La Terza Guerra Mondiale

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Che tempestività. La copertina dell’Espresso di domenica scorsa 13 agosto 2017, riportava:

i mandanti
del terrore


ESCLUSIVO
Kamicaze attivati via web. Dagli Stati Uniti
A Manchester passando dall’Italia. Ecco
l’indagine Fbi che svela come il Jihad globale
recluta i terroristi per gli attacchi in Europa



La strategia per creare malessere nell’ex Bel Paese è a corto di argomenti, oppure bisogna battere il ferro finché è caldo sfruttando quanto accaduto a Barcellona???????????????


Scrivono gli STRUMPTRUPPEN:


La telefonata che fa paura: "Ora colpiamo pure l'Italia?"
Rivelazioni de "l'Espresso": intercettato un giovane che parlava con un esponente dell'Isis negli Stati Uniti
Fausto Biloslavo - Sab, 19/08/2017 - 13:10
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Una pista del terrore americana per un aspirante jihadista di Torino che voleva colpire in Italia è stata rivelata dal settimanale l'Espresso.

Per ora non abbiamo ancora subito attentati, ma la «tregua» non scritta potrebbe saltare.

L'Italia è un'utile base logistica per i militanti jihadisti e altro ancora.

Alcuni investigatori dell'antiterrorismo sono convinti che non ci sono stati attentati «perché siamo la porta d'ingresso in Europa di un grosso flusso migratorio».

Un'ondata umana che fa comodo ai terroristi per il pizzo pagato dai trafficanti, l'arrivo di un grande numero di musulmani e la possibilità di infiltrarsi sui barconi.

Adesso l'ondata comincia a venir tamponata dall'attivismo italiano nei confronti delle Ong e della Libia.

Per assurdo lo stop ai migranti potrebbe farci finire nel mirino del terrore, che fin dall'aprile 2016 aveva annunciato in un video, dopo la strage di Bruxelles, gli attacchi a Londra e Berlino concludendo con l'ultimo obiettivo, Roma e le immagini del Colosseo.

L'Espresso ha rivelato l'esistenza di un'inchiesta americana, che riguarda l'attentato di Manchester e la volontà di un giovane jihadista di Torino di colpire nel nostro Paese.

Mouner El Aoual, detto Mido, marocchino di 28 anni, è stato arrestato a Torino quattro mesi fa.

«Il 25 febbraio 2016 il ragazzo di Torino - scrive l'Espresso citando gli atti dell'inchiesta Usa - parla con un texano di Dallas.

Mido chiede all'americano dell'Isis se, invece di andare a combattere in Siria, è possibile fare qualcosa in Italia, se è arrivato il momento».

Il texano è Said Azzam Mohamad Rahim, arrestato il 5 gennaio dall'Fbi.

Il marocchino aspirante jihadista in Italia comunica con il reclutatore dell'Isis oltre oceano attraverso il sistema di messaggistica Zello.

Entrambi non sanno di essere intercettati.

«Mi servirebbero altri tre uomini», precisa Mido, - rivela l'Espresso - perchè così avrebbero «la potenza di 15 persone».

La sua idea è di «attaccare con i coltelli».

La risposta del texano «non è trascritta».

Il 22 maggio due procuratori americani sono venuti ad interrogare il marocchino dietro le sbarre a Torino.

Si sospetta che il texano e uno sceicco della bandiere nere, con Mido sempre in linea, avrebbero dato apertamente il via libera, al contrario dell'Italia, all'attentatore suicida di Manchester.

Nel nostro Paese, per ora, non è accaduto nulla, ma anche la Spagna sembrava esente dagli attentati da tempo.

L'Italia non è stata attaccata essendo sempre stato un territorio dove trovare un rifugio temporaneo, documenti falsi o semplicemente zona di passaggio abbastanza sicura.

Una parte dell'antiterrorismo è convinta che esiste anche un altro motivo.

«Fino ad oggi siamo stati la valvola di sfogo di un grosso flusso migratorio - spiega una fonte del Giornale -. I terroristi hanno prima di tutto un guadagno dal traffico di esseri umani attraverso la Libia grazie al pizzo che i trafficanti pagano dal sud alla costa anche ai resti dell'Isis» fa notare chi combatte la minaccia del terrore.

In secondo luogo «la maggioranza dei migranti è di religione islamica.

Un rafforzamento silente dei musulmani in Europa e potenziale bacino per fare proselitismo e reclutamento».

Non è il motivo più importante ma nei «barconi si può sempre infiltrare qualcuno per farlo arrivare da noi come finto profugo - spiega la fonte -. Anche se in realtà saranno al massimo una dozzina i casi di jihadisti giunti via mare».

Il problema, sotto certi aspetti, è che siamo arrivati giustamente al giro di vite e alla riduzione, per ora, degli arrivi.

Per assurdo se continueremo su questa strada le bandiere nere non avrebbero motivo di continuare a non attaccarci per le sconfitte sul terreno in Libia, Siria e Iraq.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 31767.html
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Dal sito STRUMPTRUPPEN:


L'Isis mette nel mirino l'Italia
"Prossimo obiettivo siete voi"


Il Califfato su Telegram minaccia Roma: "Dopo Spagna e Russia è il turno dell'Italia". Rafforzate le misure di sicurezza

di Franco Grilli

10 minuti fa




Questo vuol dire che il patto 'ndrangheta - Isis è stato interrotto?????????????????????????
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Le notizie che stanno circolando e che circoleranno nei prossimi giorni, vanno prese in considerazione con le molle.


Media, obiettivo anche Sagrada Familia

Ansa
ANSA4 ore fa

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Francia, auto contro militari: ci sono dei feriti

© ANSA Media, obiettivo anche Sagrada Familia
(ANSA) - MADRID, 19 AGO - Il piano iniziale della cellula jihadista che ha colpito giovedì sulla Rambla prevedeva un attacco con tre furgoni carichi di esplosivo Tatp e bombole di gas per distruggere la Sagrada Familia, il celeberrimo tempio di Antoni Gaudì simbolo di Barcellona, scrive El Confidencial citando fonti delle indagini.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Pierfranco Pellizzetti

Politica
Attentato Barcellona, risparmiateci il rambismo. Lo scontro prima di tutto è nelle menti
di Pierfranco Pellizzetti | 19 agosto 2017

74
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Più informazioni su: Attentato Barcellona, Terrorismo

Pierfranco Pellizzetti
Saggista
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Alcune ricostruzioni dei fatti relativi alla mattanza di Barcellona stabiliscono che i killer ragazzini venuti dal Marocco non agivano per conto del fantomatico Califfato o altra agenzia islamica del terrore, bensì perché eccitati dalla parlantina di un imam radicale – tal Abdel Baki Essati – incrociato sull’uscio di casa nel paesino catalano di Ripoll. Il bombarolo pasticcione che si è fatto esplodere insieme alla bombola di gas con cui voleva allestire l’autobomba degli adepti. Ma anche l’ispiratore dell’ennesima tragedia, prodotta dalla spinta imitativa che motiva menti elementari a questo genere di comportamento (l’assassinio stragista) come via maestra per il proprio riconoscimento. La conquista dell’identità. Nel caso, di martire antioccidentale.
Da inveterato materialista non nutro particolare simpatia per queste interpretazioni degli impazzimenti in corso a base psicologica. Eppure non posso fare a meno di riconoscere l’analisi di Manuel Castells in materia di radicalizzazione del risentimento come un processo di trasformazione che in larga misura avviene nelle menti delle persone: «Le relazioni di potere sono in larga misura basate sulla capacità di plasmare la mente umana mediante il trasferimento di senso attraverso la costruzione di immagini».
Dunque, la costruzione di senso e significati come vero campo della battaglia finale. Conflitti a partire dalla dimensione mentale, che proseguivano innescando materialissimi scontri variamente cruenti, incontrati un numero infinito di volte; dagli scontri etnici alle guerre di religione.
In questi giorni ho per le mani il ponderosissimo tomo “Postwar” dello storico anglosassone Tony Judt (meritoriamente ristampato dall’editore Laterza), che affronta in un lungo capitolo la partita giocata nell’immediato dopoguerra tra il campo occidentale e quello sovietico per conquistare menti e cuori; con Mosca che giocava la carta dell’antifascismo e la Cia che sbagliava ogni mossa per poi vincere a propria insaputa grazie all’irresistibile propaganda indiretta svolta dalla cultura popolare stelle-e-strisce: cinema e musica.
Una capacità di costruire immaginari e fornire modelli di integrazione che assicurò per decenni priorità ed egemonia al fronte occidentale, consolidato sul piano materiale da promesse credibili di inclusione. Processo andato in esaurimento gradatamente fino all’arresto definitivo culminato con l’avvento NeoCon e la folle avventura irachena.
Fatto sta che oggi il mercato delle narrazioni identificanti è stato totalmente abbandonato ai propagandisti di morte e odio, che trovano terreno fertile nelle fragili menti di chi si ritiene (a torto o ragione) vittima di ingiustizie da parte dei vincitori in questa fase della globalizzazione.
Questo per dire che il sottoscritto rimane basito, magari davanti a tragedie come quella dei giorni scorsi a Barcellona, ascoltando l’ennesima riproposizione di soluzioni miracolistiche di stampo rambista; la pretesa di poter anticipare e prevenire impazzimenti individuali o di gruppo nell’immenso pagliaio concimato dalla predicazione fondamentalista.
La folle idea di blindare l’intero mondo occidentale e militarizzare la parte restante.
Eppure è passato solo qualche decennio da quando l’Occidente si ricompattò grazie a un discorso solidale supportato dai piani Unra e poi Marshall che sostennero le popolazioni e proposero un’idea di appartenenza. Il problema è che le classi dirigenti di allora – pur con tutti i loro limiti – pensavano che conquistare le menti era meglio che incatenare i corpi. La politica più efficace della repressione. E agivano di conseguenza. Oggi i più ritengono la segregazione una scelta ottimale. Oltre che praticabile.
di Pierfranco Pellizzetti | 19 agosto 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08 ... i/3803743/
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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….ARMIAMOCI…..E PARTITE……


[Dal discorso alle truppe] Tebani, abbiamo lance, spade, frecce, mortaretti, [...] tricchi tracche e castagnole. E con queste armi potenti, dico armi potenti, noi, noi, spezzeremo i reni [...] a Maciste e ai suoi compagni, a Rocco e ai suoi fratelli! [...] Valoroso soldato tebano, mio padre da lassù ti guarda e ti protegge. Armiamoci, e partite! Io vi seguo dopo! (Totokamen)





Il suicidio dell'Occidente
Dobbiamo innanzitutto riscattare la certezza di chi siamo e poi combattere l'islam che ci vuole sottomettere
di Magdi Cristiano Allam
20 minuti fa
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Chi accoglie e chi uccide
Dobbiamo innanzitutto riscattare la certezza di chi siamo e poi combattere l'islam che ci vuole sottomettere
Magdi Cristiano Allam - Sab, 19/08/2017 - 20:59
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Ancora una volta tocchiamo con mano che il terrorismo islamico esplode laddove in Europa si sono persi la certezza e l'orgoglio della propria identità, finendo per odiare se stessi, accordando ai propri nemici interni ciò che è interdetto ai propri cittadini.

Il sanguinoso attentato nel centro di Barcellona si consuma nel contesto della Catalogna che non vuole essere regione autonoma della Spagna ma anela a farsi fagocitare dagli Stati Uniti d'Europa; si batte strenuamente per affermare la propria identità nazionale ma si sta dissolvendo nel meticciato antropologico del multiculturalismo e del globalismo; è intollerante nei confronti di qualsiasi lesione al relativismo valoriale elevato a dogma universale ma tollera il radicalismo islamico che s'impone violentemente come l'unica verità assoluta.
I protagonisti di questa violenza sono i musulmani di seconda generazione, nati o comunque cresciuti in Europa, che conoscono bene la lingua, la cultura e le leggi dello Stato di adozione, che sono affascinati dall'i-Phone e dalla Nike, ma che rifiutano il sistema di valori che sostanzia la nostra civiltà. Amano la nostra materialità e odiano la nostra spiritualità. Ed è così che anche a Barcellona, come a Londra, sono sorti «tribunali islamici» e unità della «polizia islamica», che sanzionano i musulmani che non si comportano secondo quanto prescrive la sharia, la legge di Allah e di Maometto. Barcellona è diventata la città più islamizzata della Spagna dopo le enclave di Ceuta e Melilla che sorgono geograficamente in Marocco, simbolo dell'accoglienza con 100mila persone in piazza a favore dei profughi. Per quanto ufficialmente i musulmani in Catalogna siano solo il 6% della popolazione, pari a 450mila persone, condizionano pesantemente l'insieme della collettività perché di fatto si comportano come se fossero un corpo estraneo e ostile. Ci sono dei quartieri, a partire da quello di Raval, che sono stati trasformati in un micro-Stato islamico con la proliferazione di moschee, scuole coraniche, macellerie e negozi halal, enti assistenziali e finanziari islamici. Questa strisciante islamizzazione urbanistica e demografica ha registrato un'accelerazione con l'entrata in scena del Qatar, il principale finanziatore del movimento estremista dei Fratelli musulmani, come sponsor del Barcellona fino allo scorso giugno. Il Qatar ha ovunque condizionato i suoi finanziamenti alla costruzione di moschee.
Barcellona è un esempio perfetto che ci fa toccare con mano come quando si consente ai musulmani di auto-regolamentarsi addirittura con le proprie leggi, quando noi ci auto-imponiamo di non entrare nel merito dei contenuti dell'islam e lo legittimiamo acriticamente mettendolo sullo stesso piano del cristianesimo, inevitabilmente gli estremisti e i terroristi islamici prendono il sopravvento, ci massacrano e ci umiliano. Ed è così che per i musulmani di seconda generazione diventano l'alternativa alla nostra civiltà decadente. Dobbiamo innanzitutto riscattare la certezza di chi siamo e poi combattere l'islam che ci vuole sottomettere.
http://www.magdicristianoallam.it
lilly
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Re: La Terza Guerra Mondiale

Messaggio da lilly »

l'unica strada è che i cittadini extracomunitari rispettino le nostre leggi e quindi la nostra costituzione che permette la libertà religiosa a patto che non ci sano riti contrari al buon costume che le intese con le fedi diversa dalla cattolica non possono infrangere il nostro preambolo di libertà civili
UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

Messaggio da UncleTom »

UN TEMA SUL FORUM CHE NON E’ MAI STATO TRATTATO, NEPPURE 16 ANNI FA SUL FORUM DELL’ULIVO, QUANDO ERA IL SECONDO FORUM A LIVELLO NAZIONALE.

CHE SENSO HA LA VITA??????????????????????????????????????



Pongo adesso questa domanda, dopo aver letto della morte del bimbo australiano di 7 anni:


Rambla, polizia: “Cellula aveva contatti in Ue”
Morto bimbo australiano. È la 15esima vittima

Abouyaaqoub forse già all’estero. Uno dei terroristi era in Francia l’11 agosto. Deceduto Julian, 7 anni
IL “CATTIVO MAESTRO” ABDELAKI ES SATTY: CHI E’ L’IMAM CHE HA CREATO LA CELLULA JIHADISTA DI RIPOLL


Mondo

Decine di posti di blocco alla ricerca di tre auto e un uomo, sempre lui, Younes Abouyaaqoub. il principale ricercato per la strage compiuta sulla Rambla di Barcellona dalla cellula jihadista di Ripoll. La polizia catalana ha dispiegato oltre sessanta uomini nelle località della città di origine di molti dei baby-terroristi e a Manlleu, vicino alla capitale della Catalogna, alla ricerca del 22enne che probabilmente guidava il furgone che ha ucciso 13 persone. Era il piano B della cellula che, senza lo scoppio nel covo di Alcanar, avrebbe voluto distruggere la Sagrada Familia e provocare centinaia di morti
di F. Q.
UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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…….ARMIAMOCI…….E PARTITE……





Un'altra giornata si chiude con la propaganda degli STRUMTRUPPEN che tacciono, ovviamente, sui nodi centrali.







Commenti:
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Gli amici dei lupi
O questo Paese prende la via (da noi auspicata) del rigore su tutti i fronti, oppure non sarà un blocco di cemento a salvarci
Alessandro Sallusti - Dom, 20/08/2017 - 22:51
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Nella favola «Al lupo, al lupo», Esopo, scrittore dell'antica Grecia, racconta di come, a furia di lanciare falsi allarmi, quando la minaccia si avvera coglie tutti impreparati perché nessuno crede più al pericolo.

Quante volte abbiamo sentito e scritto che Roma e l'Italia sarebbero stati i destinatari del prossimo attentato dei terroristi islamici?

Tante, eppure nulla è mai successo.

Così ieri ci ha preoccupato ma non troppo apprendere che sulle reti internet usate dall'Isis si spronano i combattenti a colpire nel nostro Paese.

Questa volta la fonte dell'allerta è particolarmente seria e autorevole, tanto che il governo ha ordinato ai sindaci delle grandi città di blindare ulteriormente le vie e i luoghi più frequentati per impedire l'accesso ad auto e furgoni, le nuove «bombe» dei terroristi.

Questo significa che per fortuna c'è ancora qualcuno che continua a credere che il «lupo», nonostante i falsi allarmi, possa davvero attaccarci da un momento all'altro e tiene quindi alta la guardia, pur sapendo che ci sono colpi imparabili.

Ho però l'impressione che quello di Minniti e dei vertici di servizi e forze di polizia sia uno sforzo in parte vanificato da una consistente parte della politica (praticamente tutta la sinistra), intellettuale e giornalistica.

Che si ostina - non da oggi, e nonostante la tragica evidenza dei fatti - a considerare il «lupo» non solo non pericoloso, ma addirittura amico benvoluto.

Non si possono riempire le città di dissuasori e contemporaneamente invocare - come ha fatto ieri il premier Gentiloni, probabilmente su ordine di Matteo Renzi - lo ius soli (la cittadinanza per nascita) più permissivo dell'Occidente; non si possono presidiare in armi i luoghi simbolo del Paese e della cristianità e poi opporsi al codice di sicurezza per le Ong che operano sul fronte dell'immigrazione clandestina.

O questo Paese prende la via (da noi auspicata) del rigore su tutti i fronti, oppure non sarà un blocco di cemento a salvarci.

Perché il «lupo» non è soltanto quello che si mette alla guida di un furgone per falciare i passanti.

È chi lo ha cresciuto in quel modo, chi lo ha abbeverato, chi lo protegge e in segreto lo applaude.

Lupi sono tutti quelli che, in attesa di diventare italiani, ci odiano e non ci rispettano.

Se Gentiloni, con la sua apertura improvvida allo ius soli, vuole arrendersi, noi continueremo a combattere.

Non con le armi, ma con la forza delle idee.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 31985.html
lilly
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Re: La Terza Guerra Mondiale

Messaggio da lilly »

Sallusti è islamofobo
UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

Messaggio da UncleTom »

lilly ha scritto:Sallusti è islamofobo




Anche.

Ma persegue anche il disegno, adesso ormai non troppo nascosto, per il ritorno del PNF 2.0, sfruttando questa situazione di Kaos dove le menti sono disorientate e confuse e i messaggi che gli STRUMPTRUPPEN lanciano senza soluzione di continuità, non sono neppure troppo subliminali vanno tutti nella direzione di ORDINE E DISCIPLINA.

E se voi italiani volete ORDINE E DISCIPLINA, ci siamo qua NOI. Per il momento basta che ci votiate.

Sallusti guida una redazione interamente fascista.

In questo momento sul loro sito da spazio, come notizia di testa, a Domenico Di Sanzo con questo articolo:



La resa di Roma ai terroristi: "Meglio disperdere le folle"

Con la scusa di pulire le strade, i vigili sono chiamati a evitare assembramenti nelle piazze: "Potenziali obiettivi"
Domenico Di Sanzo - Lun, 21/08/2017 - 08:08
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Altro che «no tengo miedo» e «no tinc por», frasi simbolo, forse retoriche, della reazione di Barcellona agli attentati islamisti degli scorsi giorni.

A Roma i terroristi si ha paura persino a nominarli.

E così spunta l'avvertimento, la «parola d'ordine» del Comando Generale della Polizia locale: «Evitare gli illeciti, ma anche scoraggiare pericolose concentrazioni di persone».

Ma perché?

In un comunicato dei vigili della Capitale le parole «terrorismo» o «attentati» non compaiono proprio.

Secondo i caschi bianchi del Campidoglio, invece, «soprattutto in questo periodo» meglio stare a casa e comunque non raggrupparsi in strada a godersi le serate romane, perché «pericolosi assembramenti di persone possono rappresentare facile obiettivo per eventuali malintenzionati». Malintenzionati.

Il tutto per garantire «legalità e decoro». Stop.

Il Comune,quindi, attraverso il comando generale della polizia locale raccomanda di evitare la movida di quartieri che non dormono mai come Trastevere e Monti perché dobbiamo proteggerci dai malintenzionati.

In particolare, le aree tenute sotto osservazione sono tre: S.Maria in Trastevere, Piazza Trilussa e Fontana dei Catecumeni ai Monti.

Il cuore pulsante della vita notturna romana, tra concerti, eventi, locali dove «i giovani e i turisti amano incontrarsi la sera», a maggior ragione in questo scampolo di fine estate.

Più che «parola d'ordine» sembrerebbe una resa bella e buona alla paura del terrorismo islamico, mascherata, però, come generico avvertimento alla sicurezza e attenzione per il decoro urbano. Infatti nel comunicato attraverso il quale si invita a non uscire la sera in luoghi affollati c'è un po' di tutto.

In primis due eterni problemi di Roma come le condizioni dei monumenti e l'abusivismo commerciale: «Accade quindi che dopo l'una - spiega la Polizia locale- gli agenti invitano le persone che bivaccano attorno alle fontane monumentali (ieri sera si contavano almeno 300 persone in Piazza Trilussa) ad alzarsi, per favorire gli interventi degli operatori dell'Ama (i netturbini ndr).

Ecco fatto: «monumento ripulito da carta, bottiglie e lattine, e riduzione dei bivacchi, ma soprattutto dispersione degli assembramenti, con maggior sicurezza per gli stessi giovani».

Il divieto di uscire la sera per la paura di attentati diventa un dettaglio, un post scriptum, a margine delle multe contro «un minimarket gestito da un uomo di nazionalità bengalese per vendita di alcolici fuori orario» e contro un edicola notturna di Piazza Trilussa che pure vendeva alcolici fuori orario, ma «celando le lattine all'interno dei giornali».

Mentre mezzo mondo grida che non si farà intimorire, a Roma la ricetta, e per di più non esplicita, è di evitare di stare in gruppo in strada.

Una resa.

Di certo una reazione assai poco muscolare, per usare un eufemismo, rispetto ad altre città d'Italia e del mondo, nei confronti dei criminali dell'Isis.

Ma, si sa, l'M5S al quale appartiene la sindaca di Roma Virginia Raggi, è pacifista.

Sabato, sul Blog di Beppe Grillo, mentre il mondo era in piena allerta terrorismo, compariva l'ennesimo post di critica al progetto di acquisto di nuovi F-35 da parte del governo.

Con il deputato Luca Frusone, pentastellato in commissione difesa, che spiegava: «Siamo da sempre contro la guerra e contro gli sprechi nella Difesa», salvo poi dire, en passant: «Abbiamo alcune guerre in casa, come il terrorismo».

Noi sì che abbiamo paura, ma non ditelo in giro
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 32229.html
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