Diario della caduta di un regime.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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Re: Diario della caduta di un regime.

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.................CRISTO SI E' FERMATO AD EMPOLI


Dal vice Bufaliere:



Gli africani sono i più pericolosi



Gli immigrati delinquono
10 volte più degli italiani



Gli stranieri hanno il record di stupri, furti e rapine. I peggiori arrivano dal Continente nero
Se la sinistra crolla nei sondaggi è perchè è sempre, anzichè denunciarli, continua a definirli <<una risorsa>>




DA QUESTE PARTI E' IN USO LA DIZIONE: "CAMBIA SPACCIATORE"
VEDONO SINISTRA E COMUNISTI DA TUTTE LE PARTI.

SAREBBE IL CASO


COMUNQUE, ORA ET SEMPER "FORZA MERLI"




23 gen 2018 11:08

HA RUBATO 38 VALIGIE NELLE STAZIONI DI ROMA TERMINI E TIBURTINA - E’ UN UOMO DI 39 ANNI, CITTADINO BELGA, ED E’ STATO SORPRESO DAGLI AGENTI DELLA POLIZIA FERROVIARIA MENTRE PORTAVA VIA UNA BORSA AD UN VIAGGIATORE - ECCO LA SUA “TECNICA” - VIDEO!

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 165459.htm
Ultima modifica di UncleTom il 23/01/2018, 12:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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...............................CRISTO SI E' FERMATO A EMPOLI


LA BANDA HACKER IERI HA BLOCCATO LA PUBBLICAZIONE DI QUESTA DOMANDA.

.........DOMANDA AI CATTOLICI DEL FORUM

COME E' POSSIBILE CHE PER SODDISFARE L'ESIGENZA DELLA BASSA PROPAGANDA IMPERANTE, SI SPUTI ADDOSSO A GESU' CRISTO E A SUO PADRE?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????



PER UN CREDENTE CATTOLICOM, E NONGLI ESSERI UMANI SONO STATI CREATI DA DIO.
PERCHE', QUINDI, DISCRIMINARE QUELLI VENUTI AL MONDO DA UN'ALTRA PARTE???

COME GIA' ANTICIPATO LE ANOMALIE DI SCRITTURA NON VENGONO MODIFICATE PER LASCIARE TESTIMONIANZA DELL'IOPERA DELLA BANDA HACKER
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Re: Diario della caduta di un regime.

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............PIU' SODOMA CHE CAMORRA



23 gen 2018 09:27

TUTTI AI PIEDI DEL POMPETTA

- GLI EURO-PIRLONI CHE AVEVANO OSTEGGIATO E SFANCULATO BERLUSCONI ORA LO INCENSANO: SPERANO CHE “FORZA ITALIA” TENGA A FRENO M5S E LEGA

- IERI AL PPE, QUEL GRAN FIASCONE DI JUNCKER LO HA ACCOLTO CON UN ABBRACCIO: “SILVIO, QUEL PLAISIR! QUI È CASA TUA” - E IL CAV RASSICURA: "RISPETTEREMO I PARAMETRI EUROPEI..."




Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”



Si era sentito tradito. I traditori erano la nomenklatura del Ppe. Avevano addirittura accolto Mario Monti, per una breve stagione, al suo posto. Un' onta, per il Berlusconi relegato ai margini della politica italiana, condannato, interdetto dal Parlamento. E lui aveva smesso di andare alle riunioni, a Bruxelles.



Ieri è stata insieme una rivincita personale e un ritorno a casa: «Silvio! Quel plaisir!», lo ha accolto Jean-Claude Juncker, con un abbraccio che è stato caloroso quanto quello dell' intero Ppe. «Qui sei a casa tua», gli ha fatto eco il segretario generale del Partito popolare europeo, Antonio Lopez.



Era quello che Berlusconi voleva, cercava, ed in fondo era stato organizzato. Un ritorno, anche se in una casa che talvolta ha storto il naso sull' ingombrante ospite italiano. E poco importa che Juncker non l'abbia visto con i crismi dell' ufficialità, sono «pettegolezzi elettorali», dicono nello staff del presidente europeo, mentre rimarcano la sostanza e non la forma, e ovvero che «l'incontro è stato fra due politici attivi sulla scena, due amici che si conoscono bene e che potranno ancora lavorare insieme, nessun mistero e nessun' altra interpretazione».


Del resto questo conta per la dirigenza del Ppe: avere un centrodestra forte in Italia, dunque avere ancora più peso a Bruxelles e Strasburgo. E Berlusconi, che se dovesse vincere non andrebbe nemmeno a Palazzo Chigi, è anche un mezzo. Lo dice apertamente e lo fa capire anche Antonio Lopez Isturiz, che non solo lo accoglie in modo caloroso, ma gli fa anche i complimenti, «bene, benissimo, avete anche riportato dentro la coalizione del centrodestra i vecchi democristiani».



E questo mentre l' ex Cavaliere fa a sua volta i complimenti alla Merkel, ad un altro membro della grande famiglia del Ppe, «con cui abbiamo sempre lavorato bene insieme e con la quale abbiamo eccellenti rapporti e che porta enorme autorevolezza a tutto il Partito popolare europeo».


Ci saranno insomma le differenze nazionali, i rapporti talvolta ruvidi fra i leader, le incomprensioni del passato, ma c' è anche un codice preciso, fatto di pragmatismo e precedenti, un codice che a Bruxelles fa parte delle regole del gioco e che plasma le famiglie di potere in due sponde: da una parte i socialisti, dall' altra i popolari. «Non solo può rivincere, ma è uno dei nostri», è la sintesi dei vertici del Ppe.



Berlusconi da politico navigato ha ricambiato l' accoglienza come da protocollo: si è concesso qualche battuta, «non mi accorgo di invecchiare, a forza di lavorare», è scivolato su un lapsus personale («ho portato Putin dentro la Nato»), ma soprattutto, ed è quello che conta e che i suoi interlocutori volevano ascoltare, si è dichiarato europeista autentico.




Ha difeso la regola del 3%, ha rimarcato che la Grande coalizione tedesca è una buona notizia per tutta la Ue, ha aggiunto che non c'è futuro senza le istituzioni comunitarie. Sarà anche alleato di Salvini, ma se ha detto al Corriere che la «Ue non deve interferire con le elezioni italiane», concetto ieri ripreso dal Financial Times, è anche vero che lui stesso non può permettersi di fare l'euroscettico, se avrà bisogno del Ppe per governare.



Insomma «l'Europa è imprescindibile» dice sorridendo Berlusconi nella capitale belga, mentre Le Monde scrive che lui stesso «è incandidabile, ma imprescindibile», e come tale lo riaccoglie la famiglia politica europea. La cena nell' albergo dove ha soggiornato per tanti anni, l' ex Conrad, ora Steigenberger Wiltcher' s, con Manfred Weber e Lorenzo Cesa (un tedesco, capogruppo in Parlamento dei popolari, insieme ad un intramontabile democristiano italiano) sancisce, anche in modo plastico, che tutto si tiene, all' insegna della concretezza, nelle istituzioni dell' Unione.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 165437.htm


^^^^^^^^^

COME SI SCARICA UN EX ALLEATO, IN CAMPAGNA ELETTORALE


Dal Bufaliere:


CASA DI MONTECARLO

FINI(TO) MALISSIMO

I pm chiedono il rinvio a giudizio per riciclaggio per
l'ex leader di An e i Tulliani: siamo ai titoli di coda



^^^^^^^

Dal vice Bufaliere:

Per la casa di Montecarlo

FINI SOTTO PROCESSO

Otto anni dopo lo scandalo la Procura si decide a chiedere il giudizio per riciclaggio nei confronti di Gianfranco
Avevamo ragione a denunciarlo, i magistrati si sono mossi con molto ritardo e solo quando era finito politicamente


DALO CANTO DI UNA VERGINE
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Re: Diario della caduta di un regime.

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..........FALSI CATTOLOCI


Dalla copertina del nuovo librio di Antonio Socci, pubblicato dal vice Bufaliere:


ANTONIO
SOCCI


TRADITI
SOTTOMESSI
INVASI


L'ESTINZIONE DI UN POPOLO
SENZA FIGLI, SENZA LAVORO,
SENZA FUTURO




------

Accompagnato dall'articolo dell'autore a pagina 5, di "Libero" di oggi

STRANIERI IN PATRIA

Paghiamo la Merkel per sottometterci
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Re: Diario della caduta di un regime.

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......................PIU' SODOMA CHE CAMORRA
...........DI BUFALA IN BUFALA VERSO LE ELEZIONI.......
... ..........OLTRE OGNI RAGIONEVOLE MISURA.....



La mattina di martedì u.s., ho incontrato nella piazza del Comune l'amico G.

Mi dice subito che si era recato sul luogo dell'inaugurazione ma non c'era nessuno.

"Inaugurazione di che cosa?" Chiedo subito.

Risponde l'amico G.

" Ma come non lo sai? sono due giorni che circola sulla stampa nazionale la notizia che il giorno 18, anniversario della morte di Bettino Craxi, alla presenza della figlia Stefania, il Sindaco (F.I.) inaugurerà una via dedicata a Craxi."

Ero totalmente ignorante.

Poi, in Biblioteca ho verificato sui giornali.

Corriere della Sera, il Giorno, Repubblica, persino "La Stampa" di Torino, il Bufaliere in pompa magna, dedicavano uno spazio all'avvenimento.

E' diventata in Biblioteca la notizia del giorno, soprattutto alla ricerca della localizzazione della nuova via.

A venire in aiuto una foto inequivocabile del quotidiano "La Stampa"

Dopo questo can-can a livello nazionale, qualcuno ha pure visto il Sindaco in TV a pubblicizzare l'evento.

Di conseguenza mi sono recato in loco per verificare la targa.

Ancora ieri, non era presente nessuna targa all'inizio e alla fine della via.

Stamani ho chiesto spiegazioni all'amico G.

Risposta:

"Il Sindaco ha comunicato che l'inaugurazione è stata rimandata a data da destinarsi."


Nuova verifica sui giornaloni da domenica ad oggi.

Del rinvio nessuna notizia.

Però chi simpatizzava per Bottino Craxi crede che il nuovo Sindaco di F.I. abbia dedicato una via a Craxi.

Siamo in campagna elettorale e si mettono in campo tutte le Bufale possibili ed immainabili.

CONTINUA
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Re: Diario della caduta di un regime.

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................AVANTI A TUTTO KAOS





Dal museo delle balene, a Bologna spunta Pierferdinando Casini.

Se il Pd non fosse la nuova DC, Casini si sarebbe mai candidato?


^^^^^^

Dalla prima pagina del Fatto Quotidiano:

FURBATA Lo slalom dell'altro Matteo tra rischi di sequestri e condanne pecuniarie

Salvini si fa un'altra lega
Il leader vuol liberarsi del vecchio Carroccio per non dover pagare i debiti


Dal Bufaliere e dal vice Bufaliere, la notizia non è riportata dagli altri quotidiani:
Santoro

<<Berlusconi
vecchio saggio>>

Anche Santoro si converte



^^^^^

Grillo si rimette in proprio
Duro colpo per i 5 stelle

L'ex comico apre un nuovo blog e saluta i suoi:<<Createvi
il vostro futuro. Di Maio minimizza:Nessun parricidio>>

^^^^^^

MENTRE SALVINI CANDIDA I NO EURO

Berlusconi convince l'Europa
<<Ecco i numeri della flat tax>>
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Il Ministero della Verità: proteggere le fake news di regime

Scritto il 23/1/18 • nella Categoria: idee Condividi

Stampa e politica tacciono o mentono? Logico, quindi, che chiamino “fake news” i brandelli di verità che emergono dal web. A cui ora dichiarano guerra: ma solo per finta, dice Marco Travaglio, perché siamo pur sempre in Italia, «dove ogni dramma diventa melodramma e ogni tragedia si muta in farsa». Si chiama Cnaipic, Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, l’ufficio varato dal ministro dell’interno Marco Minniti e dal capo della polizia, Franco Gabrielli: un nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le “fake news”. L’idea che a decidere quali news sono “fake”, cioè false, siano il Viminale e la polizia di Gabrielli – ammette Travaglio, sul “Fatto” – allarma un po’: «Riporta alla mente il “ministero della Verità” di George Orwell in “1984”, che fra l’altro spacciava “fake news” a tutto spiano, le più pericolose e imperiture perché consacrate dal timbro dell’ufficialità». I celebri slogan del ministero orwelliano: “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”. Sembra la “neolingua” di ogni propaganda governativa: «È anche il sogno del nostro pericolante e tremebondo regimetto, in vista delle elezioni che potrebbero spazzarlo via dalla faccia della terra». Dunque che faranno le forze dell’ordine? «Disperderanno le presunte “fake news” con gli idranti? Le calpesteranno con plotoni di carabinieri a cavallo?».
Niente paura, dice Travaglio: siamo in Italia. «La mirabolante guerra alle “fake news” sarà affidata a una decina di appuntati chiusi in un commissariato». I quali, nei ritagli di tempo, «raccoglieranno le segnalazioni dai privati che si sentiranno offesi dal tal sito, blog, social network; dopodiché dovranno rivolgersi al server per convincerlo a cancellare tutto e, se quello opporrà resistenza, chiameranno un pm perché indaghi sull’eventuale contenuto diffamatorio del messaggio incriminato ed eventualmente sequestri il corpo del reato (la “fake news”) o l’arma del delitto (il sito o la pagina Facebook, Twitter, Instagram». Già, perché «è dato per scontato che le “fake news” siano un’esclusiva della Rete». Invece, come noto, stampa e telegiornali «sono dei pozzi di scienza e verità, scevri come sono da conflitti d’interessi e da intenti propagandistici». Lo stesso sito della polizia di Stato suona l’allarme: in campagna elettorale «assistiamo a un’impennata nella diffusione di “fake news” via Internet e social network». Notizie «prive di fondamento, relative a fatti o personaggi di pubblico interesse», diffuse via web «al solo scopo di condizionare fraudolentemente l’opinione pubblica». L’ultimo esempio in ordine di tempo, aggiunge la polizia, «ha interessato la presidente della Camera, Laura Boldrini».
E ti pareva, commenta Travaglio, citando – sempre dal sito della polizia – il fatto che, ai danni della Boldrini, è circolata su WhatsApp «la bufala virale secondo cui un ragazzo di 22 anni senza adeguate referenze professionali, presunto nipote della presidente, sarebbe stato assunto a Palazzo Chigi». Davvero? «La classica bufala a cui credono poche migliaia di gonzi», scrive il direttore del “Fatto”. Bufala comunque «mai ripresa da giornali o tg, dunque innocua». Invece, «contro le balle dei giornaloni, che di solito si muovono a testuggine, ripresi poi da tutti i tg, nulla è previsto». Per lorsignori, da Minniti in giù, il problema semplicemente non esiste: «E ci mancherebbe, visto che giornaloni e tg li controllano loro e spacciano solo le “fake news” che vogliono loro». C’è poi un altro non trascurabile aspetto, aggiunge Travaglio: «Che si fa, se le “fake news” le raccontano direttamente i politici? La polizia irrompe negli studi televisivi per imbavagliarli e ristabilire ipso facto la verità?». Interverrebbero i carabinieri, ad ammutolire Berlusconi quando svanvera sulla “flat tax”, sulla lotta all’evasione e sulla prossima abolizione dell’Imu (prima casa) già abolita due anni fa?
Se poi la guerra alle “fake news” fosse retroattiva, continua Travaglio, «non vorremmo essere nei panni di Renzi che, tra un “Enrico stai sereno” e un “Se vince il No lascio la politica”, dovrebbe subire il sequestro della lingua a vita». Infine ci sarebbero anche «le “fake news” sulle “fake news”, tipo le balle senza prove sul mandante Putin, per nascondere le vere interferenze straniere nelle elezioni italiane: quelle degli americani e dei governi europei, ma anche della Ue (ultimo esemplare: il commissario Moscovici, lo stesso Nostradamus che nel 2016 vaticinò l’apocalisse “populista” in caso di No al referendum)». Ma di questo, chiosa il direttore del “Fatto Quotidiano”, «si occuperà senz’altro la “task force europea contro le fake news” istituita da Juncker al quarto whisky e composta da 39 “esperti”, fra cui Gianni Riotta. Quindi tranquilli, siamo in buone mani». Con tutto ciò, ovviamente, si evita di regimare in qualche modo il web, dove Facebook resta l’unico proprietario dei contenti su ogni pagina personale, e dove qualsiasi “cecchino” protetto da “nick name” può insultare chiunque: tanto, la legge – che c’è da sempre, e sanziona il reato di diffamazione – sul web non la fa rispettare nessuno. Meglio, appunto, la task force (elettorale) contro la bufala governativa delle “fake news”.
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Barnard: voto i 5 Stelle, sono la peggior peste. Vacciniamoci

Scritto il 24/1/18 • nella Categoria: idee Condividi

Vaccinarsi dall’orrore? Votare per il partito che più si teme, per immunizzare il corpo elettorale. «Non scherzo, non provoco», assicura Paolo Barnard, che annuncia che voterà per Grillo. E cita Tucidide, “La peste ad Atene”: a curare gli infetti erano gli ex malati, sopravissuti e ormai immuni. La triste realtà, premette Barnard, è che il 4 marzo «non siamo chiamati a poter decidere un’accidenti di democrazia o economia». La novità? Sarebbe la possibilità di «sbarazzarci una volta per tutte dal più micidiale partito politico dal 1948, e sono i 5 Stelle». Sbarazzarcene come? Votandoli, è la ricetta di Barnard: prima andranno al potere, e prima gli italiani capiranno, “immunizzandosi”. Secondo il giornalista, «il M5S è ormai un’epidemia di psicosi nazionale, ha la forza di penetrazione infermabile della peste in Europa del 1346. Sfonda ovunque col fideismo impazzito di milioni di farneticanti febbricitanti pazzi chiamati grillini, cioè il brand che ha stracciato in allucinata irrazionalità Scientology e il culto di Kim Jong-un in Nord Korea». E quindi, conclude, «per guarire l’Italia dal partito-azienda più falsario e dittatoriale della sua storia repubblicana dobbiamo “ammalarci” di 5 Stelle, cioè portarli a Palazzo Chigi, patire la strage civica per qualche anno ma poi guarire con l’immunizzazione: solo così la storia guarisce l’umanità dalle catastrofi».
Barnard parla di «abietto pericolo insito in questa psicosi di massa chiamata 5 Stelle» a partire dall’azienda di Casaleggio «che è l’unica al mondo assieme a Mediaset ad avere i suoi lobbysti seduti in Parlamento». Beppe Grillo? «E’ riuscito a vendere un ‘ultra nazismo’ protocollare in pieno III millennio in un paese occidentale: 100.000 euro di multa agli espulsi o ai migranti politici». Ricorda, dice Barbard, il Saddam che «faceva sparare nelle ginocchia degli allenatori iracheni della nazionale se perdeva la partita». Secondo il saggista più imprevedibile d’Italia, autore de “Il più grande crimine”, il paese «sta segnando il suo secondo marchio d’infamia nella storia moderna dopo quei bei record di Mussolini e Berlusconi, per cui ancora siamo sbeffeggiati nel mondo (Andreotti era un criminale, ma era uno statista)». Scrive, Barnard: «Ho documentato in molti articoli quanto impostori siano Grillo e i Casaleggio, uomini che hanno cavalcato in modi diversi i Tronchetti Provera e i Colaninno a lor comodo. Ma qui, davvero, ciò che è peggio è che non esiste un eletto che abbia competenze per gestire una friggitoria, altro che il paese Italia: trovatemi una singola figura all’altezza, fra i 5 Stelle».
Politiche monetarie e operazioni monetarie dello Stato, della banca centrale, del Tesoro. E poi gestione di assets, equity markets, “currency swaps” internazionali, “commodity markets” e ora blockchain e cryptovalute. Dove sono i 5 Stelle? Cosa ne sanno dell’ambiente “startup”, che ha bisogno di attirare i “venture capitals” internazionali? E poi: diplomazia del commercio e regole mondiali presso il Wto nei suoi intricatissimi ma vitali negoziati. Padronanza degli accordi (bilaterali e multilaterali) di “free-trade”. Politica estera e geostrategie legate alla sicurezza nazionale e alla razionalizzazione delle risorse? Peggio che andar di notte. Ancora: «Conoscenza vera dello sviluppo finanziario nelle energie rinnovabili. Comprensione dei nuovi “ecosystems” industriali, le piattaforme, e non quella cretinata dell’industria 4.0». Inoltre: «Analisi del rapporto fra interesse pubblico, potere sovrano e nuove super-tech & “artificial intelligence”. La nostra disperata necessità d’investimenti in ricerca, su cosa esattamente, ma soprattutto pagata da chi. L’agonizzante arretratezza del sistema Italia nell’era dalla IoT e delle “abstractions”, come padroneggiarla, pena la fine del paese come membro del G8».
Mai sentito dai 5 Stelle qualcosa che lasci intravedere una visione geopolitica «per proteggere davvero l’Italia dalla crisi migrazione» con piani di risoluzione sistemica delle tensioni da cui si origina? «Statura e pedigree diplomatici necessari». Per esempio: «Voi sapete che razza di calibro è il Ceo dell’Eni Claudio Descalzi? Un Rex Tillerson gli può forse tenere testa. Ma voi ve l’immaginate il teatrino di Di Maio, Grillo e Casaleggino seduti davanti a Descalzi? Se li mangia vivi in 11 minuti, li rigira da fargli venire la labirintite mentre con la mano destra telefona a Igor Sechin di Rosneft. Ma non sto scherzando, c’è di mezzo la nostra vita, Cristo». E tutti i settori citati sopra? «Mario Monti è una bestia umana, ma Monti in mezza giornata fa e pensa quello che tutti i vertici 5S messi assieme fanno e pensano in sei mesi». Fico e la Taverna coi diplomi aziendali? «Io e l’insider di Wall Street per 30 anni, Warren Mosler, incontrammo a Roma alcuni deputati 5 Stelle della commissione bilancio: si doveva parlare di macroeconomia dello Stato, e ’sti ragazzini bofonchiavano proposte per modificare la partita doppia».
Obiezione corrente: saranno degli sprovveduti, come del resto anche gli altri politici italioti; se non altro, i 5 Stelle almeno loro sono onesti. «Tutto sbagliato», sentenzia Barnard. «Il pericolo più micidialmente insidioso del Movimento 5 Stelle è che sono dei travestiti, tutti». Ovvero: «Non solo sono dei totali incompetenti come gli altri, ma sono omertosi perché sanno benissimo cosa sia la porcata del loro partito-azienda: cioè sanno dove i CasaleggioForProfit vogliono andare a parare, a spese di 60 milioni d’italiani, fra amicizie americane e banchieri dell’Ambrosetti. Sanno che Grillo è marcio fino al collo, ma, al contrario dei piddini o dei leghisti, i 5 Stelle vivono nello stesso ricatto della prostituta moldava schiava, a cui i papponi hanno sequestrato il passaporto e che se sgarra spaccano poi le ossa alla sua famiglia a casa. Questo è. E ’sti tizi si sono spacciati per “la speranza”. Ma ormai ci sono, si moltiplicano come l’E.coli nell’intestino». E allora ok, «ammaliamoci di 5 Stelle per qualche anno, ma poi almeno saremo immunizzati». Parola di Tucidide. O meglio di Paolo Barnard. Che a marzo, giura, ai 5 Stelle farà il peggior dispetto possibile: votarli.
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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Castelfrigo, il distretto delle carni: finte coop, stranieri “sotto ricatto”. E l’imprenditore dice: “Scegliete il sindacato giusto” – REPORTAGE
di Giulia Zaccariello | 24 gennaio 2018
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Lavorare per 10, 12 ore, a volte addirittura 14. In un solo giorno. Con pause per il bagno conquistate con fatica, quasi fosse una concessione, mentre quintali di carne scorrono veloci sul nastro: i ritmi impongono a ciascun operaio di pulire decine, anche centinaia di pezzi. Sono questi i racconti che fanno da sfondo alla protesta degli ormai ex-operai in appalto della Castelfrigo, azienda di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, dove si sezionano parti di maiali, in particolare pancette e gole. Qui i lavoratori lasciati a casa nell’autunno del 2017 dalle coop Work Service e Ilia D.A (a cui la Castelfrigo aveva dato in appalto i servizi di logistica) hanno superato il 90esimo giorno di sciopero. E da oltre un mese stanno vivendo, giorno e notte, davanti allo stabilimento, nelle tende montate dalla Flai-Cgil, dandosi il cambio per il presidio notturno e combattendo il freddo umido che punge la pianura, allungando le mani su una sorta di bidone stufa, utile anche per scaldare il cibo.

Sono tutti stranieri, arrivano in gran parte dall’Albania, dal Ghana, dalla Costa d’Avorio e dalla Cina. “Perché accettiamo queste condizioni? Il più grande problema di uno straniero è rinnovare il permesso di soggiorno e per farlo abbiamo bisogno di un contratto. È un ricatto”. E così spesso firmano di tutto, diventano soci o addirittura presidenti delle cooperative. Lulja Harum, 30enne albanese, ad esempio, è stato per molto tempo presidente di una cooperativa a sua insaputa. Lo ha scoperto solo quando la Guardia di Finanza ha bussato a casa sua e gli ha detto che avrebbe dovuto saldare un debito di 1milione e 700mila euro. “Mi avevano detto di firmare e stare tranquillo, che in questo modo avrei avuto il lavoro – racconta a fatica davanti alla telecamera – ma non io non sapevo né leggere, né scrivere”. Il meccanismo lo spiega Umberto Franciosi, segretario della Flai Cgil Emilia Romagna che insieme ad altri suoi colleghi si dà il cambio regolarmente per garantire una presenza costante al sit-in. “Ogni 2 o 3 anni, queste false cooperative si sciolgono perché capeggiate da prestanome nullatenenti, lasciando grossi debiti di Iva non versata, di Irap non pagata e di mancati contributi”.
Perché accettiamo queste condizioni? Il più grande problema di uno straniero è rinnovare il permesso di soggiorno e per farlo abbiamo bisogno di un contratto. È un ricatto

Ogni mattina, all’alba, chi protesta fuori dall’azienda vede gli ex colleghi varcare i cancelli dello stabilimento per andare al lavoro. Tra loro ci sono anche i 52 che non hanno scioperato, riassunti per 6 mesi tramite una società interinale, grazie a un accordo sottoscritto dalla Fai-Cisl e sotto accusa dalla Cgil: “Per la prima volta in Italia l’esercizio del diritto di sciopero è diventato elemento formale di discriminazione dei lavoratori in un accordo sindacale”. Ma se la Cisl difende le modalità con cui ha portato avanti al vertenza, in un audio registrato di nascosto nel 2016 durante un’assemblea con i lavoratori si sente il proprietario della Castelfrigo, Roberto Ciriesi, dire chiaramente agli operai delle coop di “scegliere il sindacato giusto”. Ma non solo: nello stesso video Ciriesi se la prende con chi ha iniziato a protestare (i primi scioperi sono dell’inizio del 2016 e hanno portato all’applicazione del Contratto nazionale dell’industria Alimentare), reo a suo parere di aver attirato i controlli dell’ispettorato del lavoro e della Finanza. Il Fatto.it ha contattato la Castelfrigo per avere un commento, ma l’azienda “in questo momento ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione”.
Per la prima volta in Italia l’esercizio del diritto di sciopero è diventato elemento formale di discriminazione dei lavoratori in un accordo sindacale

Le storie si replicano, quasi sempre con lo stesso copione, se ci si sposta nelle altre aziende delle carni del modenese. Un settore che vale 3 miliardi di euro, con 170 imprese, molte delle quali si avvalgono di cooperative per tagliare i costi: secondo la Cgil dei 5mila occupati del distretto agroalimentare, circa 1500 vivono condizioni di lavoro simili a quelli della Castelfrigo. Numero che cresce se si considera tutta Italia, e raggiunge i 17mila lavoratori. “Le responsabilità – spiega Franciosi – sono delle imprese che per abbattere i costi di produzione utilizzano queste forme di lavoro, ma anche della politica. Sono state cambiate ad hoc alcune leggi, a partire dalla legge Biagi che ha completamente tolto il reato penale per l’intermediazione illecita di manodopera. Per arrivare fino al Jobs act, con la depenalizzazione della somministrazione irregolare di manodopera. Una vera manna dal cielo per queste imprese”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... e/4107733/
erding
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da erding »

Barnard: voto i 5 Stelle, sono la peggior peste.

Vacciniamoci!!


Ricordo male?
Montanelli, senza dire che lo avrebbe votato, disse qualcosa di simile su Berlusconi a proposito del vaccinarsi.

Un saluto erding
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