La Questione Monti
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Re: La Questione Monti
Per non rimpiangere Berlusconi.....
MM-1) a breve gli eurobond
MM-2) non subito ci sono delle difficoltà ma arriveranno
PASSERA) 30 miliardi alle imprese
MM-3) 30 miliardi alle imprese entro la fine dell'anno (campa cavallo)
MM-1) a breve gli eurobond
MM-2) non subito ci sono delle difficoltà ma arriveranno
PASSERA) 30 miliardi alle imprese
MM-3) 30 miliardi alle imprese entro la fine dell'anno (campa cavallo)
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Re: La Questione Monti
Avete sicuramente saputo del tentativo di Catricalà (ex presidente dell'Antitrust) falso tecnico indipendente che ha cercato di infilare la modifica della composizione del CSM portandolo di fatto sotto il controllo dei partiti.
Ebbene Monti l'ha stoppato! meno male.
Ma dal PD nessuna protesta era stata fatta tranne quella istituzionale del vice presidente del CSM Vietti.
Il nano malefico è sempre lì che tesse tele di ampia corruttela di un qualunque personaggio che amministri il potere, in questo caso Catricalà lodato da tutti in modo di evidente strumentalità.
Di questo personaggio (non ha fatto nulla quando era all'anti-trust) ne farei a meno!
un saluto
Ebbene Monti l'ha stoppato! meno male.
Ma dal PD nessuna protesta era stata fatta tranne quella istituzionale del vice presidente del CSM Vietti.
Il nano malefico è sempre lì che tesse tele di ampia corruttela di un qualunque personaggio che amministri il potere, in questo caso Catricalà lodato da tutti in modo di evidente strumentalità.
Di questo personaggio (non ha fatto nulla quando era all'anti-trust) ne farei a meno!
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Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: La Questione Monti
Spending review, Bondi presenta il programma. Risparmi per 4,2 miliardi
Entro fine maggio i ministri dovranno spiegare dove e come hanno deciso di tagliare le uscite dei rispettivi dicasteri. Bondi: "Entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi per ottenere le riduzioni di spesa programmate, pari ad almeno 4,2 miliardi di euro. L'obiettivo è un sistema di acquisto a rete"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 28 maggio 2012
Pubblicati i tempi della “spending review“: entro fine maggio i ministri dovranno spiegare dove e come hanno deciso di tagliare le uscite dei rispettivi dicasteri e per la seconda metà dell’anno sono già previsti i primi risparmi. Il commissario Enrico Bondi ha presentato oggi il crono-programma degli interventi al comitato interministeriale per la revisione della spesa che si è riunito stamattina a Palazzo Chigi. Entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi “per ottenere le riduzioni di spesa programmate, pari ad almeno 4,2 miliardi di euro, su un volume di spesa considerata aggredibile di circa 100 miliardi”. Il risanatore della Parmalat ha annunciato di avere in mente per la pubblica amministrazione “una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato e performante, in grado di ottimizzare il prezzo unitario di acquisto”.
Il Comitato interministeriale che è presieduto da Mario Monti si riunirà nuovamente il 12 giugno prossimo, “quando saranno disponibili i risultati della spending review interna effettuata dai singoli ministeri, in applicazione della direttiva del presidente del Consiglio adottata il 3 maggio scorso”. In una nota, viene spiegato che “su tale base, ciascun ministro deve proporre un progetto contenente sia gli interventi di revisione e riduzione della spesa atti a generare i risparmi previsti, sia misure di razionalizzazione organizzativa e di risparmio per gli esercizi futuri entro il 31 maggio 2012“. Le macro aree d’intervento individuate dal commissario Bondi sono: ottimizzazione dei prezzi in base ai costi unitari; ottimizzazione delle quantità sui consumi unitari; integrazione e razionalizzazione degli strumenti già esistenti per raggiungere questi scopi.
Il commissario ha intrapreso un’analisi degli attuali strumenti di controllo dei prezzi negli acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione. I primi risultati di tale studio “suggeriscono la possibilità di una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato e performante, in grado di ottimizzare il prezzo unitario di acquisto”. Dal lavoro sin qui svolto emerge, spiega Bondi, che “grazie alla creazione di un sistema a rete per gli acquisti e all’individuazione di indicatori per le quantità, già nella seconda parte del 2012 possa essere conseguito un risparmio rispetto agli attuali volumi di spesa”.
Intanto dal Governo forniscono il numero delle segnalazioni e delle proposte dei cittadini raccolti nella sezione apposita del sito governo.it. Fino a oggi sono state più di 130 mila. Alcune segnalazioni hanno motivato, spiegano da palazzo Chigi, “un’indagine specifica, in particolare nel caso in cui denunce ricorrenti apparivano provenienti da territori diversi”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... 12/243871/
Entro fine maggio i ministri dovranno spiegare dove e come hanno deciso di tagliare le uscite dei rispettivi dicasteri. Bondi: "Entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi per ottenere le riduzioni di spesa programmate, pari ad almeno 4,2 miliardi di euro. L'obiettivo è un sistema di acquisto a rete"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 28 maggio 2012
Pubblicati i tempi della “spending review“: entro fine maggio i ministri dovranno spiegare dove e come hanno deciso di tagliare le uscite dei rispettivi dicasteri e per la seconda metà dell’anno sono già previsti i primi risparmi. Il commissario Enrico Bondi ha presentato oggi il crono-programma degli interventi al comitato interministeriale per la revisione della spesa che si è riunito stamattina a Palazzo Chigi. Entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi “per ottenere le riduzioni di spesa programmate, pari ad almeno 4,2 miliardi di euro, su un volume di spesa considerata aggredibile di circa 100 miliardi”. Il risanatore della Parmalat ha annunciato di avere in mente per la pubblica amministrazione “una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato e performante, in grado di ottimizzare il prezzo unitario di acquisto”.
Il Comitato interministeriale che è presieduto da Mario Monti si riunirà nuovamente il 12 giugno prossimo, “quando saranno disponibili i risultati della spending review interna effettuata dai singoli ministeri, in applicazione della direttiva del presidente del Consiglio adottata il 3 maggio scorso”. In una nota, viene spiegato che “su tale base, ciascun ministro deve proporre un progetto contenente sia gli interventi di revisione e riduzione della spesa atti a generare i risparmi previsti, sia misure di razionalizzazione organizzativa e di risparmio per gli esercizi futuri entro il 31 maggio 2012“. Le macro aree d’intervento individuate dal commissario Bondi sono: ottimizzazione dei prezzi in base ai costi unitari; ottimizzazione delle quantità sui consumi unitari; integrazione e razionalizzazione degli strumenti già esistenti per raggiungere questi scopi.
Il commissario ha intrapreso un’analisi degli attuali strumenti di controllo dei prezzi negli acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione. I primi risultati di tale studio “suggeriscono la possibilità di una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato e performante, in grado di ottimizzare il prezzo unitario di acquisto”. Dal lavoro sin qui svolto emerge, spiega Bondi, che “grazie alla creazione di un sistema a rete per gli acquisti e all’individuazione di indicatori per le quantità, già nella seconda parte del 2012 possa essere conseguito un risparmio rispetto agli attuali volumi di spesa”.
Intanto dal Governo forniscono il numero delle segnalazioni e delle proposte dei cittadini raccolti nella sezione apposita del sito governo.it. Fino a oggi sono state più di 130 mila. Alcune segnalazioni hanno motivato, spiegano da palazzo Chigi, “un’indagine specifica, in particolare nel caso in cui denunce ricorrenti apparivano provenienti da territori diversi”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... 12/243871/
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Re: La Questione Monti
Perché nessuno nelle conferenze stampa chiede a monti quanto percepì di compenso quando era consulente di cirno pomicino e il debito e la spesa aumentarono di brutto?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: La Questione Monti
ISTRUZIONE
Fioroni contro riforma scuola
"Profumo sceglie strada sbagliata"
Per l'ex ministro dell'Istruzione le priorità del sistema scolastico italiano sono combattere la dispersione e garantire a tutti insegnamento di qualità non elitario: "Non serve la politica degli annunci". La responsabile scuola del Pd: "Prima bisogna far fronte alle emergenze"
ROMA - Non c'è bisogno "della politica degli specchietti" o di "interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi": "la scuola italiana è una grande risorsa per il Paese e deve avere l'ambizione di essere per tutti di qualità". A Giuseppe Fioroni, deputato del Pd e titolare dell'Istruzione nel secondo governo Prodi, non piace la riforma presentata dal ministro Francesco Profumo 1 che vuole dare maggiore spazio al merito e rendere i giovani italiani più competitivi a livello europeo. "L'emergenza rispetto all'Europa non è la certificazione del merito - sottolinea Fioroni - ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse".
Le richieste dell'Europa. "L'Europa - prosegue Fioroni - ci chiede un sistema di valutazione serio, provvedimenti urgenti per il recupero di chi resta indietro e strumenti e risorse per migliorare le scuole che hanno bisogno. L'Ocse ci chiede di investire sull'aggiornamento e la riqualificazione professionale dei docenti per consentire tutto questo. Di fronte a queste priorità è paradossale che il ministro Profumo non avverta la necessità di interventi urgenti e di reperire risorse adeguate per consentire tutto questo e renderci competitivi in Europa".
La strada sbagliata. Secondo Fioroni, "nei periodi di crisi non serve la politica degli annunci e degli specchietti, ma fare le cose giuste al momento giusto". "È del tutto evidente - continua - che interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi diano un'idea sbagliata e diversa dalla scuola della Costituzione. Questa prevede una comunità educante che recupera chi resta indietro e contemporaneamente stimola i migliori. Questa insistenza nell'ipotizzare un modello competitivo, senza nulla per le emergenze e i bisogni di tutti, dà l'idea di perseguire un disegno che vede una scuola di qualità per pochi e un nuovo avviamento professionale per i tanti". "D'altronde, interventi per incentivare il merito già sono nel nostro ordinamento, ma non sono mai stati attuati da questo governo per mancanza di fondi", aggiunge Fioroni che poi trova "singolare" ipotizzare "lo studente dell'anno" per ogni scuola "quando non si è mai recepita la normativa che prevede che l'accesso alle facoltà a numero chiuso non possa ignorare, come oggi avviene, il merito degli studi delle scuole medie superiori". "Già fare questo sarebbe qualche cosa di più concreto di una benemerenza senza riscontro. Mi auguro - conclude - che il ministro abbandoni la strada del decreto per aprirsi ad un confronto serio e costruttivo sulle priorità e i bisogni della scuola italiana, evitando una conflittualità che non farebbe bene al governo".
Puglisi: "Priorità da rispettare". Alle critiche di Fioroni fa eco Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd: "In un momento di vera emergenza nazionale chiediamo a questo governo di fare ciò che fanno le famiglie per bene: guardano a quanti soldi hanno in tasca per darsi delle priorità, a partire dai bisogni dei più piccoli e dei più deboli. Il Partito democratico apprezza gli interventi fatti per la lotta alla dispersione scolastica attraverso fondi europei in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, ma l'abbandono che l'Europa ci chiede di dimezzare entro il 2020 riguarda tutto il Paese e in particolare le periferie delle grandi città. Nel solo Piemonte 1.820 ragazzini hanno abbandonato la scuola media quest'anno. Le priorità in questo momento per la scuola italiana si chiamano scuola dell'infanzia, tempo pieno e lotta alla dispersione scolastica. Il 'compito' che l'articolo 3 della Costituzione affida alla Repubblica attraverso la scuola è quanto di più lontano possiamo immaginare dal decreto che il ministro Profumo vuole imporre per "coltivare" le eccellenze. Siamo il Paese dei divari. E' provato che una educazione prescolare offre migliori chance di recupero rispetto agli svantaggi di partenza. Eppure le liste d'attesa sono tornate ad esplodere in tutto il Paese. Anche in regioni come l'Emilia Romagna quasi 2.000 bambini restano a casa a tre anni, dopo aver frequentato il nido. Eppure l'Europa ci dice che la scuola dell'infanzia, seppure non dell'obbligo, è scuola e i bambini ne hanno diritto. Profumo prima risponda alle emergenze, compito che abbiamo affidato al governo dei tecnici, poi rifinanzi le norme per tenere le scuole aperte il pomeriggio e nei periodi estivi. Soprattutto non si possono toccare i pochi spiccioli che rimangono sul fondo per l'autonomia scolastica. Già oggi sono stati tagliati i 2/3 dei fondi per fare i corsi di recupero. Per quel che riguarda il nuovo reclutamento, continuiamo a chiedere di stabilizzare coloro che da troppi anni stanno lavorando su posti vacanti. I nuovi concorsi siano banditi sulle classi di concorso già esaurite e non su posti inesistenti. Vi è bisogno di nuovi insegnanti per le scuole medie nelle materie tecnico-scientifiche e matematiche. Il ministro abbandoni l'idea di un decreto che non risponde alle emergenze della scuola italiana, né alle richieste vere dell'Europa".
(03 giugno 2012)
http://www.repubblica.it/scuola/2012/06 ... /?ref=fbpr
Fioroni contro riforma scuola
"Profumo sceglie strada sbagliata"
Per l'ex ministro dell'Istruzione le priorità del sistema scolastico italiano sono combattere la dispersione e garantire a tutti insegnamento di qualità non elitario: "Non serve la politica degli annunci". La responsabile scuola del Pd: "Prima bisogna far fronte alle emergenze"
ROMA - Non c'è bisogno "della politica degli specchietti" o di "interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi": "la scuola italiana è una grande risorsa per il Paese e deve avere l'ambizione di essere per tutti di qualità". A Giuseppe Fioroni, deputato del Pd e titolare dell'Istruzione nel secondo governo Prodi, non piace la riforma presentata dal ministro Francesco Profumo 1 che vuole dare maggiore spazio al merito e rendere i giovani italiani più competitivi a livello europeo. "L'emergenza rispetto all'Europa non è la certificazione del merito - sottolinea Fioroni - ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse".
Le richieste dell'Europa. "L'Europa - prosegue Fioroni - ci chiede un sistema di valutazione serio, provvedimenti urgenti per il recupero di chi resta indietro e strumenti e risorse per migliorare le scuole che hanno bisogno. L'Ocse ci chiede di investire sull'aggiornamento e la riqualificazione professionale dei docenti per consentire tutto questo. Di fronte a queste priorità è paradossale che il ministro Profumo non avverta la necessità di interventi urgenti e di reperire risorse adeguate per consentire tutto questo e renderci competitivi in Europa".
La strada sbagliata. Secondo Fioroni, "nei periodi di crisi non serve la politica degli annunci e degli specchietti, ma fare le cose giuste al momento giusto". "È del tutto evidente - continua - che interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi diano un'idea sbagliata e diversa dalla scuola della Costituzione. Questa prevede una comunità educante che recupera chi resta indietro e contemporaneamente stimola i migliori. Questa insistenza nell'ipotizzare un modello competitivo, senza nulla per le emergenze e i bisogni di tutti, dà l'idea di perseguire un disegno che vede una scuola di qualità per pochi e un nuovo avviamento professionale per i tanti". "D'altronde, interventi per incentivare il merito già sono nel nostro ordinamento, ma non sono mai stati attuati da questo governo per mancanza di fondi", aggiunge Fioroni che poi trova "singolare" ipotizzare "lo studente dell'anno" per ogni scuola "quando non si è mai recepita la normativa che prevede che l'accesso alle facoltà a numero chiuso non possa ignorare, come oggi avviene, il merito degli studi delle scuole medie superiori". "Già fare questo sarebbe qualche cosa di più concreto di una benemerenza senza riscontro. Mi auguro - conclude - che il ministro abbandoni la strada del decreto per aprirsi ad un confronto serio e costruttivo sulle priorità e i bisogni della scuola italiana, evitando una conflittualità che non farebbe bene al governo".
Puglisi: "Priorità da rispettare". Alle critiche di Fioroni fa eco Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd: "In un momento di vera emergenza nazionale chiediamo a questo governo di fare ciò che fanno le famiglie per bene: guardano a quanti soldi hanno in tasca per darsi delle priorità, a partire dai bisogni dei più piccoli e dei più deboli. Il Partito democratico apprezza gli interventi fatti per la lotta alla dispersione scolastica attraverso fondi europei in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, ma l'abbandono che l'Europa ci chiede di dimezzare entro il 2020 riguarda tutto il Paese e in particolare le periferie delle grandi città. Nel solo Piemonte 1.820 ragazzini hanno abbandonato la scuola media quest'anno. Le priorità in questo momento per la scuola italiana si chiamano scuola dell'infanzia, tempo pieno e lotta alla dispersione scolastica. Il 'compito' che l'articolo 3 della Costituzione affida alla Repubblica attraverso la scuola è quanto di più lontano possiamo immaginare dal decreto che il ministro Profumo vuole imporre per "coltivare" le eccellenze. Siamo il Paese dei divari. E' provato che una educazione prescolare offre migliori chance di recupero rispetto agli svantaggi di partenza. Eppure le liste d'attesa sono tornate ad esplodere in tutto il Paese. Anche in regioni come l'Emilia Romagna quasi 2.000 bambini restano a casa a tre anni, dopo aver frequentato il nido. Eppure l'Europa ci dice che la scuola dell'infanzia, seppure non dell'obbligo, è scuola e i bambini ne hanno diritto. Profumo prima risponda alle emergenze, compito che abbiamo affidato al governo dei tecnici, poi rifinanzi le norme per tenere le scuole aperte il pomeriggio e nei periodi estivi. Soprattutto non si possono toccare i pochi spiccioli che rimangono sul fondo per l'autonomia scolastica. Già oggi sono stati tagliati i 2/3 dei fondi per fare i corsi di recupero. Per quel che riguarda il nuovo reclutamento, continuiamo a chiedere di stabilizzare coloro che da troppi anni stanno lavorando su posti vacanti. I nuovi concorsi siano banditi sulle classi di concorso già esaurite e non su posti inesistenti. Vi è bisogno di nuovi insegnanti per le scuole medie nelle materie tecnico-scientifiche e matematiche. Il ministro abbandoni l'idea di un decreto che non risponde alle emergenze della scuola italiana, né alle richieste vere dell'Europa".
(03 giugno 2012)
http://www.repubblica.it/scuola/2012/06 ... /?ref=fbpr
Re: La Questione Monti
IL GOVERNO
Nomine, lo strappo di Monti "Su Rai e Agcom decido io"
In nottata mini-vertice per risolvere l'impasse: "Non intendo ripetere per la presidenza del Garante Tlc quello che è stato fatto in Parlamento per i componenti di questo organismo". Slitta il decreto sviluppo, scontro per la copertura tra Passera e Grilli.
di ALBERTO D'ARGENIO
ROMA - Dopo un lungo tira e molla salta il decreto Sviluppo preparato da Corrado Passera. Nel pomeriggio a Palazzo Chigi si riunisce il Consiglio dei ministri, ma i due testi preparati dal titolare di Via Veneto non entrano nella riunione nemmeno come "fuori sacco", al contrario di quanto pronosticato alla vigilia. Oltre alla riforma degli incentivi e al rilancio del mercato immobiliare salta anche la riforma sul merito del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. Tutti provvedimenti per i quali mancano i soldi. Ma è intorno ai testi di Passera che dentro al governo si consuma una giornata ad altissima tensione. Giornata interminabile, con Monti che in serata convoca un vertice per forzare la mano sulle nomine alla Rai e all'Agcom. Tanto alla presidenza della tv di Stato quanto a quella dell'Autorità delle comunicazioni vuole mettere nomi di alto profilo, scelti personalmente.
A calamitare l'attenzione ieri è stato lo scontro sui decreti di Passera. Un braccio di ferro con il Tesoro innescato dalla Ragioneria generale dello Stato, che li aveva bocciati per l'assenza di copertura. Il ministero di Via XX Settembre - guidato dallo stesso Monti e dal viceministro Grilli - ha quindi imposto a Passera di sfilare dai suoi provvedimenti le misure più costose, in pratica svuotandoli. Ma l'ex ad di Intesa non ne ha voluto sapere. Nel mirino sono finiti passaggi chiave come la norma che prevede di portare a un milione la possibilità per le imprese di compensare i crediti e i debiti con il fisco e il maxi incentivo
da 600 milioni per le aziende che investono in ricerca. Così come il bonus sulle ristrutturazioni edilizie che Passera avrebbe voluto portare al 50%.
Così il Cdm di ieri si è limitato ad approvare il Piano nazionale per la famiglia e a parlare della delega fiscale dopo la richiesta di modifiche giunta dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Dopo la riunione del governo il ministro Piero Giarda ha adombrato la possibilità che i testi sbarcassero a un nuovo Consiglio in programma per oggi. Ipotesi poi smentita: la riunione sarà dedicata alle nomine Rai (il Cda della tv di Stato si deve riunire il 13) e alle Authority, in particolare la presidenza dell'Agcom.
Proprio per questo Monti in serata ha convocato a Palazzo Chigi un mini-vertice con gli stessi ministri protagonisti dello scontro sullo sviluppo: Grilli e Passera. Ai quali si è aggiunta il ministro della Giustizia Paola Severino. La partita Rai e Agcom è ora centrale per il premier: la tv pubblica è dalla nascita del suo governo terreno minato nei rapporti con i partiti di maggioranza, mentre la nomina dei commissari dell'Authority di martedì ha fatto piovere critiche sui partiti, accusati di perpetrare la spartizione di un organismo sulla carta indipendente. Per questo Monti sceglierà un tecnico di sua fiducia, come il bocconiano Angelo Cardani. E anche sulla Rai la rosa scelta dal Professore è di alto profilo.
Se televisione e telecomunicazioni sono ad alto rischio nei rapporti tra il governo e la sua "strana maggioranza", anche il ritardo sulla crescita rischia di aumentare la tensione tra Palazzo Chigi e partiti. Come dimostra il democratico Francesco Boccia che chiede "misure urgenti per le imprese". E non è un mistero che diverse correnti del Pdl vorrebbero far cadere Monti se al summit Ue del 28 giugno non strapperà ai partner Ue, alla Merkel in particolare, una forte strategia europea sulla crescita. Tentazione che potrebbe far breccia nel resto del partito nel caso in cui anche sul fronte interno il governo non riuscisse a portare a casa gli attesi decreti di Passera per il rilancio dell'economia, sempre più sotterrata dalla recessione.
(08 giugno 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
Nomine, lo strappo di Monti "Su Rai e Agcom decido io"
In nottata mini-vertice per risolvere l'impasse: "Non intendo ripetere per la presidenza del Garante Tlc quello che è stato fatto in Parlamento per i componenti di questo organismo". Slitta il decreto sviluppo, scontro per la copertura tra Passera e Grilli.
di ALBERTO D'ARGENIO
ROMA - Dopo un lungo tira e molla salta il decreto Sviluppo preparato da Corrado Passera. Nel pomeriggio a Palazzo Chigi si riunisce il Consiglio dei ministri, ma i due testi preparati dal titolare di Via Veneto non entrano nella riunione nemmeno come "fuori sacco", al contrario di quanto pronosticato alla vigilia. Oltre alla riforma degli incentivi e al rilancio del mercato immobiliare salta anche la riforma sul merito del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. Tutti provvedimenti per i quali mancano i soldi. Ma è intorno ai testi di Passera che dentro al governo si consuma una giornata ad altissima tensione. Giornata interminabile, con Monti che in serata convoca un vertice per forzare la mano sulle nomine alla Rai e all'Agcom. Tanto alla presidenza della tv di Stato quanto a quella dell'Autorità delle comunicazioni vuole mettere nomi di alto profilo, scelti personalmente.
A calamitare l'attenzione ieri è stato lo scontro sui decreti di Passera. Un braccio di ferro con il Tesoro innescato dalla Ragioneria generale dello Stato, che li aveva bocciati per l'assenza di copertura. Il ministero di Via XX Settembre - guidato dallo stesso Monti e dal viceministro Grilli - ha quindi imposto a Passera di sfilare dai suoi provvedimenti le misure più costose, in pratica svuotandoli. Ma l'ex ad di Intesa non ne ha voluto sapere. Nel mirino sono finiti passaggi chiave come la norma che prevede di portare a un milione la possibilità per le imprese di compensare i crediti e i debiti con il fisco e il maxi incentivo
da 600 milioni per le aziende che investono in ricerca. Così come il bonus sulle ristrutturazioni edilizie che Passera avrebbe voluto portare al 50%.
Così il Cdm di ieri si è limitato ad approvare il Piano nazionale per la famiglia e a parlare della delega fiscale dopo la richiesta di modifiche giunta dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Dopo la riunione del governo il ministro Piero Giarda ha adombrato la possibilità che i testi sbarcassero a un nuovo Consiglio in programma per oggi. Ipotesi poi smentita: la riunione sarà dedicata alle nomine Rai (il Cda della tv di Stato si deve riunire il 13) e alle Authority, in particolare la presidenza dell'Agcom.
Proprio per questo Monti in serata ha convocato a Palazzo Chigi un mini-vertice con gli stessi ministri protagonisti dello scontro sullo sviluppo: Grilli e Passera. Ai quali si è aggiunta il ministro della Giustizia Paola Severino. La partita Rai e Agcom è ora centrale per il premier: la tv pubblica è dalla nascita del suo governo terreno minato nei rapporti con i partiti di maggioranza, mentre la nomina dei commissari dell'Authority di martedì ha fatto piovere critiche sui partiti, accusati di perpetrare la spartizione di un organismo sulla carta indipendente. Per questo Monti sceglierà un tecnico di sua fiducia, come il bocconiano Angelo Cardani. E anche sulla Rai la rosa scelta dal Professore è di alto profilo.
Se televisione e telecomunicazioni sono ad alto rischio nei rapporti tra il governo e la sua "strana maggioranza", anche il ritardo sulla crescita rischia di aumentare la tensione tra Palazzo Chigi e partiti. Come dimostra il democratico Francesco Boccia che chiede "misure urgenti per le imprese". E non è un mistero che diverse correnti del Pdl vorrebbero far cadere Monti se al summit Ue del 28 giugno non strapperà ai partner Ue, alla Merkel in particolare, una forte strategia europea sulla crescita. Tentazione che potrebbe far breccia nel resto del partito nel caso in cui anche sul fronte interno il governo non riuscisse a portare a casa gli attesi decreti di Passera per il rilancio dell'economia, sempre più sotterrata dalla recessione.
(08 giugno 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
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Re: La Questione Monti
Quindi l'appoggio al governo si è trasformato in un braccio di ferro.
Dura minga,.dura no,...non può durare
Dura Minga - China Martini
http://www.youtube.com/watch?v=xtsk16IN__M
ANNI '30 - De Sica/Melnati "Dura minga".
http://www.youtube.com/watch?v=lluwcbZA_G0
Dura minga,.dura no,...non può durare
Dura Minga - China Martini
http://www.youtube.com/watch?v=xtsk16IN__M
ANNI '30 - De Sica/Melnati "Dura minga".
http://www.youtube.com/watch?v=lluwcbZA_G0
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Re: La Questione Monti
il job approval del banchiere mannaro è negativo per il 63 % degli italiani.
http://www.sondaggipoliticoelettorali.i ... aggio=5537
http://www.sondaggipoliticoelettorali.i ... aggio=5537
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Re: La Questione Monti
Eutanasia di un governo
di Stefano Feltri |
12 giugno 2012
Commenti (42)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... no/260587/
Mentre l’Italia torna in cima alla lista delle prossime vittime dell’euro, come a novembre 2011, il governo Monti sperimenta una caotica immobilità.
Abbandonate le grandi riforme, quasi esaurita la mediazione europea sulla crescita, l’esecutivo oscilla tra vittimismo e forzature. Il premier denuncia l’abbandono dei poteri forti, ma si sentono assai più soli i lavoratori esodati. L’Inps aveva scritto a Elsa Fornero che le vittime della riforma, senza lavoro e senza pensione, sono 390 mila. Il ministro conosce il problema da mesi, ma insiste: i soldi ci saranno solo per 65 mila persone, ribattezzate quindi “salvaguardati”. Per la Fornero gli altri sono poco più di un errore statistico. Se ne potrebbe occupare il premier, magari chiedendo le dimissioni del ministro del Lavoro o del presidente dell’Inps Mastrapasqua, dopo aver verificato i numeri.
Invece Monti ha altre priorità. Sfida i partiti imponendo una riforma di fatto della Rai, tecnici esterni ai vertici che gestiscono i soldi senza rispondere al cda e ai partiti, poi si confronta con il vero potere forte che finora lo ha sostenuto, la burocrazia ministeriale incarnata dal sottosegretario Antonio Catricalà. Eugenio Scalfari su Repubblica gli chiede conto della “paralisi governativa” dovuta ai burocrati, dal ragioniere dello Stato Mario Canzio che blocca il decreto sviluppo di Corrado Passera al capo di gabinetto del Tesoro Vincenzo Fortunato, per non parlare dello stesso Catricalà che tenta a sorpresa riforme berlusconiane del Csm e riesce a piazzare il chiacchierato Pasquale De Lise, all’autorità dei Trasporti.
Monti risponde che quei tre li ha ereditati dal governo precedente (quota Gianni Letta) e che se esagerano può cacciarli. Il sociologo Emile Durkheim introdusse la categoria del suicidio egoistico per chi si toglie la vita schiacciato dal proprio fallimento. Gli ultimi giorni potrebbero perfino suggerire che Monti stia cercando il suicidio politico. Magari per essere risarcito in una vita futura, ma non lontana, nel paradiso del Quirinale.
di Stefano Feltri |
12 giugno 2012
Commenti (42)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... no/260587/
Mentre l’Italia torna in cima alla lista delle prossime vittime dell’euro, come a novembre 2011, il governo Monti sperimenta una caotica immobilità.
Abbandonate le grandi riforme, quasi esaurita la mediazione europea sulla crescita, l’esecutivo oscilla tra vittimismo e forzature. Il premier denuncia l’abbandono dei poteri forti, ma si sentono assai più soli i lavoratori esodati. L’Inps aveva scritto a Elsa Fornero che le vittime della riforma, senza lavoro e senza pensione, sono 390 mila. Il ministro conosce il problema da mesi, ma insiste: i soldi ci saranno solo per 65 mila persone, ribattezzate quindi “salvaguardati”. Per la Fornero gli altri sono poco più di un errore statistico. Se ne potrebbe occupare il premier, magari chiedendo le dimissioni del ministro del Lavoro o del presidente dell’Inps Mastrapasqua, dopo aver verificato i numeri.
Invece Monti ha altre priorità. Sfida i partiti imponendo una riforma di fatto della Rai, tecnici esterni ai vertici che gestiscono i soldi senza rispondere al cda e ai partiti, poi si confronta con il vero potere forte che finora lo ha sostenuto, la burocrazia ministeriale incarnata dal sottosegretario Antonio Catricalà. Eugenio Scalfari su Repubblica gli chiede conto della “paralisi governativa” dovuta ai burocrati, dal ragioniere dello Stato Mario Canzio che blocca il decreto sviluppo di Corrado Passera al capo di gabinetto del Tesoro Vincenzo Fortunato, per non parlare dello stesso Catricalà che tenta a sorpresa riforme berlusconiane del Csm e riesce a piazzare il chiacchierato Pasquale De Lise, all’autorità dei Trasporti.
Monti risponde che quei tre li ha ereditati dal governo precedente (quota Gianni Letta) e che se esagerano può cacciarli. Il sociologo Emile Durkheim introdusse la categoria del suicidio egoistico per chi si toglie la vita schiacciato dal proprio fallimento. Gli ultimi giorni potrebbero perfino suggerire che Monti stia cercando il suicidio politico. Magari per essere risarcito in una vita futura, ma non lontana, nel paradiso del Quirinale.
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Re: La Questione Monti
Il salumiere
Per l’approvazione dell’Anticorruzione Monti ha accettato di mettere la fiducia a “fette”: una complessiva e una sui singoli articoli che risultano indigesti al Pdl.
da:
Politicamente scorrette
di gianna fregonara e Maria Teresa Meli
Per l’approvazione dell’Anticorruzione Monti ha accettato di mettere la fiducia a “fette”: una complessiva e una sui singoli articoli che risultano indigesti al Pdl.
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