Come se ne viene fuori ?

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shiloh
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da shiloh »

camillobenso ha scritto:Tg7 - ore 20,00

Vendola risponde a Pd e alla Bindi:
Io non ho posto nessun ultimatum a nessuno,.....è il Paese che ha dato un ultimatum a noi.

Su questo punto devo dare ragione a Vendola, anche se arriva con almeno 15 mesi di ritardo.

Non ci si deve aspettare dai partiti della casta di Poltrone & Forchette che capiscano cosa chiede l'elettorato, sono paralizzati a difendere il loro posto di lavoro con privilegi annessi.

sottoscrivo anch'io le parole di Vendola.

che al loft si decidano da che parte stare.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

shiloh ha scritto:
camillobenso ha scritto:Tg7 - ore 20,00

Vendola risponde a Pd e alla Bindi:
Io non ho posto nessun ultimatum a nessuno,.....è il Paese che ha dato un ultimatum a noi.

Su questo punto devo dare ragione a Vendola, anche se arriva con almeno 15 mesi di ritardo.

Non ci si deve aspettare dai partiti della casta di Poltrone & Forchette che capiscano cosa chiede l'elettorato, sono paralizzati a difendere il loro posto di lavoro con privilegi annessi.

sottoscrivo anch'io le parole di Vendola.




che al loft si decidano da che parte stare.
Penso che con il Pd non ci sia più niente da fare.

L'Ulivo era la soluzione ai problemi del Cs, ma è stato fatto fallire subito dopo 2 anni.

Nel 2007 hanno scelto il Partito Democratico per mascherare che in realtà era il Partito Democristiano,.........ovvero Democratico Cristiano.

Nel convegno di Firenze del 2004, Rosy Bindi è stata applaudita più di D'Alema, tanto che gli valse l'APPELLATIVO DI PASSIONARIA.

Oggi è irriconoscibile. E' bastata la presidenza del Pd per farle mutare orientamento.

Mancava solo poi il veto di Casini.

Non c'è più niente da fare, da quel "partito" di Poltrone & Forchette distante anni luce dal suo elettorato, non c'è da sperare nulla.

L'intervista della Bindi è leggibile nella rassegna stampa del Ministero dell'Interno

http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf


LA REPUBBLICA 27-05-2012 15
ANCHE I MODERATI NECESSARI ALL'ITALIA NIENTE VETI, E' LA STAGIONE
DEL REALISMO. INT. ROSY BINDI
Rosso Umberto
136
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Da:
LA REPUBBLICA 27-05-2012 15
ANCHE I MODERATI NECESSARI ALL'ITALIA NIENTE VETI, E' LA STAGIONE
DEL REALISMO. INT. ROSY BINDI

Rosso Umberto


Il Pd ha un progetto il nuovo Ulivo: dai confini molto larghi.


Sono da troppi anni in politica e non sanno cosa inventarsi. L'annuncio del nuovo Ulivo l'aveva fatta Bersani a Roma il 5 novembre 2011.

Chiacchiere su chiachiere, non s'è mai visto nulla.

Si trattava e si tratta della solita berlusconata del doppio turno con il semipresidenzialismo.

Quelli del Pdl adesso sono in vantaggio, i giovani si sono ribellati, hanno chiesto le dimissioni della classe dirigente e la testa di Alfano.

Da questa parte dormono e sono soddisfatti di fare i merli fessi che abboccano a tutto.
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

camillobenso ha scritto:Penso che con il Pd non ci sia più niente da fare.
Purtroppo lo penso anch'io.

Però c'è anche da dire che malgrado ci sia un grande spazio da coprire, l'Idv oscilla tra il 7 e l'8%, Sel tra il 6 e il 7, entrambi sono in discesa sebbene abbiano preso le distanze dal governo Monti.

Un motivo ci sarà.

Credo che il problema è che non sono convincenti neanche loro. Che hanno fatto o che fanno per rinnovarsi?

Accusano Bersani di non volere le primarie, ma perché per i loro candidati ed i loro gruppi dirigenti non le hanno mai fatte?

Dietro ai due padri-padroni dei due partiti ci sono solo vecchie facce e vecchi slogan.

Se col PD non c'è più niente da fare, toccherebbe a loro.

Ma mi sa che anche da quelle parti non ci sia molto da fare.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:
camillobenso ha scritto:Penso che con il Pd non ci sia più niente da fare.
Purtroppo lo penso anch'io.

Però c'è anche da dire che malgrado ci sia un grande spazio da coprire, l'Idv oscilla tra il 7 e l'8%, Sel tra il 6 e il 7, entrambi sono in discesa sebbene abbiano preso le distanze dal governo Monti.

Un motivo ci sarà
.

Credo che il problema è che non sono convincenti neanche loro. Che hanno fatto o che fanno per rinnovarsi?

Accusano Bersani di non volere le primarie, ma perché per i loro candidati ed i loro gruppi dirigenti non le hanno mai fatte?

Dietro ai due padri-padroni dei due partiti ci sono solo vecchie facce e vecchi slogan.

Se col PD non c'è più niente da fare, toccherebbe a loro.

Ma mi sa che anche da quelle parti non ci sia molto da fare.
Ed è per questo che vedo la polverizzazione rapida di Merlonia con la possibilità di scontri di piazza che potrebbero sfociare in una guerra civile.

E' crollata la destra, ma le mura della sinistra sono altrettanto terremotate come la foto di Repubblica la settimana scorsa sul terremoto in Emilia.

Una cosa è possibile, .......che si più facile martellare Vendola e Di Pietro che hanno strutture più semplici che quell'elefante del Pd con 17 correnti interne e con la propensione prevalente della nuova Dc con Casini.

Si potrebbe chiedere a Vendola e a Di Pietro di partecipare ad un chiarimento sul forum.

Bersani non lo farà mai.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

MAPPE
L'appuntamento mancato
di Montezemolo

di ILVO DIAMANTI


MAI COME oggi lo spazio politico, in Italia, è apparso tanto aperto. Almeno dai primi anni Novanta, quando la Prima Repubblica affondò. travolta dalla caduta del Muro di Berlino e da Tangentopoli. Così, mentre si consuma il declino di Berlusconi, molti soggetti politici premono alle porte, per fare il loro ingresso ufficiale sulla scena politica. Tra essi, Luca Cordero di Montezemolo. Una novità relativa, perché la sua "discesa in campo", in effetti, era attesa e annunciata da tempo. Da 5-6 anni almeno. Montezemolo, da parte sua, non aveva mai negato. Anzi. D'altronde, erano in tanti ad attenderlo. Da (centro) destra a (centro) sinistra. Oltre che, ovviamente, al centro (senza parentesi). La questione, mai chiarita, era se sarebbe sceso in campo da solo, come leader, al servizio di un governo o di una coalizione. Oppure alla guida di una formazione. Ha sempre rinviato. Per prudenza o per tattica. O per entrambi i motivi. Ha valutato che i tempi non fossero maturi. Che il rischio fosse troppo elevato. Nel frattempo, ha promosso un'associazione, Italia Futura, attraverso cui ha espresso - e marcato - la propria presenza sulla scena politica nazionale.

Ora, però, la (lunga) attesa sembra finita. Berlusconi si è spostato ai margini del gioco. Per scelta e, prima ancora, per costrizione. A centro-destra, così, si è creato un vuoto simile a quello del 1992. Perché nessuno, nel Pdl, è in grado di rimpiazzare Berlusconi. Mentre a centro-sinistra il territorio è, comunque, controllato dal Pd. E più in là non c'è spazio, per la sua offerta. Visto che, francamente, non ce lo vedo Montezemolo a contendere i voti a Vendola e Diliberto. Il centro, infine, resta uno spazio elettorale angusto. Peraltro, presidiato da leader politici - Casini e Fini su tutti - ben decisi a non cedere il comando a qualcun altro. Per quanto popolare, come Montezemolo. Il quale guarda, anzitutto, agli orfani del Pdl. Dispersi e sperduti, dopo il declino di Berlusconi. Ma anche ai "disorientati" di centro e agli insoddisfatti del Pd. Conta, dunque, sull'inadeguatezza di un sistema partitico imperniato su "imprenditori politici" incapaci di soddisfare la domanda del mercato elettorale. Come hanno dimostrato le recenti elezioni amministrative, segnate da alti tassi di astensione. Come, peraltro, segnalano, da tempo, i sondaggi, che rivelano l'esistenza di una quota di indecisi molto ampia. Pari a quasi metà degli elettori. Perlopiù, ma non solo, di centrodestra.

Tuttavia, ho l'impressione che l'annuncio di Montezemolo - peraltro non ancora ufficiale - arrivi comunque tardi. Non perché i concorrenti, nei settori del mercato elettorale a cui intende rivolgersi, siano più credibili di lui. Non è così, a mio avviso. Il problema è un altro. È finito il tempo dei "politici imprenditori". E degli "imprenditori politici" come alternativa ai "politici di professione". I quali sono, sicuramente, fuori gioco, in questa fase. Delegittimati dalla pessima immagine che hanno dato - e continuano a dare - di sé. Mai tanto impopolari fra gli elettori. Tuttavia, mi pare conclusa anche l'era degli imprenditori a capo dell'Azienda-Italia. Mito e modello di un Paese che aveva conquistato il benessere, ma anche un ruolo importante sui mercati internazionali. Berlusconi, prima e meglio di tutti, ha interpretato quella fase. Per quasi vent'anni. Il Signore dei media e dei sondaggi: si è rivolto agli italiani - molti, moltissimi - che sognavano di diventare come lui. Titolari di imprese, piccole e piccolissime. Oppure di partita Iva. Lavoratori autonomi e lavoratori tout-court. Ha attratto il consenso della gente "comune", che si identificava in lui. Nelle virtù ma anche - forse soprattutto - nei suoi vizi. Guardati, comunque, con indulgenza. (Perché siamo tutti peccatori... ).

Quei tempi sono finiti. Non è solo una questione di stile. Ma di rappresentanza. Ho l'impressione, infatti, che l'imprenditore non costituisca più un modello sociale - praticabile e realista. Ma neppure un riferimento, com'era nel passato recente, in tempi di economia affluente. Perché il tempo della crescita e delle attese di crescita infinita è finito. La crisi ha azzerato ogni attesa. E chi le aveva alimentate e incarnate contro ogni evidenza. Fino all'ultimo. Il declino di Berlusconi si spiega anzitutto così. Prima e più ancora che per motivi politici (e) personali. Perché è finita l'era delle promesse e dei partiti personali, guidata dagli Imprenditori Politici. Questo è il tempo degli imprenditori im-politici. È l'epoca degli "esperti". Dei governi tecnici e "senza passione". Come Monti. Algido interprete dell'emergenza dettata dai Mercati. Ma è anche l'epoca dei "Tribuni". Non in senso spregiativo, ma letterale (e storico): coloro che esercitano la rappresentanza delle domande - e delle insoddisfazioni - popolari. Che mobilitano le passioni "contro" i poteri politici ed economici. Come ha fatto Beppe Grillo. Il quale ha aggiunto, di proprio, una grande competenza nella comunicazione - nuova, ma anche tradizionale. Fra i primi ad andare nella Rete. Fra i più efficaci nel mobilitare le piazze e nel riempire i teatri. Grillo, infatti, non ha replicato la "forma partito" tradizionale. Ma neppure quella, recente, del "partito personale". Ha, invece, "personalizzato" e messo in comunicazione gruppi, esperienze e leader locali, attivi sulla rete e sul territorio. (Certo, per lui le difficoltà cominciano ora. Ma, intanto, ha imposto un marchio e un modello.)

Certo, Montezemolo è un imprenditore atipico. Alla guida di un'azienda storica e innovativa, al tempo stesso, come la Ferrari. Di grande appeal. Per non parlare della sua ultima impresa: Italo. Il treno ad alta velocità che sfida il Monopolio dello Stato. Egli, tuttavia, mi pare legato all'epoca precedente, quando ha fatto il presidente di Confindustria. Al tempo di Berlusconi. Di cui è apparso - di fronte agli imprenditori, ma anche agli elettori - un'alternativa possibile e verosimile. Per stile e retroterra economico. Montezemolo. Poco Pop. Legato alla tradizione della grande impresa industriale torinese. L'Anti-Berlusconi. Venne spiazzato dallo showdown di Vicenza, al convegno del 18 marzo 2006, vigilia del voto. Quando Berlusconi tornò ad essere il Caimano. E si riprese la piazza. Contro Prodi. Ma anche contro chi, come Montezemolo, pensava di isolarlo dal "suo" popolo. Gli imprenditori.

Ecco: penso che Montezemolo fosse adatto a interpretare, al meglio, l'alter-berlusconismo al tempo del berlusconismo. Ma al tempo del post-berlusconismo: mi sembra fuori tempo.
(28 maggio 2012)

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC1-2
erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Or ora su Agorà Gentiloni parlando della proposta di riforma costituzionale avanzata da Berlusconi dice:
Molti dicono che quello di Berlusconi è un bluff se lo è la cosa migliore è andare a vedere.

Questo varrebbe in presenza di giocatori leali non vale nei confronti di un baro che ha dato ampia e ripetuta dimostrazione di esserlo.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

erding ha scritto:Or ora su Agorà Gentiloni parlando della proposta di riforma costituzionale avanzata da Berlusconi dice:
Molti dicono che quello di Berlusconi è un bluff se lo è la cosa migliore è andare a vedere.

Questo varrebbe in presenza di giocatori leali non vale nei confronti di un baro che ha dato ampia e ripetuta dimostrazione di esserlo.

Gentiloni è uno dei tanti vuoti a perdere della politica italiana.

Amadeus ha pubblicato questo sondaggio di Sky

su sky tg 24 c'è il sondaggio

vorreste berlusconi come presidente della repubblica?

85% no
15% si.

**

Visto che un dato solo al caro estinto non basta per fargli comprendere che non andrà mai al Quirinale, è necessario che almeno un paio di istituti per il rilevamento dati pubblichino ufficialmente un rapido sondaggio.

I politicanti alla Gentiloni invece la tirano alla lunga perché hanno questa concezione della politica, dilatare i problemi per passare il tempo e non risolvere mai niente, è da mezzo secolo che la politica di Merlonia va avanti in questo modo. Se fossero efficienti e decisionisti si troverebbero in breve senza problemi e questo non giustificherebbe più la loro presenza.

Se fossero alle dipendenze di aziende private sarebbero già stati licenziati da un pezzo.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

La rassegna stampa del Ministero dell'Interno del 28 maggio 2012

http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

camillobenso ha scritto:
Penso che con il Pd non ci sia più niente da fare.
Purtroppo o per fortuna sarà forse la sola forza in campo a decidere come fare il prossimo governo.
Da che parte deve andare ? non lo dirà , aspetta e spera .
O Saranno gli elettori , visto il Sondaggio di Mannheimer, a decidere da che parte andare e a quel punto, cambiata quasi tutta la classe parlamentare, si potrà ragionare.
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