La Terza Guerra Mondiale

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Kim contro Kim

di VITTORIO ZUCCONI

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30 agosto 2017

541


La totale, irridente indifferenza del satrapo nordcoreano Kim alle minacce e alle lusinghe di Donald Trump, come alle sempre sdentatissime risoluzioni Onu, dimostra ancora una volta che il solo, vero nemico in grado di abbatterlo è lui stesso.

Con il lancio di un missile balistico che ha attraversato il cielo dell’Hokkaido, la grande isola nel nord del Giappone, che ha scatenato il secondo allarme aereo nella storia del dopoguerra, Kim Jong-un ha corso un rischio del quale neppure si è reso conto: se quell’ordigno, di dubbia affidabilità come tutto l’arsenale missilistico nordcoreano, si fosse spezzato in volo alla maniera degli Scud di Saddam Hussein e rottami fossero precipitati sulla popolazione dell’Hokkaido uccidendo sfortunati e casuali bersagli, il segnale di via per un’azione militare di rappresaglia militare sarebbe stato dato.

Ma è soltanto con un attacco e con vittime, casuali o deliberate, che il regime di Pyongyang si esporrebbe alla rappresaglia degli Stati Uniti e dei suoi alleati, Giappone e Corea del Sud. La “Linea Rossa” che Kim sa di non potere attraversare, se non vuole suicidarsi, è l’aggressione, diretta o accidentale. In assenza, non c’è nulla che Trump possa fare, non ci sono operazione di forza preventiva che sarebbero giustificabili e come lo sa Kim, così sa lui. Siamo tornati a un classico paradosso degli anni della Guerra Fredda, quando i mostruosi arsenali di Urss e Usa erano del tutto inutili nei conflitti locali, come dimostrarono gli americani sconfitti in Vietam e i russi in Afghanistan: la “Impotenza della Superpotenza”.

Attraverso i canali semiufficiali che tutti i governi usano e che i governi totalitari prediligono, Pechino ha fatto sapere a Washington che nessun attacco preventivo sarebbe accettabile per la Cina e che la sola strada aperta è quella della pressione economica e diplomatica. Ma quegli stessi canali hanno chiarito - e come lo hanno fatto a Washington hanno fatto certamente a Pyongyang - che qualsiasi azione aggressiva nordcoreana lascerebbe Kim, la sua cricca e la sua forza armata completamete soli, in balia della immensa e schiacciante furia militare Usa.

"Non c’è nessuna opzione militare praticabile" si era fatto sfuggire Steve Bannon, il ‘Rasputin’ ideologico della Casa Bianca cacciato poco dopo avere spifferato questa ovvia verità, non quando le armate di Kim hanno 10 mila bocche da fuoco puntate sulla capitale Seul e pronte a compiere una strage nella densissima metropoli del Sud.

Se Kim decide di suicidarsi e di trascinare con sè migliaia e migliaia di coreani, a Sud come a Nord di quel 38esimo parallelo che segna la linea dell’armistizio – mai divenuto trattato di pace – da 60 anni deve soltanto colpire un bersaglio reale, come le basi americane, giapponesi o coreane, a portata dei suoi missili e firmerebbe il proprio certificato di morte.

Una guerra calda, che ormai porta in sè la possibilità di uno scontro nucleare nell’Asia Orientale, dipende dall’istinto di sopravvivenza del più squilibrato dei protagonisti del dramma. E dalla speranza che uno di quei missili sparacchiati per intrattenere il piccolo despota non piombi, per errore o per guasto, su una città.

http://www.repubblica.it/esteri/2017/08 ... P2-S1.8-T2
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La Corea del Nord minaccia gli Usa: lancio è stato preludio per Guam | Dura condanna da parte dell'Onu



Tgcom24




Redazione Tgcom24

2 ore fa


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© ansa

Il missile che ha sorvolato il Giappone è solo il "preludio" per Guam. E' la minaccia della Corea del Nord agli Stati Uniti, secondo quanto riferito da alcune fonti del regime di Pyongyang alla Cnn. Dopo il lancio del missile è stato convocato d'urgenza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che ha condannato duramente l'iniziativa di Pyongyang. "Le nostre prossime mosse dipendono dal comportamento di Washington", ha avvertito il leader nordcoreano Kim Jong-un.

Kim Jong-un ha invitato a scegliere altri target per i test balistici nel Pacifico, chiarendo che il missile che ha sorvolato il Giappone è stato "il primo passo delle operazioni militari dell'esercito popolare di Corea nel Pacifico e un significativo preludio per il contenimento di Guam", oltre che una risposta alle manovre militari congiunte in corso tra Seul e Washington.

Guam, distante poco più di tremila chilometri da Pyongyang, è la sede di strategiche e importanti basi navali e aeree statunitensi, pronte a supportare azioni nella penisola coreana in caso di di emergenze. La scorsa settimana il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha accolto positivamente il proposito del Nord di accantonare le provocazioni dopo il nulla di fatto della minaccia di lancio di quattro missili verso Guam, auspicando la speranza di un dialogo possibile "in un futuro vicino".

Il presidente Donald Trump ha messo in guardia che "tutte le opzioni sono sul tavolo, incluse quelle militari", in risposta all'ultima intemperanza nordcoreana.

Usa: "Applicare rigorosamente le sanzioni contro Pyongyang" - Gli Stati Uniti hanno proposto, stando a una bozza, che il Consiglio di Sicurezza concordi su una dichiarazione che condanni il lancio di missili da parte della Corea del Nord e solleciti "tutti gli Stati ad applicare rigorosamente, in modo completo e veloce" le sanzioni delle Nazioni Unite verso Pyongyang. Il progetto di dichiarazione dovrebbe essere approvato dai 15 membri del Consiglio. Il testo condanna la Corea del Nord "per le sue azioni oltraggiose e le minacce contro un altro Stato membro dell'Onu e chiede che la Corea del Nord cessi immediatamente tutte queste azioni".

Ambasciatrice Usa: "Regime capisca il rischio che corre" - "Ancora una volta i membri del Consiglio di Sicurezza hanno parlato all'unisono nel condannare la Corea del Nord", ha affermato l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Nikki Haley, dopo la denuncia del lancio del missile da parte delle Nazioni Unite. "E' il momento che il regime di Pyongyang capisca il rischio che sta correndo con le sue azioni", ha dichiarato Haley.

L'Italia condanna nei termini più forti lancio missile - Durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu, stando a quanto emerso, l'Italia ha condannato nei termini più forti l'ultimo lancio del missile da parte della Corea del Nord, che rappresenta una provocazione grave, inaccettabile e senza precedenti. L'ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, ha sottolineato che continuando a perseguire il suo programma nucleare e balistico, il regime nordcoreano sfida sistematicamente l'autorità del Cds e la volontà della comunità internazionale.

Russia: "Preoccupante posizione Trump, sanzioni da sole però non bastano" - Per l'ambasciatore russo al Palazzo di Vetro, Vassily Nebenzia, la dichiarazione del presidente Donald Trump secondo cui tutte le opzioni sono sul tavolo dopo l'ultimo lancio della Corea del Nord, è "preoccupante, perché la tensione è alta". Lo ha detto prima dell'inizio della riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza. E sull'ipotesi di valutare nuove sanzioni, ha ribadito: "Da sole non sono la via d'uscita".

VIDEO
http://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ ... spartanntp
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Corea è sull’orlo di un conflitto di vasta scala”
Putin avverte: “Basta agire solo con gli insulti”




In un articolo che sarà pubblicato per il vertice dei Paesi BRICS in Cina, il presidente russo lancia un monito: “Problemi non si risolvono solo facendo pressione su Pyongyang, serve dialogo tra tutte le parti”




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La situazione in Nord Corea è sull’orlo di “un conflitto di vasta scala” a causa della tensione provocata dai test missilistici di Pyongyang. Ma “le provocazioni, la pressione e la retorica insultante sono un percorso che non porta da nessuna parte”. Parola di Vladimir Putin. “L’idea che i programmi missilistici-nucleari nordcoreani possano essere bloccati dalla sola pressione su Pyongyang è un errore e non ha futuro”, si legge in un articolo firmato dal presidente russo che sarà pubblicato in occasione del vertice dei Paesi BRICS in Cina
di F. Q.
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UncleTom ha scritto:Corea è sull’orlo di un conflitto di vasta scala”
Putin avverte: “Basta agire solo con gli insulti”




In un articolo che sarà pubblicato per il vertice dei Paesi BRICS in Cina, il presidente russo lancia un monito: “Problemi non si risolvono solo facendo pressione su Pyongyang, serve dialogo tra tutte le parti”




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La situazione in Nord Corea è sull’orlo di “un conflitto di vasta scala” a causa della tensione provocata dai test missilistici di Pyongyang. Ma “le provocazioni, la pressione e la retorica insultante sono un percorso che non porta da nessuna parte”. Parola di Vladimir Putin. “L’idea che i programmi missilistici-nucleari nordcoreani possano essere bloccati dalla sola pressione su Pyongyang è un errore e non ha futuro”, si legge in un articolo firmato dal presidente russo che sarà pubblicato in occasione del vertice dei Paesi BRICS in Cina
di F. Q.




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Corea del Nord, Putin: “La situazione è sull’orlo di un conflitto di vasta scala”





di F. Q. | 1 settembre 2017

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Vladimir Putin mette il proprio sigillo sul vertice dei Paesi Brics in programma in Cina dal 3 al 5 settembre. La situazione in Corea del Nord è sull’orlo di “un conflitto di vasta scala” a causa della tensione provocata dai test missilistici di Pyongyang, avverte il presidente russo in un articolo che sarà pubblicato nei principali media in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica in occasione del summit in calendario nella città di Xiamen. In questo contesto “le provocazioni, la pressione e la retorica insultante sono un percorso che non porta da nessuna parte”, scrive il leader del Cremlino, in riferimento alle modalità scelte per gestire la crisi dagli Stati Uniti.

Putin, che a Xiamen avrà un incontro bilaterale con il presidente cinese Xi Jinping, lancia quindi un appello ai leader dei Paesi dell’area: “Per la Russia l’idea che i programmi missilistici-nucleari nordcoreani possano essere bloccati dalla sola pressione su Pyongyang è un errore e non ha futuro: i problemi della regione devono essere affrontati attraverso un dialogo che coinvolga tutte le parti senza precondizioni”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09 ... a/3829607/
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Corea del Nord, per Putin situazione "sull'orlo conflitto su larga scala"


Reuters


3 ore fa

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Il presidente russo Vladimir Putin ritiene che le tensioni tra Corea del Nord e Stati Uniti siano sull'orlo di un conflitto su larga scala e che sia un errore tentare di fare pressione su Pyongyang per il suo programma nucleare.

Putin, atteso ad un summit delle nazioni Bric in Cina la prossima settimana, ha scritto in un articolo pubblicato sul sito web del Cremlino di essere invece a favore dei negoziati.

"E' essenziale risolvere i problemi della regione attraverso un dialogo diretto che coinvolga tutte le parti senza avanzare alcuna precondizione", ha scritto Putin.

"Provocazioni, pressione e retorica offensiva e bellicosa sono la strada per il nulla".

La situazione nella penisola coreana è così deteriorata che ora è "sull'orlo di un conflitto su larga scala", sostiene il leader russo.

La Corea del Nord sta lavorando allo sviluppo di un missile nucleare in grado di colpire gli Usa e ha recentemente minacciato di lanciare razzi vicino a Guam, territorio Usa nel Pacifico.

Lunedì scorso Pyongyang, che considera le esercitazioni militari degli Stati Uniti e della Corea del Sud come una preparazione all'invasione, ha alzato l'asticella nella controversia con gli Usa lanciando un missile a medio raggio verso il Giappone.
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Evoluzione della specie, scimmia.
Dalla clava e le frecce, alle potenti armi di Totokamen, mortaretti e tricchetracche, alle atomiche che distruggeranno il mondo





Corea del Nord, sesto test atomico: il più potente di sempre.
Due scosse del 6.3 e del 4.6. Sale tensione, a Seul scatta l'allerta

Incubo nell'incubo: secondo sisma forse dovuto a un crollo, rischio radiazioni
· Pyongyang aveva annunciato: "Pronta potentissima bomba all'idrogeno".
L'ordigno può essere installato sul nuovo missile intercontinentale.
· Pentagono mobilita i bombardieri "invisibili" e li dislocherà nella Corea del sud

dal nostro inviato ANGELO AQUARO


XIAMEN – Un terremoto del 6.3 scuote la Corea del Nord e il timore che aleggiava come un incubo diventa realtà: Kim Jong-un ha lanciato un nuovo test atomico, il sesto, il primo da quando Trump è presidente degli Stati Uniti. La conferma arriva dal governo di Seul: il presidente Moon jae-in convoca il Consiglio di sicurezza e l’esercito sudcoreano alza il livello d’allerta predisponendo l’attivazione del “team di risposta” alla minaccia atomica. Il premier Shinzo Abe dice che il Giappone "non può tollerare" un altro test nucleare di Kim e manda in volo i jet a "sniffare" le possibli radiazioni.  Anche la Cina avrebbe fatto sorvolare i sui jet al confine nordcoreano: gesto finora mai visto, la prima risposta a Kim, proprio mentre il potentissimo terremoto fa tremmare anche il Nordest cinese. Il mondo è in allarme ma non basta. Un secondo terremoto del 4.6 si ripete nello stesso sito: due incredibili, terribili test? O una conseguenza non voluta del primo? C'è già chi intravede l'incubo nell'incubo: crollo del tunnel nel sito di Punggye-ri, rischio di fuga di radiazioni.

L'unica cosa finora certa è che il primo è sicuramente l’esperimento più grande di sempre, un botto superiore a quello degli ultimi due test atomici condotti lo scorso anno, e arriva probabilmente “come risposta alla grande prova di forza e coordinamento dimostrata da americani, coreani e giapponesi”, spiega alla Cnn l’ex attaché militare degli Usa, il superesperto Rick Francona. L’esercitazione a colpi di jet e lanci di bombe al confine era arrivata dopo l’ultimo sorvolo di un Hwasong-12 sulla testa dei poveri giapponesi ed era stata voluta proprio per mettere pressione a Kim. Che invece va avanti per la sua strada. La potenza del terremoto lascia presagire quella della bomba a idrogeno. L’ultimo test, quello di ottobre 2016, era stato valutato potente almeno quanto due deflagrazioni di Hiroshima: e questo?

La prima reazione degli americani è alzare la stima dello stesso terremoto: è del 6.3, dicono, mentre sudcoreani e cinesi in un primo momento avevano parlato di un tremore comunque potentissimo, da 5.3. La ragione di tanta violenza è presto spiegata: il Giovane Maresciallo avrebbe ripetuto un test all’idrogeno, già sperimentato l’anno scorso, anche se gli esperti internazionali a proposito si erano ancora una volta divisi. È più che una sfida, è più che una minaccia: il test viene condotto in pieno giorno, anzi proprio a mezzogiorno, e a poche ore dall’annuncio dei media di stato dell’ispezione di Kim all’istituto per le armi nucleari. Le foto pubblicate dal Rodong Sinmun mostrano un nocciolone d’argento, quella che sembra appunto una mega Bomba H, la bomba all’idrogeno, capace di provocare un’esplosione termonucleare. I nordcoreani giurano che potrebbe valere “da dieci a centinaia di chilotoni” di potenza ed è pronta a essere “miniaturizzata” su un missile intercontinentale: come i due Hwasong-14 capaci di raggiungere gli Stati Uniti testati a luglio.

Quanto basta a far sobbalzare mezzo mondo: dall’America di Donald Trump, che poche ore prima si era intrattenuto al telefono con il premier giapponese Shinzo Abe, a quella metà che si chiama Brics e che proprio in queste ore si raccoglie alla corte dell’imperatore Xi Jinping, qui a Xiamen: da Vladimir Putin, che ha appena avvertito dei rischi di un “conflitto devastante”, fino a Narendra Modi, tutti i cinque leader dei Bric (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) venuti a discutere di globalizzazione – proprio mentre Stranamore lancia la guerra nucleare?

Non è la prima volta che Kim Jong-un salta su un megaevento internazionale per farci una sorpresa: anzi. Il più scomodo vicino di Pechino ha già rovinato l’altra festa della globalizzazione con caratteristiche cinesi, il primo forum sulla nuova via della seta, lo scorso maggio nella capitale, togliendo la scena con un puntualissimo lancio all’arrivo di una trentina tra capi di stato e di governo. La data, anzi le date sono propizie: il 9 settembre, quindi ad horas, ricorre la fondazione della Repubblica popolare voluta da Kim Il-sung, il Kim primigenio della dinastia ormai alla terza generazione, e Pyongyang quando ha potuto l’ha festeggiata a modo suo. Dunque tutto secondo programma?

L’anno scorso due esperimenti nucleari puntarono già a questa nefasta direzione: il primo testando appunto l’H-bomb, la bomba all’idrogeno, il secondo dando vita – quindi morte – alla detonazione che gli esperti avevano definito la più forte di sempre, almeno due Hiroshima, con tanto di terremotone nelle caverne dei monti di lassù. Ora, la detonazione più forte di sempre. E adesso? Dice all’Ap l’esperto Adam Mount del Center for American Progress: “Vogliono farci capire che potrebbero lanciare un attacco termonucleare se vengono attaccati adesso”. Se attaccati: perché in fondo Kim teme che Donald Trump possa fare “fuoco e fiamme” per primo, con un attacco preventivo. È quello che ritiene anche il presidente del Council of Foreign Relations: “Testate

nucleare, avanzamenti nei missili: vuol dire che gli Usa si stanno avvicinando velocemente a una scelta tra rispondere alle minacce attraverso la deterrenza o un attacco preventivo”. Vuol dire che da questo momento in poi tutto, ma proprio tutto, è tragicamente possibile.
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Uhe!!!!!!!...Ma che bella jurnata..............





pyongyang: «Abbiamo la bomba h»

Corea del Nord, due forti scosse di terremoto. Corea del Sud: «È sesto test di bomba atomica»

Registrati forti tremori della terra intorno alle 5.30 ora italiana. Seul accusa: «Test atomico di Pyongyang» e convoca riunione d’urgenza
di Redazione Online


shadow


Due forti scosse di magnitudo 6.3 e 4.6 registrati intorno alle 5.30 (ora italiana) in Corea del Nord. La rilevazione dei militari sudcoreani intorno al sito nucleare nordcoreano di Punggye-ri conferma che si tratterebbe degli effetti del sesto test nucleare condotto dal governo di Pyongyang. L’agenzia sismologia statunitense Usgs l’ha definita una «possibile esplosione nucleare sotterranea». L’onda sismica anomala è oggetto di verifica, ha reso noto il Comando di Stato maggiore congiunto, per accertare la possibile sesta detonazione atomica da parte di Pyongyang. Seul ha convocato una riunione d’urgenza.

Bomba H
Dopo i lanci di due missili balistici intercontinentali (Icbm) Hwasong-14 del 4 e del 28 luglio in grado di colpire tutti gli Usa, Pyongyang avrebbe effettuato il suo sesto test termonucleare facendo esplodere, si teme stavolta una bomba nucleare all’idrogeno (bomba H), in un sito sotterraneo. L’epicentro del terremoto è a Punggye-ri dove ha sede un sito di test nucleari. Proprio poche ore prima la Corea del Nord aveva annunciato di avere sviluppata un’arma ancora più distruttiva di quelle già in suo possesso e centinaia di volte più potente di una normale bomba atomica come quelle sganciate dagli americani il 6 ed il 9 agosto 1956 su Hiroshima e Nagasaki in Giappone: l’ordigno all’idrogeno che può essere installato su missile intercontinentale. E Pyongyang ha diffuso una foto del dittatore Kim Jong-un di fronte ad un ordigno che ha le caratteristiche di una bomba H al Nuclear Weapons Institute la Corea del Nord. Gli Stati Uniti stanno valutando il dispiegamento di jet invisibili ai radar, i velivoli stealth, in Corea del Sud.

http://www.corriere.it/esteri/17_settem ... 91ec.shtml
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Corea del Nord, sesto test atomico di Kim Jong-un ha generato terremoto artificiale di magnitudo 6.3. Seul e Tokyo in allerta

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Il test nucleare è il primo durante la presidenza di Donald Trump, che si è insediato alla Casa Bianca a gennaio, mentre la precedente detonazione risale a 9 settembre 2016. Il sisma seguito da un altro di magnitudo 4.6, è stato confermato anche dal China Earthquake Network Center
di F. Q. | 3 settembre 2017

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Più informazioni su: Corea del Nord, Corea del Sud, Donald Trump, Giappone, Kim Jong-un, Nucleare


Non sono bastate le minacce Usa, le sanzioni Usa e la mutata posizione della Cina. Né l’avvertimento che sa di presagio, di solo di due giorni, fa di Vladimir Putin: “Siamo sull’orlo di un conflitto di vasta scala“. La Corea del Nord ha eseguito l’ennesimo test nucleare: il sesto che ha generato un terremoto di magnitudo 6.3. Seul e Tokyo, che stanno rispondendo alle sfide continue del di Kim Jong-un con una corsa agli armamenti,  hanno confermato. Il test nucleare è il primo durante la presidenza di Donald Trump, che si è insediato alla Casa Bianca a gennaio, mentre la precedente detonazione risale a 9 settembre 2016. Il sisma di magnitudo 6.3, seguito da un altro di magnitudo 4.6, è stato confermato anche dal China Earthquake Network Center secondo cui l’ipocentro è stato misurato a “zero chilometri”, a conferma della natura artificiale dell’onda sismica. A breve da Pyongyang: “Annuncio importante e speciale”

Nei giorni scorsi l’agenzia Kcna aveva diffuso la notizia della messa a punto con ”successo” di un’arma nucleare ”più avanzata”: una testata a idrogeno in grado di essere montata sul nuovo missile intercontinentale Icbm e di esplodere anche ad altitudine elevata. Una provocazione che arrivava a pochi giorni dopo l’ennesimo lancio balistico di Pyongyang, con un missile che ha sorvolato il Giappone. Nel gennaio 2016 la Corea del Nord aveva dichiarato di aver testato con successo una bomba a idrogeno nel suo quarto test nucleare, ma la notizia era stata accolta con scetticismo dagli esperti. Alla luce dell’intensificarsi dei lanci missilistici e dei progressi effettuati, per, l’annuncio della Kcna agita la comunità mondiale. Anche la Cina avrebbe fatto sorvolare i sui jet al confine nordcoreano.
Tre giorni fa bombardieri e aerei da caccia statunitensi si erano esercitati nei cieli della Corea del Sud insieme a jet militari sudcoreani. Una simulazione di attacchi che fa parte delle annuali manovre militari tra Washington e Seul. La Corea del Nord, attraverso le parole di un portavoce del ministero degli Esteri pubblicate dall’agenzia locale Knca, aveva condannato “con decisione” le critiche del Consiglio di sicurezza dell’Onu riguardo al lancio del missile Hwasong-12 avvenuto il 29 agosto. Secondo Pyongyang la reazione dell’organismo internazionale “sfacciatamente” non tiene conto del “diritto all’autodifesa di uno Stato sovrano“. Poi il ministero degli Esteri nordcoreano aveva puntato il dito in particolare contro gli Usa osservando che il missileera solo “un assaggio” di quello che potrebbe accadere. E aveva fatto un chiaro riferimento all’isola di Guam, dove le forze armate statunitensi hanno una loro base militare importante per il controllo strategico dell’Oceano Pacifico, definita da Pyongyang “la base di prima linea per l’invasione” americana. Dal 2013 è installato sull’isola il sistema di difesa missilistico THAAD (Terminal High Altitude Area Defence).



di F. Q. | 3 settembre 2017
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Pyongyang conferma test nucleare con bomba H


ultimo aggiornamento: 03/09/2017



C‘è la conferma di Pyongyang, la Corea del Nord ha effettuato il suo sesto test nucleare con la nuova bomba a idrogeno può essere armata sul nuovo missile balistico intercontinentale di cui il regime di Kim Yong Un dispone. Questa è la causa delle due scosse, la prima di magnitudo 6.3, la seconda di 4.6 registrate nel nordest della Corea del Nord. Altre sismi in passato erano state causati da test nucleari. Il governo giapponese non aveva avuto dubbi che si fosse un test nucleare, il primo durante la presidenza di Donald Trump, la precedente detonazione risale al 9 settembre 2016.
“Ho chiesto ai ministri competenti di raccogliere e analizzare le informazioni e di informare le persone in modo appropriato. Questo test nucleare è inaccetabile. Condanniamo con forza questa azione di Pyongyang”, ha detto il premier giapponese Shinzo Abe.
Poche ore prima del test Pyongyang aveva annunciato di aver pronta la bomba a idrogeno. Possiamo produrre quante armi nucleari vogliamo, aveva detto il leader Kim Yong Un che ha visitato il sito dove questo ordigno viene costruito. Lo stato di allerta militare è scattato nel Pacifico. Questo sesto test nucleare si aggiunge ai 18 test balistici condotti nel 2017, un’escalation di provocazioni che preoccupa la comunità internazionale.

http://it.euronews.com/2017/09/03/pyong ... on-bomba-h


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Corea del Nord effettua test bomba a idrogeno. Potenza 5 volte Nagasaki. Trump: 'Dialogo non serve'

Redazione ANSAPECHINO 03 settembre 201718:23News

Corea del Nord effettua test bomba a idrogeno. Potenza 5 volte Nagasaki. Trump: 'Dialogo non serve'
Pyongyang: 'Bomba armerà un missile intercontinentale'


La Corea del Nord effettua il suo sesto test nucleare rivendicando il successo della detonazione di una bomba all'idrogeno modellata per poter armare un supermissile intercontinentale: la nuova sfida del leader Kim Jong-un al mondo è stata annunciata dalla tv statale Kctv ed è stata anticipata da un potente sisma 'artificiale' di magnitudo 6,3, secondo l'istituto geologico americano Usgs.
L'arsenale di Kim: missili, atomiche, armi chimiche
Da subito è maturata l'irritata reazione di Seul e Tokyo, alla quale è seguita la dura risposta della Cina che, attraverso il ministero degli Esteri, ha "condannato con forza" l'intemperanza di Pyongyang proprio quando il presidente Xi Jinping era impegnato ad aprire i lavori del vertice dei Paesi Brics, a Xiamen, altro momento a lungo preparato di grande visibilità internazionale dopo il G20 del 2016.
Dura la reazione Usa. "La Corea del Sud - scrive su twitter il presidente Donald Trump - sta realizzando, io glielo avevo detto che il dialogo non funziona, che la Corea del Nord capisce una cosa sola". Trump ha convocato il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca per parlare della Corea del Nord. Trump vedrà i suoi consiglieri nelle prossime ore per fare il punto sul test nucleare di Pyongyang, il primo dell'era Trump. Il Tesoro americano preparerà la bozza per un pacchetto di nuove sanzioni più dure contro la Corea del Nord. Lo afferma il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, sottolineando che "è chiaro che il comportamento" di Pyongyang è "completamente inaccettabile".
"La Corea Nord - scrive Trump in un tweet - è un Stato-canaglia ed è diventato una grave minaccia e fonte di imbarazzo per la Cina. Pechino sta cercando di aiutare ma con scarso successo"
North Korea has conducted a major Nuclear Test. Their words and actions continue to be very hostile and dangerous to the United States.....
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 3 settembre 2017
La Corea del Sud, che ha alzato l'allerta, intanto, ha intenzione di chiedere più aspre sanzioni assicurando che farà tutta la pressione possibile sul Consiglio di Sicurezza dell'Onu perché si arrivi all'isolamento "totale" di Pyongyang, in base all'esito della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale che ha annunciato l'ipotesi di accettazione di più armi tattiche dagli Usa.
Seul chiede altre armi Usa e più sanzioni Onu

- LE REAZIONI
In Giappone, primo Paese a confermare il test, il premier Shinzo Abe ha definito la mossa "assolutamente inaccettabile". I primi dati sulla detonazione sono preoccupanti: il sisma artificiale è il più potente dei sei test fatti finora. L'onda è stata pari a 5-6 volte quella generata dal quinto esperimento e 11 volte quella del quarto, entrambi nel 2016, ha riferito la Korea Meteorological Administration, l'agenzia sudcoreana che oltre al meteo ha in carico le rilevazioni sismiche. Il sesto test ha avuto una potenza fino a 100 chilotoni, circa 5 volte più forte della bomba sganciata dagli Usa sulla città nipponica di Nagasaki nell'agosto del 1945, ha reso noto Kim Young-woo capo della commissione Difesa del parlamento di Seul, citando le stime dei militari sudcoreani. L'ordigno è stato il più potente finora provato da Pyongyang, pari a 10 volte il quinto test del 9 settembre 2016 di 10 chilotoni. Un chilotone è pari a 1.000 tonnellate di tritolo.
Il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin hanno concordato sulla necessità di "affrontare appropriatamente" l'ultimo test nucleare condotto dalla Corea del Nord: lo riporta l'agenzia Nuova Cina. I due leader, incontratisi a Xiamen per il summit Brics, hanno anche convenuto sulla necessità di "perseguire l'obiettivo della denuclearizzazione della penisola" e di mantenere comunicazioni e coordinamento molto stretti "per affrontare la nuova situazione".
I 6 test atomici di Pyongyang, il primo nel 2006
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Corea del Nord, sesto test atomico: due terremoti artificiali. “Potenza 5 volte Nagasaki”. Trump: “Stato-canaglia”

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Pyongyang esulta: “Ordigno all’idrogeno testato con successo: armerà un super missile intercontinentale”. Telefonata d’urgenza di 20 minuti tra gli Stati maggiori di Usa e Sud Corea. La Cina “condanna con forza”. Il presidente Usa: "Le sue parole e le sue azioni continuano ad essere molto ostili e pericolose per gli Stati Uniti"

di F. Q. | 3 settembre 2017

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Non sono bastate le minacce e le sanzioni degli Stati Uniti e le nuove prese di posizione della Cina. Né l’avvertimento che sa di presagio, di solo di due giorni fa, di Vladimir Putin: “Siamo sull’orlo di un conflitto di vasta scala“. La Corea del Nord ha eseguito l’ennesimo test nucleare: il sesto, il più potente di sempre, che ha generato due terremoti artificiali nel Nord-Est del Paese. Uno di magnitudo 6.3, l’altro di magnitudo 4.6 L’ipocentro, ha confermato il China Earthquake Network Center, è stato misurato a “zero chilometri“, a conferma della natura artificiale dell’onda sismica. Seul e Tokyo, che stanno rispondendo alle sfide continue di Kim Jong-un con una corsa agli armamenti, hanno confermato. Anzi, secondo l’esercito della Corea del Sud, il test ha avuto una potenza fino a 100 chilotoni (un chilotone è pari a mille tonnellate di tritolo) il che significa che è stato circa 5 volte più forte della bomba sganciata dagli Stati Uniti su Nagasaki nell’agosto del 1945. L’ordigno esploso oggi è il più potente finora provato da Pyongyang, pari a 10 volte il quinto test del 9 settembre 2016. Il test nucleare è il primo durante la presidenza di Donald Trump. Ma provoca anche le proteste della Cina che, attraverso il ministero degli Esteri, ha “condannato con forza” il comportamento della Nord Corea.

L’ira di Trump: “Corea del Nord Stato-canaglia”
“La Corea del Nord ha compiuto un imponente test nucleare. Le sue parole e le sue azioni continuano ad essere molto ostili e pericolose per gli Stati Uniti – scrive su Twitter il presidente Usa – è un Stato-canaglia ed è diventato una grave minaccia e fonte di imbarazzo per la Cina. Pechino sta cercando di aiutare ma con scarso successo. La Corea del Sud sta realizzando, io glielo avevo detto che il dialogo non funziona, che la Corea del Nord capisce una cosa sola”.


..North Korea is a rogue nation which has become a great threat and embarrassment to China, which is trying to help but with little success.

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 3 settembre 2017


“Mi vedo con il generale Kelly, il generale Mattis e altri vertici militari alla Casa Bianca per parlare della Corea del Nord. Grazie – ha twittato Trump, riferendosi al capo dello staff della Casa Bianca John Kelly e al capo del Pentagono Jim Mattis -. Gli Stati Uniti stanno considerando, oltre ad altre opzioni, anche la possibilità di mettere fine ai rapporti commerciali con qualsiasi Paese che fa affari con la Corea del Nord”.

La bomba all’idrogeno testata “con successo” dalla Corea del Nord è destinata “ad armare un super missile intercontinentale” spiega Pyongyang in una dichiarazione definita “speciale” dalla tv di Stato Kctv. “Il test della bomba H – ha aggiunto l’unica agenzia di stampa nordcoreana Kcna – è stato condotto per esaminare e confermare l’accuratezza e la credibilità del potere di controllo tecnologico, e il design strutturale interno introdotto di recente nella realizzazione dell’ordigno in modo da poterlo sistemare su di un missile intercontinentale”. La prima reazione è quella della Corea del Sud che chiede sanzioni più aspre contro la Corea del Nord, assicurando che farà tutta la pressione possibile sul Consiglio di Sicurezza dell’Onu perché si arrivi all’isolamento “totale” di Pyongyang. Il Consiglio di sicurezza nazionale ha annunciato l’ipotesi di accettazione di più armi tattiche dagli Stati Uniti. Un’ora dopo il test c’è stata una telefonata “di emergenza” durata 20 minuti tra il consigliere per la sicurezza americana H.R. McMaster e il suo collega sudcoreano Chung Eui-yong.

L’escalation degli ultimi giorni
Nei giorni scorsi l’unica agenzia di stampa nordcoreana Kcna aveva diffuso la notizia della messa a punto con ”successo” di un’arma nucleare “più avanzata”: una testata a idrogeno in grado di essere montata sul nuovo missile intercontinentale Icbm e di esplodere anche ad altitudine elevata. Una provocazione che arrivava a pochi giorni dopo l’ennesimo lancio balistico di Pyongyang, con un missile che ha sorvolato il Giappone. Tre giorni fa bombardieri e aerei da caccia statunitensi si erano esercitati nei cieli della Corea del Sud insieme a jet militari sudcoreani. Una simulazione di attacchi che fa parte delle consuete manovre militari tra Washington e Seul, che vengono organizzate ogni anno. La Corea del Nord, attraverso le parole di un portavoce del ministero degli Esteri pubblicate dall’agenzia locale Knca, aveva condannato “con decisione” le critiche del Consiglio di sicurezza dell’Onu riguardo al lancio del missile Hwasong-12 avvenuto il 29 agosto. Secondo Pyongyang la reazione dell’organismo internazionale “sfacciatamente” non tiene conto del “diritto all’autodifesa di uno Stato sovrano“. Poi il ministero degli Esteri nordcoreano aveva puntato il dito in particolare contro gli Usa osservando che il missile era solo “un assaggio” di quello che potrebbe accadere. E aveva fatto un chiaro riferimento all’isola di Guam, dove le forze armate statunitensi hanno una loro base militare importante per il controllo strategico dell’Oceano Pacifico, definita da Pyongyang “la base di prima linea per l’invasione” americana. Dal 2013 è installato sull’isola il sistema di difesa missilistico Thaad (Terminal High Altitude Area Defence).









di F. Q. | 3 settembre 2017
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