Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Lo penso anche io, mi conforta il fatto che i sondaggi di Sky fino a un anno fa erano nettamente a favore dell'ex governo , poi gradualmente ( e ora nettamente) se ne sono allontanati.
certo , se il sondaggio lo fa repubblica " c'est plus facile" ....
vediamo che altri dati vengono fuori.
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vediamo che altri dati vengono fuori.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
E' quanto supponevo, ed è per questo che ho inviato alla redazione di Repubblica e al vice direttore Giannini la richiesta di effettuare un sondaggio ufficiale per ufficializzare erga omnes che il caro estinto non riuscirebbe a spuntarla.mariok ha scritto:Anche quel 15% mi sembra un'enormità
E' evidente che non sa più a che santo votarsi.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
ma i suoi sondaggi non se li è fatti fare? ... prima di esporsi così ai pomodori ? ...bah, secondo me gioca a poker , bluffa proponendosi a cariche per le quali sa di essere indecente per alzare la posta per i processi, per la rai, le frequenze....bisogna cedere alle sue provocazioni secondo me , stare al gioco e costringerlo a mettere sul tavolo i due di picche che gli sono rimasti, fosse la volta buona che ce ne liberiamo .
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Provate ad immaginarvi cosa avrà pensato in aula il pm Bocassini quando ha udito dalla Polanco dichiarare che si vestiva da Bocassini per far piacere a B.
<<Te lo dò io il bunga bunga>>
<<Te lo dò io il bunga bunga>>
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Sondaggi a parte, a dargli credibilità sono ancora una volta le quinte colonne del PD.Amadeus ha scritto:Lo penso anche io, mi conforta il fatto che i sondaggi di Sky fino a un anno fa erano nettamente a favore dell'ex governo , poi gradualmente ( e ora nettamente) se ne sono allontanati.
certo , se il sondaggio lo fa repubblica " c'est plus facile" ....
vediamo che altri dati vengono fuori.
Per gente cpme Gentiloni la credibilità non la si può avere "negoziando con Idv e Sel", ma col caimano sì.Il dibattito sulle riforme. Dopo le proposte di riforma costituzionale 1 avanzate ieri dall'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, il dibattito si fa sempre più acceso, con posizioni differenti anche all'interno del Pd. Per il vice segretario del Pd, Enrico Letta, l'idea di cambiare la Costituzione in questa legislatura non è praticabile per mancanza di tempi tecnici, ma giudichia l'apertura del Pdl interessante e propone di utlizzare i mesi che restano per mettere a punto un patto costituente che affronti sia i poteri e le forme di elezione del presidente della Repubblica, sia la legge elettorale. Più radicale la posizione di Rosy Bindi, secondo la quale la proposta lanciata ieri dal Pdl per una riforma in senso presidenziale della Costituzione, nasconde l'intenzione di non procedere con la riforma elettorale: "Non credo che questo Parlamento possa avere una funzione costituente, dopo il terremoto politico che c'è stato. Ieri Berlusconi mi è sembrato essenzialmente intenzionato a non volere la riforma della legge elettorale mentre per me il doppio turno sarebbe compatibile con un sistema non presidenziale". Di tutt'altro avviso è Paolo Gentiloni: "Capisco il timore (di Bersani, ndr) di trovarsi all'improvviso a fare i conti con l'ennesimo bluf del Cavaliere. Ma noi del Pd abbiamo il dovere di capire se, invece, abbiamo davanti l'occasione per cambiare profondamente l'ossatura istituzionale del Paese. Esiste una sola possibilità? Bene, verifichiamolo in tempi rapidi. Il Partito democratico - aggiunge Gentiloni - ha l'obbligo di offrire agli italiani un'alternativa credibile. Non ci possiamo nascondere dietro una legge elettorale". E chiude alla possibilità di trattare con Vendola e Di Pietro: "È il momento della chiarezza: la credibilità di cui ha bisogno un'alternativa di governo non la possiamo costruire negoziando con Idv e Sel". Il presidente del Senato, Renato Schifani non vede "inammissibilità alla proposta di Berlusconi". La riforma sul semipresidenzialismo, secondo Schifani, "è sicuramente una proposta forte, di sostanza, che può innovare la qualità, la tenuta e l'azione delle forze politiche. Ritengo - ha aggiunto - che il tempo per farla ci sia ancora". Impraticabili, invece, secondo il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, le alternative ipotizzate da Franceschini e Letta: "Non si può pretendere, come fanno gli onorevoli Franceschini ed Enrico Letta, di scindere in due le questioni, approvare subito una legge elettorale a due turni, rinviando a tempi indefiniti e migliori il presidenzialismo. Perfino gramellini èin grado di capire che si tratta di una furberia tattica".
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Il Trota di Silvio
Freud e l’inconscio spericolato del fedelissimo Alfano
Povero Angelino. Nel suo partito già molti lavorano per farlo fuori e ora anche il suo inconscio sembra aver deciso la resa. La gaffe che il Tg3 ci ha fatto ascoltare è avvenuta nel corso della presentazione della straordinaria nuova proposta che Berlusconi aveva annunciato tempo fa. Così nuova e così straordinaria che se ne parla da anni e comunque era già su tutti i giornali di ieri.
Si tratta di un disegno di riforma alla francese, con l’elezione diretta del presidente della Repubblica e il doppio turno. Rivelando quello che sta dietro questo ennesimo progetto ad personam, il piccolo Alfano ha definito Berlusconi presidente della Repubblica. E tanto basterebbe, in un Paese normale, a segnare la sua definitiva uscita di scena per manifesta incapacità di tenuta politica.
Qualcosa di peggio successe forse solo a Marcello Dell’Utri, quando, partecipando a un programma televisivo (condotto tra l’altro da Michele Santoro) concluse il suo intervento in diretta dicendo così: «I magistrati ce l’hanno con me perché sono mafioso… pardon, volevo dire siciliano». A gaffe del genere non c’è rimedio. In effetti Dell’Utri (uomo prudentissimo) smise di partecipare a talk show che potessero stuzzicare il suo involontario masochismo.
Senza peraltro rinunciare alle sue cariche politiche e ai suoi molteplici interessi economici e culturali. E, chiaramente, nessuno mai ha osato fargli apertamente la guerra all’interno del suo partito, come succede invece al povero Alfano, solo perché non esiste più nemmeno il partito. Peccato, perché episodi come quello in cui è incorso ieri il cosiddetto segretario del Pdl (eletto all’unanimità dal solo Berlusconi) rivelano un inconscio sincero e spericolato che avrebbe fatto la gioia di Sigmund Freud. In fondo, dovrebbe essere questa la vera matrice dell’antipolitica.
Fronte del video
di Maria Novella Oppo
L'Unità
Freud e l’inconscio spericolato del fedelissimo Alfano
Povero Angelino. Nel suo partito già molti lavorano per farlo fuori e ora anche il suo inconscio sembra aver deciso la resa. La gaffe che il Tg3 ci ha fatto ascoltare è avvenuta nel corso della presentazione della straordinaria nuova proposta che Berlusconi aveva annunciato tempo fa. Così nuova e così straordinaria che se ne parla da anni e comunque era già su tutti i giornali di ieri.
Si tratta di un disegno di riforma alla francese, con l’elezione diretta del presidente della Repubblica e il doppio turno. Rivelando quello che sta dietro questo ennesimo progetto ad personam, il piccolo Alfano ha definito Berlusconi presidente della Repubblica. E tanto basterebbe, in un Paese normale, a segnare la sua definitiva uscita di scena per manifesta incapacità di tenuta politica.
Qualcosa di peggio successe forse solo a Marcello Dell’Utri, quando, partecipando a un programma televisivo (condotto tra l’altro da Michele Santoro) concluse il suo intervento in diretta dicendo così: «I magistrati ce l’hanno con me perché sono mafioso… pardon, volevo dire siciliano». A gaffe del genere non c’è rimedio. In effetti Dell’Utri (uomo prudentissimo) smise di partecipare a talk show che potessero stuzzicare il suo involontario masochismo.
Senza peraltro rinunciare alle sue cariche politiche e ai suoi molteplici interessi economici e culturali. E, chiaramente, nessuno mai ha osato fargli apertamente la guerra all’interno del suo partito, come succede invece al povero Alfano, solo perché non esiste più nemmeno il partito. Peccato, perché episodi come quello in cui è incorso ieri il cosiddetto segretario del Pdl (eletto all’unanimità dal solo Berlusconi) rivelano un inconscio sincero e spericolato che avrebbe fatto la gioia di Sigmund Freud. In fondo, dovrebbe essere questa la vera matrice dell’antipolitica.
Fronte del video
di Maria Novella Oppo
L'Unità
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
"Non credo che questo Parlamento possa avere una funzione costituente, dopo il terremoto politico che c'è stato.
Rosy Bindi
*
Al presidente Napolitano non piacciono i comici che fanno i politici,...gli piacciono i politici che fanno i comici.
Come si può pensare che un Parlamento che per due volte ha votato "convintamente" che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Mubarak, possa essere idoneo ad una funzione costituente?
Rosy Bindi
*
Al presidente Napolitano non piacciono i comici che fanno i politici,...gli piacciono i politici che fanno i comici.
Come si può pensare che un Parlamento che per due volte ha votato "convintamente" che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Mubarak, possa essere idoneo ad una funzione costituente?
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Come fare a non vederci la mano del nano!
IL CASO
Piano per il Csm, meno potere ai giudici
rivoluzione nei processi disciplinari
Progetto di Palazzo Chigi: ai "laici" più potere nei verdetti sui magistrati, i togati non saranno maggioranza. L'influenza
politica diventerebbe fortissima
di LIANA MILELLA
Via dalle mani dei magistrati la giustizia disciplinare. Processi alle toghe affidati, con una maggioranza strategica, a "giudici" scelti dal Parlamento. È un progetto cui sta lavorando palazzo Chigi. Il testo non è ancora passato in Consiglio dei ministri, ma per la sua portata dirompente è già trapelato all'esterno ed è stato inviato per una prima verifica agli addetti ai lavori. Circola sulle scrivanie del Csm e delle altre magistrature. Quattro articoli che riscrivono componenti e modalità del potere disciplinare. Con un obiettivo evidente, che pure l'ex premier Berlusconi aveva cercato di perseguire, ma senza riuscirci: sottrarre ai giudici il potere di mettere sotto processo, condannare o assolvere i colleghi che sbagliano. Con una ragione che oggi, ma anche ieri, viene spiegata così: si tratta dell'unica via per garantire un'imparzialità che l'attuale "giustizia domestica" non assicura. Questo si legge nelle note diffuse dagli uffici di Palazzo Chigi.
Per una coincidenza del tutto temporale la nuova proposta trapela mentre al Senato si sta per riparlare di responsabilità civile dei giudici: scadeva il 23, ma è stato rinviato ai primi di giugno, il termine per le proposte di modifica all'emendamento Pini che prevede la responsabilità diretta non solo "per dolo o colpa grave", com'è oggi, ma pure per "manifesta violazione del diritto". Un mix esplosivo per le toghe che già sono sul piede di guerra per la responsabilità. Figurarsi
se dovesse cambiare anche la giustizia disciplinare.
Repubblica ha potuto leggere i quattro articoli che, in fila, cambiano la composizione delle sezioni del Csm, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti, dei giudici tributari chiamate a "processare" i colleghi. Una logica assai semplice: maggioranza o pariteticità dei posti disponibili ai componenti eletti dal Parlamento. Intervento già previsto nella riforma costituzionale della Giustizia firmata dall'ex Guardasigilli Angelino Alfano. Approvata dal consiglio dei ministri il 10 marzo 2011, prevedeva di affidare a un'Alta corte il potere di giudicare le toghe. Composizione mista, metà dalle Camere, metà dai magistrati.
Ma quella era una riforma costituzionale, qui invece il governo Monti vuole procedere per via ordinaria. E questo è già un primo problema che rischia di far arenare la legge per un evidente vulnus di costituzionalità. Ma tant'è. Ecco i quattro articoli. A cominciare da quello che interviene sulla sezione disciplinare del Csm, oggi sezione interna al Consiglio, in cui i magistrati hanno la maggioranza, quattro posti su sei. In futuro saranno tre e tre. Il vice presidente, un laico, altri due membri di nomina parlamentare. Poi tre magistrati, un giudice, un pm, uno proveniente dalla Cassazione. Stesso equilibrio per i supplenti, cinque laici e cinque magistrati.
Per Consiglio di Stato e Corte dei conti s'interviene sui consigli di presidenza. Per i giudici amministrativi si prevede di istituire "una sezione disciplinare composta dal presidente che la presiede, da tre componenti tra quelli eletti dalle Camere, da un magistrato". Cinque i supplenti, tre laici e due togati. Stessi equilibri per le toghe contabili. Nella sezione il presidente, 3 laici, un magistrato. Delega al governo, invece, per "riformare il consiglio di presidenza della giustizia tributaria". Dentro una sezione disciplinare "composta in misura almeno paritaria dei componenti eletti dalle Camere". Una formula su cui per certo i magistrati daranno battaglia.
(27 maggio 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
IL CASO
Piano per il Csm, meno potere ai giudici
rivoluzione nei processi disciplinari
Progetto di Palazzo Chigi: ai "laici" più potere nei verdetti sui magistrati, i togati non saranno maggioranza. L'influenza
politica diventerebbe fortissima
di LIANA MILELLA
Via dalle mani dei magistrati la giustizia disciplinare. Processi alle toghe affidati, con una maggioranza strategica, a "giudici" scelti dal Parlamento. È un progetto cui sta lavorando palazzo Chigi. Il testo non è ancora passato in Consiglio dei ministri, ma per la sua portata dirompente è già trapelato all'esterno ed è stato inviato per una prima verifica agli addetti ai lavori. Circola sulle scrivanie del Csm e delle altre magistrature. Quattro articoli che riscrivono componenti e modalità del potere disciplinare. Con un obiettivo evidente, che pure l'ex premier Berlusconi aveva cercato di perseguire, ma senza riuscirci: sottrarre ai giudici il potere di mettere sotto processo, condannare o assolvere i colleghi che sbagliano. Con una ragione che oggi, ma anche ieri, viene spiegata così: si tratta dell'unica via per garantire un'imparzialità che l'attuale "giustizia domestica" non assicura. Questo si legge nelle note diffuse dagli uffici di Palazzo Chigi.
Per una coincidenza del tutto temporale la nuova proposta trapela mentre al Senato si sta per riparlare di responsabilità civile dei giudici: scadeva il 23, ma è stato rinviato ai primi di giugno, il termine per le proposte di modifica all'emendamento Pini che prevede la responsabilità diretta non solo "per dolo o colpa grave", com'è oggi, ma pure per "manifesta violazione del diritto". Un mix esplosivo per le toghe che già sono sul piede di guerra per la responsabilità. Figurarsi
se dovesse cambiare anche la giustizia disciplinare.
Repubblica ha potuto leggere i quattro articoli che, in fila, cambiano la composizione delle sezioni del Csm, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti, dei giudici tributari chiamate a "processare" i colleghi. Una logica assai semplice: maggioranza o pariteticità dei posti disponibili ai componenti eletti dal Parlamento. Intervento già previsto nella riforma costituzionale della Giustizia firmata dall'ex Guardasigilli Angelino Alfano. Approvata dal consiglio dei ministri il 10 marzo 2011, prevedeva di affidare a un'Alta corte il potere di giudicare le toghe. Composizione mista, metà dalle Camere, metà dai magistrati.
Ma quella era una riforma costituzionale, qui invece il governo Monti vuole procedere per via ordinaria. E questo è già un primo problema che rischia di far arenare la legge per un evidente vulnus di costituzionalità. Ma tant'è. Ecco i quattro articoli. A cominciare da quello che interviene sulla sezione disciplinare del Csm, oggi sezione interna al Consiglio, in cui i magistrati hanno la maggioranza, quattro posti su sei. In futuro saranno tre e tre. Il vice presidente, un laico, altri due membri di nomina parlamentare. Poi tre magistrati, un giudice, un pm, uno proveniente dalla Cassazione. Stesso equilibrio per i supplenti, cinque laici e cinque magistrati.
Per Consiglio di Stato e Corte dei conti s'interviene sui consigli di presidenza. Per i giudici amministrativi si prevede di istituire "una sezione disciplinare composta dal presidente che la presiede, da tre componenti tra quelli eletti dalle Camere, da un magistrato". Cinque i supplenti, tre laici e due togati. Stessi equilibri per le toghe contabili. Nella sezione il presidente, 3 laici, un magistrato. Delega al governo, invece, per "riformare il consiglio di presidenza della giustizia tributaria". Dentro una sezione disciplinare "composta in misura almeno paritaria dei componenti eletti dalle Camere". Una formula su cui per certo i magistrati daranno battaglia.
(27 maggio 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
...però qualcuno ci ha provato...
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA: «IMPOSSIBILE ATTRAVERSO LEGGE ORDINARIA ANZICHÉ COSTITUZIONALE»
Csm, Monti smentisce la riforma
che toglie potere ai giudici: «Inopportuna»
Indiscrezioni di stampa parlavano di un progetto con i togati non più maggioranza nei procedimenti disciplinari
MILANO - Il progetto a cui sta lavorando Palazzo Chigi prevede che l'organismo che «giudica» i magistrati sia affidato auna maggioranza di giudici «laici» cioè scelti dal Parlamento. Indiscrezioni di stampa parlano di una rivoluzione nei processi disciplinari con i togati non più maggioranza nei verdetti che li riguarda, cioè condannare o assolvere i magistrati che sbagliano. E invece no, non è così, dice il Governo con una nota ufficiale: «Con riferimento ad alcune ipotesi, oggi riprese dal quotidiano la Repubblica, di riforma dell'organismo disciplinare della magistratura ordinaria, si precisa che il Presidente del Consiglio aveva già da tempo ritenuto tale iniziativa inopportuna e non percorribile, escludendola conseguentemente dai provvedimenti all'esame del Consiglio dei Ministri». È quanto si legge in una nota stampa del governo.
«RIFORMA IMPOSSIBILE» - «Il presidente del Consiglio ha poi pienamente condiviso l'ulteriore parere negativo pervenuto dal ministro della Giustizia, ritenendo impossibile una simile riforma attraverso legge ordinaria anziché costituzionale», si legge ancora nel comunicato.
DI PIETRO - Sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, critica il progetto del governo: «La modifica della sezione disciplinare del Csm che, secondo quanto riferito dalla stampa, il governo si accinge a proporre, costituirebbe, se confermata, un gravissimo e irresponsabile attentato all'indipendenza della magistratura. L'idea di aumentare il numero di consiglieri laici, quelli nominati dal Parlamento, sino a sottrarre la maggioranza ai membri togati, significa, né più né meno, affidare alla politica il compito di giudicare i magistrati. Di questi tempi, equivale a dire che i ladri si nominano i giudici e, allo stesso tempo, i giudici veri vengono additati come ladri. Con ciò, si farebbe carta straccia dell'autogoverno della magistratura e del principio costituzionale della sua indipendenza - sottolinea Di Pietro -. Se poi il professor Monti pensasse davvero di varare una legge che modifica la Costituzione per via ordinaria, e non secondo le regole fissate dalla Costituzione stessa, si tratterebbe anche di un attentato alla legalità costituzionale: uno sproposito che solo Berlusconi aveva osato azzardare».
Redazione Online
27 maggio 2012 | 15:18
http://www.corriere.it/politica/12_magg ... ea60.shtml
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA: «IMPOSSIBILE ATTRAVERSO LEGGE ORDINARIA ANZICHÉ COSTITUZIONALE»
Csm, Monti smentisce la riforma
che toglie potere ai giudici: «Inopportuna»
Indiscrezioni di stampa parlavano di un progetto con i togati non più maggioranza nei procedimenti disciplinari
MILANO - Il progetto a cui sta lavorando Palazzo Chigi prevede che l'organismo che «giudica» i magistrati sia affidato auna maggioranza di giudici «laici» cioè scelti dal Parlamento. Indiscrezioni di stampa parlano di una rivoluzione nei processi disciplinari con i togati non più maggioranza nei verdetti che li riguarda, cioè condannare o assolvere i magistrati che sbagliano. E invece no, non è così, dice il Governo con una nota ufficiale: «Con riferimento ad alcune ipotesi, oggi riprese dal quotidiano la Repubblica, di riforma dell'organismo disciplinare della magistratura ordinaria, si precisa che il Presidente del Consiglio aveva già da tempo ritenuto tale iniziativa inopportuna e non percorribile, escludendola conseguentemente dai provvedimenti all'esame del Consiglio dei Ministri». È quanto si legge in una nota stampa del governo.
«RIFORMA IMPOSSIBILE» - «Il presidente del Consiglio ha poi pienamente condiviso l'ulteriore parere negativo pervenuto dal ministro della Giustizia, ritenendo impossibile una simile riforma attraverso legge ordinaria anziché costituzionale», si legge ancora nel comunicato.
DI PIETRO - Sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, critica il progetto del governo: «La modifica della sezione disciplinare del Csm che, secondo quanto riferito dalla stampa, il governo si accinge a proporre, costituirebbe, se confermata, un gravissimo e irresponsabile attentato all'indipendenza della magistratura. L'idea di aumentare il numero di consiglieri laici, quelli nominati dal Parlamento, sino a sottrarre la maggioranza ai membri togati, significa, né più né meno, affidare alla politica il compito di giudicare i magistrati. Di questi tempi, equivale a dire che i ladri si nominano i giudici e, allo stesso tempo, i giudici veri vengono additati come ladri. Con ciò, si farebbe carta straccia dell'autogoverno della magistratura e del principio costituzionale della sua indipendenza - sottolinea Di Pietro -. Se poi il professor Monti pensasse davvero di varare una legge che modifica la Costituzione per via ordinaria, e non secondo le regole fissate dalla Costituzione stessa, si tratterebbe anche di un attentato alla legalità costituzionale: uno sproposito che solo Berlusconi aveva osato azzardare».
Redazione Online
27 maggio 2012 | 15:18
http://www.corriere.it/politica/12_magg ... ea60.shtml
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Secondo voi cosa si sarà toccato il caro estinto???
Perfino l'arte è arrivata a rappresentarlo come "Il caro estinto", la politica cosa sta aspettando???
Guardate la foto
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... f=HREC1-11
***
LA PROVOCAZIONE
Arte shock, Berlusconi in una teca
proprio davanti a Palazzo Chigi
A Roma esposta l'opera di Antonio Garullo e Mario Ottocento, che ritrae il corpo dell'ex premier disteso alla maniera di santi e papi e in doppiopetto vestito. Ma con le scarpe di Topolino
di FILIPPO CECCARELLI
ROMA - L'installazione è avvenuta nel silenzio della domenica tra decorazioni fastose e damaschi polverosi, al primo piano di Palazzo Ferrajoli, a piazza Colonna, proprio dinanzi a Palazzo Chigi. Da stamattina c'è un altro Berlusconi, a grandezza naturale e straordinariamente simile all'originale, però disteso dentro una teca di cristallo, a sua volta appoggiata su un grande parallelepipedo bianco. Il simulacro del Cavaliere, che atterrisce per il colore della pelle, i particolari del volto e i capelli rossicci e trapiantati, lievemente sorride rivolto alla sede del governo che fu sua per quasi un decennio. Nelle stanze che preparano la visione, all'ombra della gigantesca Colonna Antonina, c'è odore di chiuso, quadri antichi senza valore e una vetrinetta con cimeli (guanti, scarpette, pantolofole) di Pio IX. Dietro le finestre dell'appartamento che si affitta per feste ed eventi di vario genere, l'incessante rumore di traffico in sottofondo. La prima impressione è di disagio e fascinazione, come si può avvertire da bambini davanti ai santi dagli abiti sontuosi e dai volti di cera che si vedono sotto gli altari in tante chiese di Roma. Ma l'arte è appunto arte, e oltre a combattere l'indifferenza, non si preoccupa di essere né augurale né jettatoria, tantomeno necrofila o satirica, e in questo caso arriva nel momento in cui il berlusconismo conosce obiettivamente la sua fase terminale.
L'opera ha titolo "Il sogno degli italiani" - che tra l'altro è uno dei modi con cui
anche al telefono l'ex presidente del Consiglio si presentava alle sue amiche: "Io sono il sogno degli italiani". Sottotitolo: "Per una immagine definitiva dell'era Berlusconi". Gli artisti che l'hanno realizzata in gomma siliconica, capelli organici, stoffa, legno, vetro, carta e metalli sono Antonio Garullo e Mario Ottocento, la prima coppia gay unita in matrimonio, a L'Aja nel 2002, e la cui lunga battaglia giudiziaria per il riconoscimento delle loro nozze ha determinato nel marzo scorso la sentenza con cui la corte di Cassazione ha riconosciuto importanti diritti alle coppie gay.
Su Berlusconi hanno incominciato a lavorare tra il 2010 e il 2011 nel loro laboratorio di Latina. La ricerca artistica di Garullo e Ottocento muove dal corpo del leader come icona del potere che nel tempo delle rappresentazioni a distanza compendia valori estetici e morali. Non ultimo, tra questi, il ricorso al trapianto e alla manipolazione chirurgica plastificante che oggi ritornano nella dimensione scultorea e figurativa.
Non è ovviamente la prima volta che il Cavaliere si fa soggetto e oggetto di elaborazione artistica, più o meno provocatoria, più o meno performativa. A parte la statua di lui con il corpo di Superman, di cui ha parlato Ruby dopo i soggiorni ad Arcore, vale qui sommariamente ricordare la saponetta "Mani Pulite" che l'artista italo-svizzero Gianni Motti sostiene di aver ricavato dal grasso residuo di un'operazione di liposuzione sullo stesso Berlusconi; e poi la serie di teste tridimensionali in vetroresina di Stefano Pierotti; così come, per quanto riguarda la street art, si può forse segnalare l'"Artentato", e cioè il manichino con le fattezze dell'ex premier e una taglierina fatto ritrovare pochi giorni prima delle dimissioni in Galleria a Milano insieme al biglietto "Stai dissanguando l'Italia".
Molto più laboriosa e anche ambiziosa nella sua simbologia vuole essere tuttavia l'installazione esposta a Palazzo Ferrajoli. Sognante o defunto che sia, il Cavaliere è vestito con la sua solita uniforme, un doppiopetto blu che i due artisti hanno acquistato in svendita presso l'outlet di Castel Romano. Nel taschino della giacca, l'insegna di Cavaliere del lavoro. Ma la inconfondibile cravatta blu a pallini è allentata. La mano destra è poggiata su una copia de "Una storia italiana", l'opuscolo mitologico e ufficiale fatto arrivare per posta a milioni di italiani prima della vittoria del 2001. Mentre a significare l'ossessione sfrenata per il sesso, la mano sinistra appare mollemente infilata nella patta dei pantaloni. Ai piedi, infine, Berlusconi indossa delle curiose pantofole con la faccia di Topolino, concessione all'aspetto ludico, allegro, imprevedibile e giullaresco di un personaggio che tanta parte ha avuto non solo nell'immaginario, ma anche nella realtà italiana.
(28 maggio 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... f=HREC1-11
Perfino l'arte è arrivata a rappresentarlo come "Il caro estinto", la politica cosa sta aspettando???
Guardate la foto
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... f=HREC1-11
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LA PROVOCAZIONE
Arte shock, Berlusconi in una teca
proprio davanti a Palazzo Chigi
A Roma esposta l'opera di Antonio Garullo e Mario Ottocento, che ritrae il corpo dell'ex premier disteso alla maniera di santi e papi e in doppiopetto vestito. Ma con le scarpe di Topolino
di FILIPPO CECCARELLI
ROMA - L'installazione è avvenuta nel silenzio della domenica tra decorazioni fastose e damaschi polverosi, al primo piano di Palazzo Ferrajoli, a piazza Colonna, proprio dinanzi a Palazzo Chigi. Da stamattina c'è un altro Berlusconi, a grandezza naturale e straordinariamente simile all'originale, però disteso dentro una teca di cristallo, a sua volta appoggiata su un grande parallelepipedo bianco. Il simulacro del Cavaliere, che atterrisce per il colore della pelle, i particolari del volto e i capelli rossicci e trapiantati, lievemente sorride rivolto alla sede del governo che fu sua per quasi un decennio. Nelle stanze che preparano la visione, all'ombra della gigantesca Colonna Antonina, c'è odore di chiuso, quadri antichi senza valore e una vetrinetta con cimeli (guanti, scarpette, pantolofole) di Pio IX. Dietro le finestre dell'appartamento che si affitta per feste ed eventi di vario genere, l'incessante rumore di traffico in sottofondo. La prima impressione è di disagio e fascinazione, come si può avvertire da bambini davanti ai santi dagli abiti sontuosi e dai volti di cera che si vedono sotto gli altari in tante chiese di Roma. Ma l'arte è appunto arte, e oltre a combattere l'indifferenza, non si preoccupa di essere né augurale né jettatoria, tantomeno necrofila o satirica, e in questo caso arriva nel momento in cui il berlusconismo conosce obiettivamente la sua fase terminale.
L'opera ha titolo "Il sogno degli italiani" - che tra l'altro è uno dei modi con cui
anche al telefono l'ex presidente del Consiglio si presentava alle sue amiche: "Io sono il sogno degli italiani". Sottotitolo: "Per una immagine definitiva dell'era Berlusconi". Gli artisti che l'hanno realizzata in gomma siliconica, capelli organici, stoffa, legno, vetro, carta e metalli sono Antonio Garullo e Mario Ottocento, la prima coppia gay unita in matrimonio, a L'Aja nel 2002, e la cui lunga battaglia giudiziaria per il riconoscimento delle loro nozze ha determinato nel marzo scorso la sentenza con cui la corte di Cassazione ha riconosciuto importanti diritti alle coppie gay.
Su Berlusconi hanno incominciato a lavorare tra il 2010 e il 2011 nel loro laboratorio di Latina. La ricerca artistica di Garullo e Ottocento muove dal corpo del leader come icona del potere che nel tempo delle rappresentazioni a distanza compendia valori estetici e morali. Non ultimo, tra questi, il ricorso al trapianto e alla manipolazione chirurgica plastificante che oggi ritornano nella dimensione scultorea e figurativa.
Non è ovviamente la prima volta che il Cavaliere si fa soggetto e oggetto di elaborazione artistica, più o meno provocatoria, più o meno performativa. A parte la statua di lui con il corpo di Superman, di cui ha parlato Ruby dopo i soggiorni ad Arcore, vale qui sommariamente ricordare la saponetta "Mani Pulite" che l'artista italo-svizzero Gianni Motti sostiene di aver ricavato dal grasso residuo di un'operazione di liposuzione sullo stesso Berlusconi; e poi la serie di teste tridimensionali in vetroresina di Stefano Pierotti; così come, per quanto riguarda la street art, si può forse segnalare l'"Artentato", e cioè il manichino con le fattezze dell'ex premier e una taglierina fatto ritrovare pochi giorni prima delle dimissioni in Galleria a Milano insieme al biglietto "Stai dissanguando l'Italia".
Molto più laboriosa e anche ambiziosa nella sua simbologia vuole essere tuttavia l'installazione esposta a Palazzo Ferrajoli. Sognante o defunto che sia, il Cavaliere è vestito con la sua solita uniforme, un doppiopetto blu che i due artisti hanno acquistato in svendita presso l'outlet di Castel Romano. Nel taschino della giacca, l'insegna di Cavaliere del lavoro. Ma la inconfondibile cravatta blu a pallini è allentata. La mano destra è poggiata su una copia de "Una storia italiana", l'opuscolo mitologico e ufficiale fatto arrivare per posta a milioni di italiani prima della vittoria del 2001. Mentre a significare l'ossessione sfrenata per il sesso, la mano sinistra appare mollemente infilata nella patta dei pantaloni. Ai piedi, infine, Berlusconi indossa delle curiose pantofole con la faccia di Topolino, concessione all'aspetto ludico, allegro, imprevedibile e giullaresco di un personaggio che tanta parte ha avuto non solo nell'immaginario, ma anche nella realtà italiana.
(28 maggio 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... f=HREC1-11
Ultima modifica di camillobenso il 28/05/2012, 21:17, modificato 1 volta in totale.
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