La Terza Guerra Mondiale

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UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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UncleTom ha scritto:STRUMPTRUPPEN ALL'ATTACCO




Il governo di Londra finanziò
anche l'attacco di Manchester


L'amara verità: il Regno Unito indennizzò con un milione di sterline uno jihadista che era detenuto a Guantanamo

di Gian Micalessin

6 minuti fa
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L'attacco finanziato con il milione di sterline regalato a un terrorista


Il governo indennizzò così uno jihadista di Manchester detenuto a Guantanamo
Gian Micalessin - Mer, 24/05/2017 - 08:22

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La verità è amara e anche sconvolgente. La strage dei ragazzini di Manchester è stata finanziata, infatti, anche grazie ai soldi del governo e dei contribuenti inglesi.

La trama di questo tragico paradosso ruota attorno a Ronald Fiddler, alias Jamal Al Harith, un jihadista di Manchester finito a Guantanamo, liberato nel 2004 per volontà di Tony Blair, rimborsato dal governo inglese con un milione di sterline, morto come kamikaze nel febbraio di quest'anno a Mosul.

Una storia infernale che c'insegna come il buonismo occidentale sia una delle armi usate dai terroristi per colpirci. Grazie a quel milione di sterline messo a disposizione di un terrorista a Manchester sono proliferate le cellule jihadiste che hanno spinto una decine di giovani originari di questa citta a combattere tra le fila di Al Qaida e Isis in Siria ed Iraq. E grazie a quei soldi è stato organizzato, probabilmente, anche l'attentato costato la vita lunedì sera a 22 ragazzini innocenti.

Ma partiamo dall'inizio ovvero dagli anni Novanta. In quel periodo Ronald Fiddler, classe 1966 rampollo di una famiglia di origine giamaicane, rientra a Manchester dopo un soggiorno in Sudan dove operano, al tempo, Osama Bin Laden e la sua corte di apprendisti terroristi. Convertitosi all'Islam con il nome di Jamal al Harith, balza agli onori delle cronache nell'autunno del 2011 quando viene catturato dai soldati americani entrati a Kabul dopo la caduta del regime talebano. A chi lo interroga Jamal racconta di esser rimasto bloccato dalla guerra durante un viaggio zaino in spalla al confine tra Pakistan e Afghanistan. La versione non convince gli americani che lo spediscono a Guantanamo assieme ad altri tre jihadisti inglesi catturati a Kabul e dintorni. La sua storia di viaggiatore smarrito fa presa sui media che lo descrivono come una vittima innocente degli «orrori» di Guantanamo.

Così nel 2004, grazie all'intervento di Blair, Jamal Al Harith fa ritorno in una Manchester pronta ad accoglierlo con tutti gli onori. E agli onori si aggiungono i soldi. Mentre una televisione inglese lo paga 60mila sterline per raccontare la sua detenzione a Guantanamo, i suoi avvocati strappano un rimborso di un milione di sterline al governo inglese «colpevole» di aver creduto alla versione americana e di aver atteso cinque anni per farlo liberare. Una parte di quei soldi, secondo fonti dell'intelligence britannica, vengono utilizzati per finanziare la cellula jihadista attiva nel quartiere di Moss Sides e guidata da Raphael Hostey, un amico di famiglia di Jamal. Assieme Jamal e Raphael contribuiscono a reclutare e spedire in Siria e in Iraq una quindicina fra islamisti e giovani convertiti della zona. Fra questi Stephen Gray, un ex militare dell'esercito inglese con alle spalle varie missioni in Iraq, arrestato e condannato a cinque anni per aver tentato di raggiungere le fila dello Stato Islamico.

Tra le loro reclute più famose si contano anche Zahra e Salma Halane, le due gemelle 17enni di origine somala che nel febbraio 2015 lasciano Manchester, per andare a cercar marito tra i terroristi dello Stato Islamico. Dopo aver contribuito con questi e altri adepti alla pattuglia «made in Manchester» del Califfato - in tutto si calcola che siano partiti dalla Gran Bretagna 700 foreign fighters, di cui 320 avrebbero fatto ritorno - anche Jamal e Raphael abbandonano la città per combattere sotto le insegne delle bandiere nere. Il primo ad andarsene, non prima di aver devoluto una parte del suo gruzzolo alla continuazione delle attività nella zona di Manchester, è Raphael. Nel 2014 lascia la città senza che i servizi segreti inglesi tentino di fermarlo e confluisce in Iraq. Jamal lo segue pochi mesi dopo. Nessuno dei due tornerà. Raphael Hostey, ribattezzato Abu Qaqa al-Britani dai commilitoni dell'Isis viene fatto fuori da un drone. Jamal lo scorso febbraio si offre come kamikaze per colpire una postazione dell'esercito iracheno intorno a Mosul. Ma purtroppo la loro missione di morte non si estingue con le loro vite. Dietro la strage di Manchester c'è il milione di sterline con cui Jamal Al Harith ha finanziato la cellula dell'Isis di Manchester. Soldi con cui nel nome di un mal inteso buonismo si è «rimborsato» un impenitente terrorista.
UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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IL GIORNO DOPO……



L’ISIS CHE RIVENDICA NON È PIÙ CREDIBILE
Fabio Mini


Sì, certo, caro generale, l’Isis che rivendica non è più credibile. Ma non è più credibile da mò.

Ma la pubblicità è l’anima del commercio.

E l’Isis commercia terrorismo e guerra e quindi non può non appropriarsene in ogni occasione, anche quando è l’opera di cani sciolti.






IL COMMENTO L’esperto Lo sciacallo dell’orrore ci mette la firma, ma sono cani sciolti, pazzi (e non è una buona notizia)

L’ISIS CHE RIVENDICA NON È PIÙ CREDIBILE

Nella nostra società gli strumenti per fare bombe rudimentali sono alla portata di tutti. E quotidiani sono i grandi raduni



» FABIO MINI
È difficile commentare un evento come l’attacco di Manchester.

Ma dobbiamo reagire con razionalità alla vigliaccheria che ci vorrebbe ammutoliti o isterici in preda al panico.

L’attacco ha voluto colpire ragazzi e ha scelto un evento unico, un raduno di adolescenti per il concerto di un idolo pop fabbricato giusto per loro.

Un portavoce dell’Isis ha rivendicato: “Così muoiono i bambini crociati mentre le bombe inglesi uccidono i bambini di Mosul”.

E questa potrebbe essere la logica e perversa spiegazione del crimine, ma chi l’ha pronunciata non è credibile.

Ignora chi sia l’attentatore e non sa nemmeno che si è trattato di un attacco suicida.

È il solito sciacallo del terrore che ormai rivendica tutto.

Dopo aver saturato l’attenzione con i massacri e le esecuzioni fatte apposta per noi, ora rivendica l’iniziativa malata di chiunque. Il fatto che anche questo attentato sia poco organizzato ed eseguito da poche menti malate non è una buona notizia. Il terrorismo verticistico e razionalizzato secondo la logica della guerra è ormai superato dal terrorismo “fai da te”, dagli ordigni improvvisati, dalle menti alienate.

Non è una buona notizia perché nella società occidentale gli strumenti per fare bombe sono alla portata di tutti, gli eventi per grandi raduni sono giornalieri e di alienati ne abbiamo scorte immense.

I leader di tutto il mondo sono inorriditi: tutti i canoni della sicurezza e della prevenzione saltano.

E rischiano di saltare le loro poltrone. I controlli a tappeto sono inefficaci e quelli random hanno maglie troppo larghe.

Bisognerebbe conoscere le persone e gli ambiti dove vivono.

E una volta conosciute dalla polizia e dai servizi segreti, com’è accaduto per tutti gli attentatori da Parigi in poi, queste persone non possono essere lasciate libere di muoversi, magari in attesa di fare un colpo grosso.

Le polizie europee sono allo stremo.

Non hanno obiettivi su cui concentrare le forze e nemmeno le risorse.

I servizi non collaborano fra loro e le segnalazioni sono trattate con sufficienza, come routine.

Ma anche i leader devono far la loro parte.

Condannare il terrorismo è facile ma bisogna agire. L’Isis che rivendica l’attentato è sempre lì e gli americani mandano armi ai ribelli come se fossero veramente degli insorti e non avessero niente in comune coi tagliagole dell’Isis.

Trump va in Arabia Saudita a parlare di lotta all’estremismo come se fosse nel tempio della tolleranza.

Va in Israele e accende ancor di più i loro animi contro l’Iran.

A tutti promette protezione armata purché comprino armi e paghino in contanti.

Il Medioriente, dopo la sua visita, è più instabile di prima.

Oggi bisogna vedere cosa chiederà a papa Francesco in cambio della protezione.

Ma sappiamo già cosa gli risponderà il pontefice: non è così che si elimina il terrorismo.

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UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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UN GIORNO ORDINARIO NELL’INFERNO CHIAMATO TERRA.



Da Google:

Trump in Arabia Saudita, accordo su vendita di armi per 110 miliardi ...
http://www.repubblica.it/esteri/2017/05 ... 165912322/
4 giorni fa - Trump in Arabia Saudita, accordo su vendita di armi per 110 miliardi ... (350 milioni di dollari in 10 anni), il presidente Usa ha ricevuto la più alta ... reale è quello in base al quale Riad comprerà armi e sistemi di difesa dagli ...


Manchester, Trump e il suo (inquietante) viaggio per vendere armi e ...
https://www.ilfattoquotidiano.it › BLOG


1.
22 ore fa - Il viaggio di Donald Trump in Arabia Saudita, Israele e Italia è il ... meno di 10 anni ha venduto 115 miliardi di dollari di armi all'Arabia Saudita.
Trump in Arabia Saudita: "Musulmani siano leader nella lotta alla ...
www.ilfattoquotidiano.it › Mondo


1.
3 giorni fa - Trump in Arabia Saudita: “Musulmani siano leader nella lotta alla radicalizzazione” ... L'America è pronta a stare al vostro fianco ma non possiamo annientare il ... Trump ha quindi annunciato un accordo volto a bloccare e tagliare i .... E allora a chi saranno vendute queste armivecchie ma funzionanti?
Trump vende all'Arabia Saudita armi per 350 miliardi | Contropiano
contropiano.org › News › Internazionale


1.
5 giorni fa - Trump vende all'Arabia Saudita armi per 350 miliardi ... Solo all' Arabia Saudita ne sono state vendute per 60 miliardi di dollari, cosa che ha ...
Trump sbarca in Arabia Saudita, accordo da 110 miliardi di dollari per ...
http://www.huffingtonpost.it/.../trump- ... ggio-alles...


1.
4 giorni fa - Il presidente americano Donald Trump e il re dell'Arabia Saudita Salman hanno firmato un accordo in base al quale Riad comprerà armi e sistemi di difesa ... ha spiegato l'amministratore delegato di Aramco Amin Nasser.
Cosa ha fatto Trump in Arabia Saudita - Il Post
www.ilpost.it/2017/05/21/arabia-saudita-trump-foto/


1.
3 giorni fa - L'Air Force One che ha trasportato Trump in Arabia Saudita è ... altri nei prossimi anni) per la vendita di armi di vario tipo all'Arabia Saudita.
Trump a Riad vende armi all'Arabia Saudita per 110 miliardi di dollari ...
http://www.rainews.it/.../Trump-a-Riad- ... iardi-di-d...


1.
4 giorni fa - Il presidente Usa ha firmato l'accordo con re Salman nel corso di una cerimonia a palazzo reale. A sopresa il re si era recato in aeroporto per ...
Arabia Saudita, Donald Trump vende agli emiri armi per 110 miliardi ...
http://www.liberoquotidiano.it/.../arab ... 110-miliar...


1.
3 giorni fa - Il presidente Usa Donald Trump durante la visita a Riad, in Arabia Saudita, ha negoziato con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad al Zani la ...
Trump vende armi all'Arabia saudita per 110 miliardi di dollari ...
www.teleborsa.it › Notizie


1.
3 giorni fa - Casa Bianca: "Rafforzerà la loro capacità di contribuire alle operazioni antiterrorismo nella regione riducendo il peso sulle forze Usa in tali ...
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Manchester, altri 3 arresti. C’è il fratello di Abedi
Times: “Kamikaze tornato da poco dalla Libia”


Governo: ‘Killer forse non ha agito solo’. Nbc: ‘Legami con al Qaeda’. Parigi: ‘Andò in Siria e contattò Isis’
Dalle spose bambine ai college di copertura: la fabbrica dei baby jihadisti d’Inghilterra
(di L. Bagnoli)

Mondo

Altri tre arresti. Li ha messi a segno la polizia di Greater Manchester nella zona sud della città nelle indagini sulla strage della Manchester Arena. Sono quindi 4, al momento, in tutto le persone finite in manette. Martedì le forze di sicurezza avevano perquisito l’abitazione di Salman Abedi, il 22 enne originario della Libia considerato l’autore della strage, nel quartiere meridionale di Fallowfield e avevano arrestato il fratello Ismael, 23 anni, tuttora sotto custodia e da ore sottoposto a interrogatorio
di F. Q.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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UNA DOMANDA AL FORUM:

PERCHE' L'UMANITA' E' FATTA COSI????????





24 mag 2017 12:55


LA STRAGE E' ANCORA FRESCA, GIA' GLI UTENTI DI DESTRA ATTACCANO ARIANA GRANDE SUL WEB: UNA LIBERALE, ANTI-TRUMPISTA, PRO-MUSULMANA CHE FORSE ADESSO CAMBIERA' LE SUE IDEE POLICHE. I SUOI FAN? IDIOTI ANTIAMERICANI CHE NON MERITANO AMORE (VIDEO)



Adi Cohen per “Vocativ”



VIDEO ‘STRAGE A MANCHESTER’
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 148420.htm


ariana grande


Dopo la strage di Manchester, Ariana Grande ha espresso la sua tristezza in un tweet: «Non ho parole, sono a pezzi». I sostenitori della destra americana hanno prontamente risposto tramite Facebook, Twitter e Reddit, non risparmiandole insulti.

Sulla pagina ‘The Deplorables’, 466.000 membri, ad esempio si legge: «Non era lei la liberale che credeva nell’apertura delle frontiere?», «Un’altra Michel Moore. Magari questo la farà crescere», e via alla sfilza di emoj che si fanno grandi risate.


La descrivono come pro-rifugiati, pro-musulmani, anti-trumpista, anti-americana, ripostano un video del 2015 pubblicato dal sito ‘TMZ’ in cui la popstar diceva: «Odio l’America», scherzando, in un negozio che vendeva ciambella. Video per cui successivamente ha chiesto scusa. La rimproverano di aver cantato per Obama e di aver sostenuto la Clinton: «Dopo le elezioni di Trump piangeva. E adesso, dopo Manchester?», «Scommetto che ora hai cambiato visione politica sul terrorismo», «Finalmente avrai aperto gli occhi sul terrorismo radicale», «Ora ci penserai due volte prima di dire bugie liberali. La tua carriera potrebbe finire».

Su Reddit gli utenti fanno commenti subdoli, non sono pochi quelli che danno la colpa alle vittime, che erano al concerto per seguire Ariana e le sue idee: «Lei è una stronza e questi giovani idioti sono diventati degenerati, perdenti antiamericani. Il 90% dei fan sono americani bianchi e ci sputano sopra ogni giorno. Disgustoso. Non meritano amore».
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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UncleTom ha scritto:IL POLVERONE DEL GIORNO DOPO....... .......DELLE BUFALE





Attentato di Manchester: spunta in Rete Jomana, la sorella minore del kamikaze




Corriere della Sera

Annalisa Grandi

Un'ora fa



CONDIVIDI


Si chiama Jomana, ha 18 anni e due profili social. Dove inneggia ad Allah, spiega la necessità di indossare il velo islamico, ma posta anche scatti con borse e vestiti firmati. Una vita all’occidentale, e insegnamenti islamici. Fino al 23 maggio nessuno sapeva chi fosse, ora questa giovane di Manchester è salita alla ribalta delle cronache. Perché Jomana è anche e soprattutto la sorella minore di Salman Abedi, il 22enne autore della strage di Manchester.

Jomana Abedi, spunta in Rete la sorella minore dell’attentatore di Manchester

La famiglia

Secondo quanto riporta il «Telegraph» Salman è infatti il secondo di quattro figli di una coppia di rifugiati libici emigrati nel Regno Unito per sfuggire al regime del colonnello Gheddafi. La madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre, Ramadan Abedi, una guardia giurata, hanno vissuto a Londra prima di trasferirsi nel quartiere di Fallowfield, a sud di Manchester, dove hanno trascorso almeno dieci anni. Jomana è la più piccola della famiglia, l’unica figlia femmina della coppia, sui social network scrive di essere originaria di Tripoli, anche se in realtà sarebbe nata a Manchester, e spiega di aver studiato alla Whalley Range High School, prima di iniziare a lavorare alla moschea di Didsbury nel 2013.

Attentato a Manchester, kamikaze al concerto di Ariana Grande: almeno 22 morti


© Fornito da RCS MediaGroup S.p.A.
I profili social

La doppia identità social di Jomana non è passata inosservata. In uno dei due profili infatti, a foto con il velo islamico se ne alternano altre in cui è truccata e veste abiti firmati. Nel secondo profilo che porta il suo nome invece compaiono solo immagini dietro una macchina fotografica insieme alle foto di alcuni bambini.

http://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ ... spartanntp




24 mag 2017 11:23


I “GIORNALONI” PESTANO IL MERDONE


- DA “CORRIERE” A “REPUBBLICA” TUTTI PUBBLICANO LE FOTO DI JOMANA ABEDI, SORELLA DEL TERRORISTA DI MANCHESTER, PRESE DAL SUO PROFILO FACEBOOK


- PECCATO CHE LE IMMAGINI RITRAGGANO LA MODELLA MAYA AHMAD


- SELVAGGIA: “IL PROBLEMA NON E’ LO SVARIONE. E’ CHE NASCE DALLA FAME DI NOTIZIE CHE NON SONO NOTIZIE. PER LA SERIE: OH, L’ATTENTATORE AVEVA LA SORELLA FIGA, METTIAMO LA FOTO!”




Dalla bacheca facebook di Selvaggia Lucarelli

Oggi, su vari siti tra cui Corriere e Libero, nonché su vari cartacei tra cui Repubblica e La Stampa, è stata data la "notizia" che il killer di Manchester aveva una sorella figa. Si chiama Jomana Abedi e pensate un po', secondo il Corriere avrebbe una "doppia vita" perché in un profilo ha il velo, nell'altro si addobba come la Ferragni. Ora, il problema è che la sorella dell'attentatore, sul suo profilo, utilizzava le foto di modelle anche piuttosto note tra cui Maya Ahmad (1 milione di follower su ig) e Janice Joostama (una che ha posato per Vogue).

Riassume molto bene il tutto l'ottimo, come sempre, NextQuotidiano. (Qui: https://www.nextquotidiano.it/jomana-ab ... -joostema/ ) Il problema però non è tanto lo svarione, sebbene sia abbastanza bizzarro che nessuno dei principali giornali del paese abbia verificato la notizia. Si sbaglia, capita. Il problema è che questo svarione nasca dalla fame di notizie che non sono notizie ma solo specchietti per le allodole.

"Oh, l'attentatore aveva la sorella figa, metti la foto in pagina! Metti la foto in home che facciamo qualche click!". Perché questo, banalmente è. A nessuno frega un caXXo di nulla della sorella dell'attentatore e in realtà trovo anche abbastanza scorretto che (se estranea) venga associata a un crimine così orrendo, sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo.

Lo trovo ancora più orrendo se accade solo in virtù del fatto che sia (eventualmente) una bella ragazza. Ed è orrendo una volta di più se partendo da una notizia falsa insinui che avesse una doppia vita anche lei, sebbene solo (presumibilmente) sui social. Il velo e la borsa firmata. La vita da integralista e quella da occidentale.


Ho contattato Maya ( http://instagram.com/themayaahmad ) che fa la modella e vive a Dubai, e mi ha detto "Sapevo tutto e mi sto muovendo legalmente. È folle che si utilizzino foto di ragazze inconsapevoli per fare clickbating. Lo hanno fatto con me e anche con Nadine, un'attrice indiana. È assurdo e inaccettabile". Il Corriere ha rimosso tutto scusandosi, ma quello su cui bisognerebbe interrogarsi non è il qui pro quo, bensì: che la sorella incolpevole di un assassino fosse figa, era una notizia? Perché no, non lo era. La finta Jomana non era una notizia, era solo fotogenica.


http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 148406.htm
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Tripoli, fermato fratello minore di Salman Abedi
“Ha ammesso militanza Is, sapeva dell’attentato”

Hashem, 20 anni, è stato arrestato in Libia dalle milizie della Rada. Aveva ricevuto denaro da Salman
Il padre: “Non siamo una famiglia che pratica la violenza”. Ma poche ore dopo anche lui viene bloccato
Mondo
Salman Abedi, il kamikaze autore della strage al concerto di Ariana Grande, è stato soltanto l’esecutore materiale e non l’artificiere che ha costruito la bomba, cui la polizia sta dando la caccia. Nuovi particolari sul killer e sulla sua famiglia. Il padre da Tripoli spiega che il figlio è innocente. Ma alcune ore dopo le sue dichiarazioni – scrive Bloomberg – è stato arrestato nella città libica. Così come il fratello minore del killer, Hashem, 20 anni, che avrebbe ammesso di militare nell’Isis e di essere stato a conoscenza di tutte le fasi di preparazione dell’attentato. Ieri, invece, è stato fermato a Manchester il fratello maggiore di Salman, Ismail, 23 anni, tuttora sotto custodia
di F. Q.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Manchester e il “link diretto con la Libia”
Dalla famiglia del kamikaze ai vertici di al Qaeda

Tripoli, fermato fratello minore di Salman Abedi: “Ha ammesso militanza Is, sapeva dell’attentato” (leggi)
Nella città inglese esponenti del Libyan Islamic Fighting Group, nato contro Gheddafi e legato a bin Laden
Mondo
Un filo rosso attraversa i paralleli collegando Manchester a Tripoli. E si snoda fino alla relazione tra il presunto stragista Salman Abedi e l’universo jihadista di Al Qaeda. Mentre la polizia dà la la caccia a chi ha messo insieme la bomba che ha ucciso 22 persone alla Manchester Arena e parla di un “network“di terroristi, emergono particolari sui rapporti tra la cerchia dell’attentatore, gli ambienti integralisti di Manchester e il Paese d’origine. Un legame sottolineato anche dal ministro dell’Interno Marco Minniti: dalle indagini “emerge per la prima volta un link diretto con la Libia”
di Marco Pasciuti
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Ecco chi sono i 100 jihadisti
pronti a colpire anche l'Italia

Giovani, non integrati e arrivati da Tunisia e Marocco. I nostri 007 li conoscono. Ma il nostro Paese è a rischio

di Fausto Biloslavo

1 ora fa
135
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Cronaca di guerra del mese di maggio 2017, nell’ex Bel Paese.


Nell’occhiello di prima pagina de il Fatto Quotidiano di oggi:

Pioltello (Milano), un bar dato alle fiamme. Un programma Mediaset aveva detto che lì avevano brindato alla strage di Manchester. Ma era una fake news


Gli STRUMTUPPEN ne saranno orgogliosi.
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