
dai controllori (i controllori, sì) a colazione, ha replicato all’ora del tè. Con garbo. “Questo signor Compass – ha detto riferendosi
alla società che gestisce il bar dei deputati, e che ha diramato la nuova direttiva – mi ha veramente rotto i c… Che follia, ne
parlerò con i questori. E quando c’è confusione che facciamo, una fila chilometrica alla cassa?”.
Alla richiesta dello scontrino preventivo, racconta Repubblica, i baristi hanno potuto vedere un Dario Franceschini sbigottito.
Ma pagante. E se due dem Alessia Morani e Colomba Mongiello hanno corretto in fretta l’iniziale dimenticanza, il giornalista
parlamentare Pasquale Laurito si lamenta delle “guardie naziste” che vigilano sugli scontrini. Solo Gregorio Fontana (FI) ricorda
come la prassi sia consueta in tutti i bar. Anzi, l’invito a pagare prima di mangiare faceva bella mostra di sé sul bancone già dal 2006,
ma dieci anni dopo non è stato ancora del tutto recepito.

All’origine del provvedimento, un ragionamento semplice: sulla base dei bilanci della Camera, la società aveva previsto di incassare
mezzo milione di euro in un anno, ma dalle proiezioni ha registrato un calo del 30% e un “buco” di centomila euro. E dire che i
prezzi riservati ai parlamentari sono, è il caso di dire, “politici”: fino a pochi anni fa panino e frutta erano a un euro, calice di vino pure.
E abbiamo motivo di dubitare che si trattasse di quello spillato dai contenitori in cartone. Eppure, pare proprio che i deputati,
tradizionalmente avvezzi a prezzi ridottissimi rispetto a quelli del resto dei bar romani, avessero trovato una particolare forma
di All you can eat: la consumazione libera e abbondante, seguita da un pagamento forfettario. Sulla fiducia.
Gli annali riportano esempi tragicomici di parlamentari che inventano un personalissimo prendi tre paghi uno – o prendi ventisei paghi due –
per poi vantarsene pure. E dunque ora è caccia alle “dimenticanze”: ciò che si consuma si paga prima, e per aiutare chi scrive le leggi a
rispettare le norme intervengono dipendenti in livrea che controllano ingressi, uscite, e ricevute all’ora del pranzo.
È il caso di dire: mezzogiorno di fuoco.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... i/2511658/
Joblack
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Joblack »

Come se ne viene fuori?

Non se ne esce. Amen

Non ha più senso fare politica. Perché?

La razionalità la coerenza la lealtà la sana utopia di una ideologia sentita come benecomune .... non sono più di moda ... sostituiti da:
Adesione acritica ai voleri del capo
Ruffianeria endogena
Lessico da imbonitore
Argomentare come si fa al bar
Razionalità orientata alla furbizia
Menzogna eletta a verità relativa
Real politik x giustificare l'esistenza di orrori e obbrobbi.

Sulla base di questi disvalori ogni impegno è foriero in perdita di tempo.

Da qui discende il mio disimpegno.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

Joblack ha scritto:Come se ne viene fuori?

Non se ne esce. Amen

Non ha più senso fare politica. Perché?

La razionalità la coerenza la lealtà la sana utopia di una ideologia sentita come benecomune .... non sono più di moda ... sostituiti da:
Adesione acritica ai voleri del capo
Ruffianeria endogena
Lessico da imbonitore
Argomentare come si fa al bar
Razionalità orientata alla furbizia
Menzogna eletta a verità relativa
Real politik x giustificare l'esistenza di orrori e obbrobbi.

Sulla base di questi disvalori ogni impegno è foriero in perdita di tempo.

Da qui discende il mio disimpegno.
Purtroppo JO, e' cosi ma arrivare al disimpegno vorrebbe dire lasciar libera a costoro un'autostrada mentre ora qualche problema dovrebbero incontrare.

Spesso anch'io vengo preso dallo sconforto ma poi mi chiedo se arrendersi e' la cosa giusta.

In questo momento siamo immersi dalle contraddizioni personali o non personali della globalizzazione e dalla caduta dei muri e delle frontiere.

Questo ha fatto si che il mondo dovesse prepararsi a nuovi modi di far politica in cui non eravamo preparati.

L'apertura dei muri, delle frontiere e la globalizzazione stessa ha innescato processi mai visti finora sui quali nessuno era preparato e che le lobby, i poteri economici e chi più ne ha più ne metta, fingendo di venirci incontro ha invece innescato il kaos. Un grande kaos che mette in discussione e anche in contraddizione le ns. più salde radici politiche far le quali un'europa unita, la globalizzazione e quant'altro c'era nel ns. DNA.
Purtroppo non abbiamo fatto i conti che l'oste era più potente di noi e che il tutto ci sarebbe stato SI dato ma come avrebbero voluto LORO!

E qui ci siamo fregati come ci succede troppo spesso pensando di saperla più lunga dei mercati e quindi del Potere .

Societa' costruite sul consumismo all'avvento di nuovi paesi in via di sviluppo o messi in crisi economica da loro stessi ha messo a nudo il re.

Han creato guerre tra poveri fingendo di venire incontro alla solidarietà umana da noi sempre sostenuta.
Come a dire:volevate la bicicletta? Beh ora pedalate. Arrangiatevi!!

Mentre loro continuavano i loro sporchi giochi economici spostando i loro capitali perché e' il sistema che funziona cosi'.

Ora impoverendo un posto e subito dopo innalzando un po quello che stava più in basso.

Quindi per non farla lunga, a che servirebbe mollare proprio ora?

Certo, resta sempre la stessa domanda: come venirne fuori con questi politici e con questa politica in questo sistema?

Se la sinistra o quella che vuol definirsi tale continua a fare gli stessi ragionamenti dell'opposizione poiche e' il sistma che te lo impone, e' difficile trovare la quadra.

Siamo ad un bivio in cui dovremmo decidere, magari rischiando, di fare scelte che qualche anno fa non avremmo mai pensato di fere. Questo sempre se a sinistra non si conclude niente.

Mollare proprio ora od ingrassare le file dell'astensionismo e' come dar ragione a quelli che ora critichiamo aspramente.

Quindi... lascio a te capire quello che intendo dire o in alternativa tenta di fare delle proposte anche te come spesso, magari in modo provocatorio (ma non tanto) le fa aaaa42


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Purtroppo JO, e' cosi ma arrivare al disimpegno vorrebbe dire lasciar libera a costoro un'autostrada mentre ora qualche problema dovrebbero incontrare.


DOMANDA

Chi sono “costoro”?
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Purtroppo JO, e' cosi ma arrivare al disimpegno vorrebbe dire lasciar libera a costoro un'autostrada mentre ora qualche problema dovrebbero incontrare.


DOMANDA

Chi sono “costoro”?
come chi sono? Coloro che ci impongono il loro volere passandolo per un favore a noi.

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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