MOVIMENTO 5 STELLE
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/2017/03/ah_ma ... rrick.html
di MoVimento 5 Stelle
Oggi la prima puntata delle nuove avventure dell'ispettore #RomanoDerrick, nemico giurato dei fantomatici troll, alle prese con una spy story internazionale. Tratto dalla puntata di ieri di Un Giorno da Pecora
Giornalista di Un giorno da pecora: Secondo lei Putin e la Russia finanziano i 5 Stelle?
Andrea Romano, parlamentare piddino: Penso di sì, non ne ho la certezza naturalmente, ma credo che sia un argomento da investigare. Sicuramente c'è un sostegno di tipo informatico, cioè gli attacchi troll (ci spiega cosa sono? così ci facciamo due risate, ndr) che sono avvenuti in Italia sappiamo che sono riconducibili alla Russia e c'è una sorta di collaborazione informatica tra gli attivisti 5 Stelle e la Russia di Putin. Sono abbastanza convinto che sia così (bravo Romano, l'importante è crederci, ndr). E' una pista da investigare. L'ipotesi che faccio io è che c'è un sostegno organizzativo e logistico alla grande armata digitale dei 5 Stelle in Italia e questo aiuto viene dato da Mosca. Non so se gli danno dei soldi, ma lo sospetto (l'ispettore Derrick ti fa un baffo, ndr).
Di Stefano, che è l'autorevole esponente dei 5 Stelle in campo internazionale, è andato a Mosca al congresso di Russia Unita e lui ha parlato tra i primissimi e ha fatto un discorso di omaggio a Putin, all'invasione della Crimea (il discorso fatto da Manlio Di Stefano all'evento a cui si riferisce Romano Derrick si trova qui e come potrete verificare ha parlato della follia delle sanzioni alla Russia che causano danni milionari alle PMI italiane, ndr). Quando uno parla al congresso vuol dire qualcosa. Loro vanno regolarmente a Mosca. C'è un legame molto stretto tra i 5 Stelle e, non solo la Russia, ma il regime di Putin. A me questo preoccupa (stai tranquillo Romano Derrick, il MoVimento 5 Stelle al governo non farà figuracce internazionali come Renzi, ndr).
Ps: Queste sono tutte le nazioni in cui sono stati in missione i portavoce del MoVimento 5 Stelle della Commissione Esteri
MANLIO DI STEFANO: USA, Francia, Olanda, Inghilterra, Germania, Austria, Belgio, Polonia, Estonia, Israele, Palestina, Portogallo, Spagna, Russia, Venezuela, Argentina, Cina, Marocco, Cipro, Kazakistan, Azerbaigian, Kyrghistan, Georgia, Finlandia, Grecia, Bulgaria, Romania
ALESSANDRO DI BATTISTA: Libano, Giordania, Kazakistan, Palestina, Israele, Ecuador, colombia, Usa, Russia, Egitto, Grecia
DANIELE DEL GROSSO: Kazakistan, India, Tunisia, Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia
MARIA EDERA SPADONI: Palestina, Francia, Spagna, Finlandia, Bosnia ed Erzegovina, Svizzera, Kurdistan, Germania, Grecia, Afghanistan, Inghilterra
SCAGLIUSI: Usa, Inghilterra, Kazakhstan, Azerbaijan, Tagikistan, Austria, Kosovo, Montenegro, Serbia, Finlandia, Bielorussia, Georgia, Mongolia, Svizzera
ORNELLA BERTOROTTA: Usa, Belgio, Colombia, Slovacchia, Palestina, Turchia, Spagna, Argentina, Venezuela
VITO PETROCELLI: Belgio, Birmania, Australia, Venezuela, Argentina, Azerbaijan,Russia, Germania, Cina
Ciao
Paolo11
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Oggi la prima puntata delle nuove avventure dell'ispettore #RomanoDerrick, nemico giurato dei fantomatici troll, alle prese con una spy story internazionale. Tratto dalla puntata di ieri di Un Giorno da Pecora
Giornalista di Un giorno da pecora: Secondo lei Putin e la Russia finanziano i 5 Stelle?
Andrea Romano, parlamentare piddino: Penso di sì, non ne ho la certezza naturalmente, ma credo che sia un argomento da investigare. Sicuramente c'è un sostegno di tipo informatico, cioè gli attacchi troll (ci spiega cosa sono? così ci facciamo due risate, ndr) che sono avvenuti in Italia sappiamo che sono riconducibili alla Russia e c'è una sorta di collaborazione informatica tra gli attivisti 5 Stelle e la Russia di Putin. Sono abbastanza convinto che sia così (bravo Romano, l'importante è crederci, ndr). E' una pista da investigare. L'ipotesi che faccio io è che c'è un sostegno organizzativo e logistico alla grande armata digitale dei 5 Stelle in Italia e questo aiuto viene dato da Mosca. Non so se gli danno dei soldi, ma lo sospetto (l'ispettore Derrick ti fa un baffo, ndr).
Di Stefano, che è l'autorevole esponente dei 5 Stelle in campo internazionale, è andato a Mosca al congresso di Russia Unita e lui ha parlato tra i primissimi e ha fatto un discorso di omaggio a Putin, all'invasione della Crimea (il discorso fatto da Manlio Di Stefano all'evento a cui si riferisce Romano Derrick si trova qui e come potrete verificare ha parlato della follia delle sanzioni alla Russia che causano danni milionari alle PMI italiane, ndr). Quando uno parla al congresso vuol dire qualcosa. Loro vanno regolarmente a Mosca. C'è un legame molto stretto tra i 5 Stelle e, non solo la Russia, ma il regime di Putin. A me questo preoccupa (stai tranquillo Romano Derrick, il MoVimento 5 Stelle al governo non farà figuracce internazionali come Renzi, ndr).
Ps: Queste sono tutte le nazioni in cui sono stati in missione i portavoce del MoVimento 5 Stelle della Commissione Esteri
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/2017/03/il_co ... icato.html
Il Guardian ha chiesto a Beppe Grillo un commento sulla Brexit, che gli ha mandato un testo. Il Guardian però ha fatto sapere che avrebbe pubblicato una versione tagliata. Beppe si è rifiutato. Pubblichiamo qui sotto la versione integrale inviata al Guardian in italiano e in inglese.
di Beppe Grillo
A dare orecchio ai media chiedere il parere dei cittadini sarebbe tendenzioso, mentre lasciar fare a dei banchieri è democrazia. E' come per i contratti in cui entri con qualche parola al telefono (spesso neppure quella) e per uscirne ci vuole l'avvocato. A Roma si percepiva solo il fantasma dei 500.000.000 di cittadini europei, fra le nebbie in cui naviga il Titanic: arroganza e sorrisi. Odio malcelato persino fra chi ci guadagna. Virginia Raggi ricorda nel suo discorso che l'Europa è dei popoli... e subisce la censura.
Ma è lo strumento referendario quello davvero censurato! "Guai a chiedere ai cittadini... poi succede una Brexit"... forse, Brexit, è il sostituto di "48" per indicare il caos sullo Zanichelli dell'immaginario collettivo. Ma non possono essere i media a dare il senso alle cose, alle parole e agli strumenti della democrazia!
C'è da chiedersi se "democrazia" e "referendum" ci siano ancora in quel l'immaginario collettivo che questi credono di avere ancora sotto ipnosi. Certo che c'è. L'Europa con il Marco travestito da Euro resta priva della legittimazione popolare sin dall'inizio: i cittadini devono vivere nell'austerità come Hansel e Gretel: pronti per le fauci bancarie... favole che, per chi è adulto, sono incubi.
Si riuniscono a Roma fra mille allarmi di ogni genere: l'unica cosa che il nostro Paese può vantare è il numero di poliziotti schierati. La gente è stordita: come nella pubblicità della amplifon vive nella bolla; sopportando i servi di chi le bolle ha creato. Virginia Raggi parla, gli Inglesi hanno parlato ma... un po' di frettolose strette di mano fra croupier insiste nel colpevolizzarli.
Non voglio paragonare il sindaco di Roma a tutti gli inglesi messi insieme: ma loro hanno la fortuna del voto, noi qui censuriamo persino un sindaco.
Il TG1 l'ha miracolata, trasformandola in qualche spot intervallato da pubblicità. Questi sono governi che hanno paura del popolo, come monarchie strafatte, incomplete, con i musi piantati nei loro trogoli. Con i mille pretesti di una provvidenziale tensione sono stati sbrigativi e sintetici, come robot.
Ma è un'altra bolla: lo strumento referendario è ancora lì: possiamo ancora mettere mano a questo palcoscenico. Hanno preteso di recitare senza pubblico ancora una volta, neppure un poker ma un semplice solitario giocato in 27 avanzi di democrazia. Junker, con il suo libro bianco per uscire dalla crisi ha presentato un libro di pagine bianche oppure il manuale per la sopravvivenza delle giovani marmotte tedesche. Nel frattempo gli inglesi hanno ripreso a determinarsi liberamente.
Versione in inglese
If we listen to the media, asking citizens for their opinion it is biased, while letting bankers do what they want is democracy. It’s like the contracts which you agree to by phone (and sometimes not even that) but it takes a lawyer to get out of them. In Rome, all we saw was the ghost of the 500 million European citizens in the fog of the Titanic: arrogance and smiles. The ill-concealed hatred, even among those who benefit it. Virginia Raggi reminds everyone in her speech that Europe belongs to the people, and she gets censored. But the referendum is the tool that is really censored ! “But don’t ask the citizens … or you’ll get a Brexit!” … maybe Brexit is the synonymous of “ ’48 ” (i.e. “all hell breaks loose”, byt the 1848 European revolution movements) which on the renown Italian Zanichelli dictionary means total chaos. The media can’t be the ones who give meaning to things, words and the tools of democracy. We have to ask if democracy and referendum still exist in the collective imagination – which these people think they have hypnotized. Of course it’s there. This Europe, with a Deutsche Mark dressed up as a Euro, has lacked popular legitimacy from the start. Citizens still have to live with austerity like Hansel and Gretel. These are fairytales which are nightmares for those who are adults. They gathered in Rome amid a thousand alerts of every kind. The only thing that our Country can boast of is the number of deployed police officers. People are stunned, living in a bubble, as slaves of those who created the bubble. Virginia Raggi speaks, the English citizens have spoken but … they are being found guilty after a few handshakes among the card dealers. I do not want to compare the mayor of Rome to all the English people, but they were lucky to have had a vote, here we even censor a mayor. By interrupting her speech with commercials, public television news TG1 turned her into a miraculous success, treating her as a commercial herself. These are governments that are afraid of the people, like incomplete, gluttonous monarchies, with their mugs stuck in the ditches. With a thousand excuses for their providential tensions they are succinct, like robots. But that’s just another “bubble”, the referendum tool is still there, we can still affect this stage. They wanted to perform without an audience once again, it is not a poker game but a solitaire played by 27 leftovers of democracy. With his White Paper to emerge from the crisis, Juncker presented a book of white sheets of paper, a survival manual for the young German marmots. Meanwhile the English people are freely moving to self-determination
Ciao
Paolo11
Il Guardian ha chiesto a Beppe Grillo un commento sulla Brexit, che gli ha mandato un testo. Il Guardian però ha fatto sapere che avrebbe pubblicato una versione tagliata. Beppe si è rifiutato. Pubblichiamo qui sotto la versione integrale inviata al Guardian in italiano e in inglese.
di Beppe Grillo
A dare orecchio ai media chiedere il parere dei cittadini sarebbe tendenzioso, mentre lasciar fare a dei banchieri è democrazia. E' come per i contratti in cui entri con qualche parola al telefono (spesso neppure quella) e per uscirne ci vuole l'avvocato. A Roma si percepiva solo il fantasma dei 500.000.000 di cittadini europei, fra le nebbie in cui naviga il Titanic: arroganza e sorrisi. Odio malcelato persino fra chi ci guadagna. Virginia Raggi ricorda nel suo discorso che l'Europa è dei popoli... e subisce la censura.
Ma è lo strumento referendario quello davvero censurato! "Guai a chiedere ai cittadini... poi succede una Brexit"... forse, Brexit, è il sostituto di "48" per indicare il caos sullo Zanichelli dell'immaginario collettivo. Ma non possono essere i media a dare il senso alle cose, alle parole e agli strumenti della democrazia!
C'è da chiedersi se "democrazia" e "referendum" ci siano ancora in quel l'immaginario collettivo che questi credono di avere ancora sotto ipnosi. Certo che c'è. L'Europa con il Marco travestito da Euro resta priva della legittimazione popolare sin dall'inizio: i cittadini devono vivere nell'austerità come Hansel e Gretel: pronti per le fauci bancarie... favole che, per chi è adulto, sono incubi.
Si riuniscono a Roma fra mille allarmi di ogni genere: l'unica cosa che il nostro Paese può vantare è il numero di poliziotti schierati. La gente è stordita: come nella pubblicità della amplifon vive nella bolla; sopportando i servi di chi le bolle ha creato. Virginia Raggi parla, gli Inglesi hanno parlato ma... un po' di frettolose strette di mano fra croupier insiste nel colpevolizzarli.
Non voglio paragonare il sindaco di Roma a tutti gli inglesi messi insieme: ma loro hanno la fortuna del voto, noi qui censuriamo persino un sindaco.
Il TG1 l'ha miracolata, trasformandola in qualche spot intervallato da pubblicità. Questi sono governi che hanno paura del popolo, come monarchie strafatte, incomplete, con i musi piantati nei loro trogoli. Con i mille pretesti di una provvidenziale tensione sono stati sbrigativi e sintetici, come robot.
Ma è un'altra bolla: lo strumento referendario è ancora lì: possiamo ancora mettere mano a questo palcoscenico. Hanno preteso di recitare senza pubblico ancora una volta, neppure un poker ma un semplice solitario giocato in 27 avanzi di democrazia. Junker, con il suo libro bianco per uscire dalla crisi ha presentato un libro di pagine bianche oppure il manuale per la sopravvivenza delle giovani marmotte tedesche. Nel frattempo gli inglesi hanno ripreso a determinarsi liberamente.
Versione in inglese
If we listen to the media, asking citizens for their opinion it is biased, while letting bankers do what they want is democracy. It’s like the contracts which you agree to by phone (and sometimes not even that) but it takes a lawyer to get out of them. In Rome, all we saw was the ghost of the 500 million European citizens in the fog of the Titanic: arrogance and smiles. The ill-concealed hatred, even among those who benefit it. Virginia Raggi reminds everyone in her speech that Europe belongs to the people, and she gets censored. But the referendum is the tool that is really censored ! “But don’t ask the citizens … or you’ll get a Brexit!” … maybe Brexit is the synonymous of “ ’48 ” (i.e. “all hell breaks loose”, byt the 1848 European revolution movements) which on the renown Italian Zanichelli dictionary means total chaos. The media can’t be the ones who give meaning to things, words and the tools of democracy. We have to ask if democracy and referendum still exist in the collective imagination – which these people think they have hypnotized. Of course it’s there. This Europe, with a Deutsche Mark dressed up as a Euro, has lacked popular legitimacy from the start. Citizens still have to live with austerity like Hansel and Gretel. These are fairytales which are nightmares for those who are adults. They gathered in Rome amid a thousand alerts of every kind. The only thing that our Country can boast of is the number of deployed police officers. People are stunned, living in a bubble, as slaves of those who created the bubble. Virginia Raggi speaks, the English citizens have spoken but … they are being found guilty after a few handshakes among the card dealers. I do not want to compare the mayor of Rome to all the English people, but they were lucky to have had a vote, here we even censor a mayor. By interrupting her speech with commercials, public television news TG1 turned her into a miraculous success, treating her as a commercial herself. These are governments that are afraid of the people, like incomplete, gluttonous monarchies, with their mugs stuck in the ditches. With a thousand excuses for their providential tensions they are succinct, like robots. But that’s just another “bubble”, the referendum tool is still there, we can still affect this stage. They wanted to perform without an audience once again, it is not a poker game but a solitaire played by 27 leftovers of democracy. With his White Paper to emerge from the crisis, Juncker presented a book of white sheets of paper, a survival manual for the young German marmots. Meanwhile the English people are freely moving to self-determination
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/2017/03/debor ... riale.html
di MoVimento 5 Stelle Friuli Venezia Giulia
Debora Serracchiani è una mentitrice seriale. Come è ovvio, nel Friuli Venezia Giulia il MoVimento 5 Stelle, infatti, ha votato a favore dell’abrogazione dei vitalizi. I consiglieri pentastellati hanno bocciato invece la legge sui tagli ai costi della politica presentata dall’esecutivo regionale di centrosinistra che, tra i vari articoli inutili, prevedeva uno solo condivisibile: appunto l’abrogazione del vitalizio.
La legge sui tagli ai costi della politica del Fvg è uno dei tanti provvedimenti “made in Debora”, approvati e dati in pasto all’opinione pubblica con unico obiettivo: prendere per i fondelli i cittadini. Tanto per fare un esempio molto concreto, in campagna elettorale Serracchiani aveva promesso un taglio del 50 per cento degli stipendi dei consiglieri regionali. Con la sua legge del giugno 2013, numeri alla mano, il netto in busta paga di un consigliere regionale, al contrario, è stato ridotto appena del 15%. Inoltre la presidente del Friuli Venezia Giulia e numero 2 del Pd nazionale ha pensato bene di aumentare i rimborsi forfettari per gli eletti in Consiglio regionale. Altro che tagli del 50 per cento!
Fatti e non balle. Come gli 800 mila euro che finora i cinque consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle hanno restituito, complessivamente, ai cittadini e alle imprese del Friuli Venezia Giulia dal giorno in cui sono stati eletti nell’aprile 2013. Parliamo di una quota rilevante, che si aggira attorno al 65%, delle indennità ricevute mese per mese, versata nel “Fondo per lo sviluppo” della Regione Fvg. E sono centinaia le piccole aziende che hanno potuto accedere a questo Fondo per realizzare importanti progetti a sostegno dell’economia e dell’occupazione. La rinuncia dei consiglieri M5S al vitalizio – con lettera protocollata – è datata invece giugno 2013 senza aspettare l’abolizione in Aula!
Fatti e non balle. Come il caso del vitalizio europeo della stessa Debora Serracchiani. È dal dicembre 2013 che il M5S Fvg chiede con atti ufficiali alla presidente della Regione Fvg se ha rinunciato a questo ulteriore – odioso – privilegio. Fra 16 anni, quando avrà 63 anni, Serracchiani, per essere già stata parlamentare europea, prenderà un vitalizio di oltre mille euro al mese. Che sommerà a tutti gli altri privilegi acquisiti finora. Da Debora finora nessuna smentita o conferma!
Ciao
Paolo11
di MoVimento 5 Stelle Friuli Venezia Giulia
Debora Serracchiani è una mentitrice seriale. Come è ovvio, nel Friuli Venezia Giulia il MoVimento 5 Stelle, infatti, ha votato a favore dell’abrogazione dei vitalizi. I consiglieri pentastellati hanno bocciato invece la legge sui tagli ai costi della politica presentata dall’esecutivo regionale di centrosinistra che, tra i vari articoli inutili, prevedeva uno solo condivisibile: appunto l’abrogazione del vitalizio.
La legge sui tagli ai costi della politica del Fvg è uno dei tanti provvedimenti “made in Debora”, approvati e dati in pasto all’opinione pubblica con unico obiettivo: prendere per i fondelli i cittadini. Tanto per fare un esempio molto concreto, in campagna elettorale Serracchiani aveva promesso un taglio del 50 per cento degli stipendi dei consiglieri regionali. Con la sua legge del giugno 2013, numeri alla mano, il netto in busta paga di un consigliere regionale, al contrario, è stato ridotto appena del 15%. Inoltre la presidente del Friuli Venezia Giulia e numero 2 del Pd nazionale ha pensato bene di aumentare i rimborsi forfettari per gli eletti in Consiglio regionale. Altro che tagli del 50 per cento!
Fatti e non balle. Come gli 800 mila euro che finora i cinque consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle hanno restituito, complessivamente, ai cittadini e alle imprese del Friuli Venezia Giulia dal giorno in cui sono stati eletti nell’aprile 2013. Parliamo di una quota rilevante, che si aggira attorno al 65%, delle indennità ricevute mese per mese, versata nel “Fondo per lo sviluppo” della Regione Fvg. E sono centinaia le piccole aziende che hanno potuto accedere a questo Fondo per realizzare importanti progetti a sostegno dell’economia e dell’occupazione. La rinuncia dei consiglieri M5S al vitalizio – con lettera protocollata – è datata invece giugno 2013 senza aspettare l’abolizione in Aula!
Fatti e non balle. Come il caso del vitalizio europeo della stessa Debora Serracchiani. È dal dicembre 2013 che il M5S Fvg chiede con atti ufficiali alla presidente della Regione Fvg se ha rinunciato a questo ulteriore – odioso – privilegio. Fra 16 anni, quando avrà 63 anni, Serracchiani, per essere già stata parlamentare europea, prenderà un vitalizio di oltre mille euro al mese. Che sommerà a tutti gli altri privilegi acquisiti finora. Da Debora finora nessuna smentita o conferma!
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/2017/03/progr ... rismo.html
di Fulvio Scaglione – Giornalista e reporter di guerra
Nel dicembre del 2016, quando l'Unione Europea ha deciso di prolungare di altri sei mesi le sanzioni economiche varate nel marzo del 2014 contro la Russia, il danno per l'Italia era ormai arrivato a 10 miliardi di euro in mancate esportazioni. Tutti sulle spalle del nostro Paese, che nel 2013 era il secondo esportatore verso la Russia tra i Paesi dell'Unione Europea, e registrava con la Russia un interscambio commerciale del valore di 40 miliardi di euro l'anno.
Per avere un'idea di che cosa significano cifre come queste, basterà ricordare che il valore dell'intera legge di stabilità varata dal Parlamento italiano nel 2016 è stato di 35 miliardi. Per non parlare poi di quanto successo nel complesso dell'Unione Europea, dove secondo uno studio dell'Istituto per gli Studi Internazionali di economia di Vienna, nello stesso periodo 2014-2016 il danno è arrivato a sfiorare i 45 miliardi di euro, con la perdita di 900 mila posti di lavoro. Insomma un disastro economico che non ci possiamo permettere, e che non ha contribuito in alcun modo alla risoluzione del problema per cui le sanzioni erano stati adottate: la crisi in Ucraina e la riannessione della Crimea da parte della Russia.
Ma per quanto siano clamorosi i dati, l'aspetto economico della relazione con la Russia non è nemmeno il più importante. Assai più decisiva è la necessità di recuperare un rapporto costruttivo con un Paese, la Russia, che può offrire un contributo decisivo nelle relazioni internazionali. Oggi la Russia è protagonista in Medioriente, dove ha impresso una svolta sia alla complessa trattativa che ha portato all'accordo sul nucleare iraniano, che al sanguinoso conflitto in Siria. E lo è anche nell'Africa del Nord, dove è diventata un partner strategico dell'Egitto, e negli ultimi tempi anche un attore sempre più influente nella crisi libica. Stiamo parlando del nostro Mediterraneo, una frontiera d'acqua ormai decisiva come la questione dei flussi migratori, per fare solo un esempio, dimostra. Perché dobbiamo privarci della collaborazione con la Russia?
In Europa, poi, un cambio di atteggiamento è ancora più urgente. Per lunghi anni la Russia post-sovietica ha intrattenuto con l'Unione Europea, e con quasi tutti i Paesi che la compongono, rapporti cordiali segnalati dal reciproco interesse economico (tra il 2000 e 2005 il commercio tra le due entità è cresciuto del 70%) ma anche da una prospettiva più ampia che sarebbe giusto definire "civile". Nel dicembre del 2010, quando Unione europea e Russia raggiunsero una serie di accordi per l'adesione della Russia all'Organizzazione Mondiale del Commercio, Vladimir Putin in un'intervista al giornale tedesco Suddeutsche Zeitung, si spinse ad immaginare un'unica area di libere relazioni economiche da Lisbona a Vladivostok, dall'Atlantico al Pacifico. E questo un anno dopo la decisione dell'Unione Europea di varare il partenariato orientale, per attrarre nell'orbita di Bruxelles i paesi dell'ex blocco sovietico.
Queste prospettive hanno disturbato "l'amico americano", che infatti si è dato molto da fare sfruttando le relazioni con una serie di Paesi che prendono i soldi a Bruxelles ma gli ordini a Washington, e infine contribuendo a provocare la crisi in Ucraina, affinché la relazione cordiale tra l'entità Europea e lo Stato russo fosse interrotta. Noi ora vediamo tutti i danni arrecati da quella strategia: c'è la guerra in Europa; la tensione ai confini esterni del continente cresce fino a prospettare un confronto tra le forze Nato e quelle russe; l'Unione europea è sempre più divisa; la Russia non crolla ma volta le spalle all'Occidente, costruisce relazioni strategiche con altri grandi paesi come la Cina, e recupera quelle in crisi come con la Turchia. E' un braccio di ferro che ha conseguenze solo negative per l'Europa, e di certo non fa cambiare la Russia, nemmeno nel senso di quella maggiore democratizzazione che molti dicono di auspicare
Ciao
Paolo11
Sarebbe ora di pensare ai nostri interessi, riprendere gli scambi con la Russia.Visto che il presidente Usa fà i propri interessi. esportazioni.
di Fulvio Scaglione – Giornalista e reporter di guerra
Nel dicembre del 2016, quando l'Unione Europea ha deciso di prolungare di altri sei mesi le sanzioni economiche varate nel marzo del 2014 contro la Russia, il danno per l'Italia era ormai arrivato a 10 miliardi di euro in mancate esportazioni. Tutti sulle spalle del nostro Paese, che nel 2013 era il secondo esportatore verso la Russia tra i Paesi dell'Unione Europea, e registrava con la Russia un interscambio commerciale del valore di 40 miliardi di euro l'anno.
Per avere un'idea di che cosa significano cifre come queste, basterà ricordare che il valore dell'intera legge di stabilità varata dal Parlamento italiano nel 2016 è stato di 35 miliardi. Per non parlare poi di quanto successo nel complesso dell'Unione Europea, dove secondo uno studio dell'Istituto per gli Studi Internazionali di economia di Vienna, nello stesso periodo 2014-2016 il danno è arrivato a sfiorare i 45 miliardi di euro, con la perdita di 900 mila posti di lavoro. Insomma un disastro economico che non ci possiamo permettere, e che non ha contribuito in alcun modo alla risoluzione del problema per cui le sanzioni erano stati adottate: la crisi in Ucraina e la riannessione della Crimea da parte della Russia.
Ma per quanto siano clamorosi i dati, l'aspetto economico della relazione con la Russia non è nemmeno il più importante. Assai più decisiva è la necessità di recuperare un rapporto costruttivo con un Paese, la Russia, che può offrire un contributo decisivo nelle relazioni internazionali. Oggi la Russia è protagonista in Medioriente, dove ha impresso una svolta sia alla complessa trattativa che ha portato all'accordo sul nucleare iraniano, che al sanguinoso conflitto in Siria. E lo è anche nell'Africa del Nord, dove è diventata un partner strategico dell'Egitto, e negli ultimi tempi anche un attore sempre più influente nella crisi libica. Stiamo parlando del nostro Mediterraneo, una frontiera d'acqua ormai decisiva come la questione dei flussi migratori, per fare solo un esempio, dimostra. Perché dobbiamo privarci della collaborazione con la Russia?
In Europa, poi, un cambio di atteggiamento è ancora più urgente. Per lunghi anni la Russia post-sovietica ha intrattenuto con l'Unione Europea, e con quasi tutti i Paesi che la compongono, rapporti cordiali segnalati dal reciproco interesse economico (tra il 2000 e 2005 il commercio tra le due entità è cresciuto del 70%) ma anche da una prospettiva più ampia che sarebbe giusto definire "civile". Nel dicembre del 2010, quando Unione europea e Russia raggiunsero una serie di accordi per l'adesione della Russia all'Organizzazione Mondiale del Commercio, Vladimir Putin in un'intervista al giornale tedesco Suddeutsche Zeitung, si spinse ad immaginare un'unica area di libere relazioni economiche da Lisbona a Vladivostok, dall'Atlantico al Pacifico. E questo un anno dopo la decisione dell'Unione Europea di varare il partenariato orientale, per attrarre nell'orbita di Bruxelles i paesi dell'ex blocco sovietico.
Queste prospettive hanno disturbato "l'amico americano", che infatti si è dato molto da fare sfruttando le relazioni con una serie di Paesi che prendono i soldi a Bruxelles ma gli ordini a Washington, e infine contribuendo a provocare la crisi in Ucraina, affinché la relazione cordiale tra l'entità Europea e lo Stato russo fosse interrotta. Noi ora vediamo tutti i danni arrecati da quella strategia: c'è la guerra in Europa; la tensione ai confini esterni del continente cresce fino a prospettare un confronto tra le forze Nato e quelle russe; l'Unione europea è sempre più divisa; la Russia non crolla ma volta le spalle all'Occidente, costruisce relazioni strategiche con altri grandi paesi come la Cina, e recupera quelle in crisi come con la Turchia. E' un braccio di ferro che ha conseguenze solo negative per l'Europa, e di certo non fa cambiare la Russia, nemmeno nel senso di quella maggiore democratizzazione che molti dicono di auspicare
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Paolo11
Sarebbe ora di pensare ai nostri interessi, riprendere gli scambi con la Russia.Visto che il presidente Usa fà i propri interessi. esportazioni.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Roma, M5s propone petizioni online e voto elettronico per referendum comunali senza quorum
La delibera, a prima firma del consigliere M5s Angelo Struni, è stata presentata dall'assessora alla Roma Semplice Flavia Marzano e dal deputato Riccardo Fraccaro. Tra i presenti anche la sindaca Virginia Raggi. "Vogliamo passare da Mafia Capitale alla capitale della democrazia diretta". I dem: "Dati a Casaleggio, è pericoloso". La replica sul blog: "Falso, levate er vino alla Serracchiani"
di F. Q. | 4 aprile 2017
Mi sembra un passo avanti di notevole importanza che scombinerà i giochi politici di molti.
C'è solo da mettere in particolare rilievo quanto sarà fondamentale una informazione corretta e approfondita sulle tematiche in discussione.
La delibera, a prima firma del consigliere M5s Angelo Struni, è stata presentata dall'assessora alla Roma Semplice Flavia Marzano e dal deputato Riccardo Fraccaro. Tra i presenti anche la sindaca Virginia Raggi. "Vogliamo passare da Mafia Capitale alla capitale della democrazia diretta". I dem: "Dati a Casaleggio, è pericoloso". La replica sul blog: "Falso, levate er vino alla Serracchiani"
di F. Q. | 4 aprile 2017
Mi sembra un passo avanti di notevole importanza che scombinerà i giochi politici di molti.
C'è solo da mettere in particolare rilievo quanto sarà fondamentale una informazione corretta e approfondita sulle tematiche in discussione.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Con il M5S probabile primo partito alle prossime elezioni e nessun altra coalizione omogenea il presidente della repubblica dovrebbe dare a loro l'incarico per fare il governo.
Non avendo la maggioranza dei voti in entrambe le camere la sola possibilità è un governo di minoranza che dovrebbe cercare i voti su ogni singolo provvedimento.
Se da un lato è giusto che il parlamento sia eletto con un sistema proporzionale più o meno puro, dall'altro lato bisogna anche governare il paese.
Si potrebbe ipotizzare una elezione diretta del presidente con poteri per una amministrazione normale del paese e lasciare al Parlamento il potere legislativo. Più o meno come negli USA, ma aumentando notevolmente gli interventi diretti dei cittadini tramite referendum senza quorum ( o minimo) proposte di iniziative parlamentari ecc. ecc. analogamente a quanto viene proposto dal M5S per Roma.
Oggi contrariamente il Parlamento è diventato un esecutore delle proposte del governo.
Non avendo la maggioranza dei voti in entrambe le camere la sola possibilità è un governo di minoranza che dovrebbe cercare i voti su ogni singolo provvedimento.
Se da un lato è giusto che il parlamento sia eletto con un sistema proporzionale più o meno puro, dall'altro lato bisogna anche governare il paese.
Si potrebbe ipotizzare una elezione diretta del presidente con poteri per una amministrazione normale del paese e lasciare al Parlamento il potere legislativo. Più o meno come negli USA, ma aumentando notevolmente gli interventi diretti dei cittadini tramite referendum senza quorum ( o minimo) proposte di iniziative parlamentari ecc. ecc. analogamente a quanto viene proposto dal M5S per Roma.
Oggi contrariamente il Parlamento è diventato un esecutore delle proposte del governo.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Parli dell'elezione diretta del presidente della repubblica o del premier? Non è detto che la seconda ipotesi sia meno rischiosa.
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
RIPETO LA DOMANDA POSTA IL : Inviato: 25/02/2017, 15:01
MA PERCHE' GIUSEPPE GRILLO SI E' DATO ALLA POLITICA?
QUAL'E' IL VOSTRO PARERE??????????????????????
RIMASTA A TUTTORA COMPLETAMENTE INEVASA
MA PERCHE' GIUSEPPE GRILLO SI E' DATO ALLA POLITICA?
QUAL'E' IL VOSTRO PARERE??????????????????????
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Re: MOVIMENTO 5 STELLE
LA NECESSITA' DI RIPETERE LA DOMANDA NASCE DALLA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO DI DAGOSPIA.
8 apr 2017 12:31
1. “STATE A SPUTA’ NEL PIATTO IN CUI SE MAGNA": ESPULSIONI, PARANOIE E PISTOLE NEL DOCUMENTARIO DI UNA REGISTA DANESE CHE SVELA L'ASCESA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
2. LE LITI FEROCI, IL POTERE DI GRILLO: "FATE COME VOLETE, MA SAPPIATE CHE..."; LA RABBIA DI BEPPE "IL GRIGIO" (COME LO CHIAMA VITO CRIMI) QUANDO VIENE MESSO IN DISCUSSIONE - LA PISTOLA DI GIARRUSSO E IL PADRE CHE IN DIALETTO LO INVITA A "TIRAR FUORI LE PALLE"
3. LA DERIVA PERSONALISTICA, LE EPURAZIONI, L'ADDIO AMARO DI ORELLANA E L’IRA DI PAOLA TAVERNA CHE RIESCE A FAR PIANGERE UNA SENATRICE: "VOJO CHE ME FATE IL FAVORE DI LEVARVE DAI COJONI. VOI STATE QUI PER GRAZIA RICEVUTA DE BEPPE GRILLO...." - VIDEO
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 145406.htm
Ilario Lombardo per la Stampa
«Dovreste vivere in Italia per capire cos' è la paranoia», dice Mario Giarrusso, senatore e attore prestato a interpretare se stesso, «è la cosa che ti fa dubitare dei tuoi stessi amici». La frase va finendo mentre Giarrusso è seduto in trattoria ad ascoltare quei suoi amici e colleghi che poco dopo saranno espulsi dal M5S: Francesco Campanella, Luis Orellana, Lorenzo Battista.
Nel frattempo Giarrusso raccoglie minacce di morte e si compra una pistola che, con eccesso di immaginario cinematografico, porta con sé a letto. Siamo nel 2014 e la paranoia nel M5S è al suo culmine. Poi, resterà come una ferita e una cifra comportamentale, come un sapore in bocca che non va più via.
Il documentario Quasi due anni prima, una regista danese, Lise Birk Pedersen, ottiene, unica al mondo, di poter raccontare il M5S dal suo interno, seguendo nel privato e nelle riunioni quattro senatori grillini. Paola Taverna, Alberto Airola, Mario Giarrusso, Luis Orellana. Nessun velo, nessuna finzione, se non la posa attoriale che ogni tanto prende chi sa di avere una telecamera accesa intorno a sé.
Il risultato è «Tutti a casa - Inside M5S», il documentario di Pedersen, ieri in anteprima al festival di Pordenone «Le voci dell' inchiesta». È un racconto lungo tre anni, dallo Tsunami tour di Beppe Grillo, le piazze piene che annunciavano, inascoltate, il maremoto politico, a un comizio del 2015 organizzato sulla coda di Mafia Capitale, che invece annunciava la scontata vittoria del M5S a Roma.
In mezzo ci sono aneddoti divertenti e dolorosi. C' è quella volta in cui sempre Giarrusso, sfinito dalle discussioni con gli attivisti ai banchetti in Sicilia che spingono per l' accordo con il Pd di Pier Luigi Bersani, si addormenta nella cameretta di quand' era bambino, con la sciarpa del Catania sopra il letto e il padre che gli dice in dialetto di «tirar fuori le palle». Giarrusso è un omone addolcito dall' amore per la musica classica, dilaniato per mesi dai dubbi se accettare un compromesso con i dem.
Chi invece non sente ragioni è Taverna, capace far piangere una senatrice, Michela Montevecchi. La scena si svolge durante l' assemblea che decreterà l' espulsione della collega Adele Gambaro, rea di aver accusato Grillo di scrivere post violenti («il Parlamento è una tomba maleodorante»). Interviene Taverna in italiano-romanesco: «Vojo che me fate il favore di levarve dai cojoni. Voi state qui per grazia ricevuta de Beppe Grillo, e state a sputà nel piatto in cui se magna».
Ma c' è chi della grazia ricevuta non sa che farsene, e vorrebbe fare politica, ragionare con la propria testa, come Orellana che nell' intimità dello sconforto dice: «Per il 99% degli attivisti Beppe è perfetto e non può sbagliare».
Beppe li porta fino alle soglie del Parlamento, dove è un po' cominciato e un po' finito tutto. Poi riappare solo di tanto in tanto dal vivavoce di un iPhone, su quello di Vito Crimi, dove è registrato come «Il Grigio». La telecamera entra nelle assemblee e dà ragione ai retroscena che hanno raccontato i giornali, incuranti degli attacchi di un Movimento che si è subito rimangiato le promesse di trasparenza. Si vede come «Il Grigio» impone le scelte: «Fate come volete, ma sappiate che»; la sua rabbia impietosa quando viene messo in discussione.
Senza filtri Dove si spegne lo streaming si accende l' occhio di Pedersen su semplici cittadini entrati in un gioco più complesso di loro, dove parlare liberamente diventa sempre meno gradito. La regista ha detto di aver cominciato senza sapere nulla del M5S, mossa da curiosità. La fortuna l' ha premiata e le ha permesso di raccontare cosa è successo davvero, senza pregiudizi e con quel rigore scandinavo che come nulla fa passare dal comico al drammatico.
Le liti feroci, il potere di Grillo, il conformismo di alcuni, la ribellione di altri, le epurazioni, la deriva personalistica e autoritaria del M5S, Airola che preme Sì sul tablet per espellere Gambaro, l' addio amaro di Orellana: «Ascoltare cosa dicono gli altri dovrebbe essere lo scopo di chi sta in Parlamento». È un documento storico su un esperimento antropologico.
E che parla di oggi, parla di quanto è successo a Genova, e potrebbe risuccedere. La parola onestà si sente riecheggiare fino al finale, a Roma, dove si chiude come si era cominciato, sui volti del pubblico a un comizio di Grillo che è anche spettacolo: «La manifestazione dell' onestà», dopo Mafia Capitale. Poco prima le telecamere mostravano Taverna e Airola fumare nelle stanze del Senato, dove è vietato farlo, inconsapevoli che l' onestà comincia sempre dal rispetto delle piccole regole.
8 apr 2017 12:31
1. “STATE A SPUTA’ NEL PIATTO IN CUI SE MAGNA": ESPULSIONI, PARANOIE E PISTOLE NEL DOCUMENTARIO DI UNA REGISTA DANESE CHE SVELA L'ASCESA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
2. LE LITI FEROCI, IL POTERE DI GRILLO: "FATE COME VOLETE, MA SAPPIATE CHE..."; LA RABBIA DI BEPPE "IL GRIGIO" (COME LO CHIAMA VITO CRIMI) QUANDO VIENE MESSO IN DISCUSSIONE - LA PISTOLA DI GIARRUSSO E IL PADRE CHE IN DIALETTO LO INVITA A "TIRAR FUORI LE PALLE"
3. LA DERIVA PERSONALISTICA, LE EPURAZIONI, L'ADDIO AMARO DI ORELLANA E L’IRA DI PAOLA TAVERNA CHE RIESCE A FAR PIANGERE UNA SENATRICE: "VOJO CHE ME FATE IL FAVORE DI LEVARVE DAI COJONI. VOI STATE QUI PER GRAZIA RICEVUTA DE BEPPE GRILLO...." - VIDEO
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 145406.htm
Ilario Lombardo per la Stampa
«Dovreste vivere in Italia per capire cos' è la paranoia», dice Mario Giarrusso, senatore e attore prestato a interpretare se stesso, «è la cosa che ti fa dubitare dei tuoi stessi amici». La frase va finendo mentre Giarrusso è seduto in trattoria ad ascoltare quei suoi amici e colleghi che poco dopo saranno espulsi dal M5S: Francesco Campanella, Luis Orellana, Lorenzo Battista.
Nel frattempo Giarrusso raccoglie minacce di morte e si compra una pistola che, con eccesso di immaginario cinematografico, porta con sé a letto. Siamo nel 2014 e la paranoia nel M5S è al suo culmine. Poi, resterà come una ferita e una cifra comportamentale, come un sapore in bocca che non va più via.
Il documentario Quasi due anni prima, una regista danese, Lise Birk Pedersen, ottiene, unica al mondo, di poter raccontare il M5S dal suo interno, seguendo nel privato e nelle riunioni quattro senatori grillini. Paola Taverna, Alberto Airola, Mario Giarrusso, Luis Orellana. Nessun velo, nessuna finzione, se non la posa attoriale che ogni tanto prende chi sa di avere una telecamera accesa intorno a sé.
Il risultato è «Tutti a casa - Inside M5S», il documentario di Pedersen, ieri in anteprima al festival di Pordenone «Le voci dell' inchiesta». È un racconto lungo tre anni, dallo Tsunami tour di Beppe Grillo, le piazze piene che annunciavano, inascoltate, il maremoto politico, a un comizio del 2015 organizzato sulla coda di Mafia Capitale, che invece annunciava la scontata vittoria del M5S a Roma.
In mezzo ci sono aneddoti divertenti e dolorosi. C' è quella volta in cui sempre Giarrusso, sfinito dalle discussioni con gli attivisti ai banchetti in Sicilia che spingono per l' accordo con il Pd di Pier Luigi Bersani, si addormenta nella cameretta di quand' era bambino, con la sciarpa del Catania sopra il letto e il padre che gli dice in dialetto di «tirar fuori le palle». Giarrusso è un omone addolcito dall' amore per la musica classica, dilaniato per mesi dai dubbi se accettare un compromesso con i dem.
Chi invece non sente ragioni è Taverna, capace far piangere una senatrice, Michela Montevecchi. La scena si svolge durante l' assemblea che decreterà l' espulsione della collega Adele Gambaro, rea di aver accusato Grillo di scrivere post violenti («il Parlamento è una tomba maleodorante»). Interviene Taverna in italiano-romanesco: «Vojo che me fate il favore di levarve dai cojoni. Voi state qui per grazia ricevuta de Beppe Grillo, e state a sputà nel piatto in cui se magna».
Ma c' è chi della grazia ricevuta non sa che farsene, e vorrebbe fare politica, ragionare con la propria testa, come Orellana che nell' intimità dello sconforto dice: «Per il 99% degli attivisti Beppe è perfetto e non può sbagliare».
Beppe li porta fino alle soglie del Parlamento, dove è un po' cominciato e un po' finito tutto. Poi riappare solo di tanto in tanto dal vivavoce di un iPhone, su quello di Vito Crimi, dove è registrato come «Il Grigio». La telecamera entra nelle assemblee e dà ragione ai retroscena che hanno raccontato i giornali, incuranti degli attacchi di un Movimento che si è subito rimangiato le promesse di trasparenza. Si vede come «Il Grigio» impone le scelte: «Fate come volete, ma sappiate che»; la sua rabbia impietosa quando viene messo in discussione.
Senza filtri Dove si spegne lo streaming si accende l' occhio di Pedersen su semplici cittadini entrati in un gioco più complesso di loro, dove parlare liberamente diventa sempre meno gradito. La regista ha detto di aver cominciato senza sapere nulla del M5S, mossa da curiosità. La fortuna l' ha premiata e le ha permesso di raccontare cosa è successo davvero, senza pregiudizi e con quel rigore scandinavo che come nulla fa passare dal comico al drammatico.
Le liti feroci, il potere di Grillo, il conformismo di alcuni, la ribellione di altri, le epurazioni, la deriva personalistica e autoritaria del M5S, Airola che preme Sì sul tablet per espellere Gambaro, l' addio amaro di Orellana: «Ascoltare cosa dicono gli altri dovrebbe essere lo scopo di chi sta in Parlamento». È un documento storico su un esperimento antropologico.
E che parla di oggi, parla di quanto è successo a Genova, e potrebbe risuccedere. La parola onestà si sente riecheggiare fino al finale, a Roma, dove si chiude come si era cominciato, sui volti del pubblico a un comizio di Grillo che è anche spettacolo: «La manifestazione dell' onestà», dopo Mafia Capitale. Poco prima le telecamere mostravano Taverna e Airola fumare nelle stanze del Senato, dove è vietato farlo, inconsapevoli che l' onestà comincia sempre dal rispetto delle piccole regole.
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- Iscritto il: 18/03/2012, 10:43
Re: MOVIMENTO 5 STELLE
Purtroppo non so rispondere.UncleTom ha scritto:RIPETO LA DOMANDA POSTA IL : Inviato: 25/02/2017, 15:01
MA PERCHE' GIUSEPPE GRILLO SI E' DATO ALLA POLITICA?
QUAL'E' IL VOSTRO PARERE??????????????????????
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