La Terza Guerra Mondiale
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Re: La Terza Guerra Mondiale
LIBRE news
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segnalazioni.
Rothschild Connection in Libia, grazie al loro uomo: Macron
Scritto il 02/8/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi
«Ciò che avviene oggi in Libia è il nodo di una destabilizzazione dai molteplici aspetti»: lo ha dichiarato il presidente Emmanuel Macron celebrando all’Eliseo l’accordo che «traccia la via per la pace e la riconciliazione nazionale».
Macron attribuisce la caotica situazione del paese unicamente ai movimenti terroristi, i quali «approfittano della destabilizzazione politica e della ricchezza economica e finanziaria che può esistere in Libia per prosperare». Per questo – conclude – la Francia aiuta la Libia a bloccare i terroristi.
Macron capovolge, in tal modo, i fatti.
Artefice della destabilizzazione della Libia è stata proprio la Francia, unitamente agli Stati Uniti, alla Nato e alle monarchie del Golfo.
Nel 2010, documentava la Banca mondiale, la Libia registrava in Africa i più alti indicatori di sviluppo umano, con un reddito pro capite medio-alto, l’accesso universale all’istruzione primaria e secondaria e del 46% alla terziaria.
Vi trovavano lavoro circa 2 milioni di immigrati africani. La Libia favoriva con i suoi investimenti la formazione di organismi economici indipendenti dell’Unione Africana.
Usa e Francia – provano le mail di Hillary Clinton – si accordarono per bloccare il piano di Gheddafi di creare una moneta africana, in alternativa al dollaro e al franco Cfa (moneta che la Francia impone a 14 sue ex colonie africane). Fu la Clinton – Libiadocumenta il “New York Times” – a far firmare al presidente Obama «un documento che autorizzava una operazione coperta in Libia e la fornitura di armi ai ribelli», compresi gruppi fino ad allora classificati come terroristi.
Poco dopo, nel 2011, la Nato sotto comando statunitense demolisce con la guerra (aperta dalla Francia) lo Stato libico, attaccandolo anche dall’interno con forze speciali.
Da qui il disastro sociale, che farà più vittime della guerra stessa soprattutto tra i migranti.
Una storia che Macron ben conosce: dal 2008 al 2012 fa una folgorante (quanto sospetta) carriera alla Banca Rothschild, l’impero finanziario che controlla le banche centrali di quasi tutti i paesi del mondo.
In Libia la Rothschild sbarca nel 2011, mentre la guerra è ancora in corso.
Le grandi banche statunitensi ed europee effettuano allo stesso tempo la più grande rapina del secolo, confiscando 150 miliardi di dollari di fondi sovrani libici.
Nei quattro anni di formazione alla Rothschild, Macron viene introdotto nel gotha della finanza mondiale, dove si decidono le grandi operazioni come quella della demolizione dello Stato libico.
Passa quindi alla politica, facendo una folgorante (quanto sospetta) carriera, prima quale vice-segretario generale dell’Eliseo, poi quale ministro dell’economia.
Nel 2016 crea in pochi mesi un suo partito, MacronEn Marche!, un “instant party” sostenuto e finanziato da potenti gruppi multinazionali, finanziari e mediatici, che gli spianano la strada alla presidenza.
Dietro il protagonismo di Macron non ci sono quindi solo gli interessi nazionali francesi.
Il bottino da spartire in Libia è enorme: le maggiori riserve petrolifere africane e grosse riserve di gas naturale; l’immensa riserva di acqua fossile della falda nubiana, l’oro bianco in prospettiva più prezioso dell’oro nero; lo stesso territorio libico di primaria importanza geostrategica all’intersezione tra Mediterraneo, Africa e Medioriente.
C’è «il rischio che la Francia eserciti una forte egemonia sulla nostra ex colonia», avverte “Analisi Difesa”, sottolineando l’importanza dell’imminente spedizione navale italiana in Libia.
Un richiamo all’«orgoglio nazionale» di un’Italia che reclama la sua fetta nella spartizione neocoloniale della sua ex colonia.
(Manlio Dinucci, “Macron-Libia: la Rothschild Connection”, dal “Manifesto” del 1° agosto 2017).
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Rothschild Connection in Libia, grazie al loro uomo: Macron
Scritto il 02/8/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi
«Ciò che avviene oggi in Libia è il nodo di una destabilizzazione dai molteplici aspetti»: lo ha dichiarato il presidente Emmanuel Macron celebrando all’Eliseo l’accordo che «traccia la via per la pace e la riconciliazione nazionale».
Macron attribuisce la caotica situazione del paese unicamente ai movimenti terroristi, i quali «approfittano della destabilizzazione politica e della ricchezza economica e finanziaria che può esistere in Libia per prosperare». Per questo – conclude – la Francia aiuta la Libia a bloccare i terroristi.
Macron capovolge, in tal modo, i fatti.
Artefice della destabilizzazione della Libia è stata proprio la Francia, unitamente agli Stati Uniti, alla Nato e alle monarchie del Golfo.
Nel 2010, documentava la Banca mondiale, la Libia registrava in Africa i più alti indicatori di sviluppo umano, con un reddito pro capite medio-alto, l’accesso universale all’istruzione primaria e secondaria e del 46% alla terziaria.
Vi trovavano lavoro circa 2 milioni di immigrati africani. La Libia favoriva con i suoi investimenti la formazione di organismi economici indipendenti dell’Unione Africana.
Usa e Francia – provano le mail di Hillary Clinton – si accordarono per bloccare il piano di Gheddafi di creare una moneta africana, in alternativa al dollaro e al franco Cfa (moneta che la Francia impone a 14 sue ex colonie africane). Fu la Clinton – Libiadocumenta il “New York Times” – a far firmare al presidente Obama «un documento che autorizzava una operazione coperta in Libia e la fornitura di armi ai ribelli», compresi gruppi fino ad allora classificati come terroristi.
Poco dopo, nel 2011, la Nato sotto comando statunitense demolisce con la guerra (aperta dalla Francia) lo Stato libico, attaccandolo anche dall’interno con forze speciali.
Da qui il disastro sociale, che farà più vittime della guerra stessa soprattutto tra i migranti.
Una storia che Macron ben conosce: dal 2008 al 2012 fa una folgorante (quanto sospetta) carriera alla Banca Rothschild, l’impero finanziario che controlla le banche centrali di quasi tutti i paesi del mondo.
In Libia la Rothschild sbarca nel 2011, mentre la guerra è ancora in corso.
Le grandi banche statunitensi ed europee effettuano allo stesso tempo la più grande rapina del secolo, confiscando 150 miliardi di dollari di fondi sovrani libici.
Nei quattro anni di formazione alla Rothschild, Macron viene introdotto nel gotha della finanza mondiale, dove si decidono le grandi operazioni come quella della demolizione dello Stato libico.
Passa quindi alla politica, facendo una folgorante (quanto sospetta) carriera, prima quale vice-segretario generale dell’Eliseo, poi quale ministro dell’economia.
Nel 2016 crea in pochi mesi un suo partito, MacronEn Marche!, un “instant party” sostenuto e finanziato da potenti gruppi multinazionali, finanziari e mediatici, che gli spianano la strada alla presidenza.
Dietro il protagonismo di Macron non ci sono quindi solo gli interessi nazionali francesi.
Il bottino da spartire in Libia è enorme: le maggiori riserve petrolifere africane e grosse riserve di gas naturale; l’immensa riserva di acqua fossile della falda nubiana, l’oro bianco in prospettiva più prezioso dell’oro nero; lo stesso territorio libico di primaria importanza geostrategica all’intersezione tra Mediterraneo, Africa e Medioriente.
C’è «il rischio che la Francia eserciti una forte egemonia sulla nostra ex colonia», avverte “Analisi Difesa”, sottolineando l’importanza dell’imminente spedizione navale italiana in Libia.
Un richiamo all’«orgoglio nazionale» di un’Italia che reclama la sua fetta nella spartizione neocoloniale della sua ex colonia.
(Manlio Dinucci, “Macron-Libia: la Rothschild Connection”, dal “Manifesto” del 1° agosto 2017).
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Re: La Terza Guerra Mondiale
"Kim ha la bomba nucleare"
Trump: "Ora furia e fiamme"
Secondo gli 007 Usa la Corea del Nord ha una testata nucleare per missili balistici. Washington minaccia Pyongyang
di Franco Grilli
1 ora fa
178
^^^^^^^
"Kim ha la bomba nucleare" Trump: "Ora furia e fiamme"
La Corea del Nord è riuscita a produrre una piccola testata nucleare che può essere collocata su uno dei suoi missili balistici
Franco Grilli - Mar, 08/08/2017 - 21:45
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La Corea del Nord è riuscita a produrre una piccola testata nucleare che può essere collocata su uno dei suoi missili balistici.
Lo rende noto il Washington Post, citando un'informativa dell'Agenzia di Difesa degli Stati Uniti. "L'intelligence ritiene che la Corea del Nord abbia prodotto armi nucleari da lanciare tramite missili balistici intercontinentali", si legge nel documento ottenuto dal quotidiano di Washington. Di fatto, secondo le informazioni dei servizi di intelligence con un anno di anticipo sulle stime la Corea del Nord ha superato l’ultimo limite che la bloccava dall’essere considerata una potenza nucleare al pari delle più grandi come Russia, Usa e Cina. I tecnici di Pyongyang sono riusciti a miniaturizzare un ordigno atomico al punto da riuscirlo ad inserire nell’ogiva di un missile balistico intercontinentale (Icbm) con cui riuscire a colpire gli Usa e tutto il resto del mondo in un raggio di oltre 10.000 km, come dimostrato dai due lanci del missile Hwasong-14 del 4 e del 28 luglio scorsi. Dopo aver preso note del report dei servizi, Trump ha reagito con parole dure: "È meglio che la Corea del Nord non minacci ulteriormente gli Stati Uniti. Sennò faranno i conti con le fiamme ed una furia che il mondo non ha mai visto prima".
Trump: "Ora furia e fiamme"
Secondo gli 007 Usa la Corea del Nord ha una testata nucleare per missili balistici. Washington minaccia Pyongyang
di Franco Grilli
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"Kim ha la bomba nucleare" Trump: "Ora furia e fiamme"
La Corea del Nord è riuscita a produrre una piccola testata nucleare che può essere collocata su uno dei suoi missili balistici
Franco Grilli - Mar, 08/08/2017 - 21:45
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La Corea del Nord è riuscita a produrre una piccola testata nucleare che può essere collocata su uno dei suoi missili balistici.
Lo rende noto il Washington Post, citando un'informativa dell'Agenzia di Difesa degli Stati Uniti. "L'intelligence ritiene che la Corea del Nord abbia prodotto armi nucleari da lanciare tramite missili balistici intercontinentali", si legge nel documento ottenuto dal quotidiano di Washington. Di fatto, secondo le informazioni dei servizi di intelligence con un anno di anticipo sulle stime la Corea del Nord ha superato l’ultimo limite che la bloccava dall’essere considerata una potenza nucleare al pari delle più grandi come Russia, Usa e Cina. I tecnici di Pyongyang sono riusciti a miniaturizzare un ordigno atomico al punto da riuscirlo ad inserire nell’ogiva di un missile balistico intercontinentale (Icbm) con cui riuscire a colpire gli Usa e tutto il resto del mondo in un raggio di oltre 10.000 km, come dimostrato dai due lanci del missile Hwasong-14 del 4 e del 28 luglio scorsi. Dopo aver preso note del report dei servizi, Trump ha reagito con parole dure: "È meglio che la Corea del Nord non minacci ulteriormente gli Stati Uniti. Sennò faranno i conti con le fiamme ed una furia che il mondo non ha mai visto prima".
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Re: La Terza Guerra Mondiale
007 Usa: “Nord Corea ha mini testata nucleare
Trump: “Reagiremo con furia mai vista prima”
Kim Jong-un, stando a un rapporto dell’intelligence, ha a disposizione fino a 60 ordigni atomici
Utilizzabili anche su missili intercontinentali. Il presidente Usa: “Basta minacce o sarà fuoco e fiamme”
Mondo
La Corea del Nord è riuscita davvero a produrre con successo una testata nucleare miniaturizzata che potrebbe essere caricata su uno dei suoi missili intercontinentali. A dirlo sono fonti dell’intelligence Usa citate dal Washington Post, secondo cui si tratta di un significativo passo avanti per il regime di Kim Jong-un che diventa così una potenza nucleare. La reazione del presidente Donald Trump è durissima: “Se la Corea del Nord continuerà con l’escalation della minaccia nucleare la risposta americana sarà fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto”
di F. Q.
•Dopo le sanzioni Onu Pyongyang minaccia Washington: “Daremo una dura lezione agli Usa”
•Usa: “Siamo pronti a una guerra preventiva” Onu: “Sì a nuove sanzioni” •Dopo il sì alla risoluzione Onu la Cina avverte Kim Jong-un: “Basta provocazioni”
Trump: “Reagiremo con furia mai vista prima”
Kim Jong-un, stando a un rapporto dell’intelligence, ha a disposizione fino a 60 ordigni atomici
Utilizzabili anche su missili intercontinentali. Il presidente Usa: “Basta minacce o sarà fuoco e fiamme”
Mondo
La Corea del Nord è riuscita davvero a produrre con successo una testata nucleare miniaturizzata che potrebbe essere caricata su uno dei suoi missili intercontinentali. A dirlo sono fonti dell’intelligence Usa citate dal Washington Post, secondo cui si tratta di un significativo passo avanti per il regime di Kim Jong-un che diventa così una potenza nucleare. La reazione del presidente Donald Trump è durissima: “Se la Corea del Nord continuerà con l’escalation della minaccia nucleare la risposta americana sarà fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto”
di F. Q.
•Dopo le sanzioni Onu Pyongyang minaccia Washington: “Daremo una dura lezione agli Usa”
•Usa: “Siamo pronti a una guerra preventiva” Onu: “Sì a nuove sanzioni” •Dopo il sì alla risoluzione Onu la Cina avverte Kim Jong-un: “Basta provocazioni”
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Re: La Terza Guerra Mondiale
IlFattoQuotidiano.it / Mondo
Nord Corea, 007 Usa: “Ha una testata nucleare miniaturizzata”. La reazione di Trump: “Sarà fuoco e furia”
Mondo
Il Washington Post riporta i contenuti di un rapporto della Difesa statunitense e di uno del ministero della difesa giapponese, secondo cui il programma nucleare e missilistico nordcoreano è arrivato allo stadio finale. La risposta della Casa Bianca: "Se continuerà con l’escalation la reazione americana sarà come il mondo non ha mai visto"
di F. Q. | 8 agosto 2017
Più informazioni su: Cina, Corea del Nord, Donald Trump, Nucleare, Usa
A un mese dal test del missile lanciato verso il Mar del Giappone la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti è ai limiti. Non ci sono solo i lanci dimostrativi di dubbio successo, Pyongyang è riuscita davvero a produrre con successo una testata nucleare miniaturizzata che potrebbe essere caricata su uno dei suoi missili intercontinentali. E a dirlo sono fonti dell’intelligence Usa citate dal Washington Post, secondo cui si tratta di un significativo passo avanti per il regime di Kim Jong-un che diventa così una potenza nucleare a pieno titolo.
Il rapporto della Defense Intelligence Agency è datato 28 luglio e arriva quasi alle stesse conclusioni di un report del ministero della Difesa giapponese, secondo cui il programma nucleare e missilistico nordcoreano è oramai entrato in uno stadio finale. Pyongyang ora fa davvero paura, gli 007 del Pentagono infatti non hanno più dubbi: il presidente nordcoreano avrebbe già il controllo di molti ordigni atomici, fino a 60. Finora troppo pesanti, ma adesso utilizzabili per produrre anche bombe più piccole. La risposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha tardato ad arrivare. Parlando dal suo golf club di Bedminster, in New Jersey, il leader della Casa Bianca ha dichiarato che “se continuerà con l’escalation della minaccia nucleare” la reazione americana “sarà fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto”. Prima di lui nei giorni scorsi aveva parlato il capo del Consiglio per la sicurezza nazionale americano McMaster intervistato dalla MsNbc che aveva parlato chiaramente di “guerra preventiva“.
La preoccupazione per l’ultimo lancio, avvenuto a luglio, aveva indotto gli Usa a chiedere una riunione del Consiglio di sicurezza Onu. La notizia odierna sulla testata nucleare spiegherebbe i toni durissimi usati da Pyongyang anche dopo il varo di nuove sanzioni da parte delle Nazioni Unite, stavolta votate anche dall’alleata Cina. Toni che al momento veicolano un messaggio inequivocabile: nessuna disponibilità a trattare sul programma nucleare. Non è ancora chiaro se il regime di Kim abbia già sperimentato il nuovo formato delle testate atomiche. Ma se questo non è ancora avvenuto appare evidente che ormai è solo questione di tempo. E che rispetto a quanto previsto solo pochi mesi fa si è di fronte a un’accelerazione. Con tutte le opzioni per contrastare i piani nucleari di Kim Jong-un che tornano sulla scrivania dello Studio Ovale, compresa l’opzione militare che comprende l’attacco ai siti atomici con raid aerei, da tempo messa a punto dal Pentagono ma finora ritenuta troppo pericolosa.
Molto dipenderà dall’atteggiamento della Cina, fino ad oggi principale alleato e partner commerciale della Corea del Nord, ma oramai anch’essa spazientita dalle continue provocazioni del regime di Kim. Pechino si rende conto del pericolo rappresentato da Pyongyang per la stabilità dell’area e – come più volte auspicato dagli Usa – potrebbe davvero impegnarsi in un pressing sul regime nordcoreano molto più efficace del passato. Intanto giunge la notizia che le forze armate nordcoreane – come mostrato dalle immagini satellitari – hanno caricato almeno due missili anti-nave su un vascello di pattugliamento, il primo episodio del genere dal 2014. L’ennesima provocazione. Che genera anche una polemica, con Trump che ritwitta la notizia data da Fox News. L’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley aveva accusato la rete tv di diffondere notizie coperte da segreto militare.
Nord Corea, 007 Usa: “Ha una testata nucleare miniaturizzata”. La reazione di Trump: “Sarà fuoco e furia”
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Il Washington Post riporta i contenuti di un rapporto della Difesa statunitense e di uno del ministero della difesa giapponese, secondo cui il programma nucleare e missilistico nordcoreano è arrivato allo stadio finale. La risposta della Casa Bianca: "Se continuerà con l’escalation la reazione americana sarà come il mondo non ha mai visto"
di F. Q. | 8 agosto 2017
Più informazioni su: Cina, Corea del Nord, Donald Trump, Nucleare, Usa
A un mese dal test del missile lanciato verso il Mar del Giappone la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti è ai limiti. Non ci sono solo i lanci dimostrativi di dubbio successo, Pyongyang è riuscita davvero a produrre con successo una testata nucleare miniaturizzata che potrebbe essere caricata su uno dei suoi missili intercontinentali. E a dirlo sono fonti dell’intelligence Usa citate dal Washington Post, secondo cui si tratta di un significativo passo avanti per il regime di Kim Jong-un che diventa così una potenza nucleare a pieno titolo.
Il rapporto della Defense Intelligence Agency è datato 28 luglio e arriva quasi alle stesse conclusioni di un report del ministero della Difesa giapponese, secondo cui il programma nucleare e missilistico nordcoreano è oramai entrato in uno stadio finale. Pyongyang ora fa davvero paura, gli 007 del Pentagono infatti non hanno più dubbi: il presidente nordcoreano avrebbe già il controllo di molti ordigni atomici, fino a 60. Finora troppo pesanti, ma adesso utilizzabili per produrre anche bombe più piccole. La risposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha tardato ad arrivare. Parlando dal suo golf club di Bedminster, in New Jersey, il leader della Casa Bianca ha dichiarato che “se continuerà con l’escalation della minaccia nucleare” la reazione americana “sarà fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto”. Prima di lui nei giorni scorsi aveva parlato il capo del Consiglio per la sicurezza nazionale americano McMaster intervistato dalla MsNbc che aveva parlato chiaramente di “guerra preventiva“.
La preoccupazione per l’ultimo lancio, avvenuto a luglio, aveva indotto gli Usa a chiedere una riunione del Consiglio di sicurezza Onu. La notizia odierna sulla testata nucleare spiegherebbe i toni durissimi usati da Pyongyang anche dopo il varo di nuove sanzioni da parte delle Nazioni Unite, stavolta votate anche dall’alleata Cina. Toni che al momento veicolano un messaggio inequivocabile: nessuna disponibilità a trattare sul programma nucleare. Non è ancora chiaro se il regime di Kim abbia già sperimentato il nuovo formato delle testate atomiche. Ma se questo non è ancora avvenuto appare evidente che ormai è solo questione di tempo. E che rispetto a quanto previsto solo pochi mesi fa si è di fronte a un’accelerazione. Con tutte le opzioni per contrastare i piani nucleari di Kim Jong-un che tornano sulla scrivania dello Studio Ovale, compresa l’opzione militare che comprende l’attacco ai siti atomici con raid aerei, da tempo messa a punto dal Pentagono ma finora ritenuta troppo pericolosa.
Molto dipenderà dall’atteggiamento della Cina, fino ad oggi principale alleato e partner commerciale della Corea del Nord, ma oramai anch’essa spazientita dalle continue provocazioni del regime di Kim. Pechino si rende conto del pericolo rappresentato da Pyongyang per la stabilità dell’area e – come più volte auspicato dagli Usa – potrebbe davvero impegnarsi in un pressing sul regime nordcoreano molto più efficace del passato. Intanto giunge la notizia che le forze armate nordcoreane – come mostrato dalle immagini satellitari – hanno caricato almeno due missili anti-nave su un vascello di pattugliamento, il primo episodio del genere dal 2014. L’ennesima provocazione. Che genera anche una polemica, con Trump che ritwitta la notizia data da Fox News. L’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley aveva accusato la rete tv di diffondere notizie coperte da segreto militare.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
CRONACA DI GUERRA DAL FRONTE ITALIANO
(EX CRONACA NERA DEI TEMPI DI PACE)
Alessandria, 63enne uccide il marito con molte coltellate dopo una lite
1/29
Corriere della Sera
Redazione Online13 ore fa
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartanntp
^^^^^^^
Giallo a Roma, trovate le gambe di una donna in un cassonetto
3/29
Tgcom24
Redazione Tgcom24 45 minuti fa
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartanntp
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Alessandria, 63enne uccide il marito con molte coltellate dopo una lite
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Re: La Terza Guerra Mondiale
UncleTom ha scritto:CRONACA DI GUERRA DAL FRONTE ITALIANO
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Alessandria, 63enne uccide il marito con molte coltellate dopo una lite
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http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartanntp
Foggia, donna fu trovata morta in una palazzina: l'ex compagno fermato per omicidio
1/30
La Repubblica
Un'ora fa
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartandhp
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Re: La Terza Guerra Mondiale
UncleTom ha scritto:UncleTom ha scritto:CRONACA DI GUERRA DAL FRONTE ITALIANO
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Cronaca Nera | Di F. Q.
Donna fatta a pezzi e gettata nei cassonetti
Orrore ai Parioli, il fratello ha confessato
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08 ... o/3796198/
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Re: La Terza Guerra Mondiale
CRONACA DI GUERRA DAL FRONTE ITALIANO
(EX CRONACA NERA DEI TEMPI DI PACE)
Giovane 24enne pestato in una discoteca di Jesolo, è in coma
1/27
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Redazione Tgcom24
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(EX CRONACA NERA DEI TEMPI DI PACE)
Giovane 24enne pestato in una discoteca di Jesolo, è in coma
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Re: La Terza Guerra Mondiale
UncleTom ha scritto:CRONACA DI GUERRA DAL FRONTE ITALIANO
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Giovane 24enne pestato in una discoteca di Jesolo, è in coma
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Cronaca Nera | Di F. Q.
Bitonto, 25enne accoltellato a morte
dopo lite stradale. Ricercato l'assalitore
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08 ... e/3797447/
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Re: La Terza Guerra Mondiale
QUESTO PAZZO, PAZZO, PAZZO MONDO
17 ago 2017 17:27
1. UN FURGONE TRAVOLGE DIVERSE PERSONE SULLA RAMBLA, NEL CENTRO DI BARCELLONA
2. IL VEICOLO È SALITO SULLA PARTE CENTRALE DEL VIALE, PERCORSO DA NUMEROSI TURISTI, E SI È SCHIANTATO CONTRO UNA EDICOLA DOPO AVERE INVESTITO UNA DECINA DI PERSONE. LA STRADA È STATO TRANSENNATA ED EVACUATA. CI SONO DIVERSE I FERITI E PER "LA VANGUARDIA" CI SONO ALMENO DUE MORTI. IL CONDUCENTE SAREBBE FUGGITO A PIEDI - VIDEO
Furgone contro la folla sulla Rambla a Barcellona
(ANSA) - Un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla a Barcellona. Lo riferiscono testimoni e la polizia catalana, scrive la stampa spagnola. Il viale è stato transennato ed evacuato. Diverse i feriti. Il conducente ha abbandonato il veicolo e sarebbe fuggito a piedi. Si tratta di un furgone bianco, raccontano testomini citati dai media. La polizia ha chiuso la zona e sul luogo stanno accorrendo diverse ambulanze e mezzi di soccorso.
FURGONE SU FOLLA A BARCELLONA. EL MUNDO, ALMENO 5 FERITI
(ANSA) - Sono almeno cinque le persone rimaste ferite sulla Rambla a Barcellona, investite da un furgone. Lo riferisce El Mundo. Molti negozi della zona hanno chiuso le serrande con i clienti all'interno. Diverse ambulanze e macchine della polizia si trovano sul posto.
FURGONE SU FOLLA BARCELLONA, PEDONI INVESTITI SU MARCIAPIEDE
(ANSA) - Il furgone è salito sulla parte centrale del celebre viale del centro di Barcellona, percorso da numerosi turisti, e si è schiantato contro una edicola all'altezza dell'incrocio con Carrer Bonsucces, riferisce La Vanguardia, dopo avere investito una decina di persone. La tv pubblica Rtve ha mostrato una immagine con alcune persone stese a terra. La polizia regionale ha indicato che ci sono "vari feriti".
BARCELLONA: ITALIANA, IL FURGONE INSEGUIVA LE PERSONE
(ANSA) - "Io ero in un negozio, le altre 4 persone che erano con me si sono trovate dietro il furgone che andava addosso alla gente nella zona pedonale. La folla correva". Lo racconta all'ANSA Chiara, una ragazza italiana testimone di quanto sta accadendo a Barcellona, e che ha trovato rifugio in un negozio della Rambla. "Adesso non ci fanno uscire, sentiamo che fuori c'è la polizia, ma da qui non vediamo niente. Ci stanno portando al piano inferiore del negozio".
(ANSA) - E' di almeno due morti il bilancio dell'incidente sulla Rambla di Barcellona. Lo riferisce La Vanguardia citando "fonti affidabili" anche se non ufficiali.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 154492.htm
17 ago 2017 17:27
1. UN FURGONE TRAVOLGE DIVERSE PERSONE SULLA RAMBLA, NEL CENTRO DI BARCELLONA
2. IL VEICOLO È SALITO SULLA PARTE CENTRALE DEL VIALE, PERCORSO DA NUMEROSI TURISTI, E SI È SCHIANTATO CONTRO UNA EDICOLA DOPO AVERE INVESTITO UNA DECINA DI PERSONE. LA STRADA È STATO TRANSENNATA ED EVACUATA. CI SONO DIVERSE I FERITI E PER "LA VANGUARDIA" CI SONO ALMENO DUE MORTI. IL CONDUCENTE SAREBBE FUGGITO A PIEDI - VIDEO
Furgone contro la folla sulla Rambla a Barcellona
(ANSA) - Un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla a Barcellona. Lo riferiscono testimoni e la polizia catalana, scrive la stampa spagnola. Il viale è stato transennato ed evacuato. Diverse i feriti. Il conducente ha abbandonato il veicolo e sarebbe fuggito a piedi. Si tratta di un furgone bianco, raccontano testomini citati dai media. La polizia ha chiuso la zona e sul luogo stanno accorrendo diverse ambulanze e mezzi di soccorso.
FURGONE SU FOLLA A BARCELLONA. EL MUNDO, ALMENO 5 FERITI
(ANSA) - Sono almeno cinque le persone rimaste ferite sulla Rambla a Barcellona, investite da un furgone. Lo riferisce El Mundo. Molti negozi della zona hanno chiuso le serrande con i clienti all'interno. Diverse ambulanze e macchine della polizia si trovano sul posto.
FURGONE SU FOLLA BARCELLONA, PEDONI INVESTITI SU MARCIAPIEDE
(ANSA) - Il furgone è salito sulla parte centrale del celebre viale del centro di Barcellona, percorso da numerosi turisti, e si è schiantato contro una edicola all'altezza dell'incrocio con Carrer Bonsucces, riferisce La Vanguardia, dopo avere investito una decina di persone. La tv pubblica Rtve ha mostrato una immagine con alcune persone stese a terra. La polizia regionale ha indicato che ci sono "vari feriti".
BARCELLONA: ITALIANA, IL FURGONE INSEGUIVA LE PERSONE
(ANSA) - "Io ero in un negozio, le altre 4 persone che erano con me si sono trovate dietro il furgone che andava addosso alla gente nella zona pedonale. La folla correva". Lo racconta all'ANSA Chiara, una ragazza italiana testimone di quanto sta accadendo a Barcellona, e che ha trovato rifugio in un negozio della Rambla. "Adesso non ci fanno uscire, sentiamo che fuori c'è la polizia, ma da qui non vediamo niente. Ci stanno portando al piano inferiore del negozio".
(ANSA) - E' di almeno due morti il bilancio dell'incidente sulla Rambla di Barcellona. Lo riferisce La Vanguardia citando "fonti affidabili" anche se non ufficiali.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 154492.htm
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