Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Ghost Story
L’ora degli spettri
• Maria Stuart è il fantasma più famoso, che si può incontrare nel castello di Edimburgo.
• l castello di Hampton Court sul Tamigi, a una ventina di chilometri da Londra, è abitato dal fantasma di Anna Bolena, e di notte la si può intravedere dietro ad una delle tante finestre ferma ad osservare l'oscurità
• In piena notte a Ferrara si aggira per le strade della città la bella Marfisa. Va in giro su un cocchio d'oro trainato da cavalli bianchi, con un seguito di scheletri, le anime dannate di poveri giovani innamorati perdutamente di Marfisa. La donna, in vita, frequentava la corte del cugino Alfonso II, e i concittadini del tempo la consideravano una contessa dai facili costumi. La storia invece, assicura che Marfisa fu un mamma amorevole e una moglie devota. Si dice che nel palazzo da lei abitato si verificavano fatti strani che attiravano l'attenzione dei cittadini.
Carletto Marx e Friedrich Engels, iniziano così il loro : Il Manifesto del Partito Comunista
Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.
Ma lo spettro più pericoloso è quello evocato da Barak Obama.
8 GIUGNO 2012
Rampini: ''Obama e lo spettro della Grande depressione''
Per il quarto giorno consecutivo il presidente Usa interviene sull'Europa. Per allontanare l'ipotesi che la crisi possa diventare un precipizio globale come negli anni Trenta, a causa delle banche spagnole. E per offrire aiuto, data l'esperienza accumulata dopo l'esplosione della bolla finanziaria americana. L'analisi di Federico Rampini
http://video.repubblica.it/dossier/cris ... 7961/96343
L’ora degli spettri
• Maria Stuart è il fantasma più famoso, che si può incontrare nel castello di Edimburgo.
• l castello di Hampton Court sul Tamigi, a una ventina di chilometri da Londra, è abitato dal fantasma di Anna Bolena, e di notte la si può intravedere dietro ad una delle tante finestre ferma ad osservare l'oscurità
• In piena notte a Ferrara si aggira per le strade della città la bella Marfisa. Va in giro su un cocchio d'oro trainato da cavalli bianchi, con un seguito di scheletri, le anime dannate di poveri giovani innamorati perdutamente di Marfisa. La donna, in vita, frequentava la corte del cugino Alfonso II, e i concittadini del tempo la consideravano una contessa dai facili costumi. La storia invece, assicura che Marfisa fu un mamma amorevole e una moglie devota. Si dice che nel palazzo da lei abitato si verificavano fatti strani che attiravano l'attenzione dei cittadini.
Carletto Marx e Friedrich Engels, iniziano così il loro : Il Manifesto del Partito Comunista
Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.
Ma lo spettro più pericoloso è quello evocato da Barak Obama.
8 GIUGNO 2012
Rampini: ''Obama e lo spettro della Grande depressione''
Per il quarto giorno consecutivo il presidente Usa interviene sull'Europa. Per allontanare l'ipotesi che la crisi possa diventare un precipizio globale come negli anni Trenta, a causa delle banche spagnole. E per offrire aiuto, data l'esperienza accumulata dopo l'esplosione della bolla finanziaria americana. L'analisi di Federico Rampini
http://video.repubblica.it/dossier/cris ... 7961/96343
Re: Come se ne viene fuori ?
L'inadeguatezza della classe politica purtroppo non è una caratteristica solo italiana.
Anche se il primato italiano è difficilmente raggiungibile. Due aspetti rendono più grave la decisione: il fatto di aver escluso dalla decisione il parlamento europeo e l'assenso dato dal ministro italiano, che come paese di frontiera sarà di fatto lasciato ancora più solo di fronte all'immigrazione clandestina. Ciò grazie anche alla furbata di Maroni che diede il permesso di soggiorno a tutti pensando di scaricare il problema sulla Francia (a proposito, che fine hanno fatto tutti quei "clandestini che toglievano il sonno ai nostri razzisti?).
Approvata la sospensione di Schengen in caso di sbarchi. Con il voto favorevole dell’Italia
giu 7th, 2012 | By enrico | Category: Primo piano, Qui Europa, Qui Nordafrica
di Enrico Oliari -
Proprio nel momento in cui sull’arenile di Seccagrande a Ribera (Ag) venivano individuati 22 clandestini appena sbarcati, a Bruxelles è stata approvata da una riunione dei ministri degli Interni dei paesi Schengen la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne e quindi, di fatto, la sospensione del trattato che prevede la libera circolazione delle persone nell’area.
Tecnicamente verranno riattivati i controlli alle frontiere interne nel momento in cui si verificheranno massicce entrare di migranti dalle frontiere periferiche.
E’ il caso dell’Italia, che solo nel 2011 ha visto sbarcare sulle sue coste meridionali fra i 60 e i 70.000 clandestini, fenomeno che ha portato nelle tasche dei trafficanti di uomini circa 700 mln di euro: per risolvere la crisi era stato concesso dal governo Pdl – Lega agli arrivati entro il 5 aprile il permesso di soggiorno e quindi la possibilità di muoversi nell’area Schengen, ma la Francia aveva chiuso loro la sbarra della frontiera di Ventimiglia.
Alla decisione di Parigi si era opposta l’Italia, la quale si avvaleva proprio del trattato, ma la decisione di oggi a Bruxelles è arrivata all’unanimità e quindi anche grazie al ministro Anna Maria Cancellieri.
Delusione “per la mancanza di ambizione europea mostrata dai Paesi membri” è stata espressa dalla Commissaria per gli Affari interni, la danese Cecilia Malmstrom, mentre proteste sono arrivate dagli europarlamentari ‘tagliati fuori’ dalla decisione di sospendere, seppure per 6 mesi + 6 mesi in caso di fenomeni migratori massicci, del trattato di Schengen.
”La decisione presa durante il Consiglio dei ministri della Giustizia ed Affari interni europei di escludere il Parlamento europeo dalla procedura di codecisione prevista per la valutazione e il monitoraggio del trattato di Schengen rappresenta l’ennesima inaccettabile prepotenza dei governi”m afferma il vicepresidente vicario del Parlamento europeo e responsabile per la conciliazione legislativa, Gianni Pittella (Pd). ”La libera circolazione delle persone – sottolinea l’europarlamentare – è un diritto fondamentale che i trattati garantiscono ai cittadini dell’Unione europea ed il Parlamento europeo, anche alla luce delle novità introdotte dal Trattato di Lisbona ed in quanto istituzione democraticamente eletta dai cittadini, é l’attore maggiormente responsabile a doversi esprimersi su questi temi. Questa scelta – prosegue l’europarlamentare – conferma la sordità dei governi rispetto al grande tema del deficit democratico e la loro non curanza rispetto alla perdita progressiva di gradimento dell’Europa da parte dei cittadini: il trattato di Schengen é la bandiera dell’Europa e dunque su questa battaglia il Parlamento europeo dovrà andare fino in fondo anche ricorrendo alla Corte di Giustizia”.
http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=10845
Anche se il primato italiano è difficilmente raggiungibile. Due aspetti rendono più grave la decisione: il fatto di aver escluso dalla decisione il parlamento europeo e l'assenso dato dal ministro italiano, che come paese di frontiera sarà di fatto lasciato ancora più solo di fronte all'immigrazione clandestina. Ciò grazie anche alla furbata di Maroni che diede il permesso di soggiorno a tutti pensando di scaricare il problema sulla Francia (a proposito, che fine hanno fatto tutti quei "clandestini che toglievano il sonno ai nostri razzisti?).
Approvata la sospensione di Schengen in caso di sbarchi. Con il voto favorevole dell’Italia
giu 7th, 2012 | By enrico | Category: Primo piano, Qui Europa, Qui Nordafrica
di Enrico Oliari -
Proprio nel momento in cui sull’arenile di Seccagrande a Ribera (Ag) venivano individuati 22 clandestini appena sbarcati, a Bruxelles è stata approvata da una riunione dei ministri degli Interni dei paesi Schengen la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne e quindi, di fatto, la sospensione del trattato che prevede la libera circolazione delle persone nell’area.
Tecnicamente verranno riattivati i controlli alle frontiere interne nel momento in cui si verificheranno massicce entrare di migranti dalle frontiere periferiche.
E’ il caso dell’Italia, che solo nel 2011 ha visto sbarcare sulle sue coste meridionali fra i 60 e i 70.000 clandestini, fenomeno che ha portato nelle tasche dei trafficanti di uomini circa 700 mln di euro: per risolvere la crisi era stato concesso dal governo Pdl – Lega agli arrivati entro il 5 aprile il permesso di soggiorno e quindi la possibilità di muoversi nell’area Schengen, ma la Francia aveva chiuso loro la sbarra della frontiera di Ventimiglia.
Alla decisione di Parigi si era opposta l’Italia, la quale si avvaleva proprio del trattato, ma la decisione di oggi a Bruxelles è arrivata all’unanimità e quindi anche grazie al ministro Anna Maria Cancellieri.
Delusione “per la mancanza di ambizione europea mostrata dai Paesi membri” è stata espressa dalla Commissaria per gli Affari interni, la danese Cecilia Malmstrom, mentre proteste sono arrivate dagli europarlamentari ‘tagliati fuori’ dalla decisione di sospendere, seppure per 6 mesi + 6 mesi in caso di fenomeni migratori massicci, del trattato di Schengen.
”La decisione presa durante il Consiglio dei ministri della Giustizia ed Affari interni europei di escludere il Parlamento europeo dalla procedura di codecisione prevista per la valutazione e il monitoraggio del trattato di Schengen rappresenta l’ennesima inaccettabile prepotenza dei governi”m afferma il vicepresidente vicario del Parlamento europeo e responsabile per la conciliazione legislativa, Gianni Pittella (Pd). ”La libera circolazione delle persone – sottolinea l’europarlamentare – è un diritto fondamentale che i trattati garantiscono ai cittadini dell’Unione europea ed il Parlamento europeo, anche alla luce delle novità introdotte dal Trattato di Lisbona ed in quanto istituzione democraticamente eletta dai cittadini, é l’attore maggiormente responsabile a doversi esprimersi su questi temi. Questa scelta – prosegue l’europarlamentare – conferma la sordità dei governi rispetto al grande tema del deficit democratico e la loro non curanza rispetto alla perdita progressiva di gradimento dell’Europa da parte dei cittadini: il trattato di Schengen é la bandiera dell’Europa e dunque su questa battaglia il Parlamento europeo dovrà andare fino in fondo anche ricorrendo alla Corte di Giustizia”.
http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=10845
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Re: Come se ne viene fuori ?
Però non ho capito chi ci evita il default e l'uscita dalla moneta unica.Maucat ha scritto:Non ti sbatte fuori nessuno... se si fanno due o più monete le esprtazioni (già in forte diminuzione da tre mesi e ormai a crescita zero) di auto, elettrodomestici ecc. ecc. tedeschi nei paesi con le nuove monete crollerebbero a zero perchè nessuno avrebbe i soldi per comprarli e così anche loro entrerebbero in recessione oltretutto con una moneta supervalutata che li strangolerebbe divenendo non competitivi nei mercati globali...
Noi dall'altra parte non avremmo neanche i soldi per comprare il petrolio e il gas per scaldarci e/o far camminare le auto e le fabbriche perciò tutto ciò porterebbe a tumulti e formazione di forze politiche estreme con tutte le nefaste conseguenze che di solito ciò comporta.
Inoltre se fai default la massa mostruosa di CDS sui titoli degli stati e/o banche falliti moltiplicherebbero minimo per 10 il volume del buco trascinando dentro come un buco nero altre banche e stati che al momento riteniamo erroneamente solidi (ricordate come mai dopo la Lehman Brothers le altre in situazione uguale o peggiore di lei non sono state fatte fallire... perchè qualcuno non aveva pensato ai derivati...).
Ogni giorno la situazione peggiora.
I bocconiani pensano solo a tagliare (a noi, non ai politici, come hai visto con lo spending review).
Più tagli, meno consumi.
Qualche altro mese e ci sbattono fuori sì. Lo stanno facendo con la Grecia, perché dovrebbero risparmiare noi?
Non siamo più una delle economie maggiori, non siamo più niente.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Come se ne viene fuori ?
Negli anni 70 comunque ritengo che si potesse risparmiare molto più di ora.Maucat ha scritto:Allora... solo per iniziare:
Primo i debiti rimarrebbero in Euro quindi con la svalutazione prevista della nuova Lira tra il 50/70% questi debiti salirebbero... (non so se ti ricordi i famigerati mutui in ECU degli anni 80/90 dello scorso secolo...),
Secondo con la svalutazione tutto ciò che importiamo (tutte le materie prime e altro dato che noi siamo un paese trasformatore...) costerebbe molto di più...
Terzo chi vorrebbe comprare il nostro debito pubblico a tassi accettabili in Lire...? Ricordate i tassi dei BTP negli anni 90 a oltre il 13%...?
Non è vero che avremmo vantaggi per le esportazioni, rimarremmo sempre più cari in termini di costo del lavoro dei paesi dell'Est, dell'Asia e dell'Africa e finchè non equiparassimo i nostri salari a quelli (100/200 € mensili) non avremmo alcuna chance...
Quindi saresti disposto ad avere un tracollo del tuo tenore di vita medio a livello anni 70 o peggio...?Perchè avremmo un tracollo del potere d'acquisto medio degli italiani che porterebbe una larga fascia della popolazione sotto i limiti di povertà...
La strada è solo quella della nascita degli Stati Uniti d'Europa... e per l'Italia puntare finalmente sul valore aggiunto qualitativo da dare ai nostri prodotti e/o servizi ovviamente oltre a finalmente debellare malavita organizzata, evasione/elusione fiscale, burocrazia oprrimente, corruzione, nepotismo... ecc. ecc.
In Italia nei decenni precedenti si è accumolato un sacco di risparmio, se è vero quello che dicono sempre rispetto al resto d'Europa. Sicuramente non ora con gli stipendi più bassi d'Europa, specie se uno ha un lavoro subordinato e non può evadere.
Re: Come se ne viene fuori ?
E' davvero allucinante. I banchieri si lanciano in operazioni spericolate, incassano utili e bonus, la Bce cui è demandata la vigilanza sugli istituti di credito sta a guardare, poi quando c'è da pagare il conto... tocca ai cittadini che per salvare le banche devono chiedere l'aiuto delle... banche che impongono loro altri sacrifici, macelleria sociale ed altri tagli al welfare! Ma in Spagna non c'è nessuno che dica basta?
Il governo spagnolo al bivio tra salvare le banche o la propria autonomia
Pubblicato il 9 giugno 2012 da Redazione
Sono giorni decisivi per la Spagna. La bolla immobiliare che ha messo in ginocchio il sistema bancario iberico dovrebbe portare il Governo Rajoy a chiedere l’aiuto del Fondo Europeo di stabilità, almeno secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters, ed a farlo già in questo fine settimana.
In realtà, a quanto si apprende dalla Presidenza dell’Eurogruppo, non è prevista alcuna riunione dei Grandi d’Europa. Rajoy infatti non vorrebbe essere costretto a chiedere aiuti, preoccupato per le ripercussione che ciò avrebbe sulla sua politica economica.
Richiedendo gli aiuti dell’eurogruppo, infatti, il Governo spagnolo si porrebbe nelle stesse condizioni di Grecia, Irlanda e Portogallo, paesi su cui gravano pesanti condizionamenti di politica economica. Senza contare il danno d’immagine per l’economia del Paese e per il suo stesso governo.
Nel frattempo però la Bce preme, e secondo quanto riferisce Bloomberg, sarebbe preoccupata per gli effetti di eventuali ritardi nella richiesta di aiuti. La situazione, si sostiene, sarebbe simile a quella dell’Irlanda, risolvibile rafforzando la solidità degli istituti bancari. Ed anche l’Fmi comincia a fare i conti: sarebbero 40 i miliardi necessari nel breve periodo per salvare il sistema, di più se si dovrà riclassificare i prestiti. Per questo la soluzione dovrebbe però passare attraverso l’intermediazione di un istituto pubblico come il Fondo di Ristrutturazione Bancaria.
Diverso l’approccio della Merkel. Secondo la Cancelliera infatti, non si dovrebbero fare pressioni agli stati affinché accettino aiuti. Se sia un sincero convincimento o funzionale al cambiamento di rotta che il Governo tedesco sta tenendo negli ultimi giorni, lo sapremo solo nei prossimi giorni.
http://www.termometropolitico.it/16986_ ... nomia.html
Il governo spagnolo al bivio tra salvare le banche o la propria autonomia
Pubblicato il 9 giugno 2012 da Redazione
Sono giorni decisivi per la Spagna. La bolla immobiliare che ha messo in ginocchio il sistema bancario iberico dovrebbe portare il Governo Rajoy a chiedere l’aiuto del Fondo Europeo di stabilità, almeno secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters, ed a farlo già in questo fine settimana.
In realtà, a quanto si apprende dalla Presidenza dell’Eurogruppo, non è prevista alcuna riunione dei Grandi d’Europa. Rajoy infatti non vorrebbe essere costretto a chiedere aiuti, preoccupato per le ripercussione che ciò avrebbe sulla sua politica economica.
Richiedendo gli aiuti dell’eurogruppo, infatti, il Governo spagnolo si porrebbe nelle stesse condizioni di Grecia, Irlanda e Portogallo, paesi su cui gravano pesanti condizionamenti di politica economica. Senza contare il danno d’immagine per l’economia del Paese e per il suo stesso governo.
Nel frattempo però la Bce preme, e secondo quanto riferisce Bloomberg, sarebbe preoccupata per gli effetti di eventuali ritardi nella richiesta di aiuti. La situazione, si sostiene, sarebbe simile a quella dell’Irlanda, risolvibile rafforzando la solidità degli istituti bancari. Ed anche l’Fmi comincia a fare i conti: sarebbero 40 i miliardi necessari nel breve periodo per salvare il sistema, di più se si dovrà riclassificare i prestiti. Per questo la soluzione dovrebbe però passare attraverso l’intermediazione di un istituto pubblico come il Fondo di Ristrutturazione Bancaria.
Diverso l’approccio della Merkel. Secondo la Cancelliera infatti, non si dovrebbero fare pressioni agli stati affinché accettino aiuti. Se sia un sincero convincimento o funzionale al cambiamento di rotta che il Governo tedesco sta tenendo negli ultimi giorni, lo sapremo solo nei prossimi giorni.
http://www.termometropolitico.it/16986_ ... nomia.html
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Re: Come se ne viene fuori ?
Day after day
Apocalypse now.
Tutti contro tutti.
Leggendo gli avvenimenti di questi ultimi giorni, la domanda: Come se ne viene fuori?….. diventa sempre più pressante.
Il PD di Bersani è decisamente un vuoto a perdere, un correntone democristiano dell’inizio degli anni ’90.
La Repubblica.it riporta oggi uno stralcio del discorso del segretario piddino pronunciato nella direzione di ieri che chiarisce perfettamente l’orientamento inequivocabile del Pd.
Mentre lavoriamo in questi mesi negli spazi stretti di questa difficile transizione, tocca al PD prendere la guida del percorso di alternativa. Questo percorso richiede una scansione di cui parlerò e naturalmente presuppone una proposta politica. La proposta politica ci vuole e bisogna pronunciarla se non altro per gli appassionati di questa cosa che peraltro sono sempre meno in Italia. La proposta politica l'abbiamo da tempo e la teniamo ferma. Centrosinistra di governo aperto ad un Patto di Legislatura con forze democratiche e civiche moderate. Un Patto di Legislatura tra Progressisti e Moderati davanti alle esigenze di ricostruzione del Paese.
Centrosinistra di Governo significa:
1) un accordo di governabilità e una parziale cessione di sovranità. In caso di controversie fondamentali si procede a maggioranza nella riunione congiunta dei Gruppi.
2) Una proposta comune verso le forze autonome di centro disposte a un Patto di Legislatura.
C'è un corollario che noi rivolgiamo all'Italia dei Valori e al collega Di Pietro. Una ovvia condizione di base è il rispetto reciproco ed il saldo ancoraggio costituzionale. Decida se vuole insultarci e attaccarci ogni giorno o fare l'accordo. Decida se vuole mancare di rispetto alle Istituzioni della Repubblica o fare l'accordo. Quelle cose assieme non possono stare. O l'una o l'altra.
Le forze democratiche moderate con cui vogliamo discutere sono quelle sicuramente europeiste, pronte ad impegnarsi sulla riforma della democrazia e del patto sociale su salde basi costituzionali e che si ritengano nella fase storica e politica attuale alternative alla destra e alle pulsioni regressive e populiste. A loro, come ho detto più volte, non proponiamo una ammucchiata ma un patto di legislatura.
Da parecchio tempo abbiamo avanzato questa proposta. Tocca dunque agli altri dire cosa ne pensano o avanzarne un'altra credibile.
Quel che posso aggiungere è che, poiché la nostra proposta intuiva il processo di evoluzione della crisi italiana essa appare oggi sempre più realistica.
(08 giugno 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Libero, sulla prima pagina di stamani riporta il Sondaggio Swg di ieri tradotto in coalizioni e seggi alla Camera:
Pd+Idv+Sel……………………….=.340
Pdl+Lega Nord+La Destra.=.121
Terzo Polo………….……………..=…53
M5S…………………….…………….=.104
Come si può notare le opposizioni unite non sono in grado di mettere in difficoltà quella maggioranza, ad eccezione delle condizioni in cui vengono richiesti i 2/3 del numero complessivo dei deputati.
Libero fa il suo mestiere di opposizione e ai suoi elettori racconta:
SCENARIO GRECO
SI VOTA, ECCO CHI RISCHIA
Secondo i sondaggi, Pd vincente ma ostaggio di Vendola e Di Pietro: non potrebbe governare
La Lega e il Terzo Polo ko. Il Pdl dimezzato e ridotto all’irrilevanza dal sorpasso dei grillini.
Continua….
Apocalypse now.
Tutti contro tutti.
Leggendo gli avvenimenti di questi ultimi giorni, la domanda: Come se ne viene fuori?….. diventa sempre più pressante.
Il PD di Bersani è decisamente un vuoto a perdere, un correntone democristiano dell’inizio degli anni ’90.
La Repubblica.it riporta oggi uno stralcio del discorso del segretario piddino pronunciato nella direzione di ieri che chiarisce perfettamente l’orientamento inequivocabile del Pd.
Mentre lavoriamo in questi mesi negli spazi stretti di questa difficile transizione, tocca al PD prendere la guida del percorso di alternativa. Questo percorso richiede una scansione di cui parlerò e naturalmente presuppone una proposta politica. La proposta politica ci vuole e bisogna pronunciarla se non altro per gli appassionati di questa cosa che peraltro sono sempre meno in Italia. La proposta politica l'abbiamo da tempo e la teniamo ferma. Centrosinistra di governo aperto ad un Patto di Legislatura con forze democratiche e civiche moderate. Un Patto di Legislatura tra Progressisti e Moderati davanti alle esigenze di ricostruzione del Paese.
Centrosinistra di Governo significa:
1) un accordo di governabilità e una parziale cessione di sovranità. In caso di controversie fondamentali si procede a maggioranza nella riunione congiunta dei Gruppi.
2) Una proposta comune verso le forze autonome di centro disposte a un Patto di Legislatura.
C'è un corollario che noi rivolgiamo all'Italia dei Valori e al collega Di Pietro. Una ovvia condizione di base è il rispetto reciproco ed il saldo ancoraggio costituzionale. Decida se vuole insultarci e attaccarci ogni giorno o fare l'accordo. Decida se vuole mancare di rispetto alle Istituzioni della Repubblica o fare l'accordo. Quelle cose assieme non possono stare. O l'una o l'altra.
Le forze democratiche moderate con cui vogliamo discutere sono quelle sicuramente europeiste, pronte ad impegnarsi sulla riforma della democrazia e del patto sociale su salde basi costituzionali e che si ritengano nella fase storica e politica attuale alternative alla destra e alle pulsioni regressive e populiste. A loro, come ho detto più volte, non proponiamo una ammucchiata ma un patto di legislatura.
Da parecchio tempo abbiamo avanzato questa proposta. Tocca dunque agli altri dire cosa ne pensano o avanzarne un'altra credibile.
Quel che posso aggiungere è che, poiché la nostra proposta intuiva il processo di evoluzione della crisi italiana essa appare oggi sempre più realistica.
(08 giugno 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Libero, sulla prima pagina di stamani riporta il Sondaggio Swg di ieri tradotto in coalizioni e seggi alla Camera:
Pd+Idv+Sel……………………….=.340
Pdl+Lega Nord+La Destra.=.121
Terzo Polo………….……………..=…53
M5S…………………….…………….=.104
Come si può notare le opposizioni unite non sono in grado di mettere in difficoltà quella maggioranza, ad eccezione delle condizioni in cui vengono richiesti i 2/3 del numero complessivo dei deputati.
Libero fa il suo mestiere di opposizione e ai suoi elettori racconta:
SCENARIO GRECO
SI VOTA, ECCO CHI RISCHIA
Secondo i sondaggi, Pd vincente ma ostaggio di Vendola e Di Pietro: non potrebbe governare
La Lega e il Terzo Polo ko. Il Pdl dimezzato e ridotto all’irrilevanza dal sorpasso dei grillini.
Continua….
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Re: Come se ne viene fuori ?
Oggi si è chiusa una parentesi che molti di noi avevano anticipato da tempo.PD e IDV si sono lasciati.Il PD va verso Casini come avevamo prognosticato da tempo.Per questo motivo che abbiamo lasciato il forum precedente.Arlecchino ora sarà contento.
Ma la partita è tutta da giocare.Dobbiamo vedere se i cittadini Italiani hanno ancora fiducia del PD e PDl e Lega dopo averci portato alla catastrofe.
Questi partiti sono come un cancro, si sono insinuani in tutti i settori del pubblico impiego ecc............
Certamente questi non sono il nuovo.
Mi auguro che gli Italiani abbiano capito di voltare pagina.Con questi non si va da nessuna parte.
Adesso comincerà la controfensiva verso il movimento 5 stelle fango ecc......Giochetti vecchi.
Ciao
Paolo11
Ma la partita è tutta da giocare.Dobbiamo vedere se i cittadini Italiani hanno ancora fiducia del PD e PDl e Lega dopo averci portato alla catastrofe.
Questi partiti sono come un cancro, si sono insinuani in tutti i settori del pubblico impiego ecc............
Certamente questi non sono il nuovo.
Mi auguro che gli Italiani abbiano capito di voltare pagina.Con questi non si va da nessuna parte.
Adesso comincerà la controfensiva verso il movimento 5 stelle fango ecc......Giochetti vecchi.
Ciao
Paolo11
Re: Come se ne viene fuori ?
mariok , me sa de no.mariok ha scritto:Ma in Spagna non c'è nessuno che dica basta?
Spagna: da Eurogruppo 100 mld
De Guidos "non e' un salvataggio"
"La Spagna dichiara la sua intenzione di chiedere finanziamenti europei per la ricapitalizzazione delle banche che hanno questa necessita'" ha esordito de Guindos di fronte alla stampa, spiegando che "non tutte le banche hanno bisogno di capitale" e che "il salvataggio sara' diretto nello specifico al settore finanziario". Pertanto "il rischio sovrano sara' separato dalla ristrutturazione bancaria", ha detto ancora de Guindos, ricordando pero' che "il debito a carico del Frob viene considerato debito pubblico". Nessun vincolo verra' imposto alla Banca di Spagna, nella quale l'esecutivo "ha assoluta fiducia".
De Guindos ha confermato che i risultati degli studi commissionati per valutare il capitale necessario a rimettere in sesto il sistema bancario spagnolo verranno comunicati entro la fine del mese. "Gli aiuti saranno rivolti alla parte piu' debole del sistema finanziario, dopo gli audit sapremo quali banche avranno bisogno di capitale, e molte di loro non ne avranno bisogno", ha concluso de Guindos, "Si tratta di un prestito che stiamo ricevendo a condizioni molto favorevoli, che verranno stabilite nei prossimi giorni".
RIFORMA FINANZA UNICA CONDIZIONE AIUTI
La concessione di aiuti internazionali per la ricapitalizzazione delle banche spagnole avra' come unica condizione una riforma del sistema finanziario. Lo ha spiegato il ministro dell'Economia spagnolo, Luis de Guindos, in conferenza stampa.
"Non c'e' nessuna condizionalita' macroeconomica, nessuna riforma economica o fiscale prevista" ha dichiarato de Guindos, aggiungendo che il Fondo Monetario Internazionale sara' "strettamente consultivo".
DE GUINDOS, CONTRIBUIREMO A RISTABILIRE FIDUCIA NELL'EURO
"Il governo spagnolo vuole contribuire a ristabilire fiducia nella moneta unica". Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze spagnolo, Luis de Guindos, in conferenza stampa, annunciando l'intenzione di Madrid di chiedere aiuti economici per ricapitalizzare le banche. "Le nostre riforme sono sostenute dai partner europei e una delle nostre riforme principali e' stata quella del sistema finanziario" ha aggiunto de Guindos.
(AGI) .
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Re: Come se ne viene fuori ?
Continua….
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Tutti contro tutti.
SECONDA PARTE
Purtroppo la politica italiana è al livello dell’Asilo Mariuccia. L’Italia non ha fatto un solo passo avanti dal XIII secolo (vedi Firenze - http://it.wikipedia.org/wiki/Guelfi_bianchi_e_neri), si combattono sempre allo stesso modo.
Non è che Bufala Bill sia intenzionato a fare valutazioni politiche oggettive, parte solo prevenuto sostenendo che il governo vincente non può governare perché OSTAGGIO DI VENDOLA E DI PIETRO.
Intende solo spargere la sua dose quotidiana di veleni, niente di più.
In realtà la “presunta” rottura bersani - Di Pietro si consuma sui soliti problemi di sempre, quelli antecedenti a “Mani Pulite”.
L’eterna spartitocrazia.
Bersani è politicamente debole e quando viene attaccato su temi concreti come quelli del “mercoledì nero”, reagisce male invocando “rispetto per il Pd”.
Le stesse pessime reazioni le ha dimostrate in occasione del caso Penati.
E’ un comportamento vecchissimo che purtroppo ci arriva dalla notte dei tempi.
Bersani non vuole affrontare il tema dell’inciucio e dello scambio di favori con il Pdl perché la stampa ne ha dato un rilievo pesante. E allora non vuole che se ne discuta. Per lui i merli-sudditi devono accettare tutto in religioso silenzio senza discutere.
A Di Pietro “che ha osato” chiede rispetto per il Pd.
E’ evidente che c’è di mezzo un problema di fondo.
I grillini democristiani del Pd concepiscono solo un tipo di politica, quella eterna della Democrazia cristiana.
Il contadino democristiano di Montenero della Bisaccia diventato magistrato non la pensa così.
Non potranno mai stare assieme senza confliggere. Perché una parte è fortemente incline alle porcate e l’altra è per limitarle.
Il democristianissimo Pierazzurro vede da sempre il democristiano Di Pietro come il fumo negli occhi.
I compagnucci della parrocchietta di Bersani preferiscono il primo tipo di democristiano.
Rivediamo quindi i calcoli di Libero
Pd+Idv+Sel……………………….=.340
Meno Idv………………………….= .56
============================
Pd+Sel……………………………..= 284
Adesso i conti non tornano più perché l’opposizione dispone di 334 voti contro i 284 della maggioranza.
L’altro problema di fondo é l’eterna voluta trascuratezza delle intenzioni politiche di Casini.
Il Sel di Vendola non potrà entrare mai nei disegni della destra di Casini.
Per cui la fotografia di Vasto, come sostiene Ellekappa, anche se ingiallita la possiamo usare per la lapide.
Casini accetterebbe volentieri il ricongiungimento degli ex DC Fioroni, Letta, Gentiloni, Bindi, Marini, Castagnetti, ecc., alla condizione però che gli portino i voti del Pd, sennò sono solo bocche da sfamare e poltrone da occupare.
E’ probabile che Pierazzurro accetti anche gli ex Pci a vocazione democristiana come D’Alema, Veltroni, Bersani.
Sempre che tutti insieme gli portino un pò di consenso.
La situazione oggi prende quindi una nuova accelerazione, la frantumazione e la polverizzazione della destra sta contaminando anche la sinistra allo sbando ad un solo mese dalle elezioni amministrative.
Allo stato dell’arte, ad oggi 9 giugno 2012, abbiamo fatto un passo avanti verso l’ingovernabilità e la guerra civile.
Day after day
Apocalypse now.
Tutti contro tutti.
SECONDA PARTE
Purtroppo la politica italiana è al livello dell’Asilo Mariuccia. L’Italia non ha fatto un solo passo avanti dal XIII secolo (vedi Firenze - http://it.wikipedia.org/wiki/Guelfi_bianchi_e_neri), si combattono sempre allo stesso modo.
Non è che Bufala Bill sia intenzionato a fare valutazioni politiche oggettive, parte solo prevenuto sostenendo che il governo vincente non può governare perché OSTAGGIO DI VENDOLA E DI PIETRO.
Intende solo spargere la sua dose quotidiana di veleni, niente di più.
In realtà la “presunta” rottura bersani - Di Pietro si consuma sui soliti problemi di sempre, quelli antecedenti a “Mani Pulite”.
L’eterna spartitocrazia.
Bersani è politicamente debole e quando viene attaccato su temi concreti come quelli del “mercoledì nero”, reagisce male invocando “rispetto per il Pd”.
Le stesse pessime reazioni le ha dimostrate in occasione del caso Penati.
E’ un comportamento vecchissimo che purtroppo ci arriva dalla notte dei tempi.
Bersani non vuole affrontare il tema dell’inciucio e dello scambio di favori con il Pdl perché la stampa ne ha dato un rilievo pesante. E allora non vuole che se ne discuta. Per lui i merli-sudditi devono accettare tutto in religioso silenzio senza discutere.
A Di Pietro “che ha osato” chiede rispetto per il Pd.
E’ evidente che c’è di mezzo un problema di fondo.
I grillini democristiani del Pd concepiscono solo un tipo di politica, quella eterna della Democrazia cristiana.
Il contadino democristiano di Montenero della Bisaccia diventato magistrato non la pensa così.
Non potranno mai stare assieme senza confliggere. Perché una parte è fortemente incline alle porcate e l’altra è per limitarle.
Il democristianissimo Pierazzurro vede da sempre il democristiano Di Pietro come il fumo negli occhi.
I compagnucci della parrocchietta di Bersani preferiscono il primo tipo di democristiano.
Rivediamo quindi i calcoli di Libero
Pd+Idv+Sel……………………….=.340
Meno Idv………………………….= .56
============================
Pd+Sel……………………………..= 284
Adesso i conti non tornano più perché l’opposizione dispone di 334 voti contro i 284 della maggioranza.
L’altro problema di fondo é l’eterna voluta trascuratezza delle intenzioni politiche di Casini.
Il Sel di Vendola non potrà entrare mai nei disegni della destra di Casini.
Per cui la fotografia di Vasto, come sostiene Ellekappa, anche se ingiallita la possiamo usare per la lapide.
Casini accetterebbe volentieri il ricongiungimento degli ex DC Fioroni, Letta, Gentiloni, Bindi, Marini, Castagnetti, ecc., alla condizione però che gli portino i voti del Pd, sennò sono solo bocche da sfamare e poltrone da occupare.
E’ probabile che Pierazzurro accetti anche gli ex Pci a vocazione democristiana come D’Alema, Veltroni, Bersani.
Sempre che tutti insieme gli portino un pò di consenso.
La situazione oggi prende quindi una nuova accelerazione, la frantumazione e la polverizzazione della destra sta contaminando anche la sinistra allo sbando ad un solo mese dalle elezioni amministrative.
Allo stato dell’arte, ad oggi 9 giugno 2012, abbiamo fatto un passo avanti verso l’ingovernabilità e la guerra civile.
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Re: Come se ne viene fuori ?
TUTTI CONTRO TUTTI
(Gramsci è rimasto solo un tappetino da usare quando serve, altro che unità!!!!
Ma la stessa sorte capita a Gesù Cristo per i cattolici,...tirato in ballo solo per i loro giochetti)
Bersani: “Di Pietro, basta diffamazioni”. La replica: “No, parlo di fatti concreti”
Il segretario del Pd: "C'è un problema con lui, il Pd è un partito che va rispettato". Il leader dell'Italia dei Valori risponde: "Come al solito sfugge al confronto e si rifugia nella lesa maestà". Vendola cerca di fare da paciere: "Più che sventolare ognuno la propria bandiera, bisogna cercare soluzioni"
“Dire che c’è un inciucio sul ddl anticorruzione è diffamatorio. Chiedo a Di Pietro di riflettere. Certo c’è un problema con lui e non è nelle mie mani risolverlo perchè io non ho mai detto una parola men che meno rispettosa sull’Idv e Di Pietro, e mai mi sentirete. Ma io rappresento il Pd che è un partito che va rispettato da chiunque, sia chiaro”. Pier Luigi Bersani, dopo essere intervenuto dal palco della manifestazione della Fiom, risponde così all’attacco arrivato poco prima dal leader Idv.
La replica di Di Pietro. La replica del presidente dell’Italia dei Valori ha replicato a stretto giro di posta: ”Come al solito sfugge al confronto e si rifugia nella lesa maestà. Invito tutti a risentire le mie dichiarazioni, riportate anche sul sito www.antoniodipietro.it, per valutare se si tratta di diffamazione o di quesiti e fatti concreti. Inoltre vorrei ricordare che stamattina, noi leader politici del centrosinistra abbiamo partecipato una manifestazione della Fiom nella quale Maurizio Landini ci ha chiesto quali sono state fino ad oggi, e quali saranno in prospettiva, le nostre proposte sul lavoro. Io ho fatto solo la fotografia della realtà. Bersani non ha avuto il coraggio di rispondere davanti alla platea, ma l’ha fatto fuori, nei corridoi, senza contraddittorio. Io stamattina ho detto le stesse cose del professor Rodotà, lui è stato anche più duro di me, ma Bersani – conclude l’ex pm – ha preferito prendersela con una forza politica, perchè è più comodo così”.
“L’Idv da subito – prosegue l’ex pm – è stata contro il governo Monti. Landini ha detto di essere indipendente dai partiti e l’Idv non ha la pretesa di rappresentare nessuno ma chiediamo di valutarci sui fatti e non sulle ideologie di appartenenza: ci siamo opposti alla modifica dell’articolo 18, ci hanno respinto l’emendamento per gli esodati e vedremo la prossima settimana come voteranno sul nostro emendamento sul falso in bilancio e sulla concussione per induzione”. Per Di Pietro “gli elettori non hanno bisogno di una foto (la foto di Vasto, ndr) ma di una proposta concreta, come ha detto Romano Prodi, non vogliamo fare scelte suicide, ma scelte di campo e chiederemo alla società civile, ai movimenti la forza di portare avanti le nostre idee”.
Landini: “Basta deleghe in bianco”. L’iniziativa, peraltro, era stata organizzata dalla Fiom con un chiaro intento: “Abbiamo chiamato tutti i soggetti che possono ambire ad essere un’alternativa in Italia – chiarisce il segretario Maurizio Landini - perchè pensiamo che ci sia bisogno di un progetto che metta al centro il lavoro. Noi non ci sostituiamo ai partiti ma poniamo problemi di contenuto”. Landini va anche oltre: “E’ finito il tempo delle deleghe in bianco – avverte - La crisi che stiamo vivendo non è solo colpa di Berlusconi ma la sinistra ha le sue responsabilità: ci rivolgiamo a queste forze e ci aspettiamo di essere ascoltati”. E chiede di ascoltare la domanda che viene dal Paese: “Bisogna mettersi tutti in gioco e pensare a una costituente”.
Il primo attacco di Di Pietro. Ma cos’è che ha fatto arrabbiare Bersani? Di Pietro, durante la manifestazione della Fiom “Il lavoro prende la parola” aveva detto: “Non è più il tempo dei primi della classe ci vuole coerenza tra parole e comportamenti e non ce l’ha detto il medico di stare insieme. La politica in questo momento è offesa da chi fa le spartizioni sull’Agcom, su chi vota la fiducia sull’articolo 18, su chi va in piazza e poi sta con il governo Monti”. Bersani si trovava in platea, in quel momento. Visibilmente scocciato ha ascoltato il leader Idv seduto al fianco del leader di Sel Nichi Vendola e per quindici minuti Di Pietro ha rivolto accuse “a questa maggioranza in Parlamento voluta dalla Bce e non dagli elettori”.
Nichi fa da paciere. A fare da paciere nella coalizione di centrosinistra prova il leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola: “Non serve la propaganda di partito – avverte – ma una ricerca unitaria per mettere in campo un’alternativa vincente che rompa il muro dell’antipolitica. Più che sventolare ognuno la propria bandiera, bisogna cercare soluzioni perchè nessuno ha la ricetta contro la crisi e per costruire la coalizione del lavoro”. Vendola invita tutti ad essere consapevoli “del passaggio drammatico che stiamo vivendo, paragonabile solo ad un altro periodo perchè questa crisi e la disoccupazione di massa sono come un terremoto, uno tsunami”. Per questo, ha proseguito il presidente della Regione Puglia, “fa bene Landini a proporci di partire dal lavoro e sono molto d’accordo con l’agenda che propone: la legge sulla rappresentanza è urgente e il reddito minimo garantito deve essere oggetto di una piattaforma comune”. Per questo più che far prevalere “la propaganda di partito”, “bisogna costruire un punto di accordo e di mobilitazione, perchè se in Europa hanno vinto le destre è perchè nella sinistra è prevalsa l’illusione di coniugare socialismo e liberismo, scambiando, come dice Reichlin, liberismo per riformismo. Questo è il punto chiave della nostra sconfitta e ora io penso ad una sinistra come luogo aperto dove la disputa tra radicalismo e riformismo non avvenga più in forme ideologiche”.
Diliberto: “Proponiamo il programma della Fiom”. Una via d’uscita cerca di indicarla anche il segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto: “Il programma proposto dalla Fiom – sostiene dallo stesso palco dell’iniziativa della Fiom - può essere un programma di alternativa della sinistra, un altro punto di vista, come ha detto Landini. A partire da questi temi si devono ricongiungere le varie parti della sinistra, non sventolando ognuno la sua bandierina, come ha detto oggi qui Nichi Vendola”. “Su questo programma di governo, perchè per cambiare le cose bisogna avere una prospettiva di governo, ci si confronti con le forze democratiche del Paese. La sfida – conclude – è conquistare la maggioranza del Paese”.
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 9 giugno 2012
(Gramsci è rimasto solo un tappetino da usare quando serve, altro che unità!!!!
Ma la stessa sorte capita a Gesù Cristo per i cattolici,...tirato in ballo solo per i loro giochetti)
Bersani: “Di Pietro, basta diffamazioni”. La replica: “No, parlo di fatti concreti”
Il segretario del Pd: "C'è un problema con lui, il Pd è un partito che va rispettato". Il leader dell'Italia dei Valori risponde: "Come al solito sfugge al confronto e si rifugia nella lesa maestà". Vendola cerca di fare da paciere: "Più che sventolare ognuno la propria bandiera, bisogna cercare soluzioni"
“Dire che c’è un inciucio sul ddl anticorruzione è diffamatorio. Chiedo a Di Pietro di riflettere. Certo c’è un problema con lui e non è nelle mie mani risolverlo perchè io non ho mai detto una parola men che meno rispettosa sull’Idv e Di Pietro, e mai mi sentirete. Ma io rappresento il Pd che è un partito che va rispettato da chiunque, sia chiaro”. Pier Luigi Bersani, dopo essere intervenuto dal palco della manifestazione della Fiom, risponde così all’attacco arrivato poco prima dal leader Idv.
La replica di Di Pietro. La replica del presidente dell’Italia dei Valori ha replicato a stretto giro di posta: ”Come al solito sfugge al confronto e si rifugia nella lesa maestà. Invito tutti a risentire le mie dichiarazioni, riportate anche sul sito www.antoniodipietro.it, per valutare se si tratta di diffamazione o di quesiti e fatti concreti. Inoltre vorrei ricordare che stamattina, noi leader politici del centrosinistra abbiamo partecipato una manifestazione della Fiom nella quale Maurizio Landini ci ha chiesto quali sono state fino ad oggi, e quali saranno in prospettiva, le nostre proposte sul lavoro. Io ho fatto solo la fotografia della realtà. Bersani non ha avuto il coraggio di rispondere davanti alla platea, ma l’ha fatto fuori, nei corridoi, senza contraddittorio. Io stamattina ho detto le stesse cose del professor Rodotà, lui è stato anche più duro di me, ma Bersani – conclude l’ex pm – ha preferito prendersela con una forza politica, perchè è più comodo così”.
“L’Idv da subito – prosegue l’ex pm – è stata contro il governo Monti. Landini ha detto di essere indipendente dai partiti e l’Idv non ha la pretesa di rappresentare nessuno ma chiediamo di valutarci sui fatti e non sulle ideologie di appartenenza: ci siamo opposti alla modifica dell’articolo 18, ci hanno respinto l’emendamento per gli esodati e vedremo la prossima settimana come voteranno sul nostro emendamento sul falso in bilancio e sulla concussione per induzione”. Per Di Pietro “gli elettori non hanno bisogno di una foto (la foto di Vasto, ndr) ma di una proposta concreta, come ha detto Romano Prodi, non vogliamo fare scelte suicide, ma scelte di campo e chiederemo alla società civile, ai movimenti la forza di portare avanti le nostre idee”.
Landini: “Basta deleghe in bianco”. L’iniziativa, peraltro, era stata organizzata dalla Fiom con un chiaro intento: “Abbiamo chiamato tutti i soggetti che possono ambire ad essere un’alternativa in Italia – chiarisce il segretario Maurizio Landini - perchè pensiamo che ci sia bisogno di un progetto che metta al centro il lavoro. Noi non ci sostituiamo ai partiti ma poniamo problemi di contenuto”. Landini va anche oltre: “E’ finito il tempo delle deleghe in bianco – avverte - La crisi che stiamo vivendo non è solo colpa di Berlusconi ma la sinistra ha le sue responsabilità: ci rivolgiamo a queste forze e ci aspettiamo di essere ascoltati”. E chiede di ascoltare la domanda che viene dal Paese: “Bisogna mettersi tutti in gioco e pensare a una costituente”.
Il primo attacco di Di Pietro. Ma cos’è che ha fatto arrabbiare Bersani? Di Pietro, durante la manifestazione della Fiom “Il lavoro prende la parola” aveva detto: “Non è più il tempo dei primi della classe ci vuole coerenza tra parole e comportamenti e non ce l’ha detto il medico di stare insieme. La politica in questo momento è offesa da chi fa le spartizioni sull’Agcom, su chi vota la fiducia sull’articolo 18, su chi va in piazza e poi sta con il governo Monti”. Bersani si trovava in platea, in quel momento. Visibilmente scocciato ha ascoltato il leader Idv seduto al fianco del leader di Sel Nichi Vendola e per quindici minuti Di Pietro ha rivolto accuse “a questa maggioranza in Parlamento voluta dalla Bce e non dagli elettori”.
Nichi fa da paciere. A fare da paciere nella coalizione di centrosinistra prova il leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola: “Non serve la propaganda di partito – avverte – ma una ricerca unitaria per mettere in campo un’alternativa vincente che rompa il muro dell’antipolitica. Più che sventolare ognuno la propria bandiera, bisogna cercare soluzioni perchè nessuno ha la ricetta contro la crisi e per costruire la coalizione del lavoro”. Vendola invita tutti ad essere consapevoli “del passaggio drammatico che stiamo vivendo, paragonabile solo ad un altro periodo perchè questa crisi e la disoccupazione di massa sono come un terremoto, uno tsunami”. Per questo, ha proseguito il presidente della Regione Puglia, “fa bene Landini a proporci di partire dal lavoro e sono molto d’accordo con l’agenda che propone: la legge sulla rappresentanza è urgente e il reddito minimo garantito deve essere oggetto di una piattaforma comune”. Per questo più che far prevalere “la propaganda di partito”, “bisogna costruire un punto di accordo e di mobilitazione, perchè se in Europa hanno vinto le destre è perchè nella sinistra è prevalsa l’illusione di coniugare socialismo e liberismo, scambiando, come dice Reichlin, liberismo per riformismo. Questo è il punto chiave della nostra sconfitta e ora io penso ad una sinistra come luogo aperto dove la disputa tra radicalismo e riformismo non avvenga più in forme ideologiche”.
Diliberto: “Proponiamo il programma della Fiom”. Una via d’uscita cerca di indicarla anche il segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto: “Il programma proposto dalla Fiom – sostiene dallo stesso palco dell’iniziativa della Fiom - può essere un programma di alternativa della sinistra, un altro punto di vista, come ha detto Landini. A partire da questi temi si devono ricongiungere le varie parti della sinistra, non sventolando ognuno la sua bandierina, come ha detto oggi qui Nichi Vendola”. “Su questo programma di governo, perchè per cambiare le cose bisogna avere una prospettiva di governo, ci si confronti con le forze democratiche del Paese. La sfida – conclude – è conquistare la maggioranza del Paese”.
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 9 giugno 2012
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