MOVIMENTO 5 STELLE

[UncleTom]

LE FIRME DEL FATTO DICONO LA SUA


ANTONIO PADELLARO
Fond atore
e presidente
del Fatto

Per ora Beppe versione
“dittatore” non fa danni

Il Movimento 5 Stelle non è piu votabile? Innanzitutto di quali candidati parliamo? Per esempio c’è una certa differenza tra Virginia Raggi che a Roma ha suscitato molta delusione e Chiara Appendino di cui a Torino si parla bene. E poi chi è che non li voterebbe più? Noi giornalisti apparteniamo a quell’elettorato d’opinione che rappresenta una goccia nel serbatoio degli otto milioni e mezzo di voti che stando ai sondaggi il M5s continua a conservare dalle Politiche del 2013. Un mondo composto soprattutto dalla disoccupazione giovanile che vede nel reddito di cittadinanza, piaccia o meno, una zattera a cui aggrapparsi in un’Italia immobile. Certo che a molti di noi Grillo dittatore non piace. A quelli che lo votano però questo sembra interessare poco. Anche perché, dicono, se non ci fosse stato lui tanti di quelli che oggi nel movimento protestano, neppure esisterebbero politicamente. È il destino dei partiti personali. Altro che uno vale uno. Lì uno vale tutti.

[UncleTom]

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FERRUCCIO SANSA
Giornalsta
del Fatto
Quotidiano

Sono diventati esattamente
tutto quello che criticavano

Questa volta il M5S si è comportato peggio degli altri partiti perché ha tradito la città di Genova e anteposto gli interessi del partito a quelli dei cittadini. Si sono presentati come qualcosa di diverso, di opposto a tutti gli altri partiti, con tante novità e invece hanno finito per tradire la fiducia dei cittadini e considerando che rappresentano l’ultima speranza che quest’ultimi hanno a disposizione il fatto risulta ancora più grave. La dichiarazione del neo-eletto Luca Pirondini “meglio l’appartenenza che la competenza” è l’emblema che il Movimento sta portando avanti tutta quella serie di comportamenti che in più occasioni hanno detto di voler evitare. Il metodo più democratico di eleggere i candidati sarebbe quello di prendersi, da parte del movimento, la responsabilità di scegliere, incarico da cui invece il sistema attuale li solleva: non si possono eleggere i candidati come si votano i cantanti di X-Factor. A Genova e in tutta la Liguria questo sistema è stato deleterio e devastante ed ha regalato voti e comuni al Centro Destra.

[UncleTom]

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ANDREA SCANZI
Giornalista
e conduttore
televisivo

Scusate, ma quando mai
sono stati democratici?
Paolo Flores d’Arcais ha tutte le ragioni di scrivere che il M5S non è più votabile ma dovrebbe spiegarmi cos’è cambiato dopo le “Comunarie” di Genova. La democrazia interna non c’è mai stata nei 5Stelle, “uno vale uno” è una frase da Baci Perugina sin dai fuorionda di Formigli e tutto è sempre stato deciso da Grillo & Casaleggio. Dov’è la novità, Paolo? Eppure li votavi (in mancanza di un’alternativa migliore) fino a ieri. Davvero credevi che Luigi Di Maio valesse quanto l’attivista di Stia? Se uno valesse davvero uno, il M5S sarebbe esploso da anni. La democrazia interna non esiste e il tema (che non sposta mezzo voto) mi appassiona come un simposio sulle mietibatti. I problemi dei 5Stelle sono altri: selezione della classe dirigente, idee talora dadaiste, galassia di “fedelissimi” spesso tremebonda, tendenza a litigare per beghe interne. Beghe interne che hanno bisogno di un controllo dall’alto. Cantava Gaber inIo se fossi Dio: “Di fronte a tanta deficienza/ non avrei certo la superstizione della democrazia”. Era solo una provocazione?

[UncleTom]

LE FIRME DEL FATTO DICONO LA SUA



SILVIA TRUZZI
Giornali sta
del Fatto
Quotidiano


A parte che uno non vale uno,
non si sa cos’è il Movimento
Il tema della democrazia interna ai partiti non è argomento da poco: riguarda la scelta dei candidati, ma soprattutto la qualità del dibattito interno e quindi delle idee che il movimento esprime. Si è scelto il web come strumento di democrazia diretta: non è privo di limiti, ma non si può sconfessarlo quando dà risultati non graditi come a Genova. Dunque un problema esiste. Ce n’è uno però ancora più centrale: alla base del M5s c’è l’idea che siano i cittadini a fare il Movimento, ma questo potrebbe avvenire solo sulla base di un’identità politica definita. Sarà per questo che dopo anni ancora non è chiaro cosa pensino i 5 Stelle di argomenti decisivi (immigrazione, lavoro, se e come restare nella moneta unica)? Da questo equivoco ne discende un secondo: come dotarsi di una classe dirigente? Come sceglierla non avendo orientamenti culturali individuati? Si finisce per poter stare indifferentemente nel gruppo euroscettico e in quello europeista. Il M5s è l’unica forza anti-regime: basta per votarli? Non se nel voto c’è qualcosa che va oltre il dissenso.

[paolo11]

http://www.beppegrillo.it/
di Linda Meleo, assessore alla mobilità di Roma

Atac ha vissuto nel recente passato il suo periodo più buio. Noi vogliamo scacciar via le ombre portando sempre più trasparenza e legalità. E gli assunti di Parentopoli saranno ora licenziati. Chi è stato assunto illegittimamente in azienda, senza rispettare nessun criterio di merito, andrà a casa.

Abbiamo preso atto delle motivazioni della sentenza di condanna in capo a due ex amministratori delegati e due ex direttori del personale di Atac coinvolti in Parentopoli. Adesso l’azienda avvierà tutte le azioni dovute, nessuna esclusa, che potranno derivare dall’eventuale coinvolgimento dei dipendenti nei fatti.

Le assunzioni di Parentopoli sono avvenute esclusivamente per logiche clientelari, in modo illegittimo e illecito. Quest’amministrazione e l’attuale governance di Atac ha voltato completamente pagina dai tempi di Parentopoli. E non saranno disponibili ad accettare il mantenimento di situazioni che si fondano sull’irregolarità.
Ciao
Paolo11

[paolo11]

http://www.la7.it/dimartedi/video/linte ... 017-208040.
Avete visto ieri sera intervista a su Genova Di Maio?
Uno che controlli il candidato ci vuole a mio avviso. Che sia Grillo o un altro.....
Ciao
Paolo11

[paolo11]

http://www.ilblogdellestelle.it/dijssel ... s_pushcrew
di MoVimento 5 Stelle

Jeroen Dijsselbloem deve immediatamente rassegnare le dimissioni da presidente dell’Eurogruppo. Le sue dichiarazioni, secondo cui i Paesi del Sud Europa spenderebbero soldi in donne e alcool, sono gravi e vergognose. È inaccettabile che il presidente (in carica dal 2013) dell’istituzione europea detentrice delle chiavi della moneta unica si esprima in questi termini.

Il Ministro Pier Carlo Padoan, che siede tra i banchi dell’Eurogruppo essendo Ministro dell’Economia italiano, deve per una volta nella vita alzare la testa. Anche lui ha contribuito alla riconferma delle presidenza di questo falco spennato nel 2015: oggi ne prenda immediatamente le distanze nonostante sia un suo caro collega socialista.

Queste aberranti dichiarazioni sono la triste conferma di quanto abbiamo sempre ribadito in questi due anni e mezzo al Parlamento europeo. La visione di Europa di Jeroen Dijsselbloem è ben evidente nelle politiche e nelle dinamiche di questa “Unione”: ovvero quelle di una presunta superiorità economica, morale e anche culturale degli Stati membri del Nord a danno di quelli del Sud.

Se andiamo a ritroso nel tempo fino al pasticcio combinato sul caso Grecia, viene la pelle d’oca nel pensare che questo individuo conducesse i negoziati per conto dell’Europa. I risultati che questa folle classe dirigente ha conseguito sono infatti sotto gli occhi di tutti: l’Europa è ridotta a un cumulo di macerie, la visione originale di un insieme di cittadini solidali tra loro è stata presa a picconate da arroganti burocrati.

La governance comunitaria continua comunque a parlare di “Europa delle persone” e di “solidarietà tra i popoli”, quando sono loro i primi a seminare odio e ad alimentare le divisioni. La verità è che il tempo dei vari Dijsselbloem è giunto al termine, come dimostra anche il risultato del suo partito nelle recenti elezioni olandesi (passato dal 24,8% al 5,6%). Evidentemente sono questi signori dell’austerità ad aver vissuto al di sopra delle loro possibilità per lungo tempo.
Ciao
Paolo11

[paolo11]

https://www.facebook.com/dibattista.ale ... nref=story
Ciao
Paolo11

[UncleTom]

Politica
M5s Genova: Voltaire è dalla parte della Cassimatis, caro Grillo
di Pierfranco Pellizzetti | 21 marzo 2017

di Pierfranco Pellizzetti | 21 marzo 2017
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Più informazioni su: Beppe Grillo, Genova, Movimento 5 Stelle

Pierfranco Pellizzetti
Saggista
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A settant’anni suonati non immaginavo di dovermi imbattere nel revival di alcuni tra i più indecenti e meschini orrori novecenteschi; coniugazioni di protervia e servilismo, seppure nel canonico passaggio dalla tragedia alla farsa. Che altro sono se non una riedizione della caccia alle streghe le pratiche retrostanti l’affermazione del Torquemada-garante Grillo che “la democrazia ha le sue regole”? Nel caso variabili a piacere, per criminalizzare chicchessia secondo capriccio o convenienza.
Di che altro si tratta se non di logiche da processo staliniano il baluginare di accuse infamanti, eppure indicibili e mai specificate, con cui il Grande Inquisitore Grillo ha condannato al rogo la molesta Marika Cassimatis? Sulla base del singolare assunto giuridico “fidatevi di me”.
Che altro sono se non “compagnos de route” da Guerra Fredda i commentatori che hanno legittimato il repulisti sulla base di prove inoppugnabili (seppure non controllabili), loro assicurate da autorevoli colonnelli del Movimento? Anche se un tempo gli aderenti alla congrega degli allineati alla verità ufficiale si chiamavano Jean Paul Sartre e György Lukàcs, mentre i loro odierni epigoni esibiscono un retroterra culturale ben più modesto (e magari pop).
Essendo concittadino della strega destinata alle fiamme (seppure virtuali, ma non per questo meno ustionanti) mi sento in dovere di testimoniare in suo favore. Non perché abbia niente a che spartire con lei, ma per amore di verità. E di decenza, visto che non è tollerabile far passare la tesi giustificazionista dello scempio di umanità in corso, sostenendo spudoratamente che la Cassimatis sarebbe un’infiltrata dell’ultima ora; quando milita nel Movimento da un lustro, con una dedizione che in altri tempi mi spinse perfino a litigarci.
Dunque, la solita tecnica del processo imbastito su prove fasulle che ci riporta indietro di mezzo millennio, al clima che lo storico Carlo Ginzburg descrisse nel suo celebre studio “Il formaggio e i vermi”: i processi per eresia che diventavano immense operazioni manipolative delle psiche dei coinvolti, compresa quella del processato. Che alla fine si convinceva lui stesso di essere colpevole delle malefatte ascritte. Lo stesso massacro di verità, attuato nell’Unione Sovietica anni Trenta, con la messinscena delle grandi purghe descritte nel suo “Buio a Mezzogiorno” dallo scrittore dissidente Arthur Koestler. Lo schema mentale è ancora e sempre lo stesso, seppure riproposto in maniera farsesca. Difatti – a quanto ne so – la presunta adepta del Satana-Pizzarotti non intende aderire a nessuna altra lista per le prossime amministrative genovesi, annichilita da quello che i suoi carnefici morali potrebbero eccepire al riguardo. Anche se – a quanto si dice – starebbe valutando di tutelare il proprio onore battendo la strada che più di tutte lo Staff M5S paventa: l’azione giudiziaria con richiesta di danni.
Ma è lo spirito aleggiante sull’intera vicenda che andrebbe combattuto con forza (non strumentalizzato, come dimostrano di voler fare le code di paglia lunghe un chilometro dei renziani). Per questo bisognerebbe recuperare lo spirito battagliero di un Voltaire (non quello totalitario di un Rousseau, cari Casaleggi), contro la caccia alle streghe e l’oscurantismo. Le rinascenti superstizioni secolarizzate.
“Il superstizioso sta un furfante come lo schiavo al tiranno” scriveva nel suo Dizionario filosofico il grande illuminista.

[iospero]

Avete visto ieri sera intervista a su Genova Di Maio?
Uno che controlli il candidato ci vuole a mio avviso. Che sia Grillo o un altro.....
Ciao
Paolo11

Scusami Paolo11 , si può avere la massima fiducia in Grillo e Casaleggio, ma non si può pretendere di avere un movimento democratico senza avere un Comitato ,regolarmente eletto dagli iscritti, che valuti i candidati da eleggere.
Quindi :
1)Prima un Comitato eletto che valuti i candidati da mettere in votazione;

2) AFFINCHè LA DEMOCRAzia diretta funzioni è fondamentale un'informazione corretta, anche con opinioni diverse e in grado di giustificare scelte diverse.

Ormai tutti i partiti e i movimenti devono adeguarsi a sfruttare le nuove tecnologie, ma nello stesso tempo essere attrezzati per affrontare le difficoltà che ne derivano, perché la manipolazione dell'opinione pubblica è tutta conseguente al tipo di informazioni.