RIFORME DI STRUTTURA:CASSA INTEGRAZIONE ESPANSIVA

Analisi, proposte, riflessioni sul lavoro come valore.
antonio77
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Re: ANALISI BONUS IRPEF ,Il ritorno all' Economia del Baratt

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antonio77
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Re: ANALISI BONUS IRPEF ,Il ritorno all' Economia del Baratt

Messaggio da antonio77 »

ARRIBBAAA ARRIBBAAA .....LA NUOVA NASPI...... OLE'... ( Parte 1 )

Citazione : " il linguaggio politico deve essere appropriato alla nuova classe politica" Antonio77.

La domanda che ci poniamo e cosa cambia rispetto alla vecchia ASPI.

Una analisi letterale ci dice che cambia la N, la differenza tra ASPI e NASPI e data dalla innovativa presenza lettera N.

Alcuni commentatori hanno scritto che la NASPI protegge coloro che non hanno un contratto di lavoro . e un falso ingenuo.

Altri commentatori hanno scritto che protegge i precari con brevi contratti a termine,e un falso perche avevamo la MINI ASPI.

Altri commentatori scrivono che protegge i collaboratori a progetto ( IND COL ) anche questo e un falso avevamo gia una indennita di disoccupazione per i collaboratori a progetto.

La vera domanda e un altra:

La Naspi e la Ind Col migliorano la situazione sotto il profilo sociale per i disoccupati e per coloro che non lavorano ?

Due sono i parametri da analizzare :

a) il parametro reddituale quindi l ' indennita MONETARIA.

b) la durata della nuova indennita denominata NASPI.

Sopra abbiamo sviluppato un confronto tra indennita disoccupazione e aspi ora la stessa metodologia comparativa sara utilizzata tra aspi e naspi.

L' analisi sara sviluppata in 3 stadi :

1) Comparazione tra ASPI e NASPI.

2) Comparazione tra MINIASPI e NASPI per disoccupati involontari con contratti inferioria 12 mesi.

3) comparazione tra indennita di disoccupazioni per co.co.pro e IND COLL.

La Naspi è norma dello stato Decreto Legislativo n 22 del 2015 pubblicato in G.U. ed entra in vigore il 1 Maggio 2015.

Non sappiamo se il primo maggio sara una festa o un giorno di lutto.

Rimandiamo alle conclusioni finali.

La NASPI in pillole.

Per una analisi approfondita della Naspi rimandiamo ai siti specializzati, in questo forum sociale e politico ci interessano gli aspetti legati alle Scienze Politiche e alla Sociologia.

a) Come si calcola la NASPI .

Requisiti :

Aver lavorato almeno 13 settimane negli utimi 4 anni. ( circa 3 mesi ).

In attesa di una circolare amministrativa Inps sembra che la settimana lavorativa matura anche se il lavoratore non raggiunge il minimale INPS settimanale, si tratterebbe di una innovazione molto importante ,anche se in questo particolare caso l indennita naspi avrebbe un valore molto basso e quindi insufficiente come indicatore di protezione sociale.
alcuni commentatori hanno scritto trattasi di novità, alcuni asini tra cui lo scrivente hanno detto ..caspità...
invero non c è alcuna novità era cosi anche con l 'aspi, la settimana matura anche se si è lavorato un solo giornata, la retribuzione aspi e ora naspi viene calcolata in proporzione.
quindi se ho raggiunto il minimale settimanale 200,76 per anno 2015 )mi viene erogata tutta la retribuzione settimanale piena altrimenti mi viene erogata una percentuale calcolata tra la retribuzione giornate lavorate e il minimale di 200,76 euro.
esempio lavoro un giorno retribuzione inps 65 euro, 65 diviso 200,76 per cento ricavo la percentuale di maturazione.
la grande novità non è novita cosi si calcolava anche con aspi.

secondo requisito aver lavorato almeno 30 giorni negli ultimi 12 mesi.

questi requisito contrasta con il primo nella casistica lavoro un solo giorno a settimana, in quanto devo lavorare minimo 30 settimane.

terzo requisito calcolo retribuzione Naspi.

MEDIA RETRIBUZIONE NEGLI ULTIMI 4 ANNI per il coefficiente 4,33.

Massimali : il 75% della retribuzione fino a 1195 lordo , il 25% sulla differenza tra 1195 e il lordo risultante dalla media dei 4 anni.

Il calcolo e uguale ad aspi con 1importanti differenze.

la media prima era 24 mesi adesso 48 mesi.

il coefficiente era presente in Aspi. quindi NON VI E' ALCUNA MODIFICA TRA ASPI E NASPI PER IL CALCOLO DELL' INDENNITA , SONO ASSOLUTAMENTE UGUALI .

Il tetto massimo lordo e di 1300 lordo corrispondente ad una retribuzione lorda di 2800.

dal lordo va tolto l IRPEF e le Detrazioni Fiscali per il calcolo del netto.

dal 4 mese l indennita naspi diminuisce del 3% ogni mese.

quarto requisito : la durata

questo e il requisito piu importante oltre l aspetto monetario.

L indennita NASPI e pari al 50% dei mesi lavorati.
dal 1 gennaio 2017 con tetto di 78 settimane circa 1 anno e mezzo.

La NASPI e lontanissima dal REDDITO MINIMO GARANTITO e ovviamente dal REDDITO DI CITTADINANZA ( si rimanda a Clause Offe e il reddito di Cittadinanza in questo forum ).

Si e cercato di ovviare con il prolungamento della NASPI ma senza soldi e senza teoria politica si e fatto un probabile disastro politico sociale.

Rimaniamo in attesa di una minima norma giuridica e di norme amministrative che non siano norme estensive illegittime ma interpretative.

Un disoccupato con ASPI (2014) o NASPI con reddito fiscale di 10.000 euro con sfratto casa risulterebbe un ricco petroliere russo e non avrebbe diritto al proseguimento della Naspi.

1) ANALISI COMPARATA TRA ASPI E NASPI.

Procedendo con esempi e possibile capire se la naspi migliora la situazione oppure
rimane tutto invariato .
la casistica e molto vasta abbiamo scelto 3 esempi che riprodicono le casisteche piu importanti ma e difficile coprire tutte le casistiche.

sarebbe necessario un programma di software sperando che qualcuno trovi il tempo di elaborarlo.

( continua )
Ultima modifica di antonio77 il 03/05/2015, 20:19, modificato 8 volte in totale.
antonio77
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Re: ARRRIBAAA ARRRIBBBAA....LA NUOVA NASPI....OLE'

Messaggio da antonio77 »

PARTE 2
1) Esempio 1 :
durata rapporto di lavoro negli ultimi 4 anni per naspi e negli ultimi 2 anni per aspi 18 mesi
retribuzione media lorda 1600 euro compreso ratei mensilità supplementari.
2) esempio 2
durata rapporto di lavoro 12 mesi retribuzione media 1600 euro compreso ratei.
3) esempio 3
durata rapporto di lavoro 24 mesi retribuzione media giornaliera 1600 euro compreso di tredicesima e quattordicesima.

abbiamo tenuto la retribuzione lorda fissa per rendere più semplice la verifica comparativa, non vi sono cambiamenti nel metodo di calcolo.

esempio 1 calcolo vecchia aspi

la media negli ultimi 24 mesi dei 18 mesi lavorati e 1600
sul massimale di 1195 lordo va calcolato il 75 %.
896 euro
sulla differenza tra 1600 e 1195 va calcolato il 25%.
405 per 25 % = 101 euro
totale lordo 896 + 101 = 997.25 lordo
va diviso per numero settimane nei 18 mesi ( 78 settimane ) ( 997.25 * 18mesi /78 settimane )
= 230,13
la media settimanale va moltiplicata per il coefficiente 4,33 = 996,48

esempio 1 calcolo naspi
l importo lordo calcolato di NASPI è uguale ad ASPI quindi 996,48
il vero confronto avviene con la DURATA .

ASPI

sempre 10 mesi per chi ha meno di 50 anni , 12 mesi tra 50 e 54 anni , 18 mesi per chi più di 55 anni nel limite dei contributi annui versati.

NUOVA ASPI

la meta dei mesi versati che in questo esempio sono 18 quindi 9 mesi.

ESEMPIO 2 .
durata rapporto di lavoro 12 mesi retribuzione media 1600 euro compreso ratei.
le retribuzioni sono sempre 996,48 per aspi e 996,48 per naspi.

Durata ASPI.

uguale ad esempio numero 1
quindi 10 mesi inferiore 50 anni
12 mesi tra 50 e 54
18 mesi se più di 55 anni nei limiti dei contributi versati.

Durata Naspi
meta del periodo lavorato
durata rapporto 12 mesi quindi 6 mesi.

Esempio 3

retribuzione aspi 996,48
retribuzione naspi 996,48
sempre al lordo del calcolo irpef.

durata aspi sempre 10 mesi o 12 mesi o 18 mesi a seconda dell' eta .
durata naspi sempre meta del periodo lavorato
avendo lavorato 24 mesi l diritto a percepire l' indennità è di 12 mesi.

CONSIDERAZIONE

A livello retributivo ASPI e NASPI uguali sono come abbiamo verificato.

sotto il profilo durata l aspi comlessivamente ha una maggiore protezzione sociale
aspi e rapportata per eta ma nella esempio 2 la differenza è enorme 6 mesi la durata NASPI
contro 10 mesi della ASPI per coloro che hanno meno di 50 anni, per gli altri 12 mesi o 18 mesi.

nella esempio 1 ASPI da un minimo 10 mesi a un massimo 18 mesi secondo eta mentre NASPI con il criterio della meta del periodo lavorato ( 18 Mesi) si ferma a 9 mesi.

infine esempio 3 l ASPI e più protettiva per coloro che hanno 50 e più anni quindi 12 mesi o 18 mesi .
mentre per chi ha meno di 50 anni ASPI 10 mesi mentre NASPI 12 mesi.

( continua )
Ultima modifica di antonio77 il 03/05/2015, 21:38, modificato 1 volta in totale.
antonio77
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Re: ARRRIBAAA ARRRIBBBAA....LA NUOVA NASPI....OLE' (PARTE 3)

Messaggio da antonio77 »

ANALISI COMPARATIVA INDENNITA MINIASPI E NASPI. (PARTE 3)
versione provvisoria

Per una analisi comparativa dobbiamo prendere in cosiderazione i parametri principali tralasciando gli altri.

Questi parametri sono due :
1) i parametri per averne diritto
2) calcolo importo mini aspi


1) I parametri per averne diritto.
Requisito contributivo
Almeno 13 settimane di contribuzione (versata o dovuta) da attività lavorativa nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

Non è più richiesto il requisito della anzianità assicurativa.

Ai fini del diritto sono valide tutte le settimane retribuite purché risulti erogata o dovuta per ciascuna settimana una retribuzione non inferiore ai minimi settimanali. La disposizione relativa alla retribuzione di riferimento non si applica ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, agli operai agricoli e agli apprendisti per i quali continuano a permanere le regole vigenti.

Questa e la definizione data dall ' Inps.
Il termine minimi settimanali andrebbe sostituito con il termine minimale inps settimanale.
Il termine dovuta si riferisce a regolarmente denunciata all' inps ANCHE se non pagata dall' azienda.( art 2115 cc).
Quindi per maturare il diritto devo aver lavorato almeno 13 settimane a contribuzione piena ( minimale inps settimanale anno 2015 euro 200,76 ).

2) CALCOLO IMPORTO MINI ASPI.

La misura della prestazione è pari:
al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni, se questa è pari o inferiore ad un importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT (per l’anno 2015 pari ad 1.195,37 ).
L’importo della prestazione non può comunque superare un limite massimo individuato annualmente per legge.
al 75% dell’importo stabilito (per l’anno 2015 pari ad 1.195,37 ) sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile ed € 1.195,37 (per l’anno 2015), se la retribuzione media mensile imponibile è superiore al suddetto importo stabilito.

3 ) DURATA

Spetta un’indennità mensile. Viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione presenti nei dodici mesi precedenti la data di cessazione del rapporto di lavoro.
Ai fini della durata non sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione della prestazione.

CALCOLO NASPI PER periodi di lavoro INFERIORI AD ANNO.

Il calcolo naspi per periodi lavorati inferiori ad anno e uguale ad NASPI per periodi superiori anno.
I parametri essenziali sono :
a) 75 % dell' importo fino a massimale ( 1.195,73 euro ) e il 25 % sulla parte eccedente il massimale fino ad un massimale di 1300 euro lorde.
b) 13 settimane lavorate soggette a contribuzione inps versata o denunciata.
c) l' indennità aspi è erogata per la metà del periodo lavorato.

Mentre nella precedente normativa vi erano differenze importanti tra mini aspi e aspi nella nuova normativi non vi sono differenze tra periodi lavorati inferiori o superiori all' anno, è stata tolta la mini aspi ed erogata unicamente la naspi.
COME VEDREMO INVECE NON E' STATA TOLTA LA MINI ASPI MA E' STATA INVECE TOLTA ASPI ED ESTESA LA MINI ASPI ALLA NUOVA NASPI.

Esempio : periodo lavorato 6 mesi .
Unico periodo lavorato nell' arco dei 24 mesi per mini aspi, unico periodo lavorato nei 48 mesi per naspi.
Retribuzione lorda 1600 euro comprensiva di ratei.

Il calcolo dell' indennità mini aspi e uguale ad naspi .
Riprendiamo il calcolo già sviluppato sopra.

la media negli ultimi 24 mesi ( 48 mesi naspi ) dei 6 mesi lavorati e 1600 compreso ratei mensilità aggiuntive
sul massimale di 1195 lordo va calcolato il 75 %.
896 euro
sulla differenza tra 1600 e 1195 va calcolato il 25%.
405 per 25 % = 101 euro
totale lordo 896 + 101 = 997.25 lordo
va diviso per numero settimane nei 6 mesi ( 32 settimane ) ( 997.25 * 6 mesi /26 settimane )
= 230,13
la media settimanale va moltiplicata per il coefficiente 4,33 = 996,48

l indennità mini aspi è di 996,48.
l' indennità naspi è di 996.48.

Durata indennità mini aspi.
La meta del periodo lavorato .( 6 mesi).
La durata miniaspi quindi e di 3 mesi.

Durata indennità naspi
meta periodo lavorato quindi 3 mesi.

Prime considerazioni.
le durate dell' indennità aspi e naspi erano molto diverse in quanto aspi, come abbiamo verificato sopra, numero mensilità fisse a scaglioni per eta anagrafica mentre naspi la meta del perido lavorato, qui sia mini aspi sia naspi sono la meta del periodo lavorato.

Riepilogando la retribuzione dell' indennità tra mini aspi e naspi e uguale, la durata è uguale quindi mini aspi e naspi sono perfettamente uguali.identiche.

Il legislatore ha preferito trasferire la metodologia mini aspi a nuova aspi .
Perchè ?
L' analisi letterale del testo ci permette di analizzare a livello quantitativo la formazione progressiva della norma giuridica .
Nulla ci dice a livello qualitativo, nulla ci dice su politiche sociali ,
nulla ci dice sulle politiche di protezione sociale , nulla ci dice sulle politiche del lavoro e sulle politiche riguardanti il non lavoro in epoche moderne.
Per capire quindi non dobbiamo attenenci solo ai testi del legislatore, al suono del vocabolario ma dobbiamo capire la volontà del legislatore.
Il parlamento organo legislativo è una grande orchestra la norma giuridica non parla , suona emette musica.
Non abbiamo capito cosa voleva fare il legislatore.
I PARMENTARI SONO ORCHESTRALI, ABBIAMO CHIESTO LORO QUAL E LA CANZONE CHE MEGLIO INTERPRETA LA NORMA GIURIDICA Decreto Legislativo n 22 del 2015 DENOMINATA NASPI IN VIGORE dal primo maggio 2015.

' …....ASPETTANDO IL VITALIZIO, Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, (power Orietta Berti )

(continua)
antonio77
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Re: ARRRIBAAA ARRRIBBBAA..LA NUOVA NASPI..OLE' PARTE 4

Messaggio da antonio77 »

LA RICADUTA NELLA DISOCCUPAZIONE.
INDENNITA' DISOCCUPAZIONE NASPI E SUCCESSIONE DI EVENTI

Abbiamo visto le caratteritiche generali dell' evento Naspi , il lavoratore lavora matura i contributi inps e se perde il lavoro ( licenziamnento ) riceve la disoccupazione.

Abbiamo verificato che la NASPI peggiora per il' 80 % dei casi la situazione redittuale dei disoccupati mentre per il 20% migliora la situazione dei disoccupati sotto il profilo reddituale.

Ora ci occupiamo di lavoratori 'fluttuanti' che lavorano poi perdono il lavoro e ricevono la Naspi poi lavorano ancora e poi il contratto di lavoro a termine finisce e ritornano disoccupati.

LA RICADUTA NELLA DISOCCUPAZIONE avviene per motivi innatesi licenziamenti ( individulali collettivi plurimi ) ( oggettivi e soggettivi) o per fine contratto a termine.

Sembra di capire che tra ASPI e NASPI non abbia funzionato quello che i giuristi definiscono successione di leggi nel tempo.
In particolare non ha funzionato il perido di transizione tra una legge e l altra.
Mentre sotto il profilo maturazione requisiti vi era una continuità della norma giuridica ( il cambiamento era quantitativo ma non qualitativo Aspi 52 settimane di contributi INPS-DS negli ultimi 2 anni ad NASPI 13 settimane negli ultimi 4 anni di contributi versati o dovuti con abolizione miniaspi ) sotto il profilo della DURATA il cambiamento
è stato notevole, la durata ASPI si basava su un parametro soggettivo del disoccupato l' età mentre
la NASPI su un parametro oggettivo la metà delle settimane lavorate contribuite.

QUESTE DIFFERENZE sono importanti sotto il profilo sociologico e politico in quanto con NASPI ci allontaniamo delle teorie e da progetti di legge per un REDDITO MINIMO GARANTITO (RMG).

La norma giuridica art. 5 Decreto legislativo n 22 del 2015 recita triste : 1 Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione.

Questo potrebbe significare che per la ricaduta nella disoccupazione , il secondo evento sia un evento 'totalmente nuovista'. Con la fine del primo evento di disoccupazione viene azzerata la storia del lavoraratore-disoccupato.

L' ASPI e LA RICADUTA NELLA DISOCCUPAZIONE.

La ASPI non annullava la storia il vissuto del lavoratore disoccupato.

Il requisto base di 52 settimane di contribuzione inps-ds nell' arco degli ultimi 2 anni non venivanno azzerati alla fine del periodo di disoccupazione.

Esempio :

lavoro 22 mesi negli ultimi 2 anni, vengo licenziato oppure il mio contratto a termine si esaurisce, ricevo la mia aspi per 10 mesi oppure per 12 mesi o 16 mesi a secodo del requisito soggetivo dell' età.
Io ho meno di 50 anni e ho il diritto ad aspi per 10 mesi.
Finiti i 10 mesi di Indennità ASPI ho la fortuna di trovare un contratto di lavoro a termine di 2 mesi , oppure vengo licenziato dopo 2 mesi di lavoro,
negli ultimi 2 anni ho 14 mesi lavorati ben piu delle 52 settinane-anno.
E quindi avendo superato ora i 50 anni ho diritto a 12 mesi di indennità aspi.

LA NASPI E LA RICADUTA NELLA DISOCCUPAZIONE.

La nuova legge NASPI azzerra i periodi di contribuzione, in caso di ricaduta o secondo evento di disoccupazione il periodo di contribuzione precedente viene escluso dal nuovo conteggio.

Il precedente esempio :

lavoro 22 mesi negli ultimi 4 anni, vengo licenziato oppure il mio contratto a termine si esaurisce.
Ricevo l ' indennità NASPI per 11 mesi ( metà del periodo lavorato), poi lavoro per 2 mesi
con contratto a termine l' indennità di disoccupazione nel secondo evento è uguale a zero.
In quanto ho totalmente perso ai fini indennità disoccupazione i contributi DS versati o dovuti.

Continua ( la circolare INPS n .94 del 2015 )
antonio77
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Re: ARTIGIANI e COMERCIANTI LAVORO NERO E SOSPENSIONE LAVORO

Messaggio da antonio77 »

ARTIGIANI, COMMERCIANTI , SANZIONE LAVORO NERO e SOSPENSIONE DELL' ATTIVITA' LAVORATIVA.
( Parte 1 )


La crisi economica , le difficoltà di lavoro hanno creato una situazione difficile
per la continuazione della attività lavorativa dei piccoli artigiani e dei piccoli commercianti.
La situazione difficile in alcuni casi è sfocciata in situazione drammatiche.
In questo contesto la sanzione SOSPENSIONE ATTIVITA' LAVORATIVA per lavoro nero CONTESTUALE alle sanzioni lavoro nero hanno creato SITUAZIONI di stress non più tolerabili.

LE NORME GIURIDICHE HANNO ASPETTI NON TRASPARENTI, PLURALITA' DI SANZIONI PER LO STESSO MEDESIMO EVENTO, UNA SCRITTURA DEL TESTO GIURIDICO DISOMOGENEA.

Il D. Lgs. N. 151 del 2015 anche a seguito della sentenza Corte Costituzionale n. 254 del 13/11/2014 ha migliorato molto la situazione , ma con gravi ritardi che hanno comportato delle tragedie umane che potevano essere evitate.

Il D.Lgs n 151 del 2015 ha migliorato le sanzione lavoro nero ma ha lasciato inalterato la problematica sospensione attività produttiva/lavorativa.

Alcuni interventi mirati in alcune riviste e un ricorso amministrativo erano focalizzati sugli effetti irrazionali della norma che colpiva la carne gia stressata dei commercianti ed artigiani.

L' ANNO 2012 e la SANZIONE LAVORO NERO:

L' art. 3 comma 3 D.L. 22/02/ 2012 introduce la specifica sanzione lavoro nero.

La sanzione è dal 200% al 400% del costo del lavoro ( da CCNL ) dal 1 gennaio dell anno fino
alla data certa della sanzione amministrativa.
Quindi se la sanzione viene erogata il 31 gennaio ed il costo del lavoro è di 3000 ero mese
la sanzione minima per un lavoratore è di 6000 euro.
Se la STESSA sanzione veniva erogata il 31 dicembre la stessa sanzione era 72000 euro.
La corte costituzionale è intervenuta e ha dichiarato illegittimo il calcolo temporale dal 1 gennaio
( sentenz. Corte Cost. 4 Aprile 2005 n 144).

L' atro aspetto era l impatto della sanzione cosi formulata con le grandi aziende, se i lavoratori in nero erano 100 ? o 200? mancava un tetto alla sanzione.
Vi sono dei casi in cui alcune multinazionali in un giorno assumono venditori e possono essere anche qualche centinaio senza espletare corretamente le pratiche.


L' ANNO 2006 e LA LEGGE N. 248 del 2006.

La sanzione minimo 1500 massimo 12000 Euro.
La sanzione civile ad importo 3000.
La natura della sanzione civile dovrebbe essere una percentuale su un importo sanzionale in questo caso ad esempio sull'imponibile previdenziale evaso.

LA LEGGE N. 248 DEL 2006 e LA SOSPENSIONE.

L' articolo 36-bis della Legge n 248/2006 partorisce la SOSPENSIONE DELL' ATTIVITA' LAVORATIVA.

La terminologia utilizzata è sospensione attività lavorativa e non sospensione attività produttiva.
Da questo articolo della legge nascono tutte le problematiche relative alla chiusura del lavoro, con tutti gli aspetti organizzativi produttivi e come abbiamo visto in alcuni casi psicologici legati a questa sanzione.

Il presente articolo della norma giuridica è stato modificato nel tempo ma i principi , i contenuti sono rimasti
e sono ancora attuali.
Va studiato . ( in neretto le PAROLE CHIAVE che vengono ritenute più problematiche ).

Art. 36-bis.
Misure urgenti per il contrasto del lavoro nero e per la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro
1. Al fine di garantire la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori nel settore dell'edilizia, nonche' al fine di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso ed irregolare ed in attesa dell'adozione di un testo unico in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, ferme restando le attribuzioni del coordinatore per l'esecuzione dei lavori di cui all'articolo 5, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, e successive modificazioni, nonche' le competenze in tema di vigilanza attribuite dalla legislazione vigente in materia di salute e sicurezza, il personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, anche su segnalazione dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), può adottare il provvedimento di sospensione dei lavori nell'ambito dei cantieri edili qualora riscontri l'impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria, in misura pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori regolarmente occupati nel cantiere ovvero in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, di cui agli articoli 4, 7 e 9 del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, e successive modificazioni.
( Continua)
   
antonio77
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Re: ARTIGIANI e COMMERCIANTI ,LAVORO NERO, SOSPENSIONE LAVOR

Messaggio da antonio77 »

LAVORO NERO , MAXISANZIONE E SOSPENSIONE DELL' ATTIVITA D' IMPRESA. (Parte 2)

Premessa
la solita premessa, il senso di queste analisi non è offrire strumenti di natura professionale e tecnici
per una approfondita analisi delle norme giuridiche ed amministrative in ambito giurislavoristico.
Per questo diciamo lavoro vi sono siti professionali e pubblicazioni di accademici, professionisti e funzionari pubblici affermati.
In questa sede che è comunque una sito, un forum politico l indagine riguarda la formazione della norma giuridica, l impatto sociale della norma giuridica sugli individui, gruppi collettività.
In particolare l ' impatto della norma giuridica sulle microaziende, commercianti e artigiani.
Il Decreto Legislativo 14 settembre 2015 n. 51 ha modificato in modo estremamente significativo il quadro sanzionatorio lavoro nero e maxisanzione.
Per verificare il processo di formazione della norma giuridica alla luce di eventi sociali particolarmente pesanti e anche su notizie di natura giornalistica riguardante NON FUNZIONARI PUBBLICI ispettori de lavoro che fanno il loro mestiere anche in zone molto difficili ma sul parlamento italiano o sul governo italiano ( a seconda dello strumento giuridico adottato) della ipotesi di reato di istigazione al suicidio ( fonte Corrire del Mezzogiorno 20 febbraio 2014 ).
L' ipotesi da verificare con esempi comparativi tra la 'vecchi' normativa e la ' nuova' normativa
e se il Decreto Legislativo n. 51 del 2015 pone fine in modo definitivo alla stagione di norme vessatorie inqualificabili e tecnicamente sbagliate, che cercando di migliorare la situazione per le grande aziende ha comportato una situazione di grave disagio per le piccole aziende, commercianti e artigiani ( vedi parte 1).


1) SOSPENSIONE ATTIVITA' D' IMPRESA.
2) LAVORO NERO E MAXISANZIONE.
3) LE NUOVE SANZIONI .
4) ESEMPI COMPARATIVI CALCOLO SANZIONI CON LA 'VECCHIA' NORMATIVA E LA 'NUOVA' NORMATIVA.

1) SOSPENSIONE ATTIVITA' D' IMPRESA.

L' Art. 22 del Decreto Legislativo n. 151 del 2015, ha modificato le modalità di pagamento della sanzione anche a seguito di problematiche di natura sociale , ma non ha modificato la norma applicativa.

Se vi è un dipendente SOLO irregolare la sospensione dell' attività d' Impresa non è applicabile.

La sospensione dell attività di impresa si applica se risultano in nero il 20% dei lavoratori PRESENTI al momento dell' accesso ispettivo.

Quindi se ci sono 1000 dipendenti il 20% sono 200, se ci sono 100 dipendenti il 20% è 20 se sono 2 dipendenti supera il 20% un dipendente irregolare.

Questa media dei polli ha comportato drammi personali e familiari dovuti ad una tecnica legislativa approssimativa sulla pelle dei commercianti ed artigiani.

Per correggere una norma penalizzante per la grande industria si è colpito coloro che hanno politiche di lobby piu deboli, i piccoli imprenditori.
Nel caso di artigiano con 2 dipendenti si chiude non solo una impresa ma il lavoro manuale dell' artigiano.

Con l' articolo 22 comma 4 del D.Lgs n. 151 del 2015 è stato previsto l 'istituto della DIFFIDA
e il pagamento rateale della sanzione per REVOCARE la sospensione attività d' impresa.


2) LAVORO NERO E MAXISANZIONE.

a) Definizione di 'lavoro nero' .

Si definisce lavoro o irregolare ogni lavoratore ( dipendente o autonomo) in mancanza della ' preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro'.

La circolare 33 del 2009 del ministero del lavoro definisce il lavoratore 'in nero' come lavoratore sconosciuto alla PA', si tratta di una definizione parziale che ha creato una marea di problemi in presenza di lavoratori autonomi occasionali.
,
Se vi sono comunicazioni all' Inps di versamento contributi ( esempio invio UNIMENS) la maxisanzione non si applica. ( art. 3 legge n 73 del 2002 ).

MA VI E' UN CLAMOROSO BUCO NERO.

A1) IL LAVORO OCCASIONALE AUTONOMO.

Alcune Direzione Territoriali del Lavoro ( all' epoca Direzioni Provinciali del lavoro ) hanno disconosciuto la scrittura privata tra le parti , il contratto di lavoro occasionale autonomo e hanno applicato la maxisanzione.

La motivazione era che si trattava non di LAVORO AUTONOMO art.2222 ma il paradigma organizzativo produttivo era di LAVORO DIPENDENTE.

Qualcuno chiedeva la presentazione di un modello F24 QUIETANZATO , forse per cercare una qualche data certa.

Si tratta di una interpretazione marginale in quanto la mancanza di data certa sulla scrittura privata era dovuta alle norme privatiste sulla formazione del contratto e in particolare sulla autonomia delle parti.

Per quanto riguarda il profilo previdenziale non vi è imposizione contributiva inps.

Diverso era il profilo fiscale tributario rispetto al diritto del lavoro.


Alle stesse conclusione giunse il Ministero del Lavoro con la Circolare n. 38 del 2010.

Del resto il datore di lavoro era già bastonato adeguatamente con la trasformazione del contratto da lavoro occasionale accessorio in contratto di lavoro dipendente con un aumento del costo del lavoro esponenziale.
Non si capiva l' atteggiamento vessatorio con la maxisanzione.

( continua )
3) LE NUOVE SANZIONI .
4) ESEMPI COMPARATIVI CALCOLO SANZIONI CON LA 'VECCHIA' NORMATIVA E LA 'NUOVA' NORMATIVA.
antonio77
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DECRETO DIGNITA',RIENTRO IN PATRIA DEL DIRITTO DEL LAVORO

Messaggio da antonio77 »

IL DECRETO LEGGE N. 87 DEL 2018

1) I CONTRATTI A TERMINE
2) IL DECRETO LEGGE E IL CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO.
3) La penale per licenziamento ingiusto.
4) La decontrattualizzzazione del rapporto di lavoro : I VAUCHER.
5) IL DECRETO DI LAVORO E LA DELOCALIZZAZIONE.

Premessa

La parte più lineare e semplice del Decreto Lavoro ( il nome Dignità
non è condiviso , ma puo essere un positivo auspicio per il futuro ) è la parte sui contratti a termine.
La parte piu complessa che richiede studio ed approfondimento e la parte che riguarda la somministrazione di lavoro.
Il decreto sul lavoro ha subito attacchi enormi tutti basata su luoghi comuni .
a) Diminuisco i posti di lavoro.
b) i 36 mesi erano 'roba' buona , i 24 è ' roba' cattiva.
c) 36 mesi andavano bene ,perchè cambiare ?
e) Le causali aumentano le cause del lavoro in tribunale.
d) l' aumento della penale per i licenziamenti aumentano la disoccupazione perche le aziende non assumono a tempo indeterminato.

L' analisi che viene effettuata è una analisi politica con una struttura tecnica.

Il soggetto che scrive è un soggetto che ha una missione, l' analisi politica ed utilizza ai fini della analisi politica degli strumenti tecnici.

Per la prima volta in Italia delle istituzioni di Diritto Pubblico hanno utilizzato una analisi tecnica per fini politici.

In questo modo istituzioni pubblicistiche sono state delegittimate.

Gli attacchi al Decreto Lavoro sono di natura economica , in alcuni casi economicistici , inteso come processo deteriore dell' analisi economica.

In Gran Bretagna non abbiamo un sistema costituzionale quindi il sistema è libero , il sistema politico è il mercato .
In USA abbiamo una Costituzione leggera tolemaica , in Italia piu ancora in Germania abbiamo una costituzione rigida ma non basta, abbiamo 'costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e programmatica'.

IL Diritto Del Lavoro non ha il compito di creare lavoro, ma ha il compito di difendere i diritti di lavoratori , i diritti sociali della Costituzione italiana.

Ma come si sviluppa o come si modifica il diritto del lavoro ?

Il diritto del lavoro si muove secondo i sentieri della 'movida' politica.
Il trionfo del movimento 5 stelle nel mezzogiorno d' Italia ( addirittura oltre il 50%) , la vittoria storica della Lega a Monfalcone e a Terni, il successo della lega alle comunali in toscana, il successo alle politiche del movimento 5 stelle nella Torino operaia e cassaintegrata sono il motore di un cambiamento del Diritto Del Lavoro.

Nel contratto di politica di governo c è in modo esplicito la lotta alla precarietà che ha un profilo giuridico ( che a mio avviso comprende l' art. 18 per le aziende con più di 15 dipendenti ) e un profilo economico che non riguarda il ministero del lavoro , ma il ministero dell' economia e dello sviluppo economico.

Questo Diritto del Lavoro che possiamo definire diritto del lavoro rafforzato nasce dalla costituzione italiana , che non è una costituzione comunista come disse Berlusconi ma non è neppure una costituzione neoliberista e neomercantilista.


Il modello economico della Costituzione italiana è un modello ad economia mista Pubblica e Privata.
Il diritto del lavoro italiano è un diritto rafforzato perchè nasce dentro il modello economico ad economia mista.

Qual è la cultura politica del Decreto Lavoro ?
E comunista come disse qualcuno dopo aver bevuto 5 litri di Frascati in una trattoria di Trastevere ?
Ovviamente no.
Non è neppure ( purtroppo) socialista , manca un disegno di stato-comunità.

Si tratta di una norma giuridica che vive del sangue del Cattolicesimo Sociale , si diciamo i ministri del lavoro Ermanno Gorrieri e Carlo Donat Cattin ,
il credo è il solidarismo sociale , a cui Luigi Di Maio volente o nolente si ispira con questo Decreto.

Viste le posizioni politiche del PD su questo decreto lavoro è probabile che il PD nelle prossime elezioni rimanga fuori dal parlamento perchè non capisce il linguaggio , non capisce il linguaggio del popolo ,servo dei poteri finanziari.

Ma oggi nella situazione italiana lontana dal modello economico bismarchiano tedesco, lontano dal modello statale centralista francese si puo dire di no ad una ….ave maria , e metà padre nostro ?

Le critiche al contratto a termine sono sotto il profilo giuridico
non pervenute, non ci sono critiche nell' ambito del diritto del lavoro.

La filosofia era si stava bene prima , perchè cambiare ?
36 mesi andavano bene.
Ma se andavano bene il movimento 5 stelle prendeva il 52 % nel sud e la lega vinceva in Toscana ?

Hanno vinto perche in italia c era il modello neoliberista bleriano Job Act.

La liberalizzazione dei contratti a termine erano parte fondamentale del modello bleriano, neoliberista.

Sotto il profilo giuridico il contratto a termine , vuol dire tecnicamente apporre un termine.

Questo termine puo essere 6 mesi, 12 mesi, 24 mesi , 36 mesi , 48 o 60 mesi.

Sono i rapporti di forza sociali che sviluppa l' ordinamento giuridico sociale .

Se come dicono tutti il contratto di lavoro è unico ed è il rapporto di lavoro a tempo indeterminato ( le banche non concedono il mutuo casa a chi ha il contratto job act, hanno semmai mutui tagliati per il job act , mi paghi prima TUTTI gli interessi poi se vieni licenziato, il capitale lo recuperiamo dalla vendita della tua casa ).

Quindi il rapporto di lavoro è quello a contratto veramente a tempo indeterminato, il contratto a termine è una eccezione.

Quindi è corretto che l' eccezionalità venga scritta con delle causali.

Ma ci sono state 8.000 cause di lavoro, falso !!
circa 4.000 erano i poveri postini delle poste assunti con contratti inqualificabili.

E' molto complesso disconoscere la causale come atto illegittimo , essa deve essere palesemente infondata.

E poi un minimo di conflittualità significa che la norma giuridica è corretta.
Se diciamo che il contratto a termine è libero, non abbiamo cause in tribunale , ma cosi non abbiamo lo stato comunità costituzionale , e non costruiamo un ordinamento giuridico
---------------------------------------------------------
versione provvisoria
manca la parte dei diritti sociali in relazione alla problematica dei limiti dei diritti sociali.
i diritti sociali hanno un limite, oggi diremmo hanno un high -value ?
la teoria del limite da analizzare dovrebbe essere totalmente interna ad una teoria del diritto e non come avviene spesso il limite preposto non è giuridico ma economico. in questo modo l' analisi del diritto non è autonoma ma dipendente , bloccata dallo spazio economico.
Ultima modifica di antonio77 il 04/08/2018, 17:27, modificato 6 volte in totale.
lilly
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Iscritto il: 02/03/2015, 18:13

Re: ARTIGIANI e COMMERCIANTI ,LAVORO NERO, SOSPENSIONE LAVOR

Messaggio da lilly »

Il mercato è per la persona non è mai la persona per il mercato questo non può soffocare le libertà e i bisogni delle persone.Sui contratti a termine si è raggiunto un giusto equilibrio e cioè che non possono andare oltre i 24 mesi.Il problema adesso sono le tutele crescenti che portano ad un lavoro dequalificato.Era meglio la prova massimo di un'anno e poi l'assunzione,l'art 18 scattava dopo il superamento della prova e l'indennità non và con l'anzianità perche una piccola azienda non potrà mai pagare 36 mensilità cercherà di disfarsi prima del lavoratore.Il criterio dell'anzianità è solo residuale per il calcolo esiste un criterio equitativo come in Gran Bretagna cioè in base alla grandezza aziendale.Infatti se 36 mesi sono tanti per una piccola azienda sono quasi niente per una grande azienda.L'indennità deve avere la funzione di argine ai licenziamenti facili.Per discriminazione e disciplinari può esserci la reintegrazione tranne se si superano tre warning in un'anno.Per i motivi economici può non esserci ma il giudice verifica sempre se il licenziamento per motivi economici non nasconda discriminazione o ritorsione.Se è discriminazione ,ritorsione per uno sciopero o per una richiesta di aumento della paga fà la reintegrazione sempre che la reintegrazione il lavoratore la accetti e non opti per l'indennità
antonio77
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Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

DECRETO DIGNITA',RIENTRO IN PATRIA DEL DIRITTO DEL LAVORO

Messaggio da antonio77 »

antonio77 ha scritto:IL DECRETO LEGGE N. 87 DEL 2018

1) I CONTRATTI A TERMINE
2) IL DECRETO LEGGE E IL CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO.
3) La penale per licenziamento ingiusto.
4) La decontrattualizzzazione del rapporto di lavoro : I VAUCHER.
5) IL DECRETO DI LAVORO E LA DELOCALIZZAZIONE.

Premessa

La parte più lineare e semplice del Decreto Lavoro ( il nome Dignità
non è condiviso , ma puo essere un positivo auspicio per il futuro ) è la parte sui contratti a termine.
La parte piu complessa che richiede studio ed approfondimento e la parte che riguarda la somministrazione di lavoro.
Il decreto sul lavoro ha subito attacchi enormi tutti basata su luoghi comuni .
a) Diminuisco i posti di lavoro.
b) i 36 mesi erano 'roba' buona , i 24 è ' roba' cattiva.
c) 36 mesi andavano bene ,perchè cambiare ?
e) Le causali aumentano le cause del lavoro in tribunale.
d) l' aumento della penale per i licenziamenti aumentano la disoccupazione perche le aziende non assumono a tempo indeterminato.

L' analisi che viene effettuata è una analisi politica con una struttura tecnica.

Il soggetto che scrive è un soggetto che ha una missione, l' analisi politica ed utilizza ai fini della analisi politica degli strumenti tecnici.

Per la prima volta in Italia, invece delle istituzioni di Diritto Pubblico hanno utilizzato una analisi tecnica per fini politici.

In questo modo istituzioni pubblicistiche sono state delegittimate.

Gli attacchi al Decreto Lavoro sono di natura economica , in alcuni casi economicistici , inteso come processo deteriore dell' analisi economica.

In Gran Bretagna non abbiamo un sistema costituzionale quindi il sistema è libero , il sistema politico è il mercato .
In USA abbiamo una Costituzione leggera tolemaica , in Italia piu ancora in Germania abbiamo una costituzione rigida ma non basta , abbiamo una 'costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e programmatica'.

IL Diritto Del Lavoro non ha il compito di creare lavoro, ma ha il compito di difendere i diritti di lavoratori , i diritti sociali della Costituzione italiana.

Ma come si sviluppa o come si modifica il diritto del lavoro ?

Il diritto del lavoro si muove secondo i sentieri della 'movida' politica.
Il trionfo del movimento 5 stelle nel mezzogiorno d' Italia ( addirittura oltre il 50%) , la vittoria storica della Lega a Monfalcone e a Terni, il successo della lega alle comunali in toscana, il successo alle politiche del movimento 5 stelle nella Torino operaia e cassaintegrata sono il motore di un cambiamento del Diritto Del Lavoro.

Nel contratto di politica di governo c è in modo esplicito la lotta alla precarietà che ha un profilo giuridico ( che a mio avviso comprende l' art. 18 per le aziende con più di 15 dipendenti ) e un profilo economico che non riguarda il ministero del lavoro , ma il ministero dell' economia e dello sviluppo economico.

Questo Diritto del Lavoro che possiamo definire diritto del lavoro rafforzato nasce dalla costituzione italiana , che non è una costituzione comunista come disse Berlusconi ma non è neppure una costituzione neoliberista e neomercantilista.

Il modello economico della Costituzione italiana è un modello ad economia mista Pubblica e Privata.
Il diritto del lavoro italiano è un diritto rafforzato perchè nasce dentro il modello economico ad economia mista.

Qual è la cultura politica del Decreto Lavoro ?
E comunista come disse qualcuno dopo aver bevuto 5 litri di Frascati in una trattoria di Trastevere ?
Ovviamente no.
Non è neppure ( purtroppo) socialista , manca un disegno di stato-comunità.

Si tratta di una norma giuridica che vive del sangue del Cattolicesimo Sociale , si diciamo i ministri del lavoro Ermanno Gorrieri e Carlo Donat Cattin .
il credo è il solidarismo sociale , a cui Luigi Di Maio volente o nolente si ispira con questo Decreto.

Viste le posizioni politiche del PD su questo decreto lavoro è probabile che il PD nelle prossime elezioni rimanga fuori dal parlamento perchè non capisce il linguaggio , non capisce il linguaggio del popolo , servo dei poteri finanziari.

Ma oggi nella situazione italiana lontana dal modello economico bismarchiano tedesco, lontano dal modello statale centralista francese si puo dire di no ad una ….ave maria , e metà padre nostro ?

Le critiche al contratto a termine sono sotto il profilo giuridico
non pervenute, non ci sono critiche nell' ambito del diritto del lavoro.

La filosofia era si stava ben prima , perchè cambiare ?
36 mesi andavano bene.
Ma se andavano bene il movimento 5 stelle prendeva il 52 % nel sud e la lega vinceva in Toscana ?

Hanno vinto perche in italia c era il modello neoliberista bleriano Job Act.

La liberalizzazione dei contratti a termine erano parte fondamentale del modello bleriano, neoliberista.

Sotto il profilo giuridico il contratto a termine , vuol dire tecnicamente apporre un termine.

Questo termine puo essere 6 mesi, 12 mesi, 24 mesi , 36 mesi , 48 o 60 mesi.

Sono i rapporti di forza sociali che sviluppa l' ordinamento giuridico sociale .

Se come dicono tutti il rapporto di lavoro è unico ed è il rapporto di lavoro a tempo indeterminato ( le banche non concedono il mutuo casa a chi ha il contratto job act, hanno semmai mutui tagliati per il job act , mi paghi prima TUTTI gli interessi poi se vieni licenziato, il capitale lo recuperiamo dalla vendita della tua casa ).

Quindi il rapporto di lavoro è quello a contratto veramente a tempo indeterminato, il contratto a termine è una eccezione.

Quindi è corretto che l' eccezionalità venga scritta con delle causali.

Ma ci sono state 8.000 cause di lavoro, falso !!
circa 4.000 erano i poveri postini delle poste assunti con contratti inqualificabili.

E' molto complesso disconoscere la causale come atto illegittimo , essa deve essere palesemente infondata.

E poi un minimo di conflittualità significa che la norma giuridica è corretta.
Se diciamo che il contratto a termine è libero, non abbiamo cause in tribunale , ma cosi non abbiamo lo stato comunità costituzionale e non costruiamo un ordinamento giuridico .
( continua)
versione provvisoria
manca la parte dei diritti sociali in relazione alla problematica dei limiti dei diritti sociali.
i diritti sociali hanno un limite, oggi diremmo hanno un high -value ?
la teoria del limite da analizzare dovrebbe essere totalmente interna ad una teoria del diritto e non come avviene spesso il limite preposto non è giuridico ma economico. in questo modo l' analisi del diritto non è autonoma ma dipendente , bloccata dallo spazio economico.
Ultima modifica di antonio77 il 02/08/2018, 23:25, modificato 2 volte in totale.
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