Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
La rottura dell'Unione Europea sarebbe anche per la Germania una tragedia. Il Marco andrebbe alle stelle e i prezzi dei manufatti tedeschi con lui... calerebbero le vendite tedesche all'estero. Il resto dell'Europa vedrebbe rinascere il mai totalmente sopito sentimento antitedesco e oggi la Germania non ha i mezzi militari (ne li avrà) sufficienti ad agire come deterrente, anzi è molto più debole in quel campo di alcuni suoi vicini che potrebbero premere sulle sue scelte...
I crucchi volenti o nolenti devono tenere in vita il giocattolo che li ha resi ricchi anche a costo di pagare un po' di più di prima, questo la Merkel lo sa ma fa finta di niente per guadagnare tempo e denaro sbagliando i calcoli perchè ogni giorno che passa il conto sale vertiginosamente.
I crucchi volenti o nolenti devono tenere in vita il giocattolo che li ha resi ricchi anche a costo di pagare un po' di più di prima, questo la Merkel lo sa ma fa finta di niente per guadagnare tempo e denaro sbagliando i calcoli perchè ogni giorno che passa il conto sale vertiginosamente.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il problema è culturale,...e una cultura non si cambia dalla sera alla mattina,...né con il voto.
SANITÀ MOLISANA
E l'ospedale d'Isernia dimenticò l'ascensore
Sprechi, inefficienze e deficit. La "parentopoli" del governatore che prima di essere eletto era un medico della struttura
All'ospedale di Isernia hanno in progetto i miracoli. Perfino dopo un trapianto di cuore, infatti, il paziente dovrebbe alzarsi e far le scale per raggiungere a piedi i reparti: spesi 2 milioni per le sale operatorie, hanno scordato l'ascensore. Difficile, al contrario, scordarsi chi comanda in zona: il governatore Michele Iorio. Che ha deciso di piazzare sulla poltrona di sindaco sua sorella Rosa.
L'operazione (politica) pareva facilissima. Cinque anni fa il candidato della destra aveva trionfato al primo turno col 69,1% dei voti staccando l'avversario di 50 punti. E dopo essere diventato presidente regionale la prima volta nel '98, l'azzurro Iorio governa da allora (salvo una breve parentesi) dopo essere stato rieletto tre volte consecutive. Non bastasse, la signora Rosa scelta dal fratello, occupa una poltrona pesante, «elettoralmente». Quella di direttore del distretto sanitario. Poltrona che, in attesa del trasloco nell'ufficio del sindaco, si è ben guardata dal mollare. Anzi, accusano le sinistre, mentre si avvicinava il voto, l'Asrem (l'azienda sanitaria regionale molisana) ha chiesto a chi aspira a un'assunzione di iscriversi in una «long list». Una coincidenza davvero curiosa.
L'ospedale di Isernia
Macché, quella che pareva dovesse essere una passeggiata si è rivelata in realtà più complicata del previsto. Non solo la Iorio è rimasta 25 punti sotto il record del sindaco eletto nel 2007, non solo non ce l'ha fatta al primo turno ma col suo 45,8 si è fermata 13 punti sotto i voti delle liste di destra che con il 58,7 hanno già in tasca la maggioranza in sala consiliare. Prova provata, dicono i nemici, che non è la storica roccaforte destrorsa ad avere svoltato, ma è stata la scelta della sorella Rosa a non essere digerita. Al punto che i consiglieri pidiellini, per forzare la mano, si sono spinti a lanciare un proclama ai cittadini. Dove dicono di «non essere disponibili a sostenere nessuna soluzione che non veda come sindaco il nostro candidato Rosa Iorio». Traduzione: se al ballottaggio vincesse Ugo De Vivo, sostenuto dalle sinistre, non potrebbe governare. Ipotesi estrema: dimissioni di massa e ritorno al voto.
Ed è in questo contesto inaspettatamente complicato che la città di Celestino V è stata scossa dal fastidioso reportage di un giornale online, «infiltrato.it». Dove Emiliano Marrone e Andrea Succi hanno spiegato finalmente, con tanto di video a corredo, in quale pessimo stato siano le due sale operatorie del «nuovo» monoblocco dell'ospedale.
Un reportage strabiliante, tragico e comico insieme. Macchinari nuovissimi ancora incellofanati, attrezzature allora d'avanguardia (allora: anno dopo anno invecchiano inesorabilmente) abbandonate, disordine, niente luce elettrica, piatti di plastica colmi di veleno per i topi. A dimostrazione di come, non avendo mai ospitato chirurghi e anestesisti, gli spazi siano stati occupati da altri inquilini.
Ma è la motivazione del perché quelle sale non sono mai state usate, come dicevamo, a essere sbalorditiva. Non solo gli ascensori del nuovo monoblocco sono troppo angusti per infilarci il lettino di un ricoverato («C'è un montacarichi che arriva solo al primo piano, col risultato che a volte ci è capitato di portare su la gente dal pronto soccorso ai vari reparti con la barella su per le scale», racconta il dottor Lucio Pastore) ma si sono dimenticati perfino di costruire un ascensore che porti nel sotterraneo dove stanno le sale operatorie.
«Che c'entra questa storia con Rosa?», chiedono polemici i supporter dell'aspirante sindaco. «C'entra eccome!», ribattono dall'altra parte. La sanità molisana, che stando alle tabelle della ragioneria dello Stato ha uno dei «buchi» pro capite più profondi d'Italia (42 milioni e 111 mila euro nell'ultimo biennio: 132 euro a testa) è da anni saldamente nelle mani di Michele Iorio. Il quale non solo ha il ruolo di commissario straordinario, sia pure ammaccato dal verbale del 3 aprile del tavolo tecnico ministeriale per la verifica del piano di rientro, verbale non lusinghiero («grave situazione finanziaria determinata dai ritardi nell'attuazione del Piano di rientro») nei suoi confronti. Ma ha benedetto in questi anni tutto un fiorire di figli e cugini e parenti vari.
Antonio Sorbo, direttore di «altromolise.it», ci ha scritto un libro, su questa voragine. Si intitola La banda del buco / Sanità molisana, storia di un disastro annunciato , e dopo avere ricordato che già nel 2006 uno studio del Sole 24 Ore accusava il Molise di avere «la spesa sanitaria pro capite più alta d'Italia e il record nazionale di ricoveri inappropriati (94%)», dedica largo spazio proprio alla «parentopoli ioriana» di questi anni, ruotata soprattutto nei dintorni proprio dell'ospedale di Isernia, dove lo stesso governatore lavorava come medico prima di dedicarsi alla politica.
Ed ecco il fratello Nicola primario di neurofisiopatologia. Ecco la sorella Rosa, laureata in legge e non in medicina, direttore del distretto sanitario. Ecco il cugino Vincenzo Bizzarro, direttore dello stesso distretto prima di Rosa e prima di essere cooptato nel consiglio regionale. Ecco la cugina Giovanna Bizzarro assunta nel 2006 in Regione dopo un concorso contestato. Ecco la moglie del cugino, Luciana De Cola in Bizzarro, direttrice sanitaria dell'ospedale isernino...
Per non dire dei figli. Uno, Davide, lavora in una società (la «Bain & Co.») gratificata di consulenze regionali costate in febbraio al governatore una condanna a un anno e sei mesi con interdizione dai pubblici uffici dopo una requisitoria durissima del pm Fabio Papa: «Su queste delibere Iorio non si asteneva, come prescritto e come suo dovere, in presenza di un evidentissimo interesse di un proprio strettissimo congiunto». Peggio: «Abbiamo assistito a una sequenza di testimoni mortificante. Nessuno è stato in grado di dire cosa ha fatto la "Bain" per la Regione...». Un altro figlio, Raffaele, lui pure medico, opera in una struttura sanitaria privata («Hyppocrates») in rapporti costanti, ovvio, con la regione guidata dal papà che l'ha inaugurata. Ma è il terzo figlio, Luca, quello che forse ha fatto più parlare di sé. Medico anche lui, avrebbe convinto il padre, stando a un'altra inchiesta giudiziaria, ad assumere all'ospedale di Isernia il suo maestro, il chirurgo Cristiano Huscher, «attraverso nomina diretta, non preceduta da avviso pubblico».
Un rapporto poi finito male. Perché? Lo racconta Huscher in una lettera aperta: «Il motivo scatenante del mio licenziamento sarebbe stato un acceso diverbio avuto nel 2007 con il figlio del presidente Iorio». Perché, sostiene, si stava facendo di tutto per aprire un servizio di Chirurgia vascolare e «consentire al figlio del presidente di consolidare la sua presenza a Isernia». Una scelta cui lui si oppose, dice, per la «completa inutilità di quel reparto e per le spese proibitive per crearlo». Chissà se almeno lì era previsto l'ascensore...
Gian Antonio Stella
17 maggio 2012 | 8:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
SANITÀ MOLISANA
E l'ospedale d'Isernia dimenticò l'ascensore
Sprechi, inefficienze e deficit. La "parentopoli" del governatore che prima di essere eletto era un medico della struttura
All'ospedale di Isernia hanno in progetto i miracoli. Perfino dopo un trapianto di cuore, infatti, il paziente dovrebbe alzarsi e far le scale per raggiungere a piedi i reparti: spesi 2 milioni per le sale operatorie, hanno scordato l'ascensore. Difficile, al contrario, scordarsi chi comanda in zona: il governatore Michele Iorio. Che ha deciso di piazzare sulla poltrona di sindaco sua sorella Rosa.
L'operazione (politica) pareva facilissima. Cinque anni fa il candidato della destra aveva trionfato al primo turno col 69,1% dei voti staccando l'avversario di 50 punti. E dopo essere diventato presidente regionale la prima volta nel '98, l'azzurro Iorio governa da allora (salvo una breve parentesi) dopo essere stato rieletto tre volte consecutive. Non bastasse, la signora Rosa scelta dal fratello, occupa una poltrona pesante, «elettoralmente». Quella di direttore del distretto sanitario. Poltrona che, in attesa del trasloco nell'ufficio del sindaco, si è ben guardata dal mollare. Anzi, accusano le sinistre, mentre si avvicinava il voto, l'Asrem (l'azienda sanitaria regionale molisana) ha chiesto a chi aspira a un'assunzione di iscriversi in una «long list». Una coincidenza davvero curiosa.
L'ospedale di Isernia
Macché, quella che pareva dovesse essere una passeggiata si è rivelata in realtà più complicata del previsto. Non solo la Iorio è rimasta 25 punti sotto il record del sindaco eletto nel 2007, non solo non ce l'ha fatta al primo turno ma col suo 45,8 si è fermata 13 punti sotto i voti delle liste di destra che con il 58,7 hanno già in tasca la maggioranza in sala consiliare. Prova provata, dicono i nemici, che non è la storica roccaforte destrorsa ad avere svoltato, ma è stata la scelta della sorella Rosa a non essere digerita. Al punto che i consiglieri pidiellini, per forzare la mano, si sono spinti a lanciare un proclama ai cittadini. Dove dicono di «non essere disponibili a sostenere nessuna soluzione che non veda come sindaco il nostro candidato Rosa Iorio». Traduzione: se al ballottaggio vincesse Ugo De Vivo, sostenuto dalle sinistre, non potrebbe governare. Ipotesi estrema: dimissioni di massa e ritorno al voto.
Ed è in questo contesto inaspettatamente complicato che la città di Celestino V è stata scossa dal fastidioso reportage di un giornale online, «infiltrato.it». Dove Emiliano Marrone e Andrea Succi hanno spiegato finalmente, con tanto di video a corredo, in quale pessimo stato siano le due sale operatorie del «nuovo» monoblocco dell'ospedale.
Un reportage strabiliante, tragico e comico insieme. Macchinari nuovissimi ancora incellofanati, attrezzature allora d'avanguardia (allora: anno dopo anno invecchiano inesorabilmente) abbandonate, disordine, niente luce elettrica, piatti di plastica colmi di veleno per i topi. A dimostrazione di come, non avendo mai ospitato chirurghi e anestesisti, gli spazi siano stati occupati da altri inquilini.
Ma è la motivazione del perché quelle sale non sono mai state usate, come dicevamo, a essere sbalorditiva. Non solo gli ascensori del nuovo monoblocco sono troppo angusti per infilarci il lettino di un ricoverato («C'è un montacarichi che arriva solo al primo piano, col risultato che a volte ci è capitato di portare su la gente dal pronto soccorso ai vari reparti con la barella su per le scale», racconta il dottor Lucio Pastore) ma si sono dimenticati perfino di costruire un ascensore che porti nel sotterraneo dove stanno le sale operatorie.
«Che c'entra questa storia con Rosa?», chiedono polemici i supporter dell'aspirante sindaco. «C'entra eccome!», ribattono dall'altra parte. La sanità molisana, che stando alle tabelle della ragioneria dello Stato ha uno dei «buchi» pro capite più profondi d'Italia (42 milioni e 111 mila euro nell'ultimo biennio: 132 euro a testa) è da anni saldamente nelle mani di Michele Iorio. Il quale non solo ha il ruolo di commissario straordinario, sia pure ammaccato dal verbale del 3 aprile del tavolo tecnico ministeriale per la verifica del piano di rientro, verbale non lusinghiero («grave situazione finanziaria determinata dai ritardi nell'attuazione del Piano di rientro») nei suoi confronti. Ma ha benedetto in questi anni tutto un fiorire di figli e cugini e parenti vari.
Antonio Sorbo, direttore di «altromolise.it», ci ha scritto un libro, su questa voragine. Si intitola La banda del buco / Sanità molisana, storia di un disastro annunciato , e dopo avere ricordato che già nel 2006 uno studio del Sole 24 Ore accusava il Molise di avere «la spesa sanitaria pro capite più alta d'Italia e il record nazionale di ricoveri inappropriati (94%)», dedica largo spazio proprio alla «parentopoli ioriana» di questi anni, ruotata soprattutto nei dintorni proprio dell'ospedale di Isernia, dove lo stesso governatore lavorava come medico prima di dedicarsi alla politica.
Ed ecco il fratello Nicola primario di neurofisiopatologia. Ecco la sorella Rosa, laureata in legge e non in medicina, direttore del distretto sanitario. Ecco il cugino Vincenzo Bizzarro, direttore dello stesso distretto prima di Rosa e prima di essere cooptato nel consiglio regionale. Ecco la cugina Giovanna Bizzarro assunta nel 2006 in Regione dopo un concorso contestato. Ecco la moglie del cugino, Luciana De Cola in Bizzarro, direttrice sanitaria dell'ospedale isernino...
Per non dire dei figli. Uno, Davide, lavora in una società (la «Bain & Co.») gratificata di consulenze regionali costate in febbraio al governatore una condanna a un anno e sei mesi con interdizione dai pubblici uffici dopo una requisitoria durissima del pm Fabio Papa: «Su queste delibere Iorio non si asteneva, come prescritto e come suo dovere, in presenza di un evidentissimo interesse di un proprio strettissimo congiunto». Peggio: «Abbiamo assistito a una sequenza di testimoni mortificante. Nessuno è stato in grado di dire cosa ha fatto la "Bain" per la Regione...». Un altro figlio, Raffaele, lui pure medico, opera in una struttura sanitaria privata («Hyppocrates») in rapporti costanti, ovvio, con la regione guidata dal papà che l'ha inaugurata. Ma è il terzo figlio, Luca, quello che forse ha fatto più parlare di sé. Medico anche lui, avrebbe convinto il padre, stando a un'altra inchiesta giudiziaria, ad assumere all'ospedale di Isernia il suo maestro, il chirurgo Cristiano Huscher, «attraverso nomina diretta, non preceduta da avviso pubblico».
Un rapporto poi finito male. Perché? Lo racconta Huscher in una lettera aperta: «Il motivo scatenante del mio licenziamento sarebbe stato un acceso diverbio avuto nel 2007 con il figlio del presidente Iorio». Perché, sostiene, si stava facendo di tutto per aprire un servizio di Chirurgia vascolare e «consentire al figlio del presidente di consolidare la sua presenza a Isernia». Una scelta cui lui si oppose, dice, per la «completa inutilità di quel reparto e per le spese proibitive per crearlo». Chissà se almeno lì era previsto l'ascensore...
Gian Antonio Stella
17 maggio 2012 | 8:48
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Re: Come se ne viene fuori ?
Ieri è stato sollecitato un'accordo per il dopo elezioni tra Berlusconi, Montezemolo, Passera, Casini.
E' per questo motivo che Passera dopo 6 mesi non ha ancora portato a casa i 4 miliardi della vendita delle frequenze?
E' per questo motivo che Passera dopo 6 mesi non ha ancora portato a casa i 4 miliardi della vendita delle frequenze?
Re: Come se ne viene fuori ?
12/5/2012 massimo gramellini www.lastampa.it
Oggi le comiche
A Parma, venerdì prossimo, la campagna elettorale del candidato sindaco dei grillini sarà conclusa da Beppe Grillo. Quella del candidato dei democratici da Gene Gnocchi. L’ipotesi di avere sul palco il segretario del partito Bersani è stata scartata, immagino per l’indisponibilità del suo avatar Maurizio Crozza. Da quando le ideologie sono morte, gli ideali boccheggiano e anche le idee non si sentono troppo bene, i comizi dei politici sono diventati di una noia pazzesca. Quasi come le loro partecipazioni ai talk show. Per renderli commestibili a un pubblico sempre più insofferente e distratto, si cerca di trasformarli in uno spettacolo di cabaret. Non mi sembra un grave passo indietro, considerato da dove veniamo. Il miglior oratore dell’ultima decade, Fini, indossava sempre gli stessi tre concetti e le stesse duecento parole.
«Ma come parla bene Fini!» dicevano tutti, anche se lui diceva benissimo il nulla. La dittatura dei comici è una reazione al governo dei tecnici o forse il suo completamento. Nella Prima Repubblica eravamo intrattenuti dagli amministratori. Nella Seconda siamo stati amministrati dagli intrattenitori. Appurata l’impossibilità per un solo uomo di adempiere a entrambe le funzioni, è tempo di una più chiara divisione dei ruoli. Chi sa parlare, non governi. E chi sa governare non parli. Il primo ad averlo capito è Grillo, che sogna un partito di amministratori silenti in cui parla soltanto lui.
Oggi le comiche
A Parma, venerdì prossimo, la campagna elettorale del candidato sindaco dei grillini sarà conclusa da Beppe Grillo. Quella del candidato dei democratici da Gene Gnocchi. L’ipotesi di avere sul palco il segretario del partito Bersani è stata scartata, immagino per l’indisponibilità del suo avatar Maurizio Crozza. Da quando le ideologie sono morte, gli ideali boccheggiano e anche le idee non si sentono troppo bene, i comizi dei politici sono diventati di una noia pazzesca. Quasi come le loro partecipazioni ai talk show. Per renderli commestibili a un pubblico sempre più insofferente e distratto, si cerca di trasformarli in uno spettacolo di cabaret. Non mi sembra un grave passo indietro, considerato da dove veniamo. Il miglior oratore dell’ultima decade, Fini, indossava sempre gli stessi tre concetti e le stesse duecento parole.
«Ma come parla bene Fini!» dicevano tutti, anche se lui diceva benissimo il nulla. La dittatura dei comici è una reazione al governo dei tecnici o forse il suo completamento. Nella Prima Repubblica eravamo intrattenuti dagli amministratori. Nella Seconda siamo stati amministrati dagli intrattenitori. Appurata l’impossibilità per un solo uomo di adempiere a entrambe le funzioni, è tempo di una più chiara divisione dei ruoli. Chi sa parlare, non governi. E chi sa governare non parli. Il primo ad averlo capito è Grillo, che sogna un partito di amministratori silenti in cui parla soltanto lui.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Gramellini, ..come Travaglio,...per la serie: Quando l'intelligenza non è acqua.
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Re: Come se ne viene fuori ?
D'accordo che oggi è il 17,...ma siamo al quarto giorno di fila...
Crolla Borsa Milano. Cameron: «Rischio Grecia»
Piazza Affari sta mettendo a segno la peggior performance in mattinata tra le Borse europee, trascinata dal tonfo delle banche.
Ampliano il calo le principali borse europee dopo l'asta di titoli di stato spagnoli. Dopo un avvio in leggero rialzo, le Borse europee, vanno in territorio negativo e ora stano peggiorando.
Alle 14, Piazza Affari registra un ulteriore colpo sull'indice Ftse Mib (-2,6% a 12.940 punti), in attesa di conoscere i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa, previsti per le 14.30.
La tensione si è alzata nella mattinata con l'esito dell'asta dei titoli spagnoli, che hanno visto crescere il loro rendimento, mentre il differenziale tra Btp e Bund sopra i 446 punti base.
Il listino è zavorrato dai bancari Mps (-7,16%), dopo il taglio del prezzo obiettivo da parte di Deutsche Bank, Unicredit (-6,22%), Bpm (-5,37%) e Mediolanum (-6,07%), il cui prezzo obiettivo è stato ridotto da Barclays. Frenata dalle indicazioni degli analisti anche Buzzi, che cede il 5,05%. Contrastate Fiat (-2,69%), dopo i dati sulle vendite di auto in Europa, e Fiat Industrial (+1,54%), su cui Mediobanca ha confermato la raccomandazione 'outperform'.
Inverte la rotta e frena Fonsai (-1,42%) il cui consiglio di amministrazione si prepara ad esaminare il concambio per la fusione con Unipol (-5,76%) e a rispondere in via definitiva alla proposta alternativa di Sator-Palladio. Scivolano anche Premafin (-4,95%) e Milano Assicurazioni (-3,94%).
Crolla Borsa Milano. Cameron: «Rischio Grecia»
Piazza Affari sta mettendo a segno la peggior performance in mattinata tra le Borse europee, trascinata dal tonfo delle banche.
Ampliano il calo le principali borse europee dopo l'asta di titoli di stato spagnoli. Dopo un avvio in leggero rialzo, le Borse europee, vanno in territorio negativo e ora stano peggiorando.
Alle 14, Piazza Affari registra un ulteriore colpo sull'indice Ftse Mib (-2,6% a 12.940 punti), in attesa di conoscere i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa, previsti per le 14.30.
La tensione si è alzata nella mattinata con l'esito dell'asta dei titoli spagnoli, che hanno visto crescere il loro rendimento, mentre il differenziale tra Btp e Bund sopra i 446 punti base.
Il listino è zavorrato dai bancari Mps (-7,16%), dopo il taglio del prezzo obiettivo da parte di Deutsche Bank, Unicredit (-6,22%), Bpm (-5,37%) e Mediolanum (-6,07%), il cui prezzo obiettivo è stato ridotto da Barclays. Frenata dalle indicazioni degli analisti anche Buzzi, che cede il 5,05%. Contrastate Fiat (-2,69%), dopo i dati sulle vendite di auto in Europa, e Fiat Industrial (+1,54%), su cui Mediobanca ha confermato la raccomandazione 'outperform'.
Inverte la rotta e frena Fonsai (-1,42%) il cui consiglio di amministrazione si prepara ad esaminare il concambio per la fusione con Unipol (-5,76%) e a rispondere in via definitiva alla proposta alternativa di Sator-Palladio. Scivolano anche Premafin (-4,95%) e Milano Assicurazioni (-3,94%).
Re: Come se ne viene fuori ?
per me Gramellini PIU' di Travaglio.camillobenso ha scritto:Gramellini, ..come Travaglio,...per la serie: Quando l'intelligenza non è acqua.
Travaglio immenso nella cronaca giudiziaria ma spesso -ahimè-scivola per eccesso di livore e piglia pure qualche cantonata, a volte , nelle letture, è troppo "lungo" e l'attenzione cala, troppi "incisi" ...ma chapeau! ci mancherebbe! altri 10 ce ne vorrebbero come lui.
Gramellini è destinato ad essere the big one, semplicemente sublime !
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Re: Come se ne viene fuori ?
LA SITUAZIONE
di CONCETTO VECCHIO
Le barricate Pdl
mentre esplode
la questione morale
In Commissione Giustizia alla Camera continua l'ostruzionismo del Pdl alla legge anti-corruzione del ministro Severino, tra le proteste degli altri gruppi. Si ripete quindi la scena dei giorni scorsi, proprio quando la questione morale torna a imporsi come centrale nel Paese: ieri notte al Senato Lusi ha tirato in ballo Rutelli, Bianco e Renzi come destinatari dei fondi sottratti alla Margherita; l'inchiesta sulla famiglia Bossi si sta rivelando un pozzo di San Patrizio di illegalità; la Finanza ha sequestrato beni per 16milioni di euro a Balducci e Anemone nell'ambito dell'inchiesta sul G8, coinvolto nell'inchiesta l'attuale dg della Siae Blandini, all'epoca capo della Direzione generale del Cinema; nemmeno il governo Monti è del tutto immune da fenomeni di malcostume, come dimostra l'inchiesta sull'ex sottosegretario alla giustizia Zoppini, indotto a dimettersi per frode fiscale. La recessione è sempre pesantissima, e in più c'è il terrorismo a preoccupare: il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza ha aumentato la sicurezza per gli obiettivi a rischio. Napolitano da Tunisi è tornato a spronare i partiti sulla strada delle riforme, chiedendo la massima convergenza sui grandi interessi nazionali comuni. Monti invece ha esortato gli italiani a pagare le tasse, manifestando solidarietà al direttore di Equitalia Befera, la cui istituzione "svolge un lavoro difficile e ingrato nell'interesse di tutta la nazione".
di CONCETTO VECCHIO
Le barricate Pdl
mentre esplode
la questione morale
In Commissione Giustizia alla Camera continua l'ostruzionismo del Pdl alla legge anti-corruzione del ministro Severino, tra le proteste degli altri gruppi. Si ripete quindi la scena dei giorni scorsi, proprio quando la questione morale torna a imporsi come centrale nel Paese: ieri notte al Senato Lusi ha tirato in ballo Rutelli, Bianco e Renzi come destinatari dei fondi sottratti alla Margherita; l'inchiesta sulla famiglia Bossi si sta rivelando un pozzo di San Patrizio di illegalità; la Finanza ha sequestrato beni per 16milioni di euro a Balducci e Anemone nell'ambito dell'inchiesta sul G8, coinvolto nell'inchiesta l'attuale dg della Siae Blandini, all'epoca capo della Direzione generale del Cinema; nemmeno il governo Monti è del tutto immune da fenomeni di malcostume, come dimostra l'inchiesta sull'ex sottosegretario alla giustizia Zoppini, indotto a dimettersi per frode fiscale. La recessione è sempre pesantissima, e in più c'è il terrorismo a preoccupare: il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza ha aumentato la sicurezza per gli obiettivi a rischio. Napolitano da Tunisi è tornato a spronare i partiti sulla strada delle riforme, chiedendo la massima convergenza sui grandi interessi nazionali comuni. Monti invece ha esortato gli italiani a pagare le tasse, manifestando solidarietà al direttore di Equitalia Befera, la cui istituzione "svolge un lavoro difficile e ingrato nell'interesse di tutta la nazione".
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Re: Come se ne viene fuori ?
DDL ANTICORRUZIONE
Passa emendamento Pd con Idv e Fli
L'ira di Alfano: «Governo a rischio»
La partita del caro estinto si gioca su due tavoli.
Agli italiani e a Monti racconta la bufala del suo appoggio fino al 2013.
In realtà gioca ad uscire dal governo Monti facendo in modo che la colpa ricada sul Pd.
A maggior ragione in questa fase in cui può riagganciare Pierazzurro e forse Montezemolo e Giulia Sofia, e gli si apre uno spiraglio per tornare a vincere.
Passa emendamento Pd con Idv e Fli
L'ira di Alfano: «Governo a rischio»
La partita del caro estinto si gioca su due tavoli.
Agli italiani e a Monti racconta la bufala del suo appoggio fino al 2013.
In realtà gioca ad uscire dal governo Monti facendo in modo che la colpa ricada sul Pd.
A maggior ragione in questa fase in cui può riagganciare Pierazzurro e forse Montezemolo e Giulia Sofia, e gli si apre uno spiraglio per tornare a vincere.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Non si capisce chi voglia rompere per primi ....PDL o PD? Nessuno dei 2 partiti ha fiducia di salvarsi andando alle elezioni subito, ma se non lo fanno e le cose dovessero peggiorare (Grecia e Spread) ed i lavori in parlamento dovessero riscontrare continui fallimenti .... allora il partito di Grillo andrebbe a cifre con tre numeri!!! Scherzo
Oggi Di Pietro commentando l'ostruzionismo del PDL in commissione sul ddl anticorruzione del governo ha detto che qui non si tratta di un solo padrone che chiede leggi ad personam ma una vera organizzazione di stampo piduista.
Io sono d'accordo con DP!
Un saluto
Oggi Di Pietro commentando l'ostruzionismo del PDL in commissione sul ddl anticorruzione del governo ha detto che qui non si tratta di un solo padrone che chiede leggi ad personam ma una vera organizzazione di stampo piduista.
Io sono d'accordo con DP!
Un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Chi c’è in linea
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