Renzi
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Re: Renzi
(L'INTERRZIONE<<BCFR)L'INTERRUZIONE CHE AVETE LETTO NELL'ARTICOLO DI SCANZI E' OPERA DELLE SQUADRACCE RENZIANE FASCISTE IN
^^^^^^^^^
VERSIONE CORRETTA DOPO L'ENNESIMO INTERVENTO DEI NUOVI FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO
L'INTERRUZZIONE CHE AVETE LETTO NELL'ARTICOLO DI SCANZI E' OPERA DELLE SQUADRACCE FASCISTE RENZIANE, IN SERVIZIO QUESTA NOTTE.
PROSEGUENDO
Così , per stroncare ogni speranza, è intervenuto il curatore fallimentare di sempre: Matteo Renzi.
Domenica la DiversamenteLince di Rignano ha di nuovo raso al suolo il Pd, prima da Lucia
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
PER CHI NON AVESSE LETTO I POST PRECEDENTI, MI SCUSO PER LA FORMA POCO CORRETTA, MA LA DEVO LASCIARE COME PROVA TESTIMONIALE PER LA POLIZIA POSTALE DI MILANO.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Annunziata e poi con un post mitologico.
Leggiamolo insieme: “Colpisce, semmai, il silenzio degli intellettuali, dellle cantnti , degli attori, dei commentatori che in questi mesi ci hanno spiegato che i Cinque Stelle erano la vera sinistra.
Mentre Beppe Grillo che stacca un biglietto per Pontida è il vero rappresentante, francescano si direbbe del proletariato.
Tesi suggestiva.
Chissà se qualcuno di questi intellettuali-cantanti-attori-commentatori sentirà il bisogno di dire qualcosa nei prossimi giorni”.
Perculando milioni di persone che hanno creduto nel M5S, Renzi si è garantito il disprezzo eterno.
Strategia finissima.
Le sue parole contengono poi quell'antico paraculismo che è la cifra della Lince Guizzante del Valdarno: prima ha tifato per il tanto peggio tanto meglio, bombardando l'eventuale dialogo Di Maio- Martina.
Ora finge di dolersi che i 5 Stelle siano diventati fascisti, nazisti e magari anche fandi Nardella.
Genio.
Ogni volta che parla, Renzi riesce a stare sulle palle a tutti.
Impeccabile il commento di Alessandro Robecchi, certo non un fan del governo Salvimaio:”Niente da farenon ci ha ancora capito un caXXo”.
Parare ancora di Renzi è come sparare alla croce rossa.
Un giorno dice che smette, quello dopo sidà al tennis, quello dopo fa conferenze in giro per il mondo (dove, e qui che c'è del talento, si fa pagare per insegnare agli altri come distrugger un partito).
Se ogni crollo ha la sua immagine che racchiude la fine di un'era(?), quella di Renzi è accaduta al Senato quando si votava la fiducia: lui che parlava, appesantito sbiadito, mentre Di Maio sghignazzava e Salvini lo guardava con supponenza definitiva.
Una mattanza.
Al post di Renzi, che ce l'avevainnanzitutto col Fatto, si potrebbe rispondere in tanti modi.
^^^^^^^^^
VERSIONE CORRETTA DOPO L'ENNESIMO INTERVENTO DEI NUOVI FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO
L'INTERRUZZIONE CHE AVETE LETTO NELL'ARTICOLO DI SCANZI E' OPERA DELLE SQUADRACCE FASCISTE RENZIANE, IN SERVIZIO QUESTA NOTTE.
PROSEGUENDO
Così , per stroncare ogni speranza, è intervenuto il curatore fallimentare di sempre: Matteo Renzi.
Domenica la DiversamenteLince di Rignano ha di nuovo raso al suolo il Pd, prima da Lucia
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PER CHI NON AVESSE LETTO I POST PRECEDENTI, MI SCUSO PER LA FORMA POCO CORRETTA, MA LA DEVO LASCIARE COME PROVA TESTIMONIALE PER LA POLIZIA POSTALE DI MILANO.
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Annunziata e poi con un post mitologico.
Leggiamolo insieme: “Colpisce, semmai, il silenzio degli intellettuali, dellle cantnti , degli attori, dei commentatori che in questi mesi ci hanno spiegato che i Cinque Stelle erano la vera sinistra.
Mentre Beppe Grillo che stacca un biglietto per Pontida è il vero rappresentante, francescano si direbbe del proletariato.
Tesi suggestiva.
Chissà se qualcuno di questi intellettuali-cantanti-attori-commentatori sentirà il bisogno di dire qualcosa nei prossimi giorni”.
Perculando milioni di persone che hanno creduto nel M5S, Renzi si è garantito il disprezzo eterno.
Strategia finissima.
Le sue parole contengono poi quell'antico paraculismo che è la cifra della Lince Guizzante del Valdarno: prima ha tifato per il tanto peggio tanto meglio, bombardando l'eventuale dialogo Di Maio- Martina.
Ora finge di dolersi che i 5 Stelle siano diventati fascisti, nazisti e magari anche fandi Nardella.
Genio.
Ogni volta che parla, Renzi riesce a stare sulle palle a tutti.
Impeccabile il commento di Alessandro Robecchi, certo non un fan del governo Salvimaio:”Niente da farenon ci ha ancora capito un caXXo”.
Parare ancora di Renzi è come sparare alla croce rossa.
Un giorno dice che smette, quello dopo sidà al tennis, quello dopo fa conferenze in giro per il mondo (dove, e qui che c'è del talento, si fa pagare per insegnare agli altri come distrugger un partito).
Se ogni crollo ha la sua immagine che racchiude la fine di un'era(?), quella di Renzi è accaduta al Senato quando si votava la fiducia: lui che parlava, appesantito sbiadito, mentre Di Maio sghignazzava e Salvini lo guardava con supponenza definitiva.
Una mattanza.
Al post di Renzi, che ce l'avevainnanzitutto col Fatto, si potrebbe rispondere in tanti modi.
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Re: Renzi
DA
RENZU
SCONI
Prefazione di Marco Travaglio
Quando cadde il terzo e finora ultimo governo Berlusconi,neln novembre del 2011, Paolon Mieli vaticinò per l'Italia lo stesso scenario che si verificò nell'Impero Romano alla morte di Nerone nel 68 d.C..
L'imperatore dittatore era stato una figura talmente ingombrante che, dopo di lui, non si riuscì a trovare per un bel pezzo0 uno straccio di successore all'altezza.
Infatti, si susseguirono in pochi mesi tre governicchi guidati da altrettanto sfigati, nessuno dei quali riusciva a riempire quel vuoto: tant'è che durarono tutti e tre lospazio di unj mattino.
Il primo fu Galba, vecchio grand commis, noto per la crudeltà e l'esperienza in questioni finanziarie:
un tecnico che, per risanare i bilanci sfondati dal predecessore, aumentò le tasse al popolo e alle provincie a lui ostili.
Durò sette mesi, poi morì ammazzato in una congiura.
Il secondo fu Otone, restò in sella tre mesi, poi si tolse la vita.
Iln terzo fu Vitiello, resistè otto mesi , poi morì ammazzato.
Il cerchio della sfiga lo chiuse il grande Vespasiano, che rimise in piedi l'impero e regnò 10anni.
La stessa scena è seguita alla caduta (purtroppo provvisoria) del Caimano.
Il tecnocrate Monti è la fotocopia di Galba.
Enrico Letta è la reincarnazione di Otone, per la palese incapacità, per la breve durata e sopratutto per il suicidio.
Renzi è Vitiello, il terzo ominicchio che doveva rottamare tutti ed è finito rottamato dagli elettori alla velocità della luce con l'uno-due delle elezioni comunali e del referendum del 2016 che ha segnato la fine del suo primo efinora ultimo governo, ma non la fine della sua Via Crucis, proseguita in veste di segretario del Pd con le scoppole alle Comunali e alle Regionali siciliane del 2017, in attesa delle Politiche del 2018.
Se è sopravissuto così a lungo ai suoi fiaschi, almeno nel Pd, è solo perché nel centrosinistra non si intravvede neppure l'ombra di un Vespasiano che tiri la catena.
Infattia Palazzo Chigi è arrivato Gentiloni.
E ho detto tutto.
Dopo questa premessa, il lettore di questo libro obietterà: che senso ha allora paragonare Renzi a Berlusconi, di cui tutto si può dire fuorchè sia un paerdente nato, un fenomeno passeggero, insomma un Vitellio?
Leggete Renzusconi di Andrea Scanzi e vedrete che il paragone un senso ce l'ha eccome.
Perchè i due – anagrafe, aziende, P2, mafia, tangenti, fondi neri, processi e forse olgettine a parte-
si somigliano parechhio.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
INTERMEZZO PERSONALE
SE COME AFFERMA TRAVAGLIO “i due si somigliano molto.”, LA DOMANDA SORGE SPONTANEA:
MA AGLI ITALIANI, SOPRATTUTTO QUELLI DI SINISTRA, NON GLI ERANO BAST6ATI 20 ANNI DI BERLUSCONISMO PER CAPIRE COME FUNZIONAVA L'AMBARADAN??????
AVEVANO PROPRIO BISOGNO DI UN RENZUSCONI ANCHE NEL LORO PARTITO?????
ORAMAI SUI QUOTIDIANI SCORRE LA VOLGARITA'. CEDO ANCH'IO A QUESTA NUOVA
MODA.
I VECCHI MILANESI IN QUESTI CASI USAVANO IL DETTO:
“A CERTA GENT, L'E' PUSE' FACIL METTEGHEL NEL CU' CHE NEL CO'”
DOVE CU' , PENSO CHE NON ABBIA BISOGNO DI TRADUZIONE, MENTRE CO' IN MILANESE STA PER TESTA.
METTEGHEL STA PER “METTERGLIELO”
IN ITALIANO, MA PERDE LA POESIA, SI TRADUCE IN:
A CERTA GENTE E' PIU' FACILE METTERGLIELO NEL CULO CHE IN TESTA.
SE SIAMO RIDOTTI A QUESTO PUNTO NON C'E' PIU' NIENTE DA FARE.
E QUI RITORNA LA SOLITA DOMANDA DI FONDO :
CHE SENSO HA LA VITA???????????????????????
IN QUESTI CASI COME IN TANTISSIMI ALTRI, DI QUESTA FASE DISGRAZIATA DELLA STORIA ITALIANA, IL PENSIERO CORRE AI QUEI RAGAZZI E RAGAZZE CHE SI SONO FATTI IMPICCARE AGLI ALBERI LUNGO I VIALI DELLA LOMELLINA E CHE NON AVEVANO RAGGIUNTO NEPPURE I VENT'ANNI.
LO HANNO FATTO TRA IL '43 E IL '45 PER LIBERARE L'ITALIA DAL FASCISMO.
ALMENO, LORO CREDEVANO COSI'.
MA NE E' VALSA LA PENA SE STIAMO PORTANDO QUESTO STRAMALEDETTO PAESE INDIETRO DI CENT'ANNI?????????????????????????????????????????????????????????
GLI ABITANTI DI QUESTO PAESE SI DIVIDONO SOSTANZIALMENTE IN DUE CATEGORIE.
I CREDENTI IN UNA SECONDA VITA, E CHI PENSA CHE QUANDO E' FINITA E' FINITA PER SEMPRE.
COSA SIGNIFICA AVERE LUCE E VITA PER SOLI VENT'ANNI.
E' DA CRIMINALI NON AVERE RISPETTO PER CHI HA SACRIFICATO LA PROPRIA VITA PER DARE AGLI ALTRI UNA VITA MIGLIORE.
E I CRIMINALI SIAMO NOI.
CONTINUA
RENZU
SCONI
Prefazione di Marco Travaglio
Quando cadde il terzo e finora ultimo governo Berlusconi,neln novembre del 2011, Paolon Mieli vaticinò per l'Italia lo stesso scenario che si verificò nell'Impero Romano alla morte di Nerone nel 68 d.C..
L'imperatore dittatore era stato una figura talmente ingombrante che, dopo di lui, non si riuscì a trovare per un bel pezzo0 uno straccio di successore all'altezza.
Infatti, si susseguirono in pochi mesi tre governicchi guidati da altrettanto sfigati, nessuno dei quali riusciva a riempire quel vuoto: tant'è che durarono tutti e tre lospazio di unj mattino.
Il primo fu Galba, vecchio grand commis, noto per la crudeltà e l'esperienza in questioni finanziarie:
un tecnico che, per risanare i bilanci sfondati dal predecessore, aumentò le tasse al popolo e alle provincie a lui ostili.
Durò sette mesi, poi morì ammazzato in una congiura.
Il secondo fu Otone, restò in sella tre mesi, poi si tolse la vita.
Iln terzo fu Vitiello, resistè otto mesi , poi morì ammazzato.
Il cerchio della sfiga lo chiuse il grande Vespasiano, che rimise in piedi l'impero e regnò 10anni.
La stessa scena è seguita alla caduta (purtroppo provvisoria) del Caimano.
Il tecnocrate Monti è la fotocopia di Galba.
Enrico Letta è la reincarnazione di Otone, per la palese incapacità, per la breve durata e sopratutto per il suicidio.
Renzi è Vitiello, il terzo ominicchio che doveva rottamare tutti ed è finito rottamato dagli elettori alla velocità della luce con l'uno-due delle elezioni comunali e del referendum del 2016 che ha segnato la fine del suo primo efinora ultimo governo, ma non la fine della sua Via Crucis, proseguita in veste di segretario del Pd con le scoppole alle Comunali e alle Regionali siciliane del 2017, in attesa delle Politiche del 2018.
Se è sopravissuto così a lungo ai suoi fiaschi, almeno nel Pd, è solo perché nel centrosinistra non si intravvede neppure l'ombra di un Vespasiano che tiri la catena.
Infattia Palazzo Chigi è arrivato Gentiloni.
E ho detto tutto.
Dopo questa premessa, il lettore di questo libro obietterà: che senso ha allora paragonare Renzi a Berlusconi, di cui tutto si può dire fuorchè sia un paerdente nato, un fenomeno passeggero, insomma un Vitellio?
Leggete Renzusconi di Andrea Scanzi e vedrete che il paragone un senso ce l'ha eccome.
Perchè i due – anagrafe, aziende, P2, mafia, tangenti, fondi neri, processi e forse olgettine a parte-
si somigliano parechhio.
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INTERMEZZO PERSONALE
SE COME AFFERMA TRAVAGLIO “i due si somigliano molto.”, LA DOMANDA SORGE SPONTANEA:
MA AGLI ITALIANI, SOPRATTUTTO QUELLI DI SINISTRA, NON GLI ERANO BAST6ATI 20 ANNI DI BERLUSCONISMO PER CAPIRE COME FUNZIONAVA L'AMBARADAN??????
AVEVANO PROPRIO BISOGNO DI UN RENZUSCONI ANCHE NEL LORO PARTITO?????
ORAMAI SUI QUOTIDIANI SCORRE LA VOLGARITA'. CEDO ANCH'IO A QUESTA NUOVA
MODA.
I VECCHI MILANESI IN QUESTI CASI USAVANO IL DETTO:
“A CERTA GENT, L'E' PUSE' FACIL METTEGHEL NEL CU' CHE NEL CO'”
DOVE CU' , PENSO CHE NON ABBIA BISOGNO DI TRADUZIONE, MENTRE CO' IN MILANESE STA PER TESTA.
METTEGHEL STA PER “METTERGLIELO”
IN ITALIANO, MA PERDE LA POESIA, SI TRADUCE IN:
A CERTA GENTE E' PIU' FACILE METTERGLIELO NEL CULO CHE IN TESTA.
SE SIAMO RIDOTTI A QUESTO PUNTO NON C'E' PIU' NIENTE DA FARE.
E QUI RITORNA LA SOLITA DOMANDA DI FONDO :
CHE SENSO HA LA VITA???????????????????????
IN QUESTI CASI COME IN TANTISSIMI ALTRI, DI QUESTA FASE DISGRAZIATA DELLA STORIA ITALIANA, IL PENSIERO CORRE AI QUEI RAGAZZI E RAGAZZE CHE SI SONO FATTI IMPICCARE AGLI ALBERI LUNGO I VIALI DELLA LOMELLINA E CHE NON AVEVANO RAGGIUNTO NEPPURE I VENT'ANNI.
LO HANNO FATTO TRA IL '43 E IL '45 PER LIBERARE L'ITALIA DAL FASCISMO.
ALMENO, LORO CREDEVANO COSI'.
MA NE E' VALSA LA PENA SE STIAMO PORTANDO QUESTO STRAMALEDETTO PAESE INDIETRO DI CENT'ANNI?????????????????????????????????????????????????????????
GLI ABITANTI DI QUESTO PAESE SI DIVIDONO SOSTANZIALMENTE IN DUE CATEGORIE.
I CREDENTI IN UNA SECONDA VITA, E CHI PENSA CHE QUANDO E' FINITA E' FINITA PER SEMPRE.
COSA SIGNIFICA AVERE LUCE E VITA PER SOLI VENT'ANNI.
E' DA CRIMINALI NON AVERE RISPETTO PER CHI HA SACRIFICATO LA PROPRIA VITA PER DARE AGLI ALTRI UNA VITA MIGLIORE.
E I CRIMINALI SIAMO NOI.
CONTINUA
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Re: Renzi
DA:
RENZU
SCONI
8. Renzi è un'uomo0 di parola
Lo scorso agosto, Matteo Renzi è andato a Capalbio a presentar3e il suo libro.
La sua è stata un'estate davvero fiammeggiante.
Una volta è tornato pure a imitare l'idea migliore che lui ha di sé, cioè Berlusconi, come faceva nelle feste parrocchiali di Rignano quando mettevano in scena delle versioni caserecce del Maurizio Costanzo Show.
Da queste parole, scolpite nella pietra o anche solo su un Macbook Pro, si evince chiaramente come Matteo Renzi sia un uomo di parola.
Persino più di Berlusconi.
<<Lo dico qui, prendendomene la responsabilità, che se non riesco a superare il bicameralismo perfetto non considero chiusa l'esperienza di governo, considero chiusa la mia esperienza politica>>.
Consiglio dei ministri, 12 marzo 2014
<<O facciamo le riforme, o non ha senso che io stia al governo.
Se non passa la riforma del Senato, finisce la mia storia politica>>.
Tg2, 30 marzo 2015
E' del tutto evidente che se perdo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza politica>>.
Conferenza stampa di fine anno, 29 dicembre 2015
CONTINUA
RENZU
SCONI
8. Renzi è un'uomo0 di parola
Lo scorso agosto, Matteo Renzi è andato a Capalbio a presentar3e il suo libro.
La sua è stata un'estate davvero fiammeggiante.
Una volta è tornato pure a imitare l'idea migliore che lui ha di sé, cioè Berlusconi, come faceva nelle feste parrocchiali di Rignano quando mettevano in scena delle versioni caserecce del Maurizio Costanzo Show.
Da queste parole, scolpite nella pietra o anche solo su un Macbook Pro, si evince chiaramente come Matteo Renzi sia un uomo di parola.
Persino più di Berlusconi.
<<Lo dico qui, prendendomene la responsabilità, che se non riesco a superare il bicameralismo perfetto non considero chiusa l'esperienza di governo, considero chiusa la mia esperienza politica>>.
Consiglio dei ministri, 12 marzo 2014
<<O facciamo le riforme, o non ha senso che io stia al governo.
Se non passa la riforma del Senato, finisce la mia storia politica>>.
Tg2, 30 marzo 2015
E' del tutto evidente che se perdo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza politica>>.
Conferenza stampa di fine anno, 29 dicembre 2015
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Re: Renzi
» Commenti
giovedì 21/06/2018
Che il Pd non sia di sinistra lo dicono i fatti
di Luisella Costamagna | 21 giugno 2018
| 83
Caro Matteo Renzi, domenica è riapparso in tv dalla Annunziata, scamiciato in contesto bucolico, con grata fiorita alle spalle al posto dei “rampicanti” parlamentari, tanto da far balenare il definitivo ritiro a vita privata. Niente, non riesce proprio a farsi da parte, a creare quel vuoto di sé che – solo, forse – potrebbe generare nostalgia, desiderio, “in fondo, non era così male”, “se tornasse”…
Stavolta, almeno, capiamo le ragioni: col caos sullo stadio della Roma che lambisce anche i cinquestelle (i coinvolgimenti Pd ben più sostanziosi e Milano e Sala non menano più scandalo, complici gli omissis mediatici), e soprattutto la linea dura sui migranti e la chiusura dei porti, può tirare acqua al suo mulino, cercando di riconquistare quell’elettorato di sinistra fuggito da lei verso il Sol dell’Avvenire tra le stelle grilline.
Eccola dunque, in stile Giorgione Orto e Cucina, ma con la modernità degli hashtag da Benji e Fede, a menare fendenti contro Salvini il “bullo”, i 5stelle e i loro elettori che si sono fatti abbindolare da fascisti in camicia rossa.
Eccola twittare con spavalderia: “Un abbraccio affettuoso ai filosofi, attori, cantanti che ci dicevano: il Pd non è di sinistra, M5S invece si. Adesso vi guida Salvini, avete fatto la guerra al Matteo sbagliato #altracosa #inmezzora”. A parte il “sì” senza accento, non all’altezza di una (presunta) preparazione che nessuno ha messo in dubbio quando da Firenze fu elevato a Palazzo Chigi; a parte il vago riferimento a fantomatici “filosofi, attori, cantanti”, con cui voleva essere elegante, denotando in realtà i suoi di punti di riferimento: intellettuali e star system (con gli uni compresi nell’altro, visto che ormai sono passati dalle torri d’avorio a ripetitori e compensi tv), invece delle persone comuni che vivono nella realtà e non nei media; a parte tutto questo, sono qui per rassicurarla: il Pd non è di sinistra. So che molti elettori 5Stelle vengono da sinistra e hanno i capelli dritti a vedere Via Almirante o Via Dall’Italia ai migranti.
So che ora aspettano, incrociando le dita e aggrappandosi al contratto di governo, al premier Conte, ai diritti dei rider, al superamento delle ingiustizie commesse (tipo Jobs Act o legge Fornero) o alle cose non fatte (tipo taglio dei vitalizi) dal suo governo e dal Pd.
So che, se non sanno dove andrà il governo giallo-verde – se Salvini fagociterà Di Maio su immigrazione, rom, sicurezza, condono fiscale, contanti e via a “destreggiare” – sanno però che il partito che lei ha guidato alla disfatta, fiaccandone le anime più di sinistra, portate in dote al Nazareno da Berlusconi, Verdini, Alfano, e anticipando molte di queste misure (Minniti, l’aumento delle soglie sull’uso del contante, la voluntary disclosure…), era tutto fuorché di sinistra. Non che la piega destrorsa del Pd sia cominciata con lei – sarebbe attribuirle troppi (de)meriti – ma sicuramente lei ha tolto qualunque dubbio.
Caro Renzi, a dire “il Pd non è di sinistra” sono i fatti, gli elettori e anche i suoi compagni di partito che, proprio per quella ragione, se ne sono andati. I 5Stelle? Vedremo. Nel frattempo sono finiti tra le braccia di Salvini perché lei, invece di farsi da parte, gli ha detto no. Dunque non sia umile, non le si addice: questo governo è anche (de)merito suo.
Un cordiale saluto.
giovedì 21/06/2018
Che il Pd non sia di sinistra lo dicono i fatti
di Luisella Costamagna | 21 giugno 2018
| 83
Caro Matteo Renzi, domenica è riapparso in tv dalla Annunziata, scamiciato in contesto bucolico, con grata fiorita alle spalle al posto dei “rampicanti” parlamentari, tanto da far balenare il definitivo ritiro a vita privata. Niente, non riesce proprio a farsi da parte, a creare quel vuoto di sé che – solo, forse – potrebbe generare nostalgia, desiderio, “in fondo, non era così male”, “se tornasse”…
Stavolta, almeno, capiamo le ragioni: col caos sullo stadio della Roma che lambisce anche i cinquestelle (i coinvolgimenti Pd ben più sostanziosi e Milano e Sala non menano più scandalo, complici gli omissis mediatici), e soprattutto la linea dura sui migranti e la chiusura dei porti, può tirare acqua al suo mulino, cercando di riconquistare quell’elettorato di sinistra fuggito da lei verso il Sol dell’Avvenire tra le stelle grilline.
Eccola dunque, in stile Giorgione Orto e Cucina, ma con la modernità degli hashtag da Benji e Fede, a menare fendenti contro Salvini il “bullo”, i 5stelle e i loro elettori che si sono fatti abbindolare da fascisti in camicia rossa.
Eccola twittare con spavalderia: “Un abbraccio affettuoso ai filosofi, attori, cantanti che ci dicevano: il Pd non è di sinistra, M5S invece si. Adesso vi guida Salvini, avete fatto la guerra al Matteo sbagliato #altracosa #inmezzora”. A parte il “sì” senza accento, non all’altezza di una (presunta) preparazione che nessuno ha messo in dubbio quando da Firenze fu elevato a Palazzo Chigi; a parte il vago riferimento a fantomatici “filosofi, attori, cantanti”, con cui voleva essere elegante, denotando in realtà i suoi di punti di riferimento: intellettuali e star system (con gli uni compresi nell’altro, visto che ormai sono passati dalle torri d’avorio a ripetitori e compensi tv), invece delle persone comuni che vivono nella realtà e non nei media; a parte tutto questo, sono qui per rassicurarla: il Pd non è di sinistra. So che molti elettori 5Stelle vengono da sinistra e hanno i capelli dritti a vedere Via Almirante o Via Dall’Italia ai migranti.
So che ora aspettano, incrociando le dita e aggrappandosi al contratto di governo, al premier Conte, ai diritti dei rider, al superamento delle ingiustizie commesse (tipo Jobs Act o legge Fornero) o alle cose non fatte (tipo taglio dei vitalizi) dal suo governo e dal Pd.
So che, se non sanno dove andrà il governo giallo-verde – se Salvini fagociterà Di Maio su immigrazione, rom, sicurezza, condono fiscale, contanti e via a “destreggiare” – sanno però che il partito che lei ha guidato alla disfatta, fiaccandone le anime più di sinistra, portate in dote al Nazareno da Berlusconi, Verdini, Alfano, e anticipando molte di queste misure (Minniti, l’aumento delle soglie sull’uso del contante, la voluntary disclosure…), era tutto fuorché di sinistra. Non che la piega destrorsa del Pd sia cominciata con lei – sarebbe attribuirle troppi (de)meriti – ma sicuramente lei ha tolto qualunque dubbio.
Caro Renzi, a dire “il Pd non è di sinistra” sono i fatti, gli elettori e anche i suoi compagni di partito che, proprio per quella ragione, se ne sono andati. I 5Stelle? Vedremo. Nel frattempo sono finiti tra le braccia di Salvini perché lei, invece di farsi da parte, gli ha detto no. Dunque non sia umile, non le si addice: questo governo è anche (de)merito suo.
Un cordiale saluto.
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Re: Renzi
....QUANDO VAI A CASA PERCUOTI TUA MOGLIE,.....LEI SA PERCHE'.....
CONFUCIO
LO STESSO VALE PER LA BCFR
<<Intendo assumermi precise responsabilità.
E' un gesto di ((coraggfio <<<< BCFR)) coraggio e dignità.
Se perdo il referendum io non solo vado a casa, ma smetto di fare politica>>
Repubblica.tv., 12 gennaio 2016
PINOCCHIO MUSSOLONI CAMPIONE MONDIALE DI STORYBALLING
CONFUCIO
LO STESSO VALE PER LA BCFR
<<Intendo assumermi precise responsabilità.
E' un gesto di ((coraggfio <<<< BCFR)) coraggio e dignità.
Se perdo il referendum io non solo vado a casa, ma smetto di fare politica>>
Repubblica.tv., 12 gennaio 2016
PINOCCHIO MUSSOLONI CAMPIONE MONDIALE DI STORYBALLING
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Re: Renzi
..SE SIETE FASCISTI MARCI, ALLORA VOTATE PINOCCHIO MUSSOLONI..
SE NON LO SIETE E IL FASCISMO NON VI PIACE EVITATE IN TUTTI I MODI CHE VENGA RIVOTATO
LA NOTA BANDA FASCISTA, E CRIMINALE, STA IMPEDENDO DA IERI TUTTE LE PUBBLICAZIONI.
^^^^^^^^^
Da:
Da Gelli
a Renzi
(passando per BERLUSCONI)
Il piano massonico sulla
rinascita democratica
e la vera storia
della sua realizzazione
Aldo
Giannuli
Edizioni: PONTE DELLE GRAZIE
Licio Gelli, capo indiscusso della
P2, la più potente e controversa
loggia massonica italiana, non
è stato semplicemente un grande
cospiratore, appartenente a un'epoca
ormai superata. Al contrario,
le idee promosse dal maestro
venerabile sono progressivamente
confluite nelle cultura politica
dei partiti che avrebbero governato
l'Italia dagli anni Ottanta in poi.
In questo saggio- inchiesta, che
ricostruisce la parabola della P2
al di là del mero piano giudiziario
o cronachistico, si mettono a nudo
-attraverso un'accurata analisi della
sostanza del piano gelliano-
i tanti elementi di continuità con
la situazione attuale. Ne emerge
un quadro sconvolgente:
il famigerato Piano di Rinascita
Democratica, sequestrato nel
1985, appare oggi come una sorta
di prontuario delle Riforme
che sarebbero state effettuate
nel trentennio successivo, e insieme
un (docum BCFR)documento profetico in grado
di descrivere i processi degenerativi
avvenuti nello stesso periodo
sul piano sociale, culturale
e dell'informazione: una lenta
e inesorabile discesa verso forme
==================
un documento profetico in gr PIA OPERA BCFR
==================
di autoritarismo dolce,, che dal
piduismo (attraverso il lungo
intermezzo dominato dalla figura
di Silvio Berlusconi) conduce
a Matteo Renzi e in particolare
al suo disegno di riforma della
Costituzione, lasciando presagire
nuovi e infausti sviluppi.
DALLE NOTE FINALI POTETE RENDERVI CONTO PERCHE' SIN DALLA SUA APPARIZIONE L'HO DEFINITO
"PINOCCHIO MUSSOLONI"
PINOCCHIO PERCHE' DETIENE IL RECORD ASSOLUTO IN QUESTA GALASSIA DI STORYBALLING.
MUSSOLONI, PERCHE' DA SUBITO HA MOSTRATO DI ESERCITARE L'AUTORITARISMO DI SUO NONNO BENITO MUSSOLINI.
SE NON LO SIETE E IL FASCISMO NON VI PIACE EVITATE IN TUTTI I MODI CHE VENGA RIVOTATO
LA NOTA BANDA FASCISTA, E CRIMINALE, STA IMPEDENDO DA IERI TUTTE LE PUBBLICAZIONI.
^^^^^^^^^
Da:
Da Gelli
a Renzi
(passando per BERLUSCONI)
Il piano massonico sulla
rinascita democratica
e la vera storia
della sua realizzazione
Aldo
Giannuli
Edizioni: PONTE DELLE GRAZIE
Licio Gelli, capo indiscusso della
P2, la più potente e controversa
loggia massonica italiana, non
è stato semplicemente un grande
cospiratore, appartenente a un'epoca
ormai superata. Al contrario,
le idee promosse dal maestro
venerabile sono progressivamente
confluite nelle cultura politica
dei partiti che avrebbero governato
l'Italia dagli anni Ottanta in poi.
In questo saggio- inchiesta, che
ricostruisce la parabola della P2
al di là del mero piano giudiziario
o cronachistico, si mettono a nudo
-attraverso un'accurata analisi della
sostanza del piano gelliano-
i tanti elementi di continuità con
la situazione attuale. Ne emerge
un quadro sconvolgente:
il famigerato Piano di Rinascita
Democratica, sequestrato nel
1985, appare oggi come una sorta
di prontuario delle Riforme
che sarebbero state effettuate
nel trentennio successivo, e insieme
un (docum BCFR)documento profetico in grado
di descrivere i processi degenerativi
avvenuti nello stesso periodo
sul piano sociale, culturale
e dell'informazione: una lenta
e inesorabile discesa verso forme
==================
un documento profetico in gr PIA OPERA BCFR
==================
di autoritarismo dolce,, che dal
piduismo (attraverso il lungo
intermezzo dominato dalla figura
di Silvio Berlusconi) conduce
a Matteo Renzi e in particolare
al suo disegno di riforma della
Costituzione, lasciando presagire
nuovi e infausti sviluppi.
DALLE NOTE FINALI POTETE RENDERVI CONTO PERCHE' SIN DALLA SUA APPARIZIONE L'HO DEFINITO
"PINOCCHIO MUSSOLONI"
PINOCCHIO PERCHE' DETIENE IL RECORD ASSOLUTO IN QUESTA GALASSIA DI STORYBALLING.
MUSSOLONI, PERCHE' DA SUBITO HA MOSTRATO DI ESERCITARE L'AUTORITARISMO DI SUO NONNO BENITO MUSSOLINI.
Ultima modifica di UncleTom il 09/07/2018, 22:15, modificato 2 volte in totale.
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Re: Renzi
UncleTom ha scritto:..SE SIETE FASCISTI MARCI, ALLORA VOTATE PINOCCHIO MUSSOLONI..
SE NON LO SIETE E IL FASCISMO NON VI PIACE EVITATE IN TUTTI I MODI CHE VENGA RIVOTATO
LA NOTA BANDA FASCISTA, E CRIMINALE, STA IMPEDENDO DA IERI TUTTE LE PUBBLICAZIONI.
^^^^^^^^^
Da:
Da Gelli
a Renzi
(passando per BERLUSCONI)
Il piano massonico sulla
rinascita democratica
e la vera storia
della sua realizzazione
Aldo
Giannuli
Edizioni: PONTE DELLE GRAZIE
Licio Gelli, capo indiscusso della
P2, la più potente e controversa
loggia massonica italiana, non
è stato semplicemente un grande
cospiratore, appartenente a un'epoca
ormai superata. Al contrario,
le idee promosse dal maestro
venerabile sono progressivamente
confluite nelle cultura politica
dei partiti che avrebbero governato
l'Italia dagli anni Ottanta in poi.
In questo saggio- inchiesta, che
ricostruisce la parabola della P2
al di là del mero piano giudiziario
o cronachistico, si mettono a nudo
-attraverso un'accurata analisi della
sostanza del piano gelliano-
i tanti elementi di continuità con
la situazione attuale. Ne emerge
un quadro sconvolgente:
il famigerato Piano di Rinascita
Democratica, sequestrato nel
1985, appare oggi come una sorta
di prontuario delle Riforme
che sarebbero state effettuate
nel trentennio successivo, e insieme
un (docum BCFR)documento profetico in grado
di descrivere i processi degenerativi
avvenuti nello stesso periodo
sul piano sociale, culturale
e dell'informazione: una lenta
e inesorabile discesa verso forme
==================
un documento profetico in gr PIA OPERA BCFR
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di autoritarismo dolce,, che dal
piduismo (attraverso il lungo
intermezzo dominato dalla figura
di Silvio Berlusconi) conduce
a Matteo Renzi e in particolare
al suo disegno di riforma della
Costituzione, lasciando presagire
nuovi e infausti sviluppi.
DALLE NOTE FINALI POTETE RENDERVI CONTO PERCHE' SIN DALLA SUA APPARIZIONE L'HO DEFINITO
"PINOCCHIO MUSSOLONI"
PINOCCHIO PERCHE' DETIENE IL RECORD ASSOLUTO IN QUESTA GALASSIA DI STORYBALLING.
MUSSOLONI, PERCHE' DA SUBITO HA MOSTRATO DI ESERCITARE L'AUTORITARISMO DI SUO NONNO BENITO MUSSOLINI.
Ben 8 giornalisti tricolori si sono occupati (bnella<<<<< IDIOZIA DA INFANTILISMO DEL FASCISTA DI TURNO DELLA NOTA BANDA CRIMINALE MESSA IN PIEDI DA FILIPPO ---SENSIM ---SENSI PER DIFENDERE PINOCCHIO MUSSOLONI), nella pubblicistica del Paese di SODOMA E CAMORRA, in viaggio verso “l'ignoto”, neim (BIS DEL SOLITO FASCISTA DI TURNO) nei confronti della meteora, ormai (esautita,<<<BIS DEL BIS) esaurita, di PINOCCHIO MUSSOLONI.
– Ferruccio De Bortoli – ex direttore del Corriere della Sera
– Luciano Fontana, attuale direttore del Corriere della Sera
– Andrea Scanzi, del Fatto Quotidiano
– Marco Travaglio, del Fatto Quotidiano
– Peter Gomez, del Fatto Quotidiano
– Davide Vecchi, del Fatto Quotidiano
– Maurizio Bel Pietro, direttore de “La Verità”
– Aldo Giannuli, ricercatore in Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Milano
Paolo Mieli, giornalista e storico, autore del libro “IL CAOS ITALIANO”, pubblicato nell'ottobre del 2017, ha sbagliato a non inserire PINOCCHIO MUSSOLONI, nel suo libro, in quanto è il produttore indiscusso del caos del dopo 4 marzo, e che è sfociato nel governo FRANKESTEIN, che sta determinando una grandissima confusione mentale negli italiani.
Riportano i quotidiani nazionali, che il Super Genio della Volpe di Rignano abbia adottato la strategia del tanto peggio, tanto meglio.
Crede che coloro (chye <<<<<<BIS DEL BIS DEL BIS) che dal Pd si sono temporaneamente spostati nei Cinque Stelle, determinando la vittoria a l'assunzione del tit9olo (<<<<BIS DEL BIS DEL BIS DEL BIS) titolo di primo partito d'Italia(al 5 di marzo 2018), dopo il governo FRANKESTEIN, ritornino a votare Pd.
ILLUSO, DA QUI SI VEDE CHE CON LA POLITICA, MUSSOLONI NON HA NIENTE A CHE VEDERE
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Re: Renzi
LA TRUFFA DEL PRINCIPE ARABO
I MISTERI, tuttavia, non sono finiti.
solo
Non c'è il presunto fondo del Qatar a rendere torbida la scalata a Banca Etruria.
VERSIONE NON TRATTATA DAI FASCISTI DELLA BANDA RENZIANA
I MISTERI, tuttavia, non sono finiti.
Non c'è solo il presunto fondo del Qatar a rendere torbida la scalata a Banca Etruria.
Negli stessi giorni, infatti, dal cilindro dei faccendieri che ruotano intorno a Valeriano Mareddu, e quindi a Pier Luigi Boschi, spunta un misterioso pakistano, tale Abdul Aziz Jamaluddin.
A metterlo a disposizione della causa è l'avvocato svizzero Pierfrancesco Campana, che lo spaccia per mandatario di un principe arabo.
Su Campana bisogna aprire una piccola parentesi.
Negli atti dell'inchiesta di Arezzo il gip Piergiorgio Ponticelli scrive di lui:<<Allo stato degli atti risulta coinvolto lo studio legale svizzero
dell'avvocato Pierfrancesco Campana, già iscritto nel registro delle notizie di reato nell'ambito delle indagini che a suo tempo hanno riguardato Eutelia Spa e per questo è stato rinviato a giudizio per il reato di riciclaggio>>.
I MISTERI, tuttavia, non sono finiti.
solo
Non c'è il presunto fondo del Qatar a rendere torbida la scalata a Banca Etruria.
VERSIONE NON TRATTATA DAI FASCISTI DELLA BANDA RENZIANA
I MISTERI, tuttavia, non sono finiti.
Non c'è solo il presunto fondo del Qatar a rendere torbida la scalata a Banca Etruria.
Negli stessi giorni, infatti, dal cilindro dei faccendieri che ruotano intorno a Valeriano Mareddu, e quindi a Pier Luigi Boschi, spunta un misterioso pakistano, tale Abdul Aziz Jamaluddin.
A metterlo a disposizione della causa è l'avvocato svizzero Pierfrancesco Campana, che lo spaccia per mandatario di un principe arabo.
Su Campana bisogna aprire una piccola parentesi.
Negli atti dell'inchiesta di Arezzo il gip Piergiorgio Ponticelli scrive di lui:<<Allo stato degli atti risulta coinvolto lo studio legale svizzero
dell'avvocato Pierfrancesco Campana, già iscritto nel registro delle notizie di reato nell'ambito delle indagini che a suo tempo hanno riguardato Eutelia Spa e per questo è stato rinviato a giudizio per il reato di riciclaggio>>.
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