UncleTom ha scritto:REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO
DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE
Migranti, rivolta dei Giovani Pd contro Renzi
“Piange il cuore, svilito il lavoro sul territorio”
Malumori dopo “aiutiamoli a casa loro”. L’under 30 in direzione: “Sui social ci muoviamo da cretini”
Segretario nazionale Gd: “Subalternità culturale alla destra”. Lettera del gruppo di Milano: “Inaccettabile”
Politica
“Un’uscita infelice”, certo. “Un pastrocchio comunicativo”. Ma non solo: dietro a quell’“aiutiamoli a casa loro” rilanciato nelle scorse ore da Matteo Renzi c’è di più. C’è “la dimostrazione che il partito sta virando a destra”, che “la svolta politica sul tema dell’immigrazione è già avvenuta, senza alcuna consultazione della base”. Questo, almeno, sostengono i dirigenti dei Giovani democratici, che dimostrano la loro insofferenza rispetto al post pubblicato dalla pagina ufficiale del Pd: quello che riprendeva un breve stralcio di “Avanti”, il libro del segretario del partito prossimo all’uscita
di Valerio Valentini
IlFattoQuotidiano.it / Politica
Renzi, proliferano sui giornali gli estratti del libro. Fiscal compact? “Scriteriato”. Pisapia? “Vuole l’Ulivo ma era contro”
Politica
Su tutti i giornali campeggiano le anticipazioni del libro dell'ex premier. La "base della proposta politica del Pd per le prossime elezioni"? Accordo con la Ue per 30 miliardi di deficit in più (con attacco a Monti) e un piano per ridurre il debito. Poi gli attacchi agli scissionisti "preoccupati solo dello scranno". E l'amarcord sui vertici con gli altri leader: "Angela mandò un sms a mia figlia Ester"
di F. Q. | 9 luglio 2017
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La proposta di far salire il deficit al 2,9% del pil per cinque anni per ridurre le tasse e spingere la crescita. A dispetto dello “scriteriato” Fiscal compact che Monti “si è fatto imporre” dall’Europa. L’attacco agli scissionisti Pd, che se ne sono andati “non dopo l’approvazione di una legge contestata” come il Jobs Act ma dopo la pronuncia della Consulta sull’Italicum, perché, è la spiegazione di Matteo Renzi, “se fossero rimasti nel Pd, in parlamento non ci sarebbero più rientrati”. La stoccata ad personam a Massimo D’Alema e Giuliano Pisapia, che “evocano la stagione dell’Ulivo ma allora stavano contro l’Ulivo”. Poi le colpe italiane nell’intervento in Libia e il contestato capitolo sull’emergenza immigrazione, con quelle frasi (“non possiamo accogliere tutti”, “aiutiamoli a casa loro”) che sembrano rubate a un comizio di Matteo Salvini ma che l’ex premier continua a difendere perché, dice, “c’è un abisso tra noi e la Lega”, ma “al tempo stesso dobbiamo smettere di far venire tutti qua, è buon senso”. Infine l’amarcord sugli incontri con gli altri leader: da “Angela” (Merkel) che da un Consiglio europeo “invia personalmente un sms a Ester”, la figlia del segretario dem, fino alla cena di Stato alla Casa Bianca, l’ultima di Barack e Michelle Obama. Sulla disfatta del referendum costituzionale solo poche righe, perché “piangere sul latte versato non serve”. Pillole di narrativa renziana dall’ultimo libro del leader Pd, Avanti. Alle cui anticipazioni domenica tutti i principali quotidiani italiani hanno riservato un richiamo in prima pagina.
Il patto con Bruxelles: meno debito, più deficit. Veto al Fiscal compact nei trattati – Il Sole 24 Ore dedica l’apertura al capitolo “A testa alta nel mondo”. La solita sfida a Bruxelles, stavolta declinata in un “piano industriale” che il prossimo esecutivo dovrà, secondo Renzi, “proporre al mondo finanziario ed economico”. Punti chiave, il “veto all’introduzione del Fiscal compact nei trattati” (una delle poche battaglie condivise con l’M5S e secondo Repubblica già fatta propria da Paolo Gentiloni) e “un accordo con le istituzione europee in cui l’Italia si impegna a ridurre il rapporto debito/pil tramite sia una crescita più forte sia un’operazione sul patrimonio che la Cassa depositi e prestiti e il ministero dell’Economia hanno già studiato”. Questo “in cambio del via libera al ritorno per almeno cinque anni ai criteri di Maastricht con il deficit al 2,9%”. Cosa che “permetterà al nostro Paese di avere a disposizione almeno 30 miliardi di euro per i prossimi cinque anni per ridurre la pressione fiscale”. Renzi previene la domanda “E perché non lo hai fatto prima?” dandosi da solo la risposta: “Perché non ce lo potevamo permettere”. Ora che “ci siamo mostrati capaci di fare le riforme”, sostiene il segretario, possiamo invece negoziare alla pari con Bruxelles. E questa “sarà la base della proposta politica del Pd per le prossime elezioni“.
L’sms della Merkel a Ester Renzi e la visita dagli Obama – Il Corriere punta invece sui capitoli rivolti al passato. Si parte dai vertici europei, in cui “il galateo continentale impone a tutti di chiamarsi per nome: Angela, Francois, David: sembriamo tutti in gita scolastica“. E’ a uno di questi vertici che “avendo notato che sto scrivendo un sms a mia figlia – la quale, nella sua passione per la cosa pubblica (ha 11 anni, ndr), ha una naturale simpatia verso le donne che fanno politica -, Angela Merkel mi chiede il telefonino e invia personalmente a Ester un sms”. Poi con la Cancelliera, che pure “non apprezza lo stile con cui apro polemiche in Consiglio”, “nel tempo cresce un rapporto di collaborazione”. Con Obama, Renzi ostenta grande vicinanza: “Mi piacerebbe che l’Italia fosse l’ospite della mia ultima cena di Stato alla Casa Bianca”, gli dice a un certo punto l’ex presidente Usa, nel capitolo riportato da La Stampa. “Ci tengo molto”. E via elogiando: “Chiudiamo in bellezza, chiudiamo con l’Italia”. Segue l’organizzazione della visita di Stato. Pochi mesi dopo gli italiani sarebbero andati alle urne per il referendum sulla riforma costituzionale Boschi-Renzi. “Purtroppo è un Sì che non arriverà mai”, è lo stringato commento. “La speranza di conoscere la sera stessa delle elezioni chi governerà il paese andrà a infrangersi contro il risultato negativo”.