PENSIONI
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Re: PENSIONI
Pensioni, perché non tornano i conti della proposta di Di Maio
Se il tetto dei 5 mila euro è al lordo, bisognerebbe azzerare 151 mila assegni. Se invece la somma da considerare è al netto (come rettificato oggi da M5s), per arrivare all'obiettivo dei 12 miliardi di risparmio bisognerebbe ridurre a cifra zero, e per almeno sei anni, gli assegni di 13 mila pensionati
di FLAVIO BINI
Invia per email
Stampa16 Dicembre 2017
4,8mila
Pensioni, perché non tornano i conti della proposta di Di Maio
(imagoec)
MILANO - Si possono risparmiare 12 miliardi di euro tagliando le pensioni sopra i 5000 euro come ha detto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio ieri a Radio Anch'io? Sì. A patto di azzerare, cioè eliminare completamente, oltre 151 mila assegni da almeno 5000 euro lordi, poco meno di 3000 euro netti. Con un risparmio di circa 12,8 miliardi di euro. I numeri arrivano dai dati 2015 del casellario centrale dei pensionati, inseriti in un rapporto pubblicato da Itinerari Previdenziali, e mettono in evidenza come l'idea di ottenere un risparmio permanente come quello ipotizzato da Di Maio rischierebbe di coinvolgere una platea di pensionati che proprio "d'oro" non sono. Non a caso, meno di 24 ore dopo il Movimento 5 Stelle ha puntualizzato che il risparmio "si riferisce a più anni" e "quando parliamo di pensioni d'oro ci riferiamo a pensioni sopra i 5 mila euro nette".
La pezza dei pentastellati, però, è peggio del buco. Come mostrano i dati del casellario, il numero di pensioni che si trovano sopra la fascia dei 5000 euro netti, circa 8500 euro lordi, assicurerebbe risparmi di molto inferiori ai 12 miliardi di euro, meno 1,9 miliardi di euro se si sommano gli importi mensili che si trovano sopra gli 8532 euro mensili lordi. Per un totale di poco meno di 13 mila assegni, quasi l'equivalente di 13 mila persone visto che in questa fascia pochi possono vantare più di una pensione di questo importo. In meno di sei anni, più di una legislatura, si otterebbe quanto promesso da Di Maio. Per ottenere questi risparmi non bisognerebbe però portare le pensioni considerate d'oro a un livello considerato accettabile dal Movimento 5 Stelle, quindi al massimo 5000 euro netti, ma addirittura cancellare integralmente l'importo. Vorrebbe dire non dare più nemmeno un euro a chi incassa queste pensioni.
Inoltre, c'è una differenza sostanziale, ammesso e non concesso di non scontrarsi con la Corte Costituzionale su questo tema - tra immaginare un risparmio annuale e parlare di "più anni". Significa che il taglio delle pensioni immaginato dai Cinque Stelle sarebbe temporaneo e non permanente. Così come, di conseguenza, la eventuali nuove misure di spesa ad esso associate.
(Legenda - Grigio: pensioni sopra i 5000 euro lordi. Rosso: pensioni sopra i 5000 euro netti)
Se il tetto dei 5 mila euro è al lordo, bisognerebbe azzerare 151 mila assegni. Se invece la somma da considerare è al netto (come rettificato oggi da M5s), per arrivare all'obiettivo dei 12 miliardi di risparmio bisognerebbe ridurre a cifra zero, e per almeno sei anni, gli assegni di 13 mila pensionati
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Pensioni, perché non tornano i conti della proposta di Di Maio
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MILANO - Si possono risparmiare 12 miliardi di euro tagliando le pensioni sopra i 5000 euro come ha detto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio ieri a Radio Anch'io? Sì. A patto di azzerare, cioè eliminare completamente, oltre 151 mila assegni da almeno 5000 euro lordi, poco meno di 3000 euro netti. Con un risparmio di circa 12,8 miliardi di euro. I numeri arrivano dai dati 2015 del casellario centrale dei pensionati, inseriti in un rapporto pubblicato da Itinerari Previdenziali, e mettono in evidenza come l'idea di ottenere un risparmio permanente come quello ipotizzato da Di Maio rischierebbe di coinvolgere una platea di pensionati che proprio "d'oro" non sono. Non a caso, meno di 24 ore dopo il Movimento 5 Stelle ha puntualizzato che il risparmio "si riferisce a più anni" e "quando parliamo di pensioni d'oro ci riferiamo a pensioni sopra i 5 mila euro nette".
La pezza dei pentastellati, però, è peggio del buco. Come mostrano i dati del casellario, il numero di pensioni che si trovano sopra la fascia dei 5000 euro netti, circa 8500 euro lordi, assicurerebbe risparmi di molto inferiori ai 12 miliardi di euro, meno 1,9 miliardi di euro se si sommano gli importi mensili che si trovano sopra gli 8532 euro mensili lordi. Per un totale di poco meno di 13 mila assegni, quasi l'equivalente di 13 mila persone visto che in questa fascia pochi possono vantare più di una pensione di questo importo. In meno di sei anni, più di una legislatura, si otterebbe quanto promesso da Di Maio. Per ottenere questi risparmi non bisognerebbe però portare le pensioni considerate d'oro a un livello considerato accettabile dal Movimento 5 Stelle, quindi al massimo 5000 euro netti, ma addirittura cancellare integralmente l'importo. Vorrebbe dire non dare più nemmeno un euro a chi incassa queste pensioni.
Inoltre, c'è una differenza sostanziale, ammesso e non concesso di non scontrarsi con la Corte Costituzionale su questo tema - tra immaginare un risparmio annuale e parlare di "più anni". Significa che il taglio delle pensioni immaginato dai Cinque Stelle sarebbe temporaneo e non permanente. Così come, di conseguenza, la eventuali nuove misure di spesa ad esso associate.
(Legenda - Grigio: pensioni sopra i 5000 euro lordi. Rosso: pensioni sopra i 5000 euro netti)
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Re: PENSIONI
Il M5S e Di Maio in particolare prima di parlare dovrebbero documentarsi meglio. Spero che i nominativi dei ministri che proporrano prima delle elezioni siano delle persone competenti e riconosciute a tutti i livelli, diversamente sarebbe un fallimento.
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Re: PENSIONI
La rivalutazione delle pensioni al costo della vita Istat sarà pari all'1,1% per il 2018
Come cambiano le bollette
L'AEEGSI ha comunicato che nel corso del primo trimestre del 2018 si registrerà un aumento delle bollette dell'elettricità e del gas naturale per gli utenti. In particolare, a partire dal prossimo 1° gennaio, una famiglia tipo1 andrà a registrare un incremento del +5.3% per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica e di +5% per la fornitura di gas naturale. Tale aggiornamento riguarda le condizioni economiche di riferimento per le famiglie ed i piccoli consumatori nei servizi di tutela.
Queste differenze ne paniere non le calcolano ?
Ciao
Paolo11
Come cambiano le bollette
L'AEEGSI ha comunicato che nel corso del primo trimestre del 2018 si registrerà un aumento delle bollette dell'elettricità e del gas naturale per gli utenti. In particolare, a partire dal prossimo 1° gennaio, una famiglia tipo1 andrà a registrare un incremento del +5.3% per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica e di +5% per la fornitura di gas naturale. Tale aggiornamento riguarda le condizioni economiche di riferimento per le famiglie ed i piccoli consumatori nei servizi di tutela.
Queste differenze ne paniere non le calcolano ?
Ciao
Paolo11
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