Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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Scissione Pd: tutto molto interessante? La gente ci mostra quanto gliene frega

di Franz Baraggino e Alessandro Madron | 21 febbraio 2017


Il Pd verso la scissione? “Attento che ti mostro il ca** che me ne frega“. Per descrivere il sentimento diffuso tra le persone intervistate in piazza Duca D’Aosta, nel frenetico via vai della stazione Centrale di Milano, basterebbe il refrain dell’ultima hit di Fabio Rovazzi. A domanda tragicomica, risposta conseguente. Ma lo scoramento è reale: “Interessa zero, anzi, meno di zero”. E ancora: “Siamo veramente distanti dalla politica”. “Noi giovani non ci sentiamo rappresentati per niente”. Pochi, pochissimi quelli che seguono le faccende del principale partito di governo, ancor meno quelli che prendono una posizione tra i contendenti. La sensazione restituita dalla piazza è quella di un paese che corre molto più veloce dei suoi rappresentanti, che vorrebbe risposte concrete a problemi reali. Un paese che non ha tempo di perdersi dietro alle “schermaglie” dei dirigenti politici, percepiti come un’entità distante e tremendamente fuori fuoco. “Tutto molto interessante”

VIDEO
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... a/3405509/
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LA VOX POPULI DELL'ARTICOLO PRECEDENTE


maria • 44 minuti fa


penso che la gente sia arcistufa e stomacata dai politici in generale ,da quelli del pd in particolare.Almeno tra le persone che conosco quasi tutti non ne potevano più di assistere all'arroganza di Renzi, di sentirsi dare dei gufi e rosiconi se non la si pensava come lui.Ha promesso di andarsene se perdeva il referendum e invece è ancora qui a mettere zizzannia.Se davvero si fosse fatto da parte lo avremmo almeno rispettato e magari riaccolto senza mugugni dopo un paio d'anni di meditazione.Invece dopo neanche tre mesi è qui che sgomita e freme per riprendere in mano il volante.Non so quanti elettori lo sceglieranno,ma quel che temo è che molti abbandoneranno il pd,quello renziano ,quello minoritario, quello che sta creando Pisapia.Io sarò fra questi,con dispiacere ,ma se la sinistra non sa fare la sinistra,o non è capace di indurre un pdc a darsi una calmata,io non la voto più.Non faccio sondaggi ma sento parlare le persone e so che in molti si comporteranno come me.

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fivefeet_and_half • un'ora fa


Ingrati!!!

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Magician • un'ora fa

L'assenza di "politica" consegna direttamente il potere all'elite dominante.
Le multinazionali non avranno ostacoli di nessun tipo nel dettare le loro regole.

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Acari Della Polvere • un'ora fa


Notare bene, nel video gli unici a cui interessano le sorti del PD sono la ex berlusconiana, i due che sono iscritti al partito, e la risorsa con le cuffiette che si prende il sole alle 10 di mattina. Gli unici a trarre vantaggio diretto dal regime al potere.

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adriana • 2 ore fa





che politici vergognosi!

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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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9 ore fa
988
Caos Pd, Prodi disperato
"Non accetto il suicidio"


Ivan Francese


DOVEVA PENSARCI PRIMA. ORA E' TROPPO TARDI.

EPPURE CONOSCE ANCHE LUI IL VECCHIO DETTO ITALIANO:

CHIUDERE LA STALLA QUANDO I BUOI SONO SCAPPATI
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GIOCO ALLO SFASCIO.......(Per far tornare il fascio)



Politica | Di F. Q.

Pd, via Rossi e bersaniani. Emiliano no
Subito polpetta avvelenata ai fuoriusciti
‘Alziamo la soglia di sbarramento al 5%’
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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Questi sono poco chiaroveggenti, ma non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione. Essi appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia. Per quanto assurda sia l'idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro ferma convinzione (nella neuro-psichiatria essa prende il nome di "Pseudologia fantastica" - chi crede alle sue stesse bugie) . Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente. Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia
GUSTAVE LE BON







Renzi in "erasmus" negli Usa
tra super treni e vita su Marte


Renzi fugge dai problemi del Pd e vola in California. Parla di green economy e tecnologia. E attacca gli scissionisti

di Sergio Rame

28 minuti fa
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mercoledì 22/02/2017

Pd, la gioia dell’apolide di sinistra

di Antonello Caporale | 22 febbraio 2017

| 68
Sono un migrante della politica, un apolide, un senza casa. Uno di quelli che la società politica non vede più, un elettore poco interessante perché non “moderato” e non di “centro”, il luogo geografico dove si è statuito che ogni contesa si perda o si vinca. Non c’è tornata elettorale senza che debba cercare un rifugio provvisorio oppure vedermi confinato all’astensione.

Perché dovrei essere dispiaciuto della scissione in corso nel Pd? Perché dovrei, io che pure ho votato Romano Prodi, ritenere un incubo e addirittura la fine del mondo quello che sta accadendo? Dovrei lacrimare davanti al “cupio dissolvi”, come scrive da Parigi Enrico Letta? Si spacca il Pd, si riduce la sua forza, si destabilizza il suo potere e io dovrei piangere?

Esulto invece, e ho ottime ragioni dalla mia parte. Sono di sinistra perché credo nel valore intramontabile del diritto alla libertà. Credo all’uguaglianza. Credo nell’umanità e nel dovere che ogni individuo ha di farsi carico, per quel che può, di chi ha meno. Quindi sono e resto di sinistra.

Il Partito democratico ha però rifiutato di rappresentarmi. Non è questione delle caratteristiche psicologiche di chi oggi e anche domani sarà non solo il segretario ma il dominus assoluto. Renzi avrà pure atteggiamenti bulleschi, ma questa sua peculiarità è intesa dalla stragrande maggioranza dei suoi elettori come un valore positivo. E le scelte politiche che ha assunto, a parte quelle sui diritti civili e sull’immigrazione, hanno la virtù di non tacere quali ceti sociali e valori sostenere e quali altri no.

È una scelta legittima: può farlo. Ricordo le file alle primarie che lo proclamarono deus ex machina della sinistra. Militanti con i capelli bianchi che avevano votato per una vita Pci e perso per una vita, trovarono nel giovane sindaco di Firenze la speranza della vittoria. Solo con lui si può. Infatti s’è visto.

Renzi non è mai stato di sinistra, e questo incredibilmente veniva giudicato un formidabile atout. Certo, l’obiettivo era soltanto vincere, guadagnare il governo. Il Pd ha il più alto rapporto tra elettori ed eletti; dal Pd sono venuti gli ultimi quattro presidenti della Repubblica, del Pd gli ultimi tre premier. Di area Pd la maggioranza della Corte costituzionale, del Pd e affini la maggioranza dei governatori regionali e dei sindaci metropolitani. Nel Pd è stato scelto chi mandare nelle più grandi aziende pubbliche. In quel partito, a volte solo in quello, l’orientamento sulle nomine nel mondo bancario, assicurativo, nell’editoria. Naturalmente nella Rai.

Questo esercito enorme di amministratori è valso a sentire più vicini, più forti, più sicuri i legami che ciascuno di noi ha con la radice della sua speranza? Qual è la passione che ha trasmesso il Partito democratico a uno che, come me, crede ancora ai valori della sinistra?

E non dovrei benedire ogni atto, seppure parziale, debole, contraddittorio, che mi aiuti a ritrovare casa, offrire una buona ragione al mio voto? Domanderete: con D’Alema, Bersani, Speranza? Lo so anch’io. Ma spero che ogni refolo di vento possa agitare la foresta dei pioppi immobili, delle querce senza più foglie.

Oggi il Pd decide il giochino di chi resta e chi va via, secondo la preminente necessità – come ha utilmente confessato nell’illuminante fuori onda televisivo il ministro Graziano Delrio – di ciascuno di conservarsi un posto in Parlamento.

Che comunque è un mestiere e anche un salario per chi ha figli a casa e mutui e forse autisti e segretarie da pagare ogni fine mese.
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LA VOX POPULI IN PILLOLE





Frank • un'ora fa

Ci sono decine di formazioni di "Sinistra", scelga semplicemente quella più simile al suo modo di pensare e si rassegni al fatto di non essere rappresentato in parlamento. Se è disposto a scendere a compromessi, il PD ha un tiepido orientamento di sinistra, se è fortunato il suo candidato vincerò le primarie. Ma siccome la sua posizione di Sinistra (maiuscolo) è minoritaria si dovrà accontentare di un leader tiepidamente di sinistra. Sì rassegni, in italia gli elettori di Sinistra sono una minoranza e sono anche bravissimi a dividersi in rivoletti insignificanti. Il PD ha vinto quando è riuscito a prendere il favore dei moderati e questa condizione è necessariamente in contrasto con l'essere di "Sinistra".

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terzavia > Frank • 35 minuti fa

Il PD doveva essere il partito di sinistra. Un clamoroso fallimento. Nulla però vieta di riprovarci, basta non accogliere cani e porci, perchè perseverare è diabolico.

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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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LA VOX POPULI IN PILLOLE




Costantino Trachala • 3 ore fa

La scomparsa della sinistra non mi provoca alcuna emozione, era solo una questione di tempo, niente di più, niente di meno. L'italia, nota in passato per essere il paese col più forte partito sedicente comunista, oggi non è più in grado di esprimere nel suo parlamento nemmeno una sola forzucola politica che sia capace di rappresentare una possible alternativa. I "guastatori" cattolici si sono infiltrati da tempo e la cosa non stupisce affatto visto che già Berlinguer, leader indiscusso di un partito all'epoca cronicamente incapace anche solo di pensare ad una società fondata su altri presupposti, aspirava al "compromesso storico". Oggi, la base elettorale si è spostata sull'astensionismo oppure si è rivolta verso nuovi e meno nuovi soggetti di destra più abili ad intercettare il malcontento diffuso dalla crisi economica. Niente lacrime dunque. Oggi, quello che dovrebbe essere il partito di sinistra (mi viene da ridere), ha decisamente spostato la lotta dalla difesa del lavoro ai pur sacrosanti diritti civili: dall'economia politica, cioè dalla base da cui si diramano tutte le contraddizioni sociali, al riformismo della sovrastruttura, così da poter raccontare ai nostalgici del PCI la favola del "facciamo cose di sinistra" e rendere meno amaro il voto in cabina. Che fare? Questa domanda la pose anni fa un leader di incredibile statura, ed è proprio questo che manca, mancano persone che sappiano dare una risposta concreta a tale domanda.

Saluti

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rommel > Costantino Trachala • un'ora fa

No, non è mai esistita la lotta della difesa del lavoro. Esiste la lotta per preservare lo stipendio, ripeto, stipendio. (assumendo che sia ovvia la differenza tra lavoro e stipendio ).

Il lavoro ha tutto un suo universo di dignità che lo stipendio non ha. (l'unica dignità dello stipendio sono i soldi che ti consentono di non fare una vita indegna ).

La dignità del lavoro, invece, è tutta un'altra cosa: La dignità del lavoro è sapere che quello che stai facendo è utile. è vedere il lavoro compiuto che entra in esercizio e che permette ad altri di compiere il loro lavoro. E' l'essere soddisfatti di se stessi perchè oggi, affrontando l'ennesimo compito, hai imparato qualcosa di nuovo. Paradossalmente, è anche quando ti svegliano di notte per sistemare qualcosa, perchè vuol dire che gli altri pensano che lavori bene. Ed infine, quando si parla di dignità del lavoro, non bisogna parlare di soldi, perchè se chi decide il tuo compenso conosce la dignità del lavoro, tale compenso sarà più che sufficiente e non ti costringerà a fare la cosa indegna: chiedere più soldi.

i sindacati parlano di altro.

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Flavio Ferrante > Costantino Trachala • un'ora fa

Non sono esattamente sulle tue posizioni, ma sento di doverti dire che stimo la tua capacità di analisi e anche quella di esporla (ce ne fossero abbastanza, di professionisti della comunicazione, in grado di fare altrettanto).
Riguardo al "Che fare?", a me pare che oggi manchi proprio chi vuole porsi la scomoda domanda, figuriamoci la risposta...

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terzavia > Costantino Trachala • 2 ore fa

A mio avviso l'errore del PCI fu proprio quello di non capire per tempo quale fosse la strada da seguire per riuscire ad entrare nel governo, in un paese (tutt'oggi) occupato dai vincitori occidentali "portatori di Democrazia". Da quanto lei scrive e dalla sua stima per Lenin sono certo che non sarà d'accordo con me, ma , dopo i fatti d'Ungheria il PCI avrebbe proprio dovuto smetterla di essere "sedicente" comunista e togliere del tutto quel termine di mezzo per percorrere già allora la via democratica al potere. Invece lo ha fatto con il compromesso storico solo nel 1977 e sempre orgogliosamente come partito Comunista. Il risultato è stato l'omicidio Moro e la successiva lenta agonia di un grande Partito, cui nulla valse togliere la parola comunista dal nome quando ormai era troppo tardi. Oggi, Sul PD come partito di sinistra a me viene addirittura da piangere. Che fare? Proviamo con Sinistra Italiana?

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Costantino Trachala > terzavia • un'ora fa

La sinistra comunista, internazionalista, ai tempi dei fatti ungheresi si mosse unita contro l'iniziativa sovietica, contro l'URSS. Ci muovemmo in sostegno dei proletari ungheresi e lo facemmo senza rinunciare ai nostri princìpi e all'essere orgogliosamente comunisti. Certo, eravamo pochi e per lo più inascoltati. Ed è proprio la corrispondente mancanza di denuncia da parte del PCI, contro il colosso sovietico, che si rende evidentissimo quanto quel partito fosse comunista solo sulla carta.
Ma a parte questo, ho solo il tempo di rispondere all'ultima domanda. Provare con SI? La mia risposta è un NO pieno e deciso, non c'è nulla più da provare da quelle parti e del resto con nessuna delle forze politiche oggi in campo. Piuttosto è giunta l'ora di volgere lo sguardo altrove e di ripartire dagli inizi per ricostruire quel filo rosso rimasto interrotto un secolo fa.

Saluti

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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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IL KAOS GENERA SOLO KAOS



Ex Pd, nasce ‘Democratici e Progressisti’. Speranza: “Alleati se vince Orlando? Congresso dem solo gioco di figurine”

Politica
Speranza presenta a Roma il nuovo partito: "L'articolo 1 della Costituzione, 'L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro', è il tratto identitario più bello della nostra comunità. Noi siamo questo". Con lui Smeriglio, Rossi e Scotto. Il governatore della Toscana: "Non si vince qualificandosi né di destra né di sinistra". Ma il nodo irrisolto è ancora il rapporto con il Pd

di F. Q. | 25 febbraio 2017

commenti (24)
 594


Più informazioni su: Democratici e Progressisti, Matteo Renzi, PD, Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza, Roma


“L’articolo 1 della Costituzione, ‘L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro’, è il tratto identitario più bello della nostra comunità. Noi siamo questo, è il nostro simbolo, il nostro progetto per l’Italia”. Così Roberto Speranza ha presentato “Democratici e Progressisti“, il nuovo partito che nasce a sinistra del Pd dall’unione degli scissionisti legati a Speranza, Enrico Rossi e Pier Luigi Bersani con Arturo Scotto, Massimiliano Smeriglio e quanti hanno lasciato Sinistra Italiana. Alla presentazione a Roma è intervenuto anche il governatore della Toscana: “Noi siamo qui perché abbiamo un avversario, che è la destra e la deriva populista, e la battiamo solo costruendo una sinistra”. “Non si vince – ha aggiunto – qualificandosi né di destra né di sinistra, con politiche neo-reaganiane o con il moderatismo”


Ma anche nel giorno del lancio della nuova formazione, il nodo irrisolto è ancora il rapporto con il Partito democratico: “D’Alema ha aperto al dialogo se Orlando sarà segretario? Il Congresso dem è solo un gioco di figurine, non mi interessa”, ha tagliato corto lo stesso ex capogruppo dem alla Camera Speranza, ai microfono de ilfattoquotidiano.it. “Uscire dal Pd per riallearsi poi con il Pd? Dobbiamo discutere con tutti, Pd compreso. Ma quello non è più un partito di centrosinistra, è quello di Renzi. Ha cambiato la sua natura”, ha rivendicato invece Rossi.



VIDEO
00:00 - 01:54
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... e/3416007/

video di Alberto Sofia

“Non rinunciamo al progetto di una grande forza unitaria del centrosinistra e vogliamo essere da stimolo affinché il Partito democratico riprenda questo cammino arrestando la sua deriva neo-centrista“, si legge nel Manifesto del Movimento. Un processo costituente che non sia soffocato da “ambizioni leaderistiche” e da “pretese di arrogante autosufficienza”, afferma il Manifesto, con un chiaro riferimento a Matteo Renzi. Valori fondanti il “lavoro”, “l’uguaglianza” e il welfare: non a caso Speranza ha indicato nel Jobs Act, come anche nella Buona Scuola e nel referendum sulle trivelle, i passaggi che “hanno creato una rottura tremenda con il nostro popolo”. Un altro riferimento, questo alla sconfitta del 4 dicembre, definita nel Manifesto “una grande mobilitazione popolare“.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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PERSI PER STRADA


Carlo Verdone



Dalla prima pagina del F.Q.

"Roma alla fine ha vinto il buon senso"


a pagina 9


L'INTERVISTA

"L'avemo fatto strano,
ma alla fine ha vinto
il buon senso di tutti."


L'attore, tifoso romanista, esulta per il sì a Tor di Valle:
"Pallotta fa solo businness? Un presidente serio fa affari"



Se questo è uno dè sinistra, allora io sono un cammello con 10 gobbe, con il collo da giraffa e le orecchie da elefante.

INUTILE ELENCARE IL DISASTRO ECONOMICO ITALIANO. LO CONOSCONO TUTTI.
A 7 MESI DAL TERREMOTO IN CENTRO ITALIA, DOPO LA PASSERELLA DEI SACERDOTI DEL BUNGA-BUNGA, CHE PROMETTEVANO "NON VI LASCIEREMO SOLI", POCO O NIENTE E' STATO FATTO.

L'ALI TAGLIA, LASCIA A CASA 4.000 PERSONE E QUESTI PENSANO ALLO STADIO "NOVO" DELLA ROMA?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

QUANDO SI ARRIVA FUORI DI TESTA A QUESTO PUNTO SIGNIFICA CHE QUESTO PAESE NON HA PIU' SPERANZA.

E' COME SE UN PADRE DI FAMIGLIA, INVECE DI DARE DA MANGIARE AI PROPRI FIGLI, SPENDESSE I SOLDI ALLE MACCHINETTE MANGIASOLDI GESTITE DALLE MAFIE NOSTRANE.
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