La Terza Guerra Mondiale
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Manchester, terrore al concerto dei teenager
Theresa May: “Sappiamo l’identità del kamikaze”
22 morti per l’esplosione fuori dall’arena dopo l’esibizione di Ariana Grande. “Ordigno riempito di chiodi”
Almeno 59 i feriti. L’Isis festeggia e sui canali che lo sostengono circola un video del presunto killer – FOTO
Mondo
Ci sono anche alcuni bambini tra le 22 persone morte lunedì sera alla Manchester Arena, dove un kamikaze si è fatto esplodere al termine del concerto di Ariana Grande. L’attacco è avvenuto intorno alle 22.30, dopo l’esibizione della pop star, in una zona all’entrata della struttura vicino alla biglietteria e poco distante dalla stazione Victoria. Secondo alcune testimonianze l’ordigno era stato riempito di chiodi. Almeno 12 i dispersi. Il sindaco: “Reagiremo come Londra nel 2005”. La premier Theresa May e tutti i partiti hanno sospeso la campagna elettorale. Farnesina: “Non risultano italiani coinvolti”
di F. Q.
ARTICOLO CON FOTO, VEDI:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05 ... o/3607605/
Theresa May: “Sappiamo l’identità del kamikaze”
22 morti per l’esplosione fuori dall’arena dopo l’esibizione di Ariana Grande. “Ordigno riempito di chiodi”
Almeno 59 i feriti. L’Isis festeggia e sui canali che lo sostengono circola un video del presunto killer – FOTO
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Ci sono anche alcuni bambini tra le 22 persone morte lunedì sera alla Manchester Arena, dove un kamikaze si è fatto esplodere al termine del concerto di Ariana Grande. L’attacco è avvenuto intorno alle 22.30, dopo l’esibizione della pop star, in una zona all’entrata della struttura vicino alla biglietteria e poco distante dalla stazione Victoria. Secondo alcune testimonianze l’ordigno era stato riempito di chiodi. Almeno 12 i dispersi. Il sindaco: “Reagiremo come Londra nel 2005”. La premier Theresa May e tutti i partiti hanno sospeso la campagna elettorale. Farnesina: “Non risultano italiani coinvolti”
di F. Q.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05 ... o/3607605/
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Re: La Terza Guerra Mondiale
il Fatto Quotidiano.it
•Ultima ora• (h. 12,55)
Manchester, evacuato centro commerciale: "Arrestato un uomo, clienti in fuga"
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Re: La Terza Guerra Mondiale
LA GUERRA AI TEMPI DEL WEB
IlFattoQuotidiano.it / Mondo
Attentato Manchester, il mistero del tweet che annunciava la strage. Poi il video sul web: “Questo è solo l’inizio”
Mondo
Già alcune ore prima della strage, però, sui social network c'era chi citava la Manchester Arena associandola allo Stato Islamico e ad atti di terrore. Alle ore 18 e 24 del 22 maggio, infatti, l'utente @owys663 carica su Twitter una foto dello Stato Islamico accompagnata da una sola parola, un hashtag: #manchesterarena
di F. Q. | 23 maggio 2017
commenti (0)
45
Più informazioni su: Isis, Manchester, Terrorismo
Un tweet che sembra annunciare la strage, ben quattro ore prima che questa avvenga. E poi un video che inneggia all’attentato e cita esplicitamente lo Stato Islamico. C’è anche un rivolo misterioso nel day after dell’attacco alla Manchester Arena, dove la sera del 22 maggio una bomba è esplosa alla fine del concerto di Ariana Grande. Fino a questo momento le vittime nell’attentato sono 22, inclusi anche alcuni bambini, mentre i feriti sono addirittura 59. L’attacco è stato compiuto da un kamikaze, morto nell’attentato, ed è avvenuto intorno alle 22.30, poco dopo l’esibizione della pop star americana.
Già alcune ore prima della strage, però, sui social network c’era chi citava la Manchester Arena associandola allo Stato Islamico e ad atti di terrore. Alle ore 18 e 24 del 22 maggio, infatti, l’utente @owys663 carica su Twitter una foto dello Stato Islamico accompagnata da una sola parola, un hashtag: #manchesterarena. Passano solo 4 minuti e l’utente Twitter scrive andora: “Ne abbiamo ancora”, “Vi siete dimenticati la nostra minaccia? Questo è semplicemente il terrore”. Ad accompagnare i tweet sempre gli stessi hasthtag che dopo alcune ore si diventeranno purtroppo trend topic_ #manchesterarean e #islamicastate. Chi è quell’utente? Esiste davvero? O quei tweet – come fa notare qualcuno sul web – sono solo dei fake realizzati con Photoshop? E in caso contrario come fa il titolare di quel profilo Twitter a sapere della strage che andrà in scena al concerto di Ariana Grande dopo poche ore? È lui stesso l’attentatore? Domande che rimangono inevase mentre il profilo di owys663 è stato bloccato da Twitter.
IlFattoQuotidiano.it / Mondo
Attentato Manchester, il mistero del tweet che annunciava la strage. Poi il video sul web: “Questo è solo l’inizio”
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Già alcune ore prima della strage, però, sui social network c'era chi citava la Manchester Arena associandola allo Stato Islamico e ad atti di terrore. Alle ore 18 e 24 del 22 maggio, infatti, l'utente @owys663 carica su Twitter una foto dello Stato Islamico accompagnata da una sola parola, un hashtag: #manchesterarena
di F. Q. | 23 maggio 2017
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Più informazioni su: Isis, Manchester, Terrorismo
Un tweet che sembra annunciare la strage, ben quattro ore prima che questa avvenga. E poi un video che inneggia all’attentato e cita esplicitamente lo Stato Islamico. C’è anche un rivolo misterioso nel day after dell’attacco alla Manchester Arena, dove la sera del 22 maggio una bomba è esplosa alla fine del concerto di Ariana Grande. Fino a questo momento le vittime nell’attentato sono 22, inclusi anche alcuni bambini, mentre i feriti sono addirittura 59. L’attacco è stato compiuto da un kamikaze, morto nell’attentato, ed è avvenuto intorno alle 22.30, poco dopo l’esibizione della pop star americana.
Già alcune ore prima della strage, però, sui social network c’era chi citava la Manchester Arena associandola allo Stato Islamico e ad atti di terrore. Alle ore 18 e 24 del 22 maggio, infatti, l’utente @owys663 carica su Twitter una foto dello Stato Islamico accompagnata da una sola parola, un hashtag: #manchesterarena. Passano solo 4 minuti e l’utente Twitter scrive andora: “Ne abbiamo ancora”, “Vi siete dimenticati la nostra minaccia? Questo è semplicemente il terrore”. Ad accompagnare i tweet sempre gli stessi hasthtag che dopo alcune ore si diventeranno purtroppo trend topic_ #manchesterarean e #islamicastate. Chi è quell’utente? Esiste davvero? O quei tweet – come fa notare qualcuno sul web – sono solo dei fake realizzati con Photoshop? E in caso contrario come fa il titolare di quel profilo Twitter a sapere della strage che andrà in scena al concerto di Ariana Grande dopo poche ore? È lui stesso l’attentatore? Domande che rimangono inevase mentre il profilo di owys663 è stato bloccato da Twitter.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
ANALISI
Terrorismo, quanto siamo al sicuro in Italia?
Un attentato come quelli registrati di recente in Europa potrebbe avvenire anche da noi. Per questo la prevenzione deve essere fatta anche a livello di vulnerabilità psicologica. Per limitare "la paura della paura"
DI LIRIO ABBATE
03 maggio 2017
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I venti di guerra che soffiano anche sul mondo occidentale innescano la stessa paura che il terrorismo ha ormai disseminato nelle capitali europee. E per questo motivo ricorre spesso la parola sicurezza. La sicurezza di un Paese. Ma quanto può essere vulnerabile il nostro Paese?
Il rischio, in generale, è dato da tre fattori: la pericolosità, l’esposizione e la vulnerabilità. In Italia abbiamo una pericolosità elevata per la facilità con la quale i potenziali terroristi possono procurarsi i mezzi con i quali provocare un danno alla collettività. L’esposizione è altrettanto alta perché gli obiettivi “soft target” sono alla portata di tutti. E sono tanti. Per quanto riguarda la vulnerabilità, occorre declinare la questione in maniera diversa. Quella “tecnica” è elevatissima: ad esempio, le persone che stanno ad aspettare alla fermata dell’autobus possono essere falciate da un’automobile che arriva all’impazzata guidata da un terrorista. Per questo motivo occorre iniziare a lavorare sulla vulnerabilità “psicologica”. Occorre cioè entrare nell’ordine di idee che questo tipo di terrorismo ci accompagnerà ancora per diverso tempo. E che tanto più avrà sconfitte sul terreno di una guerra simmetrica, quanto più aumenterà il suo sforzo su una guerra asimmetrica. Daesh lo sa e infatti ha allargato il piano del confronto da Mosul o Arak al mondo intero.
Il terrorismo e la paura che produce ci accompagneranno per molto tempo. E la possibilità di difesa di un certo tipo avrà efficacia limitata. C’è il rischio che andremo sempre più a comprimere le nostre libertà, nel convincimento molto teorico che questo riduca il pericolo. Di fatto abbiamo già cambiato le nostre abitudini e limitato la nostra vita. E questo è un ulteriore punto a favore di Daesh, in questa partita mortale che ha iniziato contro il mondo occidentale.
Quella che stiamo vivendo è una situazione di pericolo reale, di azioni difficilmente prevedibili: i nervi saldi quindi sono la nostra forma di difesa più efficace. Nulla ci è più nemico del panico, della “paura della paura”.
È insomma necessario un approccio culturale, mentale, per limitare i danni. E occorre spogliare questa battaglia di tutte le possibili strumentalizzazioni xenofobe di chi ha interesse in qualche modo a radicalizzare lo scontro, ad aumentare la paura, perché altrimenti all’esito di questa battaglia avremo libertà ancora più compresse, un rischio ancora elevato e ondate di isteria collettiva.
Che la principale battaglia sia culturale lo ripete spesso anche Franco Gabrielli, capo della polizia. Perché oggi il rischio è dettato più di ogni altra cosa dalla percezione dell’insicurezza. La paura, come dicono i sociologi, è ormai globalizzata: quello che è avvenuto a Parigi a Londra a Berlino a Monaco o a Nizza entra immediatamente nella vita delle persone. Non solo di quelle che stanno a poca distanza dai luoghi in cui si sono verificati i fatti, ma in tutto il mondo. E viviamo una condizione di paura permanente. Ma non possiamo accettare che la paura prevalga, perché questa sarebbe una sconfitta ancora più grave. E non possiamo nemmeno elevare (inutili) muri sulle acque o sulle spiagge. Occorre far comprendere la situazione.
Gli investigatori italiani hanno grandi qualità nella tattica, nella gestione e nella prevenzione, ma il salto di qualità è mentale, insomma. Perché è l’unica cosa che può portarci alla vittoria, sul lungo termine, contro il terrorismo. Lo scorso dicembre durante la presentazione del calendario della polizia, Gabrielli rispondendo alla domanda di una giornalista ha detto: «Il mio desiderio per il 2017 è che in questo Paese i temi della sicurezza non siano temi sui quali si vincono le campagne elettorali ma si costruisce il futuro dell’Italia. Questo è l’auspicio».
Se invece sui temi della sicurezza si regolano i conti a livello politico o personale, la guerra contro il terrorismo è molto più difficile da vincere.
Tag
• TERRORISMO
• SICUREZZA
© Riproduzione riservata03 maggio 2017
VIDEO -2:
http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
Terrorismo, quanto siamo al sicuro in Italia?
Un attentato come quelli registrati di recente in Europa potrebbe avvenire anche da noi. Per questo la prevenzione deve essere fatta anche a livello di vulnerabilità psicologica. Per limitare "la paura della paura"
DI LIRIO ABBATE
03 maggio 2017
I venti di guerra che soffiano anche sul mondo occidentale innescano la stessa paura che il terrorismo ha ormai disseminato nelle capitali europee. E per questo motivo ricorre spesso la parola sicurezza. La sicurezza di un Paese. Ma quanto può essere vulnerabile il nostro Paese?
Il rischio, in generale, è dato da tre fattori: la pericolosità, l’esposizione e la vulnerabilità. In Italia abbiamo una pericolosità elevata per la facilità con la quale i potenziali terroristi possono procurarsi i mezzi con i quali provocare un danno alla collettività. L’esposizione è altrettanto alta perché gli obiettivi “soft target” sono alla portata di tutti. E sono tanti. Per quanto riguarda la vulnerabilità, occorre declinare la questione in maniera diversa. Quella “tecnica” è elevatissima: ad esempio, le persone che stanno ad aspettare alla fermata dell’autobus possono essere falciate da un’automobile che arriva all’impazzata guidata da un terrorista. Per questo motivo occorre iniziare a lavorare sulla vulnerabilità “psicologica”. Occorre cioè entrare nell’ordine di idee che questo tipo di terrorismo ci accompagnerà ancora per diverso tempo. E che tanto più avrà sconfitte sul terreno di una guerra simmetrica, quanto più aumenterà il suo sforzo su una guerra asimmetrica. Daesh lo sa e infatti ha allargato il piano del confronto da Mosul o Arak al mondo intero.
Il terrorismo e la paura che produce ci accompagneranno per molto tempo. E la possibilità di difesa di un certo tipo avrà efficacia limitata. C’è il rischio che andremo sempre più a comprimere le nostre libertà, nel convincimento molto teorico che questo riduca il pericolo. Di fatto abbiamo già cambiato le nostre abitudini e limitato la nostra vita. E questo è un ulteriore punto a favore di Daesh, in questa partita mortale che ha iniziato contro il mondo occidentale.
Quella che stiamo vivendo è una situazione di pericolo reale, di azioni difficilmente prevedibili: i nervi saldi quindi sono la nostra forma di difesa più efficace. Nulla ci è più nemico del panico, della “paura della paura”.
È insomma necessario un approccio culturale, mentale, per limitare i danni. E occorre spogliare questa battaglia di tutte le possibili strumentalizzazioni xenofobe di chi ha interesse in qualche modo a radicalizzare lo scontro, ad aumentare la paura, perché altrimenti all’esito di questa battaglia avremo libertà ancora più compresse, un rischio ancora elevato e ondate di isteria collettiva.
Che la principale battaglia sia culturale lo ripete spesso anche Franco Gabrielli, capo della polizia. Perché oggi il rischio è dettato più di ogni altra cosa dalla percezione dell’insicurezza. La paura, come dicono i sociologi, è ormai globalizzata: quello che è avvenuto a Parigi a Londra a Berlino a Monaco o a Nizza entra immediatamente nella vita delle persone. Non solo di quelle che stanno a poca distanza dai luoghi in cui si sono verificati i fatti, ma in tutto il mondo. E viviamo una condizione di paura permanente. Ma non possiamo accettare che la paura prevalga, perché questa sarebbe una sconfitta ancora più grave. E non possiamo nemmeno elevare (inutili) muri sulle acque o sulle spiagge. Occorre far comprendere la situazione.
Gli investigatori italiani hanno grandi qualità nella tattica, nella gestione e nella prevenzione, ma il salto di qualità è mentale, insomma. Perché è l’unica cosa che può portarci alla vittoria, sul lungo termine, contro il terrorismo. Lo scorso dicembre durante la presentazione del calendario della polizia, Gabrielli rispondendo alla domanda di una giornalista ha detto: «Il mio desiderio per il 2017 è che in questo Paese i temi della sicurezza non siano temi sui quali si vincono le campagne elettorali ma si costruisce il futuro dell’Italia. Questo è l’auspicio».
Se invece sui temi della sicurezza si regolano i conti a livello politico o personale, la guerra contro il terrorismo è molto più difficile da vincere.
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VIDEO -2:
http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
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Re: La Terza Guerra Mondiale
GLI STRUMPTRUPPEN CI INTINGONO IL BISCOTTO.....MA SOLUZIONI, COME AL SOLITO, NIENTE....
"Manchester è solo l'inizio"
Il jihadista è Salman Abedi
Dietro l'attacco al concerto un 23enne già noto alla polizia. In un video su Twitter la rivendicazione "in nome di Allah"
di Sergio Rame
14 minuti fa
1795
^^^^^^^^^^^^
Manchester, siti jihadisti in festa: in un video il presunto kamikaze
Dietro l'attacco al concerto di Ariana Grande un 23enne già noto alla polizia. In un video la sua rivendicazione: "In nome di Allah, questo è solo l'inizio"
Sergio Rame - Mar, 23/05/2017 - 18:09
commenta
Ancora orrore, ancora sangue. L'Occidente viene colpito nuovamente. Questa volta a morire sono i ragazzini al concerto di Ariana Grande.
Il terrorista islamico si chiama Salman Abedi, ha 23 anni ed era già noto alla polizia. Secondo quanto riferito dal Telegraph, Abedi è nato a Manchester nel 1994 ed è il terzo di quattro figli di una coppia di rifugiati libici scappati in Gran Bretagna durante il regime di Muammar Gheddafi. La madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre, Ramadan Abedi, agente di sicurezza, sono nati in Libia e, una volta emigrati in Gran Bretagna, hanno vissuto prima a Londra, prima di trasferirsi nell'area di Fallowfield, a sud di Manchester (dove oggi la polizia ha arrestato una persona), dove vivevano da almeno 10 anni. Una figlia della coppia, Jomana, 18 anni, ha frequentato il liceo di Whalley Range, prima di lavorare nella moschea di Didsbury, nel 2013. Nata a Manchester, ha due profili Facebook e nel suo status afferma di essere di Tripoli e di avere molti legami con la Libia. Nel suo profilo appaiono anche esortazioni a indossare il velo islamico. Abedi è cresciuto nell'area di Whalley Range. Secondo notizie non confermate, i genitori e i due figli più grandi sono tornati in Libia.
Come spesso accade, puntualmente i siti jihadisti hanno festeggiato l'attentato compiuto nella notte alla Manchester Arena.
Come riporta Site, il sito che monitora l'attività jihadista della galassia estremista, sui canali che sostengono il jihad dei tagliagole dello Stato islamico circola il video che ritrae un jihadista con il volto coperto (guarda il video). Secondo gli analisti del sito diretto da Rita Katz potrebbe essere il presunto autore della strage. A novembre lo Stato islamico aveva diffuso un video in cui istruiva, per filo e per segno, i dettagliate su come fare una bomba. Il video dura appena 16 secondi e mostra il volto, interamente coperto da una sciarpa kefiah, di quello che sarebbe il terrorista, dietro il quale c'è un drappo nero. L'uomo pronuncia poche parole in inglese: "In nome di Allah, il misericordioso e il generoroso, questo è solo l'inizio: i leoni dello Stato Islamico stanno cominciando ad attaccare tutti i crociati. Allah Akbar, Allah Akbar". E subito dopo, l'uomo innalza un cartello bianco su cui è scritto solo un luogo, con la data di ieri, in inglese e in arabo: "Manchester, 2017-05-22".
Strage a Manchester, il video di rivendicazione
Sembra che le bombe sganciate dall'aviazione britannica contro i bambini di Mosul e Raqqa siano appena tornate indietro a Manchester", ha scritto su Twitter un utente chiamato Abdul Haqq, riferendosi alle città dell'Iraq e della Siria obiettivi dei raid della coalizione che cambatte i tagliagole del Califfato e di cui la Gran Bretagna è membro. "Uccideteli ovunque siano", fa eco un altro. Molti utenti, poi, hanno condiviso post che auspicano l'entrata in azione di "lupi solitari" e video di minaccia agli Stati Uniti e, più in generale, all'Occidente diffusi in passato dalla propaganda jihadista. "Twitter - ha riportato il Daily Mail - ha già chiuso numerosi account di sostenitori dell'Isis che festeggiano la strage". Ma è tutto inutile. Sul web è un proliferare di islamici in festa.
"Manchester è solo l'inizio"
Il jihadista è Salman Abedi
Dietro l'attacco al concerto un 23enne già noto alla polizia. In un video su Twitter la rivendicazione "in nome di Allah"
di Sergio Rame
14 minuti fa
1795
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Manchester, siti jihadisti in festa: in un video il presunto kamikaze
Dietro l'attacco al concerto di Ariana Grande un 23enne già noto alla polizia. In un video la sua rivendicazione: "In nome di Allah, questo è solo l'inizio"
Sergio Rame - Mar, 23/05/2017 - 18:09
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Ancora orrore, ancora sangue. L'Occidente viene colpito nuovamente. Questa volta a morire sono i ragazzini al concerto di Ariana Grande.
Il terrorista islamico si chiama Salman Abedi, ha 23 anni ed era già noto alla polizia. Secondo quanto riferito dal Telegraph, Abedi è nato a Manchester nel 1994 ed è il terzo di quattro figli di una coppia di rifugiati libici scappati in Gran Bretagna durante il regime di Muammar Gheddafi. La madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre, Ramadan Abedi, agente di sicurezza, sono nati in Libia e, una volta emigrati in Gran Bretagna, hanno vissuto prima a Londra, prima di trasferirsi nell'area di Fallowfield, a sud di Manchester (dove oggi la polizia ha arrestato una persona), dove vivevano da almeno 10 anni. Una figlia della coppia, Jomana, 18 anni, ha frequentato il liceo di Whalley Range, prima di lavorare nella moschea di Didsbury, nel 2013. Nata a Manchester, ha due profili Facebook e nel suo status afferma di essere di Tripoli e di avere molti legami con la Libia. Nel suo profilo appaiono anche esortazioni a indossare il velo islamico. Abedi è cresciuto nell'area di Whalley Range. Secondo notizie non confermate, i genitori e i due figli più grandi sono tornati in Libia.
Come spesso accade, puntualmente i siti jihadisti hanno festeggiato l'attentato compiuto nella notte alla Manchester Arena.
Come riporta Site, il sito che monitora l'attività jihadista della galassia estremista, sui canali che sostengono il jihad dei tagliagole dello Stato islamico circola il video che ritrae un jihadista con il volto coperto (guarda il video). Secondo gli analisti del sito diretto da Rita Katz potrebbe essere il presunto autore della strage. A novembre lo Stato islamico aveva diffuso un video in cui istruiva, per filo e per segno, i dettagliate su come fare una bomba. Il video dura appena 16 secondi e mostra il volto, interamente coperto da una sciarpa kefiah, di quello che sarebbe il terrorista, dietro il quale c'è un drappo nero. L'uomo pronuncia poche parole in inglese: "In nome di Allah, il misericordioso e il generoroso, questo è solo l'inizio: i leoni dello Stato Islamico stanno cominciando ad attaccare tutti i crociati. Allah Akbar, Allah Akbar". E subito dopo, l'uomo innalza un cartello bianco su cui è scritto solo un luogo, con la data di ieri, in inglese e in arabo: "Manchester, 2017-05-22".
Strage a Manchester, il video di rivendicazione
Sembra che le bombe sganciate dall'aviazione britannica contro i bambini di Mosul e Raqqa siano appena tornate indietro a Manchester", ha scritto su Twitter un utente chiamato Abdul Haqq, riferendosi alle città dell'Iraq e della Siria obiettivi dei raid della coalizione che cambatte i tagliagole del Califfato e di cui la Gran Bretagna è membro. "Uccideteli ovunque siano", fa eco un altro. Molti utenti, poi, hanno condiviso post che auspicano l'entrata in azione di "lupi solitari" e video di minaccia agli Stati Uniti e, più in generale, all'Occidente diffusi in passato dalla propaganda jihadista. "Twitter - ha riportato il Daily Mail - ha già chiuso numerosi account di sostenitori dell'Isis che festeggiano la strage". Ma è tutto inutile. Sul web è un proliferare di islamici in festa.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
CON UN AVVENIMENTO COME QUESTO DIVENTA NECESSARIO LEGGERE I COMMENTI DEGLI AFFICIONADOS DEGLI STRUMPTRUPPEN
FINO A QUESTO MOMENTO, (h. 18,42 del Maggio 2017), [b]NE SONO ARRIVATI 1803[/b]
Commenti
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Come Israele insegna, agli attentati terroristici bisogna rispondere con rappresaglie durissime. La rappresaglia per quanto odiosa, è l'unico deterrente efficace contro il terrorismo.
rudyger
Mar, 23/05/2017 - 08:50
e seguitiamo a definirli presunti. deficienti!
Ritratto di bracco
bracco
Mar, 23/05/2017 - 08:52
Più islamici più terroristi
Ritratto di cokieIII
cokieIII
Mar, 23/05/2017 - 09:02
Tempismo perfetto, in piena campagna elettorale... Da noi negli anni '70 si chamava "strategia della tensione"
venco
Mar, 23/05/2017 - 09:22
Ma gli islamici per loro natura si sentono superiori a noi, percui noi dobbiamo soccombere.
GiovannixGiornale
Mar, 23/05/2017 - 09:27
Manchester impari da Milano (non da Capalbio): adesso anche lì una bella marcia per l'accoglienza. Una marcia funebre, ovviamente.
Ritratto di stufo
stufo
Mar, 23/05/2017 - 09:31
....presunto kamikaze...
autorotisserie@...
Mar, 23/05/2017 - 09:44
E PENSARE CHE IL NOSTRO ESERCITO LI VA A PRENDERE IN LIBIA , LI CURIAMO,LI PAGHIAMO.......QUANDO SARANNO PRONTI....E LO SONO...TOCCHERA' A NOI ...AUGURI ITALIA GOVERNATA DA TRADITORI.
Oraculus
Mar, 23/05/2017 - 09:45
Facile giustificare o perdonare i propri erroti e specialmente farlo per quelli del passato...come europei abbiamo troppi malfatti per assolverci , non e' certo con queste "quisquiglie" che arriveremo al saldo dei nostri...debiti , ma cosi' sia fatta la volonta' dei nostri scellerati contempporanei che ci governano...
CHEMONDO
Mar, 23/05/2017 - 09:45
venco, anche i sinistri si sentono superiori....siamo ben messi !
angelo1951
Mar, 23/05/2017 - 09:48
Chi si azzardasse definire quegli islamici e i loro supporters: "bastardi", si troverà processato in itaglia con tanto di costituzione ed ammissione come parte civile, per avere soldi, delle organizzazioni islamiche presenti sul territorio nazionale?
LOUITALY
Mar, 23/05/2017 - 09:57
il fondatore di twitter dovrebbe vergognarsi per i terrositi che usano il suo network altronche trump ....
LANZI MAURIZIO ...
Mar, 23/05/2017 - 10:01
LORO MASSACRANO BAMBINI E RAGAZZI E NOI COSTRUIAMO MOSCHEE E FACCIAMO MARCE PER I TERRORISTI ISLAMICI.
FINO A QUESTO MOMENTO, (h. 18,42 del Maggio 2017), [b]NE SONO ARRIVATI 1803[/b]
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Come Israele insegna, agli attentati terroristici bisogna rispondere con rappresaglie durissime. La rappresaglia per quanto odiosa, è l'unico deterrente efficace contro il terrorismo.
rudyger
Mar, 23/05/2017 - 08:50
e seguitiamo a definirli presunti. deficienti!
Ritratto di bracco
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Mar, 23/05/2017 - 08:52
Più islamici più terroristi
Ritratto di cokieIII
cokieIII
Mar, 23/05/2017 - 09:02
Tempismo perfetto, in piena campagna elettorale... Da noi negli anni '70 si chamava "strategia della tensione"
venco
Mar, 23/05/2017 - 09:22
Ma gli islamici per loro natura si sentono superiori a noi, percui noi dobbiamo soccombere.
GiovannixGiornale
Mar, 23/05/2017 - 09:27
Manchester impari da Milano (non da Capalbio): adesso anche lì una bella marcia per l'accoglienza. Una marcia funebre, ovviamente.
Ritratto di stufo
stufo
Mar, 23/05/2017 - 09:31
....presunto kamikaze...
autorotisserie@...
Mar, 23/05/2017 - 09:44
E PENSARE CHE IL NOSTRO ESERCITO LI VA A PRENDERE IN LIBIA , LI CURIAMO,LI PAGHIAMO.......QUANDO SARANNO PRONTI....E LO SONO...TOCCHERA' A NOI ...AUGURI ITALIA GOVERNATA DA TRADITORI.
Oraculus
Mar, 23/05/2017 - 09:45
Facile giustificare o perdonare i propri erroti e specialmente farlo per quelli del passato...come europei abbiamo troppi malfatti per assolverci , non e' certo con queste "quisquiglie" che arriveremo al saldo dei nostri...debiti , ma cosi' sia fatta la volonta' dei nostri scellerati contempporanei che ci governano...
CHEMONDO
Mar, 23/05/2017 - 09:45
venco, anche i sinistri si sentono superiori....siamo ben messi !
angelo1951
Mar, 23/05/2017 - 09:48
Chi si azzardasse definire quegli islamici e i loro supporters: "bastardi", si troverà processato in itaglia con tanto di costituzione ed ammissione come parte civile, per avere soldi, delle organizzazioni islamiche presenti sul territorio nazionale?
LOUITALY
Mar, 23/05/2017 - 09:57
il fondatore di twitter dovrebbe vergognarsi per i terrositi che usano il suo network altronche trump ....
LANZI MAURIZIO ...
Mar, 23/05/2017 - 10:01
LORO MASSACRANO BAMBINI E RAGAZZI E NOI COSTRUIAMO MOSCHEE E FACCIAMO MARCE PER I TERRORISTI ISLAMICI.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
QUESTO E' UNO CHE "HA CAPITO TUTTO".
GLI STRUMPTRUPPEN VANNO A NOZZE PER SPINGERE VERSO LA GUERRA DI RELIGIONE............
greg
Mar, 23/05/2017 - 10:10
Un dio che crea degli assassini vigliacchi che non hanno neppure il coraggio di mostrare la loro faccia, è un dio vigliacco come questi assassini. ""In nome di Allah, il misericordioso e il generoroso??????"No in nome di allah il massacratore, l'assassino, il vigliacco!! Questa è la verità
GLI STRUMPTRUPPEN VANNO A NOZZE PER SPINGERE VERSO LA GUERRA DI RELIGIONE............
greg
Mar, 23/05/2017 - 10:10
Un dio che crea degli assassini vigliacchi che non hanno neppure il coraggio di mostrare la loro faccia, è un dio vigliacco come questi assassini. ""In nome di Allah, il misericordioso e il generoroso??????"No in nome di allah il massacratore, l'assassino, il vigliacco!! Questa è la verità
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Manchester, Saffie è la più piccola delle vittime: aveva solo 8 anni
2/32
Quotidiano di Puglia
Un'ora fa
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Si chiamava Saffie Rose, aveva otto anni ed è la più giovane delle vittime dell'attentato di Manchester. La conferma della sua morte è arrivata poco fa dopo che questa mattina si erano susseguiti su social network i disperati appelli dei genitori che la davano per dispersa.
Della bambina si erano perse le tracce dopo l'attacco al concerto al Manchester Arena. "Le famiglie e gli amici - avevano scritto i media britannici - di 14 persone hanno confermato che sono ancora alla ricerca dei loro cari. Tra i dispersi c'è anche una bambina di otto anni, Saffie, la più giovane di cui al momento non si hanno ancora notizie. La piccola era andata al concerto con la sorella più grande".
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Quotidiano di Puglia
Un'ora fa
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Si chiamava Saffie Rose, aveva otto anni ed è la più giovane delle vittime dell'attentato di Manchester. La conferma della sua morte è arrivata poco fa dopo che questa mattina si erano susseguiti su social network i disperati appelli dei genitori che la davano per dispersa.
Della bambina si erano perse le tracce dopo l'attacco al concerto al Manchester Arena. "Le famiglie e gli amici - avevano scritto i media britannici - di 14 persone hanno confermato che sono ancora alla ricerca dei loro cari. Tra i dispersi c'è anche una bambina di otto anni, Saffie, la più giovane di cui al momento non si hanno ancora notizie. La piccola era andata al concerto con la sorella più grande".
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Re: La Terza Guerra Mondiale
IL POLVERONE DEL DOPO.......
Attentato di Manchester: spunta in Rete Jomana, la sorella minore del kamikaze
Corriere della Sera
Annalisa Grandi
Un'ora fa
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Si chiama Jomana, ha 18 anni e due profili social. Dove inneggia ad Allah, spiega la necessità di indossare il velo islamico, ma posta anche scatti con borse e vestiti firmati. Una vita all’occidentale, e insegnamenti islamici. Fino al 23 maggio nessuno sapeva chi fosse, ora questa giovane di Manchester è salita alla ribalta delle cronache. Perché Jomana è anche e soprattutto la sorella minore di Salman Abedi, il 22enne autore della strage di Manchester.
Jomana Abedi, spunta in Rete la sorella minore dell’attentatore di Manchester
La famiglia
Secondo quanto riporta il «Telegraph» Salman è infatti il secondo di quattro figli di una coppia di rifugiati libici emigrati nel Regno Unito per sfuggire al regime del colonnello Gheddafi. La madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre, Ramadan Abedi, una guardia giurata, hanno vissuto a Londra prima di trasferirsi nel quartiere di Fallowfield, a sud di Manchester, dove hanno trascorso almeno dieci anni. Jomana è la più piccola della famiglia, l’unica figlia femmina della coppia, sui social network scrive di essere originaria di Tripoli, anche se in realtà sarebbe nata a Manchester, e spiega di aver studiato alla Whalley Range High School, prima di iniziare a lavorare alla moschea di Didsbury nel 2013.
Attentato a Manchester, kamikaze al concerto di Ariana Grande: almeno 22 morti
© Fornito da RCS MediaGroup S.p.A.
I profili social
La doppia identità social di Jomana non è passata inosservata. In uno dei due profili infatti, a foto con il velo islamico se ne alternano altre in cui è truccata e veste abiti firmati. Nel secondo profilo che porta il suo nome invece compaiono solo immagini dietro una macchina fotografica insieme alle foto di alcuni bambini.
http://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ ... spartanntp
Attentato di Manchester: spunta in Rete Jomana, la sorella minore del kamikaze
Corriere della Sera
Annalisa Grandi
Un'ora fa
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Si chiama Jomana, ha 18 anni e due profili social. Dove inneggia ad Allah, spiega la necessità di indossare il velo islamico, ma posta anche scatti con borse e vestiti firmati. Una vita all’occidentale, e insegnamenti islamici. Fino al 23 maggio nessuno sapeva chi fosse, ora questa giovane di Manchester è salita alla ribalta delle cronache. Perché Jomana è anche e soprattutto la sorella minore di Salman Abedi, il 22enne autore della strage di Manchester.
Jomana Abedi, spunta in Rete la sorella minore dell’attentatore di Manchester
La famiglia
Secondo quanto riporta il «Telegraph» Salman è infatti il secondo di quattro figli di una coppia di rifugiati libici emigrati nel Regno Unito per sfuggire al regime del colonnello Gheddafi. La madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre, Ramadan Abedi, una guardia giurata, hanno vissuto a Londra prima di trasferirsi nel quartiere di Fallowfield, a sud di Manchester, dove hanno trascorso almeno dieci anni. Jomana è la più piccola della famiglia, l’unica figlia femmina della coppia, sui social network scrive di essere originaria di Tripoli, anche se in realtà sarebbe nata a Manchester, e spiega di aver studiato alla Whalley Range High School, prima di iniziare a lavorare alla moschea di Didsbury nel 2013.
Attentato a Manchester, kamikaze al concerto di Ariana Grande: almeno 22 morti
© Fornito da RCS MediaGroup S.p.A.
I profili social
La doppia identità social di Jomana non è passata inosservata. In uno dei due profili infatti, a foto con il velo islamico se ne alternano altre in cui è truccata e veste abiti firmati. Nel secondo profilo che porta il suo nome invece compaiono solo immagini dietro una macchina fotografica insieme alle foto di alcuni bambini.
http://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ ... spartanntp
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Re: La Terza Guerra Mondiale
STRUMPTRUPPEN ALL'ATTACCO
Il governo di Londra finanziò
anche l'attacco di Manchester
L'amara verità: il Regno Unito indennizzò con un milione di sterline uno jihadista che era detenuto a Guantanamo
di Gian Micalessin
6 minuti fa
0
Il governo di Londra finanziò
anche l'attacco di Manchester
L'amara verità: il Regno Unito indennizzò con un milione di sterline uno jihadista che era detenuto a Guantanamo
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