MOVIMENTO 5 STELLE

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paolo11
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da paolo11 »

http://www.ilblogdellestelle.it/la_repu ... s_pushcrew
di MoVimento 5 Stelle

Repubblica continua con un giornalismo vergognoso. Chi stamattina ha aperto Repubblica ha letto dai titoli una fake news indecente e cioè che il Pd ha tagliato dal 10% al 40% i vitalizi dei parlamentari. Come no! Il giornale di De Benedetti ormai non ha più alcuna decenza.

Ecco spiegato il trucchetto della supercazzola approvata ieri dal Pd alla Camera, e che naturalmente su Repubblica nessuno spiega: agli ex parlamentari che percepiscono un vitalizio pari a 70mila euro l’anno non tolgono nemmeno un centesimo; a quelli che prendono da 70 mila a 80mila euro di vitalizio all’anno, tagliano il 10% ma non del totale - come furbescamente vogliono farci credere il PD e i titoloni di Repubblica -, ma dell’eccedenza rispetto ai 70mila euro! Cioè se un parlamentare prende 71 mila euro il 10% si applica sulle 1000 euro cioè 100 euro. Cioè un taglio dello 0,14%. Una vergogna, una indecenza assoluta. Tradotto: chi prende un vitalizio d’oro, continuerà a prenderà anche oltre il 99% di ciò che prendeva fino a ieri.
E attenzione: questo sarà solo per tre anni. Poi ritorneranno a prendere esattamente come prima.

Intanto chi ha scritto e si è votato questa delibera, PD e compagnia cantando, a settembre si prenderà la sua pensione, dopo 4 anni e 6 mesi su una poltrona, mentre i lavoratori italiani, grazie alla Legge Fornero, in pensione ci andranno dopo 40 anni di contributi.
Questa è la supercazzola PD’, quella che Repubblica chiama ‘riforma’.
Noi questa vergogna dei vitalizi vogliamo abolirla del tutto e lo faremo quando andremo al governo.
Ciao Paolo 11
Ciao iospero.Le persone che votano i candidati esempio sindaco eccc....se voto io, posso informarmi fino ad un certo punto della persona che voto.Che sia un comitato e Grillo da garante alla fine della verifica della persona ci possono stare tutte è due.
Ciao
Paolo11
iospero
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da iospero »

Ciao iospero.Le persone che votano i candidati esempio sindaco eccc....se voto io, posso informarmi fino ad un certo punto della persona che voto.Che sia un comitato e Grillo da garante alla fine della verifica della persona ci possono stare tutte è due.
Ciao
Paolo11

A Grillo auguro lunga vita, ma fin da adesso un comitato di persone elette per valutare le candidature è
FONDAMENTALE per la credibilità della democrazia del movimento
.

M5S: ci scusiamo per gli inconvenienti, ma questa è una rivoluzione


dal Blog di di Stefano Manganini

È innegabile che negli ultimi anni molti della mia generazione (e non) abbiano subito il fascino rivoluzionario del Movimento 5 stelle e, almeno a tratti, pensato di votarli. In fondo il loro programma è in larga parte la risposta ponderata e civilizzata a quanto noi nati durante la rivoluzione tecnologica vediamo di sbagliato nello status quo. Il libero accesso all’informazione non mediata da tv sotto controllo statale e/o imprenditoriale ci ha aperto gli occhi su decenni di malapolitica e, di conseguenza, ha provocato un rigetto di tutto quanto è figlio di quel passato ideologico così anacronistico.

Il punto di dibattimento è però in merito a un difetto sistemico fondamentale: la loro concezione del ruolo del politico nella società. Il motto “uno vale uno” sembra essere una pericolosissima meraviglia propagandistica che mette il Movimento nella scomoda posizione di dovere accettare che la classe politica sia espressione della pancia del Paese e non della sua élite. Sarà snobbismo culturale, ma molti credono che il politico non debba essere primus inter pares ma, a vari livelli, debba rappresentare l’eccellenza tanto per formazione quanto per meriti. Non sbaglia Vittorio Sgarbi quando citando Benedetto Croce dice che “il politico onesto è il politico capace” anche se nella sua interpretazione pare troppo spesso che le due cose debbano per loro natura essere in contrasto.

Il rischio è quello di cadere ancora più rapidamente nella trappola del principio di incompetenza elaborato dallo psicologo canadese Laurence Peter, secondo cui “in una gerarchia ogni dipendente tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza”. In altre parole, un individuo che sia un eccellente impiegato delle poste grazie al duro lavoro potrebbe essere promosso, diventare un buon capoufficio e, con ancor più duro lavoro un mediocre dirigente provinciale. Purtroppo però, lì si fermerebbe la sua carriera per sovvenuta mancanza di qualità per avanzare ulteriormente, con la coscienza di poter essere migliore come capo ufficio che come dirigente provinciale. Se applichiamo lo stesso principio alla politica vediamo che la gerarchia politica all’interno di un partito e il periodo di “gavetta” istituzionale fanno (o dovrebbero fare) da filtro per tutelare la qualità dei rappresentanti dello Stato. Nel momento in cui un qualsiasi cittadino iscritto al Movimento può partecipare a elezioni online e, se vincente, candidarsi per un ruolo istituzionale, allora c’è il rischio di un drastico abbassamento della qualità della classe dirigente 5 stelle. Questo processo di selezione infatti non prevede filtro tra chi vuole fare fare e chi sa fare, dando la possibilità di salire al potere a individui che potrebbero già avere raggiunto il loro “livello di incompetenza”.

La figura paternalistico-dittatoriale di Grillo è l’unica garanzia di qualità che il Movimento può effettivamente mettere in campo per evitare che la natura influenzabile degli iscritti, e del popolo in generale, sfoci nella selezione a plebiscito di candidati inadeguati che, seppur amati e onestissimi, non hanno le competenze necessarie per progredire dalla loro posizione a un ruolo politico. Il problema vero sta nel fatto che il comico genovese è l’unico ad avere abbastanza peso politico e carattere per poter scremare l’aspirante classe politica pentastellata, ma, visto che gli anni passano per tutti, è un ruolo che in futuro dovrà a sua volta essere adottato da una sorta di moderno Politburo. Come fu per Forza Italia, la dittatura interna sembra essere l’unico mezzo per mantenere una compostezza strutturale e garantire onestà e qualità nell’espressione dell’attività politica. Sebbene questo dispotismo faccia a pugni con i moderni valori democratici, si è dimostrato efficace per divenire la prima forza politica. Insomma pare che in risposta alle dita puntate i 5 stelle intendano dire, parafrasando il Subcomandante Marcos, “ci scusiamo per gli inconvenienti, ma questa è una rivoluzione”.
paolo11
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da paolo11 »

http://www.beppegrillo.it/2017/03/lette ... al_pd.html
di Beppe Grillo

Carissime elettrici ed elettori del PD, carissimi attivisti, cari Bersani, Renzi e Emiliano. Cari Vendola e - insomma - cari tutti voi della galassia paraPiddina.

Sono consapevole che nel dividere, ma non imperare, che vi sta travolgendo, i 5 punti di distacco dal Movimento potrebbero diventare una sorta di ossessione, insomma so che state passando un brutto periodo. Lo capisco anche dalla vostra fissazione per noi e dalle accuse o autocritiche di colpevolezza per averci facilitato. Stanno spuntando editoriali e dichiarazioni che ci paragonano ad una specie di problema di salute che voi avreste ignorato per troppo tempo. E credo proprio che questo non riconoscerci pubblicamente come avversari, ma subirci tutti i giorni mentre sveliamo le vostre tramette, stia diventando troppo duro per voi tutti.

Io voglio essere collaborativo, addirittura esservi vicino e consigliarvi per il meglio. Leggete di più i giornali: “caos a cinque stelle” anche se Di Maio prende un BUS diverso dalla Taverna. Non troverete “PD nel caos” oppure “sinistra in cerca di populismi” o ancora “Renzi battuto da Berlusconi nella specialità promesse elettorali der bomba”. Insomma potete fidarvi: a guardare i media noi siamo divisi su tutto mentre voi su una sola cosa: di chi è la colpa se il M5S oramai sta per doppiarvi? Mentre Buzzi a Roma incomincia a parlare, Matteo sta nominando tutto il cortile di quando era piccolo a dirigere Finmeccanica, la Filarmonica ecc … perché state litigando? Per noi.

Ma non deve essere necessariamente così, fa male alla salute incazzarsi per la cosa sbagliata e gettare nella nebbia la vera ragione del vostro malcontento.
Noi vi sconfiggeremo perché voi siete il vecchio, noi il nuovo. Gli elettori sanno che (ad esempio) volendo l’acqua pubblica intendiamo preservare dal liberalismo selvaggio il bene e l’interesse dei cittadini. E’ soltanto un esempio: i nostri elettori sanno che potranno capire se ci stiamo battendo e quando ci saremo riusciti, gli elettori… certo, voi non sapete neppure distinguere quelli a cui avete dato 10 euro rispetto agli altri, quelli “spontanei”. Deve essere uno stress adesso come adesso: chi voterà quello che ha preso 10 euro? Per quale frammento? E quelli che lo hanno fatto in buona fede?

Allora vi frammentate ancora di più… senza lasciare capire dove starà chi e con chi, con quale simbolo, quale nuova casacca, come e dove, con chi parlate. Una confusione vera, la storia del più grande partito di sinistra del mondo occidentale buttata nel cesso. Una storia di onore e lotte che è diventata un tiepido gioco delle tre carte.
Sottomessi ad un capetto da cortile, spaventati dalle incertezze dei vostri poco invidiabili futuri personali e tentati come siete di trasformarvi in una nuova democrazia cristiana… cosa trovate da dire? Che io sono un despota! Straziati e lividi di invidia per non poter essere mai trasparenti (neppure i ristoranti intorno a Montecitorio prendono per sicure le vostre prenotazioni) vi abbracciate come pugili suonati al vostro avversario. E io ricevo il vostro abbraccio perché capisco, e voglio consolarvi, in fondo per essere dei semplici rappresentanti di banche e multinazionali ve la state davvero passando troppo male.

Arrendetevi, perché noi non abbiamo così tanti casi clamorosi dietro credere di potersi nascondere, per una ragione molto semplice: la gente non ci crede, come non crede più a voi personalmente, ma proprio come uomini, insomma… esseri umani. Non serve ostinarvi nelle vostre ridicole danze, quando tutti i Buzzi d’Italia avranno finito di parlare non vi salverà dire “no, io non sono più del PD”. La responsabilità penale è personale, ma non solo quella penale, lo è la responsabilità in tutti i sensi.

Allora accettate il mio abbraccio e le mie scuse anticipate, se non andiamo più bene come pretesto della vostra dissoluzione.
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da paolo11 »

dal Blog di di Stefano Manganini.
Parla di competenze.Vi sembra che in questi decenni abbiamo avuto persone competenti!
Io credo proprio di NO.Hanno solo commesso disastri e ruberie.Non servono competenze ai ministri eccc....Hanno i loro vice che li consiglia.Chi vedeva Ballarò alla vecchia maniera, nella sedia dietro di lui si vedeva il suggeritore che gli parlava oppure gli passava le carte.Ma non vedete che passano da un ministero all'altro Franceschini ecc......possono essere competenti di quel ministero?.NO.

Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da paolo11 »

UncleTom
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da UncleTom »

QUANDO LE SOCIETA’ SI DECOMPONGONO I PASSAGGI STORICO-POLITICO-SOCIALI, SONO SEMPRE GLI STESSI. IL TEATRO CAMBIA, MA LA MUSICA E’ SEMPRE LA STESSA.

Come punto focale di riferimento, per quanto ci riguarda, può essere preso nell’affermazione di Corrado Augias della scorsa settimana:

Ormai è “il sistema ad essere irriformabile perché imputridito.

Quanto sta accadendo è un passaggio obbligato.



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Flores d’Arcais: il Movimento 5 Stelle non è più votabile
Scritto il 27/3/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi

Addio 5 Stelle: dalla prossima volta, meglio non andare più a votare. Lo afferma Paolo Flores d’Arcais, demoralizzato da Grillo che tratta i militanti come il peggiore dei dittatori. Astensionismo: «Scelta terribile, perché significa affidare la decisione agli altri elettori, rinunciare all’esercizio della propria sovranità elettorale», scrive il direttore di “Micromega”. Ma cos’altro resta da fare, aggiunge, se viene meno anche la possibilità del meno peggio? A far tracollare la fiducia residua nel leader, la decisione di Grillo di annullare il risultato democratico delle “comunarie” di Genova, non avendo vinto il candidato preferito dal Capo. «Dovete fidarvi di me», ha detto Grillo agli elettori appena boicottati. Di lui, invece, Flores d’Arcais non si fida più: «A questo punto sarebbe il caso che il M5S ufficializzasse nel suo non-statuto che i candidati li sceglie Grillo, e così per ogni altra nomina. Non sarebbe la tanto strombazzata democrazia-diretta-web, sarebbe almeno un’oncia di onestà». Ma non è sorpreso più di tanto, Flores d’Arcais, nel constatare che il M5S si consegna al «centralismo monocratico» dell’ex comico, solo in parte condiviso, a volte, con il consigliere “dinastico” Davide Casaleggio.
Pur avendo offerto acute analisi sulla crisi (memorabile il contributo di Luciano Gallino), anche “Micromega” – come il Movimento 5 Stelle – non ha mai espresso una critica organicamente radicale contro l’establishment europeista: la rivista, che alle europee sostenne la lista Tsipras, non ha mai fatto campagne frontali contro la Commissione Europea e la Bce. E lo stesso movimento di Grillo, anziché impegnarsi in un Piano-B come quello di Marine Le Pen, si limita a chiedere un timido referendum consultivo sull’euro per sondare gli italiani, senza peraltro dare indicazioni chiare sulle sue intenzioni, in merito alla permanenza nella moneta unita. Peggio: è ancora fresco l’harakiri con cui Grillo ha “suicidato” il suo gruppo parlamentare a Strasburgo, esponendolo al ridicolo: prima il diktat del leader, l’ordine agli europarlamentari di traslocare tra gli ultra-europeisti dell’Alde in compagnia di Mario Monti, poi lo scorno del gran rifiuto dell’Alde e l’umiliante ritorno a Canossa tra le fila di Nigel Farage. Flores d’Arcais ben rappresenta una certa intellettualità italiana laico-progressista e indipendente, avvicinatasi con riluttanza ai 5 Stelle per mancanza di alternative, vista la catastrofe del Pd e l’eclissi di qualunque residua sinistra. Ma adesso anche la carta pentastellata finisce nel cestino.
Per chi votare, la prossima volta? Per nessuno. In un numero precedente di “Micromega”, Flores d’Arcais si era domandato fino a quando si sarebbe potuto scegliere ancora il M5S, alle urne: domanda espressa «con rammarico, perché altri voti non di regime non se ne vedono». La misura era già colma qualche tempo fa, ammette Flores. Ma adesso «l’ukase defenestratorio di Genova costituisce la goccia che fa traboccare il vaso: nemmeno il M5S è più votabile». E così, «la prossima volta, a meno di nuove liste di cui per il momento non si vede, e nemmeno intravede, ombra, per chi prenda sul serio la Costituzione, con i suoi valori intransigenti di giustizia e libertà, diventerà ragionevole non votare». Il che non è il massimo, e il primo a saperlo – e a scriverlo – è lo stesso Flores d’Arcais. Il suo post è corredato da moltissimi commenti, alcuni contrari alla sua conclusione. Per molti grillini, militanti e simpatizzanti, il Capo ha comunque ragione. Non vedono che, da fuori, il grande potere si sta gustando lo spettacolo: la principale forza politica italiana, progettata per l’alternativa, è in realtà agli ordini di una sola persona. Ieri obbedisce su Strasburgo, oggi su Genova, domani chissà.
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da iospero »

la domanda è : ma Grillo può fare tanti danni al nostro paese ?

- Al momento i parlamentari del M5S da soli stanno dando un buon esempio sui costi della politica;
- non sono implicati in scandali di corruzione o simili ;
- possono aspirare ad essere il primo partito e ad avere l' incarico per formare il governo dopo le prossime elezioni ;
- potrebbero presentare un programma di governo che potrebbe funzionare a maggioranze variabili;

Con Bersani e EMILIano possiamo condividere il fatto che si possa collaborare con il M5S per il bene degli italiani, ma credo altresì che solo con il M5S al governo sarà possibile capire quanto sia un movimento credibile , degno e meritevole dei voti che prende.
cielo 70
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Iscritto il: 18/03/2012, 10:43

Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da cielo 70 »

I parlamentari di Grillo per il momento non hanno rispetto di nessuno. Pensano di essere solo loro dalla parte del bene e qualche giorno fa hanno fatto una cosa scorretta. L'unica cosa buona se vincono è che se l'Mdp sostiene dall'esterno il governo può essere influente. Ma è capace anche che Grillo se non ha i voti faccia cascare il governo e rimandi a votare per l'ennesima volta.
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da iospero »

cielo 70 ha scritto:I parlamentari di Grillo per il momento non hanno rispetto di nessuno. Pensano di essere solo loro dalla parte del bene e qualche giorno fa hanno fatto una cosa scorretta. L'unica cosa buona se vincono è che se l'Mdp sostiene dall'esterno il governo può essere influente. Ma è capace anche che Grillo se non ha i voti faccia cascare il governo e rimandi a votare per l'ennesima volta.
NE VEDREMO DELLE BELLE
UncleTom
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Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: MOVIMENTO 5 STELLE

Messaggio da UncleTom »

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Come (non) uscire dall’euro, versione 5 Stelle

Scritto il 31/3/17 • nella Categoria: idee Condividi




L’unica lezione veramente importante che possiamo trarre dall’episodio di Varoufakis nel 2015 è che, se si vuole lasciare l’euro, si deve essere preparati – sia politicamente che dal punto di vista logistico. Lasciare l’euro non è un semplice punto di programma in una piattaforma politica, un qualcosa di cui parlare con nonchalance in una tavola rotonda o su cui tenere un referendum. È una questione più grossa della stessa Brexit. L’uscita da una moneta unica non può mai essere un processo ordinato, ovunque e in qualsiasi circostanza. Nel leggere questo resoconto di Gavin Jones su “Reuters” a proposito della conferenza stampa di Luigi Di Maio, ci ha colpito il fatto che il vicepresidente della Camera dei deputati, l’uomo che ha le maggiori probabilità di diventare primo ministro italiano nel caso le tendenze attuali dovessero persistere, si sta preparando a un fallimento monumentale. Di Maio, 30 anni, è un giovane uomo senza nessuna esperienza di crisi valutarie. Il modo in cui prefigura l’uscita dall’euro è incredibilmente ingenuo – attraverso un ordinato iter legislativo. In una conferenza stampa ha dichiarato che l’uscita dall’euro non è una priorità assoluta per il suo partito.

E’ un po’ come dire che si sta progettando di lanciare una guerra nucleare, è vero, solo che non è in cima all’agenda. Ha detto: «Non è vero che il Movimento 5 Stelle vuole portare l’Italia fuori dall’euro… vogliamo che siano gli italiani a decidere». Ha detto che il referendum dovrebbe essere preceduto da un iter legislativo che prepari il terreno. E potrebbero anche non tenerlo, se le istituzioni europee si dimostrano assennate. L’ha messa così, senza entrare nei dettagli di cosa intende. Lo interpretiamo come voler tenere una porta aperta alla decisione di rimanere nella zona euro. Ma, purtroppo, in pratica non è così che funzionerà. Il futuro di lungo periodo dell’Italia nell’euro è davvero incerto, e si può facilmente pensare a tutta una serie di scenari, inclusi gli scenari di uscita. Ma c’è uno scenario che possiamo escludere con assoluta certezza: l’uscita dall’euro attraverso un referendum.

Se i 5 Stelle vincono, il che è possibile, ci vorranno dai 2 ai 5 secondi dal primo exit poll perché i tassi di interesse italiani si impennino fino a livelli di crisi, o anche oltre, perché gli investitori dovranno scontare nel prezzo la probabilità non trascurabile di un default, dato che i referendum sono intrinsecamente imprevedibili. Nel momento in cui diventa primo ministro, Di Maio si troverà a gestire una crisi finanziaria. Non possiamo escludere un’uscita dell’Italia dall’euro a seguito di una situazione di panico nei mercati. Né si può escludere lo scenario di un governo italiano che tira fuori un piano, a lungo preparato, per introdurre una moneta parallela, con chiusura delle banche durante un lungo week-end. Ma possiamo escludere un processo ordinato grazie al quale l’Italia cambia la sua Costituzione, e quindi consente di procedere a un referendum sull’euro. Non ci si arriverà mai. Gli eventi precipiteranno ben prima.

Una ragione per cui siamo così certi di questo è che la Banca Centrale Europea, che ha la capacità definitiva di mettere a tappeto qualsiasi attacco dei mercati alla zona euro, non sarà disposta o non potrà aiutare un governo che non si considera vincolato all’euro. Non potrebbe dare avvio al programma Omt per sostenere un governo non conforme. Una più probabile sequenza politica di eventi è quella che chiamiamo lo scenario Huey Long, dal nome del governatore della Louisiana che, a quanto si dice, la notte delle elezioni dichiarò ad un suo assistente la sua intenzione di non mantenere la promessa di tagliare le tasse: «Dite loro che ho mentito». Di Maio o dovrà fare come Huey Long, o dovrà preparare una legislazione di emergenza per uscire dall’euro. In ogni caso, ciò che risulta molto chiaro dall’intervista è che questo giovane uomo è del tutto impreparato. Lasciare l’euro sarebbe la più importante decisione per l’Italia dalla firma del Trattato di Roma, sessant’anni fa. Sarebbe meglio essere pronti. Non è certo un punto secondario nella lista della cose da fare.

(Wolfgang Munchau, “Eurointelligence: come ‘non’ uscire dall’euro, versione 5 Stelle”, dal “Financial Times” del 24 marzo 2017, articolo tradotto e ripreso da “Voci dall’Estero”).
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