quo vadis PD ????
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Re: quo vadis PD ????
leggo di primarie.
leggo che si presenterà anche Vendola...
non ci capisco più niente,
nel senso che non riesco a mettere a fuoco il senso di primarie di coalizione,
nel momento in cui la coalizione non esiste.
leggo poi che si presenterà anche Renzi...
temo a questo punto che Bersani e Renzi si spartiranno i voti del PD,
e di conseguenza ci sono fondate possibilità che tra i due litiganti...vinca il terzo, cioè Vendola.
e con Vendola leader,perdiamo anche nel 2013.
e la frittata,l'ennesima, è fatta...
leggo che si presenterà anche Vendola...
non ci capisco più niente,
nel senso che non riesco a mettere a fuoco il senso di primarie di coalizione,
nel momento in cui la coalizione non esiste.
leggo poi che si presenterà anche Renzi...
temo a questo punto che Bersani e Renzi si spartiranno i voti del PD,
e di conseguenza ci sono fondate possibilità che tra i due litiganti...vinca il terzo, cioè Vendola.
e con Vendola leader,perdiamo anche nel 2013.
e la frittata,l'ennesima, è fatta...
Re: quo vadis PD ????
Programma di 10 punti. Nuovo ulivo. Erano tutte precondizioni delle primarie. E' successo tutto questo e non ce ne siamo accorti?
TG24 / POLITICA
Primarie: è già scontro tra Bersani, Di Pietro e Vendola
18 ottobre 2011
I leader di Idv e Sel chiedono di scegliere il candidato premier del centrosinistra entro l'autunno. Il segretario democratico frena: prima il programma. E guarda al Terzo polo. Intanto Matteo Renzi lancia il suo 'big bang' e si scalda a bordo campo
di Serenella Mattera
La caccia alla stagione delle primarie è aperta. Il percorso del centrosinistra di avvicinamento alle urne è iniziato. Perché è convinzione diffusa che Berlusconi e Bossi portino tutti al voto entro la primavera del 2012. E allora meglio togliersi il dente subito e sfidarsi per scegliere già questo autunno il candidato premier della coalizione. Per farsi trovare pronti quando sarà il momento. Almeno, questa è la convinzione di Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, che insieme al referendario Arturo Parisi, hanno ufficialmente chiesto a Pier Luigi Bersani di mobilitare la macchina organizzativa del Partito democratico e accettare la sfida delle primarie. Ma la risposta è stata lapidaria: “Non è tempo di scorciatoie”. Non è ancora il momento, secondo il segretario del Pd. Prima il programma, poi la contesa per la leadership. E intanto, prove di avvicinamento all’Udc e al Terzo polo.
L'appello di Di Pietro-Vendola-Parisi - Il dibattito è stato aperto da una lettera-appello di Di Pietro, Vendola e Parisi. Inviata al quotidiano La Repubblica il 16 ottobre, nel sesto anniversario delle primarie vinte nel 2005 da Romano Prodi. I leader di Idv e Sel e il prodiano ex ministro Arturo Parisi cavalcano l'onda dell'entusiasmo per il milione di firme raccolte per il referendum sulla legge elettorale. E chiedono a Bersani di indire “il più presto possibile, e comunque entro l’autunno” le primarie di coalizione. Che sancirebbero, sostengono, allo stesso tempo la scelta di un leader e di una proposta programmatica, perché sarebbero “una scelta tra distinte proposte avanzate da persone che come persone e non in rappresentanza dei propri partiti, si offrono oggi a guidare la coalizione e domani il Paese”.
I candidati alle primarie - Nichi Vendola e Antonio Di Pietro saranno, lo hanno già annunciato da tempo, candidati. Il leader Idv ha già fissato al 28 e 29 ottobre l'avvio della sua campagna elettorale per le primarie. Ma anche nel Pd potrebbero spuntare altri contendenti, oltre al segretario Bersani (che in base allo statuto è il candidato premier del partito). E tutti gli occhi sono puntati su Matteo Renzi, che sembra scaldarsi a bordo campo. Afferma infatti di non aver “mai detto” di voler entrare nella contesa per le primarie. Ma non la esclude. “Non sono interessato alla fiera delle vanità delle autocandidature personali. Non lascio Firenze, città che adoro, sgomitando per diventare uno dei mille ‘schiaccia-tasti’ in Parlamento. Il disegno è ancora più ambizioso, se vogliamo. Alla stazione Leopolda a fine mese faremo un ‘big bang’ politico: non vogliamo candidare uno, ma le nostre idee un po’ spiazzanti, specie per la sinistra radicale”, annuncia il sindaco di Firenze.
Bersani frena - Ma intanto Pier Luigi Bersani tira il freno. Convinto che il candidato premier lo si possa cercare solo dopo aver redatto con Idv e Sel un programma stringato, di soli 10 punti, essenziale per evitare che il Nuovo Ulivo si riveli in realtà un remake dell’Unione, coro di voci spesso tra loro stonate. Le preoccupazioni non mancano. Dalla lettera della Bce agli scontri di piazza a Roma, emergono quotidianamente diversità di vedute tra i futuri alleati. Perciò Bersani attende di capire se i gruppi di lavoro avviati tra Pd, Idv e Sel riusciranno a definire i cavalli di battaglia del futuro programma elettorale. Ma mentre questo lavoro va avanti, il segretario democrat non smette di puntare a un’intesa più ampia, anche con i moderati del Terzo polo, per quella che Dario Franceschini definisce una “legislatura di ricostruzione”. Per la quale, spiega pure Massimo D’Alema, bisogna unire le forze che rappresentino il 60% dell’elettorato.
Il dialogo con il Terzo Polo - Fare subito le primarie per la premiership del centrosinistra rischia però di pregiudicare il dialogo con Udc-Fli-Api. Al contrario, si dice convinto Giuseppe Fioroni, se si fissano prima “le cose che si devono fare insieme al Terzo polo, Di Pietro e Sel non vanno da nessuna altra parte, non si indignano neanche ma vengono tranquilli con noi”.
Sarà. Ma il timore tra chi invoca le primarie subito è che gli eventi precipitino, si vada al voto prima del previsto e l’appuntamento con le primarie sia cancellato causa campagna elettorale. Il responsabile organizzazione del Pd Nico Stumpo smentisce un’eventualità del genere: “Basta un mese e mezzo” per allestire i gazebo. Ma più d’uno nel partito di Bersani ammette che in caso di elezioni a breve termine, il tempo non ci sarebbe. E allora pure Renzi, che non è convinto le primarie si debbano fare subito, avverte: “I vertici del partito potranno non averne voglia, ma avranno tempo: le primarie si organizzano in tre settimane”.
TG24 / POLITICA
Primarie: è già scontro tra Bersani, Di Pietro e Vendola
18 ottobre 2011
I leader di Idv e Sel chiedono di scegliere il candidato premier del centrosinistra entro l'autunno. Il segretario democratico frena: prima il programma. E guarda al Terzo polo. Intanto Matteo Renzi lancia il suo 'big bang' e si scalda a bordo campo
di Serenella Mattera
La caccia alla stagione delle primarie è aperta. Il percorso del centrosinistra di avvicinamento alle urne è iniziato. Perché è convinzione diffusa che Berlusconi e Bossi portino tutti al voto entro la primavera del 2012. E allora meglio togliersi il dente subito e sfidarsi per scegliere già questo autunno il candidato premier della coalizione. Per farsi trovare pronti quando sarà il momento. Almeno, questa è la convinzione di Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, che insieme al referendario Arturo Parisi, hanno ufficialmente chiesto a Pier Luigi Bersani di mobilitare la macchina organizzativa del Partito democratico e accettare la sfida delle primarie. Ma la risposta è stata lapidaria: “Non è tempo di scorciatoie”. Non è ancora il momento, secondo il segretario del Pd. Prima il programma, poi la contesa per la leadership. E intanto, prove di avvicinamento all’Udc e al Terzo polo.
L'appello di Di Pietro-Vendola-Parisi - Il dibattito è stato aperto da una lettera-appello di Di Pietro, Vendola e Parisi. Inviata al quotidiano La Repubblica il 16 ottobre, nel sesto anniversario delle primarie vinte nel 2005 da Romano Prodi. I leader di Idv e Sel e il prodiano ex ministro Arturo Parisi cavalcano l'onda dell'entusiasmo per il milione di firme raccolte per il referendum sulla legge elettorale. E chiedono a Bersani di indire “il più presto possibile, e comunque entro l’autunno” le primarie di coalizione. Che sancirebbero, sostengono, allo stesso tempo la scelta di un leader e di una proposta programmatica, perché sarebbero “una scelta tra distinte proposte avanzate da persone che come persone e non in rappresentanza dei propri partiti, si offrono oggi a guidare la coalizione e domani il Paese”.
I candidati alle primarie - Nichi Vendola e Antonio Di Pietro saranno, lo hanno già annunciato da tempo, candidati. Il leader Idv ha già fissato al 28 e 29 ottobre l'avvio della sua campagna elettorale per le primarie. Ma anche nel Pd potrebbero spuntare altri contendenti, oltre al segretario Bersani (che in base allo statuto è il candidato premier del partito). E tutti gli occhi sono puntati su Matteo Renzi, che sembra scaldarsi a bordo campo. Afferma infatti di non aver “mai detto” di voler entrare nella contesa per le primarie. Ma non la esclude. “Non sono interessato alla fiera delle vanità delle autocandidature personali. Non lascio Firenze, città che adoro, sgomitando per diventare uno dei mille ‘schiaccia-tasti’ in Parlamento. Il disegno è ancora più ambizioso, se vogliamo. Alla stazione Leopolda a fine mese faremo un ‘big bang’ politico: non vogliamo candidare uno, ma le nostre idee un po’ spiazzanti, specie per la sinistra radicale”, annuncia il sindaco di Firenze.
Bersani frena - Ma intanto Pier Luigi Bersani tira il freno. Convinto che il candidato premier lo si possa cercare solo dopo aver redatto con Idv e Sel un programma stringato, di soli 10 punti, essenziale per evitare che il Nuovo Ulivo si riveli in realtà un remake dell’Unione, coro di voci spesso tra loro stonate. Le preoccupazioni non mancano. Dalla lettera della Bce agli scontri di piazza a Roma, emergono quotidianamente diversità di vedute tra i futuri alleati. Perciò Bersani attende di capire se i gruppi di lavoro avviati tra Pd, Idv e Sel riusciranno a definire i cavalli di battaglia del futuro programma elettorale. Ma mentre questo lavoro va avanti, il segretario democrat non smette di puntare a un’intesa più ampia, anche con i moderati del Terzo polo, per quella che Dario Franceschini definisce una “legislatura di ricostruzione”. Per la quale, spiega pure Massimo D’Alema, bisogna unire le forze che rappresentino il 60% dell’elettorato.
Il dialogo con il Terzo Polo - Fare subito le primarie per la premiership del centrosinistra rischia però di pregiudicare il dialogo con Udc-Fli-Api. Al contrario, si dice convinto Giuseppe Fioroni, se si fissano prima “le cose che si devono fare insieme al Terzo polo, Di Pietro e Sel non vanno da nessuna altra parte, non si indignano neanche ma vengono tranquilli con noi”.
Sarà. Ma il timore tra chi invoca le primarie subito è che gli eventi precipitino, si vada al voto prima del previsto e l’appuntamento con le primarie sia cancellato causa campagna elettorale. Il responsabile organizzazione del Pd Nico Stumpo smentisce un’eventualità del genere: “Basta un mese e mezzo” per allestire i gazebo. Ma più d’uno nel partito di Bersani ammette che in caso di elezioni a breve termine, il tempo non ci sarebbe. E allora pure Renzi, che non è convinto le primarie si debbano fare subito, avverte: “I vertici del partito potranno non averne voglia, ma avranno tempo: le primarie si organizzano in tre settimane”.
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Re: quo vadis PD ????
Primarie csx.
Sondaggio digis:
Bersande….31
Vendola……23
Renzi………..19
Di Pietro…..16
Altri………….11
http://www.sondaggipoliticoelettorali.i ... aggio=5534
Sondaggio digis:
Bersande….31
Vendola……23
Renzi………..19
Di Pietro…..16
Altri………….11
http://www.sondaggipoliticoelettorali.i ... aggio=5534
Re: quo vadis PD ????
Adinolfi vs Tidei volano gli stracci per lo scranno alla Camera
“Sono pronto a dimettermi subito da deputato, ma Mario Adinolfi deve rinunciare a subentrarmi”. Parola di Pietro Tidei, parlamentare democratico e sindaco di Civitavecchia, che non le manda a dire al blogger romano, primo dei non eletti del Pd al quale di diritto spetterebbe il seggio alla Camera occupato dal neo-primo cittadino della città laziale. Adinolfi chiede a Tidei di risolvere l’incompatibilità: “Chiedo il rispetto della legge a chi non vuole rinunciare alla poltrona”. Ma il sindaco non ci sta: “Ha strappato la tessera del Pd non può entrare lui al posto mio”. “Ostinatamente mi iscriverò, se mi permetteranno di entrare alla Camera, al gruppo del Partito democratico”, spiega Adinolfi che aggiunge: “In realtà il neo-sindaco rischia di cadere se non verrà approvato presto il bilancio comunale, ecco perché si tiene il seggio a Montecitorio“ di Loredana Di Cesare e Paolo Dimalio
8 giugno 2012
Video:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/06/ ... ra/199182/
“Sono pronto a dimettermi subito da deputato, ma Mario Adinolfi deve rinunciare a subentrarmi”. Parola di Pietro Tidei, parlamentare democratico e sindaco di Civitavecchia, che non le manda a dire al blogger romano, primo dei non eletti del Pd al quale di diritto spetterebbe il seggio alla Camera occupato dal neo-primo cittadino della città laziale. Adinolfi chiede a Tidei di risolvere l’incompatibilità: “Chiedo il rispetto della legge a chi non vuole rinunciare alla poltrona”. Ma il sindaco non ci sta: “Ha strappato la tessera del Pd non può entrare lui al posto mio”. “Ostinatamente mi iscriverò, se mi permetteranno di entrare alla Camera, al gruppo del Partito democratico”, spiega Adinolfi che aggiunge: “In realtà il neo-sindaco rischia di cadere se non verrà approvato presto il bilancio comunale, ecco perché si tiene il seggio a Montecitorio“ di Loredana Di Cesare e Paolo Dimalio
8 giugno 2012
Video:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/06/ ... ra/199182/
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Re: quo vadis PD ????
"“Ha strappato la tessera del Pd non può entrare lui al posto mio”.
*************************
direi che questo basta a giustificare.
tra l'altro Adinolfi fa parte della fairy band dei Pierazzurri del PD.
“Ostinatamente mi iscriverò, se mi permetteranno di entrare alla Camera, al gruppo del Partito democratico”.
*************************************************
e direi che questo la dice lunga su chi sia Adinolfi:
si reinscrive ,non per le idee,ma per la cadrega...vai vai ,vai a zappare Adinò...
*************************
direi che questo basta a giustificare.
tra l'altro Adinolfi fa parte della fairy band dei Pierazzurri del PD.
“Ostinatamente mi iscriverò, se mi permetteranno di entrare alla Camera, al gruppo del Partito democratico”.
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e direi che questo la dice lunga su chi sia Adinolfi:
si reinscrive ,non per le idee,ma per la cadrega...vai vai ,vai a zappare Adinò...
Re: quo vadis PD ????
A futura memoria.
Scheda
Pd, chi ha superato i tre mandati
L'elenco degli onorevoli democratici, alla Camera e al Senato, che hanno superato il numero di mandati previsti dallo statuto del partito
(11 giugno 2012)
Camera dei Deputati
Sette legislature
Massimo D'Alema, 7 legislature
Livia Turco, 7 legislature
Sei legislature
Walter Veltroni, 6 legislature
Cinque legislature
Rosi Bindi, 5 legislaure
Pierluigi Castagnetti, 5 legislature
Piero Fassino, 5 legislature
Giovanna Melandri, 5 legislature
A.Soro, 5 legislaure
Quattro legislature
S.Amici 4 legislature
G. Bressa 4 legislature
L. Duilio 4 legislature
G. Fioroni 4 legislature
A. Luongo 4 legislature
A. Maran 4 legislature
C.Marini 4 legislature
G. Merlo 4 legislature
A.M.L. Parisi 4 legislature
M.Pepe 4 legislature
G.Servodio 4 legislature
A. Sesa 4 legislature
U. Sposetti 4 legislature
M.Ventura 4 legislature
Tre legislature
G. Albonetti 3 legislature
P. Bersani 3 legislature
O. D'Antona 3 legislature
S. D'Antoni 3 legislature
A. Fluvi 3 legislature
D. Franceschini 3 legislature
P. S. Gentiloni 3 legislature
R. Giachetti 3 legislature
A. Giacomelli 3 legislature
E. Letta 3 legislature
A. Lulli 3 legislature
R. Mariani 3 legislature
A. Martella 3 legislature
M.P. Meta 3 legislature
M. Migliavacca 3 legislature
M. Minniti 3 legislature
C. Motta 3 legislature
R. Nannicini 3 legislature
E. Quartiani 3 legislature
N. N.Oliverio 3 legislature
L. Pistelli 3 legislature
B. Pollastrini 3 legislature
E. Realacci 3 legislature
A. Rugghia 3 legislature
B. M. Salvino 3 legislature
G.Santagata 3 legislature
M. Sereni 3 legislature
I. Tino 3 legislature
W. Tocci 3 legislature
R. Zaccaria 3 legislature
M. Zunino 3 legislature
Senato della Repubblica
Otto legislature
Emma Bonino 8 legislature
Sette legislature
Anna Finocchiaro 7 legislature
Sei legislature
Franco Marini 6 legislature
M.Serafini 6 legislature
Cinque legislature
Giuseppe Lumia 5 legislature
Enrico Morando 5 legislature
Quattro legislature
M. Agostini 4 legislature
E. Bianco 4 legislature
Antonio Cabras 4 legislature
F.Chiaramonte 4 legislature
M.P. Garavaglia 4 legislature
Marco Follini 4 legislature
Paolo Giarretta 4 legislature
T.Treu 4 legislature
Tre Legislature
E. Baio 3 legislature
V. Chiti 3 legislature
M. Fistarol 3 legislature
V. Franco 3 legislature
C. Garraffa 3 legislature
M. Gasbarri 3 legislature
N. Latorre 3 legislature
G. Legnini 3 legislature
M. Magistrelli 3 legislature
M. M. Marino 3 legislature
M. Riccardo 3 legislature
A. Papania 3 legislature
R. Pinotti 3 legislature
N. Rossi 3 legislature
A. Rusconi 3 legislature
A. Soliani 3 legislature
G. Tonini 3 legislature
W.Vitali 3 legislature
L. Zanda 3 legislature
Sergio Zavoli 3 legislature
D. Mazzucconi 3 legislature
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ti/2184018
Scheda
Pd, chi ha superato i tre mandati
L'elenco degli onorevoli democratici, alla Camera e al Senato, che hanno superato il numero di mandati previsti dallo statuto del partito
(11 giugno 2012)
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Sette legislature
Massimo D'Alema, 7 legislature
Livia Turco, 7 legislature
Sei legislature
Walter Veltroni, 6 legislature
Cinque legislature
Rosi Bindi, 5 legislaure
Pierluigi Castagnetti, 5 legislature
Piero Fassino, 5 legislature
Giovanna Melandri, 5 legislature
A.Soro, 5 legislaure
Quattro legislature
S.Amici 4 legislature
G. Bressa 4 legislature
L. Duilio 4 legislature
G. Fioroni 4 legislature
A. Luongo 4 legislature
A. Maran 4 legislature
C.Marini 4 legislature
G. Merlo 4 legislature
A.M.L. Parisi 4 legislature
M.Pepe 4 legislature
G.Servodio 4 legislature
A. Sesa 4 legislature
U. Sposetti 4 legislature
M.Ventura 4 legislature
Tre legislature
G. Albonetti 3 legislature
P. Bersani 3 legislature
O. D'Antona 3 legislature
S. D'Antoni 3 legislature
A. Fluvi 3 legislature
D. Franceschini 3 legislature
P. S. Gentiloni 3 legislature
R. Giachetti 3 legislature
A. Giacomelli 3 legislature
E. Letta 3 legislature
A. Lulli 3 legislature
R. Mariani 3 legislature
A. Martella 3 legislature
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M. Migliavacca 3 legislature
M. Minniti 3 legislature
C. Motta 3 legislature
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N. N.Oliverio 3 legislature
L. Pistelli 3 legislature
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Sette legislature
Anna Finocchiaro 7 legislature
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Cinque legislature
Giuseppe Lumia 5 legislature
Enrico Morando 5 legislature
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M. Agostini 4 legislature
E. Bianco 4 legislature
Antonio Cabras 4 legislature
F.Chiaramonte 4 legislature
M.P. Garavaglia 4 legislature
Marco Follini 4 legislature
Paolo Giarretta 4 legislature
T.Treu 4 legislature
Tre Legislature
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M. Fistarol 3 legislature
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C. Garraffa 3 legislature
M. Gasbarri 3 legislature
N. Latorre 3 legislature
G. Legnini 3 legislature
M. Magistrelli 3 legislature
M. M. Marino 3 legislature
M. Riccardo 3 legislature
A. Papania 3 legislature
R. Pinotti 3 legislature
N. Rossi 3 legislature
A. Rusconi 3 legislature
A. Soliani 3 legislature
G. Tonini 3 legislature
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L. Zanda 3 legislature
Sergio Zavoli 3 legislature
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Re: quo vadis PD ????
Non ci resta che piangere ...
da http://www.repubblica.it
Fioroni: "No a coppie gay o mi candido"
L'ex ministro sfida Pier Luigi Bersani. Niente scontri e contrapposizioni, ma "Mi aspetto primarie di programma e di contenuti. Se segretario dovesse dimenticare le priorità, sarei costretto a muovermi"
ROMA - Beppe Fioroni sfida Pier Luigi Bersani: se il leader del Pd dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del partito, l'ex ministro è pronto a candidarsi per le primarie: "Io mi aspetto primarie di programma. Di contenuti. E mi auguro che i grandi temi possano essere raccolti da Bersani. Che sia lui a declinare lavoro, crescita, giovani e famiglia. Lui a gettare la basi per un patto di governo riformisti-moderati. Perché se non c'è lui, ci dovrà essere qualcun altro capace di metterli in agenda", ha avvertito l'ex ministro in un'intervista ad 'Avvenire', riferendosi al messaggio dal segretario del Pd inviato in occasione del Bologna pride nel quale Bersani sottolineava l'urgenza di una "legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico". "Non si tratta solo di scegliere il leader, ma di fissare programmi e contenuti. E se Bersani dovesse dimenticare le priorità, sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi. Perché per il bene del Pd e di una idea di coalizione a cui non rinuncio vanno fissati dei punti chiave che domani nessuno potrà mettere in discussione", ha aggiunto.
Per Fioroni, il Pd deve darsi altre priorità. "Tutti dovrebbero cogliere i drammi legati a questo momento così complicato. Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico... Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita", ha spiegato. Detto questo, ha chiarito, "non ci sto a mettere sotto accusa il segretario. Sono ore complicate e serve responsabilità e unità; non scontri e contrapposizioni. Soprattutto su questioni che non sono da tessera di partito, ma interpellano la nostra coscienza e sulle quali non ci saranno blitz. Io ho sempre avuto una posizione chiara e continuerò ad averla. Ho sempre detto i miei 'si' e i miei 'no' e continuerò a farlo. Senza timore di essere messo alla porta e consapevole di non essere solo"
(12 giugno 2012)
da http://www.repubblica.it
Fioroni: "No a coppie gay o mi candido"
L'ex ministro sfida Pier Luigi Bersani. Niente scontri e contrapposizioni, ma "Mi aspetto primarie di programma e di contenuti. Se segretario dovesse dimenticare le priorità, sarei costretto a muovermi"
ROMA - Beppe Fioroni sfida Pier Luigi Bersani: se il leader del Pd dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del partito, l'ex ministro è pronto a candidarsi per le primarie: "Io mi aspetto primarie di programma. Di contenuti. E mi auguro che i grandi temi possano essere raccolti da Bersani. Che sia lui a declinare lavoro, crescita, giovani e famiglia. Lui a gettare la basi per un patto di governo riformisti-moderati. Perché se non c'è lui, ci dovrà essere qualcun altro capace di metterli in agenda", ha avvertito l'ex ministro in un'intervista ad 'Avvenire', riferendosi al messaggio dal segretario del Pd inviato in occasione del Bologna pride nel quale Bersani sottolineava l'urgenza di una "legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico". "Non si tratta solo di scegliere il leader, ma di fissare programmi e contenuti. E se Bersani dovesse dimenticare le priorità, sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi. Perché per il bene del Pd e di una idea di coalizione a cui non rinuncio vanno fissati dei punti chiave che domani nessuno potrà mettere in discussione", ha aggiunto.
Per Fioroni, il Pd deve darsi altre priorità. "Tutti dovrebbero cogliere i drammi legati a questo momento così complicato. Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico... Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita", ha spiegato. Detto questo, ha chiarito, "non ci sto a mettere sotto accusa il segretario. Sono ore complicate e serve responsabilità e unità; non scontri e contrapposizioni. Soprattutto su questioni che non sono da tessera di partito, ma interpellano la nostra coscienza e sulle quali non ci saranno blitz. Io ho sempre avuto una posizione chiara e continuerò ad averla. Ho sempre detto i miei 'si' e i miei 'no' e continuerò a farlo. Senza timore di essere messo alla porta e consapevole di non essere solo"
(12 giugno 2012)
Ultima modifica di lucfig il 12/06/2012, 13:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: quo vadis PD ????
Fioroni sfida Bersani
«No alle coppie gay»
Fioroni pronto a candidarsi alle primarie se Bersani dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del Pd. Bersani aveva detto: «Serve una legge sulle unioni civili».
http://www.unita.it/italia/fioroni-no-a ... i-1.419968
direi che a questo punto la scissione del PD è inevitabile.
le primarie diranno solo chi avrà diritto di rimanere e scegliere tra destra e sinistra e chi dovrà fare le valigie.
«No alle coppie gay»
Fioroni pronto a candidarsi alle primarie se Bersani dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del Pd. Bersani aveva detto: «Serve una legge sulle unioni civili».
http://www.unita.it/italia/fioroni-no-a ... i-1.419968
direi che a questo punto la scissione del PD è inevitabile.
le primarie diranno solo chi avrà diritto di rimanere e scegliere tra destra e sinistra e chi dovrà fare le valigie.
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Re: quo vadis PD ????
fusse ... fusse 'a vota bona ...
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Re: quo vadis PD ????
No alle coppie gay,........SI AI COINQUILINI......shiloh ha scritto:Fioroni sfida Bersani
«No alle coppie gay»
Fioroni pronto a candidarsi alle primarie se Bersani dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del Pd. Bersani aveva detto: «Serve una legge sulle unioni civili».
http://www.unita.it/italia/fioroni-no-a ... i-1.419968
direi che a questo punto la scissione del PD è inevitabile.
le primarie diranno solo chi avrà diritto di rimanere e scegliere tra destra e sinistra e chi dovrà fare le valigie.
Chi c’è in linea
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