La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
LA VITTIMA
Melissa, aveva solo 16 anni.
Muore anche la sua amica Ilaria
Le due venivano entrambe da Mesagne e studiavano moda
Sul profilo Facebook della prima il cordoglio degli amici
MILANO - Una ragazzina sorridente, nel fiore degli anni, con le amiche, in posa: così emerge da Facebook, Melissa Bassi, la ragazza , anzi la ragazzina uccisa nel vigliacco attentato di sabato mattina. Così la ricordano compagne e insegnanti. E il dolore aumenta quando si viene a sapere della scomparsa della sua amica Ilaria Capodieci: non è sopravvissuta all'intervento in ospedale, per le gravissime ferite riportate
STUDIAVA MODA - Melissa e Ilaria erano studentessea ll'istituto di moda e servizi sociali "Morvillo Falcone" di Brindisi, istituto prevalentemente femminile, alla periferia della città, con allieve che vengono perlopiù da fuori. Come loro due che abitavano a Mesagne, popoloso comune non lontano dal capoluogo. E si svegliavano prima degli altri per prendere la corriera che le portava a scuola. Particolare che le è costato la vita. Ora sulla pagina di Melissa si succedono i de profundis degli amici e delle amiche, coetanei e no, sbigottiti perché a 16 anni non si può morire in questo modo.
Melissa Bassi, la vittima, aveva solo 16 anni
Matteo Cruccu
19 maggio 2012 | 11:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
http://www.corriere.it/cronache/12_magg ... 33eb.shtml
Melissa, aveva solo 16 anni.
Muore anche la sua amica Ilaria
Le due venivano entrambe da Mesagne e studiavano moda
Sul profilo Facebook della prima il cordoglio degli amici
MILANO - Una ragazzina sorridente, nel fiore degli anni, con le amiche, in posa: così emerge da Facebook, Melissa Bassi, la ragazza , anzi la ragazzina uccisa nel vigliacco attentato di sabato mattina. Così la ricordano compagne e insegnanti. E il dolore aumenta quando si viene a sapere della scomparsa della sua amica Ilaria Capodieci: non è sopravvissuta all'intervento in ospedale, per le gravissime ferite riportate
STUDIAVA MODA - Melissa e Ilaria erano studentessea ll'istituto di moda e servizi sociali "Morvillo Falcone" di Brindisi, istituto prevalentemente femminile, alla periferia della città, con allieve che vengono perlopiù da fuori. Come loro due che abitavano a Mesagne, popoloso comune non lontano dal capoluogo. E si svegliavano prima degli altri per prendere la corriera che le portava a scuola. Particolare che le è costato la vita. Ora sulla pagina di Melissa si succedono i de profundis degli amici e delle amiche, coetanei e no, sbigottiti perché a 16 anni non si può morire in questo modo.
Melissa Bassi, la vittima, aveva solo 16 anni
Matteo Cruccu
19 maggio 2012 | 11:48
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Corriere.it
http://www.corriere.it/cronache/12_magg ... 33eb.shtml
Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
pare che la seconda ragazza non sia morta.
la "mafia" di solito colpisce i rappresentanti del potere , le istituzioni dello stato...una scuola professionale ( frequentata per lo più dal ceto medio-basso) mi suona davvero strano come obiettivo mafioso.
tutto può essere, ma suona strano.
quante scuole ( o sale da concerto, teatri,... etc ) sono dedicati a falcone e borsellino ? una marea... mi pare difficile che i mafiosi mettano una bomba che uccide sedicenni.
la mafia contro la cultura e l'educazione ??? allora la mettevano al liceo classico parini dei fighetti ! no in una scuola professionale "popolare" ...
bah, non so... che dite voi?
la "mafia" di solito colpisce i rappresentanti del potere , le istituzioni dello stato...una scuola professionale ( frequentata per lo più dal ceto medio-basso) mi suona davvero strano come obiettivo mafioso.
tutto può essere, ma suona strano.
quante scuole ( o sale da concerto, teatri,... etc ) sono dedicati a falcone e borsellino ? una marea... mi pare difficile che i mafiosi mettano una bomba che uccide sedicenni.
la mafia contro la cultura e l'educazione ??? allora la mettevano al liceo classico parini dei fighetti ! no in una scuola professionale "popolare" ...
bah, non so... che dite voi?
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Che dire?che dite voi?
Non è assolutamente facile ...dire.
Si puo... supporre?
... è giusto farlo?...
Cui prodest?
- di Paolo Papillo -
Certamente non possiamo essere che sconvolti per la morte della ragazza uccisa da una bomba a Brindisi,la scuola è una parte importante di tutti noi, mandare i figli a scuola vuole dire vivere la normalità quindi questo vile attentato colpisce la quotidianità di noi tutti.
Ma tralasciamo la parte emotiva o le esecrazioni dettate dal vile gesto e domandiamoci: a chi giova?
Alla mafia? Ma veramente possiamo credere che un’organizzazione spietatamente lucida come la mafia si esponga ad una risposta repressiva che sarà durissima? Poi perché esporsi a ciò senza trarne nessun vantaggio, neanche apparente o calcolato?
Quando un’organizzazione criminale uccide un magistrato, un poliziotto, un uomo del sistema o delle istituzioni mette in conto anche la successiva repressione e le perdite che subirà, ma pensa più o meno erroneamente che il gioco valga la candela. La vittima o le vittime potevano causare con il loro operato maggiori danni all’organizzazione di quelli che può provocare l’inevitabile risposta repressiva.
Allora lucidamente domandiamoci: cui prodest? Io non lo so, ma so con certezza che davanti a questo gesto apparentemente inspiegabile la gente tende ad identificarsi con le istituzioni esistenti, a non vedere le magagne presenti all’interno delle istituzioni; si invocherà l’unità nazionale, si stigmatizzerà chi continua a dire che questa casta và cacciata, se lo chiederai ti accuseranno di volere indebolire le istituzioni in un momento in cui il paese è sotto attacco terroristico mafioso. E allora, a chi giova forse lo intuiamo, una cosa però rasenta la certezza: non si fermeranno qui. Crisi economica devastante e atti di terrorismo che colpiscono direttamente la popolazione faranno accettare alla gente qualunque cosa, dalla sospensione delle garanzie democratiche ad una repressione militare durissima di qualunque forma di dissenso, al rinvio delle elezioni od al presentarsi al voto di schieramenti che in tempi normali avrebbero creato ripulsa e che invece in un clima di terrore potrebbero essere accettati e votati da molti cittadini.
La strategia della tensione non è stata un invenzione giornalistica, ricordiamocelo.
Tratto da: Cui prodest? | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1vJWLJZgM
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Grande sgomento e paura si respira tra gli abitanti della zona mentre si fa notare come ricorra in questi giorni il ventennale dell’attentato di Capaci al giudice Falcone e come oggi sia previsto nel brindisino il passaggio della Carovana antimafia.
L'ipotesi Mafia viene avanzata anche da Il Fatto Quotidiano.
L'ipotesi della criminalità organizzata organizzata, è stata avanzata nelle prime dichiarazioni dal sindaco di Brindisi.
Se volevano dare una dimostrazione contro la Carovana antimafia potevano farlo almeno un'ora prima, considerando chi poteva transitare a quell'ora.
E' possibile che non abbiano preso in considerazioni il transito di ragazzi verso la scuola.
Comunque sia, rimane in pratica un atto che non trova giustificazione alcuna.
Mi rendo perfettamente conto di non avere in questo caso nessuna serenità di giudizio perché mi trovo nella condizione dell'imbanchino di Berlino quando propugnava la soluzione finale, ma la polemica con il movimento per la vita non rinuncio a farla.
Voglio vedere Aledanno, Pax Cristi, la Garavaglia e tutti gli altri se organizzeranno una gigantesca caccia all'uomo contro questo atto che non può trovare aggettivi.
Non si può accettare che si contestino le vite mai nate,...e poi offrire a chi è nato questa miserabile fine, in un normalissimo sabato di metà maggio che è la cosa più normale che ci sia,.......e terminare repentinamente la vita in questo modo.
Soprattutto a chi sta per aprirsi alla vita con mille speranze, con migliaia di sogni,........prima che l'autunno della vita ti spinga nel recinto di chi ha la certezza di quanto siano effimere quelle speranze, quei sogni perché la vita e l'umanità sono quelle che sono da sempre.
L'ipotesi Mafia viene avanzata anche da Il Fatto Quotidiano.
L'ipotesi della criminalità organizzata organizzata, è stata avanzata nelle prime dichiarazioni dal sindaco di Brindisi.
Se volevano dare una dimostrazione contro la Carovana antimafia potevano farlo almeno un'ora prima, considerando chi poteva transitare a quell'ora.
E' possibile che non abbiano preso in considerazioni il transito di ragazzi verso la scuola.
Comunque sia, rimane in pratica un atto che non trova giustificazione alcuna.
Mi rendo perfettamente conto di non avere in questo caso nessuna serenità di giudizio perché mi trovo nella condizione dell'imbanchino di Berlino quando propugnava la soluzione finale, ma la polemica con il movimento per la vita non rinuncio a farla.
Voglio vedere Aledanno, Pax Cristi, la Garavaglia e tutti gli altri se organizzeranno una gigantesca caccia all'uomo contro questo atto che non può trovare aggettivi.
Non si può accettare che si contestino le vite mai nate,...e poi offrire a chi è nato questa miserabile fine, in un normalissimo sabato di metà maggio che è la cosa più normale che ci sia,.......e terminare repentinamente la vita in questo modo.
Soprattutto a chi sta per aprirsi alla vita con mille speranze, con migliaia di sogni,........prima che l'autunno della vita ti spinga nel recinto di chi ha la certezza di quanto siano effimere quelle speranze, quei sogni perché la vita e l'umanità sono quelle che sono da sempre.
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Non ci può essere Terza Repubblica se non si risolve il problema della criminalità organizzata.
Questo è l'unico Paese dell'Unione ad annoverare 4 grandi organizzazioni criminali che rappresentano la prima azienda d'Italia per fatturato.
La 'ndrangheta è la numero uno a livello mondiale grazie al traffico delle armi, alla droga e alla immancabile prostituzione.
Non si capisce come mai da anni la Camorra SpA, sia penetrata nella terra degli Sturmtruppen, e questi, compresa la rigidona della Cancelliera, non abbiamo mai fatto una piega. Eppure, ai tempi della Baader Meinhof non erano andati troppo per il sottile.
@ pancho
Caro pancho, come vedi non è passata neppure una settimana dal problema in più che ti avevo prospettato rispetto agli altri Paesi del pianeta afflitti dal capitalismo estremo.
La sinistra degli ultimi trent'anni ha sempre latitato su questo tema.
Il tengo famiglia è comprensibile, ma il mancato impegno rimane.
Si indaga sulla matrice mafiosa: attentato forse collegato alla Scu di Mesagne
Nelle ultime settimane, la cittadina in cui è nata la Sacra Corona Unita è stata teatro di altri fatti di cronaca legata alla criminalità: il 4 maggio una bomba aveva distrutto l'auto del presidente della locale associazione antiracket. Pochi giorni dopo, un blitz della polizia aveva portato all'arresto di 16 persone legate alla malavita locale
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 maggio 2012
Commenti (18)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... sa/234570/
Una bomba e 16 arresti di mala nell’arco di pochi giorni. Tutto a Mesagne, la ‘patria’ di Pino Rogoli, fondatore della Sacra Corona Unita detenuto in regime di 416 bis nonché centro nevralgico di tutta la mala salentina. E proprio a quanto accaduto recentemente nella cittadina messapica, secondo le prime indiscrezioni investigative, potrebbe essere collegato l’attentato di oggi a Brindisi. Nelle ultime settimane, del resto, a Mesagne si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio, in particolare, la Mercedes di Fabio Marini, presidente della locale Associazione antiracket e imprenditore attivo nel settore dei servizi dello spettacolo, era andata completamente distrutta in un attentato. L’episodio, ultimo di una serie di intimidazioni, aveva spinto una delegazione di parlamentari e degli enti locali a chiedere e ottenere un incontro con il ministro Cancellieri, svoltosi il pomeriggio dell’8 al Viminale. Il 9 maggio, invece, in un maxi blitz della polizia – sempre a Mesagne – c’erano stati 16 arresti con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, danneggiamento aggravato e incendio aggravato.
Secondo gli inquirenti, che hanno chiamato l’operazione ‘Die Hard’, le indagini hanno consentito di delineare i nuovi assetti della criminalità organizzata e stabilire chi sono i nuovi capi sul territorio. Fondamentale, in tal senso, la collaborazione del pentito Ercole Penna, che avrebbe fatto emergere e ricostruito la responsabilità di vari esponenti dei clan mafiosi nelle azioni delittuose.
Proprio per questo motivo, secondo chi indaga dietro l’attentato all’istituto Morvillo-Falcone potrebbe celarsi un ‘messagio’ della Sacra Corona Unita. L’ipotesi investigativa prende sempre più corpo a poco più di tre ore dall’esplosione. Negli ambienti investigativi si fa notare che la SCR è un’organizzazione che ha una grande disponibilità di armi ed esplosivo grazie ai collegamenti con la criminalità organizzata dei Paesi dei balcani. Proprio da qui, dall’Albania, del resto, proverrebbero i 47 chilogrammi di esplosivo rinvenuti per caso la mattina del 17 marzo da un pescatore sulla spiaggia di Torre Rinalda, vicino Squinzano, al confine tra le province di Brindisi e Lecce. Quasi cinquanta chili di tritolo suddivisi in 235 panetti da 200 grammi l’uno, sistemati all’interno in due buste lasciate sull’arenile parzialmente nascoste sotto una duna: a cosa serviva una tale potenza di fuoco? Altro particolare da non sottovalutare: da qualche mese a San Pancrazio Salentino, centro a una manciata di chilometri da Mesagne, vive Maria Concetta Riina, 36 anni, figlia del capo dei capi di Cosa Nostra: a marzo la donna ha lasciato Corleone e si è trasferita nel Brindisino insieme al marito (Tony Ciavarello, personaggio già noto alle forze dell’ordine) e ai suoi tre figli.
L’attentato di oggi, sottolineano fonti investigative, potrebbe rappresentare una sorta di ‘strategia della tensione’ come quella attuata dalla mafia, tra il 27 e 28 luglio 1993, fuori il territorio siciliano: strage dei Georgofili a Firenze (5 morti); strage in via Palestro a Milano (5 morti) e, infine, le bombe a Roma a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro (che non provocarono vittime).
Questo è l'unico Paese dell'Unione ad annoverare 4 grandi organizzazioni criminali che rappresentano la prima azienda d'Italia per fatturato.
La 'ndrangheta è la numero uno a livello mondiale grazie al traffico delle armi, alla droga e alla immancabile prostituzione.
Non si capisce come mai da anni la Camorra SpA, sia penetrata nella terra degli Sturmtruppen, e questi, compresa la rigidona della Cancelliera, non abbiamo mai fatto una piega. Eppure, ai tempi della Baader Meinhof non erano andati troppo per il sottile.
@ pancho
Caro pancho, come vedi non è passata neppure una settimana dal problema in più che ti avevo prospettato rispetto agli altri Paesi del pianeta afflitti dal capitalismo estremo.
La sinistra degli ultimi trent'anni ha sempre latitato su questo tema.
Il tengo famiglia è comprensibile, ma il mancato impegno rimane.
Si indaga sulla matrice mafiosa: attentato forse collegato alla Scu di Mesagne
Nelle ultime settimane, la cittadina in cui è nata la Sacra Corona Unita è stata teatro di altri fatti di cronaca legata alla criminalità: il 4 maggio una bomba aveva distrutto l'auto del presidente della locale associazione antiracket. Pochi giorni dopo, un blitz della polizia aveva portato all'arresto di 16 persone legate alla malavita locale
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 maggio 2012
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... sa/234570/
Una bomba e 16 arresti di mala nell’arco di pochi giorni. Tutto a Mesagne, la ‘patria’ di Pino Rogoli, fondatore della Sacra Corona Unita detenuto in regime di 416 bis nonché centro nevralgico di tutta la mala salentina. E proprio a quanto accaduto recentemente nella cittadina messapica, secondo le prime indiscrezioni investigative, potrebbe essere collegato l’attentato di oggi a Brindisi. Nelle ultime settimane, del resto, a Mesagne si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio, in particolare, la Mercedes di Fabio Marini, presidente della locale Associazione antiracket e imprenditore attivo nel settore dei servizi dello spettacolo, era andata completamente distrutta in un attentato. L’episodio, ultimo di una serie di intimidazioni, aveva spinto una delegazione di parlamentari e degli enti locali a chiedere e ottenere un incontro con il ministro Cancellieri, svoltosi il pomeriggio dell’8 al Viminale. Il 9 maggio, invece, in un maxi blitz della polizia – sempre a Mesagne – c’erano stati 16 arresti con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, danneggiamento aggravato e incendio aggravato.
Secondo gli inquirenti, che hanno chiamato l’operazione ‘Die Hard’, le indagini hanno consentito di delineare i nuovi assetti della criminalità organizzata e stabilire chi sono i nuovi capi sul territorio. Fondamentale, in tal senso, la collaborazione del pentito Ercole Penna, che avrebbe fatto emergere e ricostruito la responsabilità di vari esponenti dei clan mafiosi nelle azioni delittuose.
Proprio per questo motivo, secondo chi indaga dietro l’attentato all’istituto Morvillo-Falcone potrebbe celarsi un ‘messagio’ della Sacra Corona Unita. L’ipotesi investigativa prende sempre più corpo a poco più di tre ore dall’esplosione. Negli ambienti investigativi si fa notare che la SCR è un’organizzazione che ha una grande disponibilità di armi ed esplosivo grazie ai collegamenti con la criminalità organizzata dei Paesi dei balcani. Proprio da qui, dall’Albania, del resto, proverrebbero i 47 chilogrammi di esplosivo rinvenuti per caso la mattina del 17 marzo da un pescatore sulla spiaggia di Torre Rinalda, vicino Squinzano, al confine tra le province di Brindisi e Lecce. Quasi cinquanta chili di tritolo suddivisi in 235 panetti da 200 grammi l’uno, sistemati all’interno in due buste lasciate sull’arenile parzialmente nascoste sotto una duna: a cosa serviva una tale potenza di fuoco? Altro particolare da non sottovalutare: da qualche mese a San Pancrazio Salentino, centro a una manciata di chilometri da Mesagne, vive Maria Concetta Riina, 36 anni, figlia del capo dei capi di Cosa Nostra: a marzo la donna ha lasciato Corleone e si è trasferita nel Brindisino insieme al marito (Tony Ciavarello, personaggio già noto alle forze dell’ordine) e ai suoi tre figli.
L’attentato di oggi, sottolineano fonti investigative, potrebbe rappresentare una sorta di ‘strategia della tensione’ come quella attuata dalla mafia, tra il 27 e 28 luglio 1993, fuori il territorio siciliano: strage dei Georgofili a Firenze (5 morti); strage in via Palestro a Milano (5 morti) e, infine, le bombe a Roma a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro (che non provocarono vittime).
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Non ci può essere Terza Repubblica se non si risolve il problema della criminalità organizzata.
Questo è l'unico Paese dell'Unione ad annoverare 4 grandi organizzazioni criminali che rappresentano la prima azienda d'Italia per fatturato.
La 'ndrangheta è la numero uno a livello mondiale grazie al traffico delle armi, alla droga e alla immancabile prostituzione.
Non si capisce come mai da anni la Camorra SpA, sia penetrata nella terra degli Sturmtruppen, e questi, compresa la rigidona della Cancelliera, non abbiamo mai fatto una piega. Eppure, ai tempi della Baader Meinhof non erano andati troppo per il sottile.
@ pancho
Caro pancho, come vedi non è passata neppure una settimana dal problema in più che ti avevo prospettato rispetto agli altri Paesi del pianeta afflitti dal capitalismo estremo.
La sinistra degli ultimi trent'anni ha sempre latitato su questo tema.
Il tengo famiglia è comprensibile, ma il mancato impegno rimane.
Si indaga sulla matrice mafiosa: attentato forse collegato alla Scu di Mesagne
Nelle ultime settimane, la cittadina in cui è nata la Sacra Corona Unita è stata teatro di altri fatti di cronaca legata alla criminalità: il 4 maggio una bomba aveva distrutto l'auto del presidente della locale associazione antiracket. Pochi giorni dopo, un blitz della polizia aveva portato all'arresto di 16 persone legate alla malavita locale
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Una bomba e 16 arresti di mala nell’arco di pochi giorni. Tutto a Mesagne, la ‘patria’ di Pino Rogoli, fondatore della Sacra Corona Unita detenuto in regime di 416 bis nonché centro nevralgico di tutta la mala salentina. E proprio a quanto accaduto recentemente nella cittadina messapica, secondo le prime indiscrezioni investigative, potrebbe essere collegato l’attentato di oggi a Brindisi. Nelle ultime settimane, del resto, a Mesagne si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio, in particolare, la Mercedes di Fabio Marini, presidente della locale Associazione antiracket e imprenditore attivo nel settore dei servizi dello spettacolo, era andata completamente distrutta in un attentato. L’episodio, ultimo di una serie di intimidazioni, aveva spinto una delegazione di parlamentari e degli enti locali a chiedere e ottenere un incontro con il ministro Cancellieri, svoltosi il pomeriggio dell’8 al Viminale. Il 9 maggio, invece, in un maxi blitz della polizia – sempre a Mesagne – c’erano stati 16 arresti con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, danneggiamento aggravato e incendio aggravato.
Secondo gli inquirenti, che hanno chiamato l’operazione ‘Die Hard’, le indagini hanno consentito di delineare i nuovi assetti della criminalità organizzata e stabilire chi sono i nuovi capi sul territorio. Fondamentale, in tal senso, la collaborazione del pentito Ercole Penna, che avrebbe fatto emergere e ricostruito la responsabilità di vari esponenti dei clan mafiosi nelle azioni delittuose.
Proprio per questo motivo, secondo chi indaga dietro l’attentato all’istituto Morvillo-Falcone potrebbe celarsi un ‘messagio’ della Sacra Corona Unita. L’ipotesi investigativa prende sempre più corpo a poco più di tre ore dall’esplosione. Negli ambienti investigativi si fa notare che la SCR è un’organizzazione che ha una grande disponibilità di armi ed esplosivo grazie ai collegamenti con la criminalità organizzata dei Paesi dei balcani. Proprio da qui, dall’Albania, del resto, proverrebbero i 47 chilogrammi di esplosivo rinvenuti per caso la mattina del 17 marzo da un pescatore sulla spiaggia di Torre Rinalda, vicino Squinzano, al confine tra le province di Brindisi e Lecce. Quasi cinquanta chili di tritolo suddivisi in 235 panetti da 200 grammi l’uno, sistemati all’interno in due buste lasciate sull’arenile parzialmente nascoste sotto una duna: a cosa serviva una tale potenza di fuoco? Altro particolare da non sottovalutare: da qualche mese a San Pancrazio Salentino, centro a una manciata di chilometri da Mesagne, vive Maria Concetta Riina, 36 anni, figlia del capo dei capi di Cosa Nostra: a marzo la donna ha lasciato Corleone e si è trasferita nel Brindisino insieme al marito (Tony Ciavarello, personaggio già noto alle forze dell’ordine) e ai suoi tre figli.
L’attentato di oggi, sottolineano fonti investigative, potrebbe rappresentare una sorta di ‘strategia della tensione’ come quella attuata dalla mafia, tra il 27 e 28 luglio 1993, fuori il territorio siciliano: strage dei Georgofili a Firenze (5 morti); strage in via Palestro a Milano (5 morti) e, infine, le bombe a Roma a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro (che non provocarono vittime).
Questo è l'unico Paese dell'Unione ad annoverare 4 grandi organizzazioni criminali che rappresentano la prima azienda d'Italia per fatturato.
La 'ndrangheta è la numero uno a livello mondiale grazie al traffico delle armi, alla droga e alla immancabile prostituzione.
Non si capisce come mai da anni la Camorra SpA, sia penetrata nella terra degli Sturmtruppen, e questi, compresa la rigidona della Cancelliera, non abbiamo mai fatto una piega. Eppure, ai tempi della Baader Meinhof non erano andati troppo per il sottile.
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Caro pancho, come vedi non è passata neppure una settimana dal problema in più che ti avevo prospettato rispetto agli altri Paesi del pianeta afflitti dal capitalismo estremo.
La sinistra degli ultimi trent'anni ha sempre latitato su questo tema.
Il tengo famiglia è comprensibile, ma il mancato impegno rimane.
Si indaga sulla matrice mafiosa: attentato forse collegato alla Scu di Mesagne
Nelle ultime settimane, la cittadina in cui è nata la Sacra Corona Unita è stata teatro di altri fatti di cronaca legata alla criminalità: il 4 maggio una bomba aveva distrutto l'auto del presidente della locale associazione antiracket. Pochi giorni dopo, un blitz della polizia aveva portato all'arresto di 16 persone legate alla malavita locale
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Una bomba e 16 arresti di mala nell’arco di pochi giorni. Tutto a Mesagne, la ‘patria’ di Pino Rogoli, fondatore della Sacra Corona Unita detenuto in regime di 416 bis nonché centro nevralgico di tutta la mala salentina. E proprio a quanto accaduto recentemente nella cittadina messapica, secondo le prime indiscrezioni investigative, potrebbe essere collegato l’attentato di oggi a Brindisi. Nelle ultime settimane, del resto, a Mesagne si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio, in particolare, la Mercedes di Fabio Marini, presidente della locale Associazione antiracket e imprenditore attivo nel settore dei servizi dello spettacolo, era andata completamente distrutta in un attentato. L’episodio, ultimo di una serie di intimidazioni, aveva spinto una delegazione di parlamentari e degli enti locali a chiedere e ottenere un incontro con il ministro Cancellieri, svoltosi il pomeriggio dell’8 al Viminale. Il 9 maggio, invece, in un maxi blitz della polizia – sempre a Mesagne – c’erano stati 16 arresti con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, danneggiamento aggravato e incendio aggravato.
Secondo gli inquirenti, che hanno chiamato l’operazione ‘Die Hard’, le indagini hanno consentito di delineare i nuovi assetti della criminalità organizzata e stabilire chi sono i nuovi capi sul territorio. Fondamentale, in tal senso, la collaborazione del pentito Ercole Penna, che avrebbe fatto emergere e ricostruito la responsabilità di vari esponenti dei clan mafiosi nelle azioni delittuose.
Proprio per questo motivo, secondo chi indaga dietro l’attentato all’istituto Morvillo-Falcone potrebbe celarsi un ‘messagio’ della Sacra Corona Unita. L’ipotesi investigativa prende sempre più corpo a poco più di tre ore dall’esplosione. Negli ambienti investigativi si fa notare che la SCR è un’organizzazione che ha una grande disponibilità di armi ed esplosivo grazie ai collegamenti con la criminalità organizzata dei Paesi dei balcani. Proprio da qui, dall’Albania, del resto, proverrebbero i 47 chilogrammi di esplosivo rinvenuti per caso la mattina del 17 marzo da un pescatore sulla spiaggia di Torre Rinalda, vicino Squinzano, al confine tra le province di Brindisi e Lecce. Quasi cinquanta chili di tritolo suddivisi in 235 panetti da 200 grammi l’uno, sistemati all’interno in due buste lasciate sull’arenile parzialmente nascoste sotto una duna: a cosa serviva una tale potenza di fuoco? Altro particolare da non sottovalutare: da qualche mese a San Pancrazio Salentino, centro a una manciata di chilometri da Mesagne, vive Maria Concetta Riina, 36 anni, figlia del capo dei capi di Cosa Nostra: a marzo la donna ha lasciato Corleone e si è trasferita nel Brindisino insieme al marito (Tony Ciavarello, personaggio già noto alle forze dell’ordine) e ai suoi tre figli.
L’attentato di oggi, sottolineano fonti investigative, potrebbe rappresentare una sorta di ‘strategia della tensione’ come quella attuata dalla mafia, tra il 27 e 28 luglio 1993, fuori il territorio siciliano: strage dei Georgofili a Firenze (5 morti); strage in via Palestro a Milano (5 morti) e, infine, le bombe a Roma a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro (che non provocarono vittime).
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
La "Seconda" Repubblica non c'e' mai stata...Il tutto e' semplicemente la prosecuzione del regime partitocratico sessantennale,antidemocratico. Pannella e i Radicali hanno avuto ragione (purtroppo)!
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
LE INDAGINI
Bomba a Brindisi, si segue la pista mafiosa
Trovato il timer che ha azionato ordigno
Capo della Polizia, Manganelli: «Non daremo loro tregua» Perquisizioni a pregiudicati della Sacra Corona Unita
http://www.corriere.it/cronache/12_magg ... 33eb.shtml
Bomba a Brindisi, si segue la pista mafiosa
Trovato il timer che ha azionato ordigno
Capo della Polizia, Manganelli: «Non daremo loro tregua» Perquisizioni a pregiudicati della Sacra Corona Unita
http://www.corriere.it/cronache/12_magg ... 33eb.shtml
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Con la caduta del muro di Berlino, cessa l'accordo di Yalta, e con questo la democrazia bloccata della prima Repubblica, o meglio il regime democristiano associato.pannelliano ha scritto:La "Seconda" Repubblica non c'e' mai stata...Il tutto e' semplicemente la prosecuzione del regime partitocratico sessantennale,antidemocratico. Pannella e i Radicali hanno avuto ragione (purtroppo)!
La seconda Repubblica esiste proprio perché inizia l'alternanza di governo, essendo cadute le pregiudiziali nei confronti della sinistra.
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Tornano le frasi di circostanza di sempre.....
Bersani: «Delitto aberrante». Sindaco: «Attacco della criminalità» Napolitano: «Vicino alle famiglie»
Bersani: «Delitto aberrante». Sindaco: «Attacco della criminalità» Napolitano: «Vicino alle famiglie»
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