Renzi

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UncleTom
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Re: Renzi

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Leopolda, Renzi si fa lo spot
Il premier chiude la kermesse: "Stiamo restituendo all'Italia ciò che merita". Referendum? "Bivio tra passato e futuro"

Renzi si fa lo spot alla Leopolda: "Le scuole valgono più di veti Ue"
Il premier chiude la kermesse democratica: "Stiamo restituendo all'Italia ciò che merita. Referendum? Bivio tra passato e futuro"
Luca Romano - Dom, 06/11/2016 - 13:04
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"È stata una Leopolda segnata dal terremoto. Abbiamo aperto con il pensiero alle donne e agli uomini che sono stati colpiti.

Ci siamo agitati per un fulmine che ci ha tolto la luce per qualche minuto, ma immaginate che cosa vuol dire per i nostri connazionali sfollati, che sono dentro i container", ha dichiarato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante l'intervento di chiusura della kermesse democratica.
"A tutti loro vorrei che andasse il primo pensiero della Leopolda e di tutti gli italiani e le italiane. L'emergenza ha visto l'Italia rispondere immediatamente, ma non basta: se vogliamo essere coerenti bisogna guardarsi negli occhi. Va bene dire che siamo vicino ai Comuni colpiti, che lo stato c'è e non si mette dalla parte di quelli che cercano gli effetti speciali, usando il terremoto come set di un grande show", ha continuato il presidente del Consiglio: "A ricostruire sono buoni tutti. Il giorno dopo il terremoto, con Agnese siamo andati a Genova da Renzo Piano e gli abbiamo chiesto di darci una mano sulla prevenzione, perché l'Italia sia numero uno nella prevenzione e non soltanto nell'emergenza".
E ha aggiunto: "Tutte le spese per l'edilizia scolastica legate alla messa in sicurezza sismica saranno fuori dal Patto di stabilità, che piaccia o non piaccia ai funzionari di Bruxelles. Il futuro dei nostri figli vale più dei funzionari della Unione europea".
Quanto al referendum ha detto: "Siamo a un bivio, c'è un referendum che è un derby tra passato e futuro, tra cinismo e speranza, tra speranza e proposta, tra nostalgia e domani. Vogliono solo difendere i loro privilegi e sanno che il 4 dicembre è la loro ultima occasione per tornare in pista. Non c'è altro, lo hanno capito anche i bambini, ma quale articolo 70...".
Poi Renzi ha preso di mira Vauro e la sua vignetta sul terremoto: "Civiltà è dire a un vignettista che si augura scosse di terremoto che il rispetto si deve principalmente a chi ha perso i cari e una casa. Il vignettista si domandi se offende noi o le famiglie delle vittime del terremoto che devono convivere con un'assenza. Si domandi se non sia una cosa riprovevole offendere chi non ha più un caro".
"Il tema dell'evasione: a tutti quelli che ci fanno la morale sull'evasione, voglio ricordare che il 2015 è stato l'anno record della lotta all'evasione, grazie all'incrocio delle banche dati, proposte qui alla Leopolda nel 2010", ha tuonato il capo del governo.
Che poi ha rivendicato: "Noi stiamo restituendo all'Italia ciò che l'Italia merita, ma per farlo abbiamo dovuto cambiare un gruppo dirigente che ci aveva messo in quella condizione. Non sempre la brevità, la sintesi, funziona nella vita politica mi piacerebbe stare qui a discutere, perché davvero il Jobs Act ha portato a 656mila persone che possono avere un futuro, accedere ad un mutuo. Ma non basta, sono io il primo a dirlo".
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Re: Renzi

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Renzi si fa lo spot alla Leopolda: "Le scuole valgono più di veti Ue"




"SUO NONNO" PUTATIVO, CHE DI SPARATE CAZZONE SE NE INTENDEVA, NON ERA MAI ARRIVATO A TANTO.

MA SI SA, SPESSO I NIPOTI SI SENTONO DI SUPERARE I PROGENITORI.

SOLO CHE PINOCCHIO HA DIMENTICATO CHE "SUO NONNO" HA TERMINATO IL VIAGGIO A PIAZZALE LORETO.
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Re: Renzi

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Durante gli incidenti fra manifestanti e forze dell’ordine a Firenze
a latere della kermesse renziana alla stazione Leopolda,
le immagini immortalano un agente lanciare un sasso contro uno spezzone del corteo


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... o/3171341/
pancho
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Re: Renzi

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erding ha scritto:Durante gli incidenti fra manifestanti e forze dell’ordine a Firenze
a latere della kermesse renziana alla stazione Leopolda,
le immagini immortalano un agente lanciare un sasso contro uno spezzone del corteo


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... o/3171341/
Avevo notato questo ma non puo essere un motivo. Questo modo di protestare, anche se provocato mi fa ritornare ai tempi che furono. Non facciamo il gioco degli avversari perché questo vogliono per poi additare qualsiasi di questo.

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Renzi

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pancho ha scritto:
erding ha scritto:Durante gli incidenti fra manifestanti e forze dell’ordine a Firenze
a latere della kermesse renziana alla stazione Leopolda,
le immagini immortalano un agente lanciare un sasso contro uno spezzone del corteo


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... o/3171341/
Avevo notato questo ma non puo essere un motivo. Questo modo di protestare, anche se provocato mi fa ritornare ai tempi che furono. Non facciamo il gioco degli avversari perché questo vogliono per poi additare qualsiasi di questo.

un salutone
Chi è che provoca? Chi sono i provocatori?
pancho
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Re: Renzi

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erding ha scritto:
pancho ha scritto:
erding ha scritto:Durante gli incidenti fra manifestanti e forze dell’ordine a Firenze
a latere della kermesse renziana alla stazione Leopolda,
le immagini immortalano un agente lanciare un sasso contro uno spezzone del corteo


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... o/3171341/
Avevo notato questo ma non puo essere un motivo. Questo modo di protestare, anche se provocato mi fa ritornare ai tempi che furono. Non facciamo il gioco degli avversari perché questo vogliono per poi additare qualsiasi di questo.

un salutone
Chi è che provoca? Chi sono i provocatori?
Quell'agente che ha lanciato il sanpietrino.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Renzi

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Il 5 dicembre, salvo nuovi, ancora possibili “giochetti”, vedremo.
A conteggi fatti saluteremo uno scampato pericolo o l'inizio di un “nuovo corso”
di chi ha voluto e vuole “cambiare verso”.
Una cosa si può dire senza possibilità di errore che: vinca il SI o il NO non ci saranno scuse possibili,
nessuna attenuante per nessuno. Gli elementi di analisi per valutare a pieno questa “riforma”ci sono già tutti.
Si conosce da dove e come nasce, chi l'ha voluta e quali sono, ormai espliciti e dichiarati, gli obiettivi che si prefigge.
Renzi ieri, più che togliersi i sassolini dalle scarpe si è tolta definitivamente la maschera.
Non ha più bisogno di mentite spoglie, ora deve apparire per quello che è e che vuole essere.
La dice lunga quel “FUORI-FUORI-FUORI!!!”preparato, cercato ed ostentato, che sottende un
chiaro:“A NOI!” affichè non ci siano più dubbi possibili su ciò che si vuole e del dove si tende.
Quel fuori, potrebbe poi tramutarsi in RAUS!
La speranza è che prevalga il giusto discernimento e ascoltando anche Bergolio si eviti la “bancarotta dell’umanità”.
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Re: Renzi

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Ecco la lettera di Renzi
agli italiani all'estero

Tra vanterie, sviolinate e appello al Sì, il premier commette anche un clamoroso errore: l'indirizzo del sito è errato
di Chiara Sarra
2 ore fa



Ecco la lettera di Renzi agli italiani all'estero
Tra vanterie, sviolinate e appello al Sì, il premier commette anche un clamoroso errore: l'indirizzo del sito è errato, come fa notare il senatore leghista Calderoli
Chiara Sarra - Ven, 11/11/2016 - 16:31



Cara italiana, caro italiano...". Inizia così la lettera inviata agli italiani all'estero e firmata da Matteo Renzi in persona e che vi facciamo leggere (guarda le foto).

Una missiva in cui si fa riferimento ai soliti luoghi comuni, quelli che vedono l'Italia "un Paese dalla politica debole", "instabile". Segue un panegirico celebrativo sui due anni e mezzo di governo Renzi, una sviolinata agli italiani all'estero che con "onore" e "emozione" rappresentano il nostro Paese. "Dobbiamo continuare a migliorarci", scrive il premier e segretario del Pd, "E la riforma costituzionale è un altro tassello per rendere più forte l'Italia". Poi ovviamente il mantra che va ripetendo da mesi per invitare a votare Sì: superare il bicameralismo paritario che porta a lungaggini nell'approvare una legge (poco importa che persino il presidente del Senato Pietro Grasso abbia detto ieri che non è così), superare il doppio voto di fiducia (quando lui stesso alla fiducia ha fatto più volte ricorso), e così via.

Il tutto condito da una sfilza di foto che mostrano Renzi con i grandi leader del mondo

"Ovviamente a scrivere la lettera non è stato il presidente del Consiglio ma solo Matteo Renzi, senza cariche o titoli, anche se poi i contenuti della lettera e soprattutto le foto, che lo ritraggono con Obama, la Merkel e altri illustri capi di Stato, sono palesemente riferibili all’attività di governo e del presidente del Consiglio e non a quella di segretario del Pd”, fa ironicamente notare il senatore leghista Roberto Calderoli.
Che poi fa notare anche un altro errore, non da poco. In una delle pagine della lettera c'è un clamoroso errore: il sito a cui gli elettori vengono rimandati per eventuali approfondimenti è http://www.bastausi.it. Sì, proprio senza una "n" fondamentale perché si possa raggiungere il portale giusto. "Peccato che questi signori siano talmente ignoranti della grammatica, e della Costituzione, che indicando il sito di riferimento abbiano scritto testualmente http://www.bastausi.it dimenticandosi la ‘n’ del loro comitato ‘Basta un Sì’", attacca Calderoli, "Bastausi? Che sia un’espressione dialettale? Non credo proprio, come non credo che chi non è in grado di scrivere neppure una lettera correttamente possa riscrivere la Costituzione".
UncleTom
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Re: Renzi

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I COMPAGNI DI MERENDE DEL PREMIER




P3, pm chiede 4 anni per il plurimputato Denis Verdini. Nove anni e sei mesi per Flavio Carboni

Giustizia & Impunità
di F. Q. | 11 novembre 2016
COMMENTI (293)
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Più informazioni su: Denis Verdini, P3, Roma
Il leader di Ala Denis Verdini rischia un’altra condanna. La Procura di Roma ha infatti chiesto per il senatore ex berlusconiano e ora garante delle riforme (e della tenuta della maggioranza al Senato) una pena di 4 anni al termine del processo sulla cosiddetta P3, una presunta associazione che puntava tra l’altro ad influenzare e condizionare gli organi costituzionali, tra cui la stessa Consulta. Di questo comitato d’affari segreti avrebbero fatto parte anche l’imprenditore Flavio Carboni – per il quale il pm ha chiesto una condanna a 9 anni e mezzo -, l’ex giudice tributarista Pasquale Lombardi – per il quale è stata sollecitata una pena di 8 anni e mezzo – e un altro imprenditore, Arcangelo Martino, al quale secondo i magistrati dell’accusa deve essere inflitta una pena di 8 anni e mezzo. Per questi tre i contestati sono associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla violazione della legge Anselmi sulle società segrete. Secondo l’impianto accusatorio, infatti, tra il 2009 e il 2010 Carboni, Martino e Lombardi sono stati i promotori dell’associazione, mentre Verdini – che era coordinatore di Forza Italia – è accusato solo di corruzione perché si sarebbe adoperato per facilitare il gruppo.
Nel processo P3 sono finiti diversi imputati per episodi differenti tra loro. La P3, secondo l’accusa, aveva come scopi ”la realizzazione di una serie indeterminata di delitti di corruzione, abuso d’ufficio, illecito finanziamento dei partiti, diffamazione e violenze private”. Obiettivo della P3 inoltre era anche quello, secondo l’accusa “di condizionare il funzionamento degli organi costituzionali”.
Sono pezzi di un mondo parallelo, un sottobosco dello Stato che secondo i pm volevano deviare appalti, pezzi delle istituzioni, magistrature, la vita ordinaria dei partiti. Si va dagli affari dell’eolico in Sardegna, settore al quale si era avvicinato lo stesso Carboni, ai dossier diffamatori contro il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, dalle presunte pressionisulla corte d’appello di Milano per riammettere la Lista Formigoni fino all’accusa più inquietante: voler avvicinare i giudici della Corte Costituzionale per capire in anticipo e condizionare l’orientamento degli alti magistrati sul Lodo Alfano, sul quale si sarebbero pronunciati di lì a poco. Il lodo Alfano prevedeva la sospensione del processo penale nei confronti delle 4 più alte cariche dello Stato, compresa quella di presidente del Consiglio. E infatti Silvio Berlusconi usò la legge nel periodo in cui questa rimase in vigore (poco più di un anno, tra il 2008 e il 2009) nei processi per la corruzione dell’avvocato David Mills e in quello per la compravendita di diritti televisivi. Il lodo Alfano fu comunque bocciato dalla stessa Corte costituzionale.
Il pm ha chiesto in tutto 18 condanne e un’assoluzione. In particolare per vari episodi diversi tra loro sono stati chiesti 5 anni di corruzione per l’ex primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone, un anno e mezzo per l’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi Nicola Cosentino (ora in carcere per concorso esterno) e un anno per l’ex presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci. La pena di un anno è stata chiesta anche per l’ex coordinatore toscano di Forza Italia e ora deputato di Ala Massimo Parisi (1 anno). Tra gli altri politici coinvolti anche l’ex assessore regionale in Campania e attuale sindaco di Pontecagnano (Salerno) Ernesto Sica che con Cosentino produsse il dossier contro Caldoro. Fu colui che disse proprio ad Arcangelo Martino: “Tengo Berlusconi per le palle”.
Tra gli altri imputati per cui è stata chiesta la condanna il legale rappresentante della società Ste Pierluigi Picerno (1 anno), il presidente di un consorzio ed ex assesspre provinciale dell’Udc a Cagliari Pinello Cossu (2 anni), il presidente dell’Arpa SardegnaIgnazio Farris (1 anno). E ancora gli imprenditori Alessandro Fornari (2 anni) e Fabio Porcellini (1 anno e 6 mesi), i prestanome Giuseppe Tomassetti (1 anno), Antonella Tau (3 anni) e Maria Laura Scanu Concas (1 anno). La Procura ha chiesto anche di condannare a una multa da 10mila euro Stefano Porcu, direttore di Unicredit a Iglesias.
L’assoluzione è stata invece chiesta per Marcello Garaudirigente del comune di Porto Torres. Dal processo è stata invece stralciata la posizione di Marcello Dell’Utri il quale sarà giudicato da un’altra sezione del tribunale.

E’ in questo processo che Verdini, esaminato in udienza da imputato, si definì in un semplice “facilitatore“: “Risolvo i problemi come Wolf – disse in aula – Sono rapido”. Il senatore fiorentino negò che fosse una loggia, quello piuttosto era un “coacervo di millanterie” spiegò ai giudici. Secondo i pm il simbolo di quell’accordo fu un pranzo proprio a casa di Verdini, avvenuto il 23 settembre 2009. Era nato come un incontro a tre, con Marcello Dell’Utri e Arcibaldo Miller, magistrato, capo degli ispettori del ministero della Giustizia. A Miller, secondo Verdini, lui e Dell’Utri avrebbero chiesto la disponibilità a candidarsi alle Regionali in Campania. Ma alla fine si presentarono in otto, “a mia insaputa” raccontò Verdini. Tra gli otto c’erano Carboni, l’ex assessore comunale di Napoli Arcangelo Martino, Pasquale Lombardi, l’avvocato generale in Cassazione e ex presidente dell’Anm Antonio Martone e l’allora sottosegretario alla Giustizia del governo Berlusconi Giacomo Caliendo. Secondo Verdini, tuttavia, quello fu un “pranzo da niente, da non ricordare: in cui ciascuno parlava dell’argomento che gli stava a cuore, dai convegni con i magistrati al Lodo Alfano, alla riforma della giustizia”.
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Re: Renzi

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ORAMAI SIAMO AL FAR WEST



Lo sberleffo

BRUGNARO SPOSA IL SÌ MA NON PER AMORE »

FER. SAN.
,“COSÌ È VOTO DI SCAMBIO”.Lo dice lui, Matteo Renzi. Il siparietto è andato in scena durante il convegno “Il futuro delle città e del Paese, idee per ricostruire l’Italia”organizzato a Milano dal quotidiano Il Foglio. Renzi e Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, sono stati i protagonisti della cerimonia. Nei panni degli sposi: Renzi e Luigi. L’officiante era Claudio Cerasa, direttore del giornaleche fu di Giuliano Ferrara. È lui a servire l’assist a Brugnaro –che in teoria sarebbe di centrodestra, quindi per il “n o”–chieden dogli checosa voteràal referendum.Il sindaco all’inizio fa lo scontroso: “È stato impostato male, io cicredo alle riforme e hole idee chiare su cosa voterò. Ma non lo dico, prima voglio sentire Renzi, capire se ci sarà un Patto per Venezia”. Ed ecco il colpo di teatro, riferito dal Corriere del Veneto: Cerasa in diretta chiama Renzi. “Questo poi è voto di scambio”,
scherza il premier. Poi promettegli schei,i soldi:“Faremo certamente qualcosa per lecittà, un patto. Venezia lo merita. Brugnaro il ‘sì’ce l’ha nel cuore. Faccia outing. Un sindaco riformista come lui...”. Scatta l’amore: Brugnaro annuncia che voterà sì, ma “condizio nato dal fatto che continueremo a cambiare il Paese”. E la riforma? “Fa schifo”, ma la vota. Un matrimonio d’interesse. Forsecombinato perché–rivelaCerasa –la telefonata era programmata. Nozze da annullare?
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