Diario della caduta di un regime.

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Re: Diario della caduta di un regime.

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Sulla copertina del mensile FQ MILLENNIUM, N° 8 Anno 1, possiamo leggere:

NUMERO SPECIALE
CHI AVRA’
IL POTERE

NEL 2018



Verso il basso:

UN ANNO CHE VIVREMO PERICOLOSAMENTE
Draghi e Putin. Le elezioni e il Quirinale. L’assalto alla giustizia e il tiro al piccione contro
la stampa. I foreign fighter che tornano a casa, la povertà che aumenta.
Mentre un nostro cronista fa il senzatetto per una settimana, la politica dimentica la Costituzione.
ESCLUSIVO: 40 ANNI DI CONTRIBUTI GONFIATI FINITI SUL CONTO DEL TESORO
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Forza Italia contro il taglio degli sconti di pena per i reati gravi. Salvini infuriato con Berlusconi: “Stop a tavoli e incontri”




No degli azzurri al ddl che cancella gli sconti di pena per reati gravi. Il leader leghista: “Voglio spiegazioni”. L’ex premier: “Non ne so nulla, ma non sopravvalutate i capricci di Matteo”. Meloni paciera: “Vediamoci”
di F. Q. | 13 dicembre 2017
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Più informazioni su: Centrodestra, Lega Nord, Matteo Salvini


Stop a qualsiasi incontro tra Lega Nord e Forza Italia. Lo dice Matteo Salvini, furente per il fatto che Forza Italia ha votato contro il disegno di legge firmato dal leghista Nicola Molteni che prevede (a questo punto prevedeva) la cancellazione dello sconto di pena per i reati più gravi, a partire dalla violenza sessuale. “Sospendiamo qualsiasi tavolo e incontro con Silvio Berlusconi finché non avremo spiegazioni ufficiali” dice Salvini. “E’ una vergogna – prosegue Salvini – è l’ennesimo affronto alle donne e a tutte le vittime di violenza”. Ma le spiegazioni ufficiali per il momento non arrivano, Berlusconi la butta in corner: “Non commento – risponde Berlusconi durante la presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa – Voglio prima incontrare Salvini e con lui parlare di queste cose. Non ho mai ragionato su questi temi sono decisioni prese dai gruppi parlamentari”.

Berlusconi: “Non sopravvalutate i capricci di Salvini”
Secondo Berlusconi “voi giornalisti sopravvalutate i capricci di Salvini. Lui ha questo modo di cercare e conquistare attenzione e consenso di un numero sempre maggiore di elettori. E’ diventato protagonista della Lega, portandola dal 4 al 15%, quindi chapeau! Questo dinamismo, visto che sta dappertutto, ha portato 10 punti alla Lega. Ma ripeto, quando ci si siede allo stesso tavolo Salvini è persona estremamente ragionevole ed è disposto anche a cambiare parere, proprio perchè è una persona ragionevole, come successe con Bossi“. Berlusconi è certo: “Troveremo l’accordo sul programma” di governo. Tanto più che a fare da paciera accorre la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Le differenze, le sfumature, le incomprensioni tra i tre partiti del centrodestra saranno sempre molte – dichiara – ma non c’è più tempo da perdere. Occorre capire una volta per tutte se si vuole stare insieme per dare all’Italia un governo credibile, oppure no. Non parlarsi non è la soluzione: propongo un incontro chiarificatore entro Natale”.

Fedriga: “I gruppi di Fi votano a insaputa di Berlusconi? Assurdo”
Ma la vicenda appare più seria di come la descrive Berlusconi: “E’ assurdo che Berlusconi affermi di non sapere cosa facciano i suoi gruppi – replica il capogruppo della Lega alla Camera Massimiliano Fedriga – Su materie così delicate è da irresponsabili che i gruppi parlamentari facciano qualcosa a sua insaputa. La nostra è la pretesa della tutela delle vittime e definirli capricci è offensivo non verso la Lega, ma verso quelle persone che hanno subito violenze gravissime, verso quei genitori che hanno visto uccisi i propri figli, verso quei figli che non possono più abbracciare il padre o la madre a causa di qualche delinquente”. Una scena che fa commentare così il senatore del Pd Andrea Marcucci: “La coalizione di centrodestra fa acqua da tutte le parti. Lega e Forza Italia sono divisi su tutto. E’ un’allenza destinata a sfasciarsi”.
Il voto in commissione per la “sede deliberante”
In realtà il no di Forza Italia non è stato sul merito della legge, peraltro. La commissione Giustizia si è espressa infatti sulla trasformazione dell’esame del disegno di legge da referente a deliberante. Più chiaramente, era accaduto che al termine dell’ultima conferenza dei capigruppo il ddl era rimasto fuori dal calendario dell’Aula (quello in cui il Pd ha fatto inserire il biotestamento all’inizio dell’ordine dei lavori e lo ius soli quasi alla fine). Così la Lega ha chiesto in Aula al presidente Piero Grasso di poter esaminare il provvedimento dalla commissione in sede “deliberante”, cioè poterla approvare e farla diventare legge direttamente dalla commissione e senza l’Aula. Grasso in quel contesto aveva risposto che è sempre stato d’accordo nell’esame deliberante delle commissioni quando il clima lo ha permesso e con il governo favorevole. Così il ddl Molteni è tornato in commissione Giustizia, anche con il Pd “morbido” su questo tema.

Il no da Caliendo e Giovanardi
Ma a negare la “deliberante” sono stati due esponenti del centrodestra, l’ex sottosegretario della Giustizia Giacomo Caliendo (Forza Italia) e Carlo Giovanardi, ora iscritto al gruppo Idea, lo stesso di Gaetano Quagliariello. “Imbarazzante l’asse iper garantista tra Forza Italia e la Sinistra di Grasso” dichiarano i capigruppo delle commissioni Giustizia di Camera e Senato Nicola Molteni ed Erika Stefani. “Questa legge – aggiungono – è per noi imprescindibile ed è uno dei punti di programma della premiership di Matteo Salvini. Questi senatori hanno offeso le famiglie delle vittime che vedono i propri cari uccisi due volte ora abbiano il coraggio di spiegare loro perché non potranno ottenere giustizia”.
E invece cosa prevede, nel dettaglio, il ddl Molteni? Si tratta di un disegno di legge che regola la inapplicabilità del rito abbreviato (e quindi dei relativi sconti di pena di un terzo) ai reati considerati “gravissimi”, già approvato dalla Camera (anche col voto del Pd e nonostante l’astensione di Forza Italia).

Ergastolo, no al rito abbreviato
Al primo articolo prevede la modifica dell’articolo 438 del codice di procedura penale escludendo il giudizio abbreviato per reati per i quali la legge prevede la pena dell’ergastolo. Se si procede per uno di questi delitti, l’imputato può comunque chiedere l’accesso al rito speciale, subordinando la richiesta a una diversa qualificazione del fatto come reato per il quale la legge non prevede l’ergastolo. In sostanza, l’imputato può chiedere al Gup di valutare l’imputazione formulata dal Pm per eventualmente derubricare il reato in un delitto per il quale non sia previsto l’ergastolo e così consentire l’accesso al rito abbreviato e al conseguente sconto di pena. Tanto in caso di rigetto della richiesta di integrazione delle prove, quanto di rigetto della richiesta di diversa qualificazione del fatto, l’imputato può riproporre le richieste fino a che in udienza preliminare non siano formulate le conclusioni.
Tra le altre novità (che però rischiano di rimanere lettera morta) un comma prevede che nei delitti contro la persona, quando siano applicabili le aggravanti dell’aver agito per motivi abbietti o futili o dell’avere adoperato sevizie o dell’avere agito con crudeltà verso le persone, eventuali circostanze attenuanti che dovessero concorrere non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti. La pena dovrà dunque essere calcolata prima applicando le aggravanti e solo dopo potrà essere diminuita, calcolando la diminuzione sulla pena risultante dall’aumento conseguente alle aggravanti.

I casi: da Parolisi agli stupri della spiaggia di Rimini
La Lega indica numerosi casi giudiziari recenti nei quali sconti di pena hanno ridotto la punizione per crimini crudeli. Per esempio il caso molto noto di Manuel Foffo, condanna a 30 anni con rito abbreviato per aver ucciso a colpi di martello Luca Varani, insieme al complice Marco Prato, il 4 marzo del 2016. Quello altrettanto noto di Salvatore Parolisi, che ha assassinato la moglie di 28 anni, Melania Rea, nel bosco di Colle San Marco il 18 aprile 2011: condannato per omicidio e vilipendio di cadavere, ha ricevuto uno sconto di 10 anni passando da 30 a 20 anni di carcere. E ancora il caso di cronaca che ha sconvolto la scorsa estate: lo stupro sulle spiagge di Rimini del 26 agosto per il quale Guerlin Butungu, 20enne congolese, accusato di aver violentato, rapinato e picchiato sulla spiaggia una coppia di polacchi e una trans peruviana, è stato condannato a 16 anni, grazie alla scelta del rito abbreviato.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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L'INDAGINE
Per chi voteranno i neomaggiorenni nel 2018? Inchiesta esclusiva sulla generazione zero
Le elezioni. La famiglia. Gli amici. 1.500 ragazzi che hanno compiuto 18 anni rispondono alle domande dell’Espresso. Si scopre così come avanza la destra (e CasaPound). Ma cresce anche l’area a sinistra del Pd
DI ELENA TESTI

Da leggere direttamente, per via dei diagrammi

http://espresso.repubblica.it/attualita ... -inchiesta
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Re: Diario della caduta di un regime.

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PER CHI SUONA LA POLTRONA


Se Ernest Hemingway, fosse un nostro contemporaneo e vivesse in Italia, non scriverebbe più il libro “PER CHI SUONA LA CAMPANA” ma : “PER CHI SUONA LA POLTRONA”.

Oggi, sulla prima pagina de :”LA STAMPA”, viene segnalato quanto riportato a pagina 5.

VERSO LE ELEZIONI

Un’intervista di Carlo Bertini al ministro Delrio.

Una dichiarazione di Delrio è stata utilizzata come titolo.

“Noi ministri candidati nei collegi
Non abbiamo paura della gente”

Delrio sull’astensione: “I nostri non hanno ancora capito la posta in gioco”



All’alba del 2018, scopriamo che non solo a livello mondiale si manda in scena l’Asilo Mariuccia tra Trump e Ciccio Kim che fanno a gara su chi ce l’ha più grosso (Il pulsante per l’avvio della guerra nucleare), ma nell’ex Bel Paese, ci sono i Marziani.

Sì, proprio i Marziani. Uno di questi ha preso le sembianze di Graziano Delrio.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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PER CHI SUONA LA POLTRONA



Il numero 2 dell'Espresso 2018, oggi in edicola, in prima pagina riporta:


Pagina
bianca



Sarà la campagna elettorale più
incerta, tutta da scrivere. Chi sono
i leader, quanto pesano gli
schieramenti ai blocchi di partenza.

Il ministro Marco Minniti avverte:
<<In gioco c'è la credibilità della politica.
Il voto non può essere condizionato.
Chiedo a tutti i partiti di firmare
un patto pubblico contro le mafie>>



Il direttore dell'Espresso, Marco Damilano, quando ha inviato alle stampe questo numero non poteva sapere che Emma Bonino per giustificare la sua scelta attuale, ha dichiarato:

<<LA POLITICA E' MORTA>>



Veramente la politica è morta da un pezzo, ma tanto vale. Almeno qualcuno ha il coraggio di dire come stanno le cose.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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UncleTom ha scritto:PER CHI SUONA LA POLTRONA



Il numero 2 dell'Espresso 2018, oggi in edicola, in prima pagina riporta:


Pagina
bianca



Sarà la campagna elettorale più
incerta, tutta da scrivere. Chi sono
i leader, quanto pesano gli
schieramenti ai blocchi di partenza.

Il ministro Marco Minniti avverte:
<<In gioco c'è la credibilità della politica.
Il voto non può essere condizionato.
Chiedo a tutti i partiti di firmare
un patto pubblico contro le mafie>>



Il direttore dell'Espresso, Marco Damilano, quando ha inviato alle stampe questo numero non poteva sapere che Emma Bonino per giustificare la sua scelta attuale, ha dichiarato:

<<LA POLITICA E' MORTA>>



Veramente la politica è morta da un pezzo, ma tanto vale. Almeno qualcuno ha il coraggio di dire come stanno le cose.




Ornella Vanoni, aveva portato al festival di Sanremo del 1966 la canzone:

IO TI DARO' DI PIU'


Oltre cinquant'anni dopo questa canzone la usano tutti gli attori del festival delle bufale che terminerà il 4 marzo prossimo.

Invocano gli italiani di votare per il loro esclusivo interesse personale.


Berlusconi promette di portare le pensioni più basse a 1.000 euro al mese.

Al tempo del fascio era in voga la canzone che recitava:

SE POTESSI AVERE 1.000 LIRE AL MESE


Oggi ritorna di moda con la variante degli euro al posto delle lire.


Poi, ascoltando la Brambilla, visto che gli amanti dei cani sono molti, Berlusconi, ha promesso le visite dal veterinario, gratis.


Pinocchio Mussoloni, in grande affanno, promette l'annullamento del canone RAI.

Non ci resta che aspettare le bufale di Di Maio.

I prossimi due mesi passeranno all'insegna del festival della Bufala.

Chi la spara più grossa potrebbe diventare amministratore delegato del CACAO MERAVIGLIAO, che i giornaloni fanno passare come elezioni del PdC.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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PER CHI SUONA LA POLTRONA



L’italietta andrà al voto con questa propaganda da Bar dello Sport.

Noi i buoni,….tutti gli altri sono i cattivi.


7 ore fa
664
Quest'uomo al governo
ci costerebbe 40 miliardi
Gian Maria De Francesco

(La foto riporta Grasso)




6 ore fa
232
Adesso Grasso si inventa
patrimoniale sullo studio
Franco Grilli




11 ore fa
207
È allarme sulle pensioni
"Assegni troppo bassi"
Gian Maria De Francesco
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Re: Diario della caduta di un regime.

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E se tornasse Benito Mussolini? Al cinema arriva “Sono tornato” una commedia irriverente che pone l’inquietante interrogativo



di F. Q. | 4 gennaio 2018
22
1,7 mila


Più informazioni su: Adolf Hitler, Benito Mussolini, Duce, Film, Italia


“Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti.” Roma. Giorni nostri. Dopo 80 anni dalla sua scomparsa Benito Mussolini (Massimo Popolizio) è di nuovo tra noi. La guerra è finita, la sua Claretta non c’è più e tutto sembra cambiato. All’apparenza. Il suo ritorno viene casualmente filmato da Andrea Canaletti (Frank Matano), un giovane documentarista con grandi aspirazioni ma pochi, pochissimi successi. Credendolo un comico, Canaletti decide di renderlo protagonista di un documentario che finalmente lo consacrerà al mondo del cinema. I due iniziano così una surreale convivenza, che tra viaggi per l’Italia, ospitate tv e curiosi momenti di confronto con gli italiani di oggi, porta il Duce a farsi conoscere e riconoscere sempre di più, al punto tale da diventare il protagonista di un show in tv e di mettersi in testa di poter riconquistare il paese… Una commedia politicamente scorretta che pone un’inquietante domanda: e se lui tornasse davvero?


“Sono tornato” è il remake italiano del film tedesco “Lui è tornato” (Er ist wieder da) del 2015 diretto da David Wnendt, basato sull’omonimo bestseller satirico di Timur Vermes.


VIDEO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... o/4073253/
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Toscana, “candidature aperte fino al 17 gennaio”
Ma la dirigente l’ha già scelta il governatore Rossi


Selezione per un ruolo alla direzione diritti di cittadinanza. La giunta ha già comunicato chi lo ricoprirà
Il presidente regionale: “Nomine? Mia competenza”. La prescelta non ha neanche presentato domanda



Politica
Per candidarsi alla selezione pubblica di un nuovo dirigente in Regione Toscana ufficialmente c’è tempo fino al 17 gennaio. Ma chi è il vincitore si sa già. A dire il nome non è una fonte confidenziale, ma la Regione, in un comunicato: sarà l’attuale direttore dell’ospedale di Careggi Monica Calamai. L’incarico messo “a gara” dal 29 dicembre. Secondo il presidente Enrico Rossi è tutto in regola: “Non c’era nemmeno bisogno di un bando, la nomina dei direttori è di competenza esclusiva del presidente” di David Evangelisti

https://www.ilfattoquotidiano.it/
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Re: Diario della caduta di un regime.

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SIAMO AL TUTTI A CASA

Da Fatto Quotidiano.it:

Politica | Di F. Q.
Elezioni, Gentiloni: “No al Rischiatutto
con chi non sa governare. Pd è credibile
Il mio impegno finisce con voto” (Video)


https://www.ilfattoquotidiano.it/?refresh_ce
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... e/4079335/




Adesso si capisce perché nel passato chiamavano gli stranieri a guidare il Bel Paese





LA DOMANDA SORGE SPONTANEA:

MA DOPO IL 1953, QUANDO DE GASPERI HA ABBANDONATO C'E'QUALCUNO CHE SA GOVERNARE??????
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