Diario della caduta di un regime.

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UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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……IL GIORNO DOPO…..


Dalla prima pagina de il Fatto Quotidiano



EXIT POLL Ballottaggi: da Genova in giù la destra risorge grazie al Pd, che scompare
La Caporetto di Renzi
Crolla l’affluenza. A Trapani i Dem riescono a perdere da soli

Ha votato meno di un elettore su due: dato definitivo attorno al 47%. Il capoluogo ligure si sposta a destra per la prima volta dal 1946. A Parma Pizzarotti rivince. All’Aquila testa a testa Di Benedetto-Biondi. Il candidato di Forza Italia Abramo (sotto processo) trionfa a Catanzaro
CASULA, DE CAROLIS,
LO BIANCO, RODANO, SANSA
E TORNAGO A PAG. 2 - 3 - 4
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Da il Fatto Quotidiani.it, ..ora..


Da Genova a L’Aquila, il Pd perde dodici città
Renzi resuscita B. ma dice: “67 a 59 per noi”[/size]

Partito democratico ko: perde a Pistoia, La Spezia, Monza, Lodi, Como, Piacenza e Sesto San Giovanni che nel dopoguerra non aveva mai avuto un sindaco di destra. Colpo a Padova e Lecce. Trapani commissariata
Da Genova a L’Aquila, il Pd perde dodici città
Renzi resuscita B. ma dice: “67 a 59 per noi”
Partito democratico ko: perde a Pistoia, La Spezia, Monza, Lodi, Como, Piacenza e Sesto San Giovanni che nel dopoguerra non aveva mai avuto un sindaco di destra. Colpo a Padova e Lecce. Trapani commissariata

Elezioni Amministrative 2017
Genova sarà ricordata come Bologna (1999, Guazzaloca). Ma le elezioni amministrative del 2017 potrebbero avere la stessa faccia delle Regionali del 2000, dopo le quali Massimo D’Alema rassegnò le dimissioni da presidente del Consiglio. Il Partito democratico al primo turno aveva derubricato i risultati come un sintomo passeggero. Ora il Pd si sveglia e si scopre sconfitto in città che governa da decenni
di F. Q.
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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...CAMERATI SI NASCE O SI DIVENTA?????


Dal sito degli STRUMPTRUPPEN:




15 minuti fa
2

Salvini chiama le urne:
"Gentiloni salga al Colle"

Elezioni Comunali 2017
Sergio Rame


Da giovane, il Matteo in camicia nera, frequentava il Centro Leoncavallo.


Da Wikipedia:
...dei collettivi anti-fascisti della zona e Avanguardia Operaia, e di qualche esponente dei movimenti Lotta Continua e Movimento Lavoratori per il Socialismo. Erano quindi rappresentate un'ampia gamma di ideologie, dagli "ex-cattolici" libertari ai Marxisti-Leninisti.

Adesso, per opportunismo, è diventato una delle prime camice nere in addestramento.















Elezioni Comunali 2017
Maucat
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da Maucat »

Un altro paio di Elezioni e il PD renziano sparisce.
E' avvilente vedere il centrosinistra italiano ridotto così.
Nella città dove ho votato il candidato del PD ha cercato apparentamenti con tutto il CDX rimasto fuori dalle patrie galere recuperando figure a dir poco opache della politica della Città, ma nonostante questo è stato sconfitto dal candidato del M5S (e soprattutto nonostante la vicinanza della limitrofa Roma dove la Raggi non brilla certamente) al ballottaggio.
Urge un nuovo partito altrimenti la Dx tra poco governerà tutta l'Italia.
iospero
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da iospero »

Maucat"la Dx tra poco governerà tutta l'Italia"

Attenzione : a Genova il nuovo sindaco è stato votatp da circa 1/5 degli elettori, in queste amministrative c'è stata una affluenza del 46,02%. Non so se con queste percentuali si possa esultare , una cosa è certa senza partecipazione sarà difficile governare per chiunque perché quando salteranno fori i problemi che ci toccano da vioino forse la gente si mobiliterà.
Maucat
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Re: Diario della caduta di un regime.

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iospero ha scritto:Maucat"la Dx tra poco governerà tutta l'Italia"

Attenzione : a Genova il nuovo sindaco è stato votatp da circa 1/5 degli elettori, in queste amministrative c'è stata una affluenza del 46,02%. Non so se con queste percentuali si possa esultare , una cosa è certa senza partecipazione sarà difficile governare per chiunque perché quando salteranno fori i problemi che ci toccano da vioino forse la gente si mobiliterà.
Hai detto bene: forse...
Gli italiani sono ormai anestetizzati da un quarto di secolo di condizionamento degno di Pavlov, una volta scendevamo in piazza contro il nemico comune: "il padrone" che sfruttava il popolo, oggi "il padrone" lo sfrutta ancor di più ma scendono in piazza contro "l'immigrato", contro il "diverso"...
E' veramente penoso vedere l'involuzione del nostro popolo. :(
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Dopo la sbornia da vittoria di ieri, in cui gli STRUMPTRUPPEN scrivevano nel loro sito:

3 ore fa
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La "radiografia" del voto:
ha perso solo la sinistra

Chiara Sarra
3 ore fa
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2 ore fa
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• 1
Così i dem hanno perso
nelle proprie roccaforti

Francesco Curridori

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6 ore fa
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• 69
Ballottaggi, Berlusconi esulta:
"Sono pronto a responsabilità"

Sergio Rame


Littorio Feltri sulla prima pagina di Libero di oggi in edicola, scrive:


I guai del Pd e le nebbie del centrodestra.
Finita la festa, è subito caos
A 24 ore dal trionfo Forza Italia e Lega bisticciano: Salvini chiede le dimissioni del governo e il maggioritario, Berlusconi
Tutto l’opposto. Renzi è nel pallone: il suo partito gli imputa la sconfitta e lui non sa guardare a sinistra, a destra o al centro.



Se arriva anche Littorio Feltri a capirlo, lui che è STRUMPTRUPPEN, è tutto un dire
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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.......NEPPURE LA CADUTA DELLA PRIMA REPUBBLICA E' STATA COSI' TORBIDA!!!!!........



'Notizie al Fatto su Consip’. Woodcock indagato
Lillo: ‘I pm hanno preso un granchio, mi sentano’


Roma indaga sul collega di Napoli per violazione di segreto. Sotto inchiesta anche la sua compagna, la giornalista Federica Sciarelli: “Era il tramite”. Il cronista autore degli scoop: “Non sono loro le mie fonti”

Giustizia & Impunità
Il giornalista del Fatto Quotidiano autore degli scoop su Lotti e Renzi interviene dopo che la procura di Roma ha indagato il magistrato napoletano e la conduttrice di Chi l’ha Visto per rivelazione di segreto: “Sono innocenti e la Procura si è sbagliata. Il giornalista del Corriere della Sera Giovanni Bianconi ha svelato per primo oggi l’indagine per rivelazione di segreto. Mi ha incontrato una ventina di minuti prima dell’uscita del suo scoop. Ma non ha ritenuto utile chiedere la mia versione su questa notizia. Vado in procura oggi stesso”
di Marco Lillo
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Magaldi: perfettamente inutile votare Renzi, Silvio o Grillo

Scritto il 27/6/17 • nella Categoria: idee Condividi




Renzi ancora frenato, Berlusconi che oggi sembra redivivo grazie a Salvini, e i 5 Stelle che non sfondano da nessuna parte.

Una triparizione perfetta e assolutamente inutile, fotografata anche dall’esito dei ballottaggi, ultima tappa delle elezioni amministrative.

Se c’è qualcuno che è davvero nei guai è l’Italia: nessuno dei tre schieramenti rappresenta una vera soluzione alla crisi.

Lo afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, associazione meta-partitica sorta per indurre, in modo trasversale, una sorta di “risveglio” sovranista della politica italiana, in letargo dall’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica, con la “resa” sostanziale alla politica di rigore imposta da Bruxelles, avallata da centrodestra e centrosinistra, e non contrastata – in modo netto – neppure dal movimento di Grillo, che non ha ancora messo in campo soluzioni sul fronte cruciale dell’economia. In altre parole: il paese è costretto a rassegnarsi al non-voto, o a scegliere il meno peggio, senza che nessuno dei contraenti abbia lanciato una sola proposta seria su come uscire dal declino.

All’indomani dell’ultima tornata elettorale, ai microfoni di “Colors Radio” Magaldi ribadisce la sua posizione: l’attuale offerta politica italiana sembra fatta apposta per scoraggiare gli elettori, dal momento che nessun partito è in grado di proporre la svolta di cui il paese avrebbe disperato bisogno. Renzi? «Si è limitato ad abbaiare contro Bruxelles, salvo poi bussare (inutilmente) alla porta di organismi come il Council on Foreign Relations, sperando di essere accolto nei circoli esclusivi della massoneria internazionale reazionaria, cioè quella che ha progettato la mala-globalizzazione e il finto europeismo fondato sull’austerity».

Berlusconi? «E’ stato un pessimo politico, non ha attuato le riforme che tutti si aspettavano.

Oggi, a ottant’anni, gli converrebbe fare un passo indietro e limitarsi al ruolo di “padre nobile” del centrodestra», area nella quale si segnala quantomeno «la vitalità di Salvini e della Meloni, gli unici a rivolgere qualche critica alla gestione dell’Ue».

Quanto ai 5 Stelle, nebbia: «Ancora non ci hanno fatto sapere come governerebbero».

Magaldi, che torna a spendere per Roma il nome di un economista progressista come Nino Galloni, pensa al “partito che non c’è”, che potrebbe chiamarsi Pdp, Partito Democratico Progressista, e fungerebbe da aggregatore (anche confederale) di forze sociali che non si riconoscono nell’attuale scenario, men che meno nel gruppo dalemiano di Bersani, «l’uomo che trasformò il Parlamento in una caserma per far votare la legge Fornero e il pareggio di bilancio in Costituzione, voluto dal governo Monti, espressione della peggiore tecnocrazia europea, supermassonica e reazionaria».

Che fare?

Primo: non rassegnarsi a questa desolazione: la vuota retorica di Renzi e quella di Berlusconi, cui fa da sfondo il velleitarismo inconcludente dei 5 Stelle, che propogono il reddito di cittadinanza finanziato solo “tagliando gli sprechi”, senza cioè mettere in discussione la drammatica riduzione degli investimenti pubblici imposta da Bruxelles.

«Nessuno osa chiamare le cose con il loro nome e affrontare il problema alla radice.

E così agli italiani oggi non rimane che l’opposizione solo apparente tra centrodestra e centrosinistra: due formazioni che negli ultimi vent’anni – malgovernando e mal-privatizzando – hanno fatto le stesse scelte, sprofondando l’Italia nella crisi».

Quello che serve, insiste Magaldi, è un vero e proprio piano-B.

«Punto primo: andare a Bruxelles a dire che l’Italia straccia tutti i trattati europei, a meno che non vengano interamente rivisti, da cima a fondo».

Obiettivo: «Porre le condizioni per una finanza pubblica espansiva, che torni a produrre posti di lavoro.

Alle attuali condizioni è semplicemente impossibile.

Bisogna quindi avere il coraggio di dire all’Unione Europea che l’Italia non ci sta più, se non si cambia tutto.


Nessun partito lo dice?

Questo è il problema, oggi. Votare Renzi, Berlusconi o Grillo è perfettamente inutile: il paese ha bisogno di risposte, di soluzioni vere».
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO



Ieri, dal sito degli STRUMPTRUPPEN:


Hanno vinto gli elettori
È una vittoria che ricorda l'intuizione del Cav del '94. Tanta gente non si riconosce in Renzi e neppure in Grillo
Vittorio Macioce - Mar, 27/06/2017 - 22:53

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Non è questo il giorno per pesare grammo a grammo la vittoria. Nessuno in fondo si aspettava un successo così netto e profondo del centrodestra, con le roccheforti storiche della sinistra spazzate via, con un cambio di orizzonti e di scenari così improvviso, con il Pd che non si riconosce, i grillini che si accontentano di brindare a Carrara e Guidonia e Renzi che ricorda certi personaggi tragici, e un po' infantili, che di fronte alla disfatta continuano a ripetere: ho vinto io.

Ci sta che il giorno dopo chi ha vinto si prenda un pezzo della vittoria. Per orgoglio, perché si è lavorato bene, perché non accadeva da tempo, perché era una scommessa, perché qualcosa sta cambiando, per un ritorno. Ci sta. Ci sta sbandierare il vento del Nord o il modello Genova. Ci sta riconoscere il ruolo di sindaci con le idee forti e la voce moderata. Ci sta l'entusiasmo di Salvini, il sorriso della Meloni, la soddisfazione della Gelmini, le ragioni di Toti. Ci sta pure pensare al futuro politico con un certo ottimismo. Solo una cosa chi ha vinto non deve rischiare di fare, magari per troppa foga: fare a brandelli la vittoria. Pezzo a pezzo. Come a dire che la mia vittoria è più vittoria della tua. È più colorata. Pesa di più. È più furba. Sarebbe il modo più veloce per rovinare tutto.
Il successo nelle città è la conseguenza di un centrodestra che ha scelto di riconoscersi, con tutte le sue sfumature, con le diversità, senza strafare, aprendo anche a chi come le liste civiche non porta bandiere e divise ufficiali. È una vittoria che ricorda l'intuizione del Berlusconi del '94. Il centrodestra è un prisma, dove di volta in volta sono apparsi i volti di tanti protagonisti: Bossi, lo sciagurato Fini, perfino Casini. Non sempre ha funzionato. Il prisma si è rotto quando quelle facce non hanno più voluto riconoscersi in un punto di riferimento, in una faccia più centrale, che rappresentava il minimo comune denominatore della coalizione. Qualcuno in grado di dargli un equilibrio, una misura, una mappa. La domenica della «vittoria della domenica» è passata, ci sarà tempo per farci i conti. Non sarà tutto facile. Ma i voti narrano che c'è ancora tanta gente che non si riconosce in Renzi e neppure in Grillo. Stanno lì, anche se molti li raccontavano in fuga, dispersi, disorientati. A quanto pare non è così. Domenica allora qualcuno ha vinto. Hanno vinto gli elettori.
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