Diario della caduta di un regime.

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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

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DOMANDA PER IL FORUM

PERCHE' GLI ITALIANI SOPPORTANO QUESTE COSE E QUANDO POSSONO RIVALERSI

ATTRAVERSO IL VOTO LATITANO.




Bonus 80 euro, la beffa per chi ha reddito basso: “L’azienda non mi paga 8 stipendi, lo Stato si prende il nono” – le storie

Economia
Sono 341mila gli italiani il cui reddito è finito sotto i 7.500 euro che hanno dovuto ridare la somma allo Stato.

E che hanno scritto la loro storia a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it.

L'azienda di Claudia le ha pagato solo quattro mensilità su dodici.

E una l'ha persa a causa del rimborso.

L'insegnante Diana si è vista alleggerire la retribuzione. Alessandro, senza lavoro, si sente "cornuto e mazziato", mentre a Dino viene in mente Fantozzi a cui Robin Hood ruba i soldi che gli ha appena consegnato

di Stefano De Agostini | 1 giugno 2016
COMMENTI (994)



C’è chi si è visto trattenere la somma “indebitamente percepita” perché ha un reddito troppo basso a causa della perdita del lavoro.

O addirittura chi l’ha dovuta restituire perché la sua azienda non l’ha pagato e quindi ha perso il diritto al bonus perché ha guadagnato troppo poco.

Sono almeno 341mila gli italiani che hanno dovuto restituire il bonus da 80 euro non perché il loro reddito è cresciuto, ma perché è crollato.

Come rivelato domenica da ilfattoquotidiano.it, nel 2015 si sono contati 1,4 milioni di contribuenti in questa situazione.


Il beneficio, infatti, è riservato a chi ha avuto un reddito compreso tra gli 8mila e i 26mila euro lordi.

Se nel corso dell’anno si va al di sopra o al di sotto di queste soglie, si perde il diritto agli 80 euro.


E bisogna ridarli all’Agenzia delle Entrate, stavolta in un’unica soluzione.

Ma secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi, è una falsità dire che il governo ha “dato 80 euro per poi farseli restituire indietro”.


Semplicemente, ha detto, “chi ha guadagnato di più (oltre 26mila euro, ndr) deve restituire gli 80 euro perché se non sei dentro le soglie previste per legge quei soldi non ti spettano”.


Dimenticandosi, però, che tra gli italiani costretti a ridare il bonus ci sono anche coloro che hanno guadagnato troppo poco.

In particolare, hanno dovuto ridare la somma 341mila persone con un reddito sotto i 7.500 euro. Ecco le storie di quanti hanno scritto a ilfattoquotidiano.it.


Claudia: “L’azienda non mi pagava gli stipendi. E poi ho anche rimborsato il bonus” – In questo esercito di contribuenti beffati c’è Claudia di Pistoia, beffata prima dalla sua azienda e poi dal modulo 730. “

Nella dichiarazione redditi 2015 mi hanno chiesto indietro ben 640 euro relativi al famoso bonus.

Il mio reddito risultava di 5.618 euro perché la ditta dove lavoravo non mi ha pagato le ultime otto mensilità.

Risultato: ho lavorato 12 mesi nel 2014, ne ho riscossi quattro ricavandone oltre al danno anche la beffa.

Praticamente delle quattro mensilità ricevute su 12, una è andata a coprire la restituzione del bonus. Lavorare 12 mesi, riscuoterne tre: grazie Stato“.

Alessandro: “Sono disoccupato, cornuto me mazziato” - Paradossale anche la situazione di Alessandro, 60 anni, senza un lavoro.


“Non so se ridere o piangere – racconta – Sono andato al Caf per fare la dichiarazione dei redditi e, alla fine, il saldo è stato a mio favore per 221 euro: 355 euro sono stati trattenuti perché indebitamente percepiti, riferendosi al bonus di 80 euro che non mi spetta perché ho dichiarato un reddito inferiore agli 8mila euro”.


Conclusione: “Sembra quasi che far parte di quell’11,5 % di disoccupati sia una colpa perché in giro il lavoro abbonda.


Mi sono sentito, come plasticamente dicono a Napoli, cornuto e mazziato“.

Diana: “Mi hanno tagliato due stipendi, non capivo perché” – Diana, invece, insegna in un istituto di Torino da circa sei mesi.


“A gennaio ho ricevuto il mio primo stipendio normale, il mese successivo vedo che lo stipendio si è ridotto drasticamente – racconta la docente – Con ansia attendo lo stipendio successivo ossia quello di marzo e anche quello lo trovo ridotto, insomma in tutto su due mensilità trovo che mancano 400 euro“.


La spiegazione? L’anno scorso ha lavorato come supplente, per periodi intermittenti, e le è stato riconosciuto il bonus anche se ha guadagnato meno di 8mila euro.

Ora glielo stanno trattenendo dalla busta paga.

Aldo: “Sono invalido, mia moglie ha restituito 416 euro.

E ne guadagna meno di 8mila” - “Ci siamo visti costretti a restituire il bonus ricevuto per un ammontare di 416 euro – spiega invece Aldo, invalido civile, con la moglie che lavora in un’impresa di pulizie e nel 2014 ha portato a casa meno di 8mila euro. – Ma questi ci sono o ci fanno? Però come sono bravi e capaci quando vanno in televisione“.

Antonella: “Mia figlia beffata. E’ immorale umiliare i giovani” - Anche tanti giovani sono stati vittime della beffa.


Antonella racconta la storia di sua figlia: “Vedendo il suo 730 precompilato mi sono accorta che ha percepito nel 2015 euro 5.700 con un bonus pari a 652 euro che deve restituire entro il 16 giugno.

Trovo immorale aver dato questi soldi a persone che cercano di affacciarsi nel mondo del lavoro, vengono pagati pochissimo, e si trovano di fronte a norme che li umiliano.

Sarebbe opportuno modificare questa ingiusta norma o evitare di propagandarla come aiuto ai più deboli“.

Dino: “Mi sento come Fantozzi davanti a Robin Hood” - Dino, infine, ha perso il lavoro e si è trovato in mobilità, arrangiandosi con lavori saltuari.


Al momento del 730 si aspetta un rimborso perché, dice, “devo scalare un bel po’ di spese, diverse centinaia di euro”.


Ma poi scopre di avere un saldo di soli 15 euro.


“Trasecolo – racconta il signore – Come 15 euro? Ho un mutuo e delle spese fisse che ogni anno, quando lavoravo, mi venivano rimborsate in soldoni e ora che sono in mobilità prendo solo 15 euro?”.


Insomma, “mi sembra quella scena di Superfantozzi, dove Paolo Villaggio si dispera perché è povero. Viene Robin Hood e gli porta un sacchetto di soldi.


E Fantozzi: ‘Pina, Pina, siamo ricchi!’. Immediatamente arriva Robin Hood che gli frega di nuovo i soldi: ‘Sono Robin Hood, rubo ai ricchi per dare ai poveri'”.


Stefano: “Ho superato il limite di 1 euro” - Ma a restituire il bonus non è stato solo chi è andato sotto la soglia minima.


C’è anche chi ha superato i 26mila euro annui di reddito.

Anche di pochissimo, come Stefano, insegnante di Verona. “Ho uno stipendio netto di 1.530 euro al mese – dice il professore – Devo restituire il bonus per avere superato i limiti del governo di un euro“.

Hai dovuto restituire anche tu il bonus da 80 euro? Invia la tua storia a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it
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Re: Diario della caduta di un regime.

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SEMPRE PEGGIO, NEL GIORNO IN CUI MATTARELLA HA DICHIARATO CHE QUESTA E' UN'ITALIA MIGLIORE.

MIGLIORE DI COSA?????

CON IL RITORNO DEL MINCULPOP, O SE PREFERITE, DEL RENZULPOP, C'E' POCO DA STARE ALLEGRI.


Così l'Istat gonfia gli occupati
L'Istat svela i parametri delle statistiche: "È occupato chi lavora anche solo un'ora a settimana". Polemica sui social


di Sergio Rame
14 minuti fa


http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 66861.html
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Re: Diario della caduta di un regime.

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La Repubblica compie 70 anni
Mattarella: "Un'Italia migliore"



L'ITALIA MIGLIORE


IL GIALLO
Milano, trovata morta in piazza: i misteri sullo strano suicidio di Carlotta|Foto

di Gianni Santucci
Si indaga sulla fine di una stilista 37enne, trovata impiccata a un albero in un giardino pubblico con i piedi che toccavano terra. Alle spalle aveva una storia complicata

www.corriere.it/index.shtml


^^^^^


Taglia la gola alla fidanzata, si fa un selfie e lo pubblica su Facebook
Aveva deciso di uccidersi con la compagna. All'ultimo lei si è rifiutata di accoltellarlo, mentre l'uomo è andato avanti


Anna Rossi - Gio, 02/06/2016 - 17:56

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 66865.html
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Consulta, chiuse le indagini sul giudice Barbera
“Truccava i concorsi per professori universitari”

Eletto nel 2015 alla Corte Costituzionale, è un ultrà della legge Boschi e il suo voto sarà fondamentale per
l’Italicum: per i pm sponsorizzò il figlio dell’ex Garante per la Privacy per una cattedra - l’intercettazione
augusto barbera 990
La Procura di Roma pronta a chiedere il processo per Augusto Barbera dopo l’indagine di Bari sulle raccomandazioni per un bando del 2010: il giudice eletto alla Consulta a dicembre 2015 su indicazione del Pd ha favorito Federico Pizzetti, figlio dell’ex Garante della Privacy. Intercettato diceva: “Per l’Università europea c’è il ragazzo che mi interessa?”. E’ accusato di falso in atto pubblico, ma per i media non è una notizia. Al Fatto dice: “Finalmente potrò esporre le mie ragioni, non ero membro di nessuna commissione”
di Antonio Massari
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Bologna, beve bibita ma dentro c’è soda caustica: gravissima una donna incinta. Confessa il compagno: arrestato

Cronaca Nera
La 45enne è ricoverata all'ospedale Maggiore in pericolo di vita. Secondo gli inquirenti, l'uomo voleva farla abortire
di F. Q. | 2 giugno 2016
COMMENTI (16)


Si è sentita male dopo aver bevuto una bibita gassata. Per questo, da martedì 31 maggio, una donna incinta di 45 anni di Bazzano è ricoverata da martedì all’ospedale Maggiore di Bologna “per un sospetto avvelenamento alimentare”. Ma proprio oggi, il pubblico ministero Giuseppe Di Giorgio ha disposto il fermo, per lesioni gravissime, del compagno. L’uomo, 35 anni, dopo iniziali reticenze, ha confessato di avere versato nella bottiglia una sostanza irritante: soda caustica, scrive Repubblica.

Non ha spiegato però perché lo ha fatto. Anche se gli inquirenti sospettano che volesse far abortire la compagna. La donna, di origine toscana è prossima al parto. Ora è in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione ed in pericolo di vita. E’ da verificare l’ipotesi che il feto, che comunque non ha avuto conseguenze, abbia delle malformazioni. L’uomo aveva spiegato ai sanitari che l’insorgere dei sintomi da avvelenamento sarebbe avvenuto poco dopo che la sua compagna aveva bevuto un sorso abbondante di una nota bibita gassata acquistata in un supermercato della zona.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Anche i commenti ci dicono il periodo in cui viviamo.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06 ... o/2790948/

stalky • 31 minuti fa
insomma. c'è internet adesso, e le biblioteche per chi non ha nemmeno uno smartphone, e qualcosina alla scuola dell'obbligo dovrebbe averla imparata, come ha fatto a pensare di procurare un aborto con la soda caustica?!
L'imbecillità di certi criminali non la sopporto, e sono quelli più pericolosi.
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LorFer • 2 ore fa
chiaro che la pena migliore sarebbe il condannarli alla stessa atrocità compiuta, ma questo non avverrà; penso però che questi personaggi, tra cui rientra anche l'infame che ha arso viva la povera ragazza, andrebbero almeno portati in giro per diverse ore ogni giorno per anni e anni dentro teche di vetro.

Questi viventi indegni devono almeno sentire, vedere, respirare il disprezzo di quanti più esseri viventi possibile.

Ma come si può inondare di benzina una ragazza e poi darle fuoco, ma come si fa a far bere soda caustica ad una donna incinta. Non c'è nulla da dire.
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blunove • 3 ore fa
dategli la pena di morte!!
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cinico • 4 ore fa
Vedete cosa succede quando non si è regolarmente sposati ed il matrimonio non è benedetto da Dio?
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Rick TWD • 5 ore fa
La Pena di morte non fermera' questi assassini. Ma dara' almeno un senso di giustizia e di decenza alle carceri. Nemmeno I detenuti sopportano la vista di certi scarti umani.
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Marco Celestino • 7 ore fa
Homo homini lupus
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- Riot - • 8 ore fa
Irritante la soda caustica?... Quando una ci stasa un lavandino lo irrita e basta. La soda caustica è corrosiva, altro che irritante. Se gli va di lusso è perché non ha bevuto nulla di caldo (a meno che abbiano fatto peggio i medici a daglierlo loro qualcosa di caldo, non sapendo cosa aveva la signora).
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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Il premier ha occupato la Rai E parlavano di par condicio...
L'invasione dei tg nella settimana precedente al voto: Renzi, governo e Pd in video un'ora e mezzo al giorno. Al secondo posto i grillini: appena 15 minuti


Fabrizio De Feo - Ven, 03/06/2016 - 08:07
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C'erano una volta le feroci battaglie per il rispetto della par condicio, le polemiche e l'indignazione d'ordinanza, gli allarmi e le emergenze democratiche evocate e fatte risuonare magari anche a sproposito.


Acqua passata. Oggi i dati sulle presenze in tv dei politici vengono accolti nell'indifferenza generale o quasi.

Le figure istituzionali chiudono gli occhi, il Parlamento sonnecchia, figuriamoci girotondi, popoli viola, attori, artisti e comici assortiti.

I numeri sono impressionanti.

L'ultimo aggiornamento Agcom, pubblicato da La Notizia e relativo al periodo 23-29 maggio, dipinge un quadro dell'informazione e dei telegiornali Rai a tinte smaccatamente renziane.


In una settimana importantissima in chiave elettorale - in un periodo in cui l'attenzione delle testate per il rispetto del pluralismo dovrebbe essere massima - i tg del servizio pubblico hanno riservato al Pd un tempo di antenna (il minutaggio complessivo tra interviste e notizie date in terza persona) pari a 3 ore 46 minuti.


In secondo posizione c'è il Movimento Cinque Stelle, cui sono state dedicate in totale 2 ore 31 minuti. Gli altri seguono a distanze abissali: Forza Italia a 1 ora e 20, la Lega a 41 minuti.

Se si guarda al tempo dedicato al premier e al governo il dato è, se possibile, ancora più impressionante.

Al solo Matteo Renzi la Rai, dal 22 al 29 maggio, ha concesso 5 ore 47 minuti, quasi il doppio di quanto riservato al suo stesso partito.

E al governo quasi altre 2 ore (un'ora e 56 minuti).

La Notizia mette insieme i dati relativi a Pd, governo e Renzi ottenendo un totale di 14 ore e 29 minuti.

E fa anche una media quotidiana dei tempi concessi all'universo renziano, nelle sue varie articolazioni, e al partito più vicino, M5S: se al primo viene concessa un'ora e mezza al giorno, al secondo circa 15 minuti al giorno.

L'analisi si sposta poi su talk show o programmi di approfondimento in onda sulla Rai, come Porta a Porta, Ballarò, l'Arena, Virus.

Un dossier ad hoc dell'Agcom prende come periodo di riferimento quello dal 21 aprile al 20 maggio. Il Pd mette insieme 10 ore e 34 minuti; M5S 5 ore e 59 minuti; Forza Italia 6 ore e 20; la Lega è sotto le 5 ore.


Renzi è stato presente nelle trasmissioni extra-tg circa 3 ore, mentre ministri e sottosegretari raggranellano 5 ore e 24 minuti.

Difficile immaginare che dati di questo tipo possano non influire sull'esito del voto.

Così come non è passata inosservata la presenza di Renzi ieri nell'ultima puntata di Virus, ultima nel vero senso della parola perché il programma è stato cancellato dalla nuova dirigenza Rai.

«Il contagio liberale non si ferma con la chiusura di un programma» ha esordito Nicola Porro.

Pungente la stoccata di chiusura: «A questo punto, presidente Renzi, spegne lei la luce dello studio?».

E Renzi: «Assolutamente no, io mai mi permetterò di spegnere o accendere luci in Rai, per adesso faccio un altro mestiere».

L'evidente sproporzione a favore del premier e del Pd si registra anche in chiave referendaria e non solo sulla Rai.

Un'anomalia sulla quale Renato Brunetta prova ad accendere i riflettori. «Nei media vengono riportate solo ed esclusivamente le ragioni del Sì: con il presidente del Consiglio super protagonista.

Come gruppo parlamentare metteremo sotto monitoraggio, già dalla prossima settimana, presenze, tempi e contenuti della comunicazione nelle tv e denunceremo senza guardare in faccia nessuno, dalla Rai a Mediaset, tutti i direttori, i conduttori, i responsabili delle testate giornalistiche che non garantiranno il pluralismo.

Denunceremo all'Agcom e alle Procure le violazioni della legge.

Stop all'invasione mediatica di Renzi e dei renziani».
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Re: Diario della caduta di un regime.

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LA BANDA BASSOTTI DELL'ASILO ETRURIA




80 euro, spunta il rischio di cartelle esattoriali
“Impossibile restituire a rate? Ingiustizia fiscale”

Il commercialista: “Chi guadagna meno di 8mila euro deve comunque rendere i soldi”. Il bonus non dovuto viene trattenuto in busta paga o con il modello F24, ma sempre in un’unica soluzione
soldi 80 euro pp
Economia & Lobby
Chi non restituisce gli 80 euro rischia di vedersi arrivare a casa una cartella esattoriale. Soprattutto se ha un reddito basso, ha perso il lavoro o non è stato pagato dall’azienda, come successo ad alcuni dei beneficiari. A lanciare l’allarme, dopo che domenica Ilfattoquotidiano.it ha rivelato che nel 2015 1,4 milioni di italiani hanno ricevuto il bonus ma devono renderlo allo Stato (leggi), è Renzo Radicioni, segretario della commissione diritto tributario dell’Ordine dei commercialisti di Milano
di Stefano De Agostini

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06 ... e/2789433/
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Re: Diario della caduta di un regime.

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ME LO SENTO DIRE IN CONTINUAZIONE DA TUTTE LE PARTI. ANCHE DA CHI SI PROFESSA DI ESSERE STATO "COMUNISTA" D'ANTAN, E ORA E' RENZIANO, E TE LO DICE SORRIDENDO COME SE NON LO RIGUARDASSE. IL TEMA MI INCURIOSISCE TANTO DA PENSARE DI APPROFONDIRLO.


MA LA PRIMA PUBBLICAZIONE CHE OFFRE GOOGLE, E' :

"ITALIANI VOLTA GABBANA" DI BRUNO VESPA.

IL VOLTAGABBANA PIU' MELLIFLUO D'ITALIA PER ECCELLENZA.

NON HO MAI VOLUTO CONTRIBUIRE ALL'ARRICCHIMENTO DEL VOLTAGABBANA PIU' CELEBRE D'ITALIA.

E SPERO DI SAPERNE DI PIU' ATTRAVERSO IL FORUM.

LA DESCRIZIONE DEL SUO LIBRO E' QUESTA:

Descrizione
Fino all’autunno del 2013 Matteo Renzi era solo, attaccato più all’interno che all’esterno del suo partito.

Nel giro di pochi mesi, molti dei suoi avversari hanno voltato gabbana, sono diventati renziani, e alcuni fanno parte della squadra di governo.

Dopo la clamorosa vittoria del Pd alle elezioni europee del maggio 2014, un folto gruppo della classe dirigente del paese si è messo a disposizione del presidente del Consiglio, sperando di conquistare un ruolo di primo piano.

«Ma visto che da noi non cambiava niente, l’ondata di renzismo è improvvisamente cessata» racconta il premier nel lungo colloquio accordato a Bruno Vespa per questo libro.

I voltagabbana sono una costante della storia nazionale.

Dal Risorgimento, quando venivamo accusati di vincere le guerre con i soldati degli altri, alla prima guerra mondiale quando in nome del «sacro egoismo» a un certo punto ci trovammo a combattere a fianco delle due fazioni opposte, per scegliere infine quella vincente.

Mussolini, che voltò gabbana come interventista prima della Grande Guerra, si alleò con Hitler nella seconda.

Alla caduta del fascismo, i voltagabbana furono milioni.

E sulla pagina dell’8 settembre 1943 è ancora aperto il dibattito.

Nella Prima Repubblica i politici cambiavano spesso corrente (specie nella Dc) piuttosto che partito, ma i tradimenti più clamorosi furono senza dubbio quelli di molti dirigenti socialisti nei confronti di Craxi.

Tuttavia, il trionfo dei voltagabbana si è avuto nella Seconda Repubblica e all’alba della Terza, quella che stiamo vivendo con la riforma costituzionale.

Centinaia di parlamentari hanno cambiato casacca con sconcertante disinvoltura e diversi governi sono nati e caduti con il contributo decisivo dei «senza vergogna».

Berlusconi e Prodi ne sono stati le vittime principali.

In Italiani voltagabbana, Vespa dipinge un affresco del costume nazionale, rileggendo la storia e la cronaca sotto un’angolazione umanissima, anche se assai poco lusinghiera.


DOMANDA:

E' PROPRIO COSI'????? GLI ITALIANI SONO VOLTAGABBANA?????
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Lettere e risposte
Risponde Stefania Rossini
03 giu L'andata e ritorno degli ottanta euro
La notizia che molti italiani dovranno restituire gli arcifamosi ottanta euro sembra una barzelletta se non fosse una cosa piuttosto spiacevole.
Il famoso bonus concesso da Renzi poco prima delle elezioni europee che, probabilmente, ha contribuito a quell'altrettanto famoso 41% al Partito democratico, del quale Renzi si riempie la bocca costantemente come di una misura epocale che avrebbe garantito il "benessere" a tanti italiani, si sta rivelando il classico boomerang che gli sta arrivando tra capo e collo.

Padoan parla di disguidi, di problemucci organizzativi, di limature da apportare ad una cosa che è positiva anche se ora qualcuno ne trarrà qualche "piccolo" fastidio.
Già, il fastidio. Fastidiosi sono tutti: premier e ministri, sempre pronti a giustificare le corbellerie che combinano nel nome del cambiamento.Stucchevole. Cambiare, ricordo è il titolo di un libro di Liv Ullmann che lessi tanto tempo fa e che mi piacque, ricordo che diceva l'autrice che "cambiare" era l'unico modo per sopravvivere, l'unico modo per non "morire" dentro, per avanzare nella vita.

Ma qui più che avanzare stiamo andando a ritroso. Ritornare dei soldi ricevuti come una regalia è una cosa oltremodo scocciante. Si sono accorti alcuni zelanti impiegati che alcuni soggetti non rientravano nelle condizioni stabilite per ricevere il bonus perché nel frattempo erano mutate?
E allora? non sarebbe stato molto meglio chiudere un occhio o anche entrambi, fare finta di nulla, pensare che quelle persone non si aspettavano una simile mazzata e che ci sarebbero rimaste maluccio?
Il fatto poi che debbano ritornali in un unica soluzione è anche questo incomprensibile.Lo Stato non paga i debiti o li dilaziona all'infinito mentre dai cittadini pretende rimborsi immediati ed in unica soluzione?
Che vergogna, se lo Stato fossi io, mi darei una regolata.

Stiamo attenti, d'ora in avanti alle "regalie" del governo, ai bonus elargiti con larga manica e poi sottratti alla chetichella e con meno pubblicità possibile. Anche il bonus bebè è a rischio? Non diranno fra poco che il pargolo doveva superare una certa lunghezza in centimetri per ottenerlo e verranno casa per casa col metro a misurarli o a controllare le cartelle cliniche redatte al momento della nascita?
A questo punto non mi meraviglierei. Cambiamento: prima dare, poi avere. Poco cambia.


Mariagrazia Gazzato



http://lettere-e-risposte.blogautore.es ... anta-euro/
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