I MERCATI: CHIUSURA
Piazza Affari affonda, spread vola
Rehn: "Gravi squilibri Italia e Francia"
Milano, nel mirino della speculazione per i timori sul debito pubblico e sulle banche, brucia 9 miliardi. Differenziale con i bund a 473. Mercati europei tutti in calo, tranne Francoforte. Monito del commissario agli Affari economici. Governo: "No ad allarmi ingiustificati". Napolitano: "Sfida all'eurozona è sfida all'Ue"
MILANO - L'entusiasmo è durato poco. Il G7 promuove il piano Ue di aiuti a Madrid 1, ma dopo i festeggiamenti della mattinata le Borse rallentano. E chiudono tutte in rosso, esclusa Francoforte. Alcuni operatori temono che dopo il salvataggio della Spagna adesso sia a rischio l'Italia e così i cento miliardi in arrivo dall'Unione europea per salvare e ricapitalizzare le banche spagnole passano in secondo piano. L'allarme arriva dal Wall Street Journal: "Due anni e tre salvataggi dopo, l'Europa è in recessione e il contagio si è allargato alla Spagna e probabilmente si avvicina l'Italia". E come un macigno arriva il report degli economisti di Commerzbank secondo cui "una richiesta di aiuti da parte dell'Italia potrebbe essere solo una questione di tempo". E d'altra parte a certificare le difficoltà dell'Italia arrivano anche i dati Istat che registrano un calo del Pil 2 dello 0,8% su base congiunturale e dell'1,4% su base tendenziale confermando la recessione del Paese. A mercati chiusi, il commissario agli Affari economici Ue Olli Rehn parla di "gravi squilibri macroeconomici" di Italia e Francia. "La dura sfida cui è sottoposta la moneta unica, l'euro, è una sfida all'intera Unione", dice il capo dello Stato Giorgio Napolitano. La Casa Bianca prova a incoraggiare gli sforzi Ue: "Bene la ricapitalizzazione delle banche spagnole e la decisione dell'Europa di sostenere questi sforzi per rafforzare la rete di protezione del Vecchio Continente. Ma la crisi resta e le sfide da affrontare sono immense", ha detto il portavoce Jay Carney. "Mentre la cancelliera tedesca, Angela Merkel, annuncia che si batterà per la tassa sulle transazioni finanziarie, ritenendola "necessaria".
Milano chiude la seduta in profondo rosso perdendo il 2,79% e zavorrando il resto del Vecchio continente a dimostrazione che per i mercati il muro alzato a difesa della Spagna non è ancora considerato una difesa definitiva. Giù anche Londra che perde lo 0,05% e Parigi (-0,32%), mentre si salva Francoforte (+0,17%). Giù anche Madrid (-0,6%) che pure in avvio aveva fatto segnare un +5%. E i timori europei condizionano anche Wall Street: il Dow Jones perde lo 0,2% come l'S&P 500 e il Nasdaq. Eppure la seduta era iniziato nel migliore dei modi con Tokyo che ha chiuso in rialzo dell'1,96% seguita da Hong Kong (più 2,44%).
In mattinata aveva salutato come positivo l'accordo anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre il viceministro delle Finanze cinese, Zhu Guangyao, aveva messo in guardia di facili entusiasmi: "Ci auguriamo che queste misure servano a contenere la crisi". Timori emersi, dopo le prime battute, anche tra gli operatori che hanno iniziato a interrogarsi sulla durata del rimbalzo: domenica prossima ci saranno le elezioni in Grecia, il secondo turno delle legislative in Francia e a fine una delicata riunione del Consiglio europeo sul tema della crescita. Sulla Spagna, intanto, vigilerà la troika 3, ma i mercati temono l'incertezza delle strumento che verrà usato: l'Esm o l'Efsf che hanno implicazioni diverse.
E così lo spettro del debito sovrano torna a far paura. Lo spread Btp-Bund è in forte salita a 473 punti contro la chiusura di venerdì a 444 punti base, con i Btp che rendono il 6% ai massimi da 3 mesi. Si allarga anche il differenziale di rendimento tra i titoli spagnoli e tedeschi che sale a 516 punti con i Bonos che rendono il 6,46%. In lieve risalita anche i titoli di Berlino che abbandonano i minimi storici (1,17%) e si portano a 1,3%, comunque al di sotto del livello dell'inflazione. La Germania registra un nuovo calo della domanda per l'asta di titoli semestrali da 3,53 miliardi di euro. La richiesta è stata pari a 1,2 volte l'offerta contro quella di 1,5 volte dell'asta del 14 maggio: il rendimento è sceso allo 0,007% dal 0,037% di maggio. A trarne beneficio è l'euro recupera terreno su dollaro e yen: la moneta unica tratta a 1,2513 rispetto al biglietto verde (1,2486 venerdì) e a 99,33 nei confronti dello yen (99,30).
Intanto il G7 ha fatto sentire la sua voce dopo che il commissario europeo alle Finanze Olli Rhen 4 aveva definito l'intervento a favore della Spagna "un messaggio chiaro ai mercati, è la dimostrazione che i Paesi dell'eurozona sono pronti ad azioni decise per evitare il contagio". I 7 grandi in un comunicato hanno scritto che nell'azione dell'Eurogruppo si vede "un progresso verso una più rilevante unione finanziaria e fiscale nell'Unione europea". "Quello che è successo ieri è stata l'apertura di una linea di credito per il nostro sistema finanziario, con l'obiettivo di recuperare la solvibilità del sistema finanziario e avere quindi la possibilità di accesso al credito per le famiglie e per gli imprenditori. In modo da tornare a crescere", ha detto oggi Rajoy.
Sul fronte macroeconomico in Francia aumenta la produzione industriale francese, cresciuta dell'1,5% ad aprile rispetto al mese precedente, sostenuta dal consumo di elettricità e di gas visto le temperature inferiori alla media stagionale. Nella sola industria manifatturiera, che esclude attività mineraria e costruzione, la produzione è scesa dello 0,7%, dopo un rialzo dell'1,4% nel mese precedente. Il superindice Ocse per il mese di aprile continua ad essere in lieve espansione (+0,02% su base mensile), ma anche a "indicare una divergenza tra le economie" dei Paesi membri, con Stati Uniti e Giappone in ripresa e la zona euro ancora a rallentatore. Per Usa e Giappone, scrive l'organizzazione, il superindice "continua a segnalare miglioramenti nell'attività economica", con un'espansione rispettivamente dello 0,02% e dello 0,08%, anche se "la decelerazione negli ultimi quattro mesi fornisce segni premonitori su una possibile moderazione della crescita a breve termine". Dati per lo più negativi, invece, per l'Europa: indice in contrazione dello 0,18% per l'Italia, dato peggiore della lista, e dello 0,04% per la Francia, cosa che indica "un'attività economica stagnante". Per Germania (+0,02%) ed eurozona (-0,03%), invece, il superindice "continua a segnalare un'attività economica leggermente al di sotto del trend di lungo termine".
Le quotazioni petrolifere arretrano una volta svanito l'effimero entusiasmo dei mercati per il piano di salvataggio delle banche spagnole, con Wall Street che ha girato in negativo poco dopo l'apertura delle contrattazioni. Il light crude Wti di New York perde 40 cent a 83,70 dollari al barile, il Brent di Londra cede 33 cent a 99,14 dollari al barile.
(11 giugno 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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