Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
....LOTTA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI...
Elezioni, Di Battista: “Grazie alla comunicazione di Renzi tutti sanno che noi versiamo ai cittadini, Berlusconi a Cosa Nostra”
di F. Q. | 16 febbraio 2018
83
VIDEO:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... e=category
4,5 mila
Più informazioni su: Alessandro Di Battista, La7, PD, Silvio Berlusconi
“Grazie a Renzi e alla sua comunicazione oggi tutti sanno che noi versiamo ai cittadini, e Berlusconi invece a Cosa Nostra”. Lo ha detto Alessandro Di Battista, in collegamento con L’aria che tira su La7 da Recanati. “Ci sono italiani che si vergognano di Berlusconi che ha pagato Cosa nostra, che alzano la testa e che non dicono signor sì davantia alla mafia”
Elezioni, Di Battista: “Grazie alla comunicazione di Renzi tutti sanno che noi versiamo ai cittadini, Berlusconi a Cosa Nostra”
di F. Q. | 16 febbraio 2018
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“Grazie a Renzi e alla sua comunicazione oggi tutti sanno che noi versiamo ai cittadini, e Berlusconi invece a Cosa Nostra”. Lo ha detto Alessandro Di Battista, in collegamento con L’aria che tira su La7 da Recanati. “Ci sono italiani che si vergognano di Berlusconi che ha pagato Cosa nostra, che alzano la testa e che non dicono signor sì davantia alla mafia”
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Re: Diario della caduta di un regime.
BANDA HACKER IN AZIONE
PiazzaPulita, Giorgia Meloni e le domande sull’antifascismo. La leader di Fratelli d’Italia sbotta: “Mi avete rotto le palle…”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... e=category
Giorgia Meloni si sfoga in diretta tv, durante la trasmissione Piazzapulita, su La7. “Mi sono rotta le palle – urla la leader di Fratelli d’Italia in studio intervistata dal conduttore Formigli, e da Marco Da Milano e Massimo Giletti – ogni volte devo fare una lezione di storia, invece vorrei parlare di questo millennio e di quello che interessa agli italiani”
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Re: Diario della caduta di un regime.
IlFattoQuotidiano.it / Elezioni Politiche 2018
Elezioni, sui social è Berlusconi il politico più odiato davanti a Renzi e Salvini. Ma i partiti più insultati sono il Pd e il M5s
I dati diffusi da D-Link, un’azienda leader nel settore della tecnologia wireless e del networking, dopo un’accurata indagine su quasi 2 milioni di contenuti web, tra tweet, post e commenti, pubblicati dal 1 gennaio al 12 febbraio 2018, e legati alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Ci si accanisce meno su Luigi Di Maio e Pietro Grasso. Ma anche su Lega e Forza Italia
di Davide Turrini | 17 febbraio 2018
88
639
Più informazioni su: Forza Italia, Lega Nord, Luigi di Maio, Matteo Renzi, Matteo Salvini, Movimento 5 Stelle, PD, Silvio Berlusconi
Vince sempre lui. Il politico più odiato e insultato sui social è Silvio Berlusconi. A ridosso seguono comunque Matteo Renzi e Matteo Salvini. Lo ha scoperto la D-Link, un’azienda leader nel settore della tecnologia wireless e del networking, dopo un’accurata indagine su quasi 2 milioni di contenuti web, tra tweet, post e commenti, pubblicati dal 1 gennaio al 12 febbraio 2018, e legati alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo.
Il leader di Forza Italia è infatti destinatario del 23% degli insulti personali online, seguito da Salvini e Renzi entrambi al 21%. Ci si accanisce meno su Luigi Di Maio e Pietro Grasso (rispettivamente a quota 11% e 8% delle ingiurie). La classifica invece si ribalta se ad essere analizzato è l’astio verso i partiti politici. Da questa prospettiva l’accanimento è indirizzato maggiormente verso il Pd (39%), poi al Movimento 5 Stelle (34%). A seguire, ma molti staccati, la Lega Nord (12%), CasaPound (5%) e, per ultima, Forza Italia con il 4%.
Prendendo come base solo i commenti con insulti e volgarità, l’identikit dell’elettore più “arrabbiato” risulta un uomo (68% contro il 32% delle donne) che vive nel Lazio (che nonostante produca meno contenuti in termini assoluti, precede la Lombardia). Facendo, invece, un rapporto su tutti i contenuti su base regionale i più scontenti risultano gli abitanti del Centro Nord con in vetta l’Emilia Romagna (29% i contenuti “negativi” rispetto al totale di quelli prodotti), seguono la Toscana (28%), il Lazio (26%), la Lombardia e il Piemonte (a 25%).
Tra i quasi 2 milioni di contenuti analizzati, perlopiù messaggi verso i candidati, i partiti o verso altri elettori, emerge come il 38% di questi (circa 750.000) è connotato da negatività e ben 135.000 contengono volgarità o insulti espliciti. I messaggi che augurano la morte (o minacciano di uccidere) sono più di 15.000, quelli che contengono riferimenti alla violenza quasi 19.000. Solo l’11% dei contenuti è etichettabile come positivo. D-Link ha fornito al fattoquotidiano.it anche la classifica delle parole volgari e degli insulti più pubblicati e condivisi online. La sfida è vinta da “caXXo” con 12.884 apparizioni; a pochissima distanza il ceppo legato all’augurio di passare a miglior vita “Muori/morite/morire” (12.844); al terzo posto la sempiterna, anzi il sempiterno epiteto “merda” (9.821); quarto “schifo” (9.025); quinto il florilegio cattolico “Dio-Gesù-Cristo-Madonna” (7.153); infine a scorrere verso il basso “coglione” (5.935), “ladr*” (4.375), “Troia/Puttana” (2.525), “stronzo” (1.406), “bastard*” (844).
I momenti più critici della campagna elettorale, con relativi picchi verso l’alto di insulti sono stati: il 4 gennaio (sacchetti bio); 10 gennaio (Berlusconi supporta la candidatura di Attilio Fontana a governatore della Lombardia); 18 gennaio (cambio del simbolo M5s); 29 gennaio (presentazione delle liste); 3 febbraio (fatti di Macerata); 12 febbraio (il caso del Museo Egizio). “Questi dati sono drammatici perché evidenziano come si stia diffondendo una dialettica della violenza che viaggia soprattutto online. Ormai non è più possibile fare a meno di internet ma proprio per questo bisogna capire che non ci può più essere distinzione tra un comportamento online e offline, le conseguenze sono sempre reali”, ha dichiarato Stefano Nordio, vice presidente D-Link Europe. A seguito dell’indagine online, la D-Link ha voluto lanciare anche un hashtag – #ConnettitiResponsabilmente – per promuovere un utilizzo responsabile della connettività e incentivare un comportamento positivo online.
Elezioni, sui social è Berlusconi il politico più odiato davanti a Renzi e Salvini. Ma i partiti più insultati sono il Pd e il M5s
I dati diffusi da D-Link, un’azienda leader nel settore della tecnologia wireless e del networking, dopo un’accurata indagine su quasi 2 milioni di contenuti web, tra tweet, post e commenti, pubblicati dal 1 gennaio al 12 febbraio 2018, e legati alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Ci si accanisce meno su Luigi Di Maio e Pietro Grasso. Ma anche su Lega e Forza Italia
di Davide Turrini | 17 febbraio 2018
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Più informazioni su: Forza Italia, Lega Nord, Luigi di Maio, Matteo Renzi, Matteo Salvini, Movimento 5 Stelle, PD, Silvio Berlusconi
Vince sempre lui. Il politico più odiato e insultato sui social è Silvio Berlusconi. A ridosso seguono comunque Matteo Renzi e Matteo Salvini. Lo ha scoperto la D-Link, un’azienda leader nel settore della tecnologia wireless e del networking, dopo un’accurata indagine su quasi 2 milioni di contenuti web, tra tweet, post e commenti, pubblicati dal 1 gennaio al 12 febbraio 2018, e legati alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo.
Il leader di Forza Italia è infatti destinatario del 23% degli insulti personali online, seguito da Salvini e Renzi entrambi al 21%. Ci si accanisce meno su Luigi Di Maio e Pietro Grasso (rispettivamente a quota 11% e 8% delle ingiurie). La classifica invece si ribalta se ad essere analizzato è l’astio verso i partiti politici. Da questa prospettiva l’accanimento è indirizzato maggiormente verso il Pd (39%), poi al Movimento 5 Stelle (34%). A seguire, ma molti staccati, la Lega Nord (12%), CasaPound (5%) e, per ultima, Forza Italia con il 4%.
Prendendo come base solo i commenti con insulti e volgarità, l’identikit dell’elettore più “arrabbiato” risulta un uomo (68% contro il 32% delle donne) che vive nel Lazio (che nonostante produca meno contenuti in termini assoluti, precede la Lombardia). Facendo, invece, un rapporto su tutti i contenuti su base regionale i più scontenti risultano gli abitanti del Centro Nord con in vetta l’Emilia Romagna (29% i contenuti “negativi” rispetto al totale di quelli prodotti), seguono la Toscana (28%), il Lazio (26%), la Lombardia e il Piemonte (a 25%).
Tra i quasi 2 milioni di contenuti analizzati, perlopiù messaggi verso i candidati, i partiti o verso altri elettori, emerge come il 38% di questi (circa 750.000) è connotato da negatività e ben 135.000 contengono volgarità o insulti espliciti. I messaggi che augurano la morte (o minacciano di uccidere) sono più di 15.000, quelli che contengono riferimenti alla violenza quasi 19.000. Solo l’11% dei contenuti è etichettabile come positivo. D-Link ha fornito al fattoquotidiano.it anche la classifica delle parole volgari e degli insulti più pubblicati e condivisi online. La sfida è vinta da “caXXo” con 12.884 apparizioni; a pochissima distanza il ceppo legato all’augurio di passare a miglior vita “Muori/morite/morire” (12.844); al terzo posto la sempiterna, anzi il sempiterno epiteto “merda” (9.821); quarto “schifo” (9.025); quinto il florilegio cattolico “Dio-Gesù-Cristo-Madonna” (7.153); infine a scorrere verso il basso “coglione” (5.935), “ladr*” (4.375), “Troia/Puttana” (2.525), “stronzo” (1.406), “bastard*” (844).
I momenti più critici della campagna elettorale, con relativi picchi verso l’alto di insulti sono stati: il 4 gennaio (sacchetti bio); 10 gennaio (Berlusconi supporta la candidatura di Attilio Fontana a governatore della Lombardia); 18 gennaio (cambio del simbolo M5s); 29 gennaio (presentazione delle liste); 3 febbraio (fatti di Macerata); 12 febbraio (il caso del Museo Egizio). “Questi dati sono drammatici perché evidenziano come si stia diffondendo una dialettica della violenza che viaggia soprattutto online. Ormai non è più possibile fare a meno di internet ma proprio per questo bisogna capire che non ci può più essere distinzione tra un comportamento online e offline, le conseguenze sono sempre reali”, ha dichiarato Stefano Nordio, vice presidente D-Link Europe. A seguito dell’indagine online, la D-Link ha voluto lanciare anche un hashtag – #ConnettitiResponsabilmente – per promuovere un utilizzo responsabile della connettività e incentivare un comportamento positivo online.
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Re: Diario della caduta di un regime.
.....SENZA ESCLUSIONE DI COLPI
Dagospia
Media e tv
Politica
Business
Cafonal
Cronache
Sport
17 feb 2018 13:53
GNOCCHI AL PESTO! DOPO LA "CLARETTA PETACCI MAIALA", IL COMICO ANCORA NEL MIRINO DELLA DESTRA PER I GIUDIZI SU SALVINI - "HA DETTO CHE NELL'ITALIA CHE HA IN TESTA SI RISPETTANO LE REGOLE. LA VERA NOTIZIA È CHE LUI ABBIA IN TESTA QUALCOSA"
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17 feb 2018 13:53
GNOCCHI AL PESTO! DOPO LA "CLARETTA PETACCI MAIALA", IL COMICO ANCORA NEL MIRINO DELLA DESTRA PER I GIUDIZI SU SALVINI - "HA DETTO CHE NELL'ITALIA CHE HA IN TESTA SI RISPETTANO LE REGOLE. LA VERA NOTIZIA È CHE LUI ABBIA IN TESTA QUALCOSA"
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Re: Diario della caduta di un regime.
NON C''?
?
Boschi, campagna elettorale col banchiere renziano. Azionisti Sparkasse:
?
Boschi, campagna elettorale col banchiere renziano. Azionisti Sparkasse:
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Re: Diario della caduta di un regime.
NON C'E' BISOGNO DI A A VOTre
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Re: Diario della caduta di un regime.
NON C'E' BISOGNO DI A A VOTre
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Re: Diario della caduta di un regime.
ùùùùù
NON C'E' BISOGNO DI ANDARE A VOTARE!!!! IL FASCIO 2.0 E' GIA' QUI
QUELLO PRESENTE SOPRA E L'IMPEDIMENTO DEI FASCISTI DI PINOCCHIO MUSSOLONI
NON C'E' BISOGNO DI ANDARE A VOTARE!!!! IL FASCIO 2.0 E' GIA' QUI
QUELLO PRESENTE SOPRA E L'IMPEDIMENTO DEI FASCISTI DI PINOCCHIO MUSSOLONI
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Re: Diario della caduta di un regime.
Boschi, campagna elettorale col banchiere renziano. Azionisti Sparkasse:IMPEDITO DAL FASCIO
PER GENTILE CONCESSIONE DEL FASCIO RENZUSCONI, IL TITOLO COMPLETO
Boschi, campagna elettorale col banchiere renziano. Azionisti Sparkasse: “Anche qui una piccola Etruria”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4167017/
PER GENTILE CONCESSIONE DEL FASCIO RENZUSCONI, IL TITOLO COMPLETO
Boschi, campagna elettorale col banchiere renziano. Azionisti Sparkasse: “Anche qui una piccola Etruria”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4167017/
Ultima modifica di UncleTom il 18/02/2018, 12:26, modificato 3 volte in totale.
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Re: Diario della caduta di un regime.
I 5 STELLE SONO DEI PELABROCCHI, NON SONO ALL'ALTEZZA. MA PIUTTOSTO CHE CONFERMARE I FASCISTI DELLA BANDA RENZUSCONI, ITALIANI VOTATE IN MASSA I 5 STELLE.
E' SOLO RITARDARE IL RITORNO DEI FASCISTI, NULLA PIU'
E' SOLO RITARDARE IL RITORNO DEI FASCISTI, NULLA PIU'
Chi c’è in linea
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