Diario della caduta di un regime.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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UncleTom
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UncleTom ha scritto:Torre Annunziata, crolla palazzina: 7 dispersi
Il sindaco della città: “L’edificio era messo male”
Il 3°e 4° piano dell’immobile, che si trova vicino alla linea ferroviaria, hanno ceduto alle 6.30. Vigili scavano a mani nude tra le macerie (video). “Lì sotto ci sono famiglie e due bambini”. Aperta inchiesta

Cronaca
Non c’è stato nessuno scoppio, soltanto il boato del palazzo che cadeva. E’ successo intorno alle 6.30, quando il 3° e 4° piano – l’ultimo – di una palazzina sono crollati a Torre Annunziata, nel Napoletano. Al momento i dispersi sono almeno 7, e oltre 30 vigili del fuoco stanno scavando a mani nude tra le macerie (video). La parte crollata è quella in cui c’erano le camere da letto
di F. Q.
L'OVRA STA SABOTANDO OGNI MIO INTERVENTO. L'ORIGINALE POSTATO E' STATO TAGLIATO VOLUTAMENTE


ADESSO NON STA PERMETTENDO IL COPIA INCOLLA DELL'ORIGINALE
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO


Scrive Noam Chomsky, nel suo ultimo libro “COSI’ VA IL MONDO”, da poco nelle librerie, che l’imperativo dominante del mondo capitalista attuale è:

<< Compra, consuma, ubbidisci>>

Una prospettiva poco alettante per vivere su questo pianeta.

Il trombon system, ci fa sapere con rammarico che in Italia non si fanno più figli.

Ma come si può pensare di far figli per poi condannarli a vivere in questo sistema???????

Senza contare che la tua vita, la durata della tua vita, dipende anche dalle azioni poco commendevoli di altri.
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO






LA FABBRICA DEGLI IDIOTI




Libero di oggi apre con questa notizia a mezza pagina:

Eccellente idea di Berlusconi

Marchionne premier

In un colloquio con <<Libero>> Silvio lancia
la candidatura. Nel 2018 il manager lascia
Fiat e si libera: si tratta
di fargli la giusta
proposta




Più sotto:

Il segretario del Pd per placare la sinistra promette che andrà avanti con lo ius soli

Renzi vuol perdere e coccola gli immigrati
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO





Siamo entrati nella fase iniziale della distruzione di uno dei partiti che si contendono la gestione del potere a livello nazionale.

Il partito in questione è il PD, guidato in questa fase da Pinocchio Mussoloni, di nuovo in sella dopo la scoppola del 4 dicembre 2016.

La “vittoria” alle amministrative di domenica 25 giugno, ha gasato il centrodestra, che si dice sicuro di riprendere le redini del controllo politico a livello nazionale.

Ed è per questo che sta giocando le sue carte spingendo al massimo, battendo il ferro fin che è caldo.

Sfruttando quello che offre il mercato, adesso sta cavalcando il tema dell’immigrazione.

Uno spunto gliel’ha offerto Emma Bonino.

E da ieri il clima politico ha preso fuoco.

Il Giornale ieri pubblicava l’intervento della dirigente radicale che accusava Mussoloni di essere la causa dell’invasione degli emigranti.

Oggi Libero gli da man forte sostenendo l’accusa e raccontando il passo falso di Pinocchio Mussoloni.


Mentre stamani alle ore 09,20, Dagospia forniva un quadro della battaglia in corso:

7 lug 2017 09:20
1. VOLETE SAPERE PERCHE’ IL POVERO MINISTRO MINNITI E’ IMPOTENTE SUL CAOS MIGRANTI?


2. PERCHÉ RENZI HA TRASFORMATO L’ITALIA IN UN CENTRO PROFUGHI, IN CAMBIO DI FLESSIBILITÀ DA PARTE DELL’EUROPA PER LE SUE MANCETTE ELETTORALI. LO AMMETTE EMMA BONINO (VIDEO)
https://www.youtube.com/watch?v=-i9LORA__oM


3. L’EX MINISTRO DEGLI ESTERI HA PARLATO CHIARO: “NEL 2014-2016 ABBIAMO CHIESTO NOI CHE IL COORDINATORE FOSSE A ROMA E CHE GLI SBARCHI AVVENISSERO TUTTI IN ITALIA. L'ACCORDO L'ABBIAMO FATTO NOI, VIOLANDO DUBLINO. ABBIAMO SOTTOVALUTATO LA SITUAZIONE...”


4. UPDATE! RENZI REPLICA A EMMA BONINO: "E' COLPA DI DUBLINO, NON ABBIAMO DECISO NOI DI SPALANCARE LE PORTE. NEL 2015 ABBIAMO FATTO UN ACCORDO PERCHÉ ANCHE ALTRI PAESI..."



AGGIORNAMENTO - RENZI, SBAGLIA BONINO,ACCORDO NON È NOSTRO
(ANSA) - "La posizione dell'Ue, ho visto anche il dibattito di Emma Bonino, non dipende dalla scelta dell'ultimo governo ma da un regolamento di Dublino poi modificato e reso forte nel 2013 che decide che chi arriva in Ue va accolto dai singoli paesi di primo approdo. E' colpa di Dublino, non abbiamo deciso noi di spalancare le porte. Nel 2015 abbiamo fatto un accordo perché anche altri paesi Ue potessero farsi carico ma è rimasto sulla carta". Così Matteo Renzi nella rassegna stampa a 'Ore Nove'.

MIGRANTI: RENZI, CI DEVE ESSERE NUMERO CHIUSO
(ANSA) - "Chi dice che lo ius soli rovina l'Italia non si rende conto che è una norma di civiltà, non c'entra con la sicurezza ma dobbiamo anche dire che ci deve essere un numero chiuso di arrivi, non ci dobbiamo sentire in colpa se non possiamo accogliere tutti". Così Matteo Renzi, a 'Ore Nove', sullo scontro in Ue sui migranti. "Nel 2018 si discuterà del bilancio, se altri paesi che si sono impegnati ad accogliere non lo fanno, credo sia giusto che l'Italia dica che non contribuirà a pagare 20 miliardi al bilancio Ue".

1 - CHI HA DATO, CHI HA AVUTO E L' EROICO MINNITI
Alessandro Sallusti per “il Giornale”
Ci sono le impronte digitali di Matteo Renzi e dell' ex ministro degli Interni Angelino Alfano, oggi agli Esteri, sull' accordo «segreto» con i partner europei in base al quale tutti gli immigrati recuperati in mare da chiunque devono finire nei porti italiani. Ce l'hanno fatta sotto il naso per motivi indicibili e questo spiega molte cose, prima di tutte la tranquilla fermezza con cui la Merkel e Macron rimbalzano qualsiasi richiesta di condividere la scomoda ospitalità. Germania e Francia hanno infatti già «pagato» all' Italia l'esenzione dando il via libera allo sforamento dei conti del governo Renzi grazie al quale l'Italia non è stata commissariata.

Renzi avrebbe, insomma, fatto uno scambio con l'Europa: io mi tengo i clandestini, voi digerite il mio disastro economico. Ora rimane da capire quale sia stato il vantaggio dell' allora ministro degli Interni Alfano, l'unico membro del governo che, per competenze, avrebbe potuto non accettare e denunciare il patto scellerato sulla pelle degli italiani.

La prima risposta è ovvia: pur di non perdere la poltrona, Alfano accetterebbe qualsiasi cosa. La seconda è veramente maligna. C'è chi, infatti, ricorda come persone a lui vicine e membri del suo partito abbiano messo in piedi a tempo di record il Cara di Mineo, il più grande e finanziato centro di accoglienza d'Italia, nonché un business milionario, peraltro finito nel mirino della magistratura per una sfilza di reati.

Noi non siamo maligni, quindi ci asteniamo dall' avallare pericolosi e velenosi parallelismi. Però non siamo stupidi, e siamo molto arrabbiati perché è evidente che siamo stati venduti per interessi e convenienze private. E non vorrei essere nei panni del povero ed eroico Minniti, successore di Alfano agli Interni, che, all'oscuro del patto scellerato, ha girato l'Europa pensando di avere le carte in regola per picchiare i pugni sul tavolo.

Non ha, ovviamente, cavato un ragno dal buco, ma averlo avuto prima uno come lui al Viminale... Se Gentiloni avesse il coraggio di sostenerlo politicamente, uno come lui potrebbe provare a ribaltare la situazione. Chi l'avrebbe detto che un giorno, oggi, ci saremmo trovati a sperare che un comunista tosto (Minniti) potesse rimediare ai danni provocati da un segretario di Forza Italia (Alfano). Strano, ma vero.

2 - ABBIAMO CHIESTO NOI DI ACCOGLIERE TUTTI
Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

Emma Bonino ha scatenato un vero e proprio caso politico spiegando in una intervista pubblica all'assemblea della Confartigianato di Brescia che «nel 2014-2016 che il coordinatore fosse a Roma, alla Guardia costiera, e che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia l'abbiamo chiesto noi, l'accordo l'abbiamo fatto noi, violando di fatto Dublino. All' inizio non ci siamo resi conto che era un problema strutturale e non di una sola estate. E ci siamo fatti male da soli. Un po' ci siamo legati i piedi e un po' francamente abbiamo sottovalutato la situazione».

La polemica su queste presunte rivelazioni dell'ex ministro degli Esteri era già esplosa mercoledì durante l'informativa urgente alle Camere sull' immigrazione da parte del ministro dell' Interno, Marco Minniti. E il giorno dopo è deflagrata, con pioggia di dichiarazioni veementi ed indignate di Lega, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Fratelli di Italia, che solo ora avrebbero scoperto questi accordi segreti.

I capigruppo della Lega di Camera e Senato, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio hanno tuonato: «Ora i vari Alfano, Minniti, Renzi, Gentiloni, Boldrini, vengano a raccontare agli italiani che stanno facendo la voce grossa a Bruxelles per fermare l'invasione che loro stessi hanno chiesto. Hanno svenduto il nostro Paese e vogliono svendere la nostra identità con lo ius soli per business e per avere una nuova platea di elettori».

Il forzista Gregorio Fontana non è stato da meno, chiedendo in commissione migranti «che il Parlamento sia messo a conoscenza, rapidamente, di ogni dettaglio relativo al contenuto delle dichiarazioni rilasciate da Emma Bonino in merito alla decisione assunta nel 2015 dall' allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di aprire i porti italiani alle navi di tutti i Paesi partecipanti all' operazione Triton e, conseguentemente, anche alle Ong».

Grande stupore, eppure quello che ha rivelato la Bonino era ben noto a tutti i parlamentari italiani da ben un anno e mezzo. Tutti- da Forza Italia al Movimento 5 stelle, dalla Lega Nord a Fratelli di Italia- si erano sentiti dire le stesse identiche cose il 4 febbraio 2016 quando le commissioni Difesa della Camera e del Senato avevano congiuntamente sentito l' ammiraglio di divisione Enrico Credendino, comandante delle operazioni della missione Eunavfor Med- Operazione Sophia.

«Oggi», aveva spiegato l'ammiraglio, «tutte le persone che prendiamo in alto mare (migranti e scafisti) le consegniamo all' Italia (questa è stata la decisione presa dal Consiglio dell' Unione europea quando ha lanciato l' operazione), quindi lavoriamo con il Ministero dell' Interno». Parole pronunciate di fronte a gente come Pierferdinando Casini, Nicola Latorre, i grillini Vincenzo Santangelo e Angelo Tofalo, i leghisti Sergio Divina e Davide Caparini, forzisti come Maurizio Gasparri e lo stesso Fontana che oggi si sorprende. Nessuno di loro quel giorno si incuriosì per queste rivelazioni dell'ammiraglio italiano, né fece domande per capire meglio e cercare ulteriori particolari.

Fu il consiglio europeo straordinario dei ministri dell'Interno e degli Esteri del 20 aprile 2015 a stabilire che la guardia costiera italiana avrebbe coordinato tutte le operazioni della nuova missione Eunavfor Med, e che i migranti sarebbero stati inviati quasi solamente in Italia. E a dire sì furono i due ministri italiani presenti a quell' incontro: il titolare dell' Interno, Angelino Alfano e quello degli Esteri, Paolo Gentiloni, che oggi è il presidente del Consiglio. A quella riunione ebbe un ruolo decisivo un' altra italiana, l' alto commissario per la sicurezza europea Federica Mogherini, che qualche tempo dopo fece ribattezzare la missione con il nome di «Sophia», una bimba migrante partorita su una nave di salvataggio tedesca.

Le regole di ingaggio furono poi affinate il 18 maggio successivo e il lancio definitivo dell' operazione sarebbe avvenuto il 22 giugno dello stesso anno. Non fu segreto quell' accordo, e non stupì più di tanto, perché quel salvataggio dei migranti fu lanciato proprio dall'Italia tutta sola nel 2013 con l' operazione Mare Nostrum, cui poi successe l' operazione Triton coordinata da Frontex, che era però operazione tecnica e finanziaria (di poco peso) di aiuto all' Italia: una sorta di divisione degli oneri di Mare Nostrum, con le stesse caratteristiche. In tutti e 3 i casi i migranti solo in Italia sono sempre stati portati, con qualche piccola eccezione di approdo a Malta. E così è sempre continuato ad essere.
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO







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"Migranti in cambio dei conti. Suicidio firmato Renzi e Alfano"
L'ex ministro della Difesa: "Abbiamo ceduto sovranità per una maggiore flessibilità. È un errore capitale"
Gian Micalessin - Ven, 07/07/2017 - 19:57
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«Durante il governo Letta non c'è stato un solo Consiglio dei ministri dedicato all'ipotesi di sottoscrivere con l'Europa un'intesa che ci garantisse maggiore flessibilità sui conti pubblici in cambio di un accoglienza unilaterale dei migranti.


Chi ha incominciato a parlare in tono esplicito della necessità di coinvolgere in accordi formali l'Ue è stato Renzi. È stato il suo governo a presentare come un successo il coinvolgimento dei paesi europei nelle attività di soccorso e a vantarsene sostenendo di aver risolto il problema dei flussi migratori».
La prima a parlare di un patto RenziUnione Europea per ottenere maggiore flessibilità sui conti pubblici in cambio della disponibilità ad accogliere i migranti salvati nel Mediterraneo è stata Emma Bonino, ex ministro degli esteri al tempo del governo Letta. La tesi viene confermata in questa intervista a Il Giornale dal senatore Mario Mauro, l'ex ministro della Difesa del governo Letta rientrato da alcuni mesi in Forza Italia.
«Sia Frontex Plus, sia Triton spiega l'ex ministro - sono accordi caratterizzati dall'impegno di una parte dei paesi europei a offrire assetti per il salvataggio in mare senza farsi carico dei migranti. Quella svolta è arrivata con i trattati siglati dal governo Renzi. Fino alla firma di Triton un migrante recuperato da una nave inglese risultava di fatto in territorio inglese. Con il governo Renzi si è accettato che tutti quelli recuperati dalle missioni di europee arrivassero sul suolo italiano».
Ma oltre a Renzi chi ha colpa di tutto questo?
«Beh la prima persona a cui bisognerebbe girare la domanda è l'allora ministro degli interni, oggi alla Farnesina, Angelino Alfano che ha firmato tutti questi trattati».
Dunque lei crede ad un'impronunciabile intesa?
«Il regolamento di quelle operazioni parla chiaro. Quelle operazioni prevedono che sia consentito alle navi di portare in Italia le persone soccorse. Qualcuno deve per forza aver dato l'assenso».
Come fa ad esserne così sicuro?
«Abbiamo due dati oggettivi. Il primo è che i migranti non vengono mai portati né Malta, né a Tunisi. Eppure molti recuperi avvengano più vicino a Malta che all'Italia, mentre la Tunisia non è affatto un paese insicuro per i richiedenti asilo. Se tutte le Ong, tutte le navi mercantili e tutte le navi militari stranieri sbarcano migranti solo in Italia evidentemente esistono precisi ordini. E questi ordini sono figli della sottoscrizione da parte del governo Renzi delle regole d'ingaggio previste da Frontex Plus e Triton».
Ma scambiare migranti con la flessibilità economica è un suicidio politico
«Come spiega l'ex ministro delle finanze Francesco Forte ogni centomila immigrati hai un incremento di spesa pubblica che non va ad alimentare il debito pubblico. In pratica trasformando il salvataggio in mare in un servizio taxi Renzi ha alterato il rapporto fra il Pil e il rapporto debito pubblico».
Lei da ministro della Difesa ha tenuto a battesimo Mare Nostrum. Non è stato il primo fatale errore
«Mare Nostrum era una missione temporanea e prevedeva oltre ai soccorsi uno sviluppo sul piano militare per colpire scafisti e trafficanti di uomini che il governo Renzi non ha poi voluto attuare. I tre grandi errori capitali che hanno generato l'attuale fenomeno migratorio sono tutti figli del governo Renzi».
E quali sono?
«Il primo è aver affidato la sicurezza e la tutela dei confini a Frontex plus e a Triton accettando di fatto una cessione della sovranità nei confronti dell'Europa. Il secondo fatale errore è stato commesso all'atto dell'accordo con cui l'Unione Europea ha garantito sei miliardi alla Turchia la chiudere la rotta balcanica. Renzi avrebbe dovuto approfittarne per chiedere di negoziare un accordo contemporaneo e parallelo con Tunisia e l'Egitto per l'apertura nei due paesi di centri di identificazione e campi di raccolta che rendessero più facile la distinzione tra richiedenti asilo e migranti economici. Il terzo errore è stato non capire che il problema fondamentale è quello di un intervento a ridosso delle coste libiche».
Parla d'intervento militare?
«Parlo di atti di pressione militare che potrebbero venir considerati indebiti, ma sono pienamente legittimati dalla situazione di guerra civile strisciante che mette a rischio non solo l'Italia, ma l'intera Europa».
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO



L’USCITA DEL BERLUSCONE CREA CONFUSIONE. (ANCHE A DESTRA)


L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI POTENTI
Luigi Bisignani: "Silvio Berlusconi? L'asso nella manica non è Marchionne ma Emma Marcegaglia, la donna che lo ha tradito"


Silvio Berlusconi, in un colloquio privato con Libero e Il Tempo, ha lanciato Sergio Marchionne: per lui sarebbe il candidato premier ideale. Ma tra chi dubita della sua mossa c'è uno che, di solito, è bene informato: Luigi Bisignani. I suoi dubbi, l'uomo che sussurrava ai potenti, li esprime proprio su Il Tempo: "Credo proprio che questa volta ne ha combinata un'altra delle sue". Si parla del Cavaliere, ovviamente. Marchionne, secondo Bisignani, "tutto vorrà fare nella vita tranne che avere troppi occhi indagatori sui suoi meritatissimi guadagni".
Dunque, la bomba: "Mi risulta sia, invece, un'altra la carta segreta che vuole giocare Berlusconi". Una donna "con la M ingombrante, ma non, purtroppo sua figlia Marina". Secondo Bisignani, infatti, la carta segreta del leader di Forza Italia sarebbe "la presidente dell'Eni, Emma Marcegaglia, che con il suo gruppo familiare è una delle principali debitrici del sistema bancario italiano. Berlusconi - ricorda pungente Bisignani -, rivelandosi ancora una volta uomo generoso, dimentica che, dopo una breve luna di miele, la nuova signora dell'Ilva, allora Madame Confindustria, è stata la prima a tradirlo, accodandosi festosa al golpe organizzato contro il suo governo dal Quirinale di Giorgio Napolitano".
Insomma, la carta-Marcegaglia, se confermata, per Bisignani sarebbe da scartare. Infine, qualche consiglio a Berlusconi, il quale, "anziché guardare indietro, dovrebbe puntare dritto ai giovani, coinvolgendo quei millennials che, delusi da Renzi, cercano un nuovo punto di riferimento". Tutte, ma non Emma. Magari, Marina...

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... ionne.html
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L’USCITA DEL BERLUSCONE CREA CONFUSIONE. (ANCHE A DESTRA)


L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI POTENTI
Luigi Bisignani: "Silvio Berlusconi? L'asso nella manica non è Marchionne ma Emma Marcegaglia, la donna che lo ha tradito"


Silvio Berlusconi, in un colloquio privato con Libero e Il Tempo, ha lanciato Sergio Marchionne: per lui sarebbe il candidato premier ideale. Ma tra chi dubita della sua mossa c'è uno che, di solito, è bene informato: Luigi Bisignani. I suoi dubbi, l'uomo che sussurrava ai potenti, li esprime proprio su Il Tempo: "Credo proprio che questa volta ne ha combinata un'altra delle sue". Si parla del Cavaliere, ovviamente. Marchionne, secondo Bisignani, "tutto vorrà fare nella vita tranne che avere troppi occhi indagatori sui suoi meritatissimi guadagni".
Dunque, la bomba: "Mi risulta sia, invece, un'altra la carta segreta che vuole giocare Berlusconi". Una donna "con la M ingombrante, ma non, purtroppo sua figlia Marina". Secondo Bisignani, infatti, la carta segreta del leader di Forza Italia sarebbe "la presidente dell'Eni, Emma Marcegaglia, che con il suo gruppo familiare è una delle principali debitrici del sistema bancario italiano. Berlusconi - ricorda pungente Bisignani -, rivelandosi ancora una volta uomo generoso, dimentica che, dopo una breve luna di miele, la nuova signora dell'Ilva, allora Madame Confindustria, è stata la prima a tradirlo, accodandosi festosa al golpe organizzato contro il suo governo dal Quirinale di Giorgio Napolitano".
Insomma, la carta-Marcegaglia, se confermata, per Bisignani sarebbe da scartare. Infine, qualche consiglio a Berlusconi, il quale, "anziché guardare indietro, dovrebbe puntare dritto ai giovani, coinvolgendo quei millennials che, delusi da Renzi, cercano un nuovo punto di riferimento". Tutte, ma non Emma. Magari, Marina...

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... ionne.html
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO



Da Dagospia:


8 lug 2017 16:58
BISI E RISI

- LA CARTA SEGRETA DI BERLUSCONI PER RILANCIARE IL CENTRODESTRA NON È MARCHIONNE MA EMMA MARCEGAGLIA. MARPIONNE NON CI PENSA PROPRIO A FARSI RADIOGRAFARE I CONTI DAI TANTI INVESTIGATORI CHE SI METTEREBBERO SULLE TRACCE DEI SUOI GUADAGNI

- PER LA MARCEGAGLIA LA DISCESA IN POLITICA RISOLVEREBBE LA MONTAGNA DI DEBITI DELL'AZIENDA FAMILIARE?



Luigi Bisignani per ''Il Tempo''


Credo proprio che Berlusconi questa volta ne ha combinata un’altra delle sue. Per smuovere un po' le acque di una tediosa estate, ha ipotizzato una futura leadership di Sergio Marchionne, Marpionne per Dago, che tutto vorrà fare nella vita tranne che avere troppi occhi indagatori sui suoi meritatissimi guadagni. Mossa astuta. Mi risulta sia, invece, un'altra la carta segreta che vuole giocare Berlusconi, che non è certo quella di Carlo Calenda, ambizioso ministro che ha già voltato le spalle a Montezemolo e a Renzi. E’ una donna con la M ingombrante, ma non, purtroppo, sua figlia Marina.

La briscola che vuole tirare sul tavolo è la Presidente dell'Eni, Emma Marcegaglia, che con il suo gruppo familiare e' una delle principali debitrici del sistema bancario italiano. Berlusconi, rivelandosi ancora una volta uomo generoso, dimentica che, dopo una breve luna di miele, la nuova signora dell’Ilva, allora Madame Confindustria, è stata la prima a tradirlo, accodandosi festosa al golpe organizzato contro il suo governo dal Quirinale di Giorgio Napolitano. Del resto anche lei, che all'Eni apprezzano per l'uso della flotta aziendale 'per motivi di sicurezza', ha fatto come Calenda e ha mollato Montezemolo che l'aveva 'benedetta' per Viale dell'Astronomia.

Berlusconi, anziche’ guardare indietro, dovrebbe puntare dritto ai giovani, coinvolgendo quei millennials che, delusi da Renzi, cercano un nuovo punto di riferimento. Quando per primo ha lanciato l'idea della doppia moneta, lo hanno deriso tutti, tranne, paradossalmente, proprio le nuove generazioni, già abituate con i Bitcoin, Ethereum e Blockchain. Tutti termini sconosciuti a noi vecchietti ma che in rete sono "buzzwords", parole in voga.

D'altronde, una propria piattaforma di pagamenti se la sono già fatta in casa le più grandi aziende americane, da Apple a Starbucks, e ci sta pensando pure Facebook. Una nuova forma di disintermediazione che di sicuro non piace a Banca d'Italia o Bce, ma che è già realtà ed è destinata a diffondersi sempre di più. Un tema su cui, superando tutti, Berlusconi ha saputo mettersi in sintonia con i giovani.
UncleTom
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UncleTom ha scritto:REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO



Da Dagospia:


8 lug 2017 16:58
BISI E RISI

- LA CARTA SEGRETA DI BERLUSCONI PER RILANCIARE IL CENTRODESTRA NON È MARCHIONNE MA EMMA MARCEGAGLIA. MARPIONNE NON CI PENSA PROPRIO A FARSI RADIOGRAFARE I CONTI DAI TANTI INVESTIGATORI CHE SI METTEREBBERO SULLE TRACCE DEI SUOI GUADAGNI

- PER LA MARCEGAGLIA LA DISCESA IN POLITICA RISOLVEREBBE LA MONTAGNA DI DEBITI DELL'AZIENDA FAMILIARE?



Luigi Bisignani per ''Il Tempo''


Credo proprio che Berlusconi questa volta ne ha combinata un’altra delle sue. Per smuovere un po' le acque di una tediosa estate, ha ipotizzato una futura leadership di Sergio Marchionne, Marpionne per Dago, che tutto vorrà fare nella vita tranne che avere troppi occhi indagatori sui suoi meritatissimi guadagni. Mossa astuta. Mi risulta sia, invece, un'altra la carta segreta che vuole giocare Berlusconi, che non è certo quella di Carlo Calenda, ambizioso ministro che ha già voltato le spalle a Montezemolo e a Renzi. E’ una donna con la M ingombrante, ma non, purtroppo, sua figlia Marina.

La briscola che vuole tirare sul tavolo è la Presidente dell'Eni, Emma Marcegaglia, che con il suo gruppo familiare e' una delle principali debitrici del sistema bancario italiano. Berlusconi, rivelandosi ancora una volta uomo generoso, dimentica che, dopo una breve luna di miele, la nuova signora dell’Ilva, allora Madame Confindustria, è stata la prima a tradirlo, accodandosi festosa al golpe organizzato contro il suo governo dal Quirinale di Giorgio Napolitano. Del resto anche lei, che all'Eni apprezzano per l'uso della flotta aziendale 'per motivi di sicurezza', ha fatto come Calenda e ha mollato Montezemolo che l'aveva 'benedetta' per Viale dell'Astronomia.

Berlusconi, anziche’ guardare indietro, dovrebbe puntare dritto ai giovani, coinvolgendo quei millennials che, delusi da Renzi, cercano un nuovo punto di riferimento. Quando per primo ha lanciato l'idea della doppia moneta, lo hanno deriso tutti, tranne, paradossalmente, proprio le nuove generazioni, già abituate con i Bitcoin, Ethereum e Blockchain. Tutti termini sconosciuti a noi vecchietti ma che in rete sono "buzzwords", parole in voga.

D'altronde, una propria piattaforma di pagamenti se la sono già fatta in casa le più grandi aziende americane, da Apple a Starbucks, e ci sta pensando pure Facebook. Una nuova forma di disintermediazione che di sicuro non piace a Banca d'Italia o Bce, ma che è già realtà ed è destinata a diffondersi sempre di più. Un tema su cui, superando tutti, Berlusconi ha saputo mettersi in sintonia con i giovani.

ANCHE QUI, COME POTETE NOTARE NEI DUE POST PRECEDENTI, C’E’ L’INTERVENTO DELL’OVRA, CHE HA CANCELLATO CON IL COLLEGAMENTO IN CORSO, L’ARTICOLO DEL TEMPO.

LA NUOVA OVRA E’ A DESTRA E NON VUOLE LE PUBBLICAZIONI SU BERLUSCONI E SU RENZI
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DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE

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