Diario della caduta di un regime.

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cielo 70
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da cielo 70 »

Qualcuno si è accorto che c'è un'insufficienza di personale nelle cancellerie.
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

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POLEMICHE
Caso Morosini, il Pd prima vede un complotto e poi lo smentisce
Il consigliere del Csm in un'intervista, che ha poi ritrattato, ha parlato di "fermare Renzi" ed è stato censurato anche dall’Associazione dei magistrati. Tra i democratici molte proteste e l'ipotesi di uno scontro con la magistratura. Ma Orfini smina: «Non siamo sotto attacco»
DI LUCA SAPPINO
06 maggio 2016

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Dura minga, dura no. Non può durare.

Solo i ragazzi e i bambini di Carosello se lo ricordano.

Dura Minga - China Martini - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=xtsk16IN__M





Le spine di Renzi, dallo scontro coi Pm all'economia
E incombe il rischio Amministrative: un flop a Roma o Milano farebbe traballare il referendum



Gian Maria De Francesco - Dom, 08/05/2016 - 10:29
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Roma - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, cerca di presentare la sua azione politica come fresca e innovativa.


Praticamente una rosa di maggio. Le spine, purtroppo per lui, iniziano a farsi sentire. Evidentemente perché non ha saputo maneggiare con cura le riforme che ha coltivato.

Il conflitto aperto con l'Anm e con la corrente di Magistratura democratica ne è un perfetto esempio. Alle toghe non piace l'iperattivismo renziano e non si può dire che non abbiano cercato di farglielo capire. Non piace il passato e non piace nemmeno il futuro. Sgradita è stata la responsabilità civile dei magistrati, sgradita sarà la riforma della prescrizione se non si conformerà totalmente ai desiderata dei giudici. E, soprattutto, non si vogliono persone sgradite ai vertici delle Procure ove mai la politica cercasse un'interlocuzione con il Csm.

Ai magistrati (come ad altri) non piace quella curvatura «decisionista» che il premier ha imposto alle riforme costituzionali. E questa è l'altra spina: sulla trasformazione del Senato, sull'eliminazione di alcune competenze delle Regioni e sul principio the winner takes it all, Renzi ha improntato tutta la sua campagna. Ma se già i sondaggi sono poco benevoli per ottobre, lo sono ancor meno per giugno quando si svolgeranno le amministrative. Per quanto il premier voglia svilirne il significato politico, è chiaro che un insuccesso a Roma o a Milano o in tutt'e due (come alcune rilevazioni prefigurano) assumerebbe ben presto il significato di un avviso di sfratto. È chiaro che dopo una débâcle elettorale sarebbe più difficile portare avanti i propri programmi.

Ed ecco perché il presidente del Consiglio sta spingendo molto sul tema economico promettendo sgravi fiscali a ogni piè sospinto. Prima si è cominciato con l'abolizione del bollo auto (surrogato da un incremento delle accise), poi con l'Ape (anticipo pensionistico) e, infine, con l'anticipo del taglio Irpef. Per quanto le misure di riduzione delle tasse siano sempre lodevoli nel caso di Renzi difetta, come al solito, la copertura finanziaria. Senza un adeguato taglio della spesa pubblica è molto difficile mantenere le promesse. Infatti, la possibilità di uscire prima dal lavoro nel 2017 è limitata ai nati tra 1951 e il 1953 e coloro che lo faranno su base volontaria (cioè non saranno coinvolti da ristrutturazioni aziendali) dovranno ricorrere al prestito pensionistico, cioè un finanziamento bancario di cui lo stato rimborserà gli interessi. In questo modo la spesa si conterrebbe a meno di un miliardo, ma scontentando molti.

Allo stesso modo, l'impiego di 3 miliardi per la limatura delle aliquote al 27 e al 38% dell'Irpef avrà effetti ridotti considerata la platea amplissima di contribuenti. Eliminare le aliquote del 38 e del 41% che colpiscono i redditi medi, garantendo sconti ben superiori ai mille euro a cittadino, costa circa 45 miliardi. Né Renzi né il ministro dell'Economia Padoan ce li hanno.

Tutti e due sanno che irritare Bruxelles non conviene: l'Italia continua a essere sotto esame. Anche per questo motivo la trattativa con l'Ue sulla riallocazione dei migranti e quella sul contrasto alle partenze di barconi dall'Africa procedono a singhiozzo. Sarà colpa di maggio e delle spine delle rose.


http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 55783.html
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Caro Alex,
tu hai ragione, ma quello, Mussoloni-Incul@tor, è un burattino in mano dei poteri forti che controllano il Pianeta.

L'ignoranza fa sempre paura.

La privatizzazione dell'acqua fa parte degli accordi segreti del TTIP.

Le multinazionali vogliono controllare quello che Tu hai definito:
Diamoci tutti da fare perché vinca la Madre, perché vinca la Vita: l’Acqua.





Zanotelli: acqua ai privati, tradimento di Stato firmato Renzi
Scritto il 09/5/16 • nella Categoria: idee


Quello che è avvenuto il 21 aprile alla Camera dei Deputati è un insulto alla democrazia. Quel giorno i rappresentanti del popolo italiano hanno rinnegato quello che 26 milioni di italiani avevano deciso nel referendum del 12-13 giugno 2011 e cioè che l’acqua deve uscire dal mercato e che non si può fare profitto su questo bene. I deputati invece hanno deciso che il servizio idrico deve rientrare nel mercato, dato che è un bene di “interesse economico”, da cui ricavarne profitto. Per arrivare a questa decisione (beffa delle beffe!), i rappresentanti del popolo hanno dovuto snaturare la legge d’iniziativa popolare (2007) che i Comitati dell’acqua erano finalmente riusciti a far discutere in Parlamento. Legge che solo lo scorso anno (con enorme sforzo dei comitati) era approdata alla Commissione Ambiente della Camera, dove aveva subito gravi modifiche, grazie agli interventi di Renzi-Madia. Il testo approvato alla Camera obbliga i Comuni a consegnare l’acqua ai privati. Ben 243 deputati (Partito Democratico e Destra) lo hanno votato, mentre 129 (Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana) hanno votato contro. A nulla è valsa la rumorosa protesta in aula dei pentastellati.Ora il popolo italiano sa con chiarezza sia quali sono i partiti che vogliono privatizzare l’acqua, ma anche che il governo Renzi è tutto proteso a regalare l’acqua ai privati. «L’obiettivo del governo Renzi – afferma giustamente Riccardo Petrella – è il consolidamento di un sistema idrico europeo, basato su un gruppo di multiutilities su scala interregionale e internazionale, aperte alla concorrenza sui mercati europei e mondiali, di preferenza quotate in Borsa, e attive in reti di partenariato pubblico-privato». Sappiamo infatti che Renzi vuole affidare l’acqua a quattro multiutilities italiane: Iren, A2A, Hera e Acea. Infatti sta procedendo a passo spedito l’iter del decreto Madia (Testo unico sui servizi pubblici locali) che prevede l’obbligo di gestire i servizi a rete (acqua compresa) tramite società per azioni e reintroduce in tariffa “l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito” (la dicitura che il referendum aveva abrogato!). Tutto questo è di una gravità estrema, non solo perché si fa beffe della democrazia, ma soprattutto perché è un attentato alla vita. E’ infatti Papa Francesco che parla dell’acqua come “diritto alla vita” (un termine usato in campo cattolico per l’aborto e l’eutanasia).L’acqua è Vita, è la Madre di tutta la Vita sul pianeta. Privatizzarla equivale a vendere la propria madre! Ed è una bestemmia! Per cui mi appello a tutti in Italia, credenti e non, ma soprattutto alle comunità cristiane perché ci mobilitiamo facendo pressione sul Senato dove ora la legge sull’acqua è passata perché lo sgorbio fatto dai deputati venga modificato. Inoltre mi appello: al presidente della Repubblica, perché ricordi ufficialmente al Parlamento di rispettare il referendum; alla Corte Costituzionale, perché intervenga a far rispettare il voto del popolo italiano; alla Conferenza Episcopale Italiana (Cei), perché si pronunci, sulla scia dell’enciclica “Laudato Si’”, sulla gestione pubblica dell’acqua; ai parroci e ai sacerdoti, perché nelle omelie e nelle catechesi, sensibilizzino i fedeli sull’acqua come “diritto essenziale, fondamentale, universale” (Papa Francesco); ai Comuni e alle città, perché ritrovino la volontà politica di ripubblicizzare i servizi idrici come Napoli (penso a città come Trento, Messina, Palermo, Reggio Emilia).Il problema della gestione dell’acqua è oggi fondamentale: è una questione di vita o di morte per noi, ma soprattutto per gli impoveriti del pianeta, per i quali, grazie al surriscaldamento del pianeta, l’acqua sarà sempre più scarsa. Se permetteremo alle multinazionali di mettere le mani sull’acqua, avremo milioni e milioni di morti di sete. Per questo la gestione dell’acqua deve essere pubblica, fuori dal mercato e senza profitto, come sta avvenendo a Napoli, unica grande città italiana ad aver obbedito al referendum. Diamoci tutti da fare perché vinca la Madre, perché vinca la Vita: l’Acqua.(Alex Zanotelli, “Acqua, tradimento di Stato”, da “Coscienze in Rete” del 2 maggio 2016).
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

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SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME, CHI E' IL PIU' MERLO DEL REAME??????




IO TIM COOK


10 MAG 2016 11:38
JOBS AZZ!

- PER L'INPS, 100MILA POSTI DI LAVORO CREATI CON LE LEGGI RENZIANE SONO FALSI


- BELPIETRO: ''SMONTATA IN UN COLPO SOLO LA RETORICA DEL PREMIER. LE AZIENDE DICHIARANO ASSUNZIONI FASULLE PER GODERE DEGLI SGRAVI PREVISTI DAL GOVERNO''

''Giuro, ho aspettato fino a sera un tweet del presidente del Consiglio sui dati comunicati dall' Inps in materia di lavoro. Di solito Matteo Renzi non si perde una cifra neppure quando è in vacanza. Che una grossa parte delle assunzioni effettuate lo scorso anno sia una truffa è qualche cosa di più di un errorino: è una catastrofe''...


http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 124386.htm
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Banca Etruria, la circolare dei funzionari che ordinava la truffa: “Vendete le obbligazioni subordinate a tutti i clienti”

Lobby
Nel documento del 31 maggio 2013, firmato da due funzionari ora indagati, si legge che quegli strumenti ad alto rischio non andavano venduti solo agli investitori istituzionali, ma "al pubblico indistinto". Intanto il commissario liquidatore Giuseppe Santoni ha depositato la sua relazione, da cui emerge che l'istituto in quella fase era già in una "situazione irreparabile"

“Le obbligazioni saranno emesse e collocate sul mercato italiano e rivolte al pubblico indistinto“. Secondo gli inquirenti di Arezzo sta in quella frase inserita nella circolare di 31 maggio 2013 sulla “emissione del prestito obbligazionario subordinato Lower Tier II” la prova che furono alcuni funzionari “di livello superiore, su indicazione dei vertici, a imporre ai direttori delle filiali di Banca Etruria di vendere bond ad alto rischio ai piccoli clienti ignari. A questo si aggiungono, come riportano Il Sole 24 Ore e Repubblica, le testimonianze di testimoni che hanno riferito di indicazioni ricevute per telefono da due alti funzionari, che sono stati iscritti nel registro degli indagati per truffa. Gli ordini erano sempre gli stessi: piazzare quei titoli a tutti i costi, anche a risparmiatori che per livello di istruzione, professione e obiettivi dell’investimento non avrebbero mai dovuto averli in portafoglio. Secondo la procura le pressioni partivano dall’alto, cioè dal consiglio di amministrazione guidato dall’ex presidente Giuseppe Fornasari affiancato dal vicepresidente Lorenzo Rosi – entrambi indagati per bancarotta fraudolent e dal direttore generale Luca Bronchi. Il tutto avveniva in una fase in cui l’istituto, stando alla relazione del commissario liquidatore Giuseppe Santoni depositata pochi giorni fa, era già in una “situazione irreparabile“.

Non si tratta di novità assolute, visto che già nei mesi scorsi era emerso che i profili dei risparmiatori venivano modificati in modo truffaldino per farli risultare compatibili con l’acquisto di strumenti a rischio azzeramento. Rischio che è diventato realtà quando, il 22 novembre 2015, l’Etruria, Banca Marche, Cariferrara e Carichieti sono state messe in “procedura di risoluzione” da un decreto del governo. Tuttavia, secondo la Procura di Arezzo, il documento diffuso dalla direzione centrale commerciale della vecchia Etruria in occasione del collocamento riassume in tre pagine i motivi per cui i pm ritengono che ci sia stata truffa – ipotesi al centro di 400 esposti presentati nei mesi scorsi dai clienti. Vi si legge infatti che quei titoli sono “rivolti al pubblico indistinto” e non ai ben più consapevoli investitori istituzionali. Non solo: la classe di rischio dei bond non viene esplicitamente indicata nella circolare.

Intanto proseguono anche le indagini nell’ambito del filone per bancarotta fraudolenta. Qualche giorno fa a Firenze è stata depositata la relazione di Santoni, che dà conto di come “gli organi di governo della banca avessero consapevolezza delle difficoltà sempre più insormontabili della situazione”. Inoltre, secondo il quotidiano di Confindustria, il bilancio 2014 dell’istituto era sostanzialmente finto. Non basta: nella memoria contro il ricorso in appello sull’insolvenza il liquidatore mette nero su bianco che “il rischio di liquidità della banca era reso ancor più acuto dalla fortissima concentrazione dei maggiori depositi presso pochi depositanti, taluni dei quali istituzionali”: “I primi 5 erano titolari di depositi per circa 300 milioni, sostanzialmente pari alla liquidità disponibile per la banca”.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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IL PROBLEMA NON E' PIU' POLITICO, MA CLINICO. ENTRA ORMAI A FAR PARTE DELLA NEURO PSICHIATRIA INFANTILE.




DEM
Direzione Pd, congresso dopo il referendum Matteo Renzi in cerca di tregua
Lo scontro con la magistratura, l’abbraccio con Verdini. Il premier chiede di fermare le polemiche interne preoccupato dalle amministrative, preferendo lo scontro con i 5 stelle. «Noi non chiediamo le dimissioni del sindaco di Livorno»
DI LUCA SAPPINO
09 maggio 2016


http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
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UN SISTEMA CRIMINOGENO E' AL POTERE ED AI TRICOLORI STA BENE COSI'




Sgravi contributivi, sindacati: “Regalati soldi a pioggia alle aziende”. Poletti: “Dal Jobs act un risultato straordinario

Lavoro & Precari


Secondo l'Inps, le imprese hanno beneficiato indebitamente di 600 milioni di euro previsti dagli incentivi alle assunzioni
. Camusso (Cgil): "Invece di regalare soldi a pioggia sarebbero servite scelte di investimento". Il ministro del Lavoro: "In Italia accade molto spesso che su una legge ci sia qualcuno che fa il furbo"
di F. Q. | 10 maggio 2016

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... o/2713708/
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Re: Diario della caduta di un regime.

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IL PROBLEMA NON E' PIU' POLITICO, MA CLINICO. ENTRA ORMAI A FAR PARTE DELLA NEURO PSICHIATRIA INFANTILE.





Riforme, Renzi: “Contro di noi guerriglie e minacce, ma noi non inseguiamo”
Politica
E' un premier da battaglia, quello che scrive nella sua E-News. Il segretario Pd attacca tutti gli avversari politici, dal Movimento 5 Stelle ("incoerenti sul caso Nogarin") a Luigi DE Magistris ("Mi insulta con volgarità indegne"). Ma soprattutto rilancia la campagna sul referendum costituzionale: "Vedremo chi sta con il popolo e chi nuota solo nell’acquario della politica politicante, fatta di talk, tv e autoreferenzialità"
di F. Q. | 10 maggio 2016
COMMENTI (726)
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Movimento 5 Stelle, PD, Referendum Costituzionale 2016
“Vi domanderete adesso: Matteo, tutto bene? Sei sicuro che il ‘nemmeno troppo’ caldo non faccia danno anche a te? Sto benissimo, tranquilli. È che sono proprio convinto: davanti alla guerriglia senza frontiere, davanti alla follia delle minacce, l’unica soluzione è non inseguirli. Lasciarli divertire con la battaglia nel fango, se vogliono. E continuare a parlare di cose vere, serie, grandi”. E’ un Matteo Renzi da battaglia, quello che scrive nella sua E-News il giorno dopo la direzione Pd segnata dal dibattito sulle riforme, dove il segretario e i suoi fedelissimi hanno dato il via alla campagna per il referendum costituzionale. Il premier attacca tutti gli avversari politici, dal Movimento 5 Stelle, che nei sondaggi per la prima volta supera il Pd, a Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Ma soprattutto torna sulla madre di tutte le battaglie, il referendum costituzionale di ottobre, sulla quale si gioca la faccia.



Da qui al referendum “saranno cinque mesi di dialogo intenso con i cittadini. E alla fine vedremo chi sta con il popolo e chi nuota solo nell’acquario della politica politicante, fatta di talk, tv e autoreferenzialità. La sovranità appartiene al Popolo. Il referendum ci dirà se la gente vuole cambiare davvero o si accontenta del solito sistema istituzionale bloccato di questi anni. Io sono in campo, ma la differenza potete farla solo voi”. Renzi tira in ballo anche uno dei maggiori sponsor delle riforme, l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano: “Da questa partita dipende, come ha spiegato bene il presidente emerito Napolitano, il futuro del nostro Paese. Nessuno si senta escluso: abbiamo bisogno di tutti e di ciascuno”.

Poi l’attacco a chi si oppone alle riforme che portano la firma del ministro Maria Elena Boschi. “A leggere alcune dichiarazioni politiche sembra proprio che a qualcuno sia scappata la frizione“. Il premier-segretario ce ne ha per tutti, da Luigi De Magistris al M5s. “Il sindaco di Napoli mi insulta e minaccia con volgarità indegne di un uomo pubblico. I Cinque stelle equiparano il Pd alla mafia, cercando in tutti i modi di oscurare il proprio atteggiamento incoerente sulla vicenda del sindaco di Livorno“. Filippo Nogarin, infatti, risulta indagato per bancarotta fraudolenta, abuso d’ufficio e falso in bilancio.

Infine, l’affondo al centrodestra: “Berlusconi dice che con queste riforme saremo al regime, ignorando che le ha votate anche lui fino al momento dell’elezione di Mattarella. Salvini accusa il Colle e palazzo Chigi di avere le mani sporche di sangue per gli immigrati. Davanti a tutto questo scintillare di insulti e accuse, qual è la parola che usiamo per rispondere? Una sola. La parola è bellezza“.
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

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IL PROBLEMA NON E' PIU' POLITICO, MA CLINICO. ENTRA ORMAI A FAR PARTE DELLA NEURO PSICHIATRIA INFANTILE.


QUANDO CADDE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA NELLA PRIMA REPUBBLICA NON ERANO STATi TOCCATI LIVELLI COSI’ BASSI.

OGGI I TRICOLORI, MALGRADO QUELL’ESPERIENZA NEGATIVA NON FANNO UNA PIEGA.

VA TUTTO BENE MADAMA LA MARCHESA.


“Vi domanderete adesso: Matteo, tutto bene? Sei sicuro che il ‘nemmeno troppo’ caldo non faccia danno anche a te? Sto benissimo, tranquilli. È che sono proprio convinto: davanti alla guerriglia senza frontiere, davanti alla follia delle minacce, l’unica soluzione è non inseguirli. Lasciarli divertire con la battaglia nel fango, se vogliono. E continuare a parlare di cose vere, serie, grandi”.

Mussoloni


LA PSEUDOLOGIA FANTASTICA, MALATTIA CONTEMPLATA NELLA NEURO PSICHIATRIA, CONTINUA A MANIFESTARSI
Ultima modifica di camillobenso il 11/05/2016, 3:27, modificato 1 volta in totale.
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