quo vadis PD ????
Re: quo vadis PD ????
I quarantenni pronti
a sfidare il segretario
Da sinistra: Paola Concia, Matteo Renzi e Fabrizio Barca
Candidati certi il "rottamatore" Renzi e il governatore
della Puglia, Vendola
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Con un solo ordine del giorno abbiamo convinto sia Bersani che Alfano...». Ride Giuseppe Civati, il consigliere regionale ribelle che da mesi portava avanti la sua «battaglia in solitudine» per indire primarie per il premier e ieri s’è visto riconosciuto il successo: «Hai vinto», gliel’ha detto pure Marini, mica una seconda fila.
Primarie aperte, annuncia Bersani, lui si candiderà e chi vuole ci stia. Già, ma chi vuole? Chi saranno i competitor del segretario democratico?
«Noi ci proviamo», garantisce Civati a nome dell’irrequieta frangia dei trenta-quarantenni, e ci mancherebbe, dopo tutta questa insistenza. Su quale cavallo punteranno, dicono che è ancora da discutere. Ma il sindaco di Firenze, il rottamatore Matteo Renzi, è praticamente già in campo, e «non per partecipare», diceva ieri sul “Foglio”: direttamente per vincere. Ma anche altri nomi si stanno discutendo nell’area giovani-che-voglionorinnovare, e lo stesso Renzi è in contatto con loro: Civati, o l’europarlamentare Debora Serracchiani, la pasionaria che scombussolò la dirigenza con un acceso discorso di critica, ultimamente con vena polemica un tantino prosciugata. «Andiamo alle primarie con le idee chiare sul metodo e sul merito», commenta burocraticamente per il momento.
«Se sono primarie aperte magari mi candido pure io: non ho nulla di meno di Renzi e Serracchiani», la butta lì tra il serio e lo scherzoso la deputata Paola Concia, paladina dei diritti gay. Nel 2009, l’area Pd più sensibile al tema diritti civili espresse un candidato alle primarie per la segreteria, il chirurgo dei trapianti Ignazio Marino. Ora, davanti alla nuova sfida, «cercheremo di capire insieme cosa fare», dice la Concia. Che si direbbe sia pronta a qualche sfida spericolata: «Mi sento come un giocatore in panchina sempre allenato ma che nessuno chiama a giocare», si è lamentata sull’“Unità”. Sarebbe almeno una donna candidata, come già fece Rosy Bindi nel 2007 contro Veltroni: ieri girava voce in Direzione che pure la vicepresidente potrebbe bissare la battaglia, ma pochi ci credono.
Ma primarie aperte significa anche extra Pd. Già si sa che si candiderà il leader di Sel, Nichi Vendola: lo ha ricordato qualche decina di volte, l’ultima un paio di giorni fa. Più freddo Di Pietro, il leader di Idv terzo protagonista della foto di Vasto, ieri ripreso duramente da Bersani: «Primarie? - ha commentato l’ex pm -. Non si possono fare se non sappiamo per cosa ci si candida».
Fuori dal Pd può significare però molto altro, in un momento in cui tanto si discute di liste civiche nazionali e aspiranti leader potrebbero sbocciare. Oggi per esempio il capo della Fiom Landini riunisce proprio Pd, Idv e Sel per parlare di lavoro: nega l’ipotesi del progetto di una lista Fiom, ma senza poi troppa convinzione. Da Sud, sindaci come Emiliano e De Magistris propongono un listone civico che possa essere quarta gamba del centrosinistra; fuori dai partiti fioriscono iniziative come “Alba” - alleanza lavoro beni comuni ambiente -, manifesto firmato da alcuni professori come Paul Ginsborg, Stefano Rodotà e Ugo Mattei, o la proposta fatta da Repubblica di una lista per la «legalità», di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi tirando in ballo lo scrittore anticamorra Saviano, che però ha passato l’ultima settimana a smentire un suo coinvolgimento.
E poi, vai a sapere se arriva un papa straniero. Ultimamente un nome è stato fatto: quello del ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, economista, papà partigiano ex senatore Pci, appartenenza politica «a sinistra del Pd». Dicono sia l’ipotesi che più spaventa Bersani: a «Porta a Porta», a domanda se possa essere l’uomo nuovo del Pd l’ha cautamente definito «una persona seria, gli voglio anche bene». E Barca ha subito capito: «Un modo molto garbato e gentile per mettere da parte in maniera carina l’argomento».
a sfidare il segretario
Da sinistra: Paola Concia, Matteo Renzi e Fabrizio Barca
Candidati certi il "rottamatore" Renzi e il governatore
della Puglia, Vendola
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Con un solo ordine del giorno abbiamo convinto sia Bersani che Alfano...». Ride Giuseppe Civati, il consigliere regionale ribelle che da mesi portava avanti la sua «battaglia in solitudine» per indire primarie per il premier e ieri s’è visto riconosciuto il successo: «Hai vinto», gliel’ha detto pure Marini, mica una seconda fila.
Primarie aperte, annuncia Bersani, lui si candiderà e chi vuole ci stia. Già, ma chi vuole? Chi saranno i competitor del segretario democratico?
«Noi ci proviamo», garantisce Civati a nome dell’irrequieta frangia dei trenta-quarantenni, e ci mancherebbe, dopo tutta questa insistenza. Su quale cavallo punteranno, dicono che è ancora da discutere. Ma il sindaco di Firenze, il rottamatore Matteo Renzi, è praticamente già in campo, e «non per partecipare», diceva ieri sul “Foglio”: direttamente per vincere. Ma anche altri nomi si stanno discutendo nell’area giovani-che-voglionorinnovare, e lo stesso Renzi è in contatto con loro: Civati, o l’europarlamentare Debora Serracchiani, la pasionaria che scombussolò la dirigenza con un acceso discorso di critica, ultimamente con vena polemica un tantino prosciugata. «Andiamo alle primarie con le idee chiare sul metodo e sul merito», commenta burocraticamente per il momento.
«Se sono primarie aperte magari mi candido pure io: non ho nulla di meno di Renzi e Serracchiani», la butta lì tra il serio e lo scherzoso la deputata Paola Concia, paladina dei diritti gay. Nel 2009, l’area Pd più sensibile al tema diritti civili espresse un candidato alle primarie per la segreteria, il chirurgo dei trapianti Ignazio Marino. Ora, davanti alla nuova sfida, «cercheremo di capire insieme cosa fare», dice la Concia. Che si direbbe sia pronta a qualche sfida spericolata: «Mi sento come un giocatore in panchina sempre allenato ma che nessuno chiama a giocare», si è lamentata sull’“Unità”. Sarebbe almeno una donna candidata, come già fece Rosy Bindi nel 2007 contro Veltroni: ieri girava voce in Direzione che pure la vicepresidente potrebbe bissare la battaglia, ma pochi ci credono.
Ma primarie aperte significa anche extra Pd. Già si sa che si candiderà il leader di Sel, Nichi Vendola: lo ha ricordato qualche decina di volte, l’ultima un paio di giorni fa. Più freddo Di Pietro, il leader di Idv terzo protagonista della foto di Vasto, ieri ripreso duramente da Bersani: «Primarie? - ha commentato l’ex pm -. Non si possono fare se non sappiamo per cosa ci si candida».
Fuori dal Pd può significare però molto altro, in un momento in cui tanto si discute di liste civiche nazionali e aspiranti leader potrebbero sbocciare. Oggi per esempio il capo della Fiom Landini riunisce proprio Pd, Idv e Sel per parlare di lavoro: nega l’ipotesi del progetto di una lista Fiom, ma senza poi troppa convinzione. Da Sud, sindaci come Emiliano e De Magistris propongono un listone civico che possa essere quarta gamba del centrosinistra; fuori dai partiti fioriscono iniziative come “Alba” - alleanza lavoro beni comuni ambiente -, manifesto firmato da alcuni professori come Paul Ginsborg, Stefano Rodotà e Ugo Mattei, o la proposta fatta da Repubblica di una lista per la «legalità», di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi tirando in ballo lo scrittore anticamorra Saviano, che però ha passato l’ultima settimana a smentire un suo coinvolgimento.
E poi, vai a sapere se arriva un papa straniero. Ultimamente un nome è stato fatto: quello del ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, economista, papà partigiano ex senatore Pci, appartenenza politica «a sinistra del Pd». Dicono sia l’ipotesi che più spaventa Bersani: a «Porta a Porta», a domanda se possa essere l’uomo nuovo del Pd l’ha cautamente definito «una persona seria, gli voglio anche bene». E Barca ha subito capito: «Un modo molto garbato e gentile per mettere da parte in maniera carina l’argomento».
-
- Messaggi: 2102
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:29
Re: quo vadis PD ????
la soluzione non è renzi.
http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... i-9907865/
Uno che ha fatto visita al caimano.
Ma per piacere.
Comunque, rinnovo la domanda al pd: le primarie con chi le fate?
http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... i-9907865/
Uno che ha fatto visita al caimano.
Ma per piacere.
Comunque, rinnovo la domanda al pd: le primarie con chi le fate?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
-
- Messaggi: 263
- Iscritto il: 28/02/2012, 2:49
Re: quo vadis PD ????
Uncle lo va scrivendo da almeno un paio di anni.pannelliano ha scritto:http://www.senato.it/notizie/RassUffSta ... 1fztqr.pdf
Leggilo attentamente Bersani....
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: quo vadis PD ????
FAMOLE STRANE (LE PRIMARIE),…OPEN
http://www.youtube.com/watch?v=2-ZGst-k9xk
Il comitato d’affari del Pd ci ha tentato,…..ma poi ha dovuto calare le braghe.
Bersani è stato costretto a rimangiarsi la parola assieme al suo comitato d’affari.
Franceschini da La Repubblica: "Subito Bersani candidato"
11 Maggio 2012
Di Annalisa Cruzzocrea
ROMA - <<Bisogna fare in fretta, chiudere su Bersani. Mettere un punto fermo>>
http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=13409
Poi cliccare su: Scarica l’articolo
In alto a destra per chi è intenzionato a leggere l’intero articolo
E’ pdf.
http://www.youtube.com/watch?v=2-ZGst-k9xk
Il comitato d’affari del Pd ci ha tentato,…..ma poi ha dovuto calare le braghe.
Bersani è stato costretto a rimangiarsi la parola assieme al suo comitato d’affari.
Franceschini da La Repubblica: "Subito Bersani candidato"
11 Maggio 2012
Di Annalisa Cruzzocrea
ROMA - <<Bisogna fare in fretta, chiudere su Bersani. Mettere un punto fermo>>
http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=13409
Poi cliccare su: Scarica l’articolo
In alto a destra per chi è intenzionato a leggere l’intero articolo
E’ pdf.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: quo vadis PD ????
FAMOLE STRANE (LE PRIMARIE),…OPEN
Dalla rassegna stampa del 9 giugno 2012 del Ministero Dell’Interno
http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
Articolo
LA REPUBBLICA 09-06-2012 13
DA RENZI A CIVATI E SERRACCHIANI SULLO SFONDO GLI SFIDANTI DEL
LEADER
De Marchis Goffredo
Per trovare l’articolo velocemente guardare il numero a destra - 154
Dalla rassegna stampa del 9 giugno 2012 del Ministero Dell’Interno
http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
Articolo
LA REPUBBLICA 09-06-2012 13
DA RENZI A CIVATI E SERRACCHIANI SULLO SFONDO GLI SFIDANTI DEL
LEADER
De Marchis Goffredo
Per trovare l’articolo velocemente guardare il numero a destra - 154
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: quo vadis PD ????
Caso Sesto, il giorno delle perquisizioni Sarno a Penati: “Un bel casino”
La Guardia di Finanza intercettava gli indagati che si mostrano oltre che preoccupati, molto cauti; al telefono parlano a monosillabi e si accordano per incontrarsi di persona. Per i finanzieri questo fa emergere: "Il rischio di possibili accordi finalizzati all'inquinamento delle prove"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 9 giugno 2012
Corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. In vista del rinvio a giudizio dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, Filippo Penati, la procura di Monza ha chiuso le indagini su alcuni filoni dell’inchiesta che riguardano il politico del Pd e altri ventuno indagati. Cuore del procedimento una tangente da 4 miliardi di lire spalmata nell’anno dal 2001-2002. L’indagine, è stata coordinata dal procuratore di Monza, Walter Mapelli e da Franca Macchia. Nel mirino dei magistrati ci sono i presunti illeciti commessi nella gestione dell’area Falck di Sesto San Giovanni, comune alle porte di Milano. Rimangono aperti i filoni che riguardano le irregolarità nella compravendita delle azioni della Milano Serravalle, su alcuni atti di gestione della società autostradale e su vicende minori al Comune di Sesto.
Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagine firmato dai pm monzesi Mapelli e Macchia, oltre a Penati figurano, tra gli altri, il suo ex braccio destro Giordano Vimercati, l’ex segretario generale della Provincia di Milano Antonino Princiotta, l’imprenditore Piero Di Caterina, il vice presidente del Consorzio Cooperative Costruttori Omer Degli Esposti, l’amministratore del gruppo Gavio Bruno Binasco, l’architetto Renato Sarno, l’ex amministratore delegato di Milano Serravalle Massimo Di Marco, l’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini e il presidente della Banca di Legnano Enrico Corali. I filoni di inchiesta chiusi riguardano il presunto giro di mazzette sulle aree ex Falck e Marelli compreso l’episodio della restituzione per conto di Penati a Di Caterina di una presunta tangente di due milioni di euro mascherata da caparra per un fittizio contratto di compravendita di un immobile. Il capitolo che riguarda il Sitam il sistema integrato tariffario dell’area milanese, le irregolarità che riguardano la realizzazione della terza corsia della Milano Serravalle e i finanziamenti all’ associazione Fare Metropoli definita nell’avviso di conclusione delle indagini “mero schermo destinato ad occultare la diretta destinazione delle somme” a Penati per le sue ultime due campagne elettorali.
Le indagini si sono chiuse anche per Massimo Ponzellini. L’ex presidente di Bpm già ai domiciliari per un’altra vicenda, risponde di finanziamento illecito ai partiti per soldi che sarebbero stati versati e gestiti dalla fondazione “Fare metropoli” gestita da Penati. A otto mesi dalle perquisizioni, era l’11 agosto, al capitolo la Procura di Monza sembra una mettere un primo punto con sei indagati e poco più di 350 mila euro donati. Il banchiere già indagato dalla Procura di Milano per associazione a delinquere, avrebbe versato circa cinque mila euro, come quota associativa.
Tutto era partito dalle dichiarazioni di Giuseppe Pasini, importante immobiliarista sestese, proprietario delle aree Falck dal 2000 al 2005. Questo si era presentato in Procura denunciando di essere vittima di “soprusi da parte di alcune amministrazioni locali”. Il costruttore si era dichiarato concusso e ha fatto il nome di Penati, quindi gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Monza, competente su Sesto. Pasini aveva raccontato altri fatti di presunta concussione subiti durante l’amministrazione successiva a quella di Penati, guidata da Giorgio Oldrini. Oltre alle presunte tangenti sull’area Falck, altre ne sarebbero emerse nell’intervento edilizio sulla Ercole Marelli e sulla gestione del Servizio integrato trasporti Alto Milanese. Emergerebbero inoltre collegamenti con la vicenda del quartiere Santa Giulia a Milano, un’altra area industriale riqualificata a edilizia residenziale. Pasini, tra l’altro, era stato il candidato sindaco del Pdl contro Oldrini. Erano emerse presunte mazzette (solo promesse o addirittura pagate) circolate tra il 2001 e il 2010 per oliare il rilascio di concessioni o per riscrivere secondo criteri decisi a tavolino il documento che regola l’urbanistica del comune di Sesto. Comune di cui Penati era stato sindaco dal 1994 al 2001.
Sebbene a carico di Filippo Penati, le indagini “dimostrano l’esistenza di numerosi e gravissimi fatti di corruzione” il gip di Monza Anna Magelli aveva dovuto respingere la richiesta di custodia cautelare nel 2011, chiesta dalla Procura brianzola a carico dell’ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani. Infatti gli episodi “risalivano agli anni Novanta e agli anni dal 2000 al 2004″ ed era scattata ormai la prescrizione.
La Guardia di Finanza intercettava gli indagati che si mostrano oltre che preoccupati, molto cauti; al telefono parlano a monosillabi e si accordano per incontrarsi di persona. Per i finanzieri questo fa emergere: "Il rischio di possibili accordi finalizzati all'inquinamento delle prove"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 9 giugno 2012
Corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. In vista del rinvio a giudizio dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, Filippo Penati, la procura di Monza ha chiuso le indagini su alcuni filoni dell’inchiesta che riguardano il politico del Pd e altri ventuno indagati. Cuore del procedimento una tangente da 4 miliardi di lire spalmata nell’anno dal 2001-2002. L’indagine, è stata coordinata dal procuratore di Monza, Walter Mapelli e da Franca Macchia. Nel mirino dei magistrati ci sono i presunti illeciti commessi nella gestione dell’area Falck di Sesto San Giovanni, comune alle porte di Milano. Rimangono aperti i filoni che riguardano le irregolarità nella compravendita delle azioni della Milano Serravalle, su alcuni atti di gestione della società autostradale e su vicende minori al Comune di Sesto.
Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagine firmato dai pm monzesi Mapelli e Macchia, oltre a Penati figurano, tra gli altri, il suo ex braccio destro Giordano Vimercati, l’ex segretario generale della Provincia di Milano Antonino Princiotta, l’imprenditore Piero Di Caterina, il vice presidente del Consorzio Cooperative Costruttori Omer Degli Esposti, l’amministratore del gruppo Gavio Bruno Binasco, l’architetto Renato Sarno, l’ex amministratore delegato di Milano Serravalle Massimo Di Marco, l’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini e il presidente della Banca di Legnano Enrico Corali. I filoni di inchiesta chiusi riguardano il presunto giro di mazzette sulle aree ex Falck e Marelli compreso l’episodio della restituzione per conto di Penati a Di Caterina di una presunta tangente di due milioni di euro mascherata da caparra per un fittizio contratto di compravendita di un immobile. Il capitolo che riguarda il Sitam il sistema integrato tariffario dell’area milanese, le irregolarità che riguardano la realizzazione della terza corsia della Milano Serravalle e i finanziamenti all’ associazione Fare Metropoli definita nell’avviso di conclusione delle indagini “mero schermo destinato ad occultare la diretta destinazione delle somme” a Penati per le sue ultime due campagne elettorali.
Le indagini si sono chiuse anche per Massimo Ponzellini. L’ex presidente di Bpm già ai domiciliari per un’altra vicenda, risponde di finanziamento illecito ai partiti per soldi che sarebbero stati versati e gestiti dalla fondazione “Fare metropoli” gestita da Penati. A otto mesi dalle perquisizioni, era l’11 agosto, al capitolo la Procura di Monza sembra una mettere un primo punto con sei indagati e poco più di 350 mila euro donati. Il banchiere già indagato dalla Procura di Milano per associazione a delinquere, avrebbe versato circa cinque mila euro, come quota associativa.
Tutto era partito dalle dichiarazioni di Giuseppe Pasini, importante immobiliarista sestese, proprietario delle aree Falck dal 2000 al 2005. Questo si era presentato in Procura denunciando di essere vittima di “soprusi da parte di alcune amministrazioni locali”. Il costruttore si era dichiarato concusso e ha fatto il nome di Penati, quindi gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Monza, competente su Sesto. Pasini aveva raccontato altri fatti di presunta concussione subiti durante l’amministrazione successiva a quella di Penati, guidata da Giorgio Oldrini. Oltre alle presunte tangenti sull’area Falck, altre ne sarebbero emerse nell’intervento edilizio sulla Ercole Marelli e sulla gestione del Servizio integrato trasporti Alto Milanese. Emergerebbero inoltre collegamenti con la vicenda del quartiere Santa Giulia a Milano, un’altra area industriale riqualificata a edilizia residenziale. Pasini, tra l’altro, era stato il candidato sindaco del Pdl contro Oldrini. Erano emerse presunte mazzette (solo promesse o addirittura pagate) circolate tra il 2001 e il 2010 per oliare il rilascio di concessioni o per riscrivere secondo criteri decisi a tavolino il documento che regola l’urbanistica del comune di Sesto. Comune di cui Penati era stato sindaco dal 1994 al 2001.
Sebbene a carico di Filippo Penati, le indagini “dimostrano l’esistenza di numerosi e gravissimi fatti di corruzione” il gip di Monza Anna Magelli aveva dovuto respingere la richiesta di custodia cautelare nel 2011, chiesta dalla Procura brianzola a carico dell’ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani. Infatti gli episodi “risalivano agli anni Novanta e agli anni dal 2000 al 2004″ ed era scattata ormai la prescrizione.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: quo vadis PD ????
Rassegna stampa del Ministero Dell'Interno - del 10 giugno 2012
http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
Le prime pagine di :
La Repubblica
Libero
L'Avvenire
Riportano la notizia che bersani apre a gay.
Piacerà certamente tanto a Pierazzurro.
«La spinta al suicidio di questo partito non ha limiti». Romano Prodi
http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
Le prime pagine di :
La Repubblica
Libero
L'Avvenire
Riportano la notizia che bersani apre a gay.
Piacerà certamente tanto a Pierazzurro.
«La spinta al suicidio di questo partito non ha limiti». Romano Prodi
Re: quo vadis PD ????
Ieri alla festa del Fatto quotidiano, Di Pietro, intervistato da Travaglio, ha spiegato molto chiaramente come in realtà con la nuova legge anti-corruzione Pd e Pdl stanno eliminando dal codice penale il reato di concussione "per induzione" (quello di cui sono accusati Berlusconi e Penati).
E Bersani parla di diffamazione?
E Bersani parla di diffamazione?
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: quo vadis PD ????
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/06/ ... rt/199311/mariok ha scritto:Ieri alla festa del Fatto quotidiano, Di Pietro, intervistato da Travaglio, ha spiegato molto chiaramente come in realtà con la nuova legge anti-corruzione Pd e Pdl stanno eliminando dal codice penale il reato di concussione "per induzione" (quello di cui sono accusati Berlusconi e Penati).
E Bersani parla di diffamazione?
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Google [Bot] e 2 ospiti