La Terza Guerra Mondiale
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Re: La Terza Guerra Mondiale
………………………CONTO ALLA ROVESCIA………………..
Paul Craig Roberts
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Paul Craig Roberts (nato il 3 aprile 1939) è un economista americano, teorico di cospirazione, giornalista, blogger e ex funzionario. [4] [4] [3] [4] [4] [4]
L'Assistente Segretario degli Stati Uniti del Tesoro per la Politica Economica sotto il Presidente Reagan nel 1981. [5] In questo caso, il prezzo dell'inflazione e la stagnazione che affliggono l'economia americana. La politica monetaria più stretta è stata usata per contenere l'inflazione; inoltre, sono state utilizzate tassi d'imposta marginali inferiori per aumentare i benefici al lavoro e agli investimenti. Riconoscendo il premio Meritorious Service del Tesoro degli Stati Uniti per contributi eccezionali alla formulazione della politica economica degli Stati Uniti [7].
Roberts era un critico della gestione della Guerra al Terrore da parte delle amministrazioni Bush (e poi Obama): critica duramente l'inefficacia, la gravità e gli elevati tassi di incarcerazione associati alla Guerra contro le droghe; violenza eccessiva della polizia e uso delle squadre SWAT contro i civili;
Un sostenitore dei palestinesi in Cisgiordania ha criticato le politiche e le azioni di Israele nel conflitto israelo-palestinese,
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Craig Roberts: americani folli, stanno ammazzando i russi
Scritto il 29/9/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet
La Russia ha portato le prove che Washington sta collaborando con l’Isis negli attacchi contro le forze armate della stessa Russia.
In un attacco condotto da Washington, l’Isis ha cercato di catturare 29 poliziotti militari russi.
Tuttavia, sono entrate in azione le forze speciali russe e il risultato ha prodotto perdite incredibili per l’Isis.
In un altro attacco condotto da Washington, il generale Valery Asapov e due colonnelli russi sono stati uccisi durante un assalto in violazione degli accordi.
Prima o poi il governo russo si renderà conto che quello di Washington non è un governo razionale con cui si può parlare di diplomazia, perseguire la pace o raggiungere qualche accordo.
Prima o poi il governo russo si renderà conto che, lungi dall’essere razionale, Washington è un insieme di psicopatici, pazzi criminali che sono arrivati a capo di tutto il complesso militare e della sicurezza che, a turno, badano solo a tutelare i loro enormi profitti.
In altre parole, per i poderosi gruppi di interesse che controllano il governo degli Stati Uniti, la guerra è un centro di profitto.
Non c’è diplomazia russa che basti per far qualcosa su questo punto.
È un peccato che il governo russo non si sia reso conto di chi erano quelli con cui stavano trattando.
Se il governo russo non avesse dovuto sottoporre la propria razionalità all’ombra di Washington, la guerra in Siria sarebbe già finita da un paio di anni; invece, sperando di giungere ad un accordo, i russi hanno accettato i tanti “stop-&-go” che chiedeva Washington per guadagnare tempo e per riprendere fiato dallo shock prodotto dall’intervento dei russi e per mettere in atto il piano per dividere la Siria e mantenere così il conflitto vivo per sempre.
Ma le speranze di una pacificazione sono venute a mancare e il pericolo di cui il ci avvertiva “The Saker” è diventato reale.
Le proteste dei calciatori neri che si sono rifiutati di restare sull’attenti durante l’inno nazionale sono arrivate in un momento sfortunato.
Fanno buon gioco a tutto il complesso militare e della sicurezza, che sta usando la voce forte del presidente Trump – che sfida l’“anti-americanismo” – per fustigare il fervore patriottico.
È incredibile come le persone ci caschino ogni volta.
Il complesso militare e di sicurezza e le loro “press-titutes” stanno facendo sollevare la rabbia della gente contro coloro che “attaccano il nostro paese”.
Questa rabbia si sposterà presto ai giocatori-neri di football contro la Russia.
Dopo essersi messi in tasca la gente, il complesso militare e di sicurezza potrà alzare il livello delle sue sconsiderate provocazioni contro la Russia fino a quando non saremo tutti morti.
(Paul Craig Roberts, “Washington ha cominciato il suo conflitto militare contro la Russia”, dal blog “LeRockWell.com” del 27 settembre 2017, tradotto da Bosque Primario per “Come Don Chisciotte”. Prestigioso analista geopolitico, Craig Roberts è stato viceministro del Tesoro nel governo di Ronald Reagan).
Paul Craig Roberts
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Paul Craig Roberts (nato il 3 aprile 1939) è un economista americano, teorico di cospirazione, giornalista, blogger e ex funzionario. [4] [4] [3] [4] [4] [4]
L'Assistente Segretario degli Stati Uniti del Tesoro per la Politica Economica sotto il Presidente Reagan nel 1981. [5] In questo caso, il prezzo dell'inflazione e la stagnazione che affliggono l'economia americana. La politica monetaria più stretta è stata usata per contenere l'inflazione; inoltre, sono state utilizzate tassi d'imposta marginali inferiori per aumentare i benefici al lavoro e agli investimenti. Riconoscendo il premio Meritorious Service del Tesoro degli Stati Uniti per contributi eccezionali alla formulazione della politica economica degli Stati Uniti [7].
Roberts era un critico della gestione della Guerra al Terrore da parte delle amministrazioni Bush (e poi Obama): critica duramente l'inefficacia, la gravità e gli elevati tassi di incarcerazione associati alla Guerra contro le droghe; violenza eccessiva della polizia e uso delle squadre SWAT contro i civili;
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La Russia ha portato le prove che Washington sta collaborando con l’Isis negli attacchi contro le forze armate della stessa Russia.
In un attacco condotto da Washington, l’Isis ha cercato di catturare 29 poliziotti militari russi.
Tuttavia, sono entrate in azione le forze speciali russe e il risultato ha prodotto perdite incredibili per l’Isis.
In un altro attacco condotto da Washington, il generale Valery Asapov e due colonnelli russi sono stati uccisi durante un assalto in violazione degli accordi.
Prima o poi il governo russo si renderà conto che quello di Washington non è un governo razionale con cui si può parlare di diplomazia, perseguire la pace o raggiungere qualche accordo.
Prima o poi il governo russo si renderà conto che, lungi dall’essere razionale, Washington è un insieme di psicopatici, pazzi criminali che sono arrivati a capo di tutto il complesso militare e della sicurezza che, a turno, badano solo a tutelare i loro enormi profitti.
In altre parole, per i poderosi gruppi di interesse che controllano il governo degli Stati Uniti, la guerra è un centro di profitto.
Non c’è diplomazia russa che basti per far qualcosa su questo punto.
È un peccato che il governo russo non si sia reso conto di chi erano quelli con cui stavano trattando.
Se il governo russo non avesse dovuto sottoporre la propria razionalità all’ombra di Washington, la guerra in Siria sarebbe già finita da un paio di anni; invece, sperando di giungere ad un accordo, i russi hanno accettato i tanti “stop-&-go” che chiedeva Washington per guadagnare tempo e per riprendere fiato dallo shock prodotto dall’intervento dei russi e per mettere in atto il piano per dividere la Siria e mantenere così il conflitto vivo per sempre.
Ma le speranze di una pacificazione sono venute a mancare e il pericolo di cui il ci avvertiva “The Saker” è diventato reale.
Le proteste dei calciatori neri che si sono rifiutati di restare sull’attenti durante l’inno nazionale sono arrivate in un momento sfortunato.
Fanno buon gioco a tutto il complesso militare e della sicurezza, che sta usando la voce forte del presidente Trump – che sfida l’“anti-americanismo” – per fustigare il fervore patriottico.
È incredibile come le persone ci caschino ogni volta.
Il complesso militare e di sicurezza e le loro “press-titutes” stanno facendo sollevare la rabbia della gente contro coloro che “attaccano il nostro paese”.
Questa rabbia si sposterà presto ai giocatori-neri di football contro la Russia.
Dopo essersi messi in tasca la gente, il complesso militare e di sicurezza potrà alzare il livello delle sue sconsiderate provocazioni contro la Russia fino a quando non saremo tutti morti.
(Paul Craig Roberts, “Washington ha cominciato il suo conflitto militare contro la Russia”, dal blog “LeRockWell.com” del 27 settembre 2017, tradotto da Bosque Primario per “Come Don Chisciotte”. Prestigioso analista geopolitico, Craig Roberts è stato viceministro del Tesoro nel governo di Ronald Reagan).
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Re: La Terza Guerra Mondiale
UncleTom ha scritto:………………………CONTO ALLA ROVESCIA………………..
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Paul Craig Roberts (nato il 3 aprile 1939) è un economista americano, teorico di cospirazione, giornalista, blogger e ex funzionario. [4] [4] [3] [4] [4] [4]
L'Assistente Segretario degli Stati Uniti del Tesoro per la Politica Economica sotto il Presidente Reagan nel 1981. [5] In questo caso, il prezzo dell'inflazione e la stagnazione che affliggono l'economia americana. La politica monetaria più stretta è stata usata per contenere l'inflazione; inoltre, sono state utilizzate tassi d'imposta marginali inferiori per aumentare i benefici al lavoro e agli investimenti. Riconoscendo il premio Meritorious Service del Tesoro degli Stati Uniti per contributi eccezionali alla formulazione della politica economica degli Stati Uniti [7].
Roberts era un critico della gestione della Guerra al Terrore da parte delle amministrazioni Bush (e poi Obama): critica duramente l'inefficacia, la gravità e gli elevati tassi di incarcerazione associati alla Guerra contro le droghe; violenza eccessiva della polizia e uso delle squadre SWAT contro i civili;
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La Russia ha portato le prove che Washington sta collaborando con l’Isis negli attacchi contro le forze armate della stessa Russia.
In un attacco condotto da Washington, l’Isis ha cercato di catturare 29 poliziotti militari russi.
Tuttavia, sono entrate in azione le forze speciali russe e il risultato ha prodotto perdite incredibili per l’Isis.
In un altro attacco condotto da Washington, il generale Valery Asapov e due colonnelli russi sono stati uccisi durante un assalto in violazione degli accordi.
Prima o poi il governo russo si renderà conto che quello di Washington non è un governo razionale con cui si può parlare di diplomazia, perseguire la pace o raggiungere qualche accordo.
Prima o poi il governo russo si renderà conto che, lungi dall’essere razionale, Washington è un insieme di psicopatici, pazzi criminali che sono arrivati a capo di tutto il complesso militare e della sicurezza che, a turno, badano solo a tutelare i loro enormi profitti.
In altre parole, per i poderosi gruppi di interesse che controllano il governo degli Stati Uniti, la guerra è un centro di profitto.
Non c’è diplomazia russa che basti per far qualcosa su questo punto.
È un peccato che il governo russo non si sia reso conto di chi erano quelli con cui stavano trattando.
Se il governo russo non avesse dovuto sottoporre la propria razionalità all’ombra di Washington, la guerra in Siria sarebbe già finita da un paio di anni; invece, sperando di giungere ad un accordo, i russi hanno accettato i tanti “stop-&-go” che chiedeva Washington per guadagnare tempo e per riprendere fiato dallo shock prodotto dall’intervento dei russi e per mettere in atto il piano per dividere la Siria e mantenere così il conflitto vivo per sempre.
Ma le speranze di una pacificazione sono venute a mancare e il pericolo di cui il ci avvertiva “The Saker” è diventato reale.
Le proteste dei calciatori neri che si sono rifiutati di restare sull’attenti durante l’inno nazionale sono arrivate in un momento sfortunato.
Fanno buon gioco a tutto il complesso militare e della sicurezza, che sta usando la voce forte del presidente Trump – che sfida l’“anti-americanismo” – per fustigare il fervore patriottico.
È incredibile come le persone ci caschino ogni volta.
Il complesso militare e di sicurezza e le loro “press-titutes” stanno facendo sollevare la rabbia della gente contro coloro che “attaccano il nostro paese”.
Questa rabbia si sposterà presto ai giocatori-neri di football contro la Russia.
Dopo essersi messi in tasca la gente, il complesso militare e di sicurezza potrà alzare il livello delle sue sconsiderate provocazioni contro la Russia fino a quando non saremo tutti morti.
(Paul Craig Roberts, “Washington ha cominciato il suo conflitto militare contro la Russia”, dal blog “LeRockWell.com” del 27 settembre 2017, tradotto da Bosque Primario per “Come Don Chisciotte”. Prestigioso analista geopolitico, Craig Roberts è stato viceministro del Tesoro nel governo di Ronald Reagan).
Dopo essersi messi in tasca la gente, il complesso militare e di sicurezza potrà alzare il livello delle sue sconsiderate provocazioni contro la Russia fino a quando non saremo tutti morti.
Mi raccontava un’amico, martedì scorso, che quando c’era ancora la lira, un suo cliente affezionato che funzionava a “bianchini”, di professione faceva il dentista, e guadagnava in media 3 milioni di lire al giorno e s’incazzava pure quando non raggiungeva il tetto prefisso, sperava che il governo portasse la benzina a 10mila lire al litro, in modo che potessero circolare solo pochi eletti.
Evidentemente, la patologia del Marchese del Grillo è molto diffusa su questo pianeta.
“IO SO’ IO E VOI NON SIETE UN caXXo”
Molti dei così detti “umani” portano con sé il germe dell’autodistruzione.
In fatti, quel dentista, portatore di una serie di devianze autodistruttive, è morto a 36 anni.
Quelli segnalati da Paul Craig Roberts, associano i germi dell’onnipotenza, si credono degli dei, associati alla convinzione che “loro” e “solo loro”, vivranno in eterno.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
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Esercito europeo, cioè tedesco: via gli inglesi, Berlino trama
Scritto il 05/10/17 • nella Categoria: segnalazioni
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Un putsch silenzioso è in corso nelle istituzioni europee, con la brutale velocità di un blitzkrieg, per mutare la Ue in Quarto Reich. Così sussurrano le voci ben informate del Deep Superstate a Bruxelles, raccolte dal sito belga “Dedefensa”, che ha nell’ambiente buone entrature, assicura Maurizio Blondet. «Con il Brexit – racconta “Dedefensa” – i funzionari britannici stanno lasciando posti strategici nel labirinto istituzionale e burocratico che hanno occupato, da abili tattici, per una trentina d’anni». E invece di aprire «una procedura trasparente di ripartizione fra i funzionari degli Stati membri», ecco che «i tedeschi li occupano praticamente tutti loro, approfondendo il loro potere su queste retrovie strategiche decisive e dando la loro impronta alla Ue». Il punto è che i britannici, da quei posti-chiave, «erano riusciti a bloccare i più ambiziosi progetti sovrannazionali e oligarchici delle tecno-eurocrazie». Partiti loro, e «dato l’incredibile stato di deliquescenza della Francia ormai subalterna a Berlino», la via è ormai aperta «alla chiusura in gabbia degli europei in un sistema che corrisponde all’ideologia e agli istinti profondi dello Stato più grosso e pesante economicamente».
Sempre “Dedefensa” ricorda che la Prussia «non unificò la Germania proponendo gli altri staterelli germanofoni un esplicito progetto politico, bensì una pacifistica unione doganale (Zollwerein)». Il concetto di Reich esprime qualcosa di più che uno Stato, ma non arriva a esprimere un’idea propriamente imperiale, «perché ogni impero è multinazionale, mentre il Reich del Kaiser puntò alla omogeneità del Volk e della Kultur». Di fatto, divenne una struttura di comando e obbedienza, ossia l’estensione del prussianesimo dalla Baviera ad Hannover. «Su questa pericolosa forma che l’Unione Europea tende a prendere di per sé sotto il dominio delle tecnoburocrazie a-politiche e sovrannazionali, John Laughland ha scritto un saggio la cui lettura andrebbe resa obbligatoria ai politici, “The Tainted Source” (La fonte inquinata)». I politici d’oggi, rileva Blondet, «non avendo la levatura di un Andreotti», l’uomo che disse «amo a tal punto la Germania che ne preferisco due», non sono capaci di capire il rischio riassunto nello slogan “ci vuole più Europa”, un’Europa «a cui il Quarto Reich somiglia», anche se «i servi mediatici ci parleranno di una Merkel che “avanza verso il federalismo europeo”».
Intanto, continua Blondet, i tedeschi ci annetteranno «alla loro già smodata potenza economica e finanziaria, che governano coi diktat nel più brutale disprezzo delle regole che loro stessi impongono (vedasi il loro demenziale surplus)». Si “mangeranno” «anche la politica estera comune e a difesa “europea”: allora sarà davvero il Quarto Reich». La dipartita dei britannici, secondo Blondet, lascia in balia della Germania lo European External Action Service (Eeas), cioè «il colossale sub-ministero (scommetto che pochi ne avrete sentito parlare) i cui burocrati dettano la politica estera europoide, forte d 3.400 dipendenti e di 140 delegazioni estere». Fatto «aggravato dalla vera e propria incredibile e sospetta dimissione francese, quando il segretario generale di questo servizio estero, Alain Le Roy, s’è dimesso per “motivi personali” senza che l’Eliseo di Hollande reclamasse il posto», poi «immediatamente occupato per cooptazione da Helga Schmidt, tedesca, fatta salire da n.2 del servizio a n. 1 senza che i francesi né alcun altro “latino” chiedessero almeno questo n.2 liberatosi».
Così ora la Schmidt «spadroneggia con mano pesante germanica sul servizio», mettendo in ombra la già ectoplasmatica Federica Mogherini, “alto rappresentante” Ue per la politica estera. Una sudditanza che la Germania «vuole rendere eterna, avendo chiesto a Berlusconi (che ha eliminato come sappiamo nel 2011) di formare dopo le elezioni un governo col Pd, per non dare il potere ai “populisti”; inutile dire che il Cavaliere, scodinzolando, ha detto sì». Sempre secondo Blondet, oggi la Germania punta sulla difesa comune europea, progetto ieri frenato da Charles de Gaulle e poi dagli inglesi. «Adesso la Merkel lo vuole fortemente, l’esercito europeo. Il che significa, retorica a parte, che siano i francesi a conferire al Reich le forze armate», dato che quella di Parigi è la maggior forza armata in ambito Ue. Un nuovo euro-caccia, prodotto dalla francese Dassault (l’industria dello storico Mirage) potrebbe accelerare «l’annessione di fatto». Dopodiché «si porrà la questione della potenza nucleare di dissuasione, che la Germania vorrà sia conferita all’esercito europeo, ossia alla Germania». Blondet sottolinea un indizio: «Non è improbabile che quando Macron ha sbattuto fuori il generale De Villiers, il capo di stato maggiore, sia stato perché costui obiettava alla “fusione-acquisizione” delle armate francesi da parte di Berlino. E il saluto corale e silenzioso che tutto il personale ha tributato al generale dimissionario, è forse la sola ultima speranza che che il Quarto Reich mercantile e brutale venga impedito».
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Esercito europeo, cioè tedesco: via gli inglesi, Berlino trama
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Un putsch silenzioso è in corso nelle istituzioni europee, con la brutale velocità di un blitzkrieg, per mutare la Ue in Quarto Reich. Così sussurrano le voci ben informate del Deep Superstate a Bruxelles, raccolte dal sito belga “Dedefensa”, che ha nell’ambiente buone entrature, assicura Maurizio Blondet. «Con il Brexit – racconta “Dedefensa” – i funzionari britannici stanno lasciando posti strategici nel labirinto istituzionale e burocratico che hanno occupato, da abili tattici, per una trentina d’anni». E invece di aprire «una procedura trasparente di ripartizione fra i funzionari degli Stati membri», ecco che «i tedeschi li occupano praticamente tutti loro, approfondendo il loro potere su queste retrovie strategiche decisive e dando la loro impronta alla Ue». Il punto è che i britannici, da quei posti-chiave, «erano riusciti a bloccare i più ambiziosi progetti sovrannazionali e oligarchici delle tecno-eurocrazie». Partiti loro, e «dato l’incredibile stato di deliquescenza della Francia ormai subalterna a Berlino», la via è ormai aperta «alla chiusura in gabbia degli europei in un sistema che corrisponde all’ideologia e agli istinti profondi dello Stato più grosso e pesante economicamente».
Sempre “Dedefensa” ricorda che la Prussia «non unificò la Germania proponendo gli altri staterelli germanofoni un esplicito progetto politico, bensì una pacifistica unione doganale (Zollwerein)». Il concetto di Reich esprime qualcosa di più che uno Stato, ma non arriva a esprimere un’idea propriamente imperiale, «perché ogni impero è multinazionale, mentre il Reich del Kaiser puntò alla omogeneità del Volk e della Kultur». Di fatto, divenne una struttura di comando e obbedienza, ossia l’estensione del prussianesimo dalla Baviera ad Hannover. «Su questa pericolosa forma che l’Unione Europea tende a prendere di per sé sotto il dominio delle tecnoburocrazie a-politiche e sovrannazionali, John Laughland ha scritto un saggio la cui lettura andrebbe resa obbligatoria ai politici, “The Tainted Source” (La fonte inquinata)». I politici d’oggi, rileva Blondet, «non avendo la levatura di un Andreotti», l’uomo che disse «amo a tal punto la Germania che ne preferisco due», non sono capaci di capire il rischio riassunto nello slogan “ci vuole più Europa”, un’Europa «a cui il Quarto Reich somiglia», anche se «i servi mediatici ci parleranno di una Merkel che “avanza verso il federalismo europeo”».
Intanto, continua Blondet, i tedeschi ci annetteranno «alla loro già smodata potenza economica e finanziaria, che governano coi diktat nel più brutale disprezzo delle regole che loro stessi impongono (vedasi il loro demenziale surplus)». Si “mangeranno” «anche la politica estera comune e a difesa “europea”: allora sarà davvero il Quarto Reich». La dipartita dei britannici, secondo Blondet, lascia in balia della Germania lo European External Action Service (Eeas), cioè «il colossale sub-ministero (scommetto che pochi ne avrete sentito parlare) i cui burocrati dettano la politica estera europoide, forte d 3.400 dipendenti e di 140 delegazioni estere». Fatto «aggravato dalla vera e propria incredibile e sospetta dimissione francese, quando il segretario generale di questo servizio estero, Alain Le Roy, s’è dimesso per “motivi personali” senza che l’Eliseo di Hollande reclamasse il posto», poi «immediatamente occupato per cooptazione da Helga Schmidt, tedesca, fatta salire da n.2 del servizio a n. 1 senza che i francesi né alcun altro “latino” chiedessero almeno questo n.2 liberatosi».
Così ora la Schmidt «spadroneggia con mano pesante germanica sul servizio», mettendo in ombra la già ectoplasmatica Federica Mogherini, “alto rappresentante” Ue per la politica estera. Una sudditanza che la Germania «vuole rendere eterna, avendo chiesto a Berlusconi (che ha eliminato come sappiamo nel 2011) di formare dopo le elezioni un governo col Pd, per non dare il potere ai “populisti”; inutile dire che il Cavaliere, scodinzolando, ha detto sì». Sempre secondo Blondet, oggi la Germania punta sulla difesa comune europea, progetto ieri frenato da Charles de Gaulle e poi dagli inglesi. «Adesso la Merkel lo vuole fortemente, l’esercito europeo. Il che significa, retorica a parte, che siano i francesi a conferire al Reich le forze armate», dato che quella di Parigi è la maggior forza armata in ambito Ue. Un nuovo euro-caccia, prodotto dalla francese Dassault (l’industria dello storico Mirage) potrebbe accelerare «l’annessione di fatto». Dopodiché «si porrà la questione della potenza nucleare di dissuasione, che la Germania vorrà sia conferita all’esercito europeo, ossia alla Germania». Blondet sottolinea un indizio: «Non è improbabile che quando Macron ha sbattuto fuori il generale De Villiers, il capo di stato maggiore, sia stato perché costui obiettava alla “fusione-acquisizione” delle armate francesi da parte di Berlino. E il saluto corale e silenzioso che tutto il personale ha tributato al generale dimissionario, è forse la sola ultima speranza che che il Quarto Reich mercantile e brutale venga impedito».
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Re: La Terza Guerra Mondiale
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londra, auto contro i passanti davanti a un museo: diversi feriti
londra, auto contro i passanti davanti a un museo: diversi feriti
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Gran Bretagna
Milano, 7 ottobre 2017 - 16:31
Auto contro pedoni davanti a un museo: diversi feriti a Londra
L’episodio avvenuto a Kensington, davanti al museo di Storia Naturale. La polizia arresta un uomo
Diverse persone sarebbero rimaste ferite dopo che un’auto ha investito un gruppo di pedoni davanti al Museo di storia naturale a Londra. Lo riferisce la Bbc. La polizia sta isolando l’area mentre i primi soccorsi vengono portati alle persone rimaste colpite. Ci sarebbe già un uomo arrestato. L’intera zona è già presidiata dalla polizia mentre un elicottero sorveglia la zona dall’alto; l’arresto, confermato da Scotland Yard è avvenuto a Exibition Road, a South Kensington, poco lontano dal luogo dell’investimento. Una testimone che stava uscendo dal museo di storia naturale ha riferito alla Bbc di aver visto una macchina di traverso sulla strada salire sul marciapiede.
http://www.corriere.it/video-articoli/2 ... 7083.shtml
Milano, 7 ottobre 2017 - 16:31
Auto contro pedoni davanti a un museo: diversi feriti a Londra
L’episodio avvenuto a Kensington, davanti al museo di Storia Naturale. La polizia arresta un uomo
Diverse persone sarebbero rimaste ferite dopo che un’auto ha investito un gruppo di pedoni davanti al Museo di storia naturale a Londra. Lo riferisce la Bbc. La polizia sta isolando l’area mentre i primi soccorsi vengono portati alle persone rimaste colpite. Ci sarebbe già un uomo arrestato. L’intera zona è già presidiata dalla polizia mentre un elicottero sorveglia la zona dall’alto; l’arresto, confermato da Scotland Yard è avvenuto a Exibition Road, a South Kensington, poco lontano dal luogo dell’investimento. Una testimone che stava uscendo dal museo di storia naturale ha riferito alla Bbc di aver visto una macchina di traverso sulla strada salire sul marciapiede.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Londra: Scotland Yard, è stato incidente
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Re: La Terza Guerra Mondiale
UncleTom ha scritto:Londra: Scotland Yard, è stato incidente
ANSA
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Londra: Scotland Yard, è stato incidente© ANSA Londra: Scotland Yard, è stato incidente
(ANSA) - ROMA, 7 OTT - L'episodio dell'auto contro la folla davanti al Museo di storia naturale a Londra "non è terrorismo", ma si tratta di un "incidente stradale". Lo ha reso noto Scotland Yard, secondo quanto riferisce la Press Association. "Undici persone sono rimaste ferite", riferiscono i servizi sanitari precisando che "nove sono stati ricoverati in ospedale".
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